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giovedì 27 ottobre 2022

** SEGNALAZIONE NARRATIVA/SAGGISTICA ** "Putin. L'Angelo di Dio" || "Le rose di Orwell"

 

Buon pomeriggio, cari lettori!

Oggi vi presento un paio di libri dalle tematiche differenti ma ciascuna, a modo suo, interessante e attuale.

Parto da un saggio breve che costituirà una mia prossima lettura: verte su un personaggio che è, per ovvie ragioni, sulla nostra bocca tutti i giorni: Putin.


PUTIN. L'ANGELO DI DIO
di Giovanni Boschetti

Brè Edizioni
134 pp
11 euro
Giugno 2022
I protagonisti del romanzo sono due figure angeliche: Salathiel e Kranithel. 
Dibattono sulla guerra in atto, risultato della globalizzazione, con le sue false libertà e le sue false conquiste, e soprattutto del tentativo dell'est di arrestare l'avanzata di questo processo, responsabile della cancellazione delle identità culturali e religiose. 

L'autore, tramite i suoi Angeli, che riportano il pensiero di terzi, fra cui anche esimi artisti e uomini politici, esprime opinioni diverse e contrastanti sulla controversa figura di Putin e sottolinea come l'Ucraina sia considerata dalla Russia la sua patria spirituale, una parte inseparabile di sé. 

Una disamina spietata che enuncia gli errori dell'Est e dell'Ovest, senza distinzioni e senza pregiudizi. Conoscere l'altrui è indispensabile per comprendere i motivi degli avvenimenti, il che non significa giustificarli. 
Una condanna a una guerra inutile, come tutti i conflitti. Ostilità che non porteranno né vincitori né vinti, ma solo vittime.


L'autore.
Giovanni Boschetti nasce a Montichiari, in provincia di Brescia, nel primo dopoguerra, durante la rinascita economica. Da sempre appassionato di oggetti antichi, ha avuto la fortuna di incontrare, ancor giovane, l’Arte delle Antiche Icone Russe, diventandone, in seguito, un appassionato e un esperto.
È stato uno fra i primi studiosi italiani di questa importante Arte Sacra, interessandosi, parallelamente, anche all’arte delle Avanguardie Russe.
Ha scritto diversi libri su queste due forme artistiche e, con orgoglio personale, ha composto, una storia per bambini, per far conoscere le Icone anche ai più piccoli, in Russia.
In più, alla fine del 2021, in Italia, ha dato alle stampe, con Bastogi Libri, un romanzo, dal taglio autobiografico e spirituale, Le sette porte. Il sogno di un Amore, che ha ampiamente provveduto a pubblicizzare.
Ha curato decine di mostre d’arte russa, collaborando, a livello internazionale, con alcuni esperti russi sulla divulgazione di quest’arte.

❤☆❤☆❤☆❤☆


A fine ottobre la C.E. Ponte alle Grazie pubblica LE ROSE DI ORWELL, un saggio di Rebecca Solnit, scrittrice e intellettuale americana che ha voce e peso nel dibattito culturale d’Oltreoceano, e non solo. 
Il saggio della Solnit, tratta – in qualche modo e con moli spunti, divagazioni, illuminazioni - di botanica e politica, fiori e totalitarismo, attraverso una biografia singolare e nuova di George Orwell, appassionato coltivatore di rose.
Si tratta di uno dei più importanti e originali libri di non fiction dell’anno scorso in Usa.

REBECCA SOLNIT RITRAE UN ORWELL PIÙ SPERANZOSO E OFFRE UNA MEDITAZIONE SUL PIACERE, SULLA BELLEZZA E SULLA GIOIA COME ATTI DI RESISTENZA

“Non avevo pensato con sufficiente impegno a quelle rose di cui avevo letto la prima volta più di un terzo di secolo fa. Erano rose, ed erano a un tempo le sabotatrici dell'atteggiamento con cui a lungo avevo accettato una versione convenzionale di Orwell e un invito ad andare più a fondo nella questione. Erano domande su chi fosse veramente lui e chi fossimo veramente noi, e su come il piacere e la  bellezza e il tempo trascorso senza un tornaconto pratico quantificabile occupino un posto nella vita di qualcuno, forse di chiunque, abbia a cuore la giustizia, la verità, i diritti umani, e voglia cambiare il mondo” (dal libro).


Sinossi
Ponte alle Grazie
352 pp
20 euro
USCITA
31 OTTOBRE 2022


“Nella primavera del 1936 uno scrittore piantò delle rose”. 

Così inizia il nuovo libro di Rebecca Solnit, una riflessione sulla passione di George Orwell per il giardinaggio e sul modo in cui il suo coinvolgimento con le piante, in particolare i fiori, illumina il suo impegno di scrittore e antifascista. 
Il racconto di Solnit si sviluppa tra la scrittura e l’agire di Orwell: andare a visitare le miniere di carbone dell’Inghilterra, combattere nella guerra civile spagnola, criticare Stalin quando gran parte della sinistra internazionale lo sosteneva ancora. 
Il libro offre una lussureggiante esplorazione di politica, rose e piacere, e una nuova interpretazione di George Orwell come un appassionato giardiniere la cui scrittura politica era fondata sulla sua passione per il mondo naturale. 
Il ritratto si conclude con una rilettura di 1984 che offre l’immagine di un Orwell più speranzoso.

L’AUTRICE
Rebecca Solnit californiana, è scrittrice, giornalista, storica, ambientalista, femminista e critica d’arte. Per Ponte alle Grazie sono usciti: Gli uomini mi spiegano le cose (2017), Storia del camminare (2018) e Ricordi della mia inesistenza (2021). I suoi scritti sono apparsi su Harper’s Magazine e The Guardian. Vincitrice di numerosi premi, è una delle intellettuali americane più rispettate e autorevoli.



HANNO DETTO DEL LIBRO

«Se “orwelliano” è diventato sinonimo di oscurità e oppressione, Solnit ci presenta un Orwell innamorato del giardinaggio, della natura e con un piacere fisico nei confronti della vita: il suo antidoto al cupo puritanesimo degli ideologi.» The Guardian

«Una lettura coinvolgente che riflette su argomenti diversi come la crisi climatica, le ideologie  estremiste». The Telegraph

«Rebecca Solnit usa il giardino di Orwell come mezzo per esplorare la vita personale, la scrittura e il pensiero politico dello scrittore». Washington Post

«Ho amato questo libro: Orwell è raccontato come un padre gioioso, speranzoso, amante della vita ma soprattutto come un appassionato ed energico giardiniere». MARGARET ATWOOD


sabato 16 maggio 2020

Libri in wishlist (maggio 2020)



Libri entrati in wishlist ^_-
Li conoscete e/o li avete letti?


Con questa odissea dolorosa e surreale Khaled Khalifa racconta di nuovo il presente siriano e ci mostra senza sconti la quotidianità di chi vive tra le macerie.



MORIRE E' UN MESTIERE DIFFICILE
di Khaled Khalifa


Bompiani
trad. M. Avino
208 pp
17 euro
2019
Bulbul ha appena perso il padre, che giace in un ospedale di Damasco. L’ultima promessa che gli ha fatto è stata di seppellirlo accanto alla sorella nel suo paese natale, vicino ad Aleppo.
Solo quattrocento chilometri, ma a separare le due città c’è un solco ben più profondo: Damasco infatti è sotto il controllo del regime di Assad, mentre Aleppo è nelle mani dei ribelli.
Viaggiare dall’una all’altra con una salma si rivela presto un compito molto arduo, che Bulbul condivide con il fratello Huseyn e la sorella Fatima.
Tra controlli, sbarramenti e minacce i tre ricostruiscono insieme il ricordo del padre e il loro legame, un appiglio di umanità tra i marosi della guerra.

L'autore.
Khaled Khalifa è nato ad Aleppo, Siria, nel 1964. Tra i fondatori della rivista letteraria “Alif”, è autore di quattro romanzi tra cui L’elogio dell’odio. È autore di numerose sceneggiature di film e serie tv e vive a Damasco. Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città ha vinto la Naguib Mahfouz Medal per la Letteratura nel 2013 ed è stato finalista dell’International Prize for Arabic Fiction nel 2014.




Con tutta la forza evocativa della sua migliore scrittura, Philippe Claudel imbastisce magistralmente una storia nera in cui alle note dell’attualità più scottante fanno eco i temi da sempre toccati dalla grande letteratura: la giustizia, la colpa, il rispetto per la verità, consegnandoci un romanzo e un appello che non può lasciarci indifferenti.

L'ARCIPELAGO DEL CANE
di Philippe Claudel



Ponte alle Grazie
trad. F. Bruno
204 pp
16 euro
2019
Sull’Arcipelago del Cane, costellazione di isole vulcaniche a metà strada tra due continenti, il tempo sembra essersi fermato. Attaccati alla loro terra nera e al loro tratto di mare, gli abitanti non si sentono parte del resto del mondo, a cui guardano con diffidenza. 
Finché, una mattina di settembre, è il mondo a irrompere nell’Arcipelago: il mare deposita sulla spiaggia tre cadaveri. Non si sa chi siano né come siano finiti lì, ma per le autorità – il Sindaco, il Parroco, il Dottore e l’anziana maestra di scuola – è chiaro che devono sparire. 
Nessuno deve sapere del ritrovamento, pena l’arrivo dei giornalisti, la fine della quiete e il rischio di compromettere un futuro sviluppo turistico; non ci sarà nessuna pietà per quei morti, e neppure per i vivi che oseranno chiedersi da dove sono venuti. 

L'autore.
Philippe Claudel è nato nel 1962 in Lorena. Affermato scrittore e sceneggiatore, nel 2003 ha raggiunto il successo internazionale con Le anime grigie, che è stato tradotto in ben trenta paesi e ha vinto il Prix Renaudot nel 2003 e il premio per il miglior libro dell?anno di Lire; Il Rapporto (2008) ha vinto il Goncourt des Lycéens nel 2007.

venerdì 31 gennaio 2020

Recensione: I TESTAMENTI di Margaret Atwood


*** ATTENZIONE:  SPOILER RELATIVI 
ALL'EPILOGO DE IL RACCONTO DELL'ANCELLA  ***


Sono trascorsi sedici anni da quando l'ancella June/Difred, dopo essere rimasta incinta, è salita su un furgone per andare incontro a un destino incerto: c'è qualcuno disposto ad aiutarla a fuggire dalla oppressiva Repubblica di Gilead  o s'è lasciata ingannare?
Margaret Atwood ce lo racconta attraverso tre diverse prospettive, che convergono tutte verso un unico importante obiettivo.


I TESTAMENTI
di Margaret Atwood



Ponte alle Grazie
trad. G. Calza
502 pp
"...mio lettore. Sei diventato una specie di ossessione – il mio solo confidente, il mio unico amico – perché a chi posso raccontare la verità, se non a te? Di chi altri posso fidarmi? (...) Perché do per scontato che tu esista? Forse non ti materializzerai mai: sei solo un desiderio, una possibilità, un fantasma. Mi permetto di dire: una speranza? Ho senz’altro il diritto di sperare. Non è ancora giunta la mezzanotte della mia vita; la campana non ha ancora suonato".


Ho letto "Il racconto dell'ancella" solo l'anno scorso, dopo aver iniziato a guardare la prima stagione della famosa (e ben fatta) serie tv.
Il romanzo distopico della Atwood mi aveva convinto: questa frazione di mondo, in fondo non più grande di tantissimi altri Paesi, riesce a un certo punto a realizzare entro i propri confini un tipo di società dalle caratteristiche terribili e temibili.
Un microcosmo in cui ai cittadini vengono negati i diritti fondamentali e che - prendendo a pretesto le Sacre Scritture e interpretandole in modo folle - pretende di avere il pieno controllo sui corpi e sulle esistenze delle donne; queste ultime sono suddivise in categorie e, fatta eccezione per le "Zie" (che hanno alcuni importanti privilegi e "libertà", anche rispetto agli uomini), le altre (Mogli, Marte, Ancelle, Economogli) sono soggette alle bizze e alle crudeltà di un codice di leggi che ha l'obiettivo di spersonalizzarle, renderle soggette alla volontà di uomini autoritari, molti dei quali sono meno integerrimi e irreprensibili di quanto vorrebbero far credere.
Una società militarizzata, dove la pietas è per lo più una formalità che copre una moltitudine di nefandezze e ingiustizie.
Un posto così merita solo di scomparire!

Chi ha letto, quindi, "Il racconto dell'ancella" sa cos'è e com'è Gilead, quanto sia opprimente e oppressiva, grigia, triste, ipocrita, crudele, folle e probabilmente ha seguito il resoconto della narratrice, Difred, sperando che almeno lei potesse riuscire a scappare, a denunciare le barbarie perpetrate dai bruti (lascivi stupratori) Comandanti e dalle malefiche Zie, con la speranza che tutto questo potesse trovare una fine.
La Atwood ci aveva lasciato mentre una determinata e coraggiosa June entrava in un furgone che, secondo le parole dell'amante Nick (l'autista di Fred, il Comandante di cui la donna era l'ancella da ingravidare), apparteneva al Mayday (organizzazione segreta nata per contrastare Gilead); il lettore resta però col dubbio: e se invece di essere una via di fuga, quel furgone si rivelasse un'enorme fregatura e quindi l'inizio della fine per Difred?

Il sequel ci dà le risposte che desideravamo.
Sedici anni circa dopo i fatti occorsi all'ancella, Gilead ancora resiste e, apparentemente, senza intoppi e forte come sempre: al suo interno i Comandanti hanno il pieno potere, le Zie sono sempre le stesse "educatrici" senza pietà (non tutte, certo), che allevano le ragazzine a diventare future Mogli devote a Dio, a Gilead e ai mariti; le ancelle, con i loro abiti rossi e i cappellonni bianchi a coprire il volto, continuano ad essere considerate alla stregua di "contenitori" da inseminare perché donino le loro creature alla causa gileadiana.

A farci da narratrici sono tre donne, le cui identità sono inizialmente nascoste, anche se pian piano il lettore comincia a nutrire da subito dei dubbi su chi siano, per poi toglierseli quando viene rivelato esplicitamente.
Tutte e tre le donne hanno lasciato i loro personali "testamenti", i resoconti delle loro esperienze, nella speranza che futuri lettori (e le ultime pagine, infatti, sono dedicate a ricercatori e storici che tengono convegni su Gilead, moltissimi decenni dopo, come già si leggeva nel precedente libro) un giorno possano leggerli e sapere cosa è accaduto ai loro simili anni e anni prima, in un postaccio chiamato Gilead.
Sono personaggi conosciuti a chi ha letto "Il racconto dell'ancella", e una più di tutte perchè è un persona che ha da sempre un ruolo importantissimo, collabora con i Comandanti per diffondere la "teologia gileadiana" e per far sì che ci siano ordine, obbedienza, servizio e dedizione assoluti da parte delle varie categorie di cittadini.
Questa donna - ormai in là con l'età, autrice del "documento olografo di Ardua Hall" - è intelligente, scaltra, colta, abituata a comandare e dare giudizi per via del lavoro che svolgeva prima di Gilead (è stata scelta a posta, in realtà, attraverso dei flashback ci viene raccontato anche come fu "assoldata"), è temuta, rispettata, lusingata, invidiata; ha contribuito alla fondazione di Gilead e alla formazione di tante sue leggi assurde e infami, per cui è assolutamente corresponsabile della atrocità perpetrate.
Eppure..., nonostante la decantata fedeltà e convinzione nella bontà dell'ideologia di Gilead, questa donna è una traditrice, una spia che collabora niente meno che col nemico, con coloro che vogliono distruggere Gilead.
E cosa c'è di meglio (o di peggio, dipende dai punti di vista) che creare crepe in un sistema se non partendo dal suo interno, coinvolgendo chi ha più potere e margine di azione, chi è al di sopra di ogni sospetto?
Questa donna sta quindi tramando contro Gilead e, per attuare i propri piani, coinvolge necessariamente delle persone, in particolare le altre due narratrici.

Queste due donne sono decisamente più giovani dell'altra.
Una non è nata a Gilead ma ci vive da quando è bambina: è cresciuta in casa di un comandante, ma né questi né la moglie sono i suoi veri genitori; ha frequentato una scuola che educa le bambine/ragazze ad essere future consorti pie e sottomesse, quindi conosce bene come si vive e si ragiona a Gilead; la giovane, che si chiama Agnes, è figlia di un'ancella ed è destinata, per volere della famiglia, a sposarsi.
Ma Agnes non vuole e farà in modo di non diventare la moglie del brutto e vecchio Comandante che è stato scelto per lei, finendo per entrare nel meccanismo messo in moto dall'anziana spia di Ardua Hall.
Il Testamento 369A redatto da Agnes ci fa conoscere com'è la vita di una fanciulla cresciuta in casa di un uomo in vista, i rapporti tra le Mogli, tra le ragazzine, la falsità e l'invidia che si celano dietro le false lusinghe e i sorrisi affettati, il lavoro delle Zie nel plagiare le menti delle giovanissime.

"Ti sorprenderebbe scoprire con che velocità si intorpidisce la mente, in assenza di altri esseri umani. Preso da solo, un individuo non è completo: esistiamo in relazione agli altri. Io ero una persona: rischiavo di diventare nessuna persona."

Il terzo resoconto - il Testamento 369B - racconta i fatti dalla prospettiva di una ragazza di soli sedici, nata a Gilead ma poi rapita e portata in salvo in Canada; cresciuta con una coppia che s'è presa cura di lei fino al giorno in cui è stata fatta fuori in un attentato, Daisy scopre di non essere chi credeva di essere; non solo, ma resta di sasso quando le viene rivelata la sua vera identità: un nome scomodo, una  persona di cui a Gilead ancora si parla tanto e su cui i "pezzi forti" della Repubblica non vedono l'ora di mettere le mani addosso per esibirla come un trofeo.

Tutte e tre queste donne - caratterialmente molto differenti tra loro - lavoreranno insieme per rovesciare Gilead.
Ce la faranno? Cos'hanno intenzione di architettare per realizzare la loro missione?
La maledetta Repubblica di Gilead poggia su incrollabili basi di acciaio... o su fragili gambe di argilla?


Mi sono accostata a queste pagine con tanta curiosità, e sono volentieri tornata in codesto angolo di mondo americano, immergendomi nuovamente nell'atmosfera cupa e surreale di Gilead, odiando ancora una volta gli uomini boriosi e prepotenti che stanno al potere e le Zie bigotte, autoritarie, burbere, spesso cattive, provando simpatia per le laboriose Marte e pena per le ragazzine costrette a sottomettersi alle dottrine propugnate in questa società malata; ho conosciuto meglio il piccolo universo delle Zie, come vengono istruite e addestrate per questo ruolo rilevante e privilegiato.

Mi ha anche coinvolto il piano traditore della testimone più anziana, personaggio odioso ma anche intrigante perché forte, spietato, furbo, consapevole della propria facoltà di influenzare il corso degli eventi nel bene e nel male.

Ecco, per assurdo, fino a quando ero immersa in Gilead, il fascino perverso di una società di questo tipo riusciva a tener desto e alto il mio coinvolgimento, forse perché comunque a far da padroni erano i comportamenti, gli stati d'animo, le speranze, le paure, i pensieri, i tradimenti, e in generale le relazioni umane, così complesse e ricche di contraddizioni.

Il "problema" è sorto quando la Atwood è passata all'azione, provando a creare situazioni tipiche della serie tv, che infatti alterna (soprattutto nella seconda e ancor più nella terza stagione) momenti statici ad altri più dinamici, avventurosi.

Quando ho cominciato a capire cosa avrebbero fatto per portare avanti la loro missione le tre protagoniste - e quando poi l'ho letto -, onestamente il picco di attenzione ha subito un calo brusco.
A parte che si risolve tutto molto (troppo?) in fretta, ma poi l'ho trovato prevedibile e un tantino banale, poco sviluppato. Tutto il pathos che comunque ho provato durante la lettura, mi è sceso arrivando alle ultime battute.
Il finale non è stato degno delle aspettative (certo, posso sempre dare la colpa alle mie aspettative), ma non perchè non lo condivida, bensì per come si arriva ad esso: mi sarei aspettata un po' più di suspense, di originalità, di avventura... E invece ho trovato l'epilogo piatto, poco coinvolgente e appagante.
E' come se la Atwood si fosse affrettata a scrivere un sequel preoccupandosi che esso si allineasse alla serie  (e posso pure capirlo) e, in un certo senso, la proseguisse; se I Testamenti saranno la base della sceneggiatura della quarta stagione ditemelo, che forse me la risparmio, anche se credo di no, considerato come finisce la terza ^_^

Avete letto questo libro? Se sì, che ve n'è parso? Ha soddisfatto la vostra curiosità o ha deluso un po' anche voi?



"Il mondo non era più né solido né affidabile, era poroso e ingannevole. Qualsiasi cosa avrebbe potuto sparire in un attimo."

"Quando c’è un vuoto, la mente si sente in dovere di riempirlo. La paura è sempre pronta a occupare un posto libero, così come la curiosità."

martedì 7 gennaio 2020

Recensione: UNA DONNA PUÒ TUTTO. 1941: volano le Streghe della notte di Ritanna Armeni



Ritanna Armeni ci racconta il coraggio, il patriottismo e la forza morale delle "streghe della notte", le donne del 588° Reggimento dell'Armata Rossa che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, portarono scompiglio nei cieli del Caucaso e diedero filo da torcere agli aerei tedeschi della Wermacht. Attraverso la testimonianza dell’ultima strega ancora in vita, ci è possibile leggere e conoscere la loro incredibile storia.



UNA DONNA PUÒ TUTTO.
1941: volano le Streghe della notte
di Ritanna Armeni





Ed. Ponte alle grazie
233 pp

 "Possibile siano donne? Così brave, abili, precise, spietate? Così incuranti del pericolo? Arrivano la notte all'improvviso, seminano il terrore e poi toccano di nuovo il cielo. Misteriose, sfuggenti, inafferrabili. Sembrano streghe. Nachthexen, streghe della notte".
 
Sono state battezzate "Streghe della notte".
Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche, guidate dalla celebre aviatrice e militare Marina Raskova, riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich.
Sono giovani donne che durante la guerra, su biplani piccoli e fragili, aggredivano i tedeschi col favore delle tenebre, ottenendo notevoli e positivi risultati a vantaggio dell'Unione Sovietica, il loro amato Paese per il quale erano disposte a  morire.

L'Autrice, in compagnia di una collaboratrice, vola in Russia per saperne di più e riesce ad incontrare nientemeno che l'ultima delle streghe, Irina Rakobolskaya, ormai ultranovantenne ma con una memoria di ferro, lucida, ordinata e meticolosa nella narrazione degli eventi vissuti tanti anni prima, di cui serba ricordi fervidi e vividi.

Il confronto con il racconto appassionato di questa testimone apre gli occhi dell'Autrice su un'altra faccia del volto femminile della guerra al quale finora non aveva pensato: non tutte le donne sono state (soltanto) vittime di disastri (materiali e non), non tutte si sono arrese alla sofferenza e alla miseria; alcune hanno deciso di non subire la Storia ma di parteciparvi, facendo del conflitto bellico "un'occasione di emancipazione, avevano colto (...) l'opportunità di allargare la propria sfera di libertà".
Nonostante il socialismo russo - dopo la rivoluzione del 1917 - avesse già sancito la parità tra uomo e donna, le streghe della notte aveva preteso "la parità tragica e feroce delle bombe e della morte", e per ottenere una tale conquista non hanno esitato a sacrificarsi.

Nelle parole infervorate di una Irina i cui ricordi non si sono sbiaditi, l'Autrice sente forti i valori della patria, della disciplina militare, della vittoria; nella voce dell'anziana eroina russa c'è la saggezza, la rabbia, il dolore per le amiche perdute in volo, c'è il forte senso di amicizia con le colleghe, e c'è anche una dose di ironia che, non di rado, accompagna il racconto di quei fatti ormai lontani nel tempo.

Il 588° reggimento era composto da sole donne, che hanno dovuto stringere i denti e sollevare fieramente il capo davanti agli scherni ripetuti, al sarcasmo e all'ostilità palese dei colleghi uomini, che vedevano di mal occhio la presenza di queste minute donnicciole convinte (secondo questi maschietti) che andare in guerra e volare in aeroplano fosse un gioco.

Eppure, questo gruppo di amiche aviatrici ha saputo ingoiare lacrime e umiliazioni pur di dimostrare fermezza nella propria decisione di dare il proprio contributo alla causa bellica, consapevoli di come questo potesse anche significare dare la propria vita per la madrepatria.

La loro battaglia, prima ancora di svolgersi in cielo e di alzarsi in volo, prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare.

A ben guardare, il primo vero nemico da sconfiggere non è stato il tedesco, bensì i maschi russi, con i loro pregiudizi, la diffidenza, i risolini di scherno, la scarsa considerazione e, infine - cosa ancor più triste - l'intenzionale oblio in cui vorrebbero confinarle.
E proprio contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, interpellando l'ultima eroica strega, Irina, la vice comandante del 588° reggimento, che a sua volta ci presenta l’eroina nazionale Marina Raskova, la quale, con la sua audacia e fierezza, ha saputo convincere Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici.
E poi ci parla del freddo, della paura, del coraggio e perfino dell’amore che c'erano dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento.

"Nell’inferno del fronte sud, pronte a morire, c’erano donne che erano poco più che bambine, che si sentivano smarrite e, tuttavia, andavano avanti. Non dobbiamo dimenticarlo. È questo che rende straordinaria la loro avventura."

Un resoconto piacevole e fluido da leggere come un romanzo, ma che romanzo non è perché racconta di vicende e di persone realmente esistite e che hanno saputo lasciare la propria importante e ammirevole impronta nella Storia, e lo hanno fatto andando contro chiunque avrebbe voluto relegarle al focolare domestico - la guerra è un affare per soli uomini!! - o tutt'al più al lavoro nelle fabbriche (per sostituire gli uomini al fronte), ma queste eroine non hanno chinato il capo passivamente e per la loro intraprendenza e risolutezza,meritano di essere ricordate e rispettate.
 
Sono contenta di aver letto questo libro e di aver colmato una mia lacuna storica: non sapevo nulla di queste streghe della notte ed è stato bello conoscerle e poterle ammirare in tutto il loro entusiasmo, abnegazione, amore per la patria, resilienza e forza d'animo.
Un libro adatto in particolare a quanti amano la Storia contemporanea e le storie vere di donne che, pur con tutte le loro naturali fragilità, hanno saputo affrontarle e superarle dando prova di un temperamento forte, deciso e capace di atti eroici.
 
"Ženščina možet vsë!" - Una donna può tutto!


mercoledì 27 novembre 2019

Le mie prossime letture



Cari amici, vi presento le mie prossime letture:



Ritanna Armeni sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia.

Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte
Ritanna Armeni


Ponte Alle Grazie
233 pp
Le chiamavano Streghe della notte. Nel 1941, un gruppo di ragazze sovietiche riesce a conquistare un ruolo di primo piano nella battaglia contro il Terzo Reich. 
Rifiutando ogni presenza maschile, su fragili ma agili biplani, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che può avere anche il volto delle donne. 
La loro battaglia comincia ben prima di alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia al maschile vorrebbe cancellare. 
Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui vorrebbero confinarle. 
Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net» della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce insieme a lei la loro incredibile storia. 
È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici. 
È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo una donna potrebbe fare: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria. C’è il patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. C’è l’amicizia. E c’è – fortissima – la spinta alla conquista della parità con l’uomo, desiderata talmente tanto – e questa non è retorica – da scegliere di morire pur di ottenerla».



La scrittrice croata Ksenija Stojic ha scritto un delicato romanzo che racconta la nascita di un rapporto speciale tra una giovane donna, Mare, e un’anziana signora, Giovanna. Un legame indissolubile che segnerà nel profondo la vita di entrambe. Una storia che parla di dolore e di solitudine, di accettazione e di rinascita attraverso il punto di vista di due donne reduci da un’esistenza complicata. Giovanna ha già imparato a navigare a vista nel burrascoso oceano della vita, e diventa per la giovane amica il faro che la orienterà verso la consapevolezza piena di sé stessa.


Lascia che le cose accadano 
di Ksenija Stojic


Europa Ed.
177 pp
14.90 euro


La motivazione che ha spinto la psicologa e psicoterapeuta Ksenija Stojic a scrivere questo romanzo è nata spontaneamente, dopo che una paziente che aveva perso la madre le chiese di consigliarle qualche testo che potesse aiutarla ad affrontare il profondo dolore. 
In modo del tutto naturale dal cuore e dalla mente dell’autrice presero vita i personaggi, le trame e le parole, e nacque questo romanzo dove si racconta la profonda crisi esistenziale di una giovane donna, la quale, mediante incontri e confronti affascinanti, sviluppa un ricco e complesso approccio alla vita che le permette non solo di riappropriarsi delle sue profonde risorse psicologiche ma anche dell’amore. 
I protagonisti si confrontano sugli aspetti fondamentali delle loro esistenze: la dialettica tra la vecchiaia e la gioventù, tra chi la vita l’ha vissuta e chi ha paura di viverla, tra chi non ha paura della morte e chi la teme da sempre, comporta uno scambio di concetti e di valori che incidono profondamente sulle personalità dei protagonisti.

domenica 2 ottobre 2016

Prossimi arrivi in libreria (6 - 13 - 20 ottobre 2016)



Buona domenica, lettori carissimi!

Le pubblicazioni in uscita ad ottobre sono tante e pronte a soddisfare i gusti di tutti!

Ne vediamo alcune in arrivo tra qualche giorno?  ^_-


Per gli amanti dei thriller psicologici ricchi di suspense:


TUTTO SI DIMENTICA
di Wendy Walker


Editrice Nord
trad. B. Ronca
364 pp
16.90 euro
USCITA
 6 OTTOBRE 2016
Durante una festa nella tranquilla cittadina in cui vive da sempre, Jenny Kramer viene aggredita da un uomo, che fugge senza lasciare traccia.
Ma Jenny, in realtà, non ricorda questo brutto episodio della propria vita, perchè è stata sottoposta ad una cura farmacologica sperimentale che le ha cancellato parte dei ricordi.
Ma dimenticare è solo un'illusione: il corpo di Jenny conserva quei momenti e presto il passato riaffiora, tanto da spingerla a tentare il suicidio.
Tutti in famiglia sono turbati e secondo lo psicoterapeuta Forrester, la paziente deve assolutamente recuperare quella dolorosa esperienza dalla sua memoria, se vuole guarire.
Anche a costo di riportare alla luce verità scomode che gettano ombre sulla tranquilla cittadina di provincia...





LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10
di Ruth Ware


Ed. Corbaccio
trad. V. Galassi
320 pp
16.90 euro
USCITA:
13 OTTOBRE 2016
Per superare lo stress in seguito ad un tentativo di effrazione in casa sua da uno sconosciuto, la giornalista Lo Blackwood si è concessa una crociera.
Ma il sogno diventa incubo la notte in cui viene svegliata da un urlo e vede un corpo precipitato in mare dalla cabina accanto alla sua.
Ma secondo il personale di bordo, quella cabina non era occupata da alcun passeggero e non ne manca all'appello nessuno.
Forse la mente stressata sta facendo brutti scherzi o Lo ha a che fare con un assassino che ce l'a solamente con lei?










Per chi vuol concedersi storie di legami, ricche di emozioni cullate dall'amore per la musica o dal profumo dei fiori.


TI DEVO UN RITORNO
di Niccolò Agliardi


Ed. Salani
USCITA
6 OTTOBRE 2016

Pietro, a 32 anni, è un uomo che deve ancora imparare a vivere. Quando muore il padre, decide di lasciare Milano e rifugiarsi in un paesino nelle Azzorre, e qui incontra Vasco, 19 anni, con cui instaura un'amicizia quasi padre-figlio.
Ma uno strano naufragio porta sull'isola un carico di cocaina che stravolge la vita degli isolani e mette Pietro davanti a scelte importanti per sè, per Vasco e per tutti gli altri.




LA CITTA' DEGLI INCONTRI PROIBITI
di Carolina de Robertis



Ed. Garzanti
trad. S. Cerchi
400 pp
17.60 euro
USCITA:
6 OTTOBRE 2016

E' il 1917 e la 17enne Leda, in compagnia del violino regalatole dal padre, è diretta in Argentina, dove ad aspettarla c'è l'uomo che dovrebbe sposare.
Ma il promesso sposo non verrà a prenderla: è morto due giorni prima e le ha lasciato soltanto un baule pieno di abiti.
Sola in una terra straniera, Leda prende la decisioni di vestirsi da uomo e cercare di far fortuna col suo violino.
Perché Leda suona divinamente e solo la sua adorata musica è in grado di salvarla.




DELITTO ALLA SCALA
di Franco Pulcini

Ponte alle Grazie
480 pp
16 euro
USCITA:
6 OTTOBRE 2016
E' un giorno di novembre a Milano quando il direttore d'orchestra, che avrebbe dovuto dirigere l'Arianna di Monteverdi al Teatro della Scala, viene assassinato.
A questa tragedia si aggiunge il dubbio che il manoscritto sia un clamoroso falso e che questo mandi all'aria il programma.
Lo spettacolo va salvato e ad indagare viene chiamato il commissario Abdul Calì, che di musica non ha alcuna esperienza, ma forse proprio per questo è il più adatto a mettere il naso in storie di passioni, invidie, isterie da artisti e forti interessi economici...



IL QUADERNO DELL'AMORE PERDUTO
di Valèrie Perrin

Edizioni Nord
trad. G. Maugeri
350 èè
16.40 euro
USCITA
13 OTTOBRE 2016
Segnata dalla morte prematura dei genitori, Justine rifugge le emozioni e ha abbracciato una tranquilla monotonia.
Abita in un paesino della Normandia e lavora come assistente in una casa di riposo. 
Ma è proprio nella residenza Ortensie che Justine conosce Hélène, che racconta la sua storia e condivide con Justine i ricordi del suo grande amore, un amore spezzato dalla furia della guerra e nutrito dalla forza della speranza. 
Per Justine salvare quei ricordi dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione. 
Compra un quaderno azzurro in cui riporta ogni parola di Hélène e, mentre le pagine si riempiono del passato, Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. 
Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle, anche a costo di rimanere scottata. 
Ma troverà il coraggio di impugnare la penna per scrivere il proprio destino?




IL GIARDINO DEI FIORI SEGRETI
di Valentina Caboni


Ed. Garzanti
USCITA:
20 OTTOBRE 2016
Iris è una ragazza che, dopo essere stata in giro per il mondo col padre, ora vive a Londra, immersa e felice tra i suoi fiori, che la fanno sentire a casa e al sicuro.
Un giorno, mentre è alla mostra di fiori più famosa, incontra Viola, che non è una ragazza qualunque: Viola è identica a lei e, come Iris, ama i fiori.
Iris e Viola sono sorelle gemelle, divise da piccolissime; il segreto della loro nascita si nasconde a Volterra, dove sono nate, in un'antica dimora dove nonna Giulia le sta aspettando per aiutarle a ritrovare il sentiero giusto e la missione a loro affidata: essere le custodi del giardino e le guardiane della Rosa dei mille anni.
La strada è irta di ostacoli, tanti sono i misteri e le difficoltà da affrontare insieme per trovare la risposta a ogni domanda nel giardino: perchè è tra le spine che nasce il cuore più prezioso.






ORFANI BIANCHI
di Antonio Manzini


Ed. Chiarelettere
USCITA:
20 OTTOBRE 2016
Mirta è una giovane donna moldava che, dopo aver lasciato il proprio Paese e il proprio bambino, Ilie, ora  vive a Roma e cerca di lavoro.
Mirta si prende cura di persone lasciate sole dalla famiglia; lei non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un’intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane.
Manzini in questo romanzo pone al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato, il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. 
Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza. 
Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso.

mercoledì 3 giugno 2015

Dal 4 giugno in libreria: "Una così breve distanza ci separa" - "Un'altra notte, un altro giorno" - "La prossima volta"



Cosa troveremo domani in libreria?

UN'ALTRA NOTTE, UN ALTRO GIORNO
di Sarah Rayner


Ed. Guanda
trad. V. Bastia
400 pp
18.50 euro
in libreria:
4 GIUGNO 2015
Trama

Sono due anni che Karen ha perso il marito.
Due anni in cui ha cercato di farsi forza, di andare avanti soprattutto per amore dei due figli, Luke e Molly, di cinque e tre anni al momento della tragedia.
Ma adesso che anche suo padre, l’amatissimo nonno dei bambini, è malato, Karen si sente smarrita e crede di non farcela più. Anche Abby è in crisi nera: il marito ha deciso di lasciarla, perché non riesce ad affrontare l’autismo del loro figlio Austin.
Mike invece è sommerso dai debiti e deve chiudere il negozio di fiori che tanto amava e nel quale aveva investito tutte le sue energie.

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.
Tre persone comuni sull’orlo del baratro, che si ritrovano in una clinica dove imparano a fare i conti con se stessi e a trovare le motivazioni necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza. Karen, Abby e Mike, insieme agli altri pazienti, stringeranno amicizia, impareranno che si può ridere anche nei momenti più bui e che la vita ti riserva sempre una seconda possibilità.

L'autrice.
Sarah Rayner è nata a Londra e vive a Brighton. È autrice di romanzi e copywriter freelance
.

venerdì 10 ottobre 2014

OrienteDaLeggere: 'IL PITTORE DI VENTAGLI' di Hubert Haddad



Un romanzo di iniziazione e trasmissione che prova a suggerire "un senso possibile alla presenza nel mondo" (L'Humanitè).

IL PITTORE DI VENTAGLI
di Hubert Haddad


Ed. Ponte alle Grazie
Trad. F. Bruno
160 pp
13.90 euro
DAL 9 OTTOBRE
2014

"Non scorderò mai le ultime parole di Matabei: «Senti il vento che soffia. Si può passare la vita ad ascoltarlo ignorando tutto dei moti dell'aria. La mia storia è stata come il vento, più o meno incomprensibile tanto agli altri quanto a me stesso». Alla vigilia dei miei diciott'anni, in seguito a un violento litigio con il mio maestro, oppresso dai rimorsi ma risoluto, me n'ero andato a vivere e a studiare a Tokyo. Se sono tornato nella contrada di Atora, assillato da un presentimento, è stato dopo averlo scoperto in condizioni pietose, smarrito, il volto tumefatto, su una fotografia di un rotocalco che risaliva al mese di marzo. Capita che il pentimento agiti profondamente i nostri sogni, quanto basta per avvertirci con prodiga precisione di ciò che succede a duecentotrenta chilometri di distanza."

"Un romanzo che conquista per la grazia della sua semplicità, l’evocazione delle immagini e l’intimo turbamento che suscita." Libération

"Una scrittura così magistrale che persino il più vorace dei lettori rallenterà il ritmo di lettura per assaporarlo più a fondo, mentre l’appassionato di giardini ne leggerà e rileggerà ogni sua pagina." La Presse
Trama

È in fondo alla contrada di Atora, sull’isola di Honshu, in Giappone, che Matabei Reien si ritira per scappare ai furori del mondo contemporaneo.
In questo luogo sperduto tra montagne e Pacifico, si nasconde la tranquilla pensione di donna Hison, e poco distante un giardino fuori dal tempo
Poco a poco, Matabei si lega al vecchio giardiniere, il maestro Osaki, e scopre in lui uno straordinario pittore di ventagli, diventando suo allievo. 
Fantastico labirinto dalle prospettive ingannevoli, il giardino del maestro Osaki è anche cornice di ferite e passioni, ben lontane dalla via dello Zen, e che verranno violentemente spazzate via dalla furia del recente tsunami. 
Cosa resterà del maestro Matabei e dei suoi preziosi ventagli?
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.
Colmo di atmosfere rarefatte, sospeso tra presente e passato, Il pittore di ventagli regala passaggi di poesia pura, delicate pennellate che restituiscono l’animo umano in tutte le sue sfumature. Vincitore di due prestigiosi premi letterari in Francia nel 2013, Hubert Haddad ci regala con questo libro una toccante e indimenticabile storia di iniziazione, di grande eleganza e dominio stilistico.

L'autore.
Hubert Haddad è nato a Tunisi nel 1947 ed è emigrato a Parigi nel 1950. Romanziere, poeta, letterato, saggista e drammaturgo, ha pubblicato moltissimi romanzi di successo, raccolte di poesie, ed è stato fondatore e direttore di riviste letterarie. Nella sua lunga carriera ha ricevuto prestigiosi premi, tra cui il Grand Prix du roman de la SGDL, il Prix des cinq continents de la Francophonie, il Prix Renaudor Poche, il Prix du Cercle Interallié e il Prix Louis Guilloux.

giovedì 4 settembre 2014

Cosa c'è oggi in libreria (4 settembre 2014)?



Sono diversi i romanzi in uscita oggi!!
Ne vediamo alcuni?

I NOSTRI GIOVEDI' AL PARCO
di Hilary Boyd


Editrice Nord
Trad. D. Rizzati
382 pp
16.40 euro
dal 4 settembre 2014
Trama

Sono dieci anni che Jeanie vive in una prigione di silenzio, da  quando cioè, in una fredda sera di autunno, suo marito è rientrato a casa e ha iniziato a comportarsi come se lei non esistesse. 
Ancora oggi, lui non la guarda, non le parla, dorme in un'altra stanza. 
A poco a poco, Jeanie ha imparato ad andare avanti senza di lui, concentrandosi sul suo negozio di alimenti biologici e godendosi i giovedì al parco insieme con la nipotina. 
Ed è proprio in uno di quei pomeriggi che conosce Ray, anche lui lì per far giocare il nipote. 
Ray è galante, spiritoso, gentile. Per la prima volta dopo tanto tempo, Jeanie si sente di nuovo apprezzata e, giovedì dopo giovedì, si accorge di provare uno slancio che credeva di avere ormai perduto. 
Eppure la felicità ha un prezzo. 
Ben presto infatti, Jeanie si rende conto che, per abbandonarsi a un nuovo amore, deve liberarsi di ciò che la lega al passato, mettendo così a rischio tutto ciò che ha costruito. 
Come il rapporto con la figlia, che non capisce cosa stia succedendo alla madre, o la stima delle amiche, che le suggeriscono di non dare peso a un sentimento effimero. 
Ma, soprattutto, Jeanie deve ricominciare a comunicare col marito, e l'unico modo per farlo è scoprire cosa sia successo in quella notte di dieci anni prima...

IL SUPERLATIVO DI AMARE
di Sergio Garufi


Ed. Ponte alle Grazie
309 pp
16.50 euro
dal 4 settembre 2014
Trama

Gino, cinquant'anni, scrittore di un solo libro, campa a Roma come traduttore, trascina una relazione con una donna sposata, non ha soldi, non ha certezze, non ha legami. 
Il problema di Gino è che i suoi desideri sembrano avverarsi: lo scotto da pagare sarà notevole..
Ambientato tra Roma, Parigi, Bruxelles e l'Umbria, "Il superlativo di amare" è il romanzo di un uomo nel pieno della maturità che deve fare i conti con l'eterno conflitto tra le aspettative giovanili e la loro evaporazione; il romanzo di una generazione che è stata tenuta in panchina e a cui ora viene chiesto di farsi completamente da parte; ma anche, e prima di tutto, il romanzo di un amore e di una cocciuta, ironica, romantica fedeltà a sé stessi e alla propria storia, alle passioni mai spente

FUGA DA AUSCHWITZ
di Joel c. Rosenberg


Ed. Newton Compton
Trad. A. Peretti
432 pp
9.90 euro
dal 4 settembre 2014
Trama

Siamo negli anni terribili del nazismo e tutti i non ariani - e in particolare gli ebrei come Jacob Weisz - sono diventati i reietti del Paese. 
Weisz tenta lottare contro la dittatura ma, dopo un attentato fallito e una notte di inaudite violenze, si ritrova sul treno che deporta i prigionieri ad Auschwitz. 
Per sopravvivere, Jacob dovrà affidarsi solo alla propria intelligenza e saggezza, e magari sulla clemenza di un Dio in cui però sente di non credere più. 
L'ultima carta che gli rimane da giocare è tentare la fuga, supportato nella sua missione impossibile da un prete francese, Luc, anch'egli deportato ad Auschwitz per aver già aiutato altri ebrei. 
Ma fuggire da quella fortezza sembra un'impresa disperata e senza possibilità di riuscita...

TABU'
di Ferdiand von Schirac


Editore: Longanesi
Trad. I.A. Piccinini
Collana: La Gaja Scienza
Data Uscita: 04 settembre 2014
Pagine: 200
Prezzo: 14,90€
Trama

Sebastian von Eschbung è cresciuto schiacciato da un dolore terribile che non lo lascia in pace: il suicidio del padre quando lui era solo un bambino. 
Ora che è adulto, cerca conforto nell'arte, scattando foto e installando video, per spiegare che cosa siano la bellezza, il sesso, la solitudine infinita dell’essere umano. 
Ma un giorno una ragazza, che Sebastian conosce, scompare, si pensa ad un omicidio e lui viene accusato di averla uccisa. La sua difesa viene assunta da un anziano avvocato che, aiutando il giovane artista, cerca di aiutare anche se stesso. ù

Scarno e poetico, duro e commovente, un romanzo sull’arte e sulla giustizia. 

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