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martedì 2 gennaio 2024

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA [ GENNAIO 2024 ]

 

Buon pomeriggio e buon secondo giorno del 2024 :)


Ho notato alcune prossime uscite che mi interessano particolarmente, per cui me le segno qui sul post e le condivido con voi, augurandovi rientrino nei vostri gusti.


PER CHI VUOL  LEGGERE UN THRILLER AMBIENTATO A MADRID



LA SPOSA GITANA
di Carmen Mola (Salani Ed., 416 pp., USCITA 30 GENNAIO)
.

Elena Blanco è un'ispettrice di polizia dalla carriera costellata di successi, se non fosse per un unico caso irrisolto che ha sconvolto la sua vita e che continua a perseguitarla.
Quando una ragazza gitana, scomparsa la sera del suo addio al nubilato, viene ritrovata morta due giorni dopo con ancora addosso il vestito della festa. Sette anni prima, sua sorella è morta nello stesso modo e anch'ella alla vigilia del proprio matrimonio.
Ma se il colpevole di quell’assassinio è dietro le sbarre... chi ha commesso questo secondo omicidio?



PER CHI CERCA ATMOSFERE SOSPESE E ONIRICHE

BUONANOTTE TOKYO di Atsuhiro Yoshida (E/o Ed., trad. C. Pes, 208 pp, 

 USCITA 10 GENNAIO)
.

Un romanzo moderno e ottimista, con vede diversi protagonisti, tutti in cerca del tassello mancante che completi la loro vita. I loro percorsi s’incrociano nella Tōkyō notturna e malinconica; ogni notte è raccontata dalla prospettiva di uno o più personaggi le cui storie si intrecciano.
Non sono eroi né criminali, ma esseri umani che cercano pazientemente di affrontare la routine dell’esistenza in attesa dell’opportunità che offra il modo di effettuare il passo successivo e magari incontrare la persona perduta. Perché quasi tutti loro hanno perduto qualcuno e sperano di ritrovarlo prima o poi. 



PER CHI CERCA STORIE DI RINASCITA


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A CASA
di Judith Hermann (Fazi Ed., trad. T. Ciuffoletti, 156 pp., USCITA 16 GENNAIO)
.
 
La protagonista ha appena chiuso un capitolo della sua vita per cominciarne uno nuovo: dopo che la figlia è andata via di casa, ha deciso di lasciare il marito (con il quale continua a intrattenere una regolare corrispondenza). 
Priva di rapporti significativi al di fuori del nucleo familiare ormai sfaldato, la donna si trasferisce al mare, con cautela la donna cerca di ambientarsi, stringe amicizia con una sua coetanea originaria del posto, tenta una goffa relazione amorosa e, immersa in una solitudine scelta ma non priva di inquietudini, si domanda che ne sarà del suo futuro.



PER I FAN DELLA PRINCIPESSA SISSI


L'IMPERATRICE RIBELLE di Karen Duve (Ed. Piemme, 384 pp., USCITA 9
GENNAIO
)
.

Elisabetta di Baviera, imperatrice d'Austria-Ungheria, detta Sissi: la sua vita dorata non è che un'unica, grande sfida: imporsi alla corte di Vienna, dove è tuttora straniera e di cui detesta i soffocanti rituali; non soccombere ai doveri che il suo ruolo le impone; riuscire a fuggire, appena possibile, nel castello in Ungheria, dove può dedicarsi in libertà alla caccia e ai cavalli, la sua vera passione; coltivare un nuovo, inaspettato amore. In una parola, governare il proprio destino. 

giovedì 29 settembre 2022

[ Anteprima libri ] FUTURI ARRIVI IN LIBRERIA

 


Cosa ci aspetta prossimamente in libreria?

Tra meno di un mese arriverà il nuovo bestseller di Jodi Picoult, «Vorrei che fossi qui», che presto sarà un film (Netflix): è un romanzo che fa riflettere su quanto le nostre priorità possano cambiare e su come anche le certezze più salde possano essere stravolte.


VORREI CHE FOSSI QUI
di Jodi Picoult


Fazi Ed.
USCITA
25 OTTOBRE 2022
Una vacanza da sogno che si trasforma in un incubo… ma a volte deve andare tutto storto perché vada tutto bene. 

La vita di Diana O’Toole è perfetta: si sposerà entro i trent’anni, avrà figli entro i trentacinque e si trasferirà nei sobborghi di New York, il tutto facendo carriera nello spietato mondo delle aste d’arte. 
Il suo fidanzato, Finn, specializzando in Chirurgia, le farà la proposta di matrimonio durante la loro fuga romantica alle Galápagos, pochi giorni prima del suo trentesimo compleanno. 
Giusto in tempo. Ma un virus che sembrava lontanissimo compare in città e, alla vigilia della loro partenza, Finn le dà una brutta la notizia: non può assentarsi dall’ospedale. E così, a malincuore, Diana parte da sola. Ben presto, però, si ritrova da sola in un luogo completamente isolato...


****


LA VITA IN TASCA
di Simona Sparaco



Ed. Solferino
256 pp
USCITA
25 OTTOBRE 2022
Mattia vive a Milano con la madre, divorziata. 
Non va bene a scuola e ha smesso di impegnarsi, anche perché è entrato in un brutto giro: Jonathan, uno dei suoi compagni meno raccomandabili, lo ha preso sotto la sua ala protettiva e Mattia non è più una vittima di bullismo ma in compenso rischia di perdersi.

Anche Malik vive con la madre, vedova, in Ghana. Lui a scuola ha tutti dieci e un talento per la matematica. Anche per questo è stato deciso che emigrerà dallo zio Zuri a Nizza: in Europa avrà un futuro migliore. 

Mattia e Malik, con i loro tredici anni diversamente problematici, hanno entrambi un viaggio da affrontare: per Malik è un pericoloso tragitto attraverso il deserto e poi per mare, accompagnato dai trafficanti di uomini. Per Mattia è un percorso incerto che deve portarlo a trovare un suo posto nel gruppo dei coetanei, una sua più precisa e vincente identità. 
Ai due ragazzi, con le loro ambizioni e paure, con le vittorie e le ribellioni della loro età, la vita ha riservato opportunità e sfide molto diverse. In una narrazione piena di tensione e pathos, questo romanzo segue in parallelo le loro storie e quelle delle loro madri. 
A molti chilometri di distanza, una serie di eventi imprevedibili li porterà verso una stessa notte, quella che deciderà il loro destino.


****

Esce a gennaio, ma io me lo segno per promemoria, il prossimo libro di Sacha Naspini, che ho moooolto apprezzato con OSSIGENO e I CARIOLANTI.


Come ha scritto l'autore su IG, è una storia di amore, riscatto e resistenza, che si ispira a fatti realmente accaduti: negli anni del secondo conflitto bellico, Grosseto fu l'unica diocesi in Europa a stipulare un contratto d'affitto regolare con un gerarca fascista per aprire un campo d'internamento; nel seminario vescovile furono rinchiusi, tra il 1943-'44, un centinaio di ebrei (italiani e no) destinato ad Auschwitz.


VILLA DEL SEMINARIO 
di Sacha Naspini



Ed. E/O
208 pp
17.50 euro
USCITA
 25 GENNAIO 2023
Maremma toscana, novembre ’43. 
Le Case è un borgo in cui la guerra assume il sapore dell'attesa, delle preghiere, della povertà. 
Dopo la diramazione della circolare che ordina l’arresto degli ebrei, il seminario estivo del vescovo diventa un campo di concentramento.
René è il ciabattino del paese, da tutti chiamato Settebello sin dalla tenera età, per aver perso tre dita sul tornio. Oggi ha cinquant’anni, è schivo, solitario, taciturno, niente famiglia, tranne Anna, l’amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più... 
Ma René non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi, come di non fare in realtà nulla di che nella propria esistenza: casa e lavoro. E rigare dritto.
Anna ha un figlio, Edoardo, tutti lo credono al fronte. Un giorno viene catturato dalla Wehrmacht con un manipolo di partigiani e fucilato sul posto. 
La donna è fuori di sé dal dolore, adesso ha un solo scopo: continuare la rivoluzione e infatti una sera sparisce, lasciando a René un biglietto con poche istruzioni. 
Intanto si vocifera che un altro gruppo di ribelli è caduto in un’imboscata, che li hanno rinchiusi nella villa del vescovo. 
Tra i prigionieri pare che ci sia perfino una donna. 
Settebello non può più restare a guardare.

L'autore.
Sacha Naspini è nato a Grosseto nel 1976. È autore di numerosi racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo L’ingrato (2006), I sassi (2007), Cento per cento (2009), Il gran diavolo (2014) e, per le nostre edizioni, Le Case del malcontento (2018 – Premio Città di Lugnano, Premio Città di Cave, finalista al Premio Città di Rieti; da questo romanzo è in fase di sviluppo una serie tv), Ossigeno (2019 – Premio Pinocchio Sherlock, Città di Collodi), I Cariolanti (2020), Nives (2020), La voce di Robert Wright (2021), Le nostre assenze (2022) e Villa del seminario (2023). È tradotto o in corso di traduzione in Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia, Spagna, Germania ed Egitto. Scrive per il cinema.

martedì 13 luglio 2021

LIBRI IN ARRIVO: LA FAMIGLIA DEL PIANO DI SOPRA di Lisa Jewell || LA VOCE DI ROBERT WRIGHT di Sacha Naspini



Un paio di anteprime che mi interessano ^_-

La prima è un thriller di Lisa Jewell, di cui ho letto ELLIE ALL'IMPROVVISO (RECENSIONE).


La famiglia del piano di sopra (Ed. Neri Pozza, trad. A. Biavasco, V. Guani, 334 pp, 18 euro, USCITA 22 LUGLIO 2021).


A Cheyne Walk, una delle strade più eleganti di Chelsea - il quartiere in cui vive la buona società 
,

londinese -, vivono i Lamb.
In seguito ad una una telefonata anonima che segnalava un possibile triplice suicidio, gli agenti di polizia accorrono al numero 16 di Cheyne Walk e trovano sul pavimento della cucina i corpi dei coniugi Martina e Henry Lamb e di un terzo uomo non identificato. 
In una camera al primo piano, c’era una bambina di circa dieci mesi in buone condizioni di salute, con una zampa di coniglio sotto la copertina della culla. 
 I vicini testimoniano che da alcuni anni in quella casa abitavano molti bambini e diversi adulti, tutti misteriosamente svaniti nel nulla, compresi i due figli maggiori dei Lamb.
Una vicenda di cronaca nera irrimediabilmente consegnata al passato per Scotland Yard, una ferita tragicamente riaperta per Libby, ovvero Serenity Lamb, la bambina che venticinque anni prima era stata adottata dai signori Jones, diventando Libby Jones.
La giovane donna ha ereditato la casa di Cheyne Walk e, con lei, il suo spaventoso passato, un passato fatto di indagini senza sbocco, tracce di sangue e DNA sconosciuti, messaggi e strane scritte sui muri, pannelli segreti e un orto di piante officinali, alcune delle quali erano state usate per il palese suicidio collettivo dei suoi genitori.
Cos’è accaduto davvero tra quelle mura? Che fine hanno fatto gli altri abitanti della casa di Chelsea? 
E, soprattutto, in che modo quei drammatici eventi hanno a che fare con gli strani rumori che Libby sente provenire dal piano di sopra, benché sia certa di essere sola in quella strana e tetra dimora? 

Avvincente, claustrofobico thriller psicologico, che, tra suspense e colpi di scena, riesce a tenere il lettore inchiodato alla pagina, La famiglia del piano di sopra costituisce una splendida conferma del talento dell’autrice di Ellie all’improvviso.


Il secondo libro uscirà in autunno ed è di Sacha Naspini, di cui ho letto OSSIGENO (RECENSIONE): 

LA VOCE DI ROBERT WRIGHT (Ed. E/O, 304 pp, USCITA 6 OTTOBRE).


immagine presa
dal profilo IG dell'Autore
Le Case è un borgo millenario scavato nella roccia dell'entroterra maremmano, paese morente, trappola di provincia. 
Un microcosmo di personaggi che si trascinano in un gorgo di giorni sempre uguali. 
Fino a quando la piccola comunità non viene sconvolta dall'arrivo di Samuele Radi, nato e cresciuto nel cuore del borgo vecchio e poi fuggito nel mondo. 
Il suo ritorno a casa è l'innesco che dà vita a questo romanzo corale: la storia di un paese dove ognuno è dato in pasto al suo destino, con i suoi sprechi, le aspettative bruciate, le passioni, i giochi d'amore e di morte. 
Perché a Le Case l'universo umano non fa sconti e si mostra con oscenità. Ogni personaggio lascia dietro di sé una scia di fatti e intenzioni, originando trame che si incrociano, si accavallano, si scontrano dopo tragitti capaci di coprire intere esistenze. 
A Le Case si covano segreti inimmaginabili, si ammazza, si disprezza, si perdono fortune, si tramano vendette, ci si raccomanda a Dio, si vendono figli, si vive di superstizioni, si torna per salvarsi, si tradisce, si ruba, ci si rifugia, si cerca una nuova vita, si gioisce per le disgrazie altrui. Talvolta, inaspettatamente, si ama.

giovedì 17 settembre 2020

Narrativa italiana || Prossimamente in libreria (settembre-ottobre 2020)

 

Ecco alcuni prossimi arrivi in libreria (narrativa italiana): una storia per chi ha voglia di una storia fitta di mistero e superstizioni in un paesino nell'Italia degli anni '50; un romanzo storico per chi ama le saghe delle più grandi dinastie del Rinascimento; la storia di una donna che trova nei libri il modo per immaginare una vita diversa da quella, piena di delusioni, che sta vivendo.



L'ARCHIVIO DEL DIAVOLO di Pupi Avati (Ed. Solferino, USCITA: 24 SETTEMBRE 2020).



Quando don Stefano Nascetti viene trasferito alla parrocchia di Lio Piccolo, abbandonando sul nascere una bella carriera nella curia veneziana, la sua non è una scelta: è una fuga dalla vendetta del questore Carlo Saintjust, a cui lo legano un tradimento e un'offesa mai dimenticati. 
Ma il tranquillo paesino nel Polesine non è il rifugio che si aspettava. 
È troppo pericoloso e ambiguo il fascino della giovane maestra Silvana ed è troppo orribile la storia che assieme a lei gli accade, letteralmente, di dissotterrare: quella del funzionario ministeriale Furio Momentè, scomparso mentre indagava sull'omicidio commesso da un ragazzino, lasciando dietro di sé una compromettente valigia di documenti. 
Con il ritrovamento di ben due cadaveri di incerta attribuzione, il sostituto procuratore Malchionda è costretto a riaprire un caso che aveva chiuso con eccessiva fretta. 
Ma sulle ricerche degli inquirenti, sia a Venezia sia a Roma, si stende l'ombra velenosa di un Male molto più antico e inspiegabile di quello commesso da qualunque omicida. 
In questo nuovo romanzo gotico, che mescola thriller e horror, suggestioni letterarie e superstizione popolare, Pupi Avati ci riporta nei luoghi e nelle atmosfere del Nordest contadino degli anni Cinquanta. Mentre le vite dei personaggi corrono verso il loro destino, la mano di un grande narratore ci trascina in un intreccio senza scampo, in un mondo antico fatto di terra, acqua e mistero, intriso di verità troppo terribili per poter mai essere davvero rivelate.


LA CORONA DEL POTERE di Matteo Strukul (Ed. Newton Compton, USCITA 5 OTTOBRE 2020).

1494. L'ombra di Carlo VIII si allunga come una maledizione sulla penisola italica. 
Intanto Ludovico il Moro ha da tempo usurpato il ducato di Milano. 
A Roma Rodrigo Borgia, eletto papa, alimenta un nepotismo sfrenato e colleziona amanti. Venezia osserva tutto grazie a una fitta rete di informatori, magistralmente orchestrata da Antonio Condulmer, Maestro delle Spie della Serenissima, mentre il re francese valica le Alpi e, complice l'alleanza con Ludovico il Moro, giunge con l'esercito alle porte di Firenze. 
Piero de' Medici, figlio del Magnifico, lascia passare l'invasore, accettandone le condizioni umilianti e venendo in seguito bandito dalla città che si offre, ormai prostrata, ai sermoni apocalittici di Girolamo Savonarola. 
Mentre il papa si rinchiude a Castel Sant'Angelo, Carlo marcia su Roma con l'intento di saccheggiarla, per poi mettere a ferro e fuoco Napoli e reclamare il regno nel nome della sua casata, gli Angiò. L'inesperto Ferrandino non ha alcuna possibilità di opporsi. 
In un'Italia sbranata dal "mal francese", che dilaga come un'epidemia mortale, convivono lo splendore del Cenacolo di Leonardo da Vinci e l'orrore della battaglia di Fornovo; le passioni e la depravazione del papa più immorale della Storia e le prediche apocalittiche di un frate ferrarese che finirà bruciato sul rogo..



LA BIBLIOTECA DI MEZZANOTTE di Matt Haig (Ed. E/O, uscita: 4 NOVEMBRE 2020)

Fra la vita e la morte esiste una biblioteca. 
Quando Nora Seed fa il suo ingresso nella Biblioteca di mezzanotte, le viene offerta l'occasione di rimediare agli errori commessi, che fino a quel momento sono stati tanti. 
Ma le cose stanno per cambiare. 
Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? 
I libri sugli scaffali della Biblioteca di mezzanotte hanno il potere di mostrarglielo, proiettando Nora in una versione alternativa della realtà. 
Insieme all'aiuto di una vecchia amica, può finalmente cancellare ogni suo singolo rimpianto, nel tentativo di costruire la vita perfetta che ha sempre desiderato. 
Ma presto le sue nuove scelte metteranno in pericolo la sua incolumità e quella della biblioteca. 
Prima che scada il tempo, Nora deve trovare una risposta alla domanda di tutte le domande: come si può vivere al meglio la propria vita?



lunedì 31 agosto 2020

Prossimamente in libreria - settembre 2020



Prossime uscite di settembre:


NIVES di Sacha Naspini (Edizioni E/O, pp. 144, USCITA 2 SETTEMBRE)


Dopo la morte del marito, per Nives è un problema adattarsi alla solitudine e al silenzio di Poggio Corbello. Prendersi cura del podere senza scambiare una parola con anima viva la fa sentire come un fantasma... 
La notte è il momento più difficile. Poi ecco la soluzione: Giacomina. 
È la sua chioccia preferita, la vedova comincia a tenerla con sé. Tutte le angosce svaniscono d’incanto. Nives è sollevata, eppure non sa darsi una spiegazione: ha sostituito il marito con una bestiola. Arriva addirittura a pensare di essere felice... 
Finché avviene un fattaccio e a Nives s’impone l’ultima soluzione: chiamare Loriano Bottai, il veterinario.
Quella che segue è una telefonata lunga una vita. Dall’emergenza di una chioccia imbambolata lo scambio tra Nives e Loriano devia presto altrove. 
Tra riletture di fatti lontani nel tempo e vecchi rancori si scoprono gli abissi di amori perduti, occasioni mancate, svelamenti difficili da digerire in tarda età. 
Finché risuonerà feroce una domanda: come è scoprire di aver vissuto all’oscuro di sé?

Di questo autore ho letto OSSIGENO.


IL GRANDE ME di Anna Giurickovic Dato (Fazi Editore, 220 pp, USCITA 10 SETTEMBRE)

Un libro forte, che parla all'animo del lettore raccontando la storia di una famiglia rivoluzionata dalla

notizia di una fine imminente e dalla scoperta di un segreto mai svelato, ma soprattutto la storia di una figlia costretta a fare i conti, ancora molto giovane, con il dolore di una grande perdita.

Simone, consapevole di stare per morire, viene raggiunto a Milano dai suoi tre figli, dopo molti anni di lontananza. È l'inizio di un periodo doloroso, ma per Carla si tratta anche dell'ultima occasione per recuperare del tempo con suo padre. 
Simone, angosciato dal pensiero di aver fallito e di non poter più cambiare il suo passato, ripercorre le tappe della propria eccentrica esistenza, vissuta con grande passione e voracità. 
In Carla e i suoi fratelli riaffiorano ricordi di anni lontani; non resta loro che assecondare il padre, tra realtà e delirio, mentre la malattia si dilata richiedendo sempre più attenzioni e occupando la totalità delle loro giornate. 
Inizia così una ricerca – anche interiore – dai risvolti inaspettati, che porterà Carla e la sua famiglia a scontrarsi con un'ulteriore dura realtà, oltre a quella della vita e della morte. 
Sarà un confronto necessario, che Carla ha cercato e allo stesso tempo sfuggito per anni, ma che ora dovrà affrontare con tutta la forza di cui è capace. 

Dopo il sorprendente esordio con La figlia femmina, Anna Giurickovic Dato torna con un romanzo crudo, sincero e a tratti destabilizzante, una riflessione profonda sulla figura del padre, capace di emozionare e far riflettere.


QUANDO LA MONTAGNA ERA NOSTRA di Fioly Bocca (Garzanti Ed., 288 pp, USCITA 24 SETTEMBRE)

Lena conosce il bosco come le proprie tasche. Conosce a memoria ogni anfratto di quel paese e delle montagne che lo circondano. 
Perché lì è dove si sente a casa. Lì è dove è cresciuta, con una madre che le è sempre sembrata distante e un padre che, invece, le ha dato tutto l'affetto di cui aveva bisogno. 
E proprio lei che ha messo in pausa la sua vita in una solitudine sempre uguale, avverte ora uno smottamento, come una piccola frana che fa sentire la sua eco fino a valle. 
Perché Corrado è tornato. Corrado che, molti anni prima, è andato via senza dire addio. L'uomo con cui Lena ha condiviso l'amore per le montagne come con nessun altro. 
Erano solo due ragazzi, ma il legame che li univa era profondo, saggio e maturo. 
E quando Corrado vorrebbe spiegare le ragioni della sua scelta, Lena non sa se ha la forza di sostenere il peso di quegli eventi taciuti....

Di quest'autrice ho letto L'EMOZIONE IN OGNI PASSO.



QUEL TIPO DI DONNA di Valeria Parrella (HarperCollins, 224 pp, USCITA 24
SETTEMBRE)

Le protagoniste di questo viaggio sono quattro amiche, Thelma e Louise al quadrato, insomma. 
Quattro donne occidentali in macchina attraverso la Turchia durante il Ramadan. 
In realtà di donne ce ne sono molte di più: sono stratificate nell'anima delle protagoniste, scorrono come sangue vivo sotto la loro pelle, irrorandole. 
Le nostre quattro amiche oggi farebbero paura a tanti maschi, tranne a quelli che hanno deciso di amarle da vicino...


Di quest'autrice ho letto ALMARINA.

giovedì 25 giugno 2020

Occhio ai libri (novità in libreria 2020)



Novità in libreria!


Il primo romanzo è toccante e poetico, ma è anche un pugno allo stomaco. Non solo perché porta in scena, passo dopo passo, la lenta discesa agli inferi della violenza domestica, scardinandone i meccanismi di manipolazione, di ricatto emotivo e pressione sociale, accompagnando il lettore nelle stanze solitarie dell’abuso attraverso le pieghe del linguaggio e le armi delle tecniche narrative.



Ogni volta che ti picchio
di Meena Kandasamy


Edizioni E/O
trad. S. Montis
240 pp
Giugno 2020
India dei giorni nostri. 
Lei è una scrittrice, una poetessa, una giovane attivista dal passato tormentoso e il cuore spezzato. 
Lui è un docente universitario, un ex guerrigliero maoista, un uomo che, parlando della rivoluzione, sembra più intenso di qualsiasi poesia, più commovente di qualsiasi bellezza. 
Si conoscono, si innamorano, decidono in fretta di sposarsi. 
La coppia si trasferisce in una lontana città costiera dell’India, senza vincoli né programmi, pronta a un salto nel vuoto che li vedrà protagonisti insieme. 
Lì, dietro le porte ben chiuse di una villetta circondata da un giardino selvaggio, il marito perfetto cambia volto, trasformandosi poco a poco in un carceriere e in un carnefice. 
La limitazione delle libertà della moglie – vestiti, trucco, capelli; e poi: mail, telefonate, fino al divieto di scrivere – traccia l’inizio di una spirale di violenza e sopraffazione che vedrà la donna sempre più sola e terrorizzata, abbandonata anche dalla famiglia di origine. 
Finché lei stessa non deciderà di reagire riprendendo in mano il controllo della propria storia.

L'autrice.
Meena Kandasamy (1984) è un’attivista, poetessa, scrittrice e traduttrice indiana. Ogni volta che ti picchio è il racconto del suo primo matrimonio con un uomo da cui ha subito violenze fisiche e psicologiche. Ha pubblicato due raccolte di poesie, Touch e Ms Militancy. Nel 2015 il suo romanzo d’esordio The Gipsy Goddess è stato nominato per il Dylan Thomas Prize e il DSC Prize. Vive e lavora tra Londra e Chennai. 




Il secondo descrive la dura realtà dei migranti latinoamericani intrecciandola con una storia al cardiopalma da cui sarà impossibile staccarsi.



IL SALE DELLA TERRA
di Jeanine Cummins



Feltrinelli Ed-
trad. F. Pe'
416 pp
Gennaio 2020
Acapulco oggi è molto diversa dall’immagine da cartolina usata per attirare i turisti. 
Il narcotraffico si è insinuato in città e gli omicidi sono all’ordine del giorno. Ad Acapulco vive Lydia, che si divide tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito Sebastián, giornalista, e il figlioletto Luca, otto anni e un’intelligenza fuori dal comune. 
Quello che Lydia non si aspetta è che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente, quando un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. Nascosti in bagno, solo Lydia e Luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. 
Rimanere in Messico equivale a morte certa, ma per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade più battute e i normali mezzi di trasporto. 
Così, a madre e figlio non resta altro che prendere la via dei migranti. 
Questo significa anche salire sulla Bestia, il treno merci su cui si salta al volo rischiando di finire stritolati. 
Affrontano così la difficile traversata del deserto, conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro, cercando disperatamente di conservare la propria umanità in un’esperienza che di umano ha ben poco.
Ma è davvero possibile raggiungere il confine? I sicari li troveranno? E cosa ha scatenato la furia del boss che li vuole morti?



Infine il terzo, scritto dall'autrice palestinese più letta nel mondo, è il toccante ritratto di una donna coraggiosa che si rifiuta di essere una vittima.



CONTRO UN MONDO SENZA AMORE
di Susan Abulhawa



Feltrinelli Ed.
trad. Gazzelloni G.
368 pp
Giugno 2020
Nahr è rinchiusa nel Cubo: nove metri quadrati di cemento armato levigato, con sistemi di alternanza di luce e buio che nulla hanno a che vedere con il giorno e la notte.
Vanno a trovarla dei giornalisti, ma tornano a mani vuote, perché Nahr non condividerà la sua storia con loro.
Il mondo fuori la chiama terrorista e puttana; alcuni forse la definirebbero una rivoluzionaria o un esempio.
Ma la verità è che Narh è sempre stata molte cose e ha avuto molti nomi. È una ragazza che ha imparato, presto e dolorosamente, che quando sei un cittadino di seconda classe l’amore è un solo tipo di disperazione; ha imparato, sopra ogni cosa, a sopravvivere.
Cresciuta in Kuwait, arriva in Palestina con le scarpe sbagliate e lì trova obiettivi, passione politica, amici.
E trova un uomo dagli occhi scuri, Bilal, che le insegna a resistere, che prova a salvarla ma quando è già troppo tardi. Nahr si mette seduta nel Cubo e gli racconta la propria storia. Bilal che non è lì, che forse non è più neanche vivo, ma che è la sua unica ragione per uscire da quell’inferno.

L'autrice.
Susan Abulhawa è nata da una famiglia palestinese in fuga dopo la Guerra dei Sei giorni e ha vissuto i suoi primi anni in un orfanotrofio di Gerusalemme. Adolescente, si è trasferita negli Stati Uniti, dove si è laureata in Scienze biomediche e ha avuto una brillante carriera nell’ambito della medicina. Autrice di numerosi saggi sulla Palestina, per cui è stata insignita nel 2003 del premio Edna Andrade, ha fondato l’associazione Playgrounds for Palestine, che si occupa dei bambini dei Territori occupati. I suoi articoli sono apparsi su numerose testate, tra le quali “The Huffington Post”, il “Chicago Tribune” e “The Christian Science Monitor”. Feltrinelli ha pubblicato Ogni mattina a Jenin (2011), il suo primo romanzo, e Nel blu tra il cielo e il mare (2015)
.

martedì 2 giugno 2020

Recensione: L'APPUNTAMENTO di Piergiorgio Pulixi



Ogni uomo è libero di operare le scelte che ritiene più giuste in un dato momento, in un posto specifico, in presenza di determinate persone e per le più svariate ragioni.
Si chiama libero arbitrio, no?
Ma se è vero che siamo liberi di scegliere, è altrettanto vero che non possiamo sfuggire alle conseguenze delle nostre scelte, che ci seguono come segugi fedeli e prima o poi ci chiedono il conto.
Nel bene e nel male.



L'APPUNTAMENTO
di Piergiorgio Pulixi



Ed. E/O
144 pp
Cosa c'è di più malinconico e triste di una donna che, seduta al tavolo di un ristorante di lusso, attende a lungo di essere raggiunta dalla persona con cui ha appuntamento?

Il protagonista - nonché voce narrante di questo breve romanzo - è un uomo che ha il vizio di osservare le persone attorno a sé con una tale scrupolosa attenzione da risultare più uno spione che un curioso innocuo.
Ma costui non è semplicemente uno spione indiscreto e, dopo aver  scambiato poche chiacchiere con un amico, decide di raggiungere la bella signora sola.

I due non si sono mai vista prima di allora; iniziano a parlare e da subito appare chiaro come il loro non sarà un incontro normale, né casuale. 

La donna, una bionda quarantacinquenne vestita con sufficiente cura, è lì per incontrare uno sconosciuto con cui sa di dover passare le prossime ore per poter risolvere (seppur solo in parte) un grosso problema di debiti che l'affligge.
Quando si ritrova davanti questo signore elegante, che da subito le lascia capire che è lui l'uomo con cui dovrà avere a che fare quella sera, la donna comprende che sta per infilarsi in una situazione pericolosa, ma la necessità la spinge a stare al gioco del suo interlocutore.

L'uomo è un tipo intelligente, furbo, freddo, sadico, che comincia a fare alla donna domande sempre più inquietanti e morbose, costringendola, dietro il ricatto di rovinare la vita a lei e ai suoi famigliari, a rispondergli.
Ma tra un botta e risposta e l'altro, alla signora appare sempre più chiaro come lui non voglia semplicemente intrufolarsi nel suo privato per un'insana curiosità: no, lo sconosciuto si rivela per ciò che è, ossia un mostro manipolatore e affamato di controllo.

Le sue intenzioni sono palesemente quelle di dimostrare alla povera donna che lei è in suo potere, è nelle sue mani e lui può fare, dire e comandarle ciò che desidera senza che lei possa ribellarsi; o meglio, potrebbe anche farlo - in fondo, nessuno le impedisce fisicamente di alzarsi dalla sedia e lasciare il ristorante - ma lui cinicamente e con un'aria supponente e beffarda, le ricorda che se pure è libera di scegliere cosa fare, non sarà libera dalle conseguenze di queste scelte...

Quindi è vero, la tiene in pugno e lei sente tutto il peso di questa situazione di sottomissione a un uomo che, se solo lo volesse, potrebbe costituire la sua rovina.

Ma chi è costui? E in quale brutto giro s'è cacciata la donna, per dover sottostare a ricatti, a domande scabrose e imbarazzanti, alle quali seguono umiliazioni sempre più crudeli?

Lui sa come spingerla ad assecondarlo, mettendola più volte in situazioni incresciose, che attirano gli sguardi curiosi e sbigottiti delle persone presenti nel ristorante, che guardano la donna con un misto tra stupore, scherno e un pizzico di compatimento.

Quello che si svolge sotto gli occhi del lettore, nella prima parte del libro (che è diviso in tre parti), è un abile e crudele gioco psicologico al massacro a cui la donna non può sottrarsi e che vede l'uomo quale indiscusso manovratore, una sorta di diabolico burattinaio che muove i fili della propria marionetta come vuole, per il puro gusto di vederla soffrire. 

Perché è evidente come quest'uomo si diverta a torturare psicologicamente ed emotivamente la sua vittima attraverso i suoi giochini malvagi e sadici.
La situazione si fa ancora più assurda quando sul palcoscenico di questo spettacolo, grottesco e feroce insieme, interviene, seppure per poco, una comparsa, una donna anch'ella vittima dello stesso sporco giro di debiti e usurai senza scrupoli in cui è invischiata l'altra.

Ma ciò che pare essere già scritto, quello che sembra imporsi come un definito rapporto di dominanza e sottomissione, in cui i ruoli degli attori in gioco sono stati già decisi, viene ribaltato, e il lettore diviene spettatore di tutto un susseguirsi di rivelazioni che cambieranno drasticamente le carte in tavola, i ruoli e il copione, perché nulla è come sembra e le apparenze ingannano. 

I capitoli sono brevi, scanditi dall'ora in cui avvengono le scene, proprio come le sequenze di un film; la narrazione procede attraverso dialoghi molto serrati, seguendo un ritmo incalzante, che accresce via via il livello di tensione e coinvolgimento, tanto da impedirmi personalmente di abbandonare la lettura perché la voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto la pagina successiva si faceva sempre più urgente.

Nella seconda parte del libro, quando lo strano appuntamento tra i due interlocutori si è concluso con un colpo di scena, apprendiamo che gli strascichi di quella bizzarra serata al ristorante non si sono dileguati nel nulla, tutt'altro: le scelte fatte dalla donna la seguono e sono lì pronte a venir fuori in tutta la loro drammatica portata.

L'Autore ci riserva magistralmente continui ribaltamenti attraverso avvenimenti improvvisi ed imprevisti, per cui da un momento all'altro la persona che sembrava averla spuntata e fatta franca sull'altra, scopriamo essere vittima di un disegno malefico e più grande di lei, che avanza inflessibile, travolgendo altri innocenti, fino alla inevitabile tragedia finale.

Ma se credete che Pulixi se ne stia tranquillo a guardare noi lettori che accettiamo un corso degli eventi apparentemente già deciso..., e beh, tenetevi pronti perché fino alla fine...





Ho già avuto modo di apprezzare lo scrittore cagliaritano in Lo stupore della notte e L'isola delle anime e di innamorarmi della sua scrittura, della sua bravura nel creare tanto personaggi forti, sapientemente delineati dal punto di vista psicologico, quanto trame ben strutturate, ricche di dinamiche intriganti dove non mancano mai diversi colpi di scena, che rendono ancora più originale e avvincente ogni sua opera.

Tra le pagine di questo sorprendente noir psicologico, dove la suspense tiene compagnia al lettore dall'inizio alla fine, vengono a galla il marcio e la brutalità latente nell'essere umano, le sue perversioni, la voglia ossessiva di controllo e manipolazione, e ancora il pericolo che questo mondo virtuale, in cui siamo immersi ogni giorno, costituisce per  ciascuno di noi e per la nostra privacy, visto che, acquattati nelle fitte e impalpabili maglie della rete, si nascondono lupi alla ricerca di agnelli da divorare.

Non so, mica si intuisce vagamente che STRAconsiglio non solo il presente libro ma in generale questo scrittore? ^_^

lunedì 6 aprile 2020

Recensione: RAGAZZI DI ZINCO di Svetlana Aleksievic



Libri di voce sulla guerra: così definisce i propri documentari la Aleksievič, e Ragazzi di zinco lo è:  tra queste pagine troviamo tante testimonianze che la scrittrice bielorussa ha raccolto nel corso di quattro anni, percorrendo in lungo e in largo l’Urss.
Sono i racconti di reduci e invalidi della guerra afghana, di vedove e madri dei caduti.
Fedele al proprio assunto di indagare “l’anima delle persone” a tutto campo e di prestare orecchio ai racconti di tutti, l'Autrice apre il triste velo su una delle più grandi tragedie della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989.


RAGAZZI DI ZINCO
di Svetlana Aleksievic



Ed. E/O
trad. S. Rapetti
316 pp
"Non sono tanto sicura che sia un bene sapere certe cose su noi stessi. È troppo penoso. E ti lascia con un vuoto nell’anima. Non credi più nell’uomo. Ne hai paura."


Leggere Ragazzi di Zinco significa percorrere un lungo e doloroso corteo in cui una fetta di umanità martoriata e piagata racconta a parole sue gli orrori della guerra.
E' il 1979 quando  l'Urss invia i propri soldati in Afghanistan, facendo passare il proprio intervento militare per un’azione umanitaria di cui la Patria e tutto il popolo sovietico potevano andar fieri.

Ma a guerra inoltrata - e tanto più in seguito, a guerra finita - si cominciò a realizzare che c'era davvero ben poco - anzi, nulla - di cui essere fieri e orgogliosi.
Ma realizzarlo è una cosa, proclamarlo ad alta voce è un'altra.

Fatto sta che circa un milione di ragazzi e ragazze in quell'arco di tempo (dieci anni) sono partiti per sostenere la “grande causa internazionalista e patriottica”: una intera generazione di giovani, medici e insegnanti, impiegati, infermieri, ufficiali e comandanti.

Di questi, almeno quattordicimila sono tornati in patria all'interno di casse di zinco e sepolti di nascosto, nottetempo; cinquantamila son tornati feriti.
E non dimentichiamo mezzo milione di vittime afgane, e poi le torture, la droga, le atrocità, le malattie, gli atti di sadico nonnismo, la vergogna e la disperazione... 

Tra queste dolorose pagine "ascoltiamo le voci" degli afgancy, i ragazzi sovietici che la guerra ha trasformato in assassini, e che qui raccontano ciò che la storia del loro amato Paese ha tentato di nascondere. 
Sono racconti veritieri e per questo crudi, in cui ci troviamo di fronte a tanti reduci privati di arti e con protesi di cattiva qualità che ricordano questa esperienza traumatica che li ha visti soffrire la fame, il caldo e il freddo, cattive condizioni igieniche; soldati e ufficiali che non hanno dimenticato (come si può dimenticare?) le atrocità alle quali hanno assistito, che fossero quelle compiute dai Mujahiddin sui prigionieri loro compagni, o quelle che loro stessi hanno perpetrato sul nemico.

L'orrore è all'ordine del giorno e ciò che fa rabbia è pensare che intanto in patria i giornali scrivono che in Afghanistan i soldati sono andati lì per costruire ponti e piantare alberi, i medici sovietici curano donne e bambini del posto..., quando invece gli ordini sono: sparate sulla folla, non importa se ci sono donne e bambini.

Si susseguono, come in una affranta marcia funebre, le verità dei singoli, che siano i soldati tornati dal conflitto, le infermiere o le impiegate, o le madri di chi è tornato (con il corpo in chissà quali condizioni...) in una bara di zinco.

Ci sembra di vederli mentre raccontano le loro storie di persona o al telefono con la giornalista: delusi, arrabbiati, pieni di amarezza e dolore, impauriti, "impazziti", consapevoli degli incubi e dei cattivi pensieri e stati d'animo che non smettono di riempire la loro mente.

Sono ex-combattenti "ingannati dalla propaganda, sviati dalla violenza, ridotti a “macchine da guerra”"; la maggior parte di essi son partiti che erano poco più che adolescenti, cresciuti su a "pane e amore per la Patria", con un senso di rispetto e di obbedienza verso la propria nazione che sa di esaltazione e fanatismo. L'individuo singolo non conta nulla, il suo valore è sempre e solo rispetto a un collettivo, e in generale alla Patria, alla quale si deve fedeltà, lealtà assoluta e quando essa chiama, tu sovietico - maschio o femmina che sia - devi solo rispondere .

Per chi hanno combattuto, rischiato o perso la vita? Per chi hanno imparato ad ammazzare? Per chi o cosa hanno sopportato sofferenze, solitudine, terribili ferite fisiche e psichiche e, al ritorno, pure il disprezzo e l'infamia, perchè questa "loro guerra" alla fine altro non era che un grossissimo "errore politico", un'enorme idiozia di cui l'Urss doveva solo vergognarsi?

Ci si sente male al pensiero di come la guerra possa trasformare completamente un essere umano:

"Adesso (...) penso che non sarò mai più quello che ero prima di questa guerra."

Come si può arrivare a imbracciare un'arma e a far fuori un tuo simile come se stessi giocando a bowling, e a buttar giù gente come fossero birilli?
La verità è che, leggendo le narrazioni di chi la guerra l'ha combattuta in prima linea, veniamo messi davanti a una realtà come questa:

"Uccidere o non uccidere è un interrogativo che ci si è posti solo dopo la guerra. La psicologia della guerra in tempo di guerra è più semplice. Noi e gli afghani semplicemente non potevamo permetterci di considerarci reciprocamente degli esseri umani."

La logica è drammaticamente "semplice": per ammazzare basta premere il grilletto, e se tardi a premerlo e non spari per primo, muori. È la dura legge della guerra.

Sono soldati che sul campo di battaglia hanno imparato a sparare, ad uccidere a sangue freddo; hanno visto morire i propri compagni e hanno sentito crescere ancor più forte dentro di loro l'odio per chi ha tolto la vita a un compagno.

"Partivamo per fare la rivoluzione! Così ci dicevano. E noi ci credevamo. Ci aspettavamo qualcosa di romantico. ...Quando una pallottola incontra un uomo fa un rumore particolare – che non puoi dimenticare né confondere con nient’altro – una specie di tonfo bagnato. E il ragazzo che ti è accanto cade a faccia in giù nella polvere, bruciante come la cenere. (...) La prima volta ci si muove come in sogno: ti affretti, lo trascini via, spari, ma poi non hai più nessun ricordo del combattimento, non sei in grado di raccontarlo. Come se tutto si fosse svolto dietro a un vetro... O in un incubo. Dal quale ti risvegli per l’angoscia ma senza poter ricordare niente."

Uomini e donne mandati in Afghanistan a immolarsi sull'altare... di cosa? di quali alti ideali e valori?  di quale giusta causa?

Ma non tutti sono stati costretti ad andare in guerra dal governo: tanti di questi uomini e donne si sono arruolati volontariamente per la causa, perchè ci credevano.
Ed essi pretendono rispetto per il sacrificio compiuto: chi ha fatto la guerra e ne è sopravvissuto è combattuto tra due certezze: da un lato, la verità, l'apprendere di essere stati ingannati, fare i conti col fatto che la loro non è stata una guerra giusta, che non erano andati in Aghanistan "per far del bene"; dall'altro, la consapevolezza che intanto loro lì ci sono stati e hanno messo in gioco la propria vita, uscendone completamente distrutti e trasformati, nel corpo e nella mente:

"Ciò che si è vissuto in guerra non resta lì, in Afghanistan, ma segue, come un cane fedele, i reduci, popolando i loro incubi, amplificando paure, togliendo sogni, speranze per il futuro."

E questo combattimento interiore è presente anche nelle madri dei poveri sfortunati i cui resti sono finiti in una bara: nessuno deve sporcare la memoria dei loro eroici bambini; allo stesso tempo, che sentimento possono nutrire queste famiglie verso una Patria che ha mandato i propri figli a morire, senza mostrare per loro alcuna considerazione?

Al dolore della perdita e dell'onta caduta improvvisamente sull'onore di questi ragazzi, si aggiunge quello del silenzio: dei caduti non si poteva parlare, perché l'esercito sovietico era grande e potente, guai a raccontare fatti che ne oscurassero l'immagine perfetta e moralmente sana.
Ogni testimonianza andava seppellita, le foto andavano stracciate, le pellicole distrutte: bisognava tacere sul fatto che laggiù i sovietici avevano sparato, bombardato, gassato, avvelenato i pozzi, fatto saltare per aria. Altro che  intervento umanitario per aiutare il povero popolo afghano.

Si potrebbe essere indotti a credere che, una volta tornati dal conflitto, la maggior parte dei reduci fosse indignata contro la Madre Patria per averli trattati come carne da macello, facilmente sacrificabile, e che odiasse il periodo trascorso in Afghanistan o lo ricordasse controvoglia...
Mi ha colpita, invece, constatare che molti di essi, una volta tornati a casa definitivamente, sentissero la mancanza di quel posto, perchè lì si erano sentiti utili come mai lo sono stati altrove e successivamente. Guai a togliere loro il passato: vivono solo di quello.

"In guerra, a unirci era la paura. Eravamo stati tutti ingannati allo stesso modo, e tutti quanti volevamo solo vivere e ritornare a casa nostra. Quello che ci unisce qui è il fatto che ci manca tutto."

Una volta tornati... a chi interessa sapere la sofferenze, le privazioni, le ferite fisiche e quelle psichiche, il dolore per un compagno ammazzato sotto i tuoi occhi? Sono tormenti personali e profondi, che non puoi condividere con nessuno, perchè la gente non vuol sapere; non solo, ma è convinta di sapere già tutto: che ci siete andati a fare là? Non lo sapevate che partecipavate a qualcosa di sbagliato e infame?

Con questa raccolta di testimonianze vere e struggenti, la scrittrice smaschera tutte le falsificazioni e le menzogne grazie alle quali il regime sovietico ha indotto la sua gioventù a immolarsi per una causa profondamente sbagliata e ingiusta; ha raccolto storie, dettagli, sentimenti che rivelano sia ciò che c'è dietro una singola esistenza, sia ciò che riflette la coscienza di un popolo in uno specifico momento storico.

Al centro della sua ricerca c'è la storia dei sentimenti più che della guerra in sé: cosa pensavano queste persone? Che cosa volevano? Quali erano le loro gioie? E le loro paure? E che cosa ricordano?

Ad essi Svetlana Aleksievic, con determinazione, onestà e coraggio, dà voce, e insieme a questi dimenticati cui la storia ha tolto la parola, consegna al lettore un libro scioccante nella sua brutalità, che sottolinea tutta la ferocia e l'orrore che c'è dietro la guerra.
Dietro ogni guerra.


** Curiosità: l'idea di leggere questo libro è nata in seguito a un "consiglio letterario" di Chef Rubio ^_-  **

sabato 7 marzo 2020

Le mie prossime letture (marzo 2020)



Ecco le mie prossime letture: un ragazzino alla ricerca della madre, perseguitata e in fuga da un passato sconvolgente e pieno di segreti; una detective impegnata in un caso di traffici di esseri umani in Thailandia; il racconto di una grande tragedia della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989.


IL LIBRO NASCOSTO
di D.M. Pulley




Amazing Crossing
trad. R. Marasco
4,99€ eBook
9,99€  cartaceo
LINK AMAZON
USCITA:
17 marzo 2020
Ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere

Un cambio di vestiti e una Bibbia: è tutto il corredo di sopravvivenza che Althea Leary lascia a suo figlio Jasper quando lo abbandona alla fattoria dello zio. 
È il 1952, Jasper ha nove anni e non gli è concesso fare domande né tanto meno protestare. 
Se non vuole irritare lo zio deve tenere la bocca chiusa e le orecchie bene aperte. 
Nessuno sa dove sia andata la madre o se tornerà. Lui però ha un disperato bisogno di vederla.
Inizia così il viaggio di Jasper che lo porterà a ritrovarsi in un mondo adulto fatto di corruzione, scandali e omicidi, in squallidi covi di Detroit e poi di nuovo in campagna, fra taverne sordide, locali di spogliarelliste e case d’azzardo. 
Ciò che porterà alla luce sarà un passato sconvolgente che continua a perseguitare la madre e che ora minaccia anche lui.

L'autore
D.M. Pulley vive nei dintorni di Cleveland, Ohio, con il marito, due figli e due cani. Lavora come consulente esterna e ingegnere consulente giuridico. Dal sopralluogo di un edificio abbandonato a Cleveland è nato il suo romanzo d’esordio, La chiave del mistero. Il suo sito web è http://www.dmpulley.com​ . Su Twitter la si trova a questo indirizzo: https://twitter.com/DMPulleyAuthor


TRAFFICI NOTTURNI
di Barry Eisler


Amazing Crossing
trad. V. Merante
4,99€ eBook
9,99€  cartaceo
USCITA:
24 MARZO 2020
AMAZON LINK
Livia Lone è tornata. E non è da sola

La detective Livia Lone, esperta in crimini sessuali, coglie al volo l’opportunità offertagli dalla DIA per risolvere alcuni conti in sospeso del suo passato. 
Una task force del governo degli Stati Uniti contro dei trafficanti di esseri umani è la scusa perfetta che la riporta in Thailandia, sua terra natia, dove potrà finalmente stanare tutti coloro che da bambina l’hanno presa, venduta, violentata. 
Tra loro, un pezzo grosso di questo commercio clandestino, Rithisak Sorm.
Durante una missione notturna in un club di Pattaya, però, le cose precipitano. 
Quello che doveva essere un piano ben congegnato si rivela essere una trappola. 
E Livia si ritrova a collaborare con Dox, ex cecchino dei marines, che non ha niente in comune con lei, se non la volontà di fermare Sorm.
In un mondo in cui la legge non serve la giustizia, dove le autorità sono corrotte, e spie e cospirazioni politiche sono all’ordine del giorno, Livia e Dox si ritroveranno a dover capire chi è che fa parte dei buoni. 
Riusciranno i due a ottenere l’agognata vendetta e a salvare delle vite innocenti? O quest’avventura sarà anche l’ultima?

