Buona domenica, cari lettori!
Oggi sono qui con voi per parlarvi di tre film visti recentemente: il primo l'ho visto ieri su RaiPlay perchè me lo son perso quando, poche settimane fa, lo hanno dato in tv: Stonehearst Asylum (Eliza Graves), un thriller ambientato nel 1900 in un manicomio in cui si praticano metodi molto discutibili per la cura dei malati psichiatrici.
Il secondo (Hungry Hearts) è una pellicola che tratta un argomento attuale e delicato: al centro vi è, infatti, una giovane coppia di genitori che hanno punti di vista decisamente opposti circa il modo di nutrire il proprio bambino (vegan sì o no).
L'ultimo film è Il racconto dell'ancella, del 1990 e tratto dall'omonimo romanzo della Atwood, pellicola che mi è venuta voglia di guardare dopo essermi entusiasmata con la serie tv.
STONEHEARST ASYLUM
Anno: 2014
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Cast: Kate Beckinsale (Eliza Graves), Ben Kingsley (Silas Lamb), Michael Caine (Dr. Salt), David Thewlis (Mickey Finn), Jim Sturgess (Edward Newgate).
Siamo alla fine del 1899 e tra poco tempo si festeggerà il Capodanno, quando in una fredda giornata di fine dicembre al Stonehearst Asylum giunge un giovane dottore laureato in Psichiatria, Edward Newgate, armato di buona volontà e desideroso di esercitare la propria professione per aiutare i sofferenti, recar loro anche solo un briciolo di umanità e la speranza di una cura che allevi le loro pene dovute alla patologia psichiatrica.
Il giovanotto, con la sua aria da studente modello e da bravo ragazzo, desidera aggiungere l'esperienza clinica alla propria formazione e decide di recarsi appunto al manicomio di Stonehearst, sito in un grande castello lasciato un po' a se stesso e dall'aria decisamente oscura e minacciosa.
Qui trova il direttore dell'ospedale, un certo Dr. Lamb, che pare adottare metodi singolari nei confronti dei propri pazienti, nel senso che li lascia liberi di essere chi vogliono, senza riempirli di oppio e sottoporli a discutibili cure mediche che li renderebbero dei vegetali. I malati di questa struttura, quindi, se ne vanno in giro per l'istituto liberi e felici, tanto che Newgate fatica, in un primo momento, a capire chi sia il personale e chi siano i pazienti.
Tra questi ultimi, però, spicca lei: Eliza Graves, una donna bellissima, che incanta tutti suonando il pianoforte divinamente, gentile, sensibile; Lamb dice a Edward che la donna ha cavato un occhio al marito e cercato di mordergli l'orecchio in un momento di follia, e per questo - per la vergogna caduta a motivo dell'insano gesto - la famiglia l'ha fatta internare in ospedale.
Edward ed Eliza si sentono attratti l'uno dall'altra e si avvicinano sempre di più, ma intanto il primo fa una scoperta raccapricciante e molto, molto inquietante: nelle celle sotterranee della struttura scopre che sono imprigionate, lasciati a poco pane e poca acqua, alcune persone...; inizialmente sgomento per la scoperta, il dottore crede siano pazienti gravi, ma parlandoci comprende che no, non sono dei malati di mente bensì tra loro c'è il vero direttore dell'ospedale, tale dott. Salt, la capo infermiera - la signora Pike - ed altri membri del personale...
Che ci fanno lì sotto, abbandonati a loro stessi e vicini alla morte, a causa delle cattive condizioni in cui versano?
I poveretti spiegano al visitatore che con l'inganno quel pazzo malefico di Lamb, una sera, li ha anestetizzati adulterando il loro vino, dando inizio ad un ammutinamento in cui i pazienti hanno preso il controllo del nosocomio al posto di Salt e della sua squadra.
Lamb, spiegano i prigionieri, è sì un ex dottore, che però in guerra ha vissuto un'esperienza talmente traumatica da rendere necessario il suo ricovero in ospedale; anche se sembra sano, resta comunque un individuo pericoloso, lui come anche tutti i finti collaboratori di cui si circonda..., le cui patologie psichiatriche da un momento all'altro possono riemergere in tutta la loro drammaticità.
Eliza scopre che Edward sa di Salt e gli altri, lo invita a scappare per non essere ucciso da Lamb, che ha tutto l'interesse perchè la cosa non si sappia all'esterno, ma il giovane è innamorato di lei e non vuole lasciarla; la donna, inoltre, gli spiega come funzionavano le cose quando c'era Salt a dirigere il manicomio, e di come, per assurdo, sia meglio ora con Lamb...
Edward smaschererà le azioni di Lamb e libererà il vero direttore?
Riuscirà a fuggire da quell'inferno e a vivere il suo amore con Eliza?
Il film - basato sul breve racconto Il sistema del dr. Catrame e del prof. Piuma di Edgar Allan Poe - è intriso di atmosfere dark, cupe, buie, sinistre; i matti - tranne Eliza - hanno tutti un aspetto sciatto, brutto, e ispirano pietà e tristezza soprattutto quando lo spettatore viene a conoscenza di cosa accadeva quando erano "curati" dal dottor Salt...
Newgate ha tutte le carte in regola per essere un ottimo psichiatra, perchè ha molta empatia e compassione verso i pazienti, riuscendo ad andare oltre la corazza in cui si sono chiusi per soffrire il meno possibile, e lo farà anche con lo stesso Lamb, abbattendone le barriere...
L'ho trovato davvero molto bello, ricco di momenti di suspense e colpi di scena, soprattutto quello finale mi ha spiazzata.
Consigliato, se vi piacciono questi film un po' gothic, ad alta tensione e in cui il confine tra follia e ragione è davvero molto labile.
HUNGRY HEARTS
Cast: Adam Driver (Jude), Alba Rohrwacher (Mina), Roberta Maxwell (Anne).
Jude è americano, Mina è italiana; s’incontrano per caso e in una circostanza alquanto imbarazzante (ma buffa) un giorno che entrambi restano chiusi nel bagnetto di un locale a New York.
S’innamorano e presto, a causa di una precauzione non presa, lei resta incinta; si sposano e tutto sembra procedere a gonfie vele.
Jude e Mina si amano e sono molto legati l'uno all'altra, soprattutto perchè lei non ha nessuno e il marito è davvero tutta la sua famiglia.