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sabato 25 maggio 2024

UN ANIMALE SELVAGGIO di Joël Dicker [ RECENSIONE ]



Mentre si avvicina, inesorabile, il giorno di una rapina di una gioielleria di Ginevra, le serene vite famigliari di due coppie vengono stritolate in un torbido ingranaggio di segreti e menzogne dal quale sarà difficile uscirne indenni.


UN ANIMALE SELVAGGIO
di Joël Dicker 


La Nave di Teseo
trad. M.Zemira Ciccimarra
448 pp
"gli animali selvaggi sono come gli uomini: li puoi ammansire, truccare, travestire, puoi lare doro amore e speranza, ma non puoi cambiare la loro natura".

Il 2 luglio 2022 due ladri hanno in progetto di rapinare una importante gioielleria di Ginevra e, benché questo evento sia il culmine verso cui convergono tutte le vicende e le dinamiche che sostengono la struttura narrativa del romanzo, ad essere poste sotto attenta analisi sono le vite (singole e di coppia) dei personaggi coinvolti.

Sophie e Arpad Braun sono sposati ormai da diversi anni (con figli) e la loro è la classica famiglia che potremmo definire "del Mulino Bianco": sono belli,  ricchi, due professionisti di successo eleganti e di classe, vivono in una grande villa (chiamata "la casa di vetro") e appaiono così felici da suscitare spesso l'invidia di chi li conosce e frequenta.

Ad esempio, l'invidia di Greg, che abita vicino alla casa di vetro.
Greg è un rispettabile ed encomiabile poliziotto sposato con Karine; i due conducono, assieme ai figli, una vita semplice, onesta e sobria, e anche la loro può essere definita una bella famiglia.

Certo, non dispongono delle medesime risorse economiche dei più agiati Braun (con cui saltuariamente trascorrono del tempo insieme), non sono altrettanto ammirati né si distinguono per eleganza e raffinatezza, però sono "moderatamente felici" e la loro vita di coppia procede abbastanza bene, tra alti e bassi.

O almeno, questo è ciò che pensa Karine.
Greg, invece, è insofferente e insoddisfatto, e soprattutto cela pensieri e voglie estreme che non sono dirette verso la propria moglie, bensì verso l'affascinante e sensuale Sophie; è lei che Greg sogna di baciare e possedere, è diventata la sua ossessione e non fa che osservarla di nascosto, spiandola per rubarle, seppur con gli occhi e da lontano, momenti di intimità, sia ella da sola in casa o col marito.
La sua attrazione fisica per la bella signora Braun non può non condizionare il rapporto con Karine, con cui Greg si fa giorno per giorno più freddo, distante, seccato e irritato, quasi ne mal sopportasse la vicinanza e avesse cominciato a vedere tutti i difetti estetici e caratteriali della moglie, che nel paragone con Sophie perde alla grande.
Per placare gli istinti sessuali che non può sfogare su e con l'oggetto del proprio desiderio, Greg si butta su una relazione extraconiugale, salvo poi rendersi conto che avere l'amante può essere impegnativo tanto quanto avere una moglie.

Ma il poliziotto non è l'unico spione appostato nei pressi della casa di vetro: qualcun altro, dalla propria auto, è da giorni interessato ad osservare ciò che accade in casa Braun.

Perché? È un ladro che sta organizzando una rapina alla villa? O è un uomo fissato con Sophie, tipo Greg?

Come è sua abitudine, anche in questo romanzo Dicker struttura la storia in un continuo alternarsi di presente e passato; la rapina fa da spartiacque, creando una sorta di prima e dopo, e tutto ciò che accade prima del fatidico 2 luglio, è assolutamente importante per capire chi sono i nostri personaggi, qual è la loro personalità, quali sono le aspettative, le speranze, i timori, i segreti, il passato.
I lati oscuri e i "peccati" mai confessati.

Il racconto del passato è, a sua volta (in quanto più complesso e ricco di fatti), stratificato in vari periodi, che possono arrivare anche a vent'anni prima, quando ad es. Sophie e Arpad si erano appena conosciuti.

Dicker ci lascia entrare gradualmente nelle vite di Arpad e di Sophie, così da permetterci di conoscere cosa l'uno e l'altra si sono sempre nascosti reciprocamente, cosa erano prima di unire le loro vite e quanto di quei giorni andati è rimasto in loro.

Arpad è uno stimato professionista che lavora in una banca eppure c'è una macchia nel suo passato, qualcosa che lo costrinse, quand'era più giovane, a scappare e a cercare di rifarsi una vita lì dove nessuno lo conosceva.
Come mai? Cosa può aver mai combinato?

Sophie è, però, la vera protagonista di questo thriller famigliare, colei alla quale si deve lo stesso titolo del libro: un animale selvaggio.

A vederla oggi, la donna è un connubio di fascino e forza, è non solo bella fisicamente, ma ha carisma da vendere; è una di quelle persone che, quando entra in una stanza affollata, attira gli sguardi di tutti perché è come se fosse costantemente circondata da una luce alla quale tutti vogliono avvicinarsi.

Sophie è un bravo avvocato e ama il suo Arpad e i loro splendidi bambini; eppure, c'è un fuoco che arde dentro di lei, qualcosa che pretende di trovare sfogo per farla sentire viva, e il tatuaggio della pantera che è sulla sua gamba rispecchia bene la sua personalità: Sophie non è fatta per restarsene nei salotti a chiacchierare di futilità, lei è sveglia, agile, scaltra e selvaggia come una pantera, e come una belva selvatica ha bisogno di muoversi al di là delle sbarre della prigione dorata in cui si è infilata col matrimonio.
Una prigione comoda, certo, una bolla di felicità e tranquillità, fatta di lavoro, casa, figli, marito, amici, cene... 
Un tipo di vita che, però, ha sempre reso Sophie insoddisfatta, ma mai avrebbe immaginato che una persona (importante) del passato sbucasse fuori dopo anni a turbare le placide acque del presente.

Questa persona è un uomo che conosce sia lei che Arpad; è tornato con uno scopo ben preciso, che potrebbe stravolgere le vite dei Braun.
Nel giorno del proprio 40° compleanno, Sophie riceve da quest'uomo un regalo che sconvolgerà la sua vita e che la porterà, con la mente, indietro di anni e anni prima, lontano da Ginevra e dalla villa elegante di oggi, in un passato in cui la pantera che è in lei era viva e attiva.

Attraverso un meccanismo narrativo in cui il passato, implacabile, insegue il presente e in cui la tensione sale con l'approssimarsi del giorno della rapina, il lettore punta la lente d'ingrandimento su Sophie e Arpad, impegnati a cercare di continuare a nascondersi i rispettivi segreti per non dover assistere al drammatico crollo della loro vita; ma la resa dei conti è sempre più vicina e la famosa rapina avrà il suo peso.

Dicker è bravo nel costruire storie ricche di intrecci e di suspense, in cui tutto tutto ciò che sembra lineare e ovvio si trasforma, in un susseguirsi di flashback e colpi di scena inaspettati, in qualcosa di intricato e imprevedibile; la caratterizzazione psicologica dei protagonisti è l'elemento principale, prima ancora dell'aspetto thriller in sé per sé; da Sophie ad Arpad a Greg, i personaggi sono delineati con profondità e sfumature, in special modo Sophie, che emerge quale figura complessa e affascinante, alle prese con un passato che tenta di nascondere ma che rischia di farsi sempre più ingombrante, perché specchio di desideri e istinti nascosti, che lei vorrebbe continuare a soffocare per il bene di tutti.

Attorno a lei ruotano personaggi tormentati e ambigui, che sia l'uomo del passato (conoscenza in comune con Arpad), il marito stesso (bugiardo anch'egli) o Greg, diviso tra l'essere un buon poliziotto e marito, e l'assecondare gli impulsi che gli si agitano dentro. Forse l'unico personaggio meno complicato e più "limpido" è Karine.

Un animale selvaggio è un thriller avvincente che spinge non a lambiccarsi il cervello su un mistero o un crimine o un caso da risolvere, quanto piuttosto a riflettere sulla natura umana, su quanto ambigue possono essere le relazioni interpersonali (nello specifico, quelle di coppia), sul potere (nefasto) dei segreti e sulla battaglia tra razionalità e istintività. 

Con un ritmo incalzante e una scrittura elegante, Dicker esplora sapientemente le zone d'ombra dell'animo umano, spesso in balia di desideri in contrasto tra loro, in costante tensione verso la ricerca della verità ma, al contempo, vittima di bugie costruite per proteggere chi/ciò che si ama.

Il libro l'ho ascoltato su Audible e mi è piaciuto moltissimo, la storia mi ha tenuta incollata dall'inizio alla fine.

Lo consiglio a chi ha già avuto modo di apprezzare Dicker, a chi desidera leggere un thriller non cruento ma più psicologico, incentrato sulle relazioni e sulla profondità della psiche umana.

6 commenti:

  1. Ciao Angela, di questo romanzo ho letto solo recensioni positive e con la tua mi ha incuriosito ancora di più. L'avevo già inserito nella mia lista dei libri da leggere, spero di poterlo fare presto.
    Un saluto e buona domenica 😘

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    1. Io finora ho letto soltanto un paio di romanzi di Dicker e mi sono piaciuti, per cui ho intenzione di recuperare gli altri.
      Se lo leggerai, mi farà piacere leggere il tuo parere 😘

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  2. Ciao Angela, anch'io ho in programma la lettura di "Un animale selvaggio". L'intrigo diabolico mi attrae, così come i personaggi che nascondono segreti inconfessabili. Il tuo parere positivo mi conforta, sarà sicuramente una lettura all'altezza delle mie aspettative. Ma lo sai che non ho mai ascoltato un romanzo su Audible? Quali sono state le tue reazioni? E' bello come avere un romanzo in carta e inchiostro? Un caro saluto per una serena domenica :)

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    1. Ciao Aquila. Mi capita spesso di approfittare di offerte riguardanti l'applicazione di audible; devo dire che mi trovo benissimo, ovviamente molto dipende non solo dalla tipologia di libro e da quanto sia affine con i miei gusti, ma anche dal narratore che presta la propria voce, che deve essere capace di farti entrare nella storia e coinvolgerti.
      Ci sono stati infatti alcuni (in realtà pochi) libri di cui non ho gradito la lettura, ma la maggior parte delle volte i narratori l' hanno resa lettura oltremodo scorrevole e piacevole.
      È un' esperienza da provare, secondo me.
      Io lo trovo comodo anche perché metto l'audiolibro in momenti in cui sarei impossibilitata a prendere in mano il libro cartaceo o digitale ma, avendo "le orecchie libere", approfitto per ascoltare (tipo se tolgo la polvere, lavo a terra, cucino, lavo i piatti eccetera).

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  3. Sembra essere un libro avvincente ed un punto sicuramente a suo favore è l'essere un thriller più psicologico che splatter.

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    1. Verissimo! Infatti è adatto anche a chi non ama i thriller crudi 🙂

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz