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martedì 29 settembre 2020

Recensione: LA RAGAZZA DELLA LUNA di Lucinda Riley

 

La quinta protagonista tra le Sette Sorelle questa volta è Tiggy, amante degli animali e dalla spiritualità molto "accentuata"; la ragazza scoprirà le proprie origini attraverso un viaggio in Spagna, che la porterà dritta nel vivace mondo delle ballerine di flamenco e nelle usanze antiche dei gitanos.


6. La ragazza del sole
7. ??



LA RAGAZZA DELLA LUNA 
di Lucinda Riley



Giunti Ed.
trad. R. Zuppet
720 pp
Come ogni libro della serie, anche questo si apre con il pensiero della protagonista a Pa' Salt, morto da sei mesi ma sempre vivo nei ricordi e nella mente delle sue adorate figlie adottive.
Sei ragazze adottate quand'erano piccoline e portate dall'uomo nella propria magnifica residenza svizzera Atlantis, sul lago di Ginevra.
Cresciute nell'amore, coccolate da Pa' e dalla governante Ma', le sei sorelle - una volta divenute adulte - sono state messe davanti alla possibilità di scoprire le proprie origini.
Finora Maia, Ally, Star e CeCe hanno raccolto "la sfida" e rivoluzionato le loro esistenza avventurandosi lontano da casa pur di conoscere da vicino il contesto famigliare e culturale che le ha viste venire al mondo.

Ora è il turno della ventiseienne Tiggy (il cui nome è un'abbreviazione di Taygete), che ha appena accettato un lavoro nella riserva naturale di Kinnaird in qualità di consulente faunistico.

Tiggy è una ragazza dolce, sensibile, discreta e riservata; ovviamente ama gli animali e la natura, e trovarsi nell'immensa tenuta del dottor Charlie, in questo luogo selvaggio e completamente isolato nelle Highlands scozzesi, per occuparsi di una razza felina a rischio di estinzione, è per lei un'immensa opportunità per fare un lavoro che ama e in uno scenario fantastico; senza contare che Charlie è un uomo affascinante e gentile, in presenza del quale ogni volta il cuore di Tig perde un battito.
Ma la ragione le ricorda che l'uomo è sposato con la bella (e glaciale) Ulrika e padre di Zara, un'adolescente tutta pepe, e lei non è proprio un tipo da "rovina famiglie"!

A Kinnaird Tiggy fa amicizia con Cal, guardacaccia e coinquilino, che diventa in poco tempo un caro amico; anche con Zara, vivace e un po' ribelle, si instaura da subito un bel feeling; si sa, gli adolescenti, più di tutti, desiderano avere qualcuno con cui parlare liberamente e dal quale non vogliono sentirsi giudicati, e Tiggy è perfetta per questo ruolo, in quanto sa essere un'amica e confidente sincera senza però dimenticare di dare all'occorrenza saggi consigli.

Meno piacevole è la presenza di un ospite della tenuta, tale Zed Eszu, un uomo ricco, borioso, sicuro di sé in un modo irritante, nonché corteggiatore insistente; Tiggy davanti alle avances sfacciate di Zed è confusa: da una parte ne è lusingata, dall'altra lui ha un che di inquietante, le mette i brividi..., e poi sapere che è stato l'ex fidanzato di una delle sorelle non è proprio un buon presupposto per considerare la possibilità di avere con lui più di un'amicizia.

Ma l'incontro più speciale a Kinnaird è quello con Chilly, un vecchio gitano che sembra conoscere molti dettagli del suo passato e di quello di sua nonna: la famosa ballerina di flamenco Lucía Amaya Albaycín. 

Chilly parla poco e quando lo fa pronuncia a mezza bocca enigmi e indovinelli, gettando qua e là frasi sibilline riguardanti il futuro, che Tiggy non sa come interpretare.
Una cosa è certa: lei ha sempre avvertito di possedere delle capacità nascoste e profonde, in grado di metterla in stretta connessione con la natura e, soprattutto, con la parte più spirituale di sé. 
Questa dimensione "mistica" sarà fondamentale per guidarla verso le proprie origini; ad affrettare la sua decisione di lasciare temporaneamente la Scozia e la tenuta dei Kinnaird (la cui situazione finanziaria si sta rivelando, di giorno in giorno, molto precaria) per partire per il Paese in cui ha vissuto (e vive ancora?) la sua famiglia naturale, è un episodio spiacevole, in cui Tiggy resterà addirittura ferita e, soprattutto, non riuscirà a proteggere un cervo meraviglioso e raro dalle grinfie di chi lo vuol fare fuori...

Seguendo le indicazioni di Pa' Salt, una incuriosita ed esitante Tiggy va a bussare a una porticina azzurra nel Cortijo del Aire, a Granada. 

Ad accoglierla ci sono due persone speciali, sue parenti, che aspettavano il suo arrivo con ansia: zio Pepe, fratello di Lucìa Albaycìn, nonna di Tiggy, ed Angelina, nipote della stessa (figlia di un altro fratello).
Angelina è una donna particolare, unica, che non solo racconterà, insieme a Pepe, la storia della famiglia Albaycìn, ma renderà Tiggy anche consapevole del dono che lei ha (e che le permette di curare gli animali col solo tocco delle sue mani) e che è chiamata a sviluppare ed esercitare, nel rispetto della tradizione dei suoi antenati.

Dall'incantevole e fredda Scozia il lettore viaggia insieme alla protagonista e giunge nell'assolata Spagna, venendo proiettato dal 2007 al 1912 (anno in cui nasce Lucìa) e poi negli anni Trenta/Quaranta, in cui seguiamo gli sviluppi delle vicende personali e famigliari della donna, che è stata una delle più acclamate ballerine di flamenco di quel periodo *.

Lucìa ha due piedini che sono il suo tesoro, la sua garanzia per far carriera come ballerina: le basta ascoltare la musica suonata da suo padre Josè (bravo chitarrista) per cominciare a battere i piedi e a ballare incantando tutti gli spettatori.
Questo suo talento la porta inevitabilmente lontana da casa, da Sacromonte (il quartiere di Granada in cui è nata e cresciuta, fino ai dieci anni), da sua mamma Maria e dai suoi fratelli.
Mentre la vita e la carriera di Lucìa, accompagnata dal padre che le farà sia da chitarrista che, in un certo senso, da manager (gestendo i guadagni della figlia, e approfittandosene, essendo lui avvezzo ad alzare il gomito e a cambiare donna ogni settimana), prendono il volo, rendendo il suo nome famoso in tutta la Spagna, la povera Maria deve affrontare da sola la povertà, la fame, le preoccupazioni che le danno i figli, e ad aggravare tutto ci si mette anche la guerra, che inevitabilmente peggiorerà la vita di tutti - dei gitanos in particolare, da sempre oggetto di discriminazione e disprezzo -, provocando disperazione, miseria, morte, distruzione di case e famiglie...

Lucìa è una giovane dal carattere forte, determinato, è un tipetto vivace, anche un po' nervoso, che non sopporta né di essere contraddetta né che le si dica cosa deve o non deve fare; conscia della fama che va aumentando di giorno in giorno grazie alla sua bravura, mostra un'ambizione incredibile, una frenesia nel voler ballare ovunque per essere apprezzata da un pubblico sempre più vasto, che rischia di divorarla, di darle sì il successo e il benessere economico ma togliendole altro..., di più importante.

Conosce, quando è poco più che ventenne, il chitarrista Meñique e con lui nasce una relazione piena di passione, oltre che un rapporto professionale, che porterà i due a suonare e ballare anche fuori dalla Spagna (fino in Argentina), aumentando la gloria di Lucìa.

Ma c'è un tempo per tutto e la vita della ballerina prende pieghe complicate, che la porteranno a fare scelte anche discutibili ma, in fondo, in linea col suo modo di essere.

Tiggy ascolta incantata e rapita il racconto avventuroso della vita movimentata della propria abuela, apprende particolari importanti che l'aiutano a sapere in quale realtà famigliare è venuta al mondo e come in questo si è inserito Pa' Salt.
Il soggiorno in Spagna diventa una tappa fondamentale per la sua crescita spirituale perché la mette di fronte a ciò che lei è, alla cultura dei gitanos, cui appartiene, all'amore per la natura e per gli animali; ma anche la sua vita, come quella di Lucìa tanti anni prima, di ritorno a Kinnaird, prenderà una direzione che lei non avrebbe immaginato e che le donerà quell'armonia interiore di cui è alla ricerca, da sempre.

Anche questo quinto capitolo della saga delle Sette Sorelle non mi ha deluso, perché ho ritrovato la piacevolezza di dinamiche interessanti e intrecci articolati e ben amalgamati tra loro, in cui il presente e il passato finiscono per incontrarsi in maniera armoniosa.
Trovo che i personaggi femminili siano sempre delineati in modo esaustivo, che abbiano personalità accattivanti e strutturate, anche quando magari compiono scelte che io personalmente non condivido, ma che riconosco essere coerenti con il loro temperamento.

Sempre affascinante il riferimento alla mitologia greca e, in questo caso, alle tradizioni dei rom, alle loro credenze, al legame profondo con la natura e la terra, dalla quale si possono ricavare erbe e rimedi naturali per tanti problemi e malesseri.
Lucinda affronta tematiche quali i conflitti di coppia e tra genitori e figli, il rapporto tra la medicina tradizionale e quella naturale, il rispetto per l'ambiente, la flora e la fauna, l'emarginazione dei gitanos nella Spagna di quegli anni descritti nel libro, i doni speciali delle brujas spagnole.

Disseminati qua e là ci cono dei particolari relativi a Pa' Salt (l'intuito di Tiggy le suggerisce che... potrebbe non essere morto! Suggestione?) e alla settima misteriosa sorella; inoltre anche il personaggio di Ma' - sempre un po' sullo sfondo, quale presenza materna rassicurante - assume connotazione enigmatiche, che gettano qualche dubbio nel lettore.

Come sempre, le ultime pagine del volume sono dedicate alla sorella protagonista del successivo romanzo: la modella Electra, che purtroppo non se la passa per niente bene.

Parere positivo anche su questo volume, che consiglio a quanti hanno già iniziato la saga; beh sì, anche a chi avesse voglia di iniziarla dal primo libro...!


il personaggio di Lucìa è stato ispirato da Carmen Amaya, una delle più apprezzate ballerine di flamenco della sua generazione, di origine gitana e dal carattere passionale.

lunedì 28 settembre 2020

Ultimi arrivi nella mia libreria (settembre 2020)



Ieri mattina sono stata al mercatino dell'usato e ho approfittato per comprare tre libri a un ottimo prezzo.

Il primo l'ho scelto perché e di Isabel Allende; il secondo è di Susanne Goga, di cui in passato ho letto I MISTERI DI CHALK HILL; il terzo... è un "libro al buio", nel senso che, mancando di quarta di alette, quarta di copertina... (evidentemente avrà avuto una sovracopertina, che però non è arrivata sulla bancarella), non so che sinossi abbia. Mi chiederete: e perché lo hai preso? Eh, proprio per questo: mi sono lanciata a occhi chiusi, per scoprire la trama solo una volta a casa, cercando in internet.
Devo dire che non mi è andata male, perché mi sembra una bella storia.
Vedremo!!! :=)






IL PIANO INFINITO di I. Allende (Ed. Felteinelli, trad. E. Cicogna)

Il protagonista, Gregory Reeves, è un gringo che incarna molti dei difetti e delle virtù della nostra società degli ultimi cinquant'anni. La vicenda si svolge in un arco di tempo che va dalla bomba su Hiroshima fino ai giorni nostri, passando attraverso le contestazioni del '68 e la guerra in Vietnam. L'autrice affronta i sentimenti dell'emarginazione sociale e del razzismo, la politica, i contrasti tra opulenza e miseria, l'evoluzione del concetto di famiglia, l'incessante ricerca di amore e di equilibrio interiore.


IL SEGRETO DI RIVERVIEW COLLEGE di s. Goga (Ed. Giunti, trad. A. Ferrantini, 432 pp)

Dopo la morte prematura dei genitori, Matilda Gray ha promesso a se stessa di diventare una donna forte e indipendente, e finalmente ha realizzato il suo sogno: lavorare come insegnante di letteratura in un istituto esclusivamente femminile, il prestigioso Riverview College, che si erge imponente dietro una cancellata decorata da unicorni e centauri. 
Ma al rientro dalle vacanze estive, una notizia inaspettata accoglie Matilda: Laura Ancroft, una delle sue allieve più esuberanti e dotate, è partita per un viaggio con il suo tutore e non rientrerà a scuola. Proprio Laura che, con tutta la passione e il coraggio dei suoi diciassette anni, recitando i versi di una poesia aveva confessato a Matilda di essersi innamorata di lei. 
Qualcosa però non quadra: perché nessuno, nemmeno la compagna di stanza di Laura, ha più avuto sue notizie? E perché la preside vuole a tutti i costi mettere a tacere la vicenda? 
Poi, una mattina di ottobre, Matilda riceve una cartolina e scopre sotto i francobolli un messaggio cifrato, che la conduce proprio nella stanza di Laura: lì si nasconde un vecchio diario segreto. 
Chi è l'autrice di quel diario che data addirittura 1600? E cosa c'entra tutto questo con la scomparsa di Laura?
 


LA COLLINA DELLE TIGRI di Sarita Mandanna (Ed. Piemme, trad. S. Bortolussi, 556 pp).


India, 1878. Muthavva si sarebbe ricordata per sempre della mattina in cui aveva dato alla luce Devi, la sua prima figlia femmina. Si era recata nei campi quel giorno e, a un tratto, uno spettacolo meraviglioso si era spiegato davanti ai suoi occhi: centinaia di aironi avevano spiccato il volo nello stesso istante e avevano avvolto la terra, fino a quel momento baciata dal sole di luglio, in un'ombra magica, surreale. 
Si erano poi posati al suolo, esattamente di fronte a lei, e Muthavva aveva sentito che la sua bambina sarebbe arrivata con due mesi d'anticipo, di lì a qualche istante. 
Muthavva non conosceva il significato di quell'apparizione, ma aveva deciso di non confidare mai ciò che aveva visto. Purtroppo però, nonostante l'amuleto regalatole dal sacerdote del villaggio, il destino che l'attende è ricco di dolore e di ostacoli. 
Devi, infatti, all'età di dieci anni vota il suo cuore a un unico uomo, Machu, il cacciatore di tigri, ma uno sventurato incidente la costringe a sposare un uomo che detesta. 
L'unico legame con il suo grande amore rimane "La collina delle tigri", una piantagione di incredibile bellezza che Machu dona alla sua famiglia. 
Per dimostrargli il suo amore, Devi zapperà la terra, tratterà con gli inglesi, i nemici di sempre, piangerà lacrime silenziose. Per poterlo riavere, anche un solo fugace istante.


CONOSCETE QUESTI LIBRI? LI AVETE LETTI?
DALLE TRAME VI SEMBRANO INTERESSANTI?

domenica 27 settembre 2020

Recensione: IL COMPRATORE DI TEMPO di Ramiro Baldacci



Quando si è molto giovani si è inclini a vivere le proprie giornate alla ricerca della spensieratezza e del divertimento, senza soffermarsi troppo su ciò che davvero dona valore all'esistenza, e anzi si tende a sottovalutare o disprezzare molte cose importanti, dandole per scontato: l'amicizia, la famiglia, la scuola e l'istruzione.
I protagonisti di questo romanzo, attraverso un incredibile viaggio nel tempo, avranno modo di riflettere su cosa possa dare senso alla vita e riscoprirsi così pronti a diventare adulti.


IL COMPRATORE DI TEMPO
di Ramiro Baldacci



Ed. il Seme Bianco
215 pp
Omnia vincit amor et nos cedamus amori

Lucia e Alessandro sono due adolescenti al terzo anno di liceo.
Lui è innamorato perso di lei, la quale invece a malapena si è accorta della sua esistenza.
Lui si sente oppresso dai propri genitori, che non tengono conto di ciò realmente il figlio desidera ed è; lei conserva dentro di sé le cicatrici di una brutta esperienza, il cui ricordo non le permette di essere felice.

Entrambi soffrono i tormenti e i malesseri psicologici tipici di questo complicato periodo della vita di ogni persona: sono in conflitto con i genitori - dai quali non si sentono debitamente amati o apprezzati -, frequentano la scuola con superficialità e ritenendola una grandissima seccatura, non condividendo affatto l'entusiasmo dei professori per ciò che è oggetto delle lezioni, soprattutto per gli argomenti - astratti e inutili, dal punto di vista degli studenti - di natura filosofica; sono ragazzi che vivono momenti di contrasto con i coetanei, avvertendo con insistenza solitudine e inadeguatezza, e preferendo quindi alzare muri di incomunicabilità, che finiscono per isolarli, piuttosto che cercare di risolvere le incomprensioni.

Mentre  Lucia, sempre più maldisposta verso tutti, comincia a calare nel rendimento scolastico e a litigare con le amiche (o quelle che credeva tali), ad Alessandro succede qualcosa di assurdo nel corso di una serata in compagnia degli amici di sempre: dopo aver bevuto un alcolico, sviene e... si ritrova in un'altra epoca e in un altro luogo, lontano da casa, dalla famiglia e dagli amici.

Fatica a crederci ma si risveglia nell'antica Grecia, ai tempi del filosofo Talete.
Questa sarà la prima tappa di un viaggio nel tempo che lo porterà avanti e indietro di centinaia di anni e gli permetterà di conoscere personaggi storici importanti, di cui chissà quante volte ha sentito parlare a scuola senza però porvi attenzione: Cartesio, la regina di Svezia, Virgilio, Orazio, Mecenate...

I viaggi temporali di Alessandro sono contrassegnati da molti pericoli, da incontri di vario tipo, sia con esseri mostruosi e creature mitologiche che cercano di fermarlo, sia con persone che, lungi dall'essere "normali", nascondono qualcosa di sovrumano; il ragazzo, spaventato e smarrito all'idea di ritrovarsi in paesi e periodi storici lontani dal suo presente, comprende di volta in volta di non essere davvero solo in questa bizzarra e inspiegabile avventura paranormale: conosce, infatti, coetanei come Erika e Cleo, e i tre realizzano di essere stati loro malgrado coinvolti in una missione più grande di loro e che ha a che fare con un personaggio misterioso, il Compratore di Tempo.
Cosa vuole da loro questa creatura? Quale missione affida ai tre ragazzi? E perché in ogni epoca e luogo ci sono dei nemici che vogliono a tutti i costi impedire questi viaggi nel tempo?

Nel suo essere "in giro"attraversando diverse epoche storiche, Alessandro è tormentato da sogni sibillini in cui è sempre presente la "sua" Lucia, la quale, a sua volta, col passare dei giorni avverte strane sensazioni, perché la sua vita è legata da un filo invisibile a quella del ragazzo che l'ama.

"...pensa al momento presente, è l’unico che conta, non indugiare nel passato e non proiettarti nel futuro; tu stai vivendo adesso, i tuoi sensi ti stanno trasmettendo quello di cui hanno bisogno, assecondali, cerca e  ottieni il piacere, fuggi dal dolore e dalle preoccupazioni, togli il turbamento dalla tua anima e assapora ogni istante della tua vita, senza preoccuparti del dopo. Allontana le persone moleste, ribellati ai compiti impossibili, fai di te stesso il tuo modello di vita, fidati delle tue sensazioni e fanne la tua unica guida."

"Il compratore di tempo" è sì un fantasy ma è anche qualcosa di più: è un romanzo di formazione con spunti davvero originali ed è ricco di avventura; il ritmo è sempre vivace ed incalzante, lo stile di scrittura è accurato, corretto e disinvolto, adeguato ai personaggi, che siano gli adolescenti del nostro tempo o gli uomini colti del passato, come Cartesio o il poeta Virgilio.
I protagonisti hanno modo di crescere e maturare nel corso delle loro strabilianti esperienze, e di farsi domande sull'amore, sull'amicizia - quella vera, che ti spinge a sacrificarti per il bene di chi ti è caro -, sulla ricerca della felicità.
Apprezzabili ed interessanti le disquisizioni filosofiche e i ragionamenti esistenzialistici  presenti nel testo e che inducono il lettore a interrogarsi sull'importanza dello studio, dell'istruzione, della cultura, strumenti validissimi per stimolare il pensiero critico, la riflessione personale su temi importanti, e che quindi possono rivelarsi utili per la costruzione della propria identità e per la ricerca del senso e dell'indirizzo da dare alla vita che ci è stata donata.

Per concludere: una lettura stimolante, ben scritta, che sa catturare l'attenzione di chi legge, coinvolgendolo in un'avventura fantastica che, oltre a intrattenere piacevolmente, ha il suo messaggio profondo. Molto adatta a giovani lettori (e non solo, ovviamente).
Ringrazio l'Autore per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro e non mi resta che consigliarvene la lettura.

venerdì 25 settembre 2020

Booktag autunnale



Cari amici, l'autunno è entrato da qualche giorno e io, amando questa stagione, non posso che proporvi un tag a tema!
Ma attenzione!! Questo tag l'ha inventato e pubblicato sul suo blog Silvia di "La nostra passione non muore ma cambia colore", che ringrazio per la bella idea: è un modo per condividere tra noi le letture che più ci sono rimaste nel cuore, nel bene e, perché no?, anche nel "male" ^_-








SETTEMBRE. 
Un romanzo che ami che parla di scuola


Ci sono diversi libri ambientati a scuola, ma ho scelto di proporvi il primo che, istintivamente, mi è venuto in mente: L'ASSENTE di Jan De Zanger.


RECENSIONE

L'ho scelto perché in esso è affrontata una tematica attualissima: il bullismo.
E' un libro tanto breve quanto diretto e in grado di colpire il lettore, guidandolo a porsi la scomoda domanda: tu cosa avresti fatto davanti a un gruppo di bulli che maltrattava vergognosamente un tuo amico più debole? L'avresti difeso ad alta voce o saresti stato in silenzio, a guardare, a sghignazzare, o forse avresti voltato il viso da un'altra parte perchè semplicemente non erano fatti tuoi?



ARIA FRESCA.
Un romanzo che per te ha significato l’inizio di una “nuova fase”.



A questo romanzo sono affezionata perché la sua giovanissima protagonista mi ha, in un certo senso, guidata verso il mio amore per la lettura e i libri, proprio perché - essendo anch'ella un'appassionata lettrice - è stato automatico immedesimarmi; paliamo degli anni in cui ero alle scuole medie, tempo in cui è sbocciata la mia voglia di leggere... leggere... leggere: UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN di Betty Smith.


RECENSIONE




ZUCCA. 
Un romanzo con ambientazione tipicamente autunnale.


Beh, mi è venuto spontaneo pensare a FLOX SORRIDE IN AUTUNNO di Elisabetta Gnone, che è tutto autunnale: dalla copertina al titolo all'ambientazione ^_^


RECENSIONE




VINO. 
Un romanzo che parla del mondo del vino



IL RUBINO INTENSO DEI SEGRETI di Viviana Picchiarelli: in mezzo alle suggestive colline umbre e tra i filari di vigneti stillanti profumi e sapori inconfondibili e inebrianti, si svolge la storia di un'agiata famiglia, dedita da generazioni alla produzione di vini di qualità, che dietro la facciata di rispettabilità e austerità, cela al suo interno segreti, bugie, tradimenti, amori soffocati e tormentati, invidie e gelosie.



HALLOWEEN. 
Un romanzo che ti ha dato gli incubi!


Essendo io una gran fifona, difficilmente mi accosto all'horror; ne ho letti davvero pochi, e tra l'altro non mi hanno provocato incubi; a darmene, invece, è stato il thriller IO UCCIDO di Giorgio Faletti, ma la motivazione è presto detta: lo lessi in un periodo in cui mi è capitato di stare da sola in un appartamento - in cui alloggiavo per ragioni di lavoro - e di affrontare la sera e la notte col terrore (sobbalzavo a ogni minimo rumore); ecco, leggere di serial killer e di donne barbaramente aggredite e fatte fuori non giovò molto al mio cuore già pavido di suo.



FOGLIE COLORATE. 
Un romanzo che è un mix di generi differenti.


99 GIORNI di K.A. Tucker - una storia d'amore piena di passione e dolcezza nasce tra le macerie di una violenza inaudita -  è un mix young adult, romance, dramma psicologico e qualche sfumatura thriller/giallo.



FICHI. 
Un romanzo dolce, per sognare


Ne IL CAVALIERE D'INVERNO di Paullina Simons si racconta la dolce storia d'amore tra Shura e Tania, un sentimento pronto a superare mille ostacoli, lontananza, paure, fame, freddo, sullo sfondo della seconda guerra mondiale, in Russia.


CANDELE. 
Un romanzo che ti fa sentire a casa


LE AVVENTURE DI TOM SAWYER di Mark Twain: non riuscirei a pensare ad un libro diverso! Ha accompagnato la mia infanzia, è un libro del cuore e la casa è dove sta il nostro cuore, no? ^_^



NEBBIE. 
Un romanzo difficile da leggere ma che hai ultimato con soddisfazione.





Credo di poter dire DELITTO E CASTIGO di Dostoevskij: io purtroppo con gli scrittori russi non ho mai sviluppato un gran feeling, però questo classico mi è piaciuto e, nonostante la lettura non l'abbia trovata - ai tempi - agilissima, alla fine so che è un classico che non poteva mancare nel mio background.


CALDARROSTE. 
Un romanzo che ti scalda il cuore


UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI della Simons mi ha scaldato il cuore regalandomi una storia d'amore dolce, struggente, con un finale indimenticabile.

martedì 22 settembre 2020

Benvenuto, Autunno!



Oggi entra l'Autunno!!

L'origine della parola autunno deriva dal participio passato del verbo latino “augere”, che significa “aumentare”, “arricchire” >> auctus + la desinenza -mnus danno origine al latino autumnus. 
Andando ancor di più alle origini, rintracciamo la radice sanscrita av- o au- che esprime l'idea del saziarsi, del godere.

Diamo il benvenuto a questa stagione con qualche poesia ^_^








Autunno

Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.

Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:

povera cosa caduta.

(S. Quasimodo)



Foglie gialle


Ma dove ve ne andate,
povere foglie gialle
come farfalle
spensierate?
Venite da lontano o da vicino
da un bosco o da un giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?

(Trilussa)

Camille Pissarro 
Autumn Mood with Nut Tree in Eragny (1892)





Il nome - suo - è "Autunno" -
Il colore - suo - è Sangue -
Un'Arteria - sulla Collina -
Una Vena - lungo la Strada -
Grandi Globuli - nei Viali -
E Oh, l'Acquazzone di Tinte -
Quando i Venti - rovesciano il Bacile -
E versano Pioggia Scarlatta -
Sparpaglia Berretti - laggiù -
Forma rubicondi Stagni -
Poi - avvolgendosi come una Rosa -
se ne va -
Su Vermiglie Ruote -

(E. Dickinson)



Canto d'autunno

Amo dei tuoi lunghi occhi i verdi bagliori
dolce bellezza, ma tutto oggi mi è amaro,
e nulla, il tuo amore, l’alcova o il focolare
vale come il sole sfavillante sul mare.

E tuttavia amami, fammi da madre, tenero cuore,
anche per un ingrato, anche per un malvagio.
Amante o sorella, sii la dolcezza effimera
d’un glorioso autunno o di un sole al tramonto.

Compito breve! L’avida tomba attende!
Ah! Lasciami, la fronte sulle tue ginocchia,
gustare nel rimpianto dell’estate bianca e torrida,
il raggio giallo e dolce dell’autunno pieno.

(C. Baudelaire)



Bosco d'autunno


Ha messo chiome il bosco d'autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell'autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.



Vincent van Gogh
 Autumn landscape (1885)


lunedì 21 settembre 2020

Il 21 settembre 1832 moriva Sir Walter Scott



Sir Walter Scott è nato a Edimburgo il 15 agosto 1771, pur avendo studiato come avvocato, è sempre stato attratto dalla scrittura; il suo interesse letterario era inizialmente rivolto alle ballate e infatti la sua prima importante pubblicazione fu The Minstrelsy of the Scottish Border (1802–3), una raccolta in tre volumi di canzoni e poesie tradizionali. 


Da bambino Scott contrasse la poliomielite e temporaneamente perse l'uso della gamba destra; trascorse i suoi primi anni di vita nella fattoria paterna di Sandyknowe, villaggio ubicato in una zona chiamata Border, al confine tra Inghilterra e Scozia; era un'area piuttosto isolata, ma ricca di un grande repertorio di leggende e racconti di avventure, che stimolarono moltissimo la fantasia del ragazzino.
Un secondo periodo di cattiva salute, importante per la sua formazione di futuro scrittore, lo vide in convalescenza a Kelso, dove imparò ancora di più sulle vecchie canzoni e sul folklore della regione. 

Il titolo di Baronetto lo ricevette dopo aver contribuito al rinvenimento dei gioielli della corona scozzese.
Per 111 anni, infatti, i preziosi gioielli di stato della Scozia (gli Honours of Scoltand) sembravano essere irrimediabilmente perduti. Ma grazie allo studio dettagliato della storia scozzese, Scott aveva intuito che essi potessero essere nascosti in una stanza murata del Castello di Edimburgo.
Quando chiese al principe reggente (il futuro re Giorgio IV) di cercarli lì, il principe acconsentì perché gli piacevano gli scritti di Scott. Nel 1818 abbatterono il muro e trovarono la corona, lo scettro e la spada di stato rinchiusi in una vecchia cassa di quercia. Come ricompensa, Scott fu appunto premiato col titolo di Baronetto.

Sapete a chi dobbiamo la diffusione della parola glamour? Proprio a lui, al romanziere Walter Scott, che per primo la introdusse in letteratura.
Essa è una variante dello scozzese gramarye, cioè 'magia, incantesimo', un'alterazione dell'inglese grammar, 'grammatica'.

A lui dobbiamo anche l'aver coniato la frase "Wars of the Roses", usata da Scott per riferirsi alle guerre dinastiche del XV secolo, tra le case reali di Lancaster e York.

Nel 1814 Scott pubblicò il suo primo romanzo, Waverley, che ebbe un enorme successo Ambientato durante la rivolta giacobita del 1745 , è considerato il primo romanzo storico ed è anche l'unico ad avere una stazione ferroviaria intitolata ad esso! 
Waverley fu pubblicato in forma anonima, poiché all'epoca le storie e i romanzi erano considerati inferiori alla poesia, e Scott non voleva danneggiare la propria reputazione. 

L'ultimo romanzo di Scott, The Siege of Malta, è stato pubblicato per la prima volta solo nel 2008. Sebbene sia stato scritto nell'ultimo anno di vita di Scott, 1831-32, questo non vide la luce se non 175 anni più tardi. E' un romanzo storico incentrato sugli eventi del Grande Assedio di Malta da parte dei turchi ottomani nel 1565. 

Ma sicuramente uno dei suoi romanzi più celebri è IVANHOE (1819), che ha contribuito al mito dell'affascinante fuorilegge "Robin di Locksley", meglio conosciuto come Robin Hood.
Si dice che la prima studentessa universitaria ebrea negli Stati Uniti, Rebecca Graz di Filadelfia, sia stata l'ispirazione per il personaggio di Rebecca, figlia di Issac di York.
Questo bellissimo romanzo racconta l'eroica storia del cavaliere sassone Wilfred di Ivanhoe, che ritorna dalla Terza Crociata con Re Riccardo I e deve cercare di sventare il tentativo di Giovanni, il fratello del re, di usurpare la corona quando Riccardo viene preso in ostaggio.

Lo scrittore comprò la bellissima dimora Abbotsford - situata nella regione scozzese del Borders presso Galashiels, sulla sponda sud del fiume Tweed - nel 1811, impiegò tempo e denaro per abbellirla ma sfortunatamente abitò nella sua residenza solo un anno a causa di una crisi economica che lo colpì nel 1825,  quando purtroppo la casa venne ipotecata.


Abbotsford 



Scott morì ad Abbotsford il 21 settembre 1832, all'età di 61 anni. Fu sepolto a Dryburgh Abbey, un'abbazia situata nei pressi del villaggio scozzese di Dryburgh, nell'area di consiglio degli Scottish Borders.










Fonti consultate per il post:

https://interestingliterature.com/
https://airhouses.com/
https://www.nms.ac.uk/
Wikipedia
http://manoflabook.com

domenica 20 settembre 2020

Libri che diventano film

 

Lasciami andare è un film diretto da Stefano Mordini ed è l'adattamento cinematografico del romanzo  Sei tornato di Christopher Coake; il film è interpretato da Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi. 


Marco e Anita sono una coppia che aspetta felicemente un bambino. Marco è estremamente felice della nuova nascita, soprattutto dopo la morte del suo primogenito avuto con la la prima moglie. 
I due dopo aver divorziato hanno abbandonato la casa in cui vivevano, ma un giorno Marco riceve la telefonata della nuova proprietaria dell'appartamento che dice di sentire la presenza di un bambino in casa.
 Al cinema dall'8 ottobre 2020.



Storm Boy - Il ragazzo che sapeva volare è basato sul romanzo del 1976 Storm Boy di Colin Thiele, riadattato ai giorni nostri e diretto da Shawn Seet.

Racconta la storia di Michael Kingley, un uomo d'affari anziano, ormai in pensione, che si diletta a trascorre il tempo tra uffici e in compagnia dei suoi nipoti. L'uomo inizia ad avere ricordi sfocati della sua infanzia, immagini di un passato lontano alle quali non riesce a dare forma. Un tempo dimenticato e così distante da quello che è diventato, che fatica a ricordare.
Ricostruendo il filo narrativo di quei ricordi evanescenti, Michael racconta a sua nipote la sua infanzia, di quando viveva in un paesino nei pressi del mare insieme al padre. Ma soprattutto la sua narrazione si sofferma a quando, da bambino, ha salvato un pellicano orfano, il signor Percival,
Nel cast: Geoffrey Rush, Finn Little, Jai Courtney, Erik Thomson, Brad Williams, Natasha Wanganeen, Trevor Jamieson, Morgana Davies. Al cinema dal 5 novembre 2020.



Ho letto, infine, in web che sarà tratto un film anche dal romanzo di Donatella Di Pietrantonio, L'Arminuta, con la regia di Giuseppe Bonito e sceneggiatura di Monica Zapelli.
Il film è in lavorazione, tant'è che sono aperti i casting. 

Il romanzo, ambientato negli anni settanta in un Abruzzo luminoso, ruvido e dolente, racconta la storia di una ragazzina di tredici anni che tutti chiamano l’Arminuta (in dialetto abruzzese significa la ritornata) che da un giorno all’altro scopre di non essere la figlia delle persone con cui è cresciuta e si trova restituita alla sua vera famiglia. 
Dietro la porta della nuova casa la attende un mondo nuovo, estraneo e rude che sembra appena sfiorato dal progresso (RECENSIONE)


Fonti:

Coming Soon
https://www.filmitalia.org/

sabato 19 settembre 2020

Cover Reveal: "Una nota nel cuore - Marta e Joseph" di Ilaria Mossa



Buongiorno lettori, oggi vi presento in anteprima un romance in uscita il 30 settembre (preordine a partire dal 23):  



Una nota nel cuore - Marta e Joseph 
(Prequel)
di Ilaria Mossa


autopubblicato
2,99 euro
Alla Moz-Art è tempo di prime volte e cuori in subbuglio. Sono gli anni Novanta e in America si respira una certa aria di ribellione e cambiamento che non fatica a riversarsi anche sugli adolescenti. 
Marta non ha mai conosciuto un ragazzo introverso, dagli occhi dolci e la capacità di ascoltare come Joseph. Anzi, i tipi come lui nemmeno li guarda. Di solito.
Ma, come spesso accade nella vita, l’amore si rivela nei luoghi più inaspettati.
I genitori di Marta, però, non vedono di buon occhio quel ragazzo insicuro, povero, così diverso da ciò che si aspettano per la propria bambina.
Così, fra pazzie e incertezze, Marta e Joseph dovranno fare i conti con il futuro per capire se il cuore ha
la priorità o gli ostacoli sono troppo grandi da superare.

Il libro contiene lo spin off “18 anni dopo”!


Estratto

Dopo quella sera, capii che l’amore era un processo lento, come un virus che ti entra nella pelle quando meno te l’aspetti e poi, all’improvviso, ti ritrovi con un mal di pancia atroce. Da un giorno all’altro, ti ritrovi ad amare una persona ma non sai nemmeno quando è iniziato, qual è stata la causa scatenante. Succede e basta. Il tuo cuore batte all’impazzata quando sei insieme a lei ma non capisci in quale esatto 
momento ha iniziato ad accelerare. 



L’autrice.
Ilaria Mossa è nata a Bari il 20 ottobre 1993. Grazie alla piattaforma Wattpad, nel 2016, si è innamorata della scrittura e ora non può più farne a meno. “Una nota nel cuore” è il suo romanzo d’esordio.

CONTATTI:
 
Facebook: www.facebook.com/MossaIlaria
Instagram: www.instagram.com/ilarymossa
Twitter: twitter.com/ilary933
Wattpad: www.wattpad.com/user/Ilaria_Mossa
Email: mossailaria@gmail.com

venerdì 18 settembre 2020

Novità Armando Editore - Collana Inchieste


Vi presento alcune pubblicazioni Armando Editore, tutte appartenenti alla collana Inchieste.



Il delitto di via Poma trent’anni dopo
di Igor Patruno


14,00 euro
Il delitto di via Poma è, forse, il cold case italiano del dopoguerra più noto e più popolare. 
Avvalendosi della lettura delle carte giudiziarie, l’Autore indaga il dettaglio introspettivo dei personaggi, mette in evidenza fatti e circostanze nel contraddittorio accavallarsi delle dichiarazioni rese dai testimoni, nelle risultanze delle lunghe inchieste, altrettanto contraddittorie. 
Il racconto, coinvolgente ed emotivamente toccante, si snoda dalle ultime settimane di vita di Simonetta fino ai fallimentari esiti giudiziari, passando per la ricostruzione del delitto.

L'autore.
Igor Patruno, giornalista e scrittore. Dopo la laurea in Filosofia partecipa all’epopea delle radio libere a Roma. Dal 1984 al 1985 collabora in Rai come autore e conduttore al programma Appuntamento del sabato. Esordisce nel 1983 come scrittore con il romanzo Passaggi, ristampato nel 2011. Organizza, nel 2006, 2007 e 2008, il Festival Internazionale della Filosofia di Roma. Nel 2007 collabora alla realizzazione di Hi! Tech. Festival dell’innovazione. Lavora come freelance nel mondo dell’innovazione e della comunicazione.
Nel 2019 cura con Giuseppe Garrera la mostra: Poeti a Roma. Resi superbi dall’amicizia. Nel giugno dello stesso anno organizza il Roman Poetry Festival. Quarant’anni dopo il Festival Internazionale dei Poeti di Castel Porziano. Nel 2020 cura con Giuseppe Garrera la mostra: Tu parlavi una lingua meravigliosa. Quando la canzonetta divenne poesia. Ha pubblicato: Via Poma, La ragazza con l’ombrellino rosa (2010), e i romanzi I campi di maggio, (2015) e Sotto il cielodi Spagna (2019)
.




UN MOSTRO CHIAMATO GIROLIMONI
di Fabio Sanvitale, Armando Palmegiani


Roma anni ’20, in città si aggira un mostro che aggredisce le bambine. Dal fascismo arriva un ordine: fermatelo! Gino Girolimoni, il perfetto capro espiatorio. 
La storia del primo serial killer romano.
Gino Girolimoni: un nome che a Roma vuol dire infame. Il nome di chi avvicina le bambine, le
176 pp
15 euro
cerca, le vuole, le prende. 
Un nome usato ancor oggi. Già, ma chi era davvero Gino Girolimoni?
Un uomo benestante, coinvolto nella Roma degli anni Venti in una storia molto più grande di lui, così, dall’oggi al domani. 
Arrestato, accusato di ben sette tra stupri e omicidi a danno di bambine. 
Peccato che Girolimoni fosse completamente innocente, peccato ogni prova fosse inventata di sana pianta per placare l’isteria, la follia che ormai s’era impossessata dei quartieri della città, della gente. 
Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, con l’aiuto di esperti di primo piano, ricostruiscono la vicenda dandone il quadro storico e criminologico completo. 
Rifacendo le indagini, passo passo, strada per strada, sospetto per sospetto, con le tecniche investigative di oggi.





2 agosto 1980. La strage di Bologna. 
Scienza e coscienza di un massacro
di Imma Giuliani

-
La verità processuale ha la pretesa di essere un’oggettiva ricostruzione di un fatto, ma solo la scienza può stabilire situazioni ed eventi che appartengono al reale. 
Ed è per questo che all’interno dei tribunali si fa sempre più ricorso all’esperienza dei tecnici. 
Dopo tanti racconti e verità processuali ciò che accadde a Bologna il 2 agosto 1980 può essere arricchito alla luce di nuove interpretazioni scientifiche. 
Senza paura di riconoscere verità scomode o confermare ciò che è gia stato acquisito. 
Questo libro parla dei fatti che quella mattina del 2 agosto 1980 sconvolsero la vita di chi era presente a Bologna e dell’Italia intera.












giovedì 17 settembre 2020

Narrativa italiana || Prossimamente in libreria (settembre-ottobre 2020)

 

Ecco alcuni prossimi arrivi in libreria (narrativa italiana): una storia per chi ha voglia di una storia fitta di mistero e superstizioni in un paesino nell'Italia degli anni '50; un romanzo storico per chi ama le saghe delle più grandi dinastie del Rinascimento; la storia di una donna che trova nei libri il modo per immaginare una vita diversa da quella, piena di delusioni, che sta vivendo.



L'ARCHIVIO DEL DIAVOLO di Pupi Avati (Ed. Solferino, USCITA: 24 SETTEMBRE 2020).



Quando don Stefano Nascetti viene trasferito alla parrocchia di Lio Piccolo, abbandonando sul nascere una bella carriera nella curia veneziana, la sua non è una scelta: è una fuga dalla vendetta del questore Carlo Saintjust, a cui lo legano un tradimento e un'offesa mai dimenticati. 
Ma il tranquillo paesino nel Polesine non è il rifugio che si aspettava. 
È troppo pericoloso e ambiguo il fascino della giovane maestra Silvana ed è troppo orribile la storia che assieme a lei gli accade, letteralmente, di dissotterrare: quella del funzionario ministeriale Furio Momentè, scomparso mentre indagava sull'omicidio commesso da un ragazzino, lasciando dietro di sé una compromettente valigia di documenti. 
Con il ritrovamento di ben due cadaveri di incerta attribuzione, il sostituto procuratore Malchionda è costretto a riaprire un caso che aveva chiuso con eccessiva fretta. 
Ma sulle ricerche degli inquirenti, sia a Venezia sia a Roma, si stende l'ombra velenosa di un Male molto più antico e inspiegabile di quello commesso da qualunque omicida. 
In questo nuovo romanzo gotico, che mescola thriller e horror, suggestioni letterarie e superstizione popolare, Pupi Avati ci riporta nei luoghi e nelle atmosfere del Nordest contadino degli anni Cinquanta. Mentre le vite dei personaggi corrono verso il loro destino, la mano di un grande narratore ci trascina in un intreccio senza scampo, in un mondo antico fatto di terra, acqua e mistero, intriso di verità troppo terribili per poter mai essere davvero rivelate.


LA CORONA DEL POTERE di Matteo Strukul (Ed. Newton Compton, USCITA 5 OTTOBRE 2020).

1494. L'ombra di Carlo VIII si allunga come una maledizione sulla penisola italica. 
Intanto Ludovico il Moro ha da tempo usurpato il ducato di Milano. 
A Roma Rodrigo Borgia, eletto papa, alimenta un nepotismo sfrenato e colleziona amanti. Venezia osserva tutto grazie a una fitta rete di informatori, magistralmente orchestrata da Antonio Condulmer, Maestro delle Spie della Serenissima, mentre il re francese valica le Alpi e, complice l'alleanza con Ludovico il Moro, giunge con l'esercito alle porte di Firenze. 
Piero de' Medici, figlio del Magnifico, lascia passare l'invasore, accettandone le condizioni umilianti e venendo in seguito bandito dalla città che si offre, ormai prostrata, ai sermoni apocalittici di Girolamo Savonarola. 
Mentre il papa si rinchiude a Castel Sant'Angelo, Carlo marcia su Roma con l'intento di saccheggiarla, per poi mettere a ferro e fuoco Napoli e reclamare il regno nel nome della sua casata, gli Angiò. L'inesperto Ferrandino non ha alcuna possibilità di opporsi. 
In un'Italia sbranata dal "mal francese", che dilaga come un'epidemia mortale, convivono lo splendore del Cenacolo di Leonardo da Vinci e l'orrore della battaglia di Fornovo; le passioni e la depravazione del papa più immorale della Storia e le prediche apocalittiche di un frate ferrarese che finirà bruciato sul rogo..



LA BIBLIOTECA DI MEZZANOTTE di Matt Haig (Ed. E/O, uscita: 4 NOVEMBRE 2020)

Fra la vita e la morte esiste una biblioteca. 
Quando Nora Seed fa il suo ingresso nella Biblioteca di mezzanotte, le viene offerta l'occasione di rimediare agli errori commessi, che fino a quel momento sono stati tanti. 
Ma le cose stanno per cambiare. 
Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? 
I libri sugli scaffali della Biblioteca di mezzanotte hanno il potere di mostrarglielo, proiettando Nora in una versione alternativa della realtà. 
Insieme all'aiuto di una vecchia amica, può finalmente cancellare ogni suo singolo rimpianto, nel tentativo di costruire la vita perfetta che ha sempre desiderato. 
Ma presto le sue nuove scelte metteranno in pericolo la sua incolumità e quella della biblioteca. 
Prima che scada il tempo, Nora deve trovare una risposta alla domanda di tutte le domande: come si può vivere al meglio la propria vita?



mercoledì 16 settembre 2020

Recensione: IL SILENZIO DELLE RAGAZZE di Pat Barker



È la bella Briseide, schiava del Pelìde Achille - il semi-dio temuto dai nemici e venerato dai compagni d'arme, tanto forte quanto spietato - a narrarci, con crudo realismo, la leggendaria guerra di Troia e divenendo portavoce delle donne relegate nelle retrovie della Storia e dalle quali ci si aspettava sempre e solo silenzio e sottomissione.


IL SILENZIO DELLE RAGAZZE 
di Pat Barker



Einaudi
trad. C. Palmieri
352 pp
«Il grande Achille. Il luminoso, splendido Achille; Achille simile a un dio. Ma Achille, per noi, era solo un macellaio».

Le guerre - tutte le guerre - sono sempre sinonimo di sofferenze, morti, sangue, famiglie distrutte, soprusi da parte dei vincitori nei confronti dei vinti.

In queste pagine il lettore viene catapultato in un tempo mitico, leggendario, popolato da uomini tanto valorosi quanto crudeli, da guerrieri implacabili, che con uno schiocco di dita o un'occhiata indifferente hanno il potere di vita e di morte sulle proprie vittime.
E chi sono queste vittime?
I popoli assediati e sconfitti, con le loro città conquistate, depredate di ogni bene, i templi profanati, gli uomini sgozzati come maiali, i guerrieri avversari - vecchi e giovani, anche ragazzini - uccisi con una ferocia da far accapponare la pelle.

E poi ci sono loro, le donne.
Anzi, le ragazze.
Figlie, madri, nonne, padrone e schiave, le ricche e le miserabili: tutte ormai oggetti in mano ai nemici vincitori.

Quando Lirnesso (città alleata di Troia) viene conquistata dai Greci di Agamennone, guidati dal grandissimo Achille, Briseide, sopravvissuta al massacro della sua famiglia, viene portata via dalla città come un trofeo e consegnata al Pelìde.

Briseide ha diciannove anni, è bella, di nobili origini, abituata a una vita fatta di comodità; lei, che ha sempre avuto in casa delle schiave al suo servizio, adesso si ritrova ad essere la concubina non di un guerriero qualsiasi, bensì proprio di colui che le ha ucciso barbaramente i fratelli, oltre che il marito.

"Uno schiavo non è una persona che tratti come una cosa: uno schiavo è una cosa, per gli altri come per sé stesso."

Briseide adesso non è null'altro che una povera schiava, impegnata durante il giorno ad assolvere umilissime incombenze, a tessere, a mescere e servire il vino ai bruti soldati dell'accampamento; all'occasione anche infermiera, è quindi chiamata ad assecondare qualunque necessità dell’eroe splendente e di coloro che gli gravitano attorno. 
Ed è ruvidamente invitata a dimenticare la sua esistenza prima dell'assedio e della schiavitù, altrimenti il ricordo dei tempi felici avrebbe generato soltanto ulteriori sofferenze a quelle che comunque  l'avrebbero aspettata nel presente e nel futuro *.

"- Scordati la tua vita precedente. (...) Ormai è finita. Se continui a pensarci ti renderai infelice. Dimentica! La tua vita è questa, adesso. Dimentica. -
Fu allora che capii qual era il mio dovere, semplice e limpido come una ciotola d’acqua: ricordare."

Ma anche nella disgrazia, è possibile trovare degli aspetti che, se non sono proprio positivi, possono almeno donare briciole - necessarie! - di conforto e solidarietà per sopravvivere.
Briseide non è di certo da sola in questa terribile esperienza.
Con lei, a condividere lo strazio di un'esistenza ormai lontanissima da quella precedente, fatta di umiliazioni, lavoro incessante e, soprattutto, botte e stupri, ci sono innumerevoli donne, anch'esse prigioniere strappate dalle loro case e consegnate ai guerrieri nemici. 

Ed è così che confinate nell’accampamento – e nella tenda dei loro padroni – Briseide e le sue compagne assistono alla guerra di Troia e raccontano ciò che vedono. 

Ci avviciniamo alla tenda di Achille e guardiamo ciò che accade attraverso gli occhi di questa giovane donna costretta a scaldare il letto a colui che più odia al mondo e che, dopo averle tolto tutto, la tratta come una cosa, un corpo senz'anima da prendere ogni notte, con la frettolosità e la malagrazia che caratterizzano un uomo come lui, che di tenero non ha nulla ma che trasuda forza, violenza, indifferenza verso i sentimenti altrui.
Eppure, sebbene figlio di una dea (Teti, ninfa del mare), di questo capo magnifico e indiscusso dei fedelissimi mirmidoni, ci vien dato il ritratto di un uomo complesso, pieno di contraddizioni, capace di grandi slanci emotivi, di provare una rabbia incontenibile di fronte alla perdita di qualcuno di importante, di addolcirsi e immalinconirsi nel pensare alla madre, come di barricarsi dietro un orgoglio quasi infantile per un torto subito.

È l'uomo che riesce ad affrontare gruppi di avversari e farli fuori contemporaneamente con estrema facilità, ed è lo stesso che si rifiuta di combattere per Agamennone quando questi, per dispetto, gli "ruba" Briseide.
È soprattutto l'uomo che, dinanzi alla morte dell'amico fraterno Patroclo, non esita a tornare a combattere per compiere una vera e propria carneficina tra i Troiani, pur di vendicare il sangue dell'amato amico, l'unico mortale col quale si sia mai sentito intimamente legato da un sincero e indissolubile affetto.

Ma Achille è anche il figlio di Peleo, che si lascia baciare le mani dal vecchio re di Troia, quando questi - proprio appellandosi all'amore di Achille per il padre - lo scongiura di restituirgli il corpo ormai irriconoscibile di Ettore, il prode principe troiano, da Achille ammazzato con barbaro accanimento.

Figura mitologica tra le più affascinanti, la voce di Briseide ci restituisce un Achille in tutte le sue sfaccettature, e attraverso i suoi occhi "vediamo" tanto gli episodi famosi, entrati nel mito e narrati da Omero, quanto  quelli mai registrati dalle cronache ufficiali perché legati alla miserabile vita delle ragazze schiavizzate, alle quali "si addice il silenzio".
Ragazze giovanissime o donne più mature: ad ognuna il suo destino, per qualcuna più triste e drammatico, per qualcun'altra forse un po' meno meschino...

"Nulla aveva più importanza ormai, eccetto la gioventù, la bellezza e la fertilità. Ognuna cercava di resistere a suo modo."

Il tempo nell'accampamento - tra topi, soldati feriti in battaglia da accudire, padroni - alcuni più violenti di altri - da soddisfare, telai presso il quale si trascorrevano ore - pare come sospeso e del suo scorrere è difficile tener conto perché è come vivere in una eterna bolla: non c'è passato, non c'è futuro ma soltanto un infinito ripetersi di istanti, di adesso che si susseguono tutti uguali. 

Briseide è una narratrice attenta, un'osservatrice scrupolosa e onesta, che sa descrivere sia la realtà esterna sia quello che avviene dentro di sé.
Riconosce i propri sentimenti, il suo passare dallo stupore per un cambiamento repentino e doloroso della propria condizione, al più intenso dei dolori per la consapevolezza di quella che è oramai la sua vita, fino ad arrivare alla passiva rassegnazione, al sentirsi svuotata di ogni emozione. 

Tra le donne del campo c'è per lo più solidarietà, amicizia, aiuto reciproco, si sostengono a vicenda quando una di loro rischia grosso, ma non mancano le invidie e le piccole ostilità, frutto più che altro del desiderio di migliorare la propria posizione di concubine e garantirsi un minimo di sicurezza (per sé ed eventualmente per i propri figli).

La narrazione delle vicende comprende sia ora la prima persona (Briseide), ora la terza, in cui si segue il punto di vista di Achille.
Al centro di questo romanzo c'è proprio lui, l'eroe della guerra di Troia,

"l’uomo più bello della terra, ma anche il più violento, e il problema era questo. Come si può separare una tigre dalla sua ferocia? O l’eleganza di un ghepardo dalla prontezza del suo attacco? Achille era così: bellezza e terrore erano due facce della stessa medaglia."

E di fronte a lui c'è questa donna, che ha fatto parte della sua storia leggendaria, che ha covato rancore e odio nel suo cuore per gli oppressori ma non si è lasciata divorare da questi (seppur umanamente legittimi) sentimenti, anzi il suo cuore ha continuato a provare tante emozioni, finanche amicizia e tenerezza verso il gentile Patroclo, l'unico che le sia stato amico in mezzo ai nemici, e che l'abbia addirittura incoraggiata a non arrendersi...:

"Le cose cambiano, credimi. E se non cambiano da sole ci pensi tu a cambiarle. – Parole da uomo. – Avrai la tua occasione, un giorno o l’altro. E quando capiterà, fa’ in modo di afferrarla con tutte e due le mani."

E per Achille cosa ha mai provato Briseide?

La ragazza non è una sciocca e resterà sempre lucida e razionale nei confronti del suo divino padrone:

"Il falco era Achille. Io ero la sua schiava, e poteva disporre di me come voleva; ero in suo potere."

Eppure si avverte comunque una sfumatura nostalgica, malinconica, nel pensare all'uomo più straordinario che le sia capitato di incontrare, come se anche lei, suo malgrado, ne abbia inevitabilmente subito il fascino.

Ne "Il silenzio delle ragazze" Pat Barker ci narra una delle guerre più famose, la storia dell'assedio di Troia, e lo fa attraverso il punto di vista delle donne prese con forza dall'esercito greco.

Il linguaggio è attento ai dettagli concreti, moderno, fluido, non ricercato - come si potrebbe pensare, visti i personaggi mitologici -, non c'è alcuno sforzo per rendere lo stile arcaico e solenne, e questo personalmente l'ho apprezzato perché l'autrice si è servita di un registro linguistico adeguato a coloro a cui si dà voce, che siano le schiave - che quando sono tra loro parlano in maniera anche sboccata -, o i soldati, rozzi e volgari nei modi e, ovviamente, nel parlare.  

Questa rivisitazione profondamente umana e tutta al femminile del poema epico di Omero è un'opera molto piacevole da leggere, che si concentra sul costo della guerra, in special modo per le donne, ci invita a non ignorare quelle parti della storia troppo spesso dimenticate e ad ascoltare piuttosto le voci messe a tacere dal potere e dai vincitori (che sono sempre uomini).
Bello, può piacere in particolare a chi ama la mitologia greca.



* "Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria" (Inferno, Canto V, 121-123)