Fuggire da un amore possessivo e violento per dare a se stessa e alla propria bambina una prospettiva di vita nuova e più rosea: è il legittimo desidero della protagonista di questo romanzo, che parte puntando i riflettori su un amore malato per poi colorarsi di suspense e mystery.
NON TI LASCERÒ
di Chevy Stevens
Fazi Ed. trad. G. Marano Aprile 2019 |
Lui è Andrew ed è bello come il sole: fisico aitante, braccia forti e muscolose, sorriso sghembo irresistibile, voce profonda, aria scanzonata e gentile, personalità determinata e intraprendente.
Una ragazza dolce e ingenua come Lindesy fa presto ad innamorarsi di un tipo così.
Conosciamo la bella coppia di sposi nel novembre 2005, mentre sta trascorrendo una vacanza in un resort di lusso a Cancùn: il mare cristallino, la spiaggia bianchissima, un luogo paradisiaco. Il posto ideale perché una giovane e bella moglie possa rilassarsi insieme al suo attraente marito e alla loro dolcissima bambina di sette anni, Sophie.
Ma non è così per Lindsey, che non riesce proprio a godersi la vacanza.
Perché il suo matrimonio, in apparenza perfetto e invidiabile, in realtà è una gabbia soffocante e pericolosa dalla quale lei deve scappare il prima possibile, prima che lui perda del tutto la testa e le faccia del male definitivamente e, peggio ancora, arrivi a farne alla loro bambina.
La giovane donna, infatti, non è felice accanto a Andrew, tutt'altro: ne ha paura e il loro matrimonio è un incubo. Andrew è un uomo morboso, geloso nel senso peggiore del termine, è possessivo fino all'esasperazione: qualunque gesto della moglie, anche involontario, può scatenare la sua rabbiosa gelosia e farlo diventare violento. E poi ha il viziaccio di affogare frustrazioni e nervosismo nell'alcool e quando beve.... diventa incontrollabile.
Non è sempre stato così, ovviamente.
C'è stato un tempo in cui Andrew è stato un ragazzo dolce, premuroso, sempre disponibile e comprensivo verso la famiglia di Lindsey, arrivando anche ad assumere come dipendente il suocero quando questi perde il lavoro per aver dovuto assistere la moglie malata di sclerosi multipla.
Quando convola a nozze col suo bellissimo principe azzurro, Lindsey ha solo diciannove anni, è inesperta, innamorata pazza del marito e ci vuole un po' prima che si accorga che certi atteggiamenti di lui, certe parole, certi sguardi... sono da ricondurre ad un tipo di amore "malato", da parte di Andrew.
L'uomo ama la moglie ma ha una concezione tutta sua - molto egoistica, maschilista - di come debba comportarsi lei, soprattutto rispetto al genere maschile; controlla tutto, progressivamente toglie a Lindsey ogni passione, libertà, hobby, l'allontana da ogni accenno di vita sociale (al di fuori della famiglia), l'osserva con cattiveria e malevolenza, immaginando sguardi provocanti o tentativi di seduzione da parte di lei verso altri uomini lì dove non ce n'è motivo, e questi dubbi infondati sono sufficienti a farlo scoppiare, col risultato che Lindsey si ritrova un marito che non esita a farle del male quando è arrabbiato con lei.
E se le prime volte i lividi sembrano il frutto di un "incidente" (Lindsey inizialmente prova a giustificare Andrew, convincendosi che non voglia davvero farle del male e che forse lei ha davvero fatto qualcosa di sbagliato), man mano che il tempo passa, la donna si rende conto che quello di lui è proprio un modo di essere e che difficilmente lei potrà cambiarlo.
Quando poi nasce Sophie, il senso di responsabilità e il dovere di proteggere la bambina, prendono il sopravvento, e così un giorno Lindsey, dopo essersi confidata e consultata con l'amato fratello Chris, decide di scappare da quella vita e da quel matrimonio vissuti nell'angoscia quotidiana, nella paura che lui superi "il limite" e che possa addirittura ucciderla.
Sì perchè Lindsey aveva cercato di lasciarlo e di farlo parlandoci in modo ragionevole..., ma lui l'aveva minacciata di ammazzarla se fosse scappata, dando successivamente una triste prova di come fosse assolutamente pronto a mettere in atto la propria terribile minaccia...
"Una volta ero capace di convincermi che non mi avrebbe mai fatto del male davvero, che non sarebbe mai arrivato a tanto, che qualcosa in lui l’avrebbe spinto a fermarsi. Che mi amava. Adesso non potevo più mentire a me stessa. Sarebbe successo di nuovo."
Allora prima di diventare una delle tante vittime di femminicidio e di violenza domestica, la donna organizza un piano per far sì che il marito cada in un sonno profondo e lei possa avere il tempo di lasciare la casa insieme a Sophie e trovare riparo in un posto sicuro.
Il piano ha successo, mamma e figlie si allontanano da Andrew e non torneranno più da lui, anche perché in quella notte fatidica l'uomo verrà arrestato in seguito a un brutto incidente (dalle conseguenze tragiche, che coinvolgeranno un'altra innocente famiglia).
Per Lindsey e la bambina inizia un periodo di pace.
Le ritroviamo undici anni dopo: Lindsey è una quasi-quarantenne bella e indipendente, con grandi sacrifici ha aperto una piccola impresa di pulizie e ha pure dei dipendenti; la sua vita e quella della figlia adolescente scorrono tranquille in una nuova città.
Lindsey è una donna, ormai, non è più la ragazza giovane e innamorata coi prosciutti sugli occhi, che si fa manipolare e maltrattare senza reagire; è più matura, consapevole di se stessa e di ciò che vuole, è una madre coscienziosa e responsabile ed è più che mai determinata affinché niente e nessuno turbi l'esistenza serena che ha saputo costruirsi insieme a Sophie.
La donna frequenta un gruppo di sostegno ed è in contatto con altre donne che hanno vissuto o vivono situazioni simili alla sua; lì ha conosciuto due persone con cui ha stretto una bella amicizia: Jenny (che ha alle spalle un'esperienza simile alla sua) e il bravo e gentile Marcus, che l'aiuta ad allenarsi per potersi eventualmente difendere in caso di aggressione. Anche l'uomo ha un'esperienza dolorosa che l'ha segnato ed è un punto di riferimento importante per Lindsey, la quale si fida ciecamente di lui.
Inoltre, frequenta Greg, un brav'uomo che la ama più di quanto lo ami lei.
L'esperienza con l'ex-marito l'ha comprensibilmente resa cauta e un po' diffidente verso qualunque uomo l'attragga e con cui ci sia la possibilità di un legame; questi timori (uniti al voler preservare la figlia da eventuali delusioni e turbamenti) la frenano e fanno sì che nessuna relazione con l'altro sesso assuma i caratteri di un fidanzamento vero e proprio, ma resti relegata nei limiti più rassicuranti di una semplice "frequentazione".
La quiete ha termine quando Andrew viene scarcerato e cominciano ad accadere cose strane, una serie di incidenti sempre più inspiegabili e misteriosi che gettano nella mente dell'accorta Lindsey il sospetto che l'ex la stia controllando, seguendo, con lo scopo di vendicarsi e farle del male.
A motivo di una serie di inquietanti circostanze, non liquidabili come semplici coincidenze in quanto lei ci vede lo "zampino" di Andrew, Lindsey e Sophie temono di essere nei guai.
Davvero Andrew sta cercando di terrorizzarla intrufolandosi in casa loro o pedinandola sul posto di lavoro per fargliela pagare per ogni giorno trascorso dietro le sbarre? È tornato per mantenere la sua promessa?
Come se non bastasse, qualcuno cerca di far del male addirittura al suo cane e allo stesso Greg..., e questo qualcuno - Lindsey ne è straconvinta - è per forza Andrew.
E se dalla prima apprendiamo il passato, i tristi precedenti che l'hanno portata a lasciare il marito, le sue paure, i dubbi, le speranze, le consapevolezze acquisite, gli sforzi per rifarsi una vita e per crescere da sola una figlia protetta e amata al di sopra di tutto e tutti, grazie alla seconda vediamo le cose dalla prospettiva di una diciottenne che, sin da piccola, ha visto sua madre avere paura di suo padre, ha dovuto subire la rottura di una vita famigliare caratterizzata da legami non sani, ha seguito la madre nei suoi continui spostamenti - che inevitabilmente l'hanno destabilizzata -, ed è dovuta crescere praticamente senza un padre.
Un padre che ricorda dolce e premuroso con lei ma violento e minaccioso con la madre, che infatti è scappata a gambe levate da lui.
Un padre di cui non c'è da fidarsi perchè il suo modo di amare è perverso, insano, possessivo e morboso.
Eppure quest'uomo resta comunque suo padre e Sophie decide, a un certo punto, di scrivergli, iniziando con lui una relazione prima epistolare e poi, una volta scontata la pena, fatta di qualche segreto incontro con lui.
Sophie è combattuta tra l'amore e la fiducia che ripone in sua madre (e il non volerle dare un dispiacere, cosa che accadrebbe se la donna sapesse che padre e figlia si vedono di nascosto) e la voglia di costruire un rapporto col genitore assente ma che pure le ha influenzato l'esistenza.
Benché lui continui a negare e a rigettare ogni accusa di persecuzione, resta l'unico sospettato.
Del resto, chi altri potrebbe essere...? C'è qualcun altro che potrebbe voler far del male a Lindsey e a Sophie?
Fino al giorno in cui accade un evento improvviso che sembra, seppur tragicamente, porre fine all'incubo delle due donne.
Ma è davvero così? E se Andrew fosse - una volta tanto - sincero e realmente estraneo alle strane circostanze accadute a Lindsey?
In questo caso, ci sarebbe da avere ancor più paura perchè la minaccia di pericolo potrebbe venire da qualcuno di insospettabile e quindi essere più insidiosa in quanto meno riconoscibile.
Ho letto questo romanzo con viva partecipazione; le vicende familiari coinvolgono a livello emotivo perché sono inevitabili l'empatia e la solidarietà verso Lindsey, vittima di abusi fisici e psicologici da parte di un marito "carnefice", con evidenti problemi di personalità e di alcolismo.
Viviamo insieme alla protagonista ogni attimo di paura, ogni dubbio, ogni speranza di poter prima "sistemare" tutto e salvare il matrimonio (per amore verso il marito ma anche per il bene della bimba) e poi di fuggire da questo legame sbagliato, che la sta devastando dentro.
Ho apprezzato la sua evoluzione come personaggio, frutto del tempo trascorso e delle esperienze vissute, ma anche di un carattere meno debole di quanto ci fosse parso all'inizio.
L'Autrice è stata brava anche nell'affiancare il punto di vista della giovanissima Sophie, lasciandoci entrare nel suo mondo di ragazza alle prese con i tipici problemi dell'età, le sue contraddizioni, il bisogno di essere amata, compresa, quello legittimo di avere un padre e di provare a credere in lui, la consapevolezza delle proprie capacità, dei propri sogni e desideri e, infine, la scoperta dell'amore attraverso un coetaneo, Jared, tanto bello quanto ricco e appartenente a un ceto decisamente lontano dal suo.
Tutta la narrazione mantiene sempre un buon livello di interesse e coinvolgimento verso le vicende delle protagoniste, rese accattivanti da piccoli e quasi invisibili dubbi che certi particolari riescono a insinuare nel lettore; ma a un certo momento interviene un evento che crea suspense, fa alzare il picco della tensione, fino ad arrivare verso la fine del libro col fiato sospeso e incalzati da una sequenza di momenti dinamici (proprio "da film thriller") e dal ritmo frenetico.
Chevy Stevens mi convince ancora una volta per la sua scrittura accattivante, i suoi profili psicologici attenti e realistici - in particolare Andrew, che ho trovato complesso e dalle tante sfaccettature -, le tematiche attuali e importanti (l’ossessione amorosa, i legami sbagliati, la violenza sulle donne, i conflitti adolescenziali, le relazioni famigliari).
Consigliato, se avete voglia di una storia appassionante, che passa gradualmente dal family drama al thriller psicologico, e se non vi infastidiscono i passaggi tra presente e passato (concentrato nella prima metà del libro) e il doppio punto di vista narrativo.
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