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sabato 19 novembre 2022

"...chi scrive una cosa la possiede"




Un passaggio molto bello sul potere della parola e sulla meraviglia della scrittura, e che ci ricorda quanto prezioso sia il tempo trascorso a imparare e di come questo ci permetta di far nostre, di possedere le cose che apprendiamo.

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"L’universo è nato gradualmente da parole. 
Così la scuola è diventata il fertile terreno di gioco dell’immaginazione. Ci andavi di corsa con la gioia di uno a cui è stato promesso il dono della scoperta, non soltanto per mandare a memoria la lezione, ma per acquisire la capacità di nominare le cose. Tutto quel che era lontano, si avvicinava. Tutto quel che era sigillato, si apriva. (...)
Anche il cielo è diventato di tua proprietà quando non hai più sbagliato a scriverlo nel dettato. Tutto quello che le tue manine non riuscivano a raggiungere, cadeva in loro possesso se lo scrivevano bene, senza sbagli, poiché chi scrive una cosa la possiede." (...)

Ecco le lettere, sono a tua disposizione, strappale dunque alla loro neutralità e giocaci come il conquistatore nel delirio d’onnipotenza. Lettere irrequiete, affamate d’immagine, mentre l’immagine è assetata di significato. Lettere come vasi vuoti, riempile dunque con l’insonnia della prima conquista. Lettere come muto richiamo nei sassolini sparsi sul selciato del significato. Sfrega lettera contro lettera e nasce una stella, avvicina una lettera a un’altra e ascolta il rumore della pioggia, metti lettera su lettera e trova il tuo nome disegnato come una scaletta."

Una trilogia palestinese, Mahmud Darwish

mercoledì 26 ottobre 2022

Frammenti di... IL CASO ALASKA SANDERS

 

Dopo la recensione, eccomi con qualche citazione tratta da IL CASO ALASKA SANDERS.


"...si chiama 'nostalgia'. La nostalgia è la nostra capacità di persuaderci che il passato è stato fondamentalmente felice, e che di conseguenza abbiamo fatto le scelte giuste. Ogni volta che rievochiamo un ricordo e ci diciamo 'È stato bello', in realtà è il nostro cervello malato che secerne nostalgia per convincerci che è quello che abbiamo vissuto non è stato vano, che non abbiamo sprecato il nostro tempo. Perché sprecare il proprio tempo significa sprecare la vita."


"Gli amici non si incontrano, ti si rivelano".


"Le vere ferite sono segrete. Bisogna tacerle: cicatrizzano solo tenendole per sé".





"La trappola del denaro, Marcus, è che può comprare qualsiasi sensazione, ma mai un sentimento autentico. Può dare l'illusione di essere felici senza esserlo veramente, di essere amati senza esserlo realmente. Il denaro può comprare un tetto sulla testa, ma non la serenità di una casa"


"In tutti noi c'è un gabbiano, la tentazione di cedere a una facile poltroneria. 
Ricordati di combatterla sempre".


"Il problema di certi segreti è che finisci tu stesso per dimenticarli, finché un bel giorno non risalgono in superficie come fogne che traboccano".

martedì 9 agosto 2022

Mahmoud Darwish || "La lotta è la risposta. Se combatti appartieni a qualcosa. La patria è lotta."



Il 9 agosto 2008 a Houston (Texas) moriva Mahmoud Darwish,  scrittore, giornalista e "poeta della resistenza" palestinese nato nel 1941 ad al-Birwa in Galilea, un villaggio prima occupato e poi raso al suolo dall'esercito israeliano. 

Sto attualmente leggendo UNA TRILOGIA PALESTINESE e, a quattordici anni dalla sua morte, vorrei ricordare questo poeta con alcuni passaggi del libro. 

Ho scelto proprio questi non a caso, ma pensando a cosa sta - ancora una volta! - accadendo nella Striscia di Gaza in questi giorni, dal 5 agosto, quando le Forze di difesa dello Stato ebraico (Idf) hanno dato inizio alla operazione 'Breaking Dawn', bombardando pesantemente la striscia di Gaza.
La motivazione addotta è stata quella di attaccare in maniera preventiva per colpire obiettivi terroristici dell'Organizzazione terroristica della Jihad islamica palestinese.

Ovviamente, a farne le spese sono sempre gli innocenti, i civili inermi su cui vengono sganciate bombe sotto l'indifferenza di un mondo che se ne sta a guardare, limitandosi a condanne blande e vuote.

A rendere la situazione a Gaza ancora più disperata si aggiungono la scarsità di elettricità, carenza di medicine e macchinari medici, case distrutte e, di conseguenza, famiglie sfollate, che non sanno dove rifugiarsi.

Da domenica sera è in corso una tregua e nel momento in cui sto scrivendo questo post (pomeriggio dell'8 agosto) il bilancio delle vittime, diffuso dal ministero della Salute di Gaza, è di almeno 44 morti, di cui 16 bambini e quattro donne, e altri 360 feriti tra i palestinesi. 

La Relatrice Onu per i Diritti umani, Francesca Albanese, ha condannato l’attacco israeliano a Gaza: “L’operazione Breaking Dawn è un flagrante atto di aggressione. Illegale. Immorale. Irresponsabile”.


"Il tempo a Gaza non è relax, ma un assalto di calura cocente. Perché i valori a Gaza sono diversi, completamente diversi. L’unico valore di chi vive sotto occupazione è il grado di resistenza all’occupante. Questa è l’unica competizione in corso laggiù. E Gaza è dedita all’esercizio di questo insigne e crudele valore che non ha imparato dai libri o dai corsi accelerati per corrispondenza, né dalle fanfare spiegate della propaganda o dalle canzoni patriottiche. (...)
Gaza non si vanta delle sue armi, né del suo spirito rivoluzionario, né del suo bilancio. Lei offre la sua pellaccia dura, agisce di spontanea volontà e versa il suo sangue. (...)
Gaza non è un fine oratore, non ha gola. È la sua pelle a parlare attraverso il sangue, il sudore, le fiamme.
(...) agli occhi dei nemici, è la più ripugnante, la più povera, la più disgraziata, la più feroce.
(...) bambini senza infanzia, vecchi senza vecchiaia, donne senza desideri. Proprio perché è tutte queste cose, lei è la più bella, la più pura, la più ricca, la più degna d’amore. (...)
I nemici possono avere la meglio su Gaza. (Il mare grosso può avere la meglio su una piccola isola.)
Possono tagliarle tutti gli alberi.
Possono spezzarle le ossa.
Possono piantare carri armati nelle budella delle sue donne e dei suoi bambini. Possono gettarla a mare, nella sabbia o nel sangue.
Ma lei:
non ripeterà le bugie.
Non dirà sì agli invasori.
Continuerà a farsi esplodere.
Non si tratta di morte, non si tratta di suicidio. Ma è il modo in cui Gaza dichiara che merita di vivere.
Per questo, il nemico la odia fino alla morte, la teme fino al punto di commettere crimini e cerca di affogarla nel mare, nel deserto, nel sangue."


"Non abbiamo affatto nostalgia di una landa desolata, abbiamo nostalgia di un paradiso. Abbiamo nostalgia di esercitare la nostra umanità in un posto che sia nostro.”

"Un luogo non è solamente un’estensione geografica, ma anche uno stato interiore. Né gli alberi sono solamente alberi, ma costole d’infanzia e pianto colato dalle punte delle dita..."

"Che cos’è la patria? Non è una domanda a cui puoi dare risposta e passare oltre. È la tua vita e la tua causa assieme. Prima e dopo tutto questo, è la tua identità."
 
"...capisci che cos’è la patria: il desiderio di morire per recuperare terra e diritto. La patria non è soltanto terra, ma terra e diritto assieme. Tu hai il diritto, loro hanno la terra. Dopo essersi impadroniti della terra con la forza, hanno cominciato a parlare di diritto acquisito."

 

“Calmati, accetta” non è un consiglio innocente, è un invito a sbarazzarti della polvere della patria a cui non trovi un nome. Ti hanno strappato la terra da sotto i piedi, così l’hai nascosta sotto la pelle. Ti hanno torturato, ma hai confessato un amore ancora più folle per quel che ha causato la tua tortura. Nessuna minaccia dall’interno cancella la tua appartenenza, nessuna promessa dall’esterno ti dà sicurezza. Prendi la tua croce e vai all’appuntamento con il suicidio. Non dire sì. Sotto lo stridio delle catene, l’alienazione, che ti viene da ogni singolo giorno, si trasforma in una tregua con il vento. In prigione ti abbraccia la libertà, in prigione ti riempi anche di patria. La lotta è la risposta. Se combatti appartieni a qualcosa. La patria è lotta. Tra valigia e memoria non c’è altra soluzione che la lotta. Diritto, libertà, appartenenza, merito si dichiarano soltanto con la lotta. Non gli è bastato impadronirsi di tutto. Vogliono impadronirsi anche del tuo senso di appartenenza per diventare la realtà tra te e la patria. In modo che la patria diventi fardello, catena, dolore. Ma tu non troverai libertà fuori da questa catena, non troverai sollievo lontano da questo fardello, non troverai gioia fuori da questo dolore.

domenica 26 giugno 2022

UNA CITAZIONE, UN'IMMAGINE

 


"Quando cerco di immaginarmi come potrebbe essere una vita felice, mi accorgo che da quando ero bambina l’immagine non è molto cambiata: una casa circondata da alberi e fiori, un fiume nei paraggi e una stanza piena di libri, e qualcuno che mi ami, nient’altro. Solamente potermi sentire a casa, e occuparmi dei miei genitori quando invecchieranno. Non dovermi muovere, non dovere mai più salire su un aereo, vivere serenamente e poi essere sepolta nella terra. Per cos’altro si vive?"

(Sally Rooney. Dove sei, mondo bello)


source



lunedì 24 gennaio 2022

Frammenti di... Outlander

 

"Provavo uno strano senso di intimità per quel giovane sconosciuto, in parte dovuta, pensai, alla storia atroce che mi aveva appena raccontato, e in parte anche alla nostra lunga cavalcata nel buio, stretti l’uno contro l’altro in un insonnolito silenzio. Non avevo dormito con molti uomini, a parte mio marito, ma avevo già notato che dormire insieme a qualcuno, dormire nel senso vero e proprio della parola, procura questa sensazione di intimità, come se i sogni fluissero da noi stessi per andare a mescolarsi con i suoi, e infine avvolgessero entrambi in una coltre di incosciente complicità. Una specie di ritorno atavico al passato, riflettei. In tempi antichi, più primitivi (come questi? si domandò un’altra parte del mio cervello), dormire in presenza di un’altra persona era un atto di fiducia. Se la fiducia era reciproca, il semplice sonno poteva creare molta più intimità, tra i due, dell’unione dei corpi."

Diana Gabaldon, La Straniera






mercoledì 16 dicembre 2020

Frammenti di... LEGGERE LOLITA A TEHERAN

 

Alcuni significativi passaggi tratti da LEGGERE LOLITA A TEHERAN, l'ultimo libro recensito qui sul blog.



"Per capire quello che la guerra ha devastato, per vedere bene i crateri dove una volta c'erano le case, bisogna aspettare la pace. Solo allora le voci ridotte al silenzio, gli spiriti maligni intrappolati nella bottiglia volano fuori."

"Tornai dunque la bambina che ero stata quando prendevo il primo libro che mi capitava sottomano e mi buttavo in un angolo a leggerlo per ore. Assassinio sull'Orient Express, Ragione e sentimento, Il maestro e Margherita, Herzog, Il dono, Il conte di Montecristo, Tutti gli uomini di Smiley -i libri della biblioteca di mio padre, delle librerie di seconda mano, delle case degli amici. Li leggevo tutti, come un alcolizzato che annega il suo dolore inespresso. Se mi rivolsi ai libri fu perché erano l'unico rifugio che conoscevo, ciò di cui avevo bisogno per sopravvivere, per proteggere una parte di me stessa che sentivo sempre più in pericolo. Il mio altro rifugio, quello che mi aiutava a restituire un po' di sanità mentale e di spessore alla mia vita, era di natura più intima e personale."






Un grande romanzo acuisce le vostre percezioni, vi fa sentire la complessità della vita e degli individui, e vi difende dall'ipocrita certezza nella validità delle vostre opinioni, nella morale a compartimenti stagni…».


Per vivere una vita vera, completa, bisogna avere la possibilità di dar forma ed espressione ai propri mondi privati, ai propri sogni, pensieri e desideri; bisogna che il tuo mondo privato possa sempre comunicare col mondo di tutti. Altrimenti, come facciamo a sapere che siamo esistiti? «I fatti concreti di cui parliamo non esistono, se non vengono ricreati e ripetuti attraverso le emozioni, i pensieri e le sensazioni»


Siamo tutti perfettamente in grado di trasformarci nel censore cieco, di imporre agli altri la nostra visione, i nostri desideri. Una volta che il male viene, come dire, personalizzato, ed entra dunque a far parte della vita quotidiana, la strategia per resistervi diventa anch'essa personale, individuale. In che modo l'anima riesce a sopravvivere? è la domanda essenziale. E la risposta è: con l'amore e la  fantasia.



lunedì 26 ottobre 2020

Frammenti di... "Leggere Lolita a Teheran"


«Un romanzo non è un'allegoria (...) È l'esperienza sensoriale di un altro mondo. Se non entrate in quel mondo, se non trattenete il respiro insieme ai personaggi, se non vi lasciate coinvolgere nel loro destino, non arriverete mai a identificarvi con loro, non arriverete mai al cuore del libro. È così che si legge un romanzo: come se fosse qualcosa da inalare, da tenere nei polmoni. Dunque, cominciate a respirare.»







"...spesso le grandi opere di fantasia servivano proprio a questo, farci sentire estranei in casa nostra. La migliore letteratura ci costringe sempre a interrogarci su ciò che tenderemmo a dare per scontato, e mette in discussione tradizioni e credenze che sembravano incrollabili."


sabato 3 ottobre 2020

Frammenti di.... "Perduti nei Quartieri Spagnoli"

 

Brevissimi stralci dall'ultimo libro letto (Perduti nei Quartieri Spagnoli):


"Come potrò mai farti capire quanto della mia anima, della mia pelle, della mia vita, ti appartiene e sarà sempre tuo, anche se le nostre vite girano per il mondo in direzioni opposte?


"Afferrai che la vera infelicità non è stare lontano dalla persona amata, ma starle molto vicino, quasi a portata di mano, senza poterla raggiungere. (...)  Casa. Il vocabolo continuava a farmi girare la testa, ad aggrovigliarmi i capelli. Casa, mi chiedevo, è il luogo dove nasci, o il paese dove tutti parlano la tua lingua? O si tratta semplicemente del posto dove decidi di mettere radici, oppure il posto che ti viene assegnato?".


"Vorrei sentire la tua voce fino all’alba, farmi stringere da te come un regalo da un nastro."


"ho imparato una cosa importante, cioè che si può vivere anche in assenza di risposte concrete. Si sopravvive, la vita va avanti. Il mondo, con le sue maree e ritmi naturali, è comunque bello, anzi bellissimo, anche se (o forse proprio perché) è indifferente ai nostri alti e bassi e cuori infranti."


( H. Goodrich)

lunedì 17 agosto 2020

Frammenti di... LA STESSA RABBIA NEGLI OCCHI, di Manuela Chiarottino

 

Ecco alcuni passaggi tratti da LA STESSA RABBIA NEGLI OCCHI di Manuela Chiarottino:


"Se potessi scegliere, abiterei in una casa isolata dalle altre, sopra le rocce, oppure in un faro abbandonato. Passerei il tempo a leggere, mentre all’orizzonte il sole e la luna si rincorrono, tuffandosi e riaffiorando dalle onde. Ogni tanto, quando l'aria è più fresca e la luce inizia a baluginare sullo sfondo o il sole scende al tramonto, sporcando di rosso il cielo, uscirei per passeggiare". 


"Vorremmo essere amati come noi amiamo. Forse di più. Vorremmo che gli altri si confidassero con noi, ma noi per primi non ci riusciamo. E poi vorremmo sentire proprio quelle parole che ci aspettiamo, quelle che ci siamo ripetuti cercando di perdonarci, altre volte di accusarci, ma se sono diverse potremmo non ascoltarle. Anche se sono più sincere. (...) non soppeserò mai il tuo cuore e non cercherò di curarti, ma solo di aiutarti a sopravvivere. Proprio come tu hai provato a fare con me. Vorrei farti capire che non mi fa paura la parte buia della tua anima, perché ne ho una anch’io. Non mi importa delle tue cicatrici, quelle che gli altri non vedono ma che marchiano la tua pelle tanto quanto la mia."


"...una volta ho letto che le lacrime sono come le impronte digitali, non ce ne sono due uguali al mondo. Eppure, se ne raccogliessimo dagli occhi delle persone che incontriamo per strada, magari in una giornata di vento, quando l’aria sbatte contro le ciglia, o da chi si commuove durante un film o per un regalo inaspettato, dagli innamorati respinti o abbandonati, che vagano col cuore straziato, non sapremmo distinguerle l’una dall’altra. Non sarebbero che minuscole gocce d’acqua salata, si confonderebbero tra loro, svanirebbero nel palmo della mano. Ma non è vero, sai, che avrebbero tutte lo stesso sapore." 


"Credevo che il mio cuore fosse occupato dal dolore e dal rimpianto, che non ci fosse più posto per altre cose, invece lui si è infilato, in silenzio. Giorno dopo giorno. Ha scavato un nascondiglio e non saprei più come stanarlo da lì. La sofferenza toglie spazio, la tristezza lo risucchia, ma il cuore si dilata nel petto e ci possono stare un sacco di cose. Anche un sentimento che nasce per caso, quando non volevi o non pensavi di volerlo".


"Penso a quanto male ci facciamo da soli, a quali gabbie costruiamo con le nostre mani senza saperne saperne poi uscire. Alle parole non dette, alle paure non confessate, ai segreti di carta che diventano piombo. E poi penso a come siano più facili un abbraccio, una mano sulla spalla, un sorriso. Invece ci blocchiamo per l’imbarazzo o la vergogna...".

venerdì 31 luglio 2020

Frammenti di... "L'attentato" (Yasmina Khadra)



«Lascia che il rumore delle onde assorba quello che rimbomba in te» (...) «È il modo migliore per fare il vuoto dentro di sé…» (...) «Bisogna sempre guardare il mare. È uno specchio che non inganna. È così che ho imparato a non voltarmi più indietro. Prima, non appena mi guardavo dietro le spalle, ritrovavo intatti il mio dolore e i miei fantasmi. M'impedivano di ritrovare il gusto della vita, capisci? Mi toglievano ogni possibilità di rinascere dalle mie ceneri. (...) Chi guarda il mare volta le spalle alle sventure del mondo. In qualche modo se ne fa una ragione».



Pensiamo di sapere. Allora abbassiamo la guardia e facciamo come se tutto andasse per il meglio. Con il tempo finiamo per non prestare più attenzione alle cose come si dovrebbe. Siamo fiduciosi. 
Cosa possiamo volere di più? La vita ci sorride, e anche la sorte. Amiamo e siamo amati. Possiamo realizzare i nostri sogni. Tutto va bene, tutto ci arride… 
Poi, inaspettatamente, il cielo ci cade sulla testa. Una volta a terra ci accorgiamo che la vita, tutta la vita - con i suoi alti e bassi, le sue fatiche e le sue gioie, le sue promesse e i suoi fallimenti - è attaccata a un filo inconsistente e impercettibile, simile a quello di una ragnatela. 
D'un tratto il minimo rumore ci spaventa e non abbiamo più voglia di credere a nulla. Vogliamo solo serrare gli occhi e non pensare più a niente. 

Yasmina Khadra, L'attentato

martedì 7 luglio 2020

Frammenti di UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI di Paullina Simons



Alcuni passaggi tratti da UNA VALIGIA PIENA DI SOGNI di Paullina Simons.






"Perché nei libri l'amore è l'unico filo a tenere insieme la trama, mentre nella vita reale è solo parte del disegno? Nella realtà ci sono fame e irritazione, Allegria. Rabbia, il desiderio di leggere, dormire, cantare, la voglia di vendetta, gli acciacchi fisici, molti disagi. (....) Terrore reale e immaginario, e un prato pieno di spettri spaventosi. (...) E c'è anche l'amore, come un paladino attraverso il rame paludoso di un fiume. C'è l'amore."


"É questo che si prova quando ci si innamora? Allora perchè somiglia così tanto alla paura? Solo fame e terrore. Equivale a essere abbandonati da Dio o a essere invasi da Dio? (...) É così che ci si sente, conferma Johnny. L'amore entra e cambia la disposizione dei mobili. L'amore entra, Chloe."


-Un giorno dovrai scegliere davvero tra ciò che credi di desiderare e ciò che desideri sul serio. Allora capirai cos'è l'amore.
- E noi due, Johnny? 
- Esiste un noi due?
- Che cosa stai dicendo? Che non siamo reali?
- Niente affatto. Non è questo che intendo. Siamo l'unica cosa  reale. 
Abbiamo già avuto tanto.
- Non abbastanza. Siamo sotto di una vita intera.
- (...) Ma se questa fosse tutta la vita che ti è stata concessa, sarebbe abbastanza, no? Un giorno per vivere tutte le cose che dobbiamo vivere, per addolcire i nostri cuori, per donarci la gioia. (...) Un giorno per baciare la persona che ami


"La mia anima non ha la minima imperfezione quando sono con te (...).
 Apriti al tuo splendore".

giovedì 23 aprile 2020

Frammenti di... Febbre



Un passaggio nel quale mi sono ritrovata alla perfezione. Il mio ritratto sputato, praticamente.
Quanti mal di pancia alla sola idea di dover tirar fuori la voce per affrontare un'interrogazione o leggere un brano di Antologia...




"Quando ho un’interrogazione, il problema non è essere più o meno pronto: 
è riuscire a parlare. (...)
Il vero problema però ce l’ho quando devo leggere ad alta voce. Le ore di antologia sono quelle che temo di più. Si legge a turno, uno o due paragrafi a testa. Il prof di lettere ci chiama seguendo la disposizione dei banchi. Quando sta per arrivare il mio turno, cerco di salvarmi chiedendo di andare in bagno. A volte devo andarci davvero: per la paura mi vengono i crampi alla pancia, fitte fortissime nell’intestino. Conto: ne mancano tre. Conto: ora solo due. Cerco di calcolare con precisione il momento perfetto per alzare la mano e chiedere di uscire – non troppo presto, non posso stare fuori mezz’ora, però nemmeno troppo tardi, non sarei credibile – ma quando torno in classe il prof mi chiama comunque. Mi fa recuperare il turno che credevo di riuscire a saltare."

 Jonathan Bazzi, Febbre

mercoledì 25 marzo 2020

Frammenti di letture (marzo 2020)



Alcuni passaggi di uno dei libri che ho attualmente in lettura, RAGAZZI DI ZINCO  di Svetlana Aleksievic:



“Non c’è un popolo la cui storia possa essere giudicata a partire dalla coscienza 
che ha di sé stesso."


"In guerra, per quelli che ci sono dentro, la morte non ha niente di misterioso. Per ammazzare basta premere sul grilletto. Ce l’hanno insegnato: resta vivo chi spara per primo. È la legge della guerra."




"com’è possibile che si riesca ad assassinare dentro ciascuno di noi il coraggio? O a trasformare uno qualunque dei nostri ragazzi in un assassino? Come mai si può fare di noi tutto quello che si vuole?"


"Partivamo per fare la rivoluzione! Così ci dicevano. E noi ci credevamo. Ci aspettavamo qualcosa di romantico. ...Quando una pallottola incontra un uomo fa un rumore particolare – che non puoi dimenticare né confondere con nient’altro – una specie di tonfo bagnato. E il ragazzo che ti è accanto cade a faccia in giù nella polvere, bruciante come la cenere. Lo rivolti sulla schiena: stringe ancora tra i denti la sigaretta che gli avevi appena dato... Ancora accesa... La prima volta ci si muove come in sogno: ti affretti, lo trascini via, spari, ma poi non hai più nessun ricordo del combattimento, non sei in grado di raccontarlo. Come se tutto si fosse svolto dietro a un vetro... O in un incubo. Dal quale ti risvegli per l’angoscia ma senza poter ricordare niente."


"Per provare veramente paura, terrore, bisogna serbarne la memoria, farci l’abitudine."






martedì 3 marzo 2020

Frammenti di "Shotgun Lovesongs"



Citazioni tratte da SHOTGUN LOVESONGS di Nickolas Butler, di cui spero di pubblicare a breve la recensione.


"Quando non ho nessun posto dove andare, torno qui. Quando non ho niente, torno qui. Torno qui e dal niente tiro fuori qualcosa. Posso vivere ai limiti della sussistenza; non c’è niente da comprare, nessuno da impressionare. (...) Torno qui e ritrovo la mia voce come qualcosa che mi è scivolato dalle tasche, come un souvenir sepolto a lungo. E ogni volta che ritorno sono circondato da persone che mi amano, che si occupano di me, che mi accolgono sotto una tenda di calore. Qui riesco a sentire le cose, il mondo pulsa in maniera diversa, il silenzio vibra come una corda pizzicata milioni di anni fa; c’è musica tra i pioppi tremuli e gli abeti e le querce e persino tra i campi di mais essiccato. Come fai a spiegarlo a qualcuno? Come fai a spiegarlo a qualcuno che ami?"



"Pensiamo che il mondo sia fermo, che rotoli sotto i nostri piedi, giorno e notte, con la pioggia e col sole. E poi, un giorno, cadi dal pianeta e scivoli nell'oltre-spazio e tutto quello che pensavi fosse vero, tutte le leggi che tenevano insieme la tua vita prima, tutte le regole e le norme che tenevano le cose al loro posto, che tenevano te al tuo posto, sono andate. E niente ha più senso. La gravità non esiste più. L'amore non esiste più."
 
 

 

"Ma i tramonti. Fu lì che capii per la prima volta che Lee era diverso da noi, che forse era persino destinato a diventare famoso. Perché nei dieci o venti minuti prima che il sole si estinguesse completamente a ovest, ci chiedeva sempre di restare in assoluto silenzio. E non so perché, ma noi gli davamo retta, gli obbedivamo. E ci sedevamo lì, a bere le birre dei nostri padri e a guardare il cielo camaleontico, per ascoltare lo show di Lee.
«Lo avete sentito?» diceva, il che non era una vera domanda quanto un’affermazione. «Sentite quel suono, quella nota? Giuro su Dio, quel colore lì, quel rosa. Quando quel rosa inizia a impallidire davvero, è come se emanasse questa nota, non riesco a descriverla, è morbida e alta. E lo sentite quell’arancione? Non l’arancione marmellata, ma quello color pesca? Lo sentite? Cavolo, non vedo l’ora che arrivino i blu! I blu e i viola! E poi quell’ultima lunga nota, nera e bassa, quella nota riverberante di basso che dice: “Vai adesso, buonanotte. Buonanotte America, buonanotte”.»"



"Ci sono persone nella vita che consideri angeli. Che beccano il momento giusto e ti chiamano, perché sono preoccupate per te, perché vogliono sentire la tua voce. Persone che ti dicono che va bene piangere, o che è ora di smettere di piangere e di darsi una mossa, di andare avanti. Persone che ti dicono che sei bellissima, che sei abbastanza, e che ti vogliono bene."

domenica 15 settembre 2019

Frammenti di letture (settembre 2019)



Citazioni tratte da AMATISSIMA

"Certe cose passano e se ne vanno. altre restano. Pensavo che era colpa della mia memoria. Lo sai, no, ci sono delle cose che si dimenticano e altre che non si dimenticano mai. Ma non è così. I posti, i posti sono sempre lì. Se il fuoco brucia una casa, la casa sparisce, non c'è più, però il posto - l'immagine del posto - rimane".

"C'è una solitudine che può essere cullata. Le braccia incrociate, le ginocchia avvicinate. Continua, continua questo movimento che, a differenza di quello di una nave, rende calmi e contiene in sé colui che culla. È una cosa interna - tesa come la pelle. Poi c'è una solitudine che vaga. Neanche cullandola la si può tener ferma.  È viva, per conto suo. 
Una cosa secca, che si allarga, e fa risuonare i passi 
di chi cammina come se venissero da un posto lontano".





Citazioni tratte da POMODORI VERDI FRITTI:

"...non versò mai una sola lacrima. Era troppo addolorata per piangere. 
Sa, un cuore si può spezzare, ma continua lo stesso a battere".

"Ci sono persone magnifiche su questa terra, 
che se ne vanno in giro travestite da persone normali".

"Finché una persona non viene messa alla prova, 
non si può mai sapere che cos'ha in cuore".

mercoledì 31 luglio 2019

Frammenti di letture (Ventuno, E. S. Carter)



Alcuni brevi passaggi tratti da VENTUNO, il romanzo di cui vi ho parlato ieri.


"...voglio essere un uomo che ti merita, Emma. Mi fai volere di più. Mi fai desiderare di essere migliore. Combinerò disastri, non c’è dubbio, ma tutto ciò che sento per te mi è nuovo. Aiutami, guidami, e prometto che passerò ogni singolo giorno ad assicurarmi che tu non rimpianga mai di avermi dato un’occasione."


"L’amore è un’unica anima che vive in due corpi, batte in due cuori, rendendoli completi."


"Troppo spesso siamo così impegnati a cercare di creare qualcosa di bello, che non ci fermiamo a osservare la bellezza che ci circonda."


"Nulla fa sentire una stanza più vuota, anche quando è piena, che sentire la mancanza di una persona che dovrebbe esserci dentro." 


"È facile realizzare che ami qualcuno : è il momento in cui vuoi proteggere il suo cuore più di quanto tu voglia proteggere il tuo."

"Casa non sono quattro mura e un tetto. È dentro di te; risiede nelle poche persone che lasci entrare nel tuo cuore."

mercoledì 12 giugno 2019

Frammenti di lettura (...e di lettori!)



I lettori... secondo Covacich (da "Di chi è questo cuore"):



"In treno, attraversando le carrozze in direzione del bar, conto quanti hanno un libro in mano. Persone che leggono. Uomini, più spesso donne, che giocano con una ciocca di capelli o mordicchiano il tappo della penna immersi in una pratica mentale diventata così esoterica da apparire quasi ostile. I diversi. Stanno lì, in mezzo agli altri, ma seguono una voce silenziosa che produce una sequenza di immagini vivaci, tridimensionali, eppure presenti solo nel loro cervello, quindi non immediatamente condivisibili, a meno che uno non decida di parlarne col vicino di posto, ma chi mai si sognerebbe di rivolgere la parola a qualcuno?
(...) Ma sono per forza strani i lettori? Sono diventati strani a suon di leggere o sono finiti tra i libri a causa di una stranezza originaria?"

venerdì 7 giugno 2019

Frammenti di letture (da "Segreti sepolti")



In attesa di metter giù le tre recensioni in fase di preparazione, vi saluto lasciandovi queste citazioni tratte da uno degli ultimi libri terminati, Segreti sepolti:


"Non c’era modo di nascondersi (...). Ogni difetto, ogni imperfezione sarebbe stata visibile. Ma non è questo che tutti vogliamo e che tutti temiamo allo stesso tempo? 
Mostrarci ed essere amati incondizionatamente?"


"Per quale altro motivo conserviamo degli oggetti, vecchie fotografie, gioielli ossidati, lettere ingiallite? Sono amuleti, piccoli artefatti magici. Quando li tocchiamo, recuperiamo per un secondo ciò che il tempo ci ha rubato per sempre."


"...non possiamo tenerci stretto nulla e nessuno. 
Perdiamo tutto, sempre, tranne ciò che ci portiamo dentro."


"Dal modo in cui mi guardava in quel momento capivo che anche lui provava le stesse cose. Mi vedeva, vedeva la mia essenza. Mi sentii riconosciuta. E gliene fui grata, perché in quel momento faticavo a riconoscermi io stessa. Forse l’amore è questo, vedersi, andare oltre i nomi e i fattori esterni che usiamo per definirci ed etichettarci."


fonte: Pinterest


"...del resto, non è questo che tutti cerchiamo? Un luogo dove i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre paure vengano comprese?"


"La speranza è una buona cosa. Senza, non ci rimane poi molto. La speranza però assomiglia tanto a una preghiera, perché sperando ci si affida a qualcosa di più potente, più alto di noi. Se negli ultimi mesi avevo imparato una lezione, era che non abbiamo il controllo delle cose. Ma possiamo scegliere. Le piccole, le grandi decisioni, sono questi i momenti in cui la nostra vita cambia il proprio corso. Tutto quello che possiamo fare è prendere la decisione migliore possibile sfruttando quello che sappiamo, e poi sperare che le cose prendano la piega che vogliamo."

mercoledì 20 febbraio 2019

"Amare vuol dire..."




Un passaggio significativo sull'amore, tratto da BUIO E LUCE, di Fabio Salvatore.



.
"Amare vuol dire condividere, 
non umiliare, non condannare. 
Amare significa abbracciare l'anima dell'altro curandone le ferite, accarezzandone i dolori, anche passati, 
rispettare le sue scelte, 
provando a comprendere prima di negare. 
Amare significa perdonare, 
scegliere sempre la via dell'incontro, 
piuttosto che dello scontro. 
Essere capaci di fare un passo indietro rispetto al bene dell'altro, 
non pretendere, non anteporsi a lui."






domenica 17 febbraio 2019

Frammenti di lettura



Un romantico e struggente passaggio tratto dal libro in lettura EDUCAZIONE EUROPEA di Romain Gary.


"«Ti amo, sì. Ti amo. Non piangere, Zosia. Non bisogna. Abbiamo tempo per sapere. Abbiamo tempo per dimenticare. Impareremo parole belle, 
dimenticheremo quelle brutte». 

«Gli uomini non hanno una bella parola per questa cosa». 

«Io ne inventerò una. Io e te insieme ne inventeremo una. Io e te. Saremo i soli a conoscerla. Saremo i soli a capirla. Non la diremo mai a nessuno. Ce la terremo segreta, per noi soli. Non piangere, Zosia. Un giorno non ci saranno più i tedeschi. Un giorno sarà impossibile aver fame, aver freddo. Non piangere. Ti amo tanto...» 

«Dimmelo ancora».

«Quante volte vorrai. Mi piace dirtelo. Ti amo, ti amo...» 

«È una bella parola».

«Allora non piangere più». 

«Non piango più. (...)»"



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