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LA DONNA DALLE MANI DI PIOGGIA
di Wolfram Fleischhauer
Ed. Longanesi La gaja Scienza Trad. R. Cravero 400 pp 17.60 euro 2008 |
"Il disgelo non portò niente di buono.
Quando, nella primavera del 1867, il ghiaccio iniziò a creparsi e sulla Senna si staccarono le prime lastre, qua e là ci si trovò dentro un pezzo di essere umano. Erano i cadaveri degli affogati dell’inverno, quelli che avevano sfondato la superficie gelata. Si erano incastrati da qualche parte sotto il ghiaccio, che li aveva inglobati. Con l’incrinarsi delle lastre, la corrente aveva messo in movimento il manto di ghiaccio, spaccando anche i corpi congelati. I raccapriccianti ritrovamenti si protrassero per settimane.
Su quanto fosse stato davvero freddo quell’inverno c’erano opinioni diverse. Avevano registrato una media di nove gradi sotto lo zero. Tutti i giorni una considerevole folla si era riunita intorno al termometro dell’ingegner Chevalier, sul Pont-Neuf. Di quanti gradi il fiato dei molti curiosi avesse adulterato le misurazioni, ciascuno può valutarlo da sè. Ai più non importava. Loro misuravano il freddo secondo il vecchio metro del numero di congelati, e aspettavano che finisse, una buona volta."
Trama
Parigi, 1867: a qualche giorno dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale viene ritrovato nella Senna il cadavere di un bambino di pochi mesi.
Quando, nella primavera del 1867, il ghiaccio iniziò a creparsi e sulla Senna si staccarono le prime lastre, qua e là ci si trovò dentro un pezzo di essere umano. Erano i cadaveri degli affogati dell’inverno, quelli che avevano sfondato la superficie gelata. Si erano incastrati da qualche parte sotto il ghiaccio, che li aveva inglobati. Con l’incrinarsi delle lastre, la corrente aveva messo in movimento il manto di ghiaccio, spaccando anche i corpi congelati. I raccapriccianti ritrovamenti si protrassero per settimane.
Su quanto fosse stato davvero freddo quell’inverno c’erano opinioni diverse. Avevano registrato una media di nove gradi sotto lo zero. Tutti i giorni una considerevole folla si era riunita intorno al termometro dell’ingegner Chevalier, sul Pont-Neuf. Di quanti gradi il fiato dei molti curiosi avesse adulterato le misurazioni, ciascuno può valutarlo da sè. Ai più non importava. Loro misuravano il freddo secondo il vecchio metro del numero di congelati, e aspettavano che finisse, una buona volta."
Trama
Parigi, 1867: a qualche giorno dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale viene ritrovato nella Senna il cadavere di un bambino di pochi mesi.
La madre, Marie Lazès, arrestata per l’omicidio, si proclama innocente e sostiene di aver affidato il piccolo Camille, gravemente malato, a un’infermiera.
All’ospedale, però, nessuno ricorda né lei né il bambino.
Il difensore d’ufficio che le viene assegnato è dapprima convinto della colpevolezza di Marie, ma dalle indagini emergono sconcertanti contraddizioni e, a un certo punto, persino la polizia segreta si interessa al caso...
Parigi, 1992: quale motivo induce la giovane Gaëtane a studiare i documenti di una biblioteca relativi al presunto infanticidio di centoventicinque anni prima?
Parigi, 1992: quale motivo induce la giovane Gaëtane a studiare i documenti di una biblioteca relativi al presunto infanticidio di centoventicinque anni prima?
A chiederselo è Bruno, uno studioso tedesco di storia dell’architettura giunto nella capitale francese per fare ricerche sull’edificio dell’Esposizione Universale. Dal momento in cui vede per caso in biblioteca l’enigmatica ragazza desidera conoscerla, a ogni costo.
Lei alterna nei suoi confronti un timido interesse a un gelido distacco. Ma quanto più, a poco a poco, il loro rapporto si approfondisce, è la storia che lei sta studiando – e da cui sembra dipendere la sua stessa vita – ad affascinare sempre più Bruno…
"Un romanzo meraviglioso. Il racconto di un amore renero e di un omicidio mostruoso. Un libro che incanta e cattura il lettore dalla prima all'ultima pagina."
Neue Westfalische
"Un thriller storico emozionante, un'entusiasmante miscela di Storia e invenzione."
Focus
"Fleischhauer costruisce intrecci, tra passato e presente, con formidabile maestria."
Der Spiegel
L'autore.
Wolfram Fleischhauer è nato nel 1961 a Karlsruhe. Ha studiato letteratura all'Università di Berlino e ha vissuto a lungo in Francia, Spagna e negli Stati Uniti.
Ha lavorato per alcuni anni a Bruxelles come interprete parlamentare. I suoi romanzi riescono a coniugare abilmente una grande capacità di raccontare trame avvincenti con un'alta tensione culturale.
Wolfram Fleischhauer è nato nel 1961 a Karlsruhe. Ha studiato letteratura all'Università di Berlino e ha vissuto a lungo in Francia, Spagna e negli Stati Uniti.
Ha lavorato per alcuni anni a Bruxelles come interprete parlamentare. I suoi romanzi riescono a coniugare abilmente una grande capacità di raccontare trame avvincenti con un'alta tensione culturale.
IL GRANDE MARE DEI SARGASSI
di Jean Rhys
Ed. Adelphi Trad. A. Motti 171 pp 12 euro Aprile 2013 |
Siamo in Giamaica, intorno al 1830, in un mondo dove «tutto era fulgore e tenebra».
Da una parte le pratiche del voodoo e le storie degli zombi conosciute attraverso la servitù di colore, dall'altra la calma ferocia dei bianchi, l'intrico delle loro vendette e inganni e tutto accolto in una natura che stordisce col suo splendore: così appaiono le cose alla piccola Antoinette, che già si sente avvolta in un destino avverso.
«C’è in Jane Eyre di Charlotte Brontë un personaggio minore, ma discretamente inquietante. Il personaggio di una folle reclusa che si dice sia una bella ereditiera creola.
«C’è in Jane Eyre di Charlotte Brontë un personaggio minore, ma discretamente inquietante. Il personaggio di una folle reclusa che si dice sia una bella ereditiera creola.
Jean Rhys ha avuto l’idea di ricostruire la vita di una simile ombra labile e confusa prima dell’arrivo in Inghilterra. Una idea può essere buona o cattiva ... a seconda dell’esecuzione. Ora l’esecuzione di Jean Rhys è straordinaria, un romanzo avvelenato di fascino, squilibrato di passioni, condannato e riscattato dalla magia ... Scacciata dal suo paradiso di Coulibri, Antoinette affronta un tragico e tumultuoso destino d’amore e follia proprio perché di tale tragicità e tumultuosità è convinta lei per prima. O, facciamo, per seconda. Per prima ne è convinta Jean Rhys che con mano implacabile e delicata, complice e spietata sospinge la sua eroina a bruciare e consumarsi nello straordinario romanzo che è Il grande mare dei sargassi sino a ridursi all’ombra labile e confusa di un personaggio minore dello straordinario romanzo che è Jane Eyre di Charlotte Brontë». (Oreste Del Buono)
Jean Rhys, pseudonimo di Ella Gwendolen Rees Williams (1890 – 1979), è stata una scrittrice britannica di origini caraibiche attiva nella metà del Novecento.