PAGINE

lunedì 7 marzo 2022

Consultiamo il vocabolario ^_^

 

Leggendo leggendo, mi capita di incepparmi... ops!, scusate, di incappare in vocaboli che, onestamente, non fanno parte del mio vocabolario d'uso quotidiano e di cui non conosco (o forse non ricordo, proprio perché non me ne servo) il significato.

Ergo, questo post ha il nobile fine di colmare qualche lacuna ^_-


LATEBRAlatèbra (o làtebra) s. f. [dal lat. latĕbra, der. di latere «star nascosto»]. 

1. letter. Nascondiglio, luogo oscuro e nascosto; per lo più usato al plur.: Ne le l. poi del Nilo accolto, Attender par in grembo a lei la morte (T. Tasso); Ansanti li vede ... Le note l. del covo cercar (Manzoni); le vostre Paurose latebre Eco solinga ... abitò (Leopardi).
Fig., recesso, profondità segreta: le l. del cuore umano; nelle l. del pensiero, della mente; o in genere ciò che nasconde qualche cosa: Assai t’è mo aperta la latebra Che t’ascondeva la giustizia viva (Dante). 

2. In embriologia, nell’uovo degli uccelli, massa di tuorlo bianco, finemente granulare, a forma di fiasco, che si estende dal centro dell’uovo alla superficie, al di sotto del disco germinativo.


MATRACCIO: [dal fr. matras, che è forse dall’arabo maṭara «otre, vaso»]. 

Recipiente di vetro, sferico oppure conico (in quest’ultimo caso è detto anche beuta), a fondo piano e collo lungo, di capacità varia, talvolta tarato, usato per esperimenti chimici, in prove di laboratorio, ecc.


BIACCA: [dal longob. *blaih «sbiadito», cfr. ted. bleich «pallido»]. 

Sostanza colorante bianca (carbonato basico di piombo), molto usata in passato come pigmento-base per vernici a olio; velenosa e soggetta all’annerimento per azione dell’idrogeno solforato dell’aria, è stata sostituita dalla biacca di zinco (ossido di zinco) e dal bianco di titanio (ossido di titanio). 
Fu a lungo usata anche per fabbricazione di polveri e creme cosmetiche. B. bruciata o usta, antica denominazione del prodotto di calcinazione della biacca; è una polvere giallo-rossastra usata in pittura.


GHIERA: [lat. tardo vĭria, di solito al pl. viriae «braccialetto»; v. vera]. 

1. Puntale di ottone o di ferro nel quale si fa entrare, per rinforzo, l’estremità inferiore di un bastone, di un ombrello, di un utensile; nel fucile, cerchietto che tiene stretta alla cassa la canna. 

2. a. Cerchietto di metallo che fascia una superficie cilindrica (per es., nell’attrezzatura navale, un albero o un’asta) per rinforzo o per impedire che si fenda. b. Anello metallico provvisto internamente di filettatura ed esternamente di intagli che permettono il serraggio mediante chiavi a dente; si usa per fissare mozzi su alberi, mandrini di macchine utensili, ecc. 

3. In architettura, arco estradossato di spessore uniforme. 

4. Termine talora usato, come italianizzazione del venez. vera (v. la voce, nel sign. 2), per indicare la vera del pozzo, che con espressione tecnica è detta puteale.

4 commenti:

  1. Ciao Angela, in effetti grazie alla lettura possiamo imparare molti nuovi vocaboli! Il bello sarebbe farli entrare stabilmente nel nostro vocabolario personale ;-)

    RispondiElimina
  2. verissimo, ariel!! comunque, finchè siamo mosse da una bella curiosità e voglia di allargare le nostre conoscenze, non smetteremo di migliorare ;)
    ciao!!

    RispondiElimina
  3. Non ne conosco neanche uno. Mi sento molto ignorante. Mi consolo pensando che sono termini desueti e non più nell'uso comune :-)

    RispondiElimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz