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martedì 31 dicembre 2013

I libri che vorrei



vorrei

Libri adocchiati gironzolando in vari blog, in particolare da: Happy red Book e Libri per passione.

RESTA ANCHE DOMANI
di Gayle Forman


Resta anche domani
Ed. Mondadori
Chrysalide
Trad. S. Mambrini
249 pp
15 euro
2009
Trama

Non ti aspetteresti di sentire anche dopo.
Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion.
Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe.
A tanta vita non si può rinunciare.
Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?
If I Stay
,

Un libro intenso e splendente che, sfidando la vita a dimostrare la propria bellezza, le dedica la dichiarazione d'amore più grande.

L'autrice.
Gayle Forman è una premiata autrice di romanzi e giornalista per numerose testate, tra cui "Cosmopolitan" e "The New York Times Magazine". Vive a Brooklyn con la famiglia.




C'ERA UNA PRINCIPESSA
di Johanna Lindsey


copertina
euroclub
1994
Trama

C'era una volta una principessa. Una bellissima principessa.
A differenza delle altre principesse, però, non viveva in un grande castello circondata da premurosi servitori, bensì in una squallida taverna dove era costretta da un manesco e irascibile padrone a servire equivoci clienti.
Anzi, la principessa non sapeva neppure di essere tale, ma credeva di essere una povera orfana caritatevolmente adottata dal violento taverniere e dalla sua ormai defunta moglie.
E poiché la vita di taverna nel secolo scorso non era facile, soprattutto per le donne giovani e belle, la nostra eroina di sangue blu era assai più abile a maneggiare coltelli per placare risse tra ubriachi che non a impugnare le posate in pranzi di gala...

C'era una volta un principe. Un bellissimo principe.
A differenza degli altri principi, però, non ne voleva sapere della vita di corte, ma preferiva girovagare per il mondo con gli amici e la sua ultima, capricciosa amante.
Anzi, quando il re suo padre, ormai gravemente malato, decise di abdicare in suo favore, il principe, pur accettando per amor filiale, considerò la notizia una vera e propria condanna.
E poiché tra i desideri del padre morente v'era pure quello che egli mantenesse fede alla promessa di matrimonio stipulata anni prima con una principessa a lui sconosciuta e ora lontana, il nostro nobile eroe partì alla ricerca della futura sposa ben determinato a non nasconderle neanche un aspetto del suo impossibile caratteraccio...

Questo è il primo romanzo di una saga, Cardinia's Royal Family:

1. Once a Princess (C'era una volta una principessa)
2. You belong to me
419280
,

L'autrice.
Johanna Helen Lindsey è nata in Germania, da una famiglia statunitense, e si è trasferita alle Hawaii quando aveva 12 anni. Sposatasi con Ralph a soli 18 anni, ha da lui avuto 3 figli. Dopo la morte del marito, è tornata in seno alla sua famiglia di origine, nel Maine, dove risiede attualmente.
Il suo primo romanzo, scritto nel 1977, è stato subito un gran successo ed oggi, con più di 58 milioni di volumi pubblicati, tradotti in ben 12 lingue, Johanna Lindsey è una delle autrici di romanzi d'amore storici più famose del mondo
.

Vaggiare leggendo...: superstizioni e streghe



viaggio leggendo!
Cari amici lettori, eccoci agli ultimissimi post di questo 2013!!

E uno degli ultimi libri da me letti è "Il cuore selvatico del ginepro", un libro molto suggestivo dell'autrice Vanessa Roggeri.
La storia è ambientata in Sardegna e desidero condividere con voi alcune curiosità che emergono in modo molto forte nel romanzo che si basa molto su superstizioni e vecchie credenze diffuse, un tempo, tra la popolazione sarda.

Cominciamo dalla BRUJA, una figura leggendaria associata alla stregoneria.

Chi è?
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La parola “bruja” vuol dire strega, bagassa, ma anche asina; questo termine dispregiativo rimanda all'idea del fuoco, del rogo.., del demonio.
L’Inquisizione bruciò le brujas (forse in Sardegna meno che altrove), ritenendole opera e operatrici del demonio. 
In Sardegna non vi fu una vera e propria caccia alle streghe, forse perché il mago e la strega sardi si discostavano nel loro operare dallo stereotipo delle streghe perseguite dall’Inquisizione. 
Le loro caratteristiche più che a fattori eretici, sembravano condurre a credenze antichissime, facenti parte di un sottofondo religioso eurasiatico e mediterraneo a sfondo sciamanico. 
Ancora oggi questa parola, “bruja”, rimanda a significati come fattucchiera, maga, donna di cattivo affare, meretrice, vagabonda, perdigiorno. 

Bruja, in diminutivo quasi vezzeggiante fa brúsotta-bruixota, colei che opera brúsería-brujería-bruixería. In certe zone, bugería sta per “sciocchezze”, “ridicolezze”. Brúsa è anche il nome di un piccolo ragno campestre. 
La bruja visualizza l’argia, ragno velenoso; chi veniva morso dall’argia cadeva di incoscienza e per rianimarlo ci si inventava il ballo dell’argia: intorno al morsicato, immerso fino al collo nel letame, danzavano sette vergini, sette maritate e sette vedove che, per guarire il morsicato, dovevano provocargli delle sensazioni forti. 

Insomma un lavoretto degno delle streghe e delle maghe. Strega viene dal latino strix (striges al plurale). In sardo strix, che è il barbagianni, animale notturno, fa stria. Stria-lamia, mostro mitologico che divorava uomini, bambini in particolar modo. 

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E qui ci colleghiamo al personaggio principale della storia, insieme alla dolce Lucia: la povera sorella Ianetta, definita COGA.

Il nome deriva direttamente dalla pratica magica a base di erbe con le quali si preparavano filtri in particolare d'amore; femminile coga, maschile cogu, la "s" ne indica il plurale.
Queste streghe, presenti soprattutto al centro-nord e in particolare nel campidanese, sono particolarmente dedite alla magia e pregne di poteri personali, che sfruttano soprattutto nelle maledizioni e nel cambiare il proprio aspetto con quello di animali o fumo.

La coga, secondo la tradizione popolare, è quasi sempre un essere inconsapevole delle sue azioni: se di giorno è tranquilla e inoffensiva, di notte entra nelle case in cui si trovano dei neonati, per succhiar loro il sangue, uccidendoli. 

Strega si nasce e solo in rarissimi casi lo si diventa. Saranno destinate a questa sorte le bambine nate la notte di Natale a mezzanotte precisa, o la settima nata in una famiglia, esclusivamente se femmina.
E una sorte che non si sceglie, una condanna dalla quale non si possa guarire.
Riconoscere queste creature è impossibile,anche se si caratterizzano  per una spiccata bruttezza, un indefinito aspetto diabolico e una insolita peluria diffusa per tutto il corpo; non solo, ma alcune porterebbero una minuscola coda di ferro o una croce pelosa sulla schiena.
Le madri facevano di tutto per evitare che il nascituro diventasse strega, allora, come comandava la tradizione, mettevano un treppiede per il fuoco (trèbini) sotto il letto della partoriente.

Si racconta anche il rituale che permetteva loro di diventare un altro essere.
Cominciavano col recitare alcune formule magiche conosciute solo a loro, si ungevano le giunture delle ossa con del lardo sciolto sulla fiamma, invocavano l’aiuto di Satana perché ne facilitasse la metamorfosi.
Si potevano trasformare in qualsiasi animale: mosche, uccelli notturni, soprattutto nel barbagianni (sa stria); ma anche in gatti, cani, in campagna prendevano l'aspetto di serpente.
 
Coga è “l’accabadora”, sempre dallo spagnolo “acabar”, mettere fine. L’accabadora non è bruja in quanto il suo ruolo è accettato. Nella società antica dei sardi, accabadora era colei che doveva finire un malato terminale, sofferente. 



Books&Emotion



Con questo "gioco", desidero fare con voi il punto della situazione sulle letture del 2013, però ho pensato di farlo non dividendoli per generi letterari, bensì per .... emozioni!!
Ed ecco, quindi, il mio personalissimo ALFABETO DELLE EMOZIONI LIBRESCHE!!

A come AMORE

The Tea Rose, Called “a splendid heartwarming novel of pain, struggle, decency and triumph” by author Frank McCourt, this celebrated story of tea, love and London is now out in paperback. Click on the cover to learn more about the book and the city that inspired it.
I GIORNI DEL TE' E DELLE ROSE
fa parte di una trilogia di cui
ho letto i primi due
e che contengono delle
belle storie d'amore!!

B come BAMBINI

LA LUCE SUGLI OCEANI
è stato uno dei diversi libri aventi i bambini
come personaggi principali;
beh questo a me  è piaciuto molto,
una storia intensa!!

C come COMMOZIONE

Il bambino che sognava i cavalli
IL BAMBINO CHE SOGNAVA I CAVALLI
è la storia di una innocente e giovanissima
vittima di mafia...
che non poteva non commuovermi!!

D come DELUSIONE

aspettative disattese....
peccato!!!
QUI

E come EMPATIA

LA DELICATEZZA
 - per quanto non rientri tra le
letture più straordinarie del 2013 -
mi ha lasciato l'approccio al dolore,
l'empatia e la condivisione delle
emozioni altrui

E come EROS


Sei bellissima stasera
SEI BELLISSIMA STASERA
ha un protagonista maschile
mooolto sexy....
e non mancano affatto le scene
d'amore hot


F come FEELING

con BORGO PROPIZIO
 e i suoi mirabolanti personaggi,
il feeling non può non scattare!!

G come GIOIA

Se per un anno una lettrice
un inno alla consolazione e alla gioia
che la lettura offrono!!
QUI

H come HI HI (risata)

un libro simpatico e spiritoso!
leggerlo è stato un piacere
QUI

I come INDIGNAZIONE

l'indignazione è per ogni forma di
violenza, discriminazione,
guerra e odio
tra persone/popoli portatori
di idee e credi diversi
QUI

L come LACRIME (dolore)

DANZANDO SUI VETRI ROTTI
è un romanzo che mi ha fatto anche piangere,
per il tipo di storie e tema trattati...

M  come MAMMA CHE MACHO!

Recensioni Black Dagger Brotherhood
i machi sono tutti i membri
della Confraternita del Pugnale Nero.. *_*

N come NOIA NOSTALGIA

L'ultimo ballo di Charlot
L'ULTIMO BALLO DI CHARLOT
è pervaso da un'atmosfera nostalgica,
malinconica, ma di quelle piacevoli!!

O come ODIO

l'odio dei nazisti verso (e non solo)
gli ebrei, irrazionale e crudele
QUI

P come PERDONO

per quel che mi riguarda,
non c'è un LIBRO
che meglio della Bibbia
possa insegnare
la realtà del perdono

Q come QUICK READING

uno di quei libri
letti davvero molto velocemente,
per il soggetto e per
lo stile di scrittura

R come RABBIA

3096 giorni di prigionia raccontati
in queste pagine, che lasciano
molta rabbia e senso di impotenza...

S come SPERANZA

la speranza che anche un tipo
egoista e taccagno
possa cambiare modo di vivere!!
QUI

T come  TRISTEZZA

Libro Cartaceo
OMBRA BIANCA
è un libro che parla delle tristi conseguenze
dei pregiudizi, dell'ignoranza....
cose che mettono una gran tristezze
(e rabbia)

U come UMORISMO

We are family
WE ARE FAMILY
mi ha lasciato sorrisi ad ogni pagina
per il suo sano e simpatico
umorismo!!

V come VENDETTA 

Vendetta è una della parole d'ordine
alla base degli omicidi
de L'IPOTESI DEL MALE

Z come ZUCCHEROSO

13633664
e qui siamo nelle magiche e romantiche
atmosfere della Kleypas..
QUI


Anche voi avete la vostra lista di libri letti
e che associate a delle emozioni/sensazioni?

lunedì 30 dicembre 2013

Torna Scott Turow con IDENTICI



Thriller d'Autore in arrivo...:


IDENTICI
di Scott Turow


Ed. Mondadori
336 pp
20 euro
USCITA 2 GENNAIO
2014
Trama

Kindle County, 1982. Al termine di un party a casa di Zeus Kronon, influente membro della locale comunità greco-ortodossa, sua figlia Dita, bellissima e anticonformista, viene trovata uccisa nella sua camera da letto. La ragazza era fidanzata con Cass Gianis, il cui padre è l'acerrimo rivale di Zeus, e per questo motivo la loro unione era malvista da entrambe le famiglie. Cass, il cui fratello gemello Paul è agli inizi di una promettente carriera legale, si dichiara subito colpevole dell'omicidio e viene condannato a venticinque anni di reclusione. Allo scadere della pena, Cass è pronto a uscire di prigione, proprio mentre Paul, nel frattempo divenuto senatore, è il candidato favorito per la poltrona di sindaco della Kindle County. Ma il ritorno di Cass può trasformarsi per lui in un'arma a doppio taglio, specie quando il fratello di Dita chiede la riapertura delle indagini, accusando Paul di avere avuto un ruolo nell'omicidio della ragazza. Cosa è successo realmente quella notte di tanti anni prima? È stato davvero Cass a uccidere Dita? E perché? Quale segreto nascondono i due gemelli? A ricostruire la vicenda saranno Evon Miller, ex agente speciale dell'FBI ora a capo della sicurezza dell'azienda dei Kronon, e l'anziano investigatore Tim Brodie, che all'epoca si era occupato del caso. Quella dei Kronon e dei Gianis è la storia di una battaglia infinita e senza esclusione di colpi tra due famiglie che cercano la loro unica e illusoria verità inseguendo una giustizia sempre sfuggente.

Ispirandosi liberamente all'antico mito greco di Castore e Polluce, in questo nuovo straordinario legal thriller Scott Turow mette in scena una vicenda appassionante fatta di oscure rivalità familiari, rapporti ambigui e segreti tenuti nascosti troppo a lungo, regalandoci un finale davvero sorprendente.

L'autore.
Scott Turow è autore di nove dei maggiori best seller di fiction, tra cui Presunto innocente, La legge dei padri, Prova d'appello, Innocente eL'onere della prova, tutti pubblicati da Mondadori. Si è cimentato anche con la saggistica in Harvard, facoltà di legge, incentrato sulla sua esperienza di studente universitario. I suoi libri sono stati tradotti in oltre venticinque lingue, hanno venduto più di trenta milioni di copie nel mondo e hanno fornito spunto per film e produzioni televisive. L'autore pubblica saggi e articoli su "The New York Times", "The Washington Post", "Vanity Fair", "The New Yorker" e "The Atlantic"
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Recensione IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO di Vanessa Roggeri



Buon pomeriggio amici lettori!
Credo che questo di oggi costituisca ufficialmente l'ultimo libro letto nel 2013 e devo dire che son felice che faccia parte delle mie letture perchè merita...!
Un punto di merito va ancora alla narrativa italiana che tanto spesso non delude, anzi!!

