PAGINE

domenica 16 febbraio 2020

Recensione: DOMINO di Bruno Cavallari



In seguito ad una bislacca eredità ricevuta inaspettatamente, la vita del protagonista verrà scossa dall'incontro con quattro donne, una per ciascuna delle quattro stagioni, che lo porteranno a confrontarsi con un universo femminile ricco di sfaccettature, complessità e contraddizioni e, certo proprio per questo, affascinante.


DOMINO
di Bruno Cavallari



424 pp
"l’idea che mi sono fatto è che sia stata solo l’inerzia delle cose a portarci in quella direzione, un movimento continuo che non si è mai arrestato. Il boom genera boom."

Alessio Cogoni è un ragazzo che vive a Roma e lavora come bigliettaio per Trenitalia, anche se è di ben altro che vorrebbe campare.
Prima di svolgere questo lavoro, infatti, si è diplomato all'Istituto Superiore di Fotografia e il sogno di diventare prima o poi un fotografo professionista è chiuso in un cassetto che vorrebbe avere il coraggio di aprire definitivamente.

Un pomeriggio, uscito dal lavoro, riceve la telefonata di un notaio che lo invita nel suo studio dove scoprirà, sbigottito, che un lontano zio gli ha lasciato qualcosa in eredità.
E no, non è uno "zio d'America" pieno di soldi, e il lascito consiste semplicemente in quattro oggetti innocui e banali: quattro cuscini in piuma d'oca. 

Credo che ciascuno di noi, come il protagonista, penserebbe a uno scherzo bizzarro davanti ad un dono di questo tipo, e invece per Alessio è tutto vero; non gli resta che prendersi i morbidi guanciali e portarseli a casa.

Da quel momento, l'esistenza dell'aspirante fotografo vivrà una serie di "stagioni" movimentate dalla presenza di quattro donne diverse, che gli regaleranno sì tante ore piacevoli, ma anche grattacapi e perplessità.

E' la primavera del 2016 quando Alessio, recandosi a Civita di Bagnoregio per staccare un po' dalla routine romana, conosce casualmente un gruppo di uomini e donne che, molto amichevolmente, lo invitano a bere qualcosa con loro, chiacchierando in amicizia.
Il giovanotto conosce Marta, una quasi cinquantenne bella, piena di carisma, con un fisico da fare invidia a tante ventenni.
La donna si mostra interessata ad Alessio e tra i due si instaura una relazione, fatta soprattutto di fisicità; Marta è sensuale, sa come provocare e sedurre un uomo, tanto più uno molto più giovane,  come Alessio, che infatti è totalmente irretito da lei, sedotto, senza possibilità di riuscire a dirle di no in nulla.

I due trascorrono diverso tempo insieme, e in particolare Marta manifesta il desiderio di starsene sola con il compagno, senza mettere in mezzo gli amici, che - pur avendo capito che tra i due c'è del tenero - continuano ad invitarli per cene e aperitivi.
Ma Marta tirerà fuori una gelosia ossessiva ed esagerata nei confronti di Alessio, arrivando ad accusarlo - senza che ce ne sia motivo - di fare gli occhi dolci ad una ragazza della comitiva, Joanna, che in verità qualche sguardo di troppo lo ha rivolto ad Alessio, nelle poche volte in cui si sono visti.

Marta, tra le quattro donne con cui Alessio si intrattiene, è quella che personalmente ho detestato di più: irritante, sempre nervosa, provocatrice, ostenta un atteggiamento disinibito come se fosse questo a renderla matura, consapevole di se stessa, "femmina"; ha tratti isterici, è litigiosa, tratta Alessio come uno zerbino, il quale - fatto ancor più grave, che mi ha reso antipatico pure lui - si lascia prendere a pesci in faccia, accetta che lei lo insulti e lo comandi a bacchetta e, ad ogni suo debole tentativo di replica, lei lo sgrida come se fosse la mamma e lui il bimbetto capriccioso.
Per fortuna la relazione si interrompe... ma solo perchè è lei a non farsi sentire più, altrimenti lui avrebbe continuato probabilmente a farsi coinvolgere in un tira e molla folle, in cui non sarebbe emersa altro che la sua immaturità emotiva.

Cosa fa Marta per sancire la rottura definitiva con il "piccolo Alessio"? Ruba il suo cuscino entrando furtivamente in casa sua...

L'estate porta nelle giornate di un Alessio sempre più demotivato sul lavoro e intenzionato a riprendere in mano la propria passione per la fotografia, un'altra donna, questa volta caratterialmente agli antipodi rispetto alla precedente: Joanna, proprio la ragazza di cui Marta era follemente gelosa.

Questa è decisamente più equilibrata, interagisce con Alessio per vie più pacate, è comprensiva, molto riflessiva (anche troppo, forse), empatica, si offre per dare consigli e aiuti (anche non richiesti, diventando petulante) a chiunque, e - a differenza di Marta - è positiva, incoraggia il suo uomo a impegnarsi nella fotografia per ottenere dei risultati.
Ma per cause di forza maggiore, la donna deve volare in un'altra regione; Alessio si trova a dover scegliere tra lasciarla andare e chiudere la storia o mandare all'aria la propria vita a Roma e seguirla. 

Il destino burlone ci mette lo zampino e, per una serie di coincidenze e casualità, un altro morbido cuscino dell'eredità sta per sparire...

Tra delusioni, amarezze, frustrazioni, idee che non prendono forma, arriva l'autunno e con esso un'altra donna: Öga, ventenne di origini polacche, carina, esuberante, che travolge Alessio in una relazione di passione e spensieratezza.
Fino al giorno in cui pure lei si scoccia e se ne va. Cosa si porta dietro come souvenir, secondo voi? 

Le stagioni passano e si alternano, ed Alessio si ritrova solo, senza una compagna (che ogni volta lui crede essere "quella giusta") e, soprattutto, inspiegabilmente, con un cuscino in meno...
Ma che c'avranno questi cuscini di così speciale? Perché tutte le donne che dormono con Alessio sentono il bisogno impellente e apparentemente insensato di sottrargli niente meno che un semplice guanciale? 

Anche l'inverno ha qualcuna da presentare al povero Alessio: Katia, una fashion blogger di successo, determinata, con le idee chiare, sicura di sè, convinta delle proprie capacità, ambiziosa...; pure con lei il sesso è spaziale e, in più, Alessio si sente sereno e "protetto".

Ma è un'altra illusione...: la fotografia di un rapporto idilliaco e perfetto che non corrisponde alla realtà, e ciò che resta di questo "inverno" è un altro furto.

E' incredibile come alla improvvisa mancanza di un legame affettivo segua anche la privazione di un oggetto materiale, che in realtà, a ben guardare, non ha chi sa quale valore, né materiale né sentimentale..., il che contribuisce a dare alla storia un tocco surreale e ironico.
La mia attenzione, lo ammetto, a un certo punto era diretta più alla motivazione che spingeva queste donne a rubare il cuscino, che non alle dinamiche relazionali di Alessio.

Ad ogni modo, una cosa positiva che vien fuori nel corso dell'ultima catastrofica relazione, è che al protagonista torna l'ispirazione per trovare soggetti originali per le proprie foto, cosa che gli fornisce una spinta per buttarsi a capofitto e con entusiasmo in un nuovo progetto fotografico.

"Il mondo delle apparenze e degli inganni si trasformò in quello delle assenze producendo nuove realtà."

"Domino" è un romanzo che, come dicevo, ha un taglio ironico e surreale, dovuto principalmente alla questione dei cuscini rubati. E' inevitabile che si voglia sapere quale misterioso fascino esercitino dei normalissimi guanciali su quattro donne differenti tra loro, e non vi nascondo che, benché la spiegazione verso la fine venga in qualche modo esplicitata, la sensazione che sia tutto un po' assurdo resta.
Ma forse il bello sta proprio lì: il banale che assume caratteri paradossali, ingannevoli, illusori e contribuisce a dare un pizzico di vivacità a un'esistenza, come quella di Alessio, che altrimenti risulterebbe piatta e monotona.
Alessio è un protagonista maschile che non ha suscitato molto le mie simpatie; ok, è abbastanza giovane (ventisette anni) ma l'ho trovato troppo volubile, insicuro, emotivamente alla ricerca di una donna da avere accanto come se solo in un rapporto a due trovasse sicurezza, appagamento, salvo poi buttarsi giù dopo le cocenti delusioni, che comunque gli insegnano poco o niente sulle donne.

I personaggi femminili, avendo scarsa stabilità emotiva, non sono migliori di Alessio: lì dove Marta è prepotente, aggressiva e dominante, Joanna è egoista pur ostentando di sè un lato altruistico; Öga è l'unica che può permettersi di essere immatura vista l'età, mentre Katia è una donna in carriera che antepone se stessa all'amore.
Sono donne forti solo in apparenza, in realtà hanno molte fragilità, che le portano a fuggire da una relazione proprio quando essa sembra diventare "seria".
Il mondo di Alessio ha un che di patinato, fatto, com'è, sempre e solo di serate con gli amici, prosecchi e Campari, cene che culminano in dopocena all'insegna del piacere fisico, locali alla moda, weekend fuori casa.
Interessante l'aspetto della fotografia, l'hobby che il protagonista vorrebbe rendere una professione.

E' un romanzo d'evasione, scritto bene - la lettura scorre fluentemente -, anche se non ho amato i personaggi (il loro carattere), li ho trovati il più delle volte un po' superficiali (cosa che si riflette anche nei dialoghi); però magari questo è dovuto al fatto che, cercando sempre io nelle mie letture uno o più motivi di immedesimazione, non sono riuscita a trovarne in quanto li ho sentiti molto distanti da me (è una valutazione puramente soggettiva).

Vi lascio con una citazione musicale presente nel romanzo e che richiama il titolo:



The grey of evening fills the room
There's no need to look outside
To see or feel the rain
And I reach across to touch her
But I know that she's not there
Rain keeps running down the window pane
Time is running out for me


(Il grigio della sera riempie la stanza. 
Non c’è bisogno di guardare fuori per vedere 
o sentire la pioggia e ci passo attraverso toccandola. 
Ma so che lei non c’è. 
La pioggia continua a correre lungo il vetro della finestra. 
Il tempo sta per scadere per me.)



4 commenti:

  1. La trama sembra proprio ispirata a quella dei diversi spiriti del Natale che fanno visita a Zio Paperone, cortometraggio animato a sua volta ispirato al celebre "Canto di Natale" di Dickens. almeno così a me pare. Detto questo è cmq un buon pretesto per scavare nell'universo femminile e farlo venire alla luce.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un universo sempre ricco di sorprese e incognite :-D

      Elimina
  2. Devono essere proprio fantastici questi cuscini per scriverci un romanzo intorno... ;o) A parte gli scherzi mi sembra una trovata originale. Buona settimana, cara Angela :)

    RispondiElimina

Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz