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lunedì 30 settembre 2019

Recensione: "Le lacrime del lago Tai" di Qiu Xiaolong



Un ispettore capo romantico, appassionato di poesia, che si ritrova a dover lavorare pure in vacanza: un'indagine complessa lo attende, e coinvolgerà tanto la sua intelligenza di poliziotto quanto il suo cuore.


Le lacrime del lago Tai
di Qiu Xiaolong



Marsilio Ed.
trad. F. Zucchella
330 pp
L'ispettore capo Chen Cao si sta concedendo finalmente una vacanza, e non certo una qualsiasi: è ospite nientemeno che in una residenza di lusso - il Centro ricreativo di Wuxi - sulle rive dell'idilliaco lago Tai, a spese del Partito. 
Via cellulare, via gli impegni di lavoro: lo aspetta una settimana di assoluto relax, in cui ha intenzione di godersi la natura, di passeggiare e dedicarsi al buon cibo, visto che quella zona è rinomata per le prelibatezze del lago.
Ma non c'è requie per lui, e proprio dal lago gli arriva una bella gatta da pelare.
Sì, perché esso è tanto incantevole e suggestivo quanto... inquinato!
L'incanto che avvolge il paesaggio è una mera illusione: le acque del Tai, da sempre elogiate per la loro purezza, in realtà sono devastate da alghe tossiche e fetide. 
Mentre l'economia intorno fiorisce, le fabbriche scaricano da decenni veleni senza curarsi delle conseguenze sulla popolazione e sull'ambiente.
 
In una delle soste nella trattoria preferita, conosce una bella ragazza, Shanshan, con cui nasce un'immediata simpatia, ed è proprio da lei che Chen viene a sapere di quanto il lago sia contaminato e come a nessuno importi di affrontare e risolvere la questione.
Lei, invece, è fortemente impegnata su questo fronte ed è attiva all'interno di un movimento ambientalista, pronta a denunciare lo scempio che si nasconde dietro a quel miracolo economico. 

Il quadro che si profila agli occhi di Chen è reso drammatico non soltanto dalla situazione ambientale, bensì da un fatto che lo vedrà coinvolto professionalmente, seppur in incognito: il direttore, Liu Deming, di una delle più importanti industrie chimiche della zona, viene assassinato e i sospetti convergono su Shanshan, che collabora con l'azienda in qualità di ingegnere e che, pare, fosse in aperto contrasto con la vittima (sempre per ragioni legate alla protezione ambientale).

Chen, che ha incominciato con discrezione a frequentare la bella donna, ne è affascinato e ne ammira la determinazione, il senso civico e così, spinto dal suo caparbio senso del dovere e mosso altresì dal desiderio di proteggere Shanshan (che lui ritiene innocente), non gli resta che prendere in mano le indagini e avventurarsi nella giungla di un vero e proprio scandalo ecologico. 

Intanto, la notizia della sua presenza a Wuxi mette in allerta qualcuno ai piani alti, convinto che Chen voglia intromettersi in un'indagine che non è di sua competenza; ufficialmente, l'ispettore capo dichiara di non volersene occupare, anche perché non è zona sua, ma sotto sotto viene suo malgrado coinvolto da un poliziotto del posto, che ha grande ammirazione per Chen.

Questi è infatti noto per essere un tipo che gestisce il proprio lavoro, e le indagini di cui è a capo, in modo bizzarro e indipendente, seguendo le proprie particolari piste e logiche; non solo, ma è conosciuto anche per la sua vena poetica, per l'amore per la letteratura e perché traduce libri polizieschi.
In verità, Chen non avrebbe voluto fare il poliziotto, tant'è che nel suo curriculum vanta una laurea in letteratura inglese e da ragazzo sognava di fare l'insegnante.
Quando conosce Shanshai, decide istintivamente di non rivelarle la propria identità, ma di passare per un "semplice" intellettuale in vacanza; decisione, questa, che lo metterà in difficoltà quando poi verrà implicato nell'indagine e sarà difficile proteggere la donna senza svelarle la verità sul proprio lavoro...

Ma Chen agisce secondo i propri onesti princìpi, è un uomo scrupoloso, intelligente, sa riconoscere i propri limiti e restare professionale anche quando il cuore fa sentire le proprie ragioni.

"Ma forse era proprio l’ostinazione ciò che aveva fatto di Chen un tipo diverso di poliziotto. Chen proseguiva dritto per la sua strada, coscienzioso ma circospetto."

Il suo interesse personale per Shanshan si scontra con la ferma necessità di aiutarla, senza che lei se ne accorga, affinché smetta di essere il bersaglio più facile della Sicurezza Interna, che ha tutti gli interessi a chiudere il caso velocemente, anche se questo significa incolpare gente che con l'assassinio di Liu non c'entra granché.
Ma quando infatti i sospetti sulla donna cadono, ne saltano fuori degli altri su un uomo a lei vicino, attivista ambientalista anch'egli.
In che termini Shanshan e il nuovo "sospettato n.1"  si conoscono? Perché lei si affanna tanto a difenderlo? Chi è e quanto conta lui per lei?

Chen però non si perde in vaneggiamenti sentimentali e prosegue le sue indagini sotterranee, avvalendosi della collaborazione di assistenti fidati e cercando di mettere insieme tutti i pezzi dell'intricato puzzle: in quanti potevano avere interesse a far fuori Liu, alla vigilia di una manovra commerciale importantissima per l'azienda di cui era a capo?
Liu aveva i suoi scheletri nell'armadio: non era proprio un marito fedele e pare avesse una relazione con la sua segretaria personale.
La sua morte è "semplicemente" l'atto disperato di una moglie tradita? O ci sono motivazioni più forti, legate al lavoro, alla base dell'assassinio?

In una realtà dove in tanti pensano soltanto al denaro e al successo a tutti i costi, ognuno cerca di sopravvivere come può: c'è chi si adatta e chi continua a coltivare il sogno di un mondo migliore, a proprio rischio e pericolo.

Con la placida risolutezza e l'intuito formidabile che gli appartengono, tra piste errate e vicoli ciechi, tra interrogatori informali ma precisi e condotti con zelo, Chen riuscirà a venire a capo della ingarbugliata matassa e a inchiodare il colpevole.

Chen è un poliziotto particolare, che desta le simpatie del lettore perché è un uomo semplice, che non veste atteggiamenti da divo, anzi ama la tranquillità, le passeggiate immerse nella natura, le chiacchierate con il proprietario del ristorante preferito, e poi i versi: alla prima occasione si lascia ispirare e butta già pensieri e stati d'animo su fogli immacolati che diventano gli scrigni delle sue delicate poesie.

Attraverso di lui, l'autore ci racconta i cambiamenti e i problemi di un Paese in cui sono in molti a credere che per promuovere lo sviluppo economico bisogna calpestare certi valori;  ne viene fuori il ritratto di una Cina moderna che ha diverse falle nel sistema ma al cui interno, allo stesso tempo, si trovano ancora coloro che coraggiosamente e con fermezza si oppongono alle ingiustizie.

Un poliziesco piacevole, che non si contraddistingue per il ritmo serrato quanto per la personalità del protagonista e i ragionamenti attraverso cui giunge alla soluzione del caso.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz