Un nuovo capitolo del grande Romanzo di Rocco Schiavone, un uomo duro, ruvido, cinico ma con una umanità insospettabile.
RIEN NE VA PLUS
di Antonio Manzini
Sellerio Ed. 320 pp 14 euro IN LIBRERIA 10 GENNAIO 2019 |
Scompare, letteralmente nel nulla, un furgone portavalori. Era carico di quasi tre milioni, le entrate del casinò di Saint-Vincent. Le dichiarazioni di una delle guardie, lasciata stordita sul terreno, mettono in moto delle indagini abbastanza rutinarie per rapina.
Ma nell’intuizione del vicequestore Rocco Schiavone c’è qualcosa – lui la chiama «odore» – che non si incastra, qualcosa che a sorpresa collega tutto a un caso precedente che continua a rodergli dentro.
«Doveva ricominciare daccapo, l’omicidio del ragioniere Favre aspettava ancora un mandante e forse c’era un dettaglio, un odore che non aveva percepito».
Contro il parere dei capi della questura e della procura che vorrebbero libero il campo per un’inchiesta più altisonante, inizia così a macinare indizi verso una verità che come al solito nella sua esperienza pone interrogativi esistenziali pesanti.
Il suo metodo è molto oltre l’ortodossia di un funzionario ben pettinato, e la sua vita è piena di complicazioni e contraddizioni. Forse per un represso desiderio di paternità, il rapporto con il giovane Gabriele, suo vicino di casa solitario, è sempre più vincolante. Lupa «la cucciolona» si è installata stabilmente nella sua giornata. Ma le ombre del passato si addensano sempre più minacciose: la morte del killer Baiocchi, assassino della moglie Marina, e il suo cadavere mai ritrovato; la precisa, verificata sensazione di essere sotto la lente dei servizi, per motivi ignoti.
Ma nell’intuizione del vicequestore Rocco Schiavone c’è qualcosa – lui la chiama «odore» – che non si incastra, qualcosa che a sorpresa collega tutto a un caso precedente che continua a rodergli dentro.
«Doveva ricominciare daccapo, l’omicidio del ragioniere Favre aspettava ancora un mandante e forse c’era un dettaglio, un odore che non aveva percepito».
Contro il parere dei capi della questura e della procura che vorrebbero libero il campo per un’inchiesta più altisonante, inizia così a macinare indizi verso una verità che come al solito nella sua esperienza pone interrogativi esistenziali pesanti.
Il suo metodo è molto oltre l’ortodossia di un funzionario ben pettinato, e la sua vita è piena di complicazioni e contraddizioni. Forse per un represso desiderio di paternità, il rapporto con il giovane Gabriele, suo vicino di casa solitario, è sempre più vincolante. Lupa «la cucciolona» si è installata stabilmente nella sua giornata. Ma le ombre del passato si addensano sempre più minacciose: la morte del killer Baiocchi, assassino della moglie Marina, e il suo cadavere mai ritrovato; la precisa, verificata sensazione di essere sotto la lente dei servizi, per motivi ignoti.
Sembra che in questo romanzo molti nodi vengano al pettine, i segreti e i misteri; ed in effetti, intrecciate al filone principale, varie storie si svolgono. Così come si articolano le vicende personali (amori, vizi, sogni) che sfaccettano tutti gli sgarrupati collaboratori in questura di Rocco.
Una complessità e una ricchezza che danno la prova che Antonio Manzini si proietta oltre il romanzo poliziesco, verso una più universale rappresentazione della vita sociale e soprattutto di quella psicologica e morale. Ed è così che il personaggio Rocco Schiavone, con il suo modo contorto di essere appassionato, con il suo modo di soffrire, di chiedere affetto, è destinato a restare impresso nella memoria dei suoi lettori.
L'autore.
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti, quest'ultimo pubblicato da Sellerio nel 2017. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione(2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L'anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018) e Rien ne va plus (2019). Nel 2015 ha pubblicato Sull’orlo del precipizio in altra collana di questa casa editrice.
80mila copie vendute in Danimarca nei primi tre mesi di uscita, in corso di pubblicazione in 26 paesi, arriva in Italia l’attesissimo debutto internazionale dell’autore di The killing, la serie tv che ha cambiato il modo di fare thriller.
L'autore.
SØREN SVEISTRUP è nato a Copenaghen nel 1968. Adottato quando era ancora molto piccolo, ha trascorso l’infanzia sull’isola remota di Thurø, a sud della Danimarca. Ha scelto la strada della sceneggiatura perché “puoi usare tutto quello che sei, che ti porti dietro, tutti i sentimenti, e farci qualcosa. Capirlo è stata una grande liberazione”. L’uomo delle castagne è il suo primo romanzo, un grande successo in patria tradotto in 25 paesi.
Una complessità e una ricchezza che danno la prova che Antonio Manzini si proietta oltre il romanzo poliziesco, verso una più universale rappresentazione della vita sociale e soprattutto di quella psicologica e morale. Ed è così che il personaggio Rocco Schiavone, con il suo modo contorto di essere appassionato, con il suo modo di soffrire, di chiedere affetto, è destinato a restare impresso nella memoria dei suoi lettori.
L'autore.
Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti, quest'ultimo pubblicato da Sellerio nel 2017. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione(2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L'anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018) e Rien ne va plus (2019). Nel 2015 ha pubblicato Sull’orlo del precipizio in altra collana di questa casa editrice.
80mila copie vendute in Danimarca nei primi tre mesi di uscita, in corso di pubblicazione in 26 paesi, arriva in Italia l’attesissimo debutto internazionale dell’autore di The killing, la serie tv che ha cambiato il modo di fare thriller.
L’UOMO DELLE CASTAGNE
di Soren Sveistrup
Rizzoli Ed.
Trad. di B. Berni
576 pp
20 euro
IN LIBRERIA
22 GENNAIO 2019
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Un navigato agente di polizia, a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen.
Qualcosa non va.
Un maiale morto è lasciato lì. Non si fa così, in campagna.
Apre la porta d’ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare.
Cammina fino all’ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi – infantili, incompleti, deformi – lo guardano ciechi.
Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l’assassino lo sta fissando.
Così si annuncia, spaventosa, la storia dell’Uomo delle castagne, un thriller di grande livello, il primo romanzo di Søren Sveistrup, autore della serie tv The Killing – il cult mondiale che ha appassionato milioni di spettatori – e sceneggiatore dell’Uomo di Neve, il film tratto dal romanzo di Jo Nesbø. Un’invenzione narrativa complessa, un assassino disumano che si muove nel fondo di questo libro con una cupezza senza eguali, un’indagine condotta con angosciata bravura da due detective – uomo e donna, lui e lei – costretti a scendere mille gradini per comprendere come un’ossessione perfetta può deviare la mente di un individuo.
Nemmeno Hitchcock. Perché poi un grande thriller nasce soltanto da un magnete, un chiavistello del male che attira, che vi attira inesorabilmente là, nella stanza degli omini che dondolano.
Un capitolo vi lascerà il gusto di essere su una pista possibile e il seguente vi dirà di cambiare strada. Perché l’Uomo delle castagne ha pensato a tutto e ricorda ogni cosa. Gli altri, finti innocenti, hanno dimenticato.
L'autore.
SØREN SVEISTRUP è nato a Copenaghen nel 1968. Adottato quando era ancora molto piccolo, ha trascorso l’infanzia sull’isola remota di Thurø, a sud della Danimarca. Ha scelto la strada della sceneggiatura perché “puoi usare tutto quello che sei, che ti porti dietro, tutti i sentimenti, e farci qualcosa. Capirlo è stata una grande liberazione”. L’uomo delle castagne è il suo primo romanzo, un grande successo in patria tradotto in 25 paesi.
Bello il Rizzoli! Buon Natale, Angela. ❤️
RispondiEliminaCiao Michele!! Grazie, anche a te :))
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