sabato 27 settembre 2025

Recensione: ANIME IN CHIAROSCURO di Giovanni Mignini

 



Anime in chiaroscuro di Giovanni Mignini è una raccolta di racconti che trasportano il lettore in epoche e mondi diversi dai nostri ma, al contempo,  a noi vicini perché tutti stimolano il lettore a porsi quegli interrogativi che ogni uomo, in qualsiasi momento e luogo, si pone da sempre sul senso dell'esistenza, sul destino degli esseri umani, sulla ricchezza insita nelle diversità individuali, sull'importanza e sulle conseguenze delle scelte che facciamo.


Distruttori di Terre
76 pp
10.99 euro

In queste storie leggiamo di uomini che hanno bisogno di ritrovare sé stessi e "la strada verso casa", di ragazze che non trovano alcuna gioia nella vita, di donne innamorate che - spaventate all'idea della Morte che separa le persone dai propri cari - si ingegnano per dar vita a invenzioni straordinarie; leggiamo di ragazzi cresciuti nell'errata convinzione di non avere abilità particolari, come ne hanno i propri coetanei, ma che poi, negli anni, hanno sfruttato al meglio le proprie capacità speciali per fare cose grandiose e rivoluzionarie; ci sono uomini in cerca di quell'ultimo brivido che li trascini verso l'infinito e poi c'è lei, la nostra amata Terra che, in balia della follia e della stoltezza di uomini avidi, rischia di autodistruggersi.

Ma le porte verso un mondo migliore non sono mai sbarrate definitivamente, se la speranza di spargere ancora i semi del bene e della giustizia continua a vivere in qualche cuore puro e genuino.

I racconti di Giovanni Mignini partono da domande esistenziali fondamentali, che ogni uomo è chiamato a porsi: che cosa ci aspetta nel futuro? Verso quale domani si dirige l'umanità?

Attraverso storie ambientate in epoche e in mondi non specificati, l’autore ci porta in un viaggio nel futuro e su pianeti lontani, dove incontriamo uomini, donne, ragazzi/e che la vita mette davanti a delle sfide, a dei dilemmi morali e, di conseguenza, a delle scelte importanti da fare.

La cornice in cui sono immersi i racconti va oltre la dimensione della realtà per sfociare in una irreale,  distopica, in cui i contorni appaiono come sfumati, evanescenti, e gli stessi personaggi sembrano agire, parlare e sentire come se fossero in un sogno; essi sembrano "fuori luogo" nel contesto in cui si trovano a vivere, sono dei sognatori che, al cospetto degli ostacoli e delle prove ai quali la vita e la società li sottopongono, tirano fuori abilità inimmaginabili e straordinarie, sfruttate non per fini egoistici ma, anzi, altruistici e per il bene della collettività.

Se è vero che ogni narrazione ha un che di onirico e di impalpabile, è altrettanto vero che ad essere fortemente reali, concreti e legati all'esperienza umana sono i sentimenti che i protagonisti provano, i loro desideri, gli stati d'animo, le paure, le fragilità e le insicurezze che appartengono a ogni essere umano e che rendono ogni esistenza unica ed irripetibile.

La prima reazione del lettore, nel leggere l'incipit di ogni racconto, è di spaesamento, di smarrimento, perché inevitabili sorgono subito le domande: dove siamo? quando siamo?
E man mano che si prosegue nella lettura: che tipo di personaggi incontrerò? Quali difficoltà dovranno affrontare e quali capacità metteranno in campo?

Ogni inizio è, quindi, volutamente quasi confuso ma ovviamente ogni nebbia si dissolve man mano che si procede e che si entra nella dimensione immaginata dall'autore, una dimensione in cui non conta solo ciò che vediamo con gli occhi fisici, ma ciò che possiamo creare con la fantasia, la creatività, la voglia di concepire nuovi orizzonti e un nuovo domani.

Sono davvero dei bei racconti, scritti con quello stile scorrevole e semplice che già avevo apprezzato in I dieci momenti, e soprattutto sono storie che trasudano sensibilità, umanità, una grande profondità, qualità proprie di chi si fa domande e spinge anche gli altri a porsene: cosa rende la nostra vita degna di essere vissuta? In che modo le nostre capacità, la nostra intelligenza, possono essere messe al servizio del prossimo? La nostra autostima deve dipendere da come gli altri ci vedono, dall'uniformarci al modo di pensare e vivere della maggioranza, o piuttosto dal saper riconoscere le proprie personali virtù e abilità e investire per affinarle e usarle al meglio?

E ancora: la scienza sarà mai in grado di debellare ogni tipologia di malattia, anche quelle giudicate inguaribili e quindi letali? Ci sarà mai un modo per ingannare la Morte, per non dover dire mai più addio a chi si ama?

"Arriva un momento in cui il destino si mostra nudo e indifeso per quello che è. L'equilibrio è solo un'illusione, una caduta libera prima dello schianto."


Quale sarà il destino della nostra Terra in mano all'Uomo, che troppo spesso è distruttivo, le manca di rispetto, la tratta come un oggetto privo di vita, non rendendosi conto di quanto questo sia dannoso per sé stesso e per i propri simili?

Nei racconti di questa raccolta percepiamo una grande varietà di emozioni: malinconia, nostalgia, paura e desiderio di vivere, dolore, confusione, rimpianti e infine speranza.
E di speranza abbiamo un impellente bisogno e, in tempi duri, anche un briciolo può fare la differenza.


Ringrazio Giovanni Mignini per avermi inviato gentilmente una copia del suo libro; ve ne consiglio la lettura, che risulta molto fluida e accessibile, non solo per il numero di pagine ma per la scrittura ricca di suggestività e la profondità dei contenuti. 

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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