Ed ecco il libro che ho letto :

IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO
di Vanessa Roggeri


Ed. Garzanti
216 pp
14.60 euro
2013
Trama

È notte. Il cielo è nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte.
È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina
Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. 
Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. 
La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta. E qui nel suo paese, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa streghe. Liberarsene quella stessa notte, senza pensarci più. Così ha deciso la famiglia Zara.
Ma qualcuno non ci sta. 
Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. 
Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. La salva e la riporta a casa, e decide di chiamarla Ianetta
Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. 
Eppure il suo destino è già scritto. 
Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà una reietta. Emarginata. Odiata
Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta. 
Contro tutto e tutti. 
Lei l'unica a capire chi si nasconde dietro quegli occhi spaventati e selvatici: una bambina in cerca di amore, che farebbe qualsiasi cosa pur di ricevere uno sguardo e una carezza. 
Solo una bambina, solo una ragazza, con un cuore forte e selvatico come il ginepro
Le sue radici non si possono estinguere così facilmente; la loro fibra è fatta di ferro e se fuori bruciano, dentro il cuore rimane vivo. 

Questa è la storia di una bambina e di una colpa non sua. 
È la storia di una sopravvivenza e della lotta contro le superstizioni.
È la storia di due sorelle, quella maledetta dall'ignoranza e colei che sa vedere oltre.
È la storia di una terra e delle sue tradizioni più arcaiche e oscure.
Una storia che trabocca in modo dirompente di passioni: amore, rabbia, disperazione e speranza.



L'autrice.
Vanessa Roggeri è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d'infanzia. Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l'hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto.

il mio pensiero

Quanto può essere forte la presenza di determinate superstizioni e credenze pagane in un borgo sperduto, in un villaggio sconosciuto ai più, perso tra la fitta boscaglia di una regione italiana, alla fine dell'Ottocento?
L'autrice di questo bellissimo romanzo ci racconta una storia che risponde alla mia domanda e la risposta sembra essere: può essere davvero molto forte e portare con sè diverse conseguenze, per lo più tristi.

E' una notte come tante..., forse solo un po' più scura; il cielo è nero e pronto a scaricar giù acqua, e in una notte come questa Assunta, moglie di Severino, porta alla luce la sua settima figlia...
Ha già cinque belle figliole, Assunta, e la sesta è morta piccolina; la settima proprio non ci voleva perchè lì a Baghintos, una località sperduta della Sardegna, forti e resistenti sono certe leggende, certe brutte superstizioni, che attribuiscono alla settima nata un insieme di cattivi presentimenti, di sciagure...
E la piccola, appena nata, viene esaminata con cura e quale è il terrore e il raccapriccio nello scoprire che ella porta su di sè, sul proprio corpicino ancora sporco di sangue, i segni maledetti della sua vera natura, altrettanto maledetta: la piccola orribile coda che le spunta da dietro, la peluria nera che la ricopre tutta, quegli occhi profondi e penetranti, piccoli dentini che paiono già spuntare in bocca...
Eh no, purtroppo non ci sono dubbi: la neonata è una coga e le cogas sono streghe, quindi vanno uccise immediatamente e senza pietà, altrimenti ogni tipo di disgrazia si abbatterà sulla casa in cui è nata.
Nonno Efisio non ha dubbi: suo figlio Severino, padre della piccola disgraziata, deve liberarsene, ammazzandola, e pure subito!
Ma Severino non ha cuore di commettere un omicidio e lascia la piccola all'aria aperta, sotto una pioggia battente, sperando muoia da sola.
Ma non sanno che la loro figlia maggiore, la decenne Lucia, tanto coraggiosa quanto buona e dolce, ha anche una gran curiosità di scoprire che ne è della sua ultima sorellina e così va fuori e scopre la piccola...
Da quel momento sarà l'unica a nutrire per Ianetta (questo è il nome che Lucia stessa le darà, dopo averla soccorsa) sentimenti di pietà e affetto, a differenza degli altri membri della famiglia che, pur accettando con disperata rassegnazione, di tenersi in casa "la piccola strega", si guarderanno bene dal trattarla come un essere umano, lasciandola sola e abbandonata, umiliandola alla prima occasione e facendo sì che cresca come un animale selvatico.

Senza affetto, senza mai alcuna carezza, una parola gentile.
Solo insulti, maledizioni, bestemmie, odio.

Ma Ianetta è solo una bambina e che colpe può mai avere in sè un esserino per natura innocente?

Certo nessuna, ma la sola a covare dentro di sè tale giusta convinzione è sempre e soltanto lei, la buona Lucia, che non riesce a capacitarsi del perchè tutti - dalla famiglia ai compaesani - odino e disprezzino la sua sorellina minore.
Anche le altre sorelle - Pinella, Fedela, Desolina e Mariuccia - cresceranno col pensiero che Ianetta è come un animale pericoloso, che porta sfortuna, responsabile di ogni minima disgrazia a cose, persone o animali, quindi va scacciata e allontanata come qualcosa di immondo.
A nulla serviranno i tentativi, nel corso degli anni, della bella Lucia di far comprendere ai genitori, alle sorelle e alla fedele domestica Cicita, che Ianetta è solo una bambina, un essere umano come loro; a nulla serviranno piccoli gesti da parte di una selvatica Ianetta - che ovviamente, non curata da nessuno, crescerà come una bestiolina, una selvaggia, sempre sporca, scalza, a stento saprà parlare - di dimostrare che non è pericolosa, ma che anzi il suo cuore desidererebbe amare ed essere amato.
Al contrario, a lei verranno attribuite varie disgrazie che, neanche a farlo apposta, si abbatteranno sulla superstiziosa famiglia Zara, da molti guardata con sospetto misto a compassione per la presenza in casa della terribile e brutta coga: ci saranno dei lutti improvvisi, infatti, che faranno soffrire tutti in casa Zara, dando loro modo di dare ogni colpa sempre alla povera Ianetta che, con i suoi malefici, porta dolore e sfortuna a chi le è attorno.
Odiata e scacciata da tutti, Ianetta crescerà sola, badando a se stessa come può, aspettando amore e attenzioni da una famiglia che sempre l'odierà e riconoscendo solo in Lucia l'unica sua alleata.

Col passare degli anni, le sorelle Zara crescono e per una di esse arriverà anche l'amore della sua vita: è il dottor Giuseppe Spada, giunto a Baghintos per curare i malati di queste zone sconosciute e difficili; tra lui e Lucia scoccherà subito l'amore ma la loro felicità verrà spesse volte oscurata da lutti e disgrazie, dai tormenti che non lasciano tranquilla la povera Lucia, assillata continuamente dal pensiero della sorella coga e dalla possibilità concreta che qualcosa di vero e fondato, nelle credenze popolari - relativamente a spiriti, demoni, fatture, cogas, brujas.... - ci sia e che, chissà, possa sul serio mettere a repentaglio la vita propria e di ciò che lei ha di più caro.

Ma, come la Roggeri fa dire al dottor Spada:

Le suggestioni e superstizioni uccidono la ragione e soffocano il cuore. 



Saprà Lucia discernere qual è - ed è sempre stato, probabilmente - il vero pericolo in casa Zara?
E' davvero la povera e sfortunata Ianetta, capace - secondo tutti - di far del male e uccidere delle anime innocenti?
O forse a far del male sono l'ignoranza, l'odio cieco ed irrazionale verso ciò che sembra diverso, verso ciò che non si sa spiegare e che quindi fa paura?


Non solo, ma Lucia imparerà, tra molte lacrime, che non bisogna aver paura di ciò che non si vede (spiriti, fantasmi, streghe....) ma molto di più delle persone in carne ed ossa, la cui anima è ròsa dall'invidia e dalla cattiveria.... e che sono davvero pronte a far del male, anche servendosi delle superstizioni e di chi è più debole e reietto.

Il cuore selvatico del ginepro è un romanzo dalle atmosfere suggestive, anche cupe, come cupi possono essere la mente e l'animo umano, quando si lasciano irretire e travolgere da sentimenti impetuosi, da passioni ed emozioni (positive o negative che siano) che non si riescono a gestire, e che portano a un susseguirsi di eventi drammatici.

Pregno di parole, cultura e credenze sarde, scritto con realismo, con personaggi ben tratteggiati, dai sentimenti forti e travolgenti, l'Autrice ci trasporta con maestria - ma allo stesso tempo con estrema naturalezza - in un mondo che ormai ci sembra lontano, "antico", popolato da personaggi delle leggende popolari che da sempre un po' affascinano, un po' inquietano e sempre incuriosiscono, perchè riflettono un po' le paure ancestrali di tanti di noi; un mondo piccolo, "chiuso", in cui si può nascondere tanto male e tanto odio, ma dove quella sola goccia di bene presente riesce a dare un filo di speranza anche a una pianticella che tutti avevano tentanto di schiacciare e soffocare, perchè Ianetta resta una piccola grande donna che in tanti cercheranno di spezzare, ma che - grazie ad una natura resasi forte a causa di un isolamento forzato, di maltrattamenti e offese - in realtà imparerà a resistere ai venti e alle tempeste...:



Le radici di ginepro non si possono estinguere così facilmente; la loro fibra è fatta di ferro e se fuori bruciano, dentro il cuoricino rimane vivo.

Davvero un bel libro, capace di rapire l'attenzione del lettore per lo stile, la trama e i personaggi (in primis quello della forte e coriacea Ianetta); non posso che consigliarlo e dichiararmi orgogliosa che certi libri siano opera di scrittori italiani!!

All I want for Christmas Tag



Ed ancora Francy di Never say book mi offre l'occasione di condividere con voi questo tag natalizio, libresco ovviamente!!

tag
1. Quale personaggio vorresti che Babbo Natale ti facesse trovare sotto l'albero? 

Il piccolo principe...: un amichetto simpatico e curioso!!

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2. Quale personaggio vorresti baciare sotto il vischio?

Direi un tipo come Braden Carmichael... (Sei bellissima stasera, S. Young)

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3. Scrivi la tua letterina a Babbo Natale: quali sono i primi 5 titoli della tua lista?

1. La serie delle Cronache di Narnia
2. La trilogia della bravissima Paullina Simons su "Tatiana e Alexander"
3. Le ceneri di Angela (F. McCourt)
4. Il confine dell'eternità (Redmerski)
5. Il canto dei maori (S. LArk)

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4. Secret Santa ad Hogwarts! Cosa vorresti ricevere più di ogni altra cosa?

Semplicemente questo classico della Bronte!
Villette
C. Bronte

5. Puoi trascorrere un giorno in compagnia dei personaggi e dei rispettivi attori di un determinato fandom, quale scegli?

Credo che sceglierei un fantasy d'autore, tipo Il signore degli anelli o Narnia..! *_*

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6. Quale animale preso da qualche romanzo vorresti incontrare sul tuo tetto, in sostituzione della renna Rudolph?

Forse Aslan, il leone di Narnia!

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7. Inviti 10 personaggi alla tua festa dell'ultimo dell'anno: chi scegli?

Il principe Caspian, Gandalf, Aslan, re Wrath e John Matthew (Confraternita Pugnale Nero), il Conte di Montecristo, Al Santamaria, Akiva (l'angelo della Chimera di Praga), Bridget Jones
 e il genio della lampada di Aladino, tanto per stare sul sicuro!!

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8. Quale personaggio sarebbe un buon Babbo Natale? (non solo fisicamente parlando, ma anche dal punto di vista caratteriale)

Charlot, il celebre omino dall'andatura dondolante creato da Chaplin!

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Anteprima Neri Pozza: dal libro al cinema STORIA D'INVERNO



Tra amore e destino, tra luce e oscurità, i miracoli possono accadere.

Da questo romanzo il film omonimo diretto da Akiva Goldsman nelle sale cinematografiche italiane il 13 febbraio 2014.

Il film, prodotto dalla Warner Bros., con Colin Farrell, Russell Crowe, Will Smith e William Hunt è una storia meravigliosa che trascina il lettore in un mondo dove tutto è possibile, dove ogni cosa e persona, anche la più insulsa, pericolosa o disperata, può scoprire dentro di sé una forza magica in grado di cambiare tutto.


Divertente, profondo, emozionante».
New York Times

«Il romanzo di Helprin lascia senza fiato e lui è un grande talento».
Los Angeles Times Book Review


STORIA D'INVERNO
di Mark Helprin

Storia d'inverno
Ed. Neri Pozza
I Narratori delle Tavole
848 pp
18 euro
16 GENNAIO 2014
Trama

Peter Lake è un ladro. Un ladro nella Manhattan dei primi del Novecento in cui la guerra tra bande regala ogni mattina un mucchio di cadaveri a Five Points sul fronte del porto e in luoghi insoliti come campanili, collegi femminili e magazzini di spezie.
Peter lavora in proprio, e perciò non interessa più di tanto alle forze dell’ordine sguinzagliate contro il grande crimine.
Sta particolarmente a cuore, invece, ai Coda Corta, una dozzina di sgherri guidati dal feroce Pearly Soames. Pearly ha occhi lucidi e argentei simili a lame di rasoio e una cicatrice che gli solca il viso dall’angolo della bocca all’orecchio. 
È un criminale e, come tutti i criminali, vuole oro e argento, ma non per amore della ricchezza alla maniera di volgari rubagalline. 
Li vuole perché brillano e sono puri. Affascinato dai colori, legge i giornali e i cataloghi delle aste, e capeggia i Coda Corta giusto per trafugare opere d’arte «degne di lui», importate dall’Europa a bordo di lussuosi panfili.
Il campo di manovra è troppo ristretto e la posta in gioco troppo alta perché Pearly Soames possa tollerare la presenza di Peter Lake a Manhattan.
Avvezzi come sono all’omicidio e alla corruzione, i suoi Coda Corta l’avrebbero eliminato da un pezzo, se il ladro non avesse un prezioso alleato: un cavallo che sembra una statua eroica, un enorme monumento bronzeo, capace di balzi strabilianti, voli di sei metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. Si chiama Athansor e in un giorno d’inverno conduce Peter Lake incontro al suo destino: a West Side, nella lussuosa dimora dei Penn.
Peter si intrufola nella casa con l’intenzione di uscirne con l’argenteria, il contante e magari mezza dozzina di Rembrandt arrotolati. Ne esce col cuore trafitto da una ragazza intenta a suonare al pianoforte una struggente melodia; una giovane donna bella, radiosa, con i capelli scarmigliati raccolti in una treccia e il viso segnato da una spossatezza simile quasi all’ebbrezza o all’abbandono: Beverly Penn.
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Romanzo animato da una galleria di personaggi indimenticabili – dal bizzarro reverendo Mootfowl, un artigiano folle, un genio degli attrezzi che accoglie Peter nella sua fucina, all’imponente, grassoccio Craig Binky, che se ne va in giro per New York con il suo «salsicciotto», un piccolo dirigibile floscio – e costellato di luoghi incantati – dalla Grand Central Station, nel cui soffitto Peter ha il suo rifugio, alle paludi, alle baie, ai laghi – Storia d’inverno viene considerata una delle opere più importanti della narrativa americana contemporanea.

L'autore.
Mark Helprin è nato a New York. Ha studiato a Harvard, Princeton e Oxford, e ha prestato servizio militare nell’esercito e nell’aviazione israeliana. È ritenuto uno dei maggiori scrittori americani contemporanei. Collabora con il New York Times e vive in Virginia. Tra le sue opere: In Sunlight and in Shadows, A Dove of the East and Other Stories,Refiner’s Fire, A Soldier of the Great War
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domenica 29 dicembre 2013

Recensione PORTAMI A CASA di Jonathan Tropper



Ed eccomi a recensire il 118° libro letto in questo anno che sta volgendo al termine...!
Vi confesso che per me è un bellissimo traguardo, non lo avevo sperato proprio!
Lo so, ci sono lettori ben più voraci di me, ma per ora mi sta bene questa personalissima soddisfazione!


PORTAMI A CASA
di Jonathan Tropper

Portami a casa
Ed. Garzanti
Collana elefanti Bestseller
364 pp
9.90 euro
Data uscita: giugno 2012
Sinossi

Alcune famiglie possono diventare tossiche, se ci si sottopone a prolungata esposizione. 
E la famiglia Foxman, in particolare, può raggiungere un livello di tossicità letale.
Ecco cosa sta pensando il trentenne Judd Foxman mentre, di fronte al suo piatto di salmone e patate, cerca di estraniarsi dalle urla dei nipotini. 
Il telefono del cognato non smette mai di squillare, la sorella non fa che scoccargli frecciatine acide, in combutta con il fratello minore, mentre la madre, stretta in un vestito troppo provocante, gli rivolge solo sguardi di commiserazione. 
L'unico desiderio di Judd è scappare lontano e non pensare più a tutti i guai della sua vita. 
Perché Judd è senza casa, senza moglie, che l'ha appena tradito con il suo capo, e ora anche senza più un padre, morto all'improvviso. Per questo è dovuto tornare a casa e non può fuggire. 
Le ultime volontà del padre richiedono che venga celebrata la Shiva, il periodo di lutto prescritto dalla religione ebraica: per sette giorni consecutivi tutta la famiglia dovrà riunirsi sotto lo stesso tetto. 
E sette giorni possono essere un tempo infinito, soprattutto se i componenti della famiglia sono tutti fuori di testa e non riescono a stare per più di ventiquattr'ore insieme senza scannarsi. 
Ne bastano molte meno perché la casa diventi una polveriera pronta per esplodere a causa di vecchi rancori, passioni mai sopite e segreti inconfessabili.

il mio pensiero
Ironico, pungente, senza peli sulla lingua, anche sboccato, se volete: questo è Tropper in Portami a casa, un romanzo che narra la storia di un uomo come tanti e della sua famiglia, un po' meno "come tanti".
Judd Foxman ha da qualche anno superato i trenta e si sta avviando verso i quaranta; nulla nella sua vita va bene: ha perso il lavoro che svolgeva con professionalità, dopo aver perso la amatissima e bellissima moglie, Jen, che lui in persona ha trovato a letto con un altro uomo, che nella fattispecie era il suo capo!
Ha perso gli amici, ha perso la casa... e, non per ultimo, la gioia e la voglia di vivere.
Sconfitto e abbattuto da un matrimonio di dieci anni che è andato a farsi benedire in seguito alla scoperta della tresca adulterina della bella mogliettina - che aspetta pure un bambino! -, Judd non sa davvero come fare per riprendere in mano la propria vita, che si trascina dietro come fosse un sacco pieno di macerie da gettar via al primo cassonetto.
A dare il colpo finale... la morte del padre, Mort Foxman, che prima di morire ha lasciato le proprie ultimissime volontà alla moglie, la colta e sveglia psicologa di famiglia, Hillary: alla sua morte (avvenuta dopo mesi di malattia) la famiglia dovrà osservare la Shiva, vale a dire un periodo di sette giorni in cui i familiari stretti del defunto osservano il lutto in memoria di lui, senza uscire di casa e ricevendo fiumane di visite di condoglianze da parenti ed amici.
La famiglia Foxman è sempre stata una famiglia ebrea non osservante, in cui la fede e la religione non hanno mai trovato un gran posto, se non in termini oserei dire "dissacratori"; lo stupore per la singolare richiesta dell'ormai morto papà, quindi, è lecito per i "novelli orfani": Judd, appunto, la sorella Wendy, il maggiore Paul e il minore Phillip.
Quattro figli che più diversi non potrebbero essere, che non si vedono mai e sono completamente disabituati a passare insieme più di mezzora.
Il dover stare insieme per onorare le volontà paterne sarà quindi per loro una costrizione vera e propria, che li porterà a ritrovare gli antichi dissapori, a sopportare l'uno dell'altro il caratteraccio, i vizi, le prese in giro, la pungente ironia, l'immancabile acidità; ma soprattutto, a sopportare e a gestire un passato di rapporti tra loro che pesa a non finire su un presente fatto più di indifferenza che affettuosità fraterne.

Così Judd e Paul, tra i quali c'è un grandissimo imbarazzo e una grandissima amarezza dovuta ad un episodio di gioventù che ha visto il povero Paul vivere in prima persona una brutta esperienza, che ha cambiato la sua vita e la sua carriera di promessa del baseball; episodio nel quale è coinvolto proprio Judd, cui Paul scarica ogni colpa....

E poi c'è Wendy, con le sue battute sarcastiche e spesso inopportune, che però soffre per una situazione matrimoniale non proprio felice.

E poi c'è Phillip, il "piccolo" di casa, nato una decida d'anni dopo Judd, da sempre super coccolato, viziato ed aiutato quando si cacciava nei guai...; un Phillip da sempre dongiovanni che, proprio nei giorni della Shiva, si presenta con la nuova fidanzata, Tracy, una donna parecchi anni più giovane di lui, bella sì, ma a momenti coetanea di mamma Hill.

Insomma, una famiglia particolare, stramba, in cui il sarcasmo malizioso e pieno di spine regna sovrano, pronto a colpirsi l'un l'altro, eppure....
Forse questi sette giorni riusciranno ad aiutare i quattro fratelli a conoscersi meglio, a sopportarsi e a riscoprire l'uno nell'altro quei lati positivi finora dimenticati?

Certo, ognuno ha i suoi problemi e non si ha molta voglia di condividerli in famiglia, perchè si pensa che nessuno sia in grado di aiutare l'altro, quindi meglio tacere..., però forse le cose potrebbero rivelarsi meno tragiche del previsto..., o no?
In fondo, nelle vene scorre lo stesso sangue, si è cresciuti insieme e sono tanti i momenti belli trascorsi in quella casa di Elmsbrook..

E così, tra visite di amici e parenti - che non si facevano vedere da millenni e che si presentano nella dimora del defunto per osservare la Shiva, dando inconsapevolmente vita a tutta una serie di commenti acidi e sprezzanti da parte dei fratelli Foxman, che non lesinano critiche e battutine a nessuno dei loro ospiti, i quali hanno ognuno il proprio carico di frasi fatte, parole di consolazione convenzionali e senza senso, pappagorge e ciccia molli che penzolano, problemi di meteorismo e allusioni più o meno velate al sesso... - e flashback attraverso i quali Judd ci porta spesso indietro nel tempo, conosceremo meglio i membri di questa pazza famiglia, i loro problemi, i segreti, i motivi di astio, le cose non dette, i perdoni mai chiesti e/o donati, le aspettative disattese, le frustrazioni, le invidie.... e soprattutto conosceremo la vita privata di un Judd ossessionato dall'ingombrante ricordo di una ex-moglie 
Certo, è un ricordo amaro, accompagnato da sentimenti di odio, umiliazione, frustrazione...., ma tanto basta a farlo sentire privo di ogni motivazione per eventuali altre donne.

Ma in sette giorni le cose possono cambiare e ciò che sembrava ormai perduto, può tornare, servito su un piatto d'argento, con una facilità fin troppo sospetta e che coglie di sorpresa uno scoraggiato over 30enne, pronto a piangersi addosso e a pensare troppo al passato...

E' un romanzo che si legge con interesse e curiosità, per diverse ragioni: perchè Tropper ha uno stile dinamico, ci racconta le vicende dal punto di vista di un protagonista che guarda sì il mondo ormai con disincanto e una lucidità un tantino pessimista, ma che non ha ancora dimenticato come cogliere il lato spiritoso delle cose e delle persone; ci sono diverse scene che fanno ridere (raccontate con un'incredibile ironia, e poi sembra di essere lì a godercele), altre forse fanno storcere il naso (personalmente, non apprezzo mai troppo i riferimenti espliciti a scene di sesso, quando sono fine a se stessi, perchè finiscono per essere solo volgari), ma certo non lasciano indifferenti, perchè Tropper riesce a far sentire i suoi personaggilasciandoceli nudi, nelle loro fragilità, difetti,  incoerenze..., e attraverso una generosa presenza di dialoghi, alternata alle riflessioni e ai pensieri del protagonista-voce narrante, ma anche attraverso brevi e veloci descrizioni di situazioni e ambienti.

Una lettura vivace, che riesce a catturare l'interesse del lettore.

Tag libroso invernale



Tag libroso per voi, in questo giorni di festa in cui non ho modo e tempo di gironzolare troppo sul web...!

Visto sul blog di Lady Debora di Happy Red Book!!

1 - Che libro è così caldo e tenero che ti scalda il cuore?

Il confine di un attimo
una lettura molto molto tenera...!


2 - Qual è il tuo libro con la copertina bianca preferito?

resterà sempre nel mio cuore,
uno dei primissimi libri sull'Olocausto
da me letti,
oltre che uno dei libri che
mi hanno avvicinata alla lettur
a

3 - Sei seduto/a su una bellissima e comodissima poltrona, nel tuo pigiama preferito, con la copertina della nonna sulle gambe e sorseggi una cioccolata... Ma che librone/mattone stai leggendo?

ne sento parlare da molto tempo
e bene e per me che sono
mooolto romantica..
credo sarebbe una lettura azzeccata:
roba da crogiolarmi affondata nella poltrona
e se c'è il camino..: ancora meglio!

4 - Sta iniziando a nevicare! E' ora di una battaglia a palle di neve... che personaggio vorresti sfidare?

Quel che resta del giorno
lasciatemi prendere a palle di neve
Mr Stevens, ma non per giocarci...
bensì per tentare di svegliarlo!!

5 - Sfortunatamente il fuoco si sta spegnendo! Di che libro bruceresti gli ultimi capitoli (per piacere personale o pur di rimanere al caldo)?

Pamela
troppe pagine per dire... cosa?
che Pamela voleva tirarsi la calzetta?
Risparmiare inchiostro e carta, no eh?

6 - Che libro ti sta così tanto a cuore che lo regaleresti per Natale a qualcuno che non lo ha ancora letto e vorresti lo leggesse?

domanda difficile... Ce ne sono diversi!!
Ad ogni modo, ne scelgo uno
che mi ha commossa molto
e che quindi consiglierei!

Non è carino questo tag?
Se vi va, fatelo anche voi e fatemi leggere le vostre risposte! ;))