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venerdì 23 marzo 2018

Segnalazione novità Metropoli d'Asia: Lancio a effetto di Omar Shahid Hamid



Per gli amanti della narrativa orientale,una nuova uscita Metropoli s'Asia:


Lancio a effetto 
di Omar Shahid Hamid

Trad. G. Garbellini


Una caccia all’uomo avvincente e originale: non si cerca l’assassino, che è in prigionia fin dall’inizio, ma il destinatario delle sue lettere. È anche la storia di un’amicizia fra tre persone e il ritratto di un Paese, anzi di un territorio più allargato (si parla del conflitto tra India e Pakistan per il controllo del Kashmir, di Afghanistan, dell’11 settembre).

È di grande attualità, anche perché le modalità con cui agisce Uzair (decapitazione filmata di un prigioniero) ricordano molto l’Isis. Inoltre l’Autore ha un’esperienza diretta, essendo un poliziotto e avendo subito un attentato e minacce da parte di terroristi.
 Vengono descritti vari ambienti, dalle scuole elitarie in Pakistan e Stati Uniti, ai campi di addestramento per jihadisti in Afghanistan, dal deserto pachistano a Londra, dai gruppi fondamentalisti religiosi alle squadre scolastiche di cricket. Si sottolineano le differenze tra Oriente e Occidente, che provocano spaesamento nei rampolli delle famiglie ricche pachistane che vanno a studiare nei college americani.
 L’Autore mette in ridicolo non solo il fanatismo religioso, ma denuncia anche la corruzione di polizia e governo.



venerdì 25 agosto 2017

Segnalazione Metropoli d'Asia: SVEGLIAMI ALLE NOVE DOMATTINA di A Yi



E' ritenuto «...uno degli autori più interessanti della nuova generazione» (La Lettura, Corriere della Sera) e grazie alla C.E Metropoli d'Asia, specializzata nella pubblicazione di autori orientali innovativi e di spicco, i lettori italiani possono conoscerlo e apprezzarlo; è al suo secondo romanzo A Yi, «l’enfant prodige della letteratura cinese» (Internazionale):


SVEGLIAMI ALLE NOVE DOMATTINA
di A Yi


Ed. Metropoli d'Asia
trad. P. Magagnin
Hongyang, un malavitoso locale che per molti anni ha tenuto in un pugno un villaggio di campagna e le zone limitrofe, viene trovato morto dalla sua donna all’indomani di un banchetto, forse a causa dell’eccessivo consumo di alcolici, o forse no… 

Il romanzo, attraverso le voci narranti di famigliari, amici e nemici, ricostruiscono la sua storia, la sua figura, i suoi legami criminali e personali in una società cinica e disperata che costituisce la cifra narrativa di A Yi, il quale riversa in una prosa densa e audace il suo vissuto di poliziotto e la sua capacità di cogliere negli uomini e nelle situazioni aspetti sconosciuti e nascosti.


L'autore.
Nato nel 1976 a Ruichang, nella provincia dello Jiangxi, A Yi (pseudonimo di Ai Guozhu) ha lavorato come poliziotto, giornalista sportivo e redattore prima di dedicarsi alla scrittura, a trentadue anni. Dopo un breve periodo nel consiglio di redazione di Chutzpah/Tian Nan, una nuova rivista letteraria che pubblica scritti di autori giovani e innovativi (tra cui lo stesso A Yi), ora lavora per la casa editrice Xiron come direttore della collana di narrativa “Iron Gourd”. La sua prima opera, la raccolta di racconti Grey Stories, esce nel 2008. Segue nel 2010 The Bird Saw Me, un’altra raccolta in cui l’autore sviluppa il suo stile insolito e la sua tutt’altro che romantica visione del mondo e che viene accolta con grande favore da pubblico e critica. Nel 2012 esce in Cina E adesso?, il suo primo romanzo; il suo ultimo lavoro è Domattina svegliami alle nove (Metropoli d’Asia).

domenica 16 aprile 2017

Novità Metropoli d'Asia: "Pavana per una principessa defunta" di Park Min-gyu



Con uno stile caratterizzato da continui rimandi tra il presente e il passato e frasi spezzate come la memoria dell’io narrante, Park Min-gyu affronta con sguardo ironico e incisivo la frenesia della società contemporanea e i suoi miti di progresso. 


Pavana per una principessa defunta 
di Park Min-gyu

Ed Metropoli d'Asia
B. Merlini
336 pp
Euro 15,00
Il protagonista di questo romanzo, segnato dalla separazione dei genitori (il padre, un bellissimo uomo diventato star del cinema, ha abbandonato lui e la madre, una donna dall’aspetto insignificante), conduce un’esistenza inconcludente. 
rova lavoro nel parcheggio di un grande magazzino, dove conosce una ragazza molto brutta e stringe amicizia con un collega più grande di lui che ama molto filosofeggiare e bere birra. Siamo a metà degli anni Ottanta a Seul, un periodo di boom economico. 
Il protagonista, che ha ereditato la bellezza dal padre, si avvicina alla ragazza, e lentamente nasce un rapporto sempre più profondo e delicato. 
Con la complicità del collega, si crea un terzetto che trascorre insieme la maggior parte del tempo libero, in un viaggio di conoscenza reciproca e di amicizia bruscamente interrotto dal tentato suicidio dell’amico e dall’improvvisa partenza della ragazza. 
La ritroverà dopo molte ricerche: la storia sembra destinata al lieto fine, ma un tragico incidente spezzerà questo sogno, che però riprenderà qualche anno dopo, sotto altre forme, in un gioco di prospettive e punti di vista discordanti dove niente sarà più come sembrava un tempo. 


Se in quel momento non mi avesse stretto la mano e non avesse posato piano la sua testa sulla mia spalla... non sarei stato capace di respirare, né di aprire gli occhi in quel mare profondo dove non c’erano più pesci. Appoggiati l’uno all’altra, non parlammo più, ascoltammo semplicemente la musica, con un auricolare a testa. Let me take you down, ’cause I’m going to Strawberry Fields. Nothings is real and nothing to get hung about. Strawberry Fields forever.

Non esiste un luogo eterno, come non esiste un uomo eterno, ma quella notte cominciai a credere che determinati ricordi possano esserlo. Quell’autobus procedeva in direzione di Seul lento come un carretto... All’interno l’aria era pesante e si percepiva una puzza di sterco di cavallo e di piedi, dato che un passeggero si era tolto le scarpe. Percepimmo quell’odore come se fosse stato sprigionato dai nostri corpi. Usciti dalla stazione dei pullman, le abbottonai il cappotto fino al collo, poi attraversammo il piazzale e il passaggio sotterraneo avvolti dall’oscurità, infine prendemmo un altro autobus per rientrare a casa. Non brillava nessuna luce colorata, ma per me, in quel momento, la notte rappresentava il Natale. Era Natale.

L'autore.
Park Min-gyu nasce nel 1968 a Ulsan, una piccola città della Corea del Sud. Il suo esordio letterario risale al 2003, anno in cui pubblica due romanzi che ottengono prestigiosi riconoscimenti. Per il suo stile non convenzionale, il senso dell’umorismo e la critica alla società consumistica, è considerato uno degli autori coreani più interessanti della sua generazione. Ha vinto molti premi letterari, tra cui: Munhakdonge New Writer’s Award (2003), Hankyoreh Literary Award (2003), Yi Hyo-seok Literary Award (2007), Hwang Sun-won Literary Award (2009) e Yi Sang Literary Award (2010).

venerdì 7 ottobre 2016

Narrando l'Oriente: "Gli ammutinati di Calcutta" di Nabarun Bhattacharya (segnalazione)



Recente pubblicazione firmata Metropoli d'Asia; dalla trama mi pare un libro davvero particolare.


GLI AMMUTINATI DI CALCUTTA
di Nabarun Bhattacharya

Ed. Metropoli d'Asia
Cura e traduzione dal bengali
 di Carola Erika Lorea
288 pp
15 euro
2016
Due gang rivali sul finire del XX secolo si scontrano e si incontrano in una fantasmagorica Calcutta. La prima gang è composta dagli iconici Fyataru, un gruppo di angeli punk dal retrogusto anarchico che vivono ai margini della società e combattono le disgustose ipocrisie di un sistema politico e burocratico stantio, malvagio e corrotto.
Con i loro poteri sovrannaturali, fra cui spiccare il volo al solo pronunciare un cacofonico mantra e lanciare bombe di escrementi umani in testa ai ministri corrotti, i Fyataru mirano ad eliminare tutti gli “ismi” e tutti gli “scismi” che tormentano l’umanità urbana. 
La seconda gang è formata dai Choktor, una setta magica di stregoni tantrici. 
Seguendo i saggi consigli di un progenitore-sciamano nelle vesti di un uomo-corvo, le due gang si uniscono e danno vita ad un’insurrezione scoordinata e rivoluzionaria.

Calcutta diventa l’improbabile campo di battaglia di una guerriglia diretta contro le forze del Governo a cui partecipano i poveri, gli scontenti, ma anche gli scheletri, i fantasmi e dischi volanti. La polizia è allo sbaraglio, e il Governo è costretto a proporre un trattato di pace con esiti misteriosi.

L'autore.
Nabarun Bhattacharya (Beherampore 1948 – Kolkata 2014) è lo scrittore e poeta più controverso e più amato fra le nuove generazioni urbane e fra le frange più liberali, progressiste e radicali del Bengala. Diventato famoso grazie al romanzo breve Herbert (1993), vincitore del prestigioso Sahitya Academy Award, la sua prematura scomparsa ha lasciato un immenso vuoto nel parorama contemporaneo degli intellettuali del Bengala; il regista Q (Love in India, Gandu, Tasher Desh) ha diretto un documentario dedicato alla vita, alle idee e alle creazioni di Nabarun Bhattacharya, che verrà presentato in anteprima in Italia da fine settembre in occasione dell'uscita del volume di Metropoli d'Asia.

domenica 10 aprile 2016

Novità Metropoli d'Asia: E ADESSO? di A Yi


E adesso? è un romanzo elettrizzante e raffinato su un omicidio privo di movente che ricorda l’assurdo di Kafka, il nichilismo di Camus e la corruzione morale di Dostoevskij. 
È un’analisi scioccante della disperazione che intrappola gli abitanti poveri delle campagne e allo stesso tempo un’incursione condotta con grande abilità tecnica nel campo dell’horror e della suspense. 

E ADESSO?
di A Yi


Ed. Metropoli d'Asia
trad. S. Pozzi
Pagine 128
Euro 10,00
«Da ultimo, hanno introdotto un agente di custodia. L’uomo ha raccontato che, dietro le sbarre, i malviventi diventano agnellini e supplicano di vedere la moglie o i genitori, invece io mantenevo un atteggiamento distaccato, come se nulla fosse.
“Dopo quello che è successo, la sua unica richiesta è stata un menu del McDonald’s”.
“Kentucky Fried Chicken”, ho precisato».


Un giorno qualunque in una provincia della Cina. 
Mentre conduce la sua vita normale, un adolescente sta progettando il brutale assassinio della sua unica amica. La attira in una trappola, la strangola, infila il cadavere in una lavatrice e fugge dalla città, dando il via a una caccia all’uomo piena di imprevisti. 

Con uno straordinario controllo dello stile, A Yi svela l’antefatto psico-logico che ci consente di dare un senso alla drammatica violenza della storia e fornisce degli scorci agghiaccianti e rivelatori su un Paese che vive un radicale cambiamento dal punto di vista sociale, politico ed economico.


«Con questo romanzo A Yi dimostra di essere una delle voci più importanti emerse negli ultimi anni nella Repubblica Popolare Cinese». International Express

«Frasi guizzanti e lampi di pensiero originale filtrano nella sua prosa essenziale e descrittiva come raggi di sole in una stanza in penombra». Big Issue

L'autore.
Nato nel 1976 a Ruichang, nella provincia dello Jiangxi, A Yi (pseudonimo di Ai Guozhu) ha lavorato come poliziotto, giornalista sportivo e redattore prima di dedicarsi alla scrittura, a trentadue anni. Dopo un breve periodo nel consiglio di redazione di Chutzpah/Tian Nan, una nuova rivista letteraria che pubblica scritti di autori giovani e innovativi (tra cui lo stesso A Yi), ora lavora per la casa editrice Xiron come direttore della collana di narrativa “Iron Gourd”. La sua prima opera, la raccolta di racconti Grey Stories, esce nel 2008. Segue nel 2010 The Bird Saw Me, un’altra raccolta in cui l’autore sviluppa il suo stile insolito e la sua tutt’altro che romantica visione del mondo e che viene accolta con grande favore da pubblico e critica. Nel 2012 esce in Cina E adesso?, il suo primo romanzo, già pubblicato nel Regno Unito presso la casa editrice Oneworld, dove è in corso di traduzione anche il suo ultimo lavoro, Domattina svegliami alle nove (di cui Metropoli d’Asia ha acquisito i diritti).

venerdì 18 dicembre 2015

LeggendOrientale: OGGETTI SMARRITI di Liu Zhenyunè



Nuova uscita per Metropoli d'Asia: un romanzo «poliziesco intricato e cupo... La rete di inganni, finzioni e tradimenti che Liu Zhenyun costruisce nel suo romanzo ambizioso e complesso dà origine a una descrizione mirabile del mondo della malavita» Publishers Weekly


OGGETTI SMARRITI
di Liu Zhenyunè

Ed. Metropoli d'Asia
trad. P. Liberati
304
15 euro
Novembre 2015
«Era arrivato dallo Henan sei anni prima. A Pechino non lo legava un sentimento di affetto, ci era venuto per guadagnare e anche per allontanarsi dal luogo in cui aveva sofferto, ma anche un pezzo di ferro si riscalda, se tenuto sul cuore per sei anni. Ormai sognava più spesso di essere a Pechino che nello Henan. Sapeva che un giorno se ne sarebbe andato; nel bene o nel male dipendeva da quanti soldi avrebbe guadagnato, ma non avrebbe mai pensato di dover fuggire perché quel posto gli sarebbe potuto costare la vita. Una situazione che, a pensarci bene, non si era sviluppata in sei anni ma negli ultimi dieci giorni. Aveva perso un marsupio e trovato una borsetta, poi la situazione era cambiata. Gli era già successo in passato, ma di solito era una bazzecola che si ingrandiva o un’enormità che si sgonfiava. In sostanza, la natura essenziale non si modificava, una formica poteva diventare un’altra formica o tutt’al più trasformarsi in una mosca. Ma in questo caso la formica era diventata una tigre che, a un tratto, si era voltata e si era avventata su di lui. In quarant’anni di vita, a Liu Yuejin non era mai capitato. Aveva perso unmarsupio e ora rischiava di perdere la vita. Non riusciva ancora a capacitarsene».

Trama

Il protagonista di questo pirotecnico romanzo si chiama Liu Yuejin, è emigrato a Pechino dalla provincia dello Henan, fa il cuoco nella mensa di un cantiere e cerca di raggranellare qualche soldo in più facendo la cresta sulla spesa. 
Il denaro non è mai abbastanza, anche perché Liu Yuejin deve mantenere il figlio, di cui ha voluto l’affidamento dopo che la moglie lo ha lasciato per mettersi con un suo ex compagno di scuola, commerciante di liquori contraffatti. 
Quest’ultimo gli ha sottoscritto un pagherò di sessantamila yuan come risarcimento in cambio della moglie, cifra che Liu Yuejin dovrebbe poter incassare a breve e sulla quale conta per ricostruirsi una vita e conquistare Ma Manli, una stravagante parrucchiera di cui si è innamorato. 
Purtroppo, uno scippatore gli ruba il marsupio, che contenevail certificato di divorzio e il pagherò, e Liu Yuejin, allo scopo di recuperarlo, chiede dapprima aiuto alla polizia ma, visto che nessuno gli dà retta, tramite un suo amico entra in contatto con l’ambiente della mala pechinese per decidere, alla fine, dicercare il ladro in autonomia. 
Dopo mille peripezie lo individua, lo segue e assiste al suo furto in una villa. Lo blocca mentre scappa, sorpreso dai proprietari dell’abitazione, e quello si difende tirandogli dietro una borsetta che ha appena rubato. All’interno c’è una chiavetta USB che contiene dei filmati compromettenti su un giro di donne e tangenti che coinvolge personaggi influenti. 
I ruoli si capovolgono e Liu Yuejin comincia a essere braccato da varie figure tra le quali Fratello Cao, capo di una potente banda di malavitosi; Faccia blu, che gli aveva rubato il marsupio e che ora rivuole la borsetta; due investigatori privati al soldo di committenti diversi, insomma una ridda di personaggi maggiori e minori intorno ai quali la storia si sviluppa seguendo un ritmo quasi frenetico, in un susseguirsi di colpi di scena e smascheramenti, di gag esilaranti e conseguenze drammatiche.

L'autore.
Liu Zhenyunè nato nel 1958 in una famiglia contadina di Yanjin, nella provincia dello Henan, nella Cina centrale, si è laureato alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pechino dopo cinque anni di arruolamento nell’Esercito popolare di liberazione. Inizia a scrivere nel 1982 ed è lo scrittore cinese che riesce a trasmettere nel modo più efficace gli aspetti contrastanti della società moderna e della cultura metropolitana e rurale della Cina, con un grande umorismo e un sarcasmo tagliente. Riceve i primi riconoscimenti negli anni Novanta per i suoi racconti brevi,opere rappresentative del neorealismo cineseche narrano le vicende all’interno delle aziende statali e del sistema burocratico. Tra i romanzi più noti, si segnalano Telefono cellulare (da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Feng Xiaogang nel 2003), Io sono Liu Yuejin (che è il presente romanzo, tradotto in italiano con il titolo Oggetti smarriti e pubblicato originariamente nel 2007), Una parola ne vale diecimila (vincitore del Premio letterario Mao Dun nel 2009, il massimo riconoscimento cinese per il romanzo) e Non sono una Pan Jinlian (2012).

venerdì 6 novembre 2015

Novità Metropoli d'Asia: "Memorie di un assassino" di Kim Young-ha



Un thriller incentrato su un serial killer che comincia a scrivere un diario prima che la malattia gli cancelli i ricordi dei suoi terribili crimini...

Memorie di un assassino 
di Kim Young-ha


Ed. Metropoli d'Asia
trad. A. De Benedittis
100 pp
10 euro
Ottobre 2015
Trama

Kim Pyŏngsu è un serial killer molto particolare: aspirante letterato e poeta, dopo aver ucciso decine di persone ha un incidente che lo costringe a farsi operare al cervello, evento dopo il quale smette di uccidere per 25 anni. 
Lo ritroviamo a settant’anni, ammalato di Alzheimer.
Nella sua mente vive con la figlia adottiva Unhui, e si convince che lei sia in pericolo a causa di un uomo. 
Si prefigge come ultima missione da compiere l’eliminazione di quell’uomo, e ciò innesca la memoria degli omicidi compiuti in passato. 
Costretto ad appuntare tutti i suoi ricordi ed eventi quotidiani su un taccuino per paura che la malattia li cancelli per sempre, traccia così una sorta di diario su un passato lucido e dettagliato e un presente confuso, sempre più paranoico e allucinatorio. 
Grazie a questa debolezza, si metterà sulle sue tracce l’ispettore An, che non si è mai arreso davanti alla lunghissima serie di omicidi insoluti e ha sempre dato la caccia al serial killer...

L'autore.
Nato nel 1968 a Hwach’on, Kim Young-ha approdò a Seoul nel 1980, dopo aver seguito le varie tappe della carriera militare del padre. Con Io ho il diritto di distruggermi (Metropoli d’Asia 2014) ha ottenuto il premio come migliore autore nel concorso Munhaktongne. A quell’opera sono seguiti nel 1997 il romanzo breve Chiamata e nel 1999 Cosa ci fa un morto nell’ascensore che, insieme ai suoi lavori più celebri L’impero delle Luci (Metropoli d’Asia 2013), Fiore nero e Quiz show gli hanno assicurato sempre ottime recensioni. Tradotte in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato film e serie televisive di notevole successo. Memorie di un assassino è il suo lavoro più recente.

venerdì 5 giugno 2015

LeggendOrientale: 20 FRAMMENTI DI GIOVENTÙ VORACE di Xiaolu Guo



In questo particolare testo, Xiaolu Guo tratteggia con efficacia il desiderio di modernità e il paradosso di un paese complesso come la nuova Cina, in cui la gioventù fatica a trovare una dimensione soddisfacente e a realizzarsi pienamente ma non si arrende mai, affamata com’è di futuro.


20 FRAMMENTI DI GIOVENTÙ VORACE
di Xiaolu Guo

Ed. Metropoli d'Asia
200 pp
14.50 euro
Sinossi

Un’intensa sequenza di 20 frammenti, brevi testi intervallati da fotografie che l’autrice stessa ha scattato a Pechino, racconta la ricerca di fortuna della protagonista femminile, Fenfang, la quale, dal suo villaggio contadino natale va a Pechino desiderosa di lavorare come attrice nell’industria cinematografica e televisiva.
Nel frattempo, lavora come inserviente in un cinema di Stato, esce con un ragazzo inadatto a lei e vive di spaghetti istantanei e precarietà.

L'autrice.
Nata in un villaggio della Cina meridionale nel 1973, Xiaolu Guo è scrittrice e regista. È autrice di romanzi, poesie e saggi, in cinese e inglese, che sono stati tradotti in diverse lingue. Il suo libro più famoso, Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati, ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, è stato pubblicato in Italia nel 2007 (Rizzoli). Nel 2013 è stata inserita nel “Granta’s Best of Young British Novelists” (con un estratto di La Cina sono io, pubblicato quest’anno dalla Random House), che in passato ha promosso autori del calibro di Martin Amis, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan, Zadie Smith. Come regista e sceneggiatrice ha realizzato vari documentari e film, tra cui Once Upon a Time Proletarian, presentato al festival di Venezia, e She, a Chinese, vincitore del Pardo d’Oro al festival di Locarno nel 2009. Dal 2002 vive a Londra.

venerdì 10 aprile 2015

LeggendOrientale: IL GIARDINO DELLE DELIZIE TERRENE di Indrajit Hazra



Un altro libro va ad aggiungersi alla nostra raccolta di libri e scrittori dell'Oriente.

leggendOrientale

IL GIARDINO DELLE DELIZIE TERRENE
di Indrajit Hazra


Ed. Metropoli d'Asia
trad. G. Guerzoni
Pagine 239
Euro 14,50
2010

Trama

A Calcutta, Hirenmoy Bose - piromane e insonne patologico - vive con la sua ragazza e gestisce un telefono pubblico aperto 24 ore su 24. 
Fino al giorno in cui un'aggressione subita al suo centro telefonico e una serie di incendi da lui stesso appiccati alla sua casa e a varie zone attorno alla sua attività lavorativa, gli danno la libertà di "partire verso nord", assieme ad alcuni compagni. 
A Praga, Manik Basu, famoso scrittore indiano in crisi di creatività fuggito nel Paese di Kafka, è rinchiuso in una prigione dove sotto sorveglianza armata è costretto a ottemperare al contratto con il suo editore e scrivere un romanzo per il quale ha già percepito l'anticipo sui diritti d'autore. 
Il blocco della creatività lo assale, ma per salvarsi la vita, Basu riesce a terminare il suo romanzo intitolato "Il giardino delle delizie terrene", che ha per protagonista Hirenmoy Bose e la storia che di lui stiamo leggendo.

L'autore.
Indrajit Hazra è un giovane e popolare scrittore e giornalista di New Delhi, dove scrive per l’Hindustan Times una seguitissima rubrica domenicale intitolata “Red Harring”, “Aringa Rossa”. Ha pubblicato il suo primo romanzo, The burnt foreheads of Max Saul, nel 2000 e l’ultimo, The Bioscope Man, nel 2008. Il giardino delle delizie terrene è uscito nel 2003.

venerdì 3 aprile 2015

Libri dal sapore orientale: "L'uomo tigre" di Eka Kurniawan



Un altro libro dal sapore orientale...




L'uomo tigre
di Eka Kurniawan

Ed. Metropoli d'Asia
Pagine 176
Euro 12,50
Marzo 2015


«Il giovane Eka Kurniawan è senza dubbio tra gli scrittori più interessanti presenti oggi nello scenario letterario indonesiano» The Sun Daily

«Scoprire l’eleganza della scrittura di Eka Kurniawan e l’esuberanza del suo immaginario è entusiasmante come guardar cadere i primi fiocchi di neve da un cielo invernale» The Jakarta Post


Trama

In una piccola cittadina indonesiana, il ventenne Margio uccide Anwar Sadat, un anziano e incallito sciupafemmine. L’omicidio viene compiuto in modo insolito: Margio ha morso il collo della vittima fino a spezzarne l’osso, proprio come una tigre uccide la sua preda. 
Sullo sfondo di un’Indonesia moderna ma ancora radicata in tradizioni ancestrali, il romanzo conduce il lettore in un labirinto di abusi e magie, di forti pregiudizi e impulsi irrefrenabili. Con uno stile composito, vivace e ironico, l’autore ci racconta la storia di due famiglie tormentate e di Margio, giovane a cavallo tra ambiente urbano e rurale e combattuto tra due nature, quella umana e quella soprannaturale.

«La tigre era bianca come un’oca, feroce come un cane selvatico. Mameh la vide emergere una volta per un breve istante dal corpo di Margio, come un’ombra. Non l’aveva mai vista prima e non l’avrebbe più rivista. Un segno indicava la presenza della tigre dentro il fratello; Mameh sapeva riconoscerlo ma ignorava se fosse l’unica in grado di farlo. Si poteva vedere solo al buio, era uno scintillio giallo, felino, che balenava negli occhi di Margio. Inizialmente lei si spaventava nel vedere quegli occhi, terrorizzata all’idea che la tigre potesse riemergere. Ma con il passare del tempo, e con il fatto che ormai vedeva quegli occhi che brillavano al buio fin troppo spesso, smise di preoccuparsene. La tigre non era sua nemica e non le avrebbe fatto del male; anzi, forse era lì per proteggere tutti loro».

L'autore.
Eka Kurniawan è nato a Tasikmalaya (nella parte ovest dell’isola di Giava) nel 1975. Ha studiato filosofia alla Gadjah Mada University di Yogyakarta e lavora come giornalista, scrittore e designer. Grazie al romanzo Cantikitu Luka (2002), prende subito posto tra i maggiori protagonisti della nuova scena letteraria in Indonesia, un Paese che sta rinascendo dopo decenni di una dittatura repressiva, conclusa nel 1998. L’uomo tigre è in corso di pubblicazione anche in Francia (Sabine Wespieser) e in Inghilterra (Verso Books).

venerdì 21 novembre 2014

LeggendOrientale: "La Cina sono io" di Xiaou Guo



«Un’affascinante storia d’amore e d’esilio, un’accusa alla Cina di ieri e di oggi» The Indipendent

LA CINA SONO IO 
(Xiaolu Guo)

Ed. Metropoli d'Asia
Trad. di Gaia Amaducci
300 pp
16.50 euro
Novembre 2014

«Crescere in una società comunista che limita la libertà ti fa diventare un topo arrabbiato e spinoso» 
Xiaolu Guo, intervistata da Maya Jaggi per The Guardian

«Un’ottima struttura narrativa, una storia epica della recente 
Storia cinese»
 The Times

Carissima Mu, 
sta sbucando il sole, vecchio cielo bastardo. Mi sento vuoto e inerme. Nell’anima non ho niente, se non l’immagine di te. Ti sto scrivendo da un luogo che non posso ancora rivelarti. Forse, quando sarò al sicuro, potrò farti sapere dove mi trovo. Non so quali siano i piani e cosa mi riserva il futuro. Una cosa però è certa: cercherò di restare libero e vivo per te. Ma accada quel che accada, non abbandonerò le idee che ho sostenuto per tutta la vita, le convinzioni che mi hanno fatto finire qui. Devo vivere per loro. So che ci rivedremo ancora, amore mio, ma non sono in grado di dirti quanto tempo ci separa da quel giorno.

Sinossi

Nella Londra contemporanea, la giovane e inquieta Iona lavora come traduttrice. 
Da una casa editrice riceve un plico contenente lettere e stralci di diario scritti in cinese. 
Lentamente, anche se dopo varie ricerche e con diverse lacune, emerge la storia di Jian, musicista punk di Pechino incarcerato e poi estromesso dalla Cina per le sue attività “antirivoluzionarie”, il quale, dopo varie peripezie, finisce in un centro per immigrati prima in Inghilterra e poi in Svizzera, e di Mu, la sua ragazza, aspirante poetessa. 
Quest’ultima, senza notizie di Jian da troppo tempo, contatta un direttore editoriale inglese di passaggio a Pechino e gli consegna lettere e diari suoi e del suo compagno nella speranza di scoprire qualcosa in più. Iona e il direttore editoriale, destinati a innamorarsi, verranno a sapere che Jian è figlio di un personaggio di primissimo piano della politica cinese, motivo per il quale tutte le notizie su di lui sono state censurate. 
Il romanzo, strutturato anch’esso come un diario, segue il lavoro di traduzione di Iona e parallelamente la sua vita e il suo coinvolgimento sempre maggiore nella storia dei due ragazzi, legati da un amore intenso ma pieno di difficoltà, soprattutto a causa delle ferite profonde di Jian e del suo percorso politico, segnato dal massacro di Tienanmen. 
Che fine avrà fatto Jian? Riuscirà Iona a ritrovarlo e a far incontrare nuovamente i due innamorati? Questa missione diventa il centro della sua vita e la cambierà profondamente.

L'autrice.
Xiaolu Guo. Nata in un villaggio della Cina meridionale nel 1973, Xiaolu Guo è scrittrice e regista. È autrice di romanzi, poesie e saggi, in cinese e inglese, che sono stati tradotti in diverse lingue. Il suo libro più famoso, Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati, ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, è stato pubblicato in Italia nel 2007 (Rizzoli). Nel 2013 è stata inserita nel “Granta’s Best of Young British Novelists” (con un estratto di La Cina sono io, pubblicato quest’anno dalla Random House), che in passato ha promosso autori del calibro di Martin Amis, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan, Zadie Smith. Come regista e sceneggiatrice ha realizzato vari documentari e film, tra cui Once Upon a Time Proletarian, presentato al festival di Venezia, e She, a Chinese, vincitore del Pardo d’Oro al festival di Locarno nel 2009. Dal 2002 vive a Londra.

venerdì 24 ottobre 2014

LeggendOrientale: 'La somma delle nostre follie' Shih-Li Kow



«Un libro pungente e molto efficace, che trasforma critica sociale e politica in immagini e battute divertenti e che stempera con l’ironia situazioni potenzialmente drammatiche» The Malay Mail

La somma delle nostre follie
Shih-Li Kow

Ed. Metropoli d'Asia
300 pp
14.50 euro
2014
«Dopo quella vicenda, la situazione era confusa. Beevi mi riportò che le persone si riferivano a ciò che era successo dicendo “il giorno in cui Auyong ha perso il controllo”. Lo ritenevo ingiusto; potevano definirlo il giorno in cui i ladyboy avevano reagito. Non ne ero orgoglioso. Ero estremamente imbarazzato, non perché ero entrato nella scuola come una furia, ma perché mi consideravano una persona che perdeva il controllo. Avevo sempre pensato che perdere il controllo fosse una prerogativa culturale dei malesi. Io non ne avevo motivo e non avrei dovuto avere il fegato di prendere una lunga arma, rivendicare una perdita di autocontrollo e correre in giro come un pazzo furioso. Quando un americano faceva una strage, era mentalmente disturbato e c’era sempre una storia dietro la nascita del mostro. Il killer era demente, aveva subito abusi, era stato ostracizzato oppure traumatizzato dalla guerra o da qualcosa del genere. Qui, se qualcuno prendeva in mano un machete, o una spada da samurai come in un caso di cui avevo letto di recente, venivano chiamati in causa spiriti e cortocircuiti religiosi. Un anziano professionista come me, istruito e civilizzato, per giunta cinese, non aveva simili ragioni».

Trama

A Lubok Sayong, cittadina immaginaria della penisola del Perak, in Malesia, situata in un avvallamento tra fiume e montagna e soggetta a frequenti inondazioni, s’intrecciano le vicende di Auyong, un ex direttore di supermercato che si trasferisce da Kuala Lumpur per dirigere una fabbrica di litchi in scatola, e di Mami Beevi, un’anziana lunatica e stravagante che, in seguito a una grave alluvione, si stabilisce nella grande casa di famiglia e la trasforma in struttura turistica. 
Alle loro storie si affiancano quelle di altri personaggi della cittadina: Ismet, l’artigiano vasaio; Sevaraja, il vicecommissario di polizia; Miss Boonsidik, simpaticissimo transessuale. 
Ma soprattutto, a un certo punto entra nelle loro vite Mary Anne, una ragazzina sopravvissuta all’incidente costato la vita alla sorellastra di Beevi e al marito, i quali la stavano portando a casa dopo averla inspiegabilmente adottata alla Casa per Fanciulle St. Mary, un orfanotrofio diretto da una religiosa truccata e vestita in modo appariscente, Suor Tan. 
Da quel momento le voci di Auyong e di Mary Anne si alternano nel narrare le loro storie e quelle di Lubok Sayong tra leggende ancestrali, fatti di cronaca, turisti in cerca di emozioni e ONG inutili e fastidiose, pesci assassini ed eventi paranormali. 

Con un scrittura fresca e coinvolgente, l’autrice ci regala uno sguardo giovane su Kuala Lumpur, centro economico, sociale e finanziario di tutta la Malesia e confluenza di tantissime culture.

«Leggere questo romanzo è come star seduti comodamente in una stanza ad ascoltare gustosissimi pettegolezzi» The Sun Daily

L'autrice.
Shih-Li Kow è nata a Kuala Lumpur nel 1968. È considerata uno dei nuovi talenti della letteratura malese. La sua raccolta di racconti Ripples and Other Stories (2008) è stata candidata a prestigiosi premi: il Commonwealth Writers’ Prize (nella categoria “Opera prima”) e il Frank O’ Connor Short Story Award. Attualmente vive a Kuala Lumpur. La somma delle nostre follie è il suo romanzo d’esordio.

venerdì 4 luglio 2014

LeggenOrientale: LA RAGAZZA DEL KARAOKE di Claire Tham


leggendOrientale

Un romanzo ispirato a fatti realmente accaduti.

LA RAGAZZA DEL KARAOKE
di Claire Tham


La ragazza del karaoke
Metropoli d'Asia
344 pp
16.50 euro
2014
«Quando torni a casa? È la domanda che il signor He le pone in tutte le lettere che manda. (È un corrispondente prolifico, all’antica, con ogni lettera scritta con cura certosina, con la stilografica, niente biro economiche per lui, e neppure email; guarda tutti i computer con sospetto, quasi fossero bombe a orologeria.) Ed è una domanda che i suoi genitori non mancano mai di farle quando chiama casa, una volta alla settimana. Suo padre, un uomo emotivo, ha pianto apertamente quando ha detto che andava a Singapore. È uscita dalla Cina solo mentendo, mentendo eroicamente, senza cedimenti, in modo epico, in faccia ai genitori. Ha detto che era stata assunta per un lavoro molto, molto importante su un superfarmaco in un laboratorio di ricerca di Singapore. Ha tracciato di quel laboratorio un’immagine di livello inarrivabile, con attrezzature all’avanguardia e ricercatori provenienti da tutto il mondo. Ha elencato i dettagli del farmaco prendendoli da un articolo trovato in rete. Non avendo mai avuto molte occasioni di mentire, resta sorpresa da quanto le venga facile: le invenzioni portate avanti nel tempo, l’assoluta mancanza di rimorso. (E Jiang? – Ah, Jiang. – Dà ai genitori la notizia con la massima delicatezza di cui è capace.) Percepisce confusamente che un giorno quelle bugie finiranno per venire alla luce, è inevitabile, ma c’è ancora una parte di lei che spera non si arrivi a tanto; è ancora abbastanza giovane da pensare di poter mantenere con destrezza tutte le palline in aria».

Trama

Una bellissima ragazza cinese, Ling, viene trovata annegata nella piscina di una villa in un complesso residenziale esclusivo di Singapore, l’Inlet. 
Il vicecommissario Cheung Fai, chiamato a indagare sul caso, concentra i suoi sospetti su Jasper Gan, playboy viziato e trader reduce da una pesante bancarotta. 
Jasper è il nipote prediletto di Willy, un immobiliarista ricchissimo e senza scrupoli che non esita a usare la sua influenza per scagionare il ragazzo coinvolgendo Winston, commissario di polizia desideroso di trovare un ruolo di primo piano in politica. 
Sullo sfondo di una Singapore ricca e patinata, vittima di una spropositata crescita economica, vengono ricostruite le vite dei protagonisti: Ling, ragazza inquieta che lavora in un locale di karaoke ma vuole di più; il vicecommissario Cheung Fai, istintivo e in crisi con la moglie, giornalista di cronaca nera, a causa di troppe infedeltà; la signora Fung, enigmatica e affascinante proprietaria del locale in cui Ling e altre ragazze si esibiscono in abiti succinti; Willy Gan, uomo d’affari avido e insaziabile, incapace di accettare qualunque forma di rifiuto; il misterioso ML, ex fidanzato della vittima che sfugge all’identificazione della polizia. 
Le loro storie si intrecciano e rivelano legami che a prima vista nessuno poteva sospettare, rendendo la trama avvincente e tessuta con grande abilità sullo sfondo di Singapore, città-Stato piena di contraddizioni. 
Niente è come sembra…

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«Ispirata a un fatto di cronaca che aveva suscitato grande scandalo per le sue ripercussioni politiche e sociali, la trasposizione letteraria non poteva trovare autrice migliore di Claire Tham, nota per la sua critica sociale e lo sguardo caustico sulla natura umana, la scrittura limpida e la capacità di analizzare le tensioni tra individuo e società». Quarterly Literary Review Singapore

L'autrice.
Nata nel 1967, Claire Tham ha iniziato a scrivere da giovanissima e fin da subito ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi. Oltre a tre raccolte di racconti, ha scritto due romanzi: Skimming (1999) e The Inlet, la sua opera più recente. Claire Tham, considerata tra i migliori scrittori singaporiani della nuova generazione, ha studiato legge all’università inglese di Oxford e attualmente è socia di uno studio legale di Singapore.

venerdì 14 giugno 2013

Narratori dell'Est: COME UN DIAMANTE NEL CIELO di Shazia Omar


autori dell'Est

COME UN DIAMANTE NEL CIELO
di Shazia Omar


Metropoli d'Asia
Trad. a. Sirotti
240 pp
14.50 pp
Trama

Come si scrive un noir ambientato nella capitale del Bangladesh, uno dei paesi più poveri del mondo? 
Immergendo i suoi protagonisti nei vapori dolciastri dell’eroina, Shazia Omar racconta la parabola di due tossicodipendenti. Deen è il rampollo di una famiglia ricca, anche se decaduta, AJ proviene invece dal mondo delle baraccopoli, ma è riuscito a farsi strada come scagnozzo di un boss del contrabbando di pietre preziose. 
Tra feste d’alto bordo, rapine, e sballi di LSD, cantando la Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles e la Heroin di Lou Reed, i due restano invischiati nelle manovre della corrotta polizia di Dhaka che perseguita i piccoli pusher, ma protegge i trafficanti. 
Un noir semplice e di impianto classico: l’amore struggente per una ragazza, la pistola del boss, la partita di diamanti. Gli ingredienti del romanzo di genere ci sono tutti, l’ambientazione è insolita. Percorrendo in motorisciò i vicoli squallidi e miserabili come i viali alberati delle residenze di lusso, facendosi accompagnare dai classici del pop internazionale come dall’hindi pop locale, i due protagonisti si avviano verso un finale sorprendente e senza sconti.

Shazia
L'autrice.
Shazia Omar ha 29 anni ed è cresciuta a Dhaka. Si è laureata in psicologia nel New Hampshire, e ha lavorato come analista finanziaria alla Lehman Brothers a New York. Coinvolta nella tragedia dell’11 settembre, salvatasi rocambolescamente dal crollo del grattacielo che ospitava il suo ufficio, decise di cambiare vita. Dopo aver completato un master in psicologia sociale a Londra, ha svolto un tirocinio in un centro di riabilitazione per eroinomani a Bombay, un’esperienza che ha poi rielaborato in questo romanzo. Attualmente vive in Bangladesh con la sua famiglia ed è responsabile della comunicazione in una agenzia della Banca Mondiale che si occupa di sviluppo nelle baraccopoli. Ha pubblicato alcuni racconti, fra cui Café Sardinia, The Scent of Fried Lentils, Negotiating with Waves. Come un diamante nel cielo è il suo primo romanzo.
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