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giovedì 27 gennaio 2022

✤ Le vittime dell'Olocausto ✤ Giornata della Memoria, 27 gennaio 2022



In questo giorno, istituito nel 2005 quale ricorrenza internazionale da celebrare ogni anno, si ricordano le vittime dell'Olocausto, attuato dai Nazisti e dai loro collaboratori durante la Seconda Guerra Mondiale e che ha portato alla morte sei milioni di Ebrei e milioni di altre persone.

Non è semplice documentare il numero preciso delle vittime dell'Olocausto, in quanto non esiste alcuna lista ufficiale di coloro che morirono; per farne una stima più vicina possibile alla realtà, ricercatori,  organizzazioni ebraiche e agenzie governative hanno usato, sin dal 1940, fonti diverse quali censimenti, archivi tedeschi o dei paesi dell'Asse, e indagini condotte dopo la guerra.





Come dicevo, ad essere stati perseguitati ed assassinati sono stati 6 milioni di Ebrei.
Sul sito Enciclopedia dell'Olocausto (vi consiglio di visionarlo, se non l'avete ancora mai fatto), è possibile leggere i numeri delle altre vittime della follia nazista:

- circa 7 milioni (inclusi 1,3 milioni di civili ebrei sovietici, i quali sono anche inclusi nei 6 milioni di Ebrei) di civili sovietici;
- circa 3 milioni (inclusi circa 50.000 soldati ebrei) di prigionieri di guerra sovietici;
- 1,8 milioni  di civili polacchi, non-ebrei circa (inclusi tra i 50.000 e i 100.000 membri delle elites polacche);
- 312.000  civili serbi (in Croazia, Bosnia, ed Erzegovina);
- 250.000 circa tra le persone disabili che vivevano in istituti;
Rom (Zingari) fino a 250.000;
- Testimoni di Geova, circa 1.900;
- Criminali recidivi e individui definiti asociali, almeno 70.000;
- Oppositori politici tedeschi e membri della Resistenza nei paesi dell'Asse (numero indeterminato);
- centinaia e centinaia di omosessuali (inclusi i quasi 70.000 criminali recidivi e gli asociali elencati precedentemente).


Vi lascio - e lo faccio anche come promemoria per me - alcuni titoli per approfondire l'argomento delle persecuzioni verso queste altre categorie, di cui forse non si parla abbastanza...


Le donne di Ravensbruck. Testimonianze di deportate politiche italiane di Lidia Beccaria Rolfi, Anna Maria Bruzzone (Einaudi, 2020).

A Ravensbrück, il campo di concentramento destinato ad accogliere una popolazione in prevalenza 
femminile, morirono circa novantaduemila donne. 
Lidia Beccaria Rolfi (che là fu deportata e sopravvisse) e Anna Maria Bruzzone hanno raccolto le testimonianze di alcune prigioniere che raccontano la loro esperienza di deportate, coperte di stracci, divorate dai pidocchi, sfinite dalla denutrizione, dalle botte, dai bestiali turni di lavoro. 
Un libro sull’orrore patito, ma anche sulle forze del cuore, dell’anima e della mente che le cinque prigioniere seppero opporre all’atroce realtà del Lager.

Vedi anche Il cielo sopra l'inferno. La drammatica storia vera di Ravensbrück il campo di concentramento nazista per sole donne di Sarah Helm.


Il flagello della svastica. Breve storia dei delitti di guerra nazisti di Edward Russell (Pgreco Ed., 2017).

La brutalità nazista, l'orrore dell'Olocausto e la tragedia dei lager. Tutto questo condensato in un amaro resoconto dei crimini di guerra perpetrati dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale. Basato sulle testimonianze presentate ai processi di Norimberga e scritto da Lord Edward Frederick Langley Russell, che fu personalmente coinvolto nei procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra, questo libro si pone come memoria irrinunciabile e dura condanna delle atrocità commesse dai nazisti. Dalle esecuzioni ad Auschwitz al massacro di Lidice o, ancora, alla distruzione del ghetto di Varsavia, siamo messi di fronte a ignobili massacri, verso i quali non è possibile chiudere gli occhi e tacere, ma occorre ricordare, nella misura in cui ricordare significa autenticamente capire.





