Ieri sera mi son rifiutata di vedere una nuova puntata della soap "Il segreto" (tanto mia madre mi saprà aggiornare), così ho deciso di guardarmi un film in streaming.
La scelta è caduta su "Il capitale umano" di Paolo Virzì, liberamente ispirato all'omonimo libro di Stephen Amidon.
Ed. Mondadori Trad. M. Matteini 420 pp 10 euro 2008 |
IL CAPITALE UMANO
di Stephen Amidon
Drew Hagel ha trascorso gli ultimi dieci anni guardando la vita sgusciargli fra le dita: un primo matrimonio fallito, la sua attività di immobiliarista che non è mai decollata, la figlia Shannon con cui non è mai riuscito a costruire un rapporto.
Finché sopravviene, inaspettata, l'amicizia di un potente finanziere, Quint Manning, che gli offre la possibilità del riscatto.
Ma anche Manning ha dei problemi: una moglie delusa, un figlio alcolizzato e un'imminente bancarotta. Quando un terribile incidente lega definitivamente il destino delle due famiglie, e i loro figli vengono indagati per omicidio, Drew decide di approfittarne e di andare all'attacco.
Ma non si può investire sul "capitale umano" come si investe su un capitale finanziario...
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IL FILM
La vicenda è ambientata nei pressi del lago di Como, nel periodo delle feste natalizie.
Che cosa è successo esattamente? Chi è il pirata della strada che l'ha investito e non si è neppure fermato a soccorrerlo?
Si cambia scena ed entriamo nel vivo della storia attraverso tre diversi punti di vista, conoscendo ciò che è successo nei sei mesi prima dell'incidente, così da arrivare a capire le dinamiche che hanno portato ad esso.
La storia è suddivisa in quattro capitoli, tre dei quali (l'ultimo è il capitolo finale) incentrati su tre personaggi: Dino, Carla e Serena.
Dino Ossola (F. Bentivoglio) è un agente immobiliare, ha una figlia ormai grande, Serena (M. Gioli), nata dal primo matrimonio, e attualmente sta con la psicologa Roberta (V. Golino), che aspetta due gemelli.
Serena frequenta un giovanotto appartenente alla ricca famiglia Bernaschi, Massimiliano, con cui è stata fidanzata e finge ancora di esserlo (per fare un favore a lui).
Dino vorrebbe salire la scala sociale e dare un'impennata alle proprie finanze, così accetta di far investire parecchio denaro (che non ha...) affidandolo nelle mani di Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), padre di Massimiliano e marito di Carla.
Ma l'investimento si rivela più rischioso del previsto e Dino rischia di perdere quel poco che ha e pure quello che non era suo...
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Riuscirà a cavarsela?
Si passa alla prospettiva di Carla Bernaschi (V.T. Tedeschi) moglie remissiva e madre troppo buona e accondiscendente, che ha smesso da tempo di inseguire ogni ambizione personale e che ha poca fiducia in se stessa, a causa anche della scarsa stima e considerazione che marito e figlio hanno per lei.
Proprio quando cerca di riprendersi e metter su qualcosa di suo (impedendo che il teatro della città venga distrutto per farne degli appartamenti), ecco che proprio il marito (che sta avendo seri problemi economici) le mette i bastoni tra le ruote.
Frustrata e disperata, Carla cerca sfogo con un altro uomo...
Si arriva a Serena, che non riesce ad avere alcun dialogo con il padre e ha un rapporto contraddittorio con Roberta, che pure cerca di essere gentile e materna con lei e il cui supporto sarà necessario quando la ragazza sarà nei guai...
Le cose cominciano a complicarsi, infatti, quando Serena conosce un ragazzo un po' difficile (che fa sedute psicoterapeutiche da Roberta) ma non cattivo, Luca, della quale si innamora (ricambiata).
Sarà proprio l'ingresso di Luca nella vita di Serena a creare una situazione tragica che, paradossalmente, sarà fonte di guai per qualcuno, e l'unica possibile àncora di salvezza per altri...
E il povero ciclista della scena iniziale?
Ecco, la sua vita è appesa a un filo e quando la polizia si metterà sulle tracce del pirata della strada alla guida del Suv, ad esser coinvolti saranno lo scapestrato Massimiliano Bernaschi (il macchinone è suo) e la povera Serena...
Mi fermo qui e vi consiglio di guardare questo film, che ha toni fortemente drammatici, con alcuni momenti "da commedia", grotteschi, che strappano qualche sorriso (sghembo) soprattutto grazie al (o a causa di...) personaggio di Dino Ossola, con la sua parlata del nord fin troppo accentuata e il suo modo di pensare e agire da "arrampicatore sociale privo di classe", cui interessa solo l'aspetto economico della vita.
E' proprio vero che i soldi non fanno la felicità e a ricordarcelo ci pensano sia la fragile Carla sia suo marito, la cui vita ruota esclusivamente attorno al lavoro, finendo per mettere in secondo piano i rapporti umani e gli affetti, e dimenticando che la vita e il valore delle persone non possono essere misurati a suon di euro...
Se Carla fa simpatia mista a un po' di compassione, piace invece il personaggio di Roberta, dolce e positiva, senza essere buonista o sdolcinata.
Il viziato Massimiliano si pone al polo opposto rispetto a Luca, che in fondo è un bravo ragazzo, vittima della povertà e di situazioni più grosse di lui, e che rischia ancora una volta di finire in guai seri..., ma tranquilli, il finale ci offre una speranza di "riscatto" anche per lui.
Non conoscevo questo film. Grazie per la segnalazione:)
RispondiEliminaè uscito a gennaio dell'anno scorso ;)))
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