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domenica 26 aprile 2020

Recensione: FEBBRE di Jonathan Bazzi



Scoprire a trent'anni di essere sieropositivo: come reagiremmo se questa notizia venisse data a noi? Probabilmente darebbe vita ad un incubo.
In verità, l'incubo per l'Autore finisce proprio il giorno in cui fa questa "scoperta"; sapere la verità pone fine alle paranoie e alle incertezze (quella febbricola persistente che non accenna ad andarsene: forse è il segnale che il mio corpo sta per abbandonarmi? che sto morendo e non c'è più niente da fare?) e lo costringe a fare i conti più serenamente con ciò che sta avvenendo dentro il proprio corpo, che ospita un intruso decisamente indesiderato.
Il racconto diretto e onesto di questa esperienza si alterna alla storia della sua vita, in cui il protagonista ci parla di sè, della sua famiglia, del luogo in cui è cresciuto e di tutto ciò che ha contribuito a far di lui l'uomo che è.


FEBBRE
di Jonathan Bazzi



Fandango Libri
328 pp
18.50 euro
Maggio 2019
"Tre anni fa mi è venuta la febbre e non è più andata via".

Sono le parole con cui inizia questo libro, dal titolo tanto breve quanto efficace nel descrivere quella che, da un certo momento in poi, sarà una condizione non solo fisica ma soprattutto psicologica e emotiva che caratterizzerà il quotidiano dell'Autore.
E' una mattina qualunque del gennaio 2016. 
Jonathan non ha ancora trent'anni, è appena tornato dall'università, nel pomeriggio ha lezioni di yoga, ma si sente... strano, stanco e un po' febbricitante.
Termometro e... infatti ha la febbre.
Febbre che non se ne va.
Passano le ore, i giorni..., Jonathan sta sempre più fiacco, prova un senso di malessere fisico cui non sa dare un nome né una causa, e cosa ancor più strana e preoccupante, quella maledetta febbre non scende.
Per carità, non è alta, è abbastanza stabile (solitamente attorno ai 37.4) ma significherà qualcosa, no?
Questa febbricola costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue, è diventata un'ospite costante nel suo corpo, e lo sta mettendo seriamente alla prova.

Chiede consulto a un dottore, aspetta un mese, due, cerca di capire, fa le analisi, la testa comincia a vorticare e a cercare un possibile perché: che altro può essere se non qualcosa di brutto?
Questa febbre che non mi lascia più è sintomo di una malattia incurabile, mortale? Magari è già all’ultimo stadio?

Jonathan vive da tre anni con il suo compagno Marius, sa di avere avuto rapporti con diversi uomini in passato; certo, lui si è sempre convinto di essere stato attento ma... chi può dirlo con certezza?
Una cosa è sicura: ha sempre rimandato di fare il test per l'HIV.
E forse adesso è giunto il momento: il suo personale D-Day, che non è solo il giorno in cui finalmente potrà attribuire la giusta causa alla febbricola che tormenta il suo corpo e dare un nome allo stato di continua e diffusa stanchezza, ma è soprattutto quello in cui Jonathan può dare un volto alle proprie paranoie e paure: il test dell’HIV arriva, inesorabile, e porta con sé la propria sentenza: Jonathan è sieropositivo, ma non sta morendo...
Beh, non subito, quanto meno.

"La malattia mi riguarda in modo esclusivo, ha scelto me, si è mischiata al mio corpo: che lo voglia o no, io e lei adesso siamo in contatto."

Cosa vuol dire essere sieropositivi ai giorni nostri?
Come vive la quotidianità una persona che riceve questa diagnosi, come cambia la sua vita da un giorno all'altro?
I suoi rapporti sociali, famigliari, il lavoro, le abitudini, gli hobbies...?
Come ti guardano gli altri? Se ne accorgono che in te c'è questo virus invisibile e non eliminabile, che sei malato e lo sarai per sempre?

"HIV, sieropositivo: un’identità decisa dal corpo, la posso riconoscere e accettare, negare o dimenticare, ma lei resta com’è, tale e quale. "

Pur volendo, è impossibile far finta di nulla quando scopri di avere una malattia da cui non guarirai mai; certo, oggi non è più come prima, basta curarsi, è come avere una malattia cronica, tipo il diabete.

Nell'apprendere di avere l'HIV piuttosto che un tumore, e potendo identificare il proprio stato di malessere, Jonathan è quasi sollevato e si sente in grado di rassicurare gli altri, dal compagno alla madre agli amici.

"La malattia fa più paura finché rimane distante: quando ti arriva addosso, tutto diventa più facile. Il terrore e il panico stanno nello spazio che precede incontri e collisioni. Sono privilegi riservati ai sani."

Tra queste pagine, l'Autore alterna la narrazione del recente passato (la scoperta della sieropositività) alla propria storia personale, famigliare, il paese in cui è nato e cresciuto (Rozzano), i turbamenti adolescenziali, le prime cotte, gli errori, le chat con uomini più grandi, la balbuzie e le insicurezze derivanti da essa, la paura di parlare in pubblico, il cambiare continuamente scuola... insomma tutto ciò che l'ha reso l'uomo che è.
Nel bene e nel male.
Non nasconde nulla, Jonathan, è "spietatamente" onesto; lo è nel raccontarci della propria famiglia, di questi genitori divenuti tali troppo giovani, senza alcuna consapevolezza di cosa volesse dire avere la responsabilità di un figlio.

Affidato alle cure di nonni, di quelli materni - napoletani trapiantati al Nord, rumorosi, ignoranti, i tipici terroni - e paterni - più colti, amanti della lettura, comprano un sacco di libri al nipote -, il ragazzino cresce e si confronta con due realtà famigliari decisamente differenti.

Jonathan è cresciuto all'ombra di donne tenaci, capaci di resistere alle urla e ai soprusi di mariti e compagni che imprecano e alzano le mani con troppa facilità; è passato dalle ali di una zia poco più grande di lui e di una nonna chioccia a una madre bella, forte e fragile insieme, indipendente eppure alla ricerca di un uomo con cui formare una famiglia, quella famiglia che - col padre di Jonathan - è durata davvero niente.
Una madre che, nei primi anni di vita del figlio, non c'è quasi mai stata, riscattandosi però negli anni a venire, a differenza del padre, che sarà sempre una figura sfuggente, l'unico colpevole (stando ai racconti dei nonni materni), l'opportunista, l'egoista che non vuol crescere, l'eterno Peter Pan, e Jonathan cresce con la paura di essere come lui. Inaffidabile, inqualificabile.

Ma c'è un altro "personaggio" che ha il suo grosso impatto sul narratore e protagonista: Rozzano, la periferia in cui è cresciuto, popolata da tossici, delinquenti, semplici operai, dalle famiglie povere venute dal Sud per accontentarsi di lavori da poveracci, dalla gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi.
Rozzano, dai cui confini nessuno esce mai, che non concede grandi margini di miglioramento personale e sociale, da cui c'è solo da scappare, eppure gli resterà sempre un po' dentro...

"...è la mia carta d’identità fatta di strade e palazzi, la rappresentazione materiale della mia paura di essere scoperto e giudicato in quanto poveraccio, figlio di poveracci, di operai che non hanno studiato".

L'Autore guarda in faccia alla propria sieropositività e, lungi dal volerla tenere nascosta agli altri, a un certo punto decide di parlarne liberamente; del resto, è una condizione che è parte integrante di sé, traccia una linea di demarcazione tra il prima e il dopo, e allora tanto vale usare la scrittura per non restare inerme davanti ad essa, davanti alla scoperta di questo parassita che ha occupato il proprio corpo: perché limitarsi ad accettarlo con rassegnazione, a subirlo?
Meglio parlarne a faccia scoperta, scriverne, senza ritrosia e timori, chiamando le cose col loro nome, per aiutarsi a conviverci, ad elaborarla:

"Rinominare quello che mi è successo, appropriarmene con le parole, per imparare, vedere di più: usare la diagnosi per esplorare ciò che viene taciuto. Darle uno scopo, non lasciarla ammuffire nel ripostiglio delle cose sbagliate. Voglio rimanere là dove sta il dolore, per frammentarlo con le parole e fargli fare un po’ meno male."


Con "Febbre" l'Autore ci racconta di sé, della propria vita, a 360° con un linguaggio aperto, senza finzioni e frasi fatte, arrivando dritto al cuore delle cose e anche a quello del lettore; ciò che ho apprezzato della scrittura di Bazzi è il suo raccontare di cose intime e private con una scorrevolezza da romanzo e con la profondità e l'intensità di chi quelle esperienze - che compongono la materia narrativa del libro - le ha vissute in prima persona.
Al lettore viene donata una diversa prospettiva - personale e quindi più empatica - per guardare alla sieropositività senza pregiudizi e luoghi comuni, quasi a volergli toglier dalla faccia quel velo di diffidenza frutto dell'ignoranza.

Lo scrittore ci parla senza peli sulla lingua anche di aspetti molto privati, come quelli relativi alla propria sessualità e a come egli abbia imparato col tempo ad autoeducarsi, a diventare maggiormente consapevole di se stesso, del proprio corpo, di ciò che davvero vuole e lo fa star bene.

In quale "rischio" potrebbe incorrere chi si imbarca in un'opera in cui al centro c'è la malattia? Forse quello di scivolare nel patetico, il tentativo di far commuovere il lettore o di catturarsi la sua simpatia o la sua "pietà"? 
Io non ho visto nulla di tutto ciò in questo libro autobiografico, e se commuove e tocca il lettore in profondità, questo accade perché ciò che si sta leggendo è qualcosa che riesce a spiazzare in quanto vero ed autentico nei contenuti, e potente e disarmante nello stile. 

Non posso che consigliarvelo.



- Finalista al Premio Giuseppe Berto 2019
 - Vincitore del Premio Libro dell'anno 2019 di Fahrenheit Radio Rai Tre
 - Vincitore del Premio Bagutta Opera prima

Attualmente è tra le dodici opere che concorrono al Premio Strega. 

venerdì 17 aprile 2020

In lettura: FEBBRE di Jonathan Bazzi



La mia nuova lettura:

FEBBRE di Jonathan Bazzi (Fandandgo Libri).

Jonathan ha 31 anni nel 2016, un
.
giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. 
Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un’infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all’ultimo stadio. 
La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. 
A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. 
Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso. 

Un libro spiazzante, sincero e brutale, che costringerà le nostre emozioni a un coming out nei confronti della storia eccezionale di un ragazzo come tanti. Un esordio letterario atteso e potente.

sabato 6 ottobre 2018

LIBRI IN WISHLIST (Ottobre 2018)



Quelli che vi presento oggi sono alcuni libri su cui m'è caduto l'occhio e che ho notato navigando qua e là, su store online e/o sui blog letterari che frequento con più costanza.


IL FIGLIO DEL SECOLO
di Antonio Scurati



Ed. Bompiani
848 pp
24 euro
Settembre 2018
Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un'Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici.
Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei "puri", i più fessi e i più feroci.
Lui, invece, in un rapporto di Pubblica Sicurezza del 1919 è descritto come "intelligente, di forte costituzione, benché sifilitico, sensuale, emotivo, audace, facile alle pronte simpatie e antipatie, ambiziosissimo, al fondo sentimentale".

 Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione.
La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della sua vita. Nessuno però aveva mai trattato la parabola di Mussolini e del fascismo come se si trattasse di un romanzo. Un romanzo - e questo è il punto cruciale - in cui d'inventato non c'è nulla.
Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l'autore attinge, ma soprattutto per l'effetto che produce.
Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un'opera senza precedenti nella letteratura italiana.
Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall'interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.

E' un bel "tomone", ma non è neanche tanto quello il problema, quanto il prezzo di copertina... Decisamente altino. Diciamo pure che non ho fretta di leggerlo, va' :-D




L'ORSO
di Claire Cameron



SEM Ed.
trad. A. Osti
204 pp
17 euro
Aprile 2018
Anna è una bambina di cinque anni. Con i genitori e il fratellino, Stick, di poco più piccolo, sta facendo una bella vacanza sull'isola di Bates, un paradiso naturale al centro del meraviglioso lago canadese di Opeongo.
La radura dove si fermano per la notte è un incanto. Anna stringe a sé il suo pupazzo, dice buonanotte al papà e alla mamma, e si ritira con Stick nella tenda. La sera è tiepida, trasparente, e i suoni che provengono dal bosco accompagnano fin dentro i sogni più dolci.
 Ma nel cuore della notte la vita diventa un incubo.
All'improvviso i due fratellini vengono svegliati dalle urla della mamma e del papà, dal trambusto assordante.
Un grosso orso nero ha attaccato i genitori e si accanisce su di loro con la sua enorme forza, con la ferocia della bestia affamata. In un ultimo, disperato atto di coraggio il padre mette in salvo i piccoli, chiudendoli all'interno di un robusto contenitore per gli attrezzi e le provviste.
Il mattino seguente, nella luce di una giornata di sole, i due bimbi escono dal nascondiglio che li ha protetti dalla bestia e si incamminano, insieme con il lettore di questo sorprendente, emozionante romanzo, nella loro nuova vita.
Attorno, oltre i resti del passato e dell'amore, c'è la natura pericolosa, affamata, impenetrabile, ostile.
E una fioca luce per guardare verso il futuro.


LA BAMBINA FALENA
di Luca Bertolotti



Fandango Libri
319 pp
18 euro
Giugno 2018
Greta ha poco più di vent'anni e un buco nero nel proprio passato. Da piccola è apparsa dal niente sulla spiaggia di un paese della riviera spezzina e nessuno ha mai capito di chi fosse figlia.
L'hanno trovata zuppa e arrabbiata che urlava al mare, poi niente, nessuno l'ha reclamata.
Dopo qualche passo falso, ad adottarla e crescerla lontano nell'hinterland milanese è una famiglia con due genitori che sembrano quasi fratelli.
Ha studiato, mollato gli studi, si è impiegata e ripiegata sui soliti lavori di chi una strada vera e propria non è riuscito a trovarla.
Soffre di una sindrome rara, qualcosa che non uccide, ma che ogni giorno le ricorda che c'è un errore nel suo DNA, un difetto di fabbricazione. Se solo sapesse chi l'ha fabbricata, potrebbe almeno chiedere conto.
Un autunno, quando le cose sembrano arrivate a uno stallo, torna su quella spiaggia e si mette in cerca del "buco" da dove è spuntata anni prima, si inerpica per una collina e scopre una casa nel bosco, ma oltre le mura di marzapane, a fare compagnia alla strega, potrebbe nascondersi un orco.




CHE NE PENSATE, LEGGENDO LA TRAMA?
LI CONOSCETE? NE AVETE LETTO QUALCUNO?


giovedì 11 settembre 2014

Freschi arrivi in libreria (10-11 settembre)



Libri di recente pubblicazione.

Qualcosa che attira la vostra attenzione tra questi?

- Io, te e la vita degli altri: un romanzo sulla forza delle intenzioni e sul potere della volontà; un inno alle piccole azioni che stravolgono la spietatezza e l'indifferenza del mondo.

- E nuoto verso casa: la storia di Nina, della rottura dei vincoli familiari, dai quali lei emergerà non più fragile adolescente ma donna consapevole, capace di dire di sì alla vita giorno dopo giorno.

- Il giardino sospeso: un romanzo in cui il flusso di coscienza dei personaggi, la cura estrema dei dettagli, l'attenzione spasmodica al trascorrere del tempo, e l'esplorazione dei segreti e delle emozioni famigliari, fanno emergere una piccola epopea di vita quotidiana, dove ciò che può sembrare banale e dimesso diventa momento rivelatore di quella verità esistenziale che ama sempre nascondersi.

-  La locanda delle occasioni perdute: dove si nasconde il luogo che rincorriamo da sempre, quello in cui le speranze più profonde s'incontrano e prendono vita. Dove i sogni possono ancora divenire realtà.

- Il braccialetto: due storie, due ragazzi, uno ebreo, l'altro no, in epoca fascista.

- Dove si va da qui: il ritratto di una generazione che ha pochi progetti e troppe preoccupazioni; le vicende quotidiane di due trentenni che si muovono nel presente con molta circospezione, magari pronti per "il grande salto", eppure con un passato già così ingombrante.

IO, TE E LA VITA DEGLI ALTRI
di Vincent Maston

Ed. Salani
Trad. M. Finassi Parolo
221 pp
13.90 euro
dall'11 settembre 2014
Trama

A volte vorresti ribaltare il mondo.
Vorresti urlare e invece taci, anche quando la vita è così ingiusta e stupida da far male.
Eppure ci sono dei momenti in cui quella stessa vita offre inaspettatamente un piccolo, temporaneo sollievo.
Come un eroe invisibile. Germain vive in due mondi: in uno è un bravo ragazzo, serio e lavoratore, appassionato di musica, un po' troppo introverso per colpa di una grave balbuzie che lo affligge dalla nascita, perfino innamorato; nell'altro, che assume le dimensioni tentacolari della metropolitana cittadina, si trasforma, giocando d'azzardo sul limite invisibile tra bene e male.
Fino al giorno in cui incontra una ragazza che fa esattamente come lui... e, all'improvviso, Germain è costretto a cambiare le regole del gioco.







martedì 29 ottobre 2013

New entry in my library: ROMANTICIDIO



E' la seconda volta che mi càpita e devo dire che è una sensazione meravigliosa...!!
Qualcuno suona alla porta, apri ed è il corriere: "Un libro per te"...!
"Ah sì, e chi me lo manda?" penso... perchè, riflettendo, giungo a conclusione che non aspettavo alcun libro: non ho vinto giveaway, non ho fatto ordini....
Chi sarà il mittente generoso?
Mi viene da pensare "10 righe" ma sul mio profilo non mi risulta abbia vinto un libro incentivo...
Quindi non so davvero chi ringraziare... fatto che sta che RINGRAZIO COMUNQUE e con VERO ENTUSIASMO...!!
Ringrazio la Redazione di Elle.it per l'invio del libro!!! 
Ed ecco la mia ultima new entry!!!

ROMANTICIDIO
di Carolina Cutolo

Ed. Fandango
197 pp
13 euro
2012


Trama

Marzia Capotorti è una giovane bartender, cinica e sprezzante dei futili sentimentalismi, delle facili ipocrisie che la circondano e la assediano nella vita privata come al bancone del bar.
In seguito a un banale incidente si ritrova in coma. Ma è un coma lucido che le permette di osservare e commentare con effetto tragicomico le pantomime da capezzale che si presentano davanti al suo letto d’ospedale.
Attraverso visite di parenti, amici e colleghi, conosciamo la quotidianità lavorativa e privata di Marzia prima dell’incidente, e al tempo stesso, attraverso l’espediente della teoria del cocktail-personalità (con cui la protagonista associa un cocktail ad ogni persona), vengono presentati i personaggi principali della storia. Tutto sembrerebbe in equilibrio: Marzia domina la sua vita e le sue scelte, ha un’opinione precisa, crudele e inattaccabile su ogni circostanza, attacca ogni umana meschinità, ponendosi in una posizione di inevitabile superiorità morale. 
Tuttavia, dall’insolito punto d’osservazione che le fornisce il coma, grazie a questo nuovo, straordinario distacco, Marzia scopre un poco per volta come persone e situazioni, finalmente al riparo dai suoi approcci cinici e spietati e dalla sua ironia sempre al limite dell’arroganza, si rivelino ben diverse da come le aveva sempre giudicate.
,


L'autrice.
Carolina Cutolo è nata e vive a Roma. Si è laureata in Sociologia con una tesi sulla libertà di stampa e la censura viste dalla vignetta satirica durante l’ascesa del fascismo. Musicista e cantante, ha fatto parte di diversi gruppi musicali della scena romana, anche componendo ed eseguendo da solista, voce e chitarra, canzoni proprie. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo libro, Pornoromantica, tratto dal blog omonimo e tradotto in spagnolo, portoghese e cinese. Ha conseguito l’attestato di primo livello AIBES Associazione Italiana Barmen E Sostenitori) e lavora attualmente come bartender
.

martedì 6 agosto 2013

In libreria...



In libreria:

IL RE DEL VENTO
di Domenico D'Errico


Il Re del vento
Ed. Lupo
240 pp
14 euro
LUGLIO 2013
Trama

Valerio Manfredi, medico operante nell'ospedale di Foggia, cerca un'infermiera che l'assista durante le prestazioni date privatamente nel proprio ambulatorio. All'annuncio risponde Laura, giovane brava non meno che bella, solerte non meno che affascinante. Il giovane medico, ancora segnato da una grave delusione amorosa, ha perduto ogni motivazione di agire; sarà la sensibile e discreta Laura a fargli rinascere a poco a poco la voglia di riprendersi in mano la vita. Il rapporto
di lavoro si trasforma in relazione d'amore, dapprima
pudicamente intuito e poi sempre più intensamente vissuto.
In questa cornice s'inquadrano altri eventi intrecciati con ammirevole maestria. Trovandosi temporaneamente a Santa Lucia, paese di Laura, in cui il padre è maresciallo dei carabinieri, Valerio si trova nella necessità di soccorrere il bibliotecario del luogo, che è in possesso di un documento che, ben interpretato, sottintende qualche fatto "oscuro". Ciò suscita una serie di avvenimenti che contribuiscono a portare alla luce la verità di fatti fino ad allora erroneamente raccontati dai manuali di storia medievale.

Casualità fortuite, coincidenze propizie, pianificazioni accorte sono gli elementi che strutturano l'intera trama del romanzo, in cui s'intrecciano i fili della narrazione di avvenimenti acutamente organizzati e artisticamente disegnati dall'arte narrativa dell'autore. Una travolgente avventura che fonde realtà storica e originale presente.

L'autore.
Nato nel 1961 in provincia di Foggia. Dopo il Liceo Classico si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università La Sapienza di Roma.
Esercita la professione di medico in una Struttura di Riabilitazione neuromotoria. È appassionato di Medioevo normanno-svevo e di storia borbonica.
Vive ai Castelli Romani.

LA LUCE PERFETTA DEL GIORNO
di Elena Varvello


La luce perfetta del giorno
Ed. Fandango
336 pp
10 euro
Agosto 2013
(II ed.)
Trama

Quando Matilde Luisa Nisi arriva a Croci, circondato da boschi e campi di granturco, non c'è niente di quel posto che le piaccia davvero, neppure il nome. Matilde è giovane e non può ancora sapere cosa l'aspetta, eppure è proprio a Croci, in questo angolo di mondo, durante interminabili inverni ed estati brevi e caldissime, che scoprirà d'essere capace di tradire e, nello stesso tempo, amare con rinnovato vigore il proprio marito. E qui che crescerà i suoi due figli, Monica e Andrea, entrambi fragili e tormentati, e stringerà amicizia con Clara, una donna che, diversamente da lei, crede nel potere della fede, certa che niente la farà vacillare. Nell'arco di più di trent'anni, i loro destini si compiranno, fra drammi quotidiani e tragedie, scomparse e ritorni, presagi e visioni. Nel cuore di questo mosaico, Matilde, una donna forte e imponente, ironica e appassionata, in grado di guardare in faccia ciò che la vita ha in serbo per lei. "La luce perfetta del giorno" indaga, con uno sguardo pieno di compassione, la meravigliosa e struggente complessità delle vite ordinarie, tra rimpianto e attesa, peccato e redenzione. Una preghiera umanissima, un'invocazione che lascia intravedere, nel nitore dell'alba, la possibilità di un'imperscrutabile, misteriosa salvezza, "la luce perfetta del giorno" su cui Matilde, Monica, Clara e tutti i protagonisti di questa storia possono contare davvero.

L'autrice.
Elena Varvello è nata a Torino nel luglio 1971 e vive nella provincia torinese.
Poetessa, scrittrice e insegnante di italiano in un istituto professionale, dopo aver aver conseguito la laurea in Filosofia presso l'Università di Torino, dedicandosi in particolar modo allo studio dell'ermeneutica, ha frequentato il Master di Scrittura e Storytelling presso la Scuola Holden di Torino e nel 2001 ha dato alle stampe per Portofranco la sua prima raccolta di poesie Perseveranza è salutare.
Docente alla Scuola Holden di Torino, organizzatrice di corsi e seminari presso il Circolo dei lettori di Torino e di numerosi laboratori di poesia e narrazione in tutta Italia, nel 2011 ha esordito nel romanzo con La luce perfetta del giorno, pubblicato con Fandango Libri.

martedì 16 luglio 2013

On my wishlist: D'ESTATE di Tom Darling



D'ESTATE
di Tom Darling

Ed. Fandango
Trad. M. Rossari
252 pp
16 euro
2012
Un’estate straordinaria, lontana dal resto del mondo.
Un romanzo intenso e senza tregua. 
Una storia delicata sul dolore e sulla rinascita.
Trama

Grace e Billy Hopper sono appena arrivati. 
L’auto che li ha condotti alla casa colonica si è fermata giusto il tempo per scaricare i bagagli e ripartire nell’afa di mezzogiorno. Il campo di grano che si distende davanti ai loro occhi ha una luce che acceca, e la fattoria, un po’ in lontananza, possiede il fascino misterioso di un vecchio fortino che schiude, all’interno, indicibili segreti. 
La tenuta è di proprietà del nonno, un uomo schivo che nessuno dei due ragazzi ha mai visto prima. 
Lynn, la mamma, doveva aver deciso, un giorno, che non avrebbe rimesso più piede nella casa del padre, e così era stato, almeno fino a quel momento. 
L’incidente, avvenuto all’inizio di quel mese caldissimo, ha scombinato i suoi piani, e ora i due figli, rimasti orfani, non hanno altro posto in cui stare che quello, tra i chicchi d’orzo scoppiettanti e il crescione d’acqua che fiorisce al limitare del fiume. Nell’aria immota dell’assolata campagna inglese, i legami di sangue riprenderanno colore, e la sofferenza cederà il posto alla scoperta. 

Poi quel fortino si aprirà, e i fantasmi del passato torneranno. 
.
Con una scrittura che rapisce per la grazia che rilascia parola dopo parola, Tom Darling ci racconta di un’estate straordinaria trascorsa in un luogo isolato, lontano dal resto del mondo. 
Un romanzo d’atmosfera, intenso e senza tregua. Una storia delicata sul dolore e sulla rinascita. L’opera prima di un vero talento.

Il romanzo si apre con l’arrivo di Grace e Billy alla fattoria. Il lettore scoprirà presto che i due ragazzini – lei quasi adolescente, lui poco più che un bambino – hanno perso entrambi i genitori, e che questo luogo nuovo e mai visto prima nel quale si trovano in apertura è tutto da scoprire. 
Per loro e per tutti noi.” Tom Darling 

L'autore.
Tom Darling (Oxford 1978) è un giovane scrittore inglese. È sua la sceneggiatura di un corto girato nel 2011, intitolato Maria. D’estate è il suo primo romanzo. Vive a Dublino.

martedì 9 luglio 2013

On my wishlist: Precious e Il figlio


PRECIOUS
di Sapphire



Precious
Ed. Fandango
Trad. M. Bocchiola
173 pp
10 euro
2013
Trama

Con il suo linguaggio illetterato e sconnesso, Claireece Precious Jones racconta la sua storia. 
Ha 16 anni ma ne dimostra almeno 30, è nera, povera e grassa. 
A scuola, dove si reca testardamente ogni giorno, è preda degli scherzi cattivi dei compagni per la sua mole e perché è rimasta indietro nelle classi. 
Tutti la credono ritardata e si disinteressano di lei finché non si accorgono che è incinta e la puniscono con l'espulsione. 
Precious è incinta, per la seconda volta, di suo padre: a 12 anni ha messo al mondo una bambina down, frutto dell'incesto. 
Sua madre non è da meno: gelosa, la schiavizza abusando a sua volta sessualmente di lei. 
Ma Precious, pur semianalfabeta, è intelligente, curiosa, percettiva: la sua ostinazione a continuare gli studi è in qualche modo dettata dalla coscienza che l'istruzione è la chiave per sfuggire alla violenza e all'emarginazione, è ciò che la renderà visibile al mondo, non più "una macchia di unto nero da lavare via". 
La sua insegnante, Miss Rain, le insegnerà a leggere e a scrivere incitandola a tenere un diario. 
È l'inizio di un inferno, ma anche di una redenzione: le prime, incerte parole che Precious faticosamente mette insieme compongono un quadro di indicibile violenza e povertà, ma nello stesso tempo materializzano sogni, sentimenti e desideri. 


IL FIGLIO
di Sapphire


Ed. Fandango
Trad. M. Bocchiola
444 pp
19.50 euro
2013
Trama

Questa storia affonda le radici nella carne e nell'anima, in un mondo in cui odio e amore spesso si confondono. 
Accade così che per resistere alla perdita più grave, quella di sua madre, la fragile Precious Jones, il piccolo Abdul, ormai orfano, sia tentato di tenerla in vita con tutte le parole dolci che può, perché da quella voce gli arrivi almeno la forza di cui ha bisogno. 
La verità è che questa storia, che va alla velocità del pensiero, parla di abissi e crudeltà, di cicatrici che diventeranno altre ferite, della solitudine profonda di un figlio schiacciato tra ricordo e dimenticanza, perché a nove anni vorresti solo chiudere gli occhi e tornare lì dove non sei più, in una casa che profuma di lasagne, di vino e della gente che balla. 
"Hai mai perdonato qualcuno, Abdul?" 
Perché accade anche che in questo romanzo, un viaggio a stazioni tra crescita e perdizione, tra il desolato Mississippi e il cuore nero di Harlem, il bambino smarrito si trovi alle prese con gli angoli bui della sua personalità nello sforzo estremo di trovare una strada luminosa, qualcosa che lo renda libero e salvo.
 E la verità, quella impenetrabile, è che questa è prima di tutto una storia d'amore tra un figlio e sua madre. 
Sequel di "Precious", "Il figlio" è un ritratto pieno di misericordia, un inno alla sopravvivenza.

l'AUTRICE.
Sapphire (Zaffiro) è lo pseudonimo di Ramona Lofton, nata in una base militare della California dove il padre prestava servizio come ufficiale.
Trasferitasi a New York in piena era hippie e new age, lavora dapprima come ballerina topless e nel frattempo comincia la sua carriera di artista versatile; pubblica le sue prime poesie su riviste femministe, scrive per il teatro, si diploma in danza moderna al City College. Dopo un master al Brooklyn College, per dieci anni, insegna a leggere e a scrivere nelle scuole di Harlem e del Bronx.
Da questa esperienza scaturisce la materia del suo primo romanzo Push, la vita di Precious Jones (in Italia pubblicato da Rizzoli nel 1997 e riedito da Fandango con il titolo Precious nel 2010), che segue la raccolta di poesie American Dreams, accolta dalla critica come “uno dei migliori debutti degli anni Novanta”.


martedì 23 aprile 2013

Anteprima. LE RAGAZZE DEL CASTELLO DI SABBIA ..



Da domani in libreria troveremo molti libri; questi mi hanno incuriosita....

LE RAGAZZE DEL CASTELLO DI SABBIA
di Chris Bohjallan


(cover straniera!!)
Ed. Elliot
320 pp
18.50 euro
USCITA 24 APRILE
Trama

È il 1915 quando Elizabeth Endicott arriva ad Aleppo, in Siria, con un diploma da infermiera e la conoscenza molto limitata della lingua armena, per portare aiuto e cibo ai rifugiati scampati al genocidio armeno. 
Qui Elizabeth stringe amicizia con Armen, un giovane ingegnere che ha perso la moglie e una figlia piccola a causa della guerra. 
Quando l’uomo lascia Aleppo per raggiungere l’Egitto, inizia una corrispondenza con la ragazza, di cui si rende conto di essere innamorato, nonostante le profonde differenze tra la giovane e ricca americana e la moglie che ha appena perduto. 
La storia si dipana poi su due piani temporali diversi e procede nei nostri giorni, seguendo le vicende di Laura Petrosian, una scrittrice di New York i cui nonni sono di origine armena, una caratteristica a cui lei non ha mai dato grande importanza. 
Ma un giorno una vecchia amica le racconta di aver visto, a Boston, la pubblicità di una mostra che ritrae una donna che potrebbe essere la sua bisnonna. Inizia così per la ragazza un viaggio nel passato della sua famiglia, che la porterà alla scoperta della storia di un grande amore perduto e di un segreto sepolto per generazioni.

L'autore.
Chris Bohjalian è l’acclamatissimo autore di dieci romanzi, tra i quali Midwives (eletto Miglior Libro dell’anno dal Publisher Weekly e dall’Oprah’s Book Club) e Before You Know Kindness. Le sue opere sono state tradotte in diciotto lingue e pubblicate in ventuno Paesi. Vive con la moglie e la figlia in Vermont. Con Giano ha pubblicato Doppio legame (2007).


mercoledì 17 ottobre 2012

PER NON DIMENTICARE I BAMBINI VITTIME DELLA FEROCIA NAZISTA



"16.10.1943. Li hanno portati via": questo è il titolo di un libro - a cura del Progetto Storia e Memoria della Provincia di Roma, edito da Fandango Libri - che proprio ieri è stato presentato in occasione del 69° anniversario della deportazione degli ebrei romani, alla presenza del Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, della direttrice dell'archivio storico ITS Bad Arolsen Susanne Urban e del Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
Alla comunità ebraica - oltre che alle famiglie delle vittime -  sono stati finalmente consegnati - dopo tante ricerche - documenti e fotografie che ancora una volta testimoniano e rammentano alla coscienza individuale e collettiva le atrocità commesse durante il periodo della seconda guerra mondiale, per mano del nazifascismo.

Un libro per ricordare gli oltre trecentocinquanta bambini ebrei romani deportati dai nazisti tra il 16 ottobre 1943 e la primavera del 1944, corredato di foto, ciascuna con un dossier contenente le lettere, le corrispondenze e le comunicazioni con le famiglie e le autorità civili sull’andamento e l’esito della ricerca.
Si tratta di materiale sostanzialmente inedito, essendo stati gli archivi aperti al pubblico e agli studiosi soltanto nel 2006.

(info e immagini tratte da Urlo.web)
Anticoli Lazzaro, nato a Roma il 2/3/1935, figlio di Marco Anticoli ed Ester Frascati; arrestato a Roma il 16 ottobre 1943, deportato e ucciso all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.
Roma, un libro per ricordare le piccole vittime del nazismo
Nella foto Fiorella Anticoli, nata a Roma il 3/12/1934, e sua sorella Luciana, nata a Roma il 3/2/1938, arrestate a Roma il 16 ottobre 1943, deportata e uccisa all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.

Di Nepi Elisabetta, nata a Roma il 25/9/1938, figlia di Ugo Di Nepi ed Esterina Anticoli; arrestata a Roma il 16 ottobre 1943, deportata e uccisa all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.
14. VIVANTI, Letizia
Vivanti Letizia, nato a Roma il 25/12/1932, figlia di Beniamino Vivanti e Amelia Sermoneta; arrestata a Roma il 16 ottobre 1943, deportata e uccisa all’arrivo nel campo di Auschwitz il 23 ottobre 1943.

giovedì 2 agosto 2012

Storie vere: "I Bambini di Dio" (A. Winkler)




Eccomi all'appuntamento con i libri che parlano di storie vere; è un genere che mi piace e ricerco molto, sempre alla ricerca, come è mio solito, di libri che diano emozioni forti...
E credo davvero che certi libri, proprio perchè "veri", ne diano eccome...

Allora, il libro in questione ha come argomento una setta religiosa molto nota, ahimè, soprattutto per le "strane" (uso un eufemismo) idee che la caratterizzano; è capitato che molti suoi adepti sono finiti anche nei fatti di cronaca per episodi davvero brutti....
Ammetto, inoltre, che l'argomento "religioso" - nonché del fanatismo religioso - mi colpisce sempre molto e da sempre mi sono interessata ai tanti e diversi modi in cui l'uomo ha, fin dall'inizio della propria "comparsa" (a prescindere dalla fede creazionista o dal pensiero evoluzionista) sulla terra,  cercato di legare la propria vita al "sovrannaturale", all'infinito...

Ma sto uscendo fuori argomento ^^
Il libro è questo:

BAMBINI DI DIO
di Amoreena Winkler

I bambini di Dio
Ed. Fandango
Collana Tascabili
Trad. di M. Maddamma
256 pp
10 euro
2° ediz. 2012
Sinossi

Amoreena Winkler è nata in un mondo brutale e totalitario, quello dei Bambini di Dio
Una setta apocalittica che estendeva il precetto evangelico "ama il prossimo tuo" alla sfera sessuale, che faceva proselitismo religioso attraverso la prostituzione, e rivendicava la libera sessualità dei bambini, da condividere tra i confratelli attraverso la pratica dello "sharing"
Un universo parallelo votato alla completa sottomissione dell'io, all'annientamento sistematico delle pulsioni individuali, dei propri affetti, dei propri sentimenti. 
"I bambini di Dio" è il fedele resoconto dell'infanzia e dell'adolescenza dell'autrice
La vita quotidiana all'interno delle "case", la paura e il disprezzo per i "sistemiti" (tutti coloro che non facevano parte della setta), la compenetrazione tra rigide regole di preghiera e pratiche orgiastiche e pedofile. 
Una normalità spiazzante, dove l'amore di Dio giustificava tutto, annichiliva ogni sofferenza, rifiuto, vittimismo; bisognava solo "guadagnare anime" e "portarle a Gesù". 

Amoreena Winkler, che è fuggita dalla setta e dalla sua famiglia a diciassette anni, ha scritto questo libro per ricomporre la sua identità in frantumi. 
È un dolore caldo quello delle sue parole, un torrenziale atto di purificazione che mette in discussione i limiti dell'indicibile. E rivela come, attraverso la scrittura, sia possibile perpetrare una forma estrema di resistenza.

L'autrice.
Amoreena Winkler è nata a Roma nel 1978. I bambini di Dio è il racconto vero della sua infanzia trascorsa nella setta che dà il titolo al libro, e da cui si è allontanata a 17 anni. L’autrice vive in Francia, lavora in un negozio di abbigliamento, è fidanzata e sta scrivendo il seguito della sua storia.


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