Triangolo rosa. La memoria rimossa delle persecuzioni omosessuali di Jean Le Bitoux (Manni Ed., 2013).

Con l'avvento del nazismo in Germania si scatena l'odio contro gli omosessuali: i Tedeschi hanno
bisogno di futuri combattenti per la grandezza della nazione e della razza, e i gay diventano nemici da identificare ed eliminare. Inasprite le leggi, 100.000 omosessuali sono vittime di delazione, marchiati e perseguitati dalla polizia e dalle SS, più di 10.000 finiscono nei campi di concentramento, e le persecuzioni si estendono via via nei territori annessi dalla Germania. Finita la guerra, vittime, testimoni e storici tacciono. La deportazione omosessuale è rimossa dalla memoria collettiva, spesso le commemorazioni dei triangoli rosa sono osteggiate dalle altre categorie di deportati e non di rado continuano ad esistere per decenni leggi persecutorie e omofobe; in questo libro Jean Le Bitoux, utilizzando le fonti più varie, da testimonianze dirette a conversazioni e interventi di Sartre e Foucault, ci restituisce questa storia dimenticata e indaga le ragioni della rimozione, dell'oblio.





Fra Martirio e Resistenza, La persecuzione nazista e fascista dei Testimoni di Geova di Matteo Pierro (Ed. Lariologo, 2002).

Matteo Pierro è il responsabile del Centro di Documentazione sui Bibelforscher (Studenti Biblici) che ha sede a Salerno. Nei campi di concentramento nazisti, il triangolo viola cucito sull'uniforme carceraria, identificava i Bibelforscher (gli odierni Testimoni di Geova). "Fra martirio e resistenza" ricostruisce la loro vicenda attraverso inediti documenti dell'epoca, dichiarazioni di ex deportati e di storici di fama mondiale. Il libro inoltre descrive la denuncia delle atrocità naziste compiuta da questa minoranza e la repressione che subirono in Italia, sotto il regime fascista. Contiene una significativa documentazione fotografica e nella ricca appendice, la storia di Narciso Riet, arrestato dalle SS a Cernobbio nel 1943. 





Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute di Marco Paolini (Einaudi, 2014).

Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstrafte numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute". Tale progetto era volto all'eliminazione del "diverso" e dell' "inutile"; un progetto tenuto segreto ma in realtà realizzato sotto gli occhi di tutti, con una regia attenta a cogliere il consenso della classe medica e della popolazione, indotta a credere che fosse la cosa giusta. Nel '41, anche a seguito delle crescenti proteste della popolazione che si interroga sul numero di decessi negli istituti e della Chiesa Cattolica che denuncia lo sterminio, Aktion T4 cessa ufficialmente, ma le uccisioni proseguono fino a dopo la fine della guerra: migliaia le persone che sparirono in questo modo, non solo in Germania e Austria. Gli esiti di questa operazione vedono coinvolti anche Ospedali Psichiatrici italiani (Trieste, Venezia, Treviso, Pergine Valsugana TN).
Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito".

Altri testi: I medici nazisti di  Lifton R.J..,  Il nazismo e l'eutanasia dei malati di mente di Alice Ricciardi von Platen.





Porrajmos  è un termine poco noto, traducibile come "grande divoramento" ed è la parola usata da Rom e Sinti per indicare lo sterminio del loro popolo sotto il nazismo.
La persecuzione degli Zingari assunse caratteristiche molto simili a quella degli Ebrei, in quanto entrambi i popoli erano ritenuti “portatori di sangue estraneo”; nel caso degli zingari, essi furono oggetto della strategia nazista dell’annientamento biologico in quanto considerati  “asociali” e “parassiti schivi del lavoro”, quindi individui potenzialmente pericolosi e capaci di turbare l’ordine pubblico.


Cuore di zingara di  Marcella Delle Donne (Ediesse Ed., 2014)

Rosanna, una bimba di tre anni, è il filo conduttore della storia di un clan familiare rom, fatto di personaggi straordinari, in prevalenza donne intrepide e appassionate segnate dall’esclusione e dalla presenza di un capo clan tragicamente dominante. Rosanna ci conduce tra i campi rom di Firenze, Roma e Torino. Scopriamo mondi altri, dove passato e futuro si annullano nel presente. Mondi fatti di suggestioni, di magia, di disperazione e... amore sublime. Per non dimenticare, la sezione del libro posta a premessa della peregrinazione di Rosanna, racconta la storia del Porrajmos, il genocidio del popolo rom nei campi di sterminio della Germania nazista e non solo.

Altri testi: Io non mi chiamo Miriam di Majgull Axelsson (c'è la recensione sul blog), La persecuzione nazista degli zingari, di Guenter Lewy; Quando arrivammo c'era solo erba alta. L'Olocausto infinito di rom e sinti di Paolo Cagna Ninchi.





SONO RIMASTO IN BILICO (Rasim Sejdic)

Sono rimasto in bilico
sulla lama del coltello
sono rimasto gelato come la pietra.

Il mio cuore tremò
sono caduto sul filo del coltello.

M’è rimasta la mano destra
e l’occhio sinistro
ho versato lacrime
ad Auschwitz dove sono rimasti gli zingari.
La lacrima è scesa
la mano ha preso la penna
per scrivere parole qualunque.



OLOCAUSTO DIMENTICATO (Paula Schöpf)

Silenzio, desolazione, oscura notte
il cielo è cupo, pesante di silenzio!
Aleggia nell’aria la nenia della morte!
Da queste pietre, grigie pietre,
da ogni rovina, dalle cornici infrante
esala disperazione di sangue e lacrime.
Il mio spirito s’impiglia nel filospinato
E la mia anima s’aggrappa alle sbarre,
prigioniera in casa nemica!
Chi sono? Nessuno! Tu chi sei?
Nessuno!
Voi Sinti chi siete? Nessuno! solo ombre,
nebbia! Nebbia che per abitudine è rimasta
prigioniera della più grande infamia
della storia dell’uomo!





SE QUESTO È UN UOMO (Primo Levi)

Voi che vivete sicuri 
Nelle vostre tiepide case, 
Voi che trovate tornando a sera 
Il cibo caldo e visi amici: 

 Considerate se questo è un uomo 
 Che lavora nel fango 
 Che non conosce pace 
 Che lotta per mezzo pane 
 Che muore per un sì o per un no. 

 Considerate se questa è una donna, 
 Senza capelli e senza nome 
 Senza più forza di ricordare 
 Vuoti gli occhi e freddo il grembo 
 Come una rana d'inverno. 

 Meditate che questo è stato: 
Vi comando queste parole. 
Scolpitele nel vostro cuore 
Stando in casa andando per via, 
Coricandovi alzandovi; 
Ripetetelele ai vostri figli. 
 O vi si sfaccia la casa, 
 La malattia vi impedisca, 
 I vostri nati torcano il viso da voi.




Fonti consultate: 

http://www.romsintimemory.it/
https://encyclopedia.ushmm.org
http://www.informareunh.it/lolocausto-delle-donne-non-conformi-o-inutili/
http://www.superando.it/2015/01/20/quel-primo-olocausto/
https://www.jolefilm.com/spettacolo-tv/ausmerzen/
https://www.figlidellashoah.org/ 
http://www.deportati.it/ (N.B.: nella sezione "libri online" potrete leggere e scaricare legalmente molte testimonianze di ex-detenuti nei lager e tanti altri scritti)
Ibs.it

4 commenti:

  1. Un gran bel post, davvero. Mi segno qualche titolo tra quelli che hai citato,molto interessanti.

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    1. Mi fa piacere che questi titoli possano essere oggetto di interesse 😉

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz