mercoledì 28 ottobre 2015

Epigrafe (da "L'amante giapponese")



Ecco la citazione che introduce la storia narrata dall'autrice cilena Isabel Allende nel suo ultimo romanzo "L'amante giapponese" (INFO), edito da Feltrinelli e in libreria dalla metà di ottobre, che vorrei leggere a breve.


Rimani, ombra dell’amor mio schivo
figura dell’incanto che più adoro
bella illusione da cui la morte imploro
dolce fantasma in cui penando vivo.

Sor Juana Inés de la Cruz


Il significato del termine epigrafe al quale mi rifaccio è quello dato dalla Treccani.it
"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
 citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire"

Viaggiare leggendo: "La notte ha occhi curiosi"



Sto leggendo il romanzo di Gin Phyllips "La notte ha occhi curiosi" (The Well and the Mine), ambientato negli Anni Trenta in America, più precisamente in Alabama, a Carbon Hill, città mineraria.





"Da casa nostra si sentiva il treno, anche se non arrivava l'odore del carbone che bruciava. Casa nostra era subito prima del cartello con la scritta "Benvenuti a Carbon Hill" (...) tutti i negozi erano allineati su Front Street. Di fianco a Front Street correva la ferrovia che passava in mezzo al paese e da cui si diramavano binar secondari e strade camionabili che conducevano alle miniere."


La famiglia delle due giovani protagoniste, Tess e Virgie Moore Moore, frequentano la Chiesta Battista; ma vi era anche quella metodista, frequentata da uno dei corteggiatori di Virgie.


welcome!
panorama Carbon Hill
Front St. 



locomotiva anni '30

Chiesa battista
chiesa metodista


 Per le foto in bianco e nero di Carbon Hill: QUI e QUI.

LE IMMAGINI SONO STATE PRESE PRINCIPALMENTE UTILIZZANDO GOOGLE MAPS E/O UNA SEMPLICE RICERCA SU GOOGLE, QUALORA AVESSI VIOLATO COPYRIGHT, SEGNALATEMELO E LE TOLGO.

THESE IMAGES HAVE BEEN TAKEN MAINLY USING GOOGLE MAPS AND / OR SIMPLE GOOGLE SEARCH, IF I HAD VIOLATED COPYRIGHT, please write me and I'll remove them.

Frammenti di "La notte ha occhi curiosi"



Le primissime pagine di "La notte ha occhi curiosi" di Gin Phyllips.

"Ce l'aveva buttato, il bambino, là dentro, ma nessuno voleva credermi. Eppure, quel tonfo nell'acqua continuavo a sentirmelo in testa.
(...) la donna non si accorse di me, o almeno credo. (...) Che fosse un bambino non lo capii subito, perchè lo teneva sotto la giacca. Ma poi tirò fuori un fagottino immobile, un bozzolo avvolto in una coperta, neanche fossimo a gennaio. 
Sarebbero bastati cinque o sei passi per raggiungerla, Se mi fossi mossa.
Per un attimo lo resse tra le braccia proprio come fosse un bambino, tenendoselo vicino al viso come per addormentarlo, tra sussurri e colpetti sulla schiena. La coperta gli scivolò dal capo, lasciandomi scorgere un bagliore di pelle. Fu allora che lo buttò dentro. Così, come se niente fosse. Subito dopo il tonfo - nient'altro che un lieve rumore, appena accennato - sollevò il coperchio da terra e lo rimise a posto, con gesti precisi e delicati. Per quanto pesante, allontanandosi non fece scricchiolare neanche un'asse.
Il tonfo non fu tanto il rumore del bimbo che entrava in acqua, quanto il guaito del mio pozzo: sembrava scosso, turbato, nel sapere che dentro di sè c'era qualcosa di atroce. 
Chiedeva il mio aiuto."


martedì 27 ottobre 2015

Stasera in tv "Miele" di Valeria Golino - su Rai 5



Questa sera su Rai 5 alle 21:15 danno un film che vi consiglio di vedere ^_-

E' tratto dal libro di Mauro Covacich, "A nome tuo" - recensione.
Mia  RECENSIONE. del film.

MIELE


2013
Regia: Valeria Golino

Con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni, Iaia Forte

Pur lavorando in incognito e con il nome in codice di Miele, la trentaduenne Irene (Jasmine Trinca) è abbastanza conosciuta negli ambienti ospedalieri per la sua propensione ad assistere persone in cerca d'aiuto. Irene, che vive da sola e all'apparenza è una ragazza come tante altre, da tre anni si dedica ad alleviare l'agonia dei malati terminali, stabilendo con loro un rapporto di empatia e aiutandoli a morire. Quando però la contatta Grimaldi (Carlo Cecchi), un settantenne in ottima salute ma stanco di vivere a causa di un male invisibile che gli tormenta l'anima, Irene si ritrova a dover prendere decisioni inaspettate e a cercar risposte che le sconvolgono l'esistenza. (fonte)





Un classico in uscita: SHIRLEY di Charlotte Bronte, dal 19 novembre (Fazi Editore)



Una interessantissima pubblicazione per gli amanti dei classici, da parte di Fazi Editore!

«Non so se hai mai letto libri in inglese. Se è così, allora posso raccomandarti calorosamente Shirley di Currer Bell, autore di un altro romanzo, Jane Eyre. È bello come i dipinti di Millais o Boughton o Herkomer. L’ho trovato a Princenhage e l’ho letto in tre giorni». (Lettera di Vincent Van Gogh al fratello Theo, 15 agosto 1881)


SHIRLEY
di Charlotte Bronte


Fazi Editore
272 pp
16.50 euro
in uscita:
19 NOVEMBRE 2015
Trama

Yorkshire, inizio Ottocento.
Shirley è una giovane donna ricca e caparbia, che si trasferisce nel villaggio in cui ha ereditato un vasto terreno, una casa e la comproprietà di una fabbrica. 
Presto fa amicizia con una ragazza orfana e nullatenente, Caroline, con cui ha davvero poco in comune.
Caroline è innamorata di Robert Moore, imprenditore pieno di debiti, spietato con i dipendenti e determinato a riportare in alto l’onore e la ricchezza della sua famiglia, minati da anni di cattiva gestione. 
Pur invaghito a sua volta della dolce Caroline, Robert sa che non può sposarla a causa delle condizioni di povertà di lei.
Così, mentre una sconsolata Caroline cerca di reprimere i suoi sentimenti per Robert – convinta che non sarà mai ricambiata –, Shirley e le sue terre solleticano le brame di tutti gli scapoli della zona.
Shirley si inserisce nel grande filone del romanzo sociale inglese di inizio Ottocento: i suoi personaggi vivono gli avvenimenti storici dell’epoca – le guerre napoleoniche e le lotte luddiste –, facendo i conti con le contraddizioni del progresso industriale e offrendo spunti di riflessione sul lavoro, sul matrimonio e sulla condizione della donna.
Dopo la riproposta di Villette, continuiamo la pubblicazione dell’opera di Charlotte Brontë con Shirley, capolavoro meno noto. Secondo romanzo dell’autrice dopo Jane Eyre, questo libro ha decretato il defini- tivo passaggio di Shirley da nome maschile a nome tipicamente femminile
.

«Leggiamo Charlotte Brontë non per la squisita osservazione del personaggio, non per la commedia, non per una visione filosofica della vita, ma per la poesia. Probabilmente accade con tutti gli scrittori che, come lei, hanno una personalità travolgente… loro devono solo aprire la porta per farsi sentire. In loro c’è una ferocia indomita perennemente in guerra con l’ordine accettato delle cose». Virginia Woolf

L'autrice.
Charlotte Brontë (Thornton, Yorkshire, 1816 – Haworth, Yorkshire, 1855) è una delle maggiori personalità della letteratura inglese dell’Ottocento. Sorella delle scrittrici Anne ed Emily Brontë, compì studi irregolari e si dedicò all’insegnamento. Il suoi romanzi, dal celebre Jane Eyre al più tardo Villette, ottennero un clamoroso successo che dura tuttora.

“Tragicamente rosso”, la nuova silloge con monologo teatrale di Michela Zanarella (segnalazione)



Cari lettori, in questi momenti desidero porre la vostra attenzione su un'uscita che, diversamente da ciò che di solito presento qui sul blog, non è un romanzo, bensì un'opera teatrale.


ARTeMUSE presenta l’uscita ufficiale di “Tragicamente rosso”, la nuova silloge con monologo teatrale di Michela Zanarella. 

Dario Amadei che ha curato la prima prefazione ha definito  Tragicamente rosso un’opera in sei cantiche (Rosso donna, Rosso Shoah, Rosso mondo, Rosso natura, Rosso follia, Rosso guerra) con monologo teatrale finale. 

Poesia e teatro sono uniti in un progetto editoriale che raccoglie quarantadue poesie ed il testo integrale del monologo, la lirica ‘tragicamente rosso’ è tradotta in spagnolo, inglese, hindi e romeno, a voler rendere universale il dolore e la violenza, perché tutto ruota attorno alla violenza, non solo quella di genere, nel femminicidio purtroppo sempre attuale, ma in una dimensione più profonda, che coinvolge il mondo, la natura, la mente umana, la memoria e la storia. 
E’ una poesia che urla, una poesia di denuncia verso il male che dilaga nella società e continua ad assorbire vite e anime. Non c’è luce questa volta, non c’è spazio nemmeno per gioire. Le brutture del mondo non lo permettono. 

La seconda prefazione è a cura di Vittorio Pavoncello che con attenzione analizza le metamorfosi del colore rosso, associate ad una scrittura che non lascia di certo indifferente il lettore: “il rosso di cui parla la sinfonia di parole di Michela Zanarella, è un rosso che imbratta la vita, è un rosso che fuoriesce da tutte le parti e che dilaga insieme alla violenza che l’ha prodotto.” 

In copertina, da uno scatto di Michele Simolo, l’attrice del monologo Chiara Pavoni. 

“Appesa ad un silenzio
nel precipizio di un amore
tragicamente rosso
cedo e m'adeguo 
alle forme del dolore.
Urlano sensi violati
cellule straziate
invase e crocefisse
in un falso fiorire d'infinito.”


L'autrice.
Michela Zanarella è autrice di poesia, narrativa, testi teatrali, la sua poesia è tradotta in diverse lingue. Collabora con diverse testate giornalistiche e dirige la collana poesia ARTeMUSE.

Occhio al libro: BAGLIORI NEL BUIO di Maria Teresa Steri



Cari amici e lettori, buondì!

Questa mattina desidero segnalarvi il romanzo di una blogger, Maria Teresa di Anime di carta.


BAGLIORI NEL BUIO
di Maria Teresa Steri


Anno di pubblicazione: 2015
Pagine: 374
Prezzo: in promozione a 0,99 € su
amazon e kobo per tutto il mese di Ottobre.
Aveva tentato con tutte le forze di ricacciare in fondo alla coscienza i ricordi di quei due giorni, avvolgendoli in una nebbia indistinta. Con il tempo, le immagini e le parole avevano smesso di tormentarla, i fatti avevano assunto un aspetto sfumato e irreale, ma la consapevolezza di aver causato la morte di Rino continuava a stagliarsi davanti a qualsiasi altro pensiero o emozione. Il rimorso le era strisciato dentro, si era insediato nella sua anima e avvelenava ogni istante della sua vita.

Trama

Disoccupata e intrappolata in una relazione sentimentale senza futuro, Elena vive come sospesa tra passato e presente. 
Non passa giorno senza che i suoi pensieri vadano all’uomo conosciuto due anni prima su Internet, consumata dal senso di colpa per aver provocato la sua morte. Interessarsi di fenomeni paranormali sembrava solo un passatempo innocente, ma ora il terrore che la polizia venga ad arrestarla non le dà tregua. 
E per riappropriarsi della sua vita non le resta che tornare là dove tutto è iniziato, un quartiere che affaccia sulla spiaggia, e provare a far luce sull’accaduto.
Ma chi era davvero l’uomo che ha ucciso? Quale mistero nasconde il luogo della sua morte, il Pozzo del Corvo? E quanto sono fondate le voci che parlano di presenze soprannaturali sul promontorio?
Man mano che la verità viene a galla, un incubo ancora più grande si delinea all’orizzonte, costringendola a fare i conti con le sue paure e ad affrontare nemici che non sospettava di avere.

Versione e-book in vendita su:

Versione cartacea in vendita su:   Amazon.it   


L'autrice
Maria Teresa Steri è nata a Formia nel 1969 e cresciuta a Gaeta. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia, si è trasferita a Roma, dove vive attualmente con mio marito. Ha collaborato come giornalista pubblicista presso la redazione di quotidiani e riviste per la scrittura di articoli, la revisione di testi e l'impaginazione.
Nel 2009 ha pubblicato con Deinotera Editrice il suo primo romanzo, I Custodi del Destino, un thriller esoterico.
Nel 2015 è uscito il secondo romanzo, Bagliori nel buio, un noir sovrannaturale.
Si interessa di scrittura creativa e antroposofia. E' un'appassionata di Hitchcock e i suoi autori di narrativa preferiti sono Ruth Rendell e Robert Sawyer.

lunedì 26 ottobre 2015

In lettura: GITA AL FARO di Virginia Woolf



Ho in lettura il romanzo di Gin Phyllips "La notte ha occhi curiosi", e dopo aver terminato il bel romanzo "L'ultima settimana di settembre" (RECENSIONE) inizierò...


GITA AL FARO
di Virginia Woolf


Ed. Einaudi
trad. A. Nadotti
216 pp
10 eero


«Girandosi, guardò al di là della baia, e laggiú, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c'era la luce del Faro. L'avevano acceso».

Sinossi

1914. La signora Ramsay, serena e materna. Il signor Ramsay, brusco e severo. Insieme a loro, in vacanza sull'isola di Skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici.
Una sera programmano una gita al Faro.
Per James, il figlio piú piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato.
Ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia Ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che farà riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformerà in un ultimo tentativo di riconciliazione.
A partire da un episodio all'apparenza insignificante, Virginia Woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. Un esperimento letterario, un'elegia ai fantasmi dell'infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di Anna Nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia.

L'autrice.
Woolf, Virginia (nata Stephen). - Scrittrice inglese (n. Londra 1882 - m. suicida nel fiume Ouse 1941). Prestigiosa rappresentante del Bloomsbury Group, fu scrittrice, saggista e critica di forte personalità, che emerse anche nel suo impegno libertario e a volte fuori dagli schemi a favore dei diritti civili e della parità tra i sessi. Tra le sue opere Mrs. Dalloway e To the lighthouse sono forse i suoi capolavori.

Dal 4 novembre: L'UOMO CHE VENIVA DA MESSINA di Silvana Lo Spina (anteprima Giunti)



Un romanzo incentrato sul celebre pittore Antonello da Messina.
E' un genere che mi attira moltissimo; voi che ne pensate? ^_-


L'UOMO CHE VENIVA DA MESSINA
di Silvana Lo Spina


Giunti Editore
352 pp
18 euro
4 NOVEMBRE 2015
Trama

Messina, 1479. Antonello da Messina, il grande pittore siciliano, dopo aver vagato per mesi accompagnato da una bara con dentro una giovane donna, è appena tornato da una Venezia flagellata dalla peste. Sta morendo in casa sua e nel delirio finale, invoca il vecchio maestro Colantonio.
Quel delirio gli farà rivivere gli anni dell'infanzia poverissima e l'incontro con i misteriosi artisti del Trionfo della Morte; lo porterà da una Napoli dominata dai cortigiani, come il Panormita e la bella Lucrezia, alla Roma dei cardinali cialtroni e delle puttane; dalla Mantova del Mantegna, alla Arezzo di Piero della Francesca. 
Da Bruges, dove finalmente scoprirà l'amore e persino il segreto della pittura a olio, a una Venezia che gli darà fama e gloria e l'amicizia coi Bellini.

Il romanzo - scritto in una lingua ora lucida ora appassionata - è anche l'affresco dell'epoca, crudele, affamata di gloria, dove domina l'Angelo della Morte.
Tanti intervengono in questa vicenda, dai familiari meschini e sanguisughe alla nana Nannarella morta per amore nei vicoli di Napoli; dall'aristocratica Volatrice e forse erede al trono di Sicilia, al buffone Cicirello; dai viceré scaltri, ai fanatici frati Osservanti, che scatenano a Messina rivolte contro il malgoverno.

Ma in quei viaggi una sola luce per Antonello: Griet, la figlia bastarda di Van Eych.
E una sola ossessione: la pittura a olio dei fiamminghi.

Un romanzo storico? Un romanzo picaresco e sulfureo? Un romanzo sull'arte o un romanzo sull'amore estremo?
Forse solo un romanzo su un uomo, Antonello, che fece della sua ambizione un'arma, della fame di carne e di femmine un'ossessione, della pittura uno strumento per durare in eterno.

L'autrice.
Silvana La Spina è nata a Padova da madre veneta e padre siciliano. Ha pubblicato il volume di racconti Scirocco (La Tartaruga 1992, premio Chiara) e i romanzi: Morte a Palermo (La Tartaruga 1987, Baldini Castoldi 1999; premio Mondello),L'ultimo treno da Catania (Bompiani 1992),Quando Marte è in Capricorno (Bompiani 1994),Un inganno dei sensi malizioso (Mondadori 1995),L'amante del paradiso (Mondadori 1997),Penelope (La Tartaruga 1998), La creata Antonia (Mondadori 2001). Sempre per Mondadori sono usciti i tre romanzi dedicati alle indagini del commissario Maria Laura Gangemi: Uno sbirro femmina (2007), La bambina pericolosa (2008) e Un cadavere eccellente (2011)
.

NON È UN VENTO AMICO di Vincenzo Zonno (segnalazione romanzo storico)



Come anticipato, proseguono le segnalazioni.
Dall'attualità si passa ad un genere che, chi mi segue e legge lo sa, amo molto: il romanzo storico.


NON È UN VENTO AMICO
di Vincenzo Zonno




Edizioni Vocifuoriscena
Anno: 2015
Pagine: 246
Prezzo: € 15,00



Fingendo di parlarci della Russia, della politica,
dello scontro tra tradizione e modernità,
Zonno ci ha mostrato un vivido spaccato dell’inferno
e l’amore quale unica via d’uscita.

(OLIVIERO CANETTI, Postfazione a 
Non è un vento amico)


Trama

Quando viene strappato dalla sua frivola esistenza sanpietroburghese e inviato in missione in Prussia per ordine dello zar, il tenente Georges Stroganov sa bene che un buono stipendio e la prospettiva di un avanzamento di carriera non riusciranno a togliergli di dosso l’inquietante sensazione che qualcuno stia cercando di manovrarlo per i suoi fini. 
È il 1854: lo zar Nicola è da tempo succeduto a suo fratello, il fanatico Alessandro Romanov, morto in circostanze poco chiare, e lo sterminato impero russo è conteso tra gli anacronistici privilegi dell’aristocrazia e il vento modernista che spira dall’Europa occidentale. 
È in questo delicato frangente che Georges giunge in qualità di console nell’exclave russo di Cypel Koszalin, e trova un ambiente immoto, sospettoso, schiacciato dall’ossessione per il peccato e dal peso dell’ortodossia. 
Una matassa che il tenente dovrà dipanare al più presto, se vuole evitare l’orribile fine del console suo predecessore, la cui carcassa dissanguata porta ben impressa, sulla pelle, l’impronta della mano dell’Angelo dell’Abisso.

L’Autore.
Vincenzo Zonno è un artista di versatile creatività che fa proprie le suggestioni di molteplici ambiti espressivi. Cantante rock negli anni Novanta in diverse band, è poi passato alla danza come interprete, regista, scenografo e curatore delle musiche per la compagnia Yankè Dance Studio. Ha sintetizzato le sue esperienze artistiche in una scrittura indisciplinata che, da un apparente verismo, sfocia in un inaspettato surrealismo. Dopo la sua prima raccolta di racconti Harpo, ha pubblicato altri titoli e Non è un vento amico è il suo primo romanzo storico
.
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