Prosegue la mia "sfida librosa" del 2017 che ha tra i suoi obiettivi la lettura della vita di un santo.
Obiettivo n.14 - Un libro che parli della vita di un santo o di una santa |
VITA DI SANTA CHIARA
Chiara Scifi – dichiarata santa nel 1255 da papa Alessandro IV – nacque nel 1194, ad Assisi, città che diede i natali anche a san Francesco; le vite dei due santi si sono incrociate e quella di Francesco ha influenzato potentemente quella di Chiara.
Ella nasce e cresce in una famiglia molto pia, educata nei principi della fede cattolica; la sua nascita è stata anticipata da una voce udita da sua madre il giorno prima del parto, che le disse che avrebbe dato alla luce “...una chiara luce che illuminerà il mondo”.
A 18 anni Chiara incontra di nascosto Francesco, che già aveva intrapreso il cammino della povertà assoluta, e lui la veste di un saio, le taglia i capelli consacrandola alla penitenza; successivamente, la ragazza trova rifugio nella Chiesetta di San Damiano, che ben presto diviene il luogo in cui le “Dame Povere”, seguaci di Chiara, decideranno di riunirsi per vivere in clausura; furono chiamate “clarisse” in un secondo momento.
È il 1253 quanto una bolla di papa Innocenzo IV approva ufficialmente l’ordine delle Clarisse e le loro regole di vita monastica, la quale è caratterizzata anzitutto dal divieto di possedere alcun bene terreno, dalla castità, l’obbedienza, la preghiera, il digiuno, il lavoro all’interno della comunità.
La vita all’interno del monastero è ben organizzata e la “cura del gregge” è affidata alla Badessa, che comunque si consulta con le sorelle più sagge e fidate, affinchè ogni cosa venga decisa per il bene di tutte e di ciascuna.
Chi prende i voti – liberamente – decide di allontanarsi dallo spirito del mondo per abbracciare la croce di Cristo, cercando sempre di essere motivo di edificazione per chi le è attorno.
Oltre ad essere descritte le regole di vita nel monastero, in questa biografia sono riportate anche delle lettere scritte da Chiara e destinate a donne che, come lei, avevano consacrato le proprie vite a Dio e alla povertà assoluta, sempre seguendo l'esempio di Francesco: Agnese di Boemia, Ermentrude di Bruges.
In questi scritti emerge tutto il carattere dolce e fermo di Chiara (che si definiva umilmente “serva indegna di Cristo ed ancella inutile”), la sua fede, le sue innumerevoli virtù, il suo amore per Dio e il desiderio di piacergli in tutto, e così esorta anche chi legge a restare ferma nelle vie del Signore.
Le lettere seguono una struttura simile a quelle paoline – e nell’incipit e nel contenuto, in particolare nelle esortazioni ad essere fedeli a Dio; del resto, ci sono moltissimi riferimenti a passi del Nuovo Testamento.
Visse 42 anni in clausura, spesso malata ma sempre operosa; le vengono attribuiti svariati miracoli.
Una lettura breve, che riesce ad essere fluida nonostante il linguaggio non corrente; io personalmente ho letto la storia di Chiara d’Assisi perché era un obiettivo della Reading Challenge, ma non mi è dispiaciuta, considerato che le biografie le leggo sempre volentieri e in passato (da adolescente) mi è capitato di leggerne altre relative a figure di spicco nella religione cattolica.
Ciao! non mi è mai capitato di fare questo tipo di letture... Se si va ad Assisi, comunque, oltre a S.Francesco, non si può non riscontrare devozione anche nei confronti di S.Chiara!
RispondiEliminaEh si, ma anche perché le loro vite sono molto legate!
EliminaCiao :))