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venerdì 24 settembre 2021

Consiglio di lettura - GAZA di Massimiliano Vertuani



È l’estate del 2014 quando Israele lancia l’operazione Protective Edge in risposta al rapimento e all’uccisione di tre giovani coloni.
Inevitabilmente, la Striscia di Gaza diviene ancora una volta triste teatro di una guerra senza fine ed è in questo contesto che, tra queste pagine, le esistenze di persone molto differenti tra loro per età, nazionalità, religione e cultura, si incrociano, e ciascuno ci offre i propri occhi, i propri pensieri e speranze per guardare a questo complesso dramma umano, che dura ormai da troppi anni, da più angolazioni.
 

GAZA 
di Massimiliano Vertuani

42 pp

"La Striscia di Gaza restava esattamente ciò che era da tempo immemore. La più grande prigione a cielo aperto del mondo, in cui anche donne e bambini venivano segregati, in una nuova e perniciosa forma di apartheid."

La raccolta di Vertuani è composta da dieci racconti, tutti ambientati a Gaza.

A dare il via a questo viaggio nel quotidiano di chi vive costantemente e in prima persona la disperazione, la miseria, la paura, l'odio per il nemico, i bombardamenti, le privazioni di vario genere, è un giovane israeliano, pronto a premere il pulsante per lanciare un razzo su Gaza.
Pochi attimi prima, gli scorrono davanti immagini di un passato che l'ha segnato: non avrebbe voluto essere lì dov'è adesso, a far fuori nemici come in un videogame! Il suo sogno era quello di fare il chirurgo e, quindi, di salvare vite, non toglierle.
Ma poi il destino - o chi per lui - ha fatto sì che un evento tragico e doloroso cambiasse i suoi progetti e inoculasse nel suo cuore il desiderio di vendetta verso i vili terroristi.
Leggiamo le piccole storie di uomini e donne che si trovano coinvolte, per varie ragioni, negli scontri tra israeliani e palestinesi: attivisti pronti a rischiare anche la propria vita pur di fare la loro parte e difendere chi è oppresso, giovani soldati disposti a morire per la Patria, giornalisti che vorrebbero essere altrove e non a fare gli inviati in una terra bagnata dal sangue; ma anche madri costrette a portare avanti la famiglia in condizioni difficilissime, tali da non potersi concedere il tempo di piangere in santa pace per le sofferenze affrontate, o nonne che con dolcezza cercano di spiegare a giovanissimi nipoti quanto terribile sia la guerra, che è in grado di trasformare le persone, accecandole di odio.

Sono racconti che commuovono, fanno riflettere e contribuiscono a spingere il lettore a interessarsi all'annosa e drammatica "questione israelo-palestinese".

Tra queste pagine ho avvertito, da parte dell'Autore, sì l'empatia verso il popolo palestinese, ma altresì il concetto di come sia fin troppo semplice ridurre tutto a una decisione di "schierarsi dalla parte di", quando poi a mettere pesi sulle nostre coscienze dovrebbe essere la consapevolezza che è l'odio, da ambo le parti, a far sì che la Palestina sia sporca di sangue.

Sono storie di giovani vite forgiate nella disperazione e trasformate in modo radicale da certi tragici eventi che li hanno travolti personalmente e instillato germi di vendetta, rancore, animosità.

"...l’abisso che alberga nell’animo umano è senza fondo. Come puoi sapere come agiresti, in quelle condizioni? Riusciresti a conservare la tua umanità? Io lo spero, ma al tuo posto non ne sarei così sicuro."

Potranno mai le future generazioni affrancarsi dall’odio?

Ho condiviso il fatto che l'Autore sottolinei come quello che avviene da decenni in questa striscia di terra non sia più una guerra solo sul campo, ma un conflitto che si combatte ferocemente anche sul piano mediatico, dell’informazione e della disinformazione. Ergo, sarebbe giusto e logico aspettarsi da parte di chi fa cronaca e diffonde informazioni, farlo puntando sempre alla verità, accogliendo anche le idee considerate «estremiste» e differenti/opposte alla versione "ufficiale", dominante.

Resta ferma, però, la responsabilità di ciascuno a informarsi seriamente e senza preconcetti, per avere delle idee proprie e motivate sulla questione.

"Se vuoi farti un’opinione, su questa come su altre faccende, devi informarti, leggere e ascoltare i pareri più disparati, compresi quelli di parte. Solo così puoi costruirti un’idea tua, non imposta dagli altri."


Gaza è una raccolta che si legge in un attimo, per la scorrevolezza e la brevità, caratteristiche che non tolgono nulla all'importanza e alla complessità dell'argomento, ma che anzi possono stimolare ad approfondirlo e a interessarsi a ciò che succede,in questa piccola parte di mondo, a tanti bambini/ragazzi, a uomini e donne come noi.

"Non poté tuttavia fare a meno di domandarsi quante lacrime può versare un essere umano. Un palestinese era forse in grado di versarne più di un americano o un russo? Probabilmente sì, perché solo al suo popolo spettava il compito di portare da decenni il greve peso dell'occupazione straniera."

2 commenti:

  1. Ciao Angela, non conosco questi racconti ma immagino siano molto interessanti per l'attualità del tema trattato...

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    1. sì, ariel, possono costituire uno spunto per avvicinarsi all'argomento :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz