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mercoledì 4 marzo 2020

Recensione: SHOTGUN LOVESONGS di Nickolas Butler



Sotto un cielo americano, in una piccola comunità agricola in cui tutti si conoscono, nasce e cresce un gruppo affiatato di amici, che tra queste pagine impariamo a conoscere e alle cui vicende e dinamiche relazionali vien spontaneo appassionarci.



SHOTGUN LOVESONGS
di Nickolas Butler



Marsilio Ed.
trad. C. Durastanti
317 pp
"Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo... (...) E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar, o forse non c'incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai...", cantava diversi anni fa Gino Paoli.

L'associazione con i quattro uomini e amici d'infanzia, protagonisti di questo romanzo, m'è venuta spontanea, e anche se qui, a Little Wing (paese immaginario collocato nel Wisconsin) non c'è il Roxy Bar, di locali in cui fermarsi a bere una birra ghiacciata chiacchierando di tutto e di niente, ce ne sono eccome. 

Henry, Lee, Kip e Ronny sono cresciuti insieme in questa cittadina rurale del freddo Wisconsin; amici fin dall'infanzia, hanno poi preso strade diverse: Henry e Ronny sono rimasti "a casa", il primo s'è sposato subito con la fidanzata storica (Beth) e ha proseguito il lavoro d'agricoltore come il padre; l'altro per diverso tempo s'è divertito nei rodei, fino al giorno in cui un incidente gli ha causato un trauma cranico che lo ha restituito, a famiglia ed amici, in una versione "rallentata"; Ronny, infatti, da guascone allegro e sexy si è trasformato in un ragazzone "lento", che incespica nel parlare, una sorta di bambinone che suscita tenerezza; non che sia "stupido", ma è come se si fosse spezzato qualcosa nel suo cervello.

Gli altri due hanno lasciato la cara ma piatta vita di paese per cercare fortuna; Kip ha fatto carriera ed è tornato dopo nove anni a Little Wing come imprenditore per rilevare la vecchia fabbrica di paese, riaprirla e cercare di guadagnarci qualcosa; e infine c'è lui, Lee, la vera star di questa cricca di amici.
Lee Sutton pure se n'è andato da Little Wing ed ha fatto successo con le sue canzoni; il suo primo album, Shotgun Lovesongs, ha avuto un inaspettato successo e le migliaia e migliaia di copie vendute in poco tempo hanno reso Lee una celebrità.
Il successo ha portato il cantante lontano da casa ma non per questo egli ha mai dimenticato le proprie umili origini e i propri cari del Wisconsin, anzi.
Lee resta un amico leale e il valore dato all'amicizia lo vediamo, ad es., nel rapporto con il caro Ronny; Lee sa che l'altro è fragile (ha avuto anche problemi con l'alcool, in passato, oltre a quelli in seguito all'incidente), è come un eterno ragazzino da tenere sotto controllo perché può combinarne una delle sue, ed infatti, quando torna a Little Wing, sta bene attento a che Ronny senta tutto il suo affetto, soprattutto quando c'è qualcuno che snobba Ronny perché è un po' "tardo", tipo Kip, che si dimostra poco sensibile e sembra quasi provare fastidio nell'averlo tra i piedi (ad es. non ci tiene ad invitare Ronny al proprio matrimonio ma, in compenso, cerca di approfittare della presenza dell'amico famoso, Lee, per far soldi vendendo delle sue foto ai giornalisti).
Lee prende le difese di Ronny, è capace di fare a pugni perché nessuno gli manchi di rispetto, ma anche uno come lui ha debolezze e piccoli segreti inconfessati.

Quando, dopo una serie infinita di fidanzate-flash, si innamora della bellissima Chloe (anche lei una star), non può che invitare i cari amici al suo matrimonio; nonostante il luccichio che avvolge la coppia Vip, l'arguta Beth - che vuol bene a Lee (ma chi non gliene vuole?) - vede oltre le apparenze e sente che il loro amico non sarà felice a lungo con la sua nuova fiamma.
Ed infatti, non passa neanche un anno che Lee si separa dalla moglie, tornando definitivamente a Little Wing.

Intanto, il matrimonio arriva anche per il buon vecchio Ronny, che s'innamora - ricambiato appassionatamente - della bella spogliarellista Lucy.

Ora tutti e quattro sono in paese, si ritrovano insieme per una birra, Lee va a cena in casa di Henry e Beth, e tutto sembrerebbe un perfetto idillio: Little Wing fa da sfondo ad una bella amicizia tra persone che si conoscono da una vita e sono legati da affetto e stima sinceri.
Cosa si potrebbe volere di più?

Eppure, vecchie rivalità riemergono, si insinuano nel clima di festa e nella felicità del ritrovarsi, e il segreto di una moglie minaccia di distruggere un matrimonio e un'amicizia.
Quando certi equilibri, su cui si basa una vecchia e solida amicizia, vacillano, non è così semplice ripristinarli, proprio in virtù del fatto che più intenso era il rapporto con l'altro, più si è investito in fiducia e lealtà, più cocente è la delusione se ci si sente traditi.
E Lee, nel suo essere un eterno irrequieto, un insoddisfatto in ambito sentimentale, correrà il rischio di buttare all'aria un rapporto amicale importante.
    
Butler ci narra una emozionante storia di amicizia, di legami forti che resistono alle distanze, al tempo che passa, ai successi dell'uno come ai fallimenti dell'altro, alle delusioni, agli errori, alle frustrazioni davanti alle proprie e alle altrui debolezze.

E' un romanzo corale, le vicende sono narrate attraverso l'alternarsi di più punti di vista narrativi; sono cinque, infatti, le voci cui è affidato il racconto: c'è la fragile e dolce Beth; Henry, che suscita simpatia per la bontà e la lealtà che lo caratterizzano; Ronny, con il suo modo di essere un po' infantile ed euforico che fa tenerezza; l'enigmatico e a volte cinico Kip (che, a ben guardare, cela insicurezza e paura di vivere e fallire) e infine il ricco, la "venerata" star della musica, ma in fondo terribilmente insoddisfatto e non proprio felice... Lee.

Ciascuno di questi protagonisti dà il proprio colore a una storia che è un inno alla bellezza della semplicità, della natura con le sue strabilianti sfumature, della musica che accompagna le esistenze di tutti, di valori quali "casa", amicizia, lealtà, perdono, empatia.

Personalmente mi sono appassionata alle dinamiche relazionali e alle vicende narrate, che ruotano attorno alla meraviglia di questo sentimento che è l'amicizia sincera, viscerale, impetuosa e tenera che lega i personaggi.
Un legame che, in quanto umano, è per sua natura imperfetto, per cui è stato inevitabile a volte irritarmi con uno o intenerirmi con lo stesso in un'altra occasione; mi è piaciuta l'ambientazione del piccolo paese, di questa comunità rurale genuina che contrasta con il mondo patinato e superficiale in cui vive il Lee cantante; bella la magia nostalgica creata dalla musica; ho trovato certi passaggi (ad es. quelli in cui i personaggi sembrano divenire un tutt'uno con la natura, contemplandola rapiti e perdendosi in essa) poetici.

Bello, sicuramente leggerò altro dell'autore.

2 commenti:

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz