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domenica 18 giugno 2023

# RECENSIONE # PANE COSE E CAPPUCCINO DAL FORNAIO DI ELMWOOD SPRINGS di Fannie Flagg



Il successo professionale è il fulcro dell'esistenza della bella Dena Nordstrom, regina del network, signora delle interviste e promettente giornalista televisiva. Eppure, dietro quel castello luccicante, fatto di fama, soldi, complimenti, fans, party e alcool, si nascondono infelicità, insoddisfazione, insicurezze, mancanza di affetti sinceri e stabili.
Dietro quella facciata dorata che tutti, da fuori, invidiano, c'è una donna che s'è smarrita, che non sa più come tornare a casa perché le sembra di non averla mai avuta davvero, una casa.
Solo il coraggio di andare indietro nel passato, conoscerlo affrontarlo, può darle l'occasione preziosa di ritrovarsi e, magari, di fermarsi proprio lì, in quella sonnolenta cittadina del Missouri in cui ha trascorso i primissimi anni della propria infanzia e in cui è stata felice.


PANE COSE E CAPPUCCINO 
DAL FORNAIO DI ELMWOOD SPRINGS 
di Fannie Flagg



Ed. Sonzogno
trad. O. Crosio
464 pp
Dena Nordstrom è una donna attorno ai trent'anni che - negli anni Settanta - è all'apice della propria carriera di giornalista televisiva in quel di New York; tutti la vogliono, la cercano e sono disposti a pagarla non poco per averla nella propria squadra.

Alta, bionda e bellissima, con un alto senso pratico, efficiente e professionale: Dena è quasi una divinità nel suo ambiente e addirittura il suo capo, il burbero e cinico Ira Wallace, non sempre riesce a dirle no e finisce per assecondarla pur di averla alle proprie dipendenze.

La realtà lavorativa in cui è immersa Dena è un oceano di squali che mangiano i pesci piccoli, c'è moltissima competizione, tra colleghi si respira rivalità e c'è sempre da stare attenti a qualcuno che "vuol farti le scarpe" e prendersi i riflettori tutti per sé.

Insomma, per resistere bisogna essere aggressivi e non mansueti, predatori e mai prede, lasciandosi guidare da quel pizzico di cinismo e sangue freddo necessari per accaparrarsi le news (oggi diremmo "il gossip") più appetitose, i segreti più piccanti, le interviste esclusive con i personaggi più quotati: non c'è posto per la mollezza, per i sentimentalismi, per l'empatia e la compassione!

E Dena rischia di farsi condizionare da un mondo così, pur di continuare a splendere: è davvero possibile restare integri e retti in una realtà lavorativa senza scrupoli o è necessario anche arrivare a calpestare qualcuno pur di ritagliarsi e conservare un posto tra le stelle del giornalismo?

Dena non è una cattiva persona; è vero, vive solo per il lavoro e questo la fa apparire superficiale verso i rapporti umani, ma ha una sua etica e mantiene una propria rettitudine, che non è disposta a svendere pur di compiacere Wallace, da cui non è affatto intimorita e al quale parla molto francamente, quando non condivide la sua linea di condotta e la sua assenza di morale.

Del resto, la fermezza di carattere e la dignità sono un retaggio di sua madre e ad essi la Nordstrom non vuol rinunciare.

Fatto sta che, però, il lavoro l'assorbe troppo, la sta comunque rendendo una persona vuota, senza legami famigliari, amicali, relazioni sentimentali vere e il suo corpo comincia a mandarle forti segnali di malessere: è sotto pressione, stressata, esaurita e questo le si riversa a livello fisico, attraverso forti mal di stomaco e altri problemi che sono dei campanelli d'allarme da non trascurare: Dena deve rallentare i ritmi se non vuole stare male davvero e definitivamente; deve fermarsi per un po'!

Testarda com'è, lei prova a tener duro ma un grave tracollo fisico finisce per costringerla a una vacanza  obbligata, che la riporta ad Elmwood Springs, la piccola e sonnolenta cittadina in cui è cresciuta. 




La storia del presente di Dena è intervallata dal racconto di altre vicende accadute in diversi momenti del passato e che vedono protagonista sia Dena stessa (da ragazzina o all'inizio della carriera) sia persone a lei vicine e/o imparentate.

Nei capitoli ambientati nel 1948, ad es., incontriamo Dorothy e il suo allegro programma radiofonico, così amato dagli abitanti della cittadina di Elmwood Springs, dove tutti si conoscono e si aiutano, e dove sembra di vivere in un luogo lontano dal caos e dalla frenesia del mondo e dei suoi cambiamenti: un angolo di paradiso, in cui regnano serenità e armonia, dalle cui case provengono deliziosi profumi di dolci casalinghi, canti cristiani e sermoni di chiesa.
Un posticino in cui il tempo sembra scorrere più lentamente e con più clemenza.

E qui vivono i parenti (paterni) di Dena, tra cui la simpaticissima coppia composta da Norma e Macky e la saggia e cara zia Elner.

Nel corso della narrazione, vediamo Dena cambiare atteggiamento verso questi famigliari di cui lei non ha alcuna memoria: dapprima li snobba, li considera dei sempliciotti un po' rumorosi e appiccicosi, ma i problemi di salute e tutto il turbinio di domande e insicurezze che essi innescheranno, l'aiuteranno a guardarli con occhi diversi, ad apprezzarli e amarli perché... sono la sua famiglia, ed essi le vogliono bene, si preoccupano per lei e si fanno in quattro per ospitarla e aiutarla a riprendersi!

Grazie (anche) a loro, Dena comincia a capire che c'è qualcosa di profondamente irrisolto nella sua vita perché ci sono informazioni che le mancano sulla propria madre e sulla storia della sua famiglia; Dena deve venire a patti con la verità circa sua madre per poter individuare l'origine reale dei suoi malesseri fisici, che sono l'esternazione di quelli emotivi di cui lei non è ancora a conoscenza.

Un altro contributo fondamentale per arrivare a riconoscere la causa di tutto arriva dalle sedute con la psichiatra che la prende "in cura" e le dà un suggerimento importante, a partire da una domanda di per sé semplice ma alla quale Dena non sa rispondere: chi sei, Dena Nordstrom? 

"Chi sei? Allora pensava di saperlo, ma adesso non ne aveva idea. Si era persa da qualche parte lungo la strada.
Si sentiva vuota come una casa abbandonata".

Dena ha problemi di identità personale, per lei è difficile pensarsi in relazione agli altri e reca nella propria anima i segni di un trauma da rifiuto legato all'infanzia e alla figura materna.
Durante l'infanzia e la preadolescenza, la mamma di Dena (Marion) ha trascinato la figlia di luogo in luogo, senza mai fermarsi troppo tempo in un posto; pur amando la figlia, Marion non è stata una madre capace di esternare il proprio affetto, è sempre stata sfuggente, quasi impaurita e la figlia si era convinta che ella nascondesse qualcosa..., forse un segreto.
Ma che genere di segreto? E perché non si è confidata con la figlia invece di abbandonarla il giorno di Natale di tanti anni prima?

Comincia per Dena il viaggio necessario verso un passato che la riguarda e che sembra nascondere qualcosa che potrebbe condizionare il suo futuro. 
Uno per volta, i segreti sulla sua famiglia sfuggono dallo scrigno in cui erano gelosamente custoditi rivelando un’insospettabile verità.

Se è vero che certi segreti, se svelati, possono uccidere, far del male, rovinare un'esistenza, è altrettanto vero che ce ne sono alcuni che vanno conosciuti per colmare delle lacune, dei vuoti dolorosi, così da poter comprendere meglio sé stessi.

Prenditi cura di te, Dena. Torna a casa.

È di questo che, alla fin fine, ha bisogno la protagonista: tornare a casa, donarsi del tempo per stare bene, per ritrovarsi, per mettere ordine tra le priorità della vita, fare pace col passato, con la propria storia personale e con quella di sua madre, segreti compresi.

I temi affrontati da Fanny Flagg in questo romanzo sono diversi: l'importanza dei legami familiari, l'identità personale, il legame con le proprie radici, la discriminazione razziale, l'amicizia, l'etica professionale, il rapporto con il lavoro e quanto esso diventa così centrale da fagocitarci; non mancano i riferimenti alla fede.

Come già mi è accaduto con gli altri due libri (IN PIEDI SULL'ARCOBALENO - POMODORI VERDI FRITTI al Caffè di Whistle Stop) di quest'autrice letti in passato, anche questo l'ho trovato delizioso, una coccola letteraria che fa bene al cuore, pregna di sentimenti buoni, che contrappone la frenesia di tempi sempre più veloci e stressanti a un tipo di esistenza semplice, rassicurante, confortante.
Dolcemente ironica, diretta, semplice nello stile ma profonda nei contenuti, Flagg per me fa centro anche stavolta con una storia che "fa bene" al cuore e accarezza l'anima del lettore.


".. Poveri piccoli esseri umani. Si ritrovano scaraventati in questo mondo senza sapere minimamente da dove arrivano e che cosa devono fare, o per quanto tempo dovranno restarci. O Dove andranno a finire dopo. Eppure che il cielo gli abbia in gloria La maggior parte di loro si sveglia al mattino e passa la giornata cercando di dare un senso a tutto questo. E allora non si può fare a meno di amarli. Non è così?"

4 commenti:

  1. Ciao Angela! L'autrice è sicuramente nota, ma io non ho letto niente di suo. Questo romanzo sembra interessante :-)

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    1. È un'autrice da conoscere, i suoi libri sono molto carini e .. rilassanti!!
      Ciao Silvia

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  2. Un bel romanzo per trascorrere alcune ore piacevoli è sempre una buona proposta. Il titolo è originale e la cover attira l'attenzione. Non conosco l'autrice ma tu hai risvegliato la mia curiosità e ora devo rimediare. Un caro saluto :)

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    1. Il titolo in italiano crea associazioni gradevoli e suggestive sicuramente coerenti con i buoni sentimenti presenti nel libro (anche se non è la traduzione letterale del titolo originale). La Flagg è un'autrice da scoprire e apprezzare 😊
      Ciao Aquila

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz