giovedì 21 novembre 2024

LA DONNA NEL POZZO di Piergiorgio Pulixi [ RECENSIONE ]



Quando una maestra, che conduce una vita tranquilla in un paesino della Sardegna, viene ritrovata senza vita in un pozzo, si pensa subito ad un suicidio.
Ma in quel pozzo, anni prima, fu rinvenuto un altro cadavere femminile.
C'è un legame che unisce le due donne?
A cercare la verità c'è un giovane ghostwriter alla ricerca della storia giusta per un nuovo romanzo.



LA DONNA NEL POZZO
di Piergiorgio Pulixi



Ed. Feltrinelli
304 pp
Cristina Mandas è una maestra apprezzata, una brava mamma e una buona moglie.
Anche se di recente non sente di essere stata esattamente una buona moglie: come ha potuto dimenticare il compleanno del marito?
Quella che potrebbe apparire come una semplice svista è, invece, il segnale che qualcosa ha cominciato a scricchiolare nella sua vita.
L'affacciarsi nel presente, e da un giorno all'altro, di una persona appartenente ad una fase precedente della sua esistenza, di cui lei credeva di essersi liberata, è sufficiente a mandarla in crisi, a far sì che si chiuda, spaventata, in sé stessa.
In pochi, attorno a lei, sembrano dar peso al suo comportamento strano, eppure, nell'ombra, c'è qualcuno che la sta osservando e che non ha mai smesso di tenerla d'occhio.

Perché Cristina non si chiama così, in realtà.
Ella è stata costretta a cambiare identità per una serie di fatti drammatici accaduti diversi anni prima e di cui è a conoscenza; fatti che coinvolgono ragazze innocenti e individui senza scrupoli, i quali hanno tutte le ragioni perché il velo non si alzi sulle loro attività deprecabili e, per farlo, sono disposti ad eliminare tutti i testimoni scomodi.

A Roma, il trentenne Ermes Calvino lavora nella casa editrice di Arturo Panzirolli, un ex galeotto conosciuto in carcere e di cui Ermes è stato l'insegnante.
Ermes è un bravo ragazzo, di sani principi e gran lavoratore; abbandonato dal padre quand'era un ragazzino (abbandono che gli ha provocato un dolore che ancora fa male, anche adesso che è adulto), si è sempre dato da fare per aiutare la mamma e la sorella minore, Noemi, che purtroppo è venuta su un po' scapestrata, nonostante sia mamma di una bambina dolcissima e tanto affezionata allo zio, il quale stravede per la nipotina.

Pur di portare a casa lo stipendio e di togliere dai guai l'irresponsabile sorella, Ermes accetta a malincuore di scrivere romanzi a nome di qualcun altro.
Questo qualcun altro è Lorenzo Roccaforte, che è stato uno degli scrittore osannato dalla critica e finanche vincitore di uno Strega grazie ad un romanzo che ha venduto un gran numero di copie.
Purtroppo, per ragioni personali, a un certo punto la vena creativa ha abbandonato Lorenzo e, di conseguenza, il successo è volato via lasciando dietro di sé un uomo  demotivato, trattato e allontanato come un appestato, considerato da tutti come uno scrittore ormai fallito di cui a malapena ci si ricorda.

Ma la fortuna non ha smesso di sorridergli e Roccaforte si ritrova a fare affari con l'esuberante Panzarolli, grazie al quale pubblica un thriller di successo, che permette allo scrittore di tornare sotto le luci della ribalta e di essere nuovamente ammirato e vezzeggiato da critica e fans.
Peccato che a scrivere i suoi libri e i testi dei podcast true crime non sia davvero Lorenzo, bensì il povero e timido Ermes Calvino, che deve subire i capricci e le battutine sprezzanti del datore di lavoro e dello scrittore. 

Sempre in cerca di nuove idee da far convergere in una nuova intrigante pubblicazione, Panzarolli ordina ad Ermes di cercare, tra le tante lettere che giungono in redazione, quelle che offrano degli spunti per un'eventuale storia su cui costruire un romanzo.

L'ispirazione arriva dalla Sardegna e ha a che vedere proprio col presunto suicidio di Cristina Mandas e con un misterioso delitto avvenuto trent’anni prima, che sconvolse l’isola. 

Ermes e Lorenzo volano immediatamente in Sardegna e, mentre inizialmente Roccaforte cerca di godersi quei giorni sull'isola come se stesse in vacanza, Ermes - nelle cui vene scorre "sangue noir" e ha un fiuto da investigatore - si mette subito sulle tracce di Cristina e di tutte quelle persone che, in qualche modo, hanno (avuto) a che fare con la sua doppia vita (quella di oggi, in cui si chiamava Cristina, appunto, e quella di ieri, in cui era Teresa).

Ben presto, anche Lorenzo si appassiona alla torbida e cupa storia che man mano emerge dalla raccolta di informazioni da parte del ghostwriter ed entrambi si ritrovano a far domande e a ragionare su fatti e persone coinvolte in crimini nuovi e vecchi: persone potenti, che hanno saputo ricattare e costringere altre a mantenere il silenzio sui propri misfatti, ma la verità si sta facendo strada per uscire ed Ermes e Lorenzo sono intenzionati a dare giustizia alle vittime.


"La donna nel pozzo" è un romanzo (che non ho letto ma ascoltato dalla voce di Roberto Fedele, la cui lettura mi è piaciuta moltissimo: espressivo e trascinante) che mi ha coinvolta da subito perché  Piergiorgio Pulixi ha saputo costruire una trama sufficientemente intrigante mescolando gli elementi del thriller e del noir con altri dai toni più leggeri e ironici; Ermes e Lorenzo - caratterialmente e fisicamente agli antipodi - insieme compongono un simpatico duo che personalmente vedrei bene quali protagonisti di altre storie crime.

Ermes Calvino fa simpatia perché è un buono, forse anche troppo perché accetta di ingoiare tanti rospi pur di portare i soldi a casa; le sue interazioni con il cinico e arrogante Roccaforte (quest'ultimo ha il suo personale vissuto, che conosceremo e che ci farà capire perché è diventato lo stron*o che è) e il vivace Panzirolli danno vita a momenti decisamente simpatici. 

Per quanto riguarda la parte squisitamente noir, il quadro che si va delineando vede su due fronti uomini senza morale che credono di poter disporre di giovani donne come fossero oggetti, il che fa ancora più rabbia se si considera che essi siano anche minorenni e, quindi, più vulnerabili.

Pur non avendo trattenuto il fiato o provato quella tensione che solitamente mi accompagna nella lettura dei crime di Pulixi, anche questo libro mi ha comunque convinta e si è rivelato  oltremodo piacevole (da ascoltare, nel mio caso).

2 commenti:

  1. Ciao Angela, mi pare di aver già scritto di non aver mai letto nulla di Pulixi... Con gli autori italiani sono molto indietro. Questo romanzo sembra interessante anche se, da quello che ho capito, non è stato all'altezza degli altri.
    A presto e ci sentiamo su Instagram 😘

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    Risposte
    1. Esattamente, Fra.
      È un buon libro con una buona storia, ma non posso dire di averlo preferito ad altri suoi thriller/noir.
      Ad ogni modo, pulixi è uno scrittore che amo e lo consiglio 💓

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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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