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mercoledì 12 gennaio 2022

Recensione: IL CASTELLO D'ESTATE di Martina Pregnolato - review party

 

Buongiorno, cari lettori!
La recensione di oggi costituisce la terza tappa del Review party - partito il 10 gennaio, terminerà martedì 18 - dedicato al romanzo d'esordio di Martina Pregnolato, IL CASTELLO D'ESTATE.



10 gennaio: La libreria di Anna
11 gennaio: Un libro in cucina
12 gennaio: Chicchi di pensieri
13 gennaio_ Paper Purrr
14 gennaio: Casalinga per caso
17 gennaio: ChiaraStanzadeiLibri
18 gennaio: Letture Sale e Pepe





IL CASTELLO D'ESTATE
di Martina Pregnolato

Alcheringa Ed.
280 pp
14 euro
2020
Ginevra ha ventotto anni e, dopo aver viaggiato un po' per l'Europa, negli ultimi tempi ha vissuto a Parigi, dove ha conosciuto il bel gallerista d'arte Pascal.
La loro storia sembrava procedere alla grande fino al giorno in cui...  lui non le ha chiesto di sposarlo!
Contrariamente a ciò che, al posto suo, avrebbe fatto la maggior parte delle donne al cospetto di una tale proposta fatta da un uomo bello, ricco e affascinante, Ginevra fugge via, terrorizzata!
Prende il primo volo e torna a casa, dai suoi, che vivono e lavorano (in qualità di governanti) nella bellissima dimora del magnate Amir Wright.

Il palazzo è chiamato "il Castello d'Estate" ed è bellissimo, immenso, elegante: un luogo da favola, di quelli in cui tante bimbe sognano di nascere e crescere, per sentirsi un po' principesse.
Ed è così che è cresciuta Ginevra: in un luogo suggestivo e meraviglioso, e tornarvi non può che farla sentire emozionata.

Certo, quando se n'è andata, l'ha fatto per scappare da una situazione famigliare che cominciava a starle un po' stretta.
Se con suo padre Rodolfo ha sempre avuto un ottimo rapporto, fatto di chiacchierate tranquille e rilassanti confidenze, con sua madre Ilda le frizioni e gli scontri non sono mai mancati.
Del resto, sono più simili caratterialmente di quanto loro stesse siano disposte ad ammettere!

Entrambe, infatti, hanno un carattere fumantino che "prende fuoco facilmente" e nessuna di loro retrocede di un solo passo per dar ragione all'altra.
Ilda è una donna austera, una "carabiniera" in famiglia e (ancor di più) sul lavoro; maniaca della pulizia e dell'ordine, scarsamente incline a tenerezze ed effusioni, severa nei giudizi..., insomma, per uno spirito ribelle come Ginevra una madre come Ilda è più un ostacolo da aggirare che una spalla su cui trovare consolazione.

Eppure, quando si ritrova la figlia nella cucina del castello, anche la granitica Ilda si commuove e si lascia andare ad un caldo abbraccio in cui avvolgere la propria "bambina" finalmente a casa!

Ginevra si guarda bene dal confidare ai genitori che è fidanzata e che è stata chiesta in moglie; piuttosto, vuol rendere il ritorno al castello un soggiorno tranquillo per mettere in ordine le idee e il caos che regna nel suo cuore: ama ancora Pascal? Vuole davvero sposarlo o quella fuga improvvisa è il segnale che qualcosa non va?

Nel tornare nella stupenda dimora in cui è cresciuta, Ginevra ritrova i sapori, i profumi, le abitudini, le persone... che hanno costellato la sua infanzia e adolescenza; ritrova questo suo padre buono, simpatico, marito devoto, lavoratore instancabile, un uomo paziente, pronto ad ascoltarla, consigliarla, accoglierla senza giudicarla.

E ritrova pure sua madre, sempre un po' scostante e lesta nei rimbrotti, che custodisce nel cuore un amore di gioventù sfortunato che le ha provocato delusioni e sofferenze.
Ilda, da giovane, infatti, è stata innamorata del proprietario del castello, Amir, che ai tempi era un giovanotto avvenente, dal fascino seduttore, in grado di far cadere ai suoi piedi le donne con un sorriso.
Ilda compresa, quindi, che però ben presto ha dovuto far i conti con la realtà: Amir non l'avrebbe mai sposata..., invece Rodolfo era lì per lei, come un amico comprensivo, sempre presente, docile e pronto a dichiararle tutto il proprio amore.

Durante il suo soggiorno, Ginevra fa amicizia con la figlia di Titti, una dipendente degli Wright: la diciannovenne Viola diventa per lei la sorella minore che non ha avuto, un'amica più giovane, sì, ma anche molto matura, schietta e saggia nel dispensare pareri e consigli.
E di consigli, Ginevra ne avrà davvero un gran bisogno quando all'improvviso farà il suo ritorno a casa il figlio dei padroni, Sami Wright!

I due non si vedono da molti anni ed entrambi restano piacevolmente colpiti l'una dall'altro; l'attrazione fisica è evidente, ma oltre a quella c'è un feeling che li porta a trascorrere molto tempo insieme, a parlare, scherzare, anche a far progetti.

Ilda e Rodolfo si accorgono che tra i due giovani c'è del tenero e la prima è preoccupata: e se i due replicassero ciò che in passato è già successo tra lei e Amir? Di nuovo la storia d'amore, destinata a naufragare e senza futuro, tra il ricco proprietario e la povera governante?

Ma la passione e i sentimenti hanno la meglio e Ginevra e Sami si ritrovano incredibilmente vicini, pronti a viversi senza filtri né ripensamenti, come del resto è normale che accada in gioventù.

Però le questioni in sospeso restano: Pascal è ancora lì che aspetta la risposta e il ritorno a Parigi della donna che, ufficialmente, è ancora la sua fidanzata.
Gin temporeggia, adducendo la scusa di voler riflettere un altro po', ma in realtà il suo cuore grida un solo nome: Sami.

E il cuore di Sami cosa dice, invece?
Lui è bello, divertente, passionale, pieno di idee, con una carriera da imprenditore avviata; l'estate che passano al castello li vede coinvolti l'uno dall'altra, ma ci sono i presupposti per una storia solida o la loro è solo un'avventura, un flirt estivo?

A complicare le cose ci penserà l'arrivo improvviso di Pascal al Castello d'Estate, che metterà in moto una serie di fraintendimenti, che porteranno Sami e Gin ad allontanarsi.

Ma il destino ha in serbo per loro qualche sorpresa e sarà proprio il padre di lui, Amir, a metterci lo zampino.
Forse quell'amore non vissuto con Ilda ai tempi potrebbe invece scoppiare tra i loro figli?


"Il Castello d'Estate" è una storia romantica che si staglia su un'ambientazione piena di suggestione, dal fascino fiabesco, in cui si muovono personaggi dalla personalità ben definita, che fanno simpatia per i loro difetti e i loro pregi, per come reagiscono alle situazioni e agli imprevisti.
Si fa il tifo per Sami e Gin, perché abbiano il coraggio di vivere il loro amore e di parlarsi con franchezza, afferrando insieme la tanto agognata felicità; la scrittura dell'Autrice è semplice, scorrevole immediata, ricca di dialoghi che rendono vivace la narrazione, la vena romantica è ben dosata ed è resa frizzante da battute spiritose e situazioni simpatiche.

Una lettura davvero gradevole, che fa sognare i lettori più romantici; ringrazio l'Ufficio Stampa Saper Scrivere e l'Autrice per l'opportunità di leggere e recensire questo libro.

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz