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mercoledì 31 luglio 2024

[ RECENSIONE ] EVA di Giovanni Verga



Un breve classico ambientato nella Firenze della seconda metà dell'Ottocento che ruota attorno alla storia d'amore tra un giovane pittore ed Eva, una ballerina bellissima  e sensuale.


EVA
di Giovanni Verga


Feltrinelli
125 pp
In questo romanzo verghiano un giovanotto, che ha trascorso la sua breve esistenza vivendo d'arte, confida a un amico che sta per affrontarsi in un duello d'onore e di essere, oltretutto, molto malato.
Tra i due ragazzi nasce immediatamente un legame d'amicizia fraterno che spinge l'artista - il cui nome è Enrico Lanti - a lasciarsi andare a confidenze intime; gli racconta così il grande amore della sua vita: Eva.

Eva è una giovane donna tanto bella quanto sensuale, e nelle movenze, nelle sue performance (lavora come ballerina a teatro) come nel suo interagire con gli uomini sa essere un'ammaliatrice, sa incantare le persone e farle sentire considerate e importanti con un solo sguardo o sorriso.

Lo stesso Enrico se ne invaghisce sin dalla prima volta che la vede ballare, consapevole, però, di essere solo uno dei tanti ammiratori e che sicuramente la meravigliosa Eva mai perderebbe il proprio tempo con un pittore spiantato come lui.

Eppure... non è così e, anzi, non solo Eva lo nota ma a sua volta prova un'infatuazione inspiegabile per quel ragazzotto di origine siciliana che vive dei propri quadri.
Un artista ha sicuramente un animo nobile e appassionato, pensa Eva, e questo aspetto - unito ai modi di fare di Enrico, riservati e non arroganti come solitamente sono gli uomini che l'avvicinano - la spingono verso di lui e le smuovono dentro dei sentimenti che ella asseconda, arrivando a frequentarlo regolarmente.

Ma Enrico non è solo infatuato: lui ama appassionatamente la sua "dea" Eva, è onorato e lusingato di essere stato scelto tra tanti uomini e spasimanti e per lei è disposto a spendere anche oltre ciò che può, indebitandosi e chiedendo prestiti ai famigliari. Inoltre, la gelosia per quel corpo, che per Enrico è solo suo, si fa sentire ed è sempre più ingestibile...

Proprio quando sembra che il legame amoroso e passionale tra loro sia all'apice, qualcosa interrompe l'idillio, gettando nell'animo dell'uomo i semi del rancore e della rabbia che daranno vita a una pianta velenosa.

"Eva" non ha un'ambientazione rurale come altre opere più note di Verga, bensì si avvicina ad una realtà più moderna e borghese. 

Eva è sicuramente una donna dai tratti moderni in quanto è indipendente, sicura di sé, padrona del proprio corpo, delle proprie capacità, dei propri sentimenti e della propria vita; non vuole padroni, non si fa comandare e se rinuncia a qualcosa è unicamente perché lo desidera e nulla le vieta di cambiare idea e ritornare sui propri passi.

Enrico è un brav'uomo ma volubile ed egoista, ossessionato dal successo e dalla fama, conscio però che la propria arte è condizionata dai capricci del pubblico e di chi gli commissiona opere.
La voce narrante è la sua e da essa traspaiono tutti i suoi stati d'animo, le emozioni che gli sconquassano l'anima, dalla rabbia alla passione, dal risentimento alla tristezza, dai sensi di colpa all'amara consapevolezza di aver fallito; il suo "tono" è a volte drammatico, altre sarcastico e cinico.

Il romanzo si inserisce ovviamente in una cornice verista ed è attraversato da un'aura  cupa, decadente e pessimista; l'affascinante città fiorentina alberga nelle sue vie tanto il materialismo e la corruzione quanto l'arte, e queste umane contraddizioni la rendono ancora più ammaliante.
Il linguaggio è semplice e diretto, coerente con l' epoca di riferimento e con la rappresentazione della realtà quotidiana. 

Verga è un autore che ho letto soprattutto nel periodo scolastico, mi piacerebbe riprenderlo. Eva è un buon punto di partenza.

6 commenti:

  1. Ciao Angela, anch'io ho letto Verga durante gli anni della scuola e ricordo che mi piaceva, sebbene in generale non sia un autore molto amato... "Eva" mi manca, ma non nego che anche a me piacerebbe riprendere questo autore :-)

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    1. Ciao Ariel, in realtà non ci sarebbe solo Verga da recuperare, per me, ma anche altri autori, tipo Svevo o Pirandello.

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    2. Ciao Angela, io di Verga ho letto I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo e alcune novelle. E' sempre interessante vedere l'analisi che l'autore fa della società borghese. La mancanza di denaro e l'esclusione sociale, i vinti, sono tra i temi dominanti delle opere verghiane. Ottima scelta :)

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    3. Si, quei due romanzi li lessi anch'io, ma li rileggerei perché è passato troppo tempo e li lessi un po' di fretta 😅
      Un caro saluto aquila

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  2. Ciao Angela, non conoscevo questo libro di Verga.
    Quando avevo 15-16 anni, di mia iniziativa per le vacanze estive lessi diversi classici della letteratura italiana tra cui i Malavoglia e mi ricordo che ne rimasi affascinata. Magari potrei leggere Eva per L'angolo del vintage.
    Un saluto 😘

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    1. ci andrebbe benissimo nell'angolo del vintage ;-)
      tra l'altro è anche breve e si legge in poco tempo.
      ciao Fra!

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz