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domenica 18 agosto 2024

LA DIGA di Michael McDowell (Blackwater II) [ RECENSIONE ]


Nel primo libro della saga famigliare gothic/paranormal Blackwater - La piena - ci siamo lasciati con la mia curiosità di proseguire a sbirciare nelle vite dei membri della ricca famiglia Caskey, del resto degli abitanti di Perdido e, soprattutto, di aggiungere nuovi elementi per meglio conoscere la enigmatica e scaltra Elinor Dammert, entrata con passo felino nell'esistenza del buon Oscar Caskey e osteggiata ferocemente dalla testarda e prepotente suocera, Mary-Love.
A complicare i legami famigliari. già di per sé molto tesi, si aggiunge il progetto di costruire una diga che protegga la cittadina da future eventuali inondazioni.
Elinor è forse l'unica voce contraria al progetto ed è convinta che nulla di buono ne verrebbe se la diga venisse costruita...



LA DIGA
 (Blackwater II)
di Michael McDowell



Neri Pozza
Trad. E. Cantoni
256 pp
Sono trascorsi tre anni dalla terribile piena che ha inondato Perdido, in Alabama; pian piano la vita è ripresa normalmente e la gente ha cercato di riavviare le proprie attività, compresi i Caskey, impegnati con le loro segherie.

Tra Mary-Love Caskey e l'adorato figlio Oscar le frizioni non mancano a motivo dell'ostilità tra la matriarca e la nuora, Elinor;  nonostante quest'ultima abbia praticamente "barattato" Oscar con la loro primogenita Miriam (su cui la nonna e la zia Sister hanno decretato l'assoluto possesso manco fosse figlia loro) senza che tale "operazione" l'abbia turbata più di tanto, i rapporti con la suocera non sono affatto migliorati.
E adesso Elinor è nuovamente in attesa di un altro bambino e, mentre le due donne ostentano indifferenza, in realtà sotto le ceneri covano odio e rancori profondi l'una verso l'altra.

In particolare, è Mary-Love a non darsi pace: umiliare la nuora è diventata una missione che occupa la sua mente in maniera quasi ossessiva e il destino sembra darle una grossa mano...


Nel 1922 la città di Perdido vota quasi all'unanimità perché si avviino i lavori per la costruzione di un'imponente diga, unico baluardo possibile contro la furia dell'acqua. 

Ad occuparsi del progetto è l'ingegnere Early Haskew, un giovanottone dall'aspetto decisamente rustico al limite dello zotico ma, a dispetto delle poco raffinate apparenze, nasconde un buon cuore e una grande gentilezza d'animo.

Prepotente e controllante come sempre, Mary-Love insiste per offrire ospitalità all'uomo, ma non certo per uno slancio di pura magnanimità: desidera solo "far schiattare" Elinor, che abita accanto e che vedrà con i propri occhi come la suocera stia ospitando nientemeno che "il creatore" della diga che lei tanto detesta.

E in effetti la suocera riesce nell'intento di far innervosire grandemente Elinor, che non fa che lanciare improperi e anatemi verso il nefasto progetto: il Blackwater non vuole la diga costruita dagli uomini, le sue acque non potrebbero comunque essere fermate e le conseguenze saranno terribili.

Quando ne parla con un perplesso Oscar, questi non sa che rispondere all'amata consorte: perché per lei è una tale tragedia la costruzione di un qualcosa che, al contrario, potrebbe proteggerli da una prossima piena e concedere loro serenità?
Elinor è convinta che non ce ne saranno ma che è importante non "sfidare" il fiume con un tale progetto, e più lei si lascia andare a queste strambe dichiarazioni, meno Oscar ci vede chiaro.

A noi lettori, però, viene data una prospettiva differente che ci lascia capire con sempre maggiore chiarezza come Elinor sia visceralmente legata alle acque furiose del Blackwater, come se la sua stessa natura ed esistenza dipendessero da esse.
La domanda si fa spontaneamente insistente: chi è davvero Elinor?

Ad aggiungere un inquietante e crudele elemento per rispondere al quesito ci pensa un innocente: John Robert, un ragazzino di Perdido, figlio di una coppia umile e onesta che ama con tutto il cuore questo figlio speciale.
John Robert, infatti, è un ragazzino particolare, un po' "lento" di comprendonio, spesso assente e perso nel proprio mondo, caratteristica che fa sì che gli adulti lo guardino con compassione (quando non con sprezzante sufficienza) e i coetanei lo prendano in giro ferocemente, come solo i ragazzini sanno fare quando sono in gruppo e prendono di mira il più debole della classe o della combriccola.

Attorno al personaggio di John Robert prendono forma dinamiche che finiscono per turbare il lettore e lasciargli addosso una sensazione di amarezza e di ingiustizia, ed Elinor avrà la sua parte centrale in queste dinamiche e, anzi, le sue azioni confermeranno la sua natura, legata a qualcosa di sovrannaturale e spaventoso.

Intanto, in casa Caskey, dopo Oscar (sempre più vicino alla moglie e, di conseguenza, distante dalla invadente genitrice) è il turno di Sister di cercare di tagliare il cordone ombelicale con questa madre controllante e troppo abituata a comandare e disporre egoisticamente delle esistenze di chi le è vicino.

Sarà proprio la presenza quotidiana e rassicurante dell'ingegnere Early ad offrirle l'occasione per spiccare il volo e, finalmente!!, prendere decisioni in autonomia, lavorando per la propria felicità, il proprio futuro, cercando di perseguire i propri obiettivi senza l'ingerenza materna.

Ma a Perdido non arrivano solo Haskew e tutti gli uomini impegnati a lavorare nel cantiere allestito per la costruzione della diga: arriva anche Queenie Strickland con i suoi due figli.
La donna è la cognata di James Caskey, cognato di Mary-Love, padre della piccola Grace e divenuto (nel precedente libro) vedovo dopo la morte della moglie, Genevieve (morta in circostanze piuttosto "turbolente"... e strane), che aveva appunto una sorella, Queenie.

Queenie ha lasciato casa propria e il violento marito ed è venuta a rifugiarsi a Perdido, sotto le ali di James; essendo una persona chiacchierona fino all'esasperazione, nonché incline ad approfittare e chiedere favori, in pochi a Perdido hanno una grande e positiva considerazione di lei; e se Mary-Love la tollera a malapena, a farci amicizia è ovviamente soltanto Elinor, le cui "profezie" circa le nefaste conseguenze che porterà con sè la diga coinvolgeranno la stessa Queenie in modo abbastanza drammatico.

Il romanzo non può che terminare con una nota di mistero e ad avvertirla è, ancora una volta, un'anima pura e innocente - una bambina - la quale sente - anche se non saprebbe denominarla con esattezza - che qualcosa di sinistro vive attorno a lei.
Qualcosa che la terrorizza e che sembra guardarla con occhi cattivi e pronta ad aprire le fauci per divorarla...


Anche il secondo libro della saga l'ho letto celermente e con crescente interesse, grazie alle atmosfere ricche di suspense, a una narrazione dettagliata che fa proprio della ricchezza di particolari e di immagini vivide la sua forza, contribuendo a innescare nel lettore continue sensazioni di inquietudine e di attesa.

Ritroviamo il tema dei legami famigliari (con tutte le tensioni e le problematiche ad essi legati, quando  i rapporti sono "sbilanciati" e c'è un membro più forte che domina sugli altri, i quali si sono sempre lasciati condurre e comandare, per poi decidere improvvisamente di ribellarsi), della natura con la sua intrinseca potenza e vitalità, che non sempre può essere domata dalla forza dell'uomo, convinto di poter disporre di essa a proprio piacimento.

E ovviamente c'è il Male, che si manifesta tanto in forme sovrannaturali quanto attraverso i comportamenti umani; i personaggi di Blackwater sono complessi e ben sviluppati, di essi conosciamo punti deboli, insicurezze, timori, difetti, li vediamo in balia dei propri demoni interiori e desideri nascosti, e le loro singole azioni, unite alle interazioni tra essi, creano (o mantengono o aumentano) tensioni e conflitti che danno ulteriori movimenti e spinte alla trama.

Concludendo, la storia si fa sempre più interessante e la lettura del terzo libro penso proprio che non tarderà ad arrivare.


LIBRI DELLA SAGA

1. LA PIENA
2. LA DIGA

3. LA CASA
4. LA GUERRA
5. LA FORTUNA
6. PIOGGIA

2 commenti:

  1. Ciao Angela, sono contenta che ti sia piaciuto anche questo secondo volume; io gli avevo dato 4 stelle.
    Un saluto 😘

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    Risposte
    1. mi sta piacendo questa saga! Sono curiosa di proseguire.
      buona serata :)

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz