Oltre a conventi, monasteri ed abbazie, un'altra ambientazione che esercita su di me un effetto calamita è quella degli ospedali psichiatrici, avendo da sempre nutrito grande interesse per la psiche umana in tutte le sue sfaccettature, nelle sue enormi potenzialità come nelle sue patologie.
Tra i libri letti, ambientati in "manicomi" o aventi comunque a che fare con malattie psichiatriche, ci sono:
Siamo in Inghilterra, nel 1959, e le vicende narrate hanno inizio all'interno di un manicomio criminale di massima sicurezza.
A raccontarci di una grande storia di amore e morte è lo psichiatra che ha in cura Stella Raphael, il caso clinico più perturbante della sua carriera: una passione morbosa, un amore impossibile, quello di Stella per Edgar, lei moglie di uno psichiatra, lui un paziente "pazzo" che ha commesso un truce omicidio: cosa può scaturire da una relazione sbagliata e torbida? Il lettore si immerge in questa follia attraverso l'occhio clinico del dottore.
TUTTO CHIEDE SALVEZZA di Daniele Mencarelli (RECENSIONE).
Il giovane apprende, nel suo primo colloquio con un dottore del reparto psichiatria, che dovrà restare in trattamento sanitario obbligatorio per una settimana, sottoponendosi alle cure che i medici decideranno per lui.
A fargli compagnia ci sono altri cinque pazienti, ognuno con i propri problemi, disturbi, ossessioni: tra i sei ricoverati nascerà un sentimento molto vicino all'amicizia, fatto di umana compassione, di desiderio di sostenersi reciprocamente, di condividere momenti ricchi di umanità.
La protagonista è una giovane donna, vittima della prepotenza di un marito egoista e interessato soltanto alle apparenze, che viene ricoverata contro il suo volere in un istituto psichiatrico, che invece di dare rifugio alle donne più sole e fragili, si rivela in realtà una vera e propria prigione.
L'argomento della malattia mentale viene affrontato ma non in modo approfondito e, anche se ci sono passaggi più "forti" (relativi alle terapie inumane che un tempo venivano effettuate sulle persone internate), lo scopo dell'autrice credo fosse quello di raccontare le diverse e dolorose condizioni in cui tante donne si sono ritrovate a causa dell'egoismo e dell'assenza di comprensione da parte delle famiglie, che preferivano internare "la pecora nera" di casa piuttosto che accettare un loro eventuale atteggiamento "anticonvenzionale".
L'argomento della malattia mentale viene affrontato ma non in modo approfondito e, anche se ci sono passaggi più "forti" (relativi alle terapie inumane che un tempo venivano effettuate sulle persone internate), lo scopo dell'autrice credo fosse quello di raccontare le diverse e dolorose condizioni in cui tante donne si sono ritrovate a causa dell'egoismo e dell'assenza di comprensione da parte delle famiglie, che preferivano internare "la pecora nera" di casa piuttosto che accettare un loro eventuale atteggiamento "anticonvenzionale".
In questo libro vengono narrati fatti realmente accaduti e la protagonista, per una serie di disgraziati eventi, viene internata in un manicomio, prima dell’entrata in vigore della legge Basaglia, quando purtroppo questi istituti erano un vero e proprio inferno. Molestie, violenze, abusi e, immancabile, l’elettroshock.
Chamed entra in coma diverse volte a causa dei “trattamenti”, ma trova comunque la forza di denunciare i suoi aguzzini.
È un libro che denuncia il trattamento disumano della malattia mentale e afferma la necessità di superare pregiudizi e stereotipi che ruotano attorno ad essa.
Elizabeth Jane Cochran (più nota con lo pseudonimo Nellie Bly) nel 1887 aveva solo ventitrè anni quando accettò di farsi internare per dieci giorni in un ospedale psichiatrico nell'isola Blackwell per poter vivere in prima persona, sulla propria pelle, e quindi poter descrivere, resoconti dettagliati sul trattamento delle donne recluse e sulla gestione della struttura; grazie alla sua tenacia e intraprendenza abbiamo un racconto preciso, per quanto relativamente breve, delle misere condizioni in cui versavano le donne ritenute malate mentali nei manicomi americani di fine Ottocento.
QUALCUNO VOLÓ SUL NIDO DEL CUCULO di Ken Kesey.
Nel reparto di un ospedale psichiatrico dell'Oregon, malati inguaribili sono segregati tra pareti
impietose e diretti con pugno di ferro da Miss Ratched, la “Grande Infermiera”. Tutti ne sono succubi.
L'autore scrisse il romanzo dopo aver fatto volontariato al Veterans Administration Hospital di Palo Alto in California.
1954, Massachusetts. A Shutter Island, un inospitale isolotto appena al largo di Boston, è stato installato un istituto psichiatrico, Ashecliffe, ricavato nei padiglioni di una fortezza abbandonata dall'esercito e destinato ad ospitare pazienti particolarmente gravi e pericolosi, se non irrecuperabili.
Chamed entra in coma diverse volte a causa dei “trattamenti”, ma trova comunque la forza di denunciare i suoi aguzzini.
È un libro che denuncia il trattamento disumano della malattia mentale e afferma la necessità di superare pregiudizi e stereotipi che ruotano attorno ad essa.
wikipedia |
Elizabeth Jane Cochran (più nota con lo pseudonimo Nellie Bly) nel 1887 aveva solo ventitrè anni quando accettò di farsi internare per dieci giorni in un ospedale psichiatrico nell'isola Blackwell per poter vivere in prima persona, sulla propria pelle, e quindi poter descrivere, resoconti dettagliati sul trattamento delle donne recluse e sulla gestione della struttura; grazie alla sua tenacia e intraprendenza abbiamo un racconto preciso, per quanto relativamente breve, delle misere condizioni in cui versavano le donne ritenute malate mentali nei manicomi americani di fine Ottocento.
REPARTO N. 6 di Anton Checov (RECENSIONE).
In questo racconto emergono le condizioni vergognose in cui versavano (fine Ottocento) i malati di mente, rinchiusi in strutture che, prima ancora che ospedali, erano delle vere e proprie prigioni.
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Seguono alcuni libri che non ho (ancora) letto:
QUALCUNO VOLÓ SUL NIDO DEL CUCULO di Ken Kesey.
Nel reparto di un ospedale psichiatrico dell'Oregon, malati inguaribili sono segregati tra pareti
https://www.va.gov/health/ |
impietose e diretti con pugno di ferro da Miss Ratched, la “Grande Infermiera”. Tutti ne sono succubi.
Ma un giorno arriva McMurphy, un irlandese cocciuto, spavaldo, allegro e ribelle.
Con l'aiuto di Bromden, risveglierà i pazienti ormai avviliti dalle “terapie” e riuscirà a portare una ventata di umanità e di calore…
Kesey, affronta il delicato tema dei trattamenti discriminatori e disumani riservati ai pazienti psichiatrici ricoverati nelle strutture statali statunitensi, e l'incapacità di gestire ed aiutare le persone affette da malattia mentale.
Finora non l'ho letto ma ho provato a "semi-rimediare" guardando il film con Jack Nicholson, che è un pazzesco McMurphy.
L'ISOLA DELLA PAURA (SHUTTER ISLAND) di Dennis Lehane
L'U.S.Marshal Teddy Daniels viene mandato con un nuovo partner, l'agente Chuck Aule, ad investigare sulla misteriosa scomparsa di una paziente, Rachel Solando, internata per l'uccisione dei suoi tre figli.
Dal libro è stato tratto il film con Leonardo Di Caprio.
LA SALA DA BALLO di Anna Hope.
La storia è ambientata nel 1911, nel manicomio di Sharston, nello Yorkshire, che ha una magnifica sala
da ballo dove i pazienti si radunano per danzare sotto la supervisione del dottor Charles Fuller, appassionato di musica tanto quanto è interessato all'eugenetica.
Nel manicomio vigono ancora le severe regole dell'epoca vittoriana, quando ai "deboli di mente" veniva riservato un trattamento brutale e la separazione dei due sessi era rigidissima.
L'autrice si è lasciata ispirare da ciò che accadde al suo bisnonno, John Mullarkey, arrivato in Inghilterra dall'Irlanda occidentale in cerca di lavoro; egli trascorse del tempo al Menston Asylum, che in seguito divenne noto come High Royds Psychiatric Hospital.
LA SALA DA BALLO di Anna Hope.
La storia è ambientata nel 1911, nel manicomio di Sharston, nello Yorkshire, che ha una magnifica sala
Ex Menston Asylum (wikipedia) |
da ballo dove i pazienti si radunano per danzare sotto la supervisione del dottor Charles Fuller, appassionato di musica tanto quanto è interessato all'eugenetica.
Nel manicomio vigono ancora le severe regole dell'epoca vittoriana, quando ai "deboli di mente" veniva riservato un trattamento brutale e la separazione dei due sessi era rigidissima.
L'iniziativa di Fuller, apparentemente umana e illuminata, è dunque rischiosa e, infatti, quando John Mulligan ed Ella Fay si incontrano durante uno di quei balli, l'attrazione fra loro è inesorabile...
L'autrice si è lasciata ispirare da ciò che accadde al suo bisnonno, John Mullarkey, arrivato in Inghilterra dall'Irlanda occidentale in cerca di lavoro; egli trascorse del tempo al Menston Asylum, che in seguito divenne noto come High Royds Psychiatric Hospital.
IL SEGRETO di Sebastian Barry
Roseanne McNulty è chiusa in manicomio da molti decenni, impegnata a redigere meticolosamente e in assoluta clandestinità i suoi diari, attraverso cui conosciamo la sua vita avventurosa: sposata e poi ripudiata a causa di un breve incontro con un ribelle conosciuto durante la guerra civile irlandese, Roseanne vive del poco che le resta.
A interrompere la sua solitudine, una notte d’amore in cui viene concepito suo figlio.
Poi più nulla nei suoi ricordi, solo le mura scrostate di quel sinistro manicomio.
Anche il dottor Greene, lo psichiatra che ha in cura da trent’anni Roseanne, affida alla scrittura di un diario le sue considerazioni sulla propria esistenza e su quella strana paziente, sempre più convinto che il suo internamento celi ben altri misteri.
E sarà proprio la rivelazione del segreto custodito da anni nella memoria di Roseanne a sconvolgere la sua vita e quella del dottor Greene.
LA FIGLIA IDEALE di Almudena Grandes
Ambientato nel manicomio femminile di Ciempozuelos, presso Madrid, a metà degli anni ’50, questo
Aurora Rodríguez Carballeira in carcere nel 1933 * |
romanzo narra una storia d’amore, di compassione, solidarietà e speranza che prende vita sotto il pesante giogo della dittatura franchista: basato sulla storia vera di Aurora Rodrìguez Carbaillera, paziente paranoica tristemente famosa per l’omicidio della figlia, il libro esplora le delicate sfumature della malattia mentale, dei pregiudizi contro cui si scontra la psichiatria e gli effetti che un regime dittatoriale può avere sui suoi cittadini, effetti non così diversi dal disturbo psichiatrico vero e proprio, al punto da trasformare la quotidianità in una gabbia ancora più opprimente del manicomio…
Sono stati consultati:
Il Libraio
Amazon per le sinossi
Wikipedia per alcune immagini
Ciao Angela, interessanti questi romanzi! Ti segnalo anche "Il ballo delle pazze", una coinvolgente lettura che ho fatto lo scorso anno :-)
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione Ariel!!
RispondiEliminaCiao Angy, anche io adoro gli istituti psichiatrici! La psiche umana è affascinante... Di questi ho letto solo Shutter Island... Ricordo che mi fece venire i brividi, per non parlare del film con Di Caprio brrrrr...
RispondiEliminaSono Viviana a proposito 😉
RispondiEliminaCiao viviana!! ☺
EliminaIl film mi piacque molto, sarebbe bello leggere anche il libro!!
Grazie per gli ottimi consigli, cercherò di prendere qualche spunto.
RispondiEliminaCiao, mi fa piacere :))
EliminaGrazie a te!
Altra location di fortissimo impatto emotivo e letterario.
RispondiEliminaVero, oltre alle ragioni di denuncia sociale
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