L'autoreBarry Eisler ha partecipato a operazioni segrete per conto della CIA. È stato avvocato e dirigente aziendale. I suoi romanzi sono dei bestseller internazionali tradotti in venti lingue. Barry, cintura nera di judo, porta nei suoi thriller le esperienze che ha vissuto in giro per il mondo e le conoscenze legate al suo impegno umanitario. Vive vicino a San Francisco e il suo blog http://www.barryeisler.com offre interessanti riflessioni sulle libertà civili e i diritti umani. Traffici notturni è il secondo libro delle avventure di Livia Lone. Il primo, Livia Lone, è stato pubblicato da Amazon Crossing nel 2017.



RAGAZZI DI ZINCO
di Svetlana Aleksievič


Ed. E/O
trad. S. Rapetti
316 pp
Dopo averci fatto ascoltare in Preghiera per Černobyl’ le voci delle vittime del disastro nucleare, Svetlana Aleksievič fa parlare qui i protagonisti di un’altra grande tragedia della storia sovietica: la guerra in Afghanistan tra il 1979 e il 1989. 

Un milione di ragazzi e ragazze partiti per sostenere la “grande causa internazionalista e patriottica”; almeno quattordicimila di loro rimpatriati chiusi nelle casse di zinco e sepolti di nascosto, nottetempo; cinquantamila feriti; mezzo milione di vittime afgane; torture, droga, atrocità, malattie, vergogna, disperazione... 
Gli afgancy, i ragazzi che la guerra ha trasformato in assassini, raccontano ciò che si è voluto nascondere. 
Accanto a loro, un’altra guerra. Quella delle infermiere e delle impiegate che partirono per avventura e patriottismo. 
E soprattutto le madri. Dolenti, impietose, stanche, coraggiose.
L'autrice
Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la Letteratura nel 2015, tradotta in più di venti lingue, è una delle maggiori giornaliste e scrittrici contemporanee. In Italia ha vinto il Premio Sandro Onofri per il reportage narrativo nel 2002. Nel 2013 ha vinto il prestigioso premio internazionale per la pace “Peace Prize of the German Book Trade”. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Preghiera per Černobyl’, Ragazzi di zinco e Incantati dalla morte. Presso Bompiani sono usciti Tempo di seconda mano: la vita in Russia dopo il crollo del comunismo e Gli ultimi testimoni.

giovedì 10 ottobre 2019

Libri in wishlist (ottobre 2019)




Cari amici e lettori, con questo post vi presento due libri che hanno catturato la mia attenzione, finendo nell'infinita wishlist.
Fatemi sapere se li conoscete, se li avete letti e se le trame incuriosiscono anche voi.


Sacha Naspini porta aria nuova nel romanzo italiano: un soffio di mistero e poesia.
Dopo il successo delle Case del malcontento l’autore offre ai lettori nuove emozioni, nuovi brividi, nuove sorprese e nuovi turbamenti.

OSSIGENO di Sacha Naspini (Edizioni E/O, 224 pp, 16 €).

"Il punto non è che mio padre è mio padre. Il punto è che sono suo figlio."

Laura scompare nel nulla il 12 agosto del ’99, a otto anni. Viene ritrovata in un container il 6 ottobre del 2013. 
Adesso di anni ne ha ventidue.
Luca sta cenando con suo padre, i carabinieri irrompono, portano via l’uomo. Le accuse mosse nei confronti dello stimato professor Carlo Maria Balestri sono gravissime: dietro la facciata di un antropologo di fama si nasconde il Male. Suo figlio non può che assistere alla scena, impotente.
Cosa succede se un giorno scopri che la persona che ti ha generato è un mostro?

Ossigeno è la storia di ciò che resta. La cattura del maniaco non è la fine di un incubo: segna l’inizio di nuove vite. L’esperimento perverso del professor Balestri continua: non imprigiona più delle bambine in una scatola di ferro, ci sono altre gabbie con le quali in molti devono confrontarsi.
Per esempio quella genetica, del sangue, da cui Luca non ha via d’uscita.
E com’è parlare a una figlia sopravvissuta a quattordici anni di reclusione?
Laura sorride, si comporta come una ragazza normale. Ma a volte è colta da una sorta di raptus: dopo essersi persa nella città entra in un bar qualsiasi e si chiude in bagno. Se può, resta lì anche per un’ora.
È il suo modo per riprendere fiato e poi tornare all’aperto, in apnea. Qualcuno è lì, la sta seguendo e lei lo sa.
La domanda che continua a risuonare è questa: chi ha rinchiuso chi?



Storia feroce di uno sfruttamento, ritratto intimo di una madre e di un figlio, commedia grottesca di tagliente ironia, Ultima fermata Delicious è tutto questo insieme. La prosa potente e spregiudicata di Hannaham, unita alla scelta di portare in scena la voce narrante del crack, dona grazia e humour ai suoi personaggi.


ULTIMA FERMATA DELICIOUS di James Hannaham (ed. Rizzoli, 400 pp, 20 €).

Mentiva, pensò Eddie. La verità era sempre una tigre e il passato, con le sue bruttezze e le sue lotte, era un pozzo talmente pieno di cadaveri che lo si poteva confondere con una notte senza stelle. 
A Houston c'è un furgone che di tanto in tanto attraversa i quartieri malfamati della città e raccoglie gente.
Quelli che ci salgono, gli aveva detto un bluesman, non tornano più.
È il sistema di reclutamento della Delicious Foods, impresa agricola del Sud, che rastrella emarginati e tossici costringendoli al lavoro nei campi con il bastone della violenza e la carota del crack.
È lì che Eddie arriva per riprendersi la madre, una donna fragile, alla deriva da ormai troppo tempo.
E in quel luogo nasce la speranza di una fuga che sembra impossibile, l'unica opportunità, forse, per ricostruire una vita insieme.

martedì 26 marzo 2019

Libri in WL: LA TUA VITA E LA MIA di Majgull Axelsson (Iperborea Ed.) - LA BAMBINA SULLA BANCHISA di Adélaïde Bon (E/O Edizioni) - IL CATECHISMO DELLA PECORA di G. Nemus (Elliot Ed.)




Libri di recente pubblicazione finiti dritti dritti in wishlist!


Dall’autrice di Io non mi chiamo Miriam (sul blog trovate la recensione), un romanzo duro, appassionante, necessario che affronta un altro capitolo scuro nella storia della Svezia moderna.



LA TUA VITA E LA MIA
di Majgull Axelsson 



Ed. Iperborea
trad. L. Cangemi
404 pp
18.50 euro
Marzo 2019
Ex giornalista di successo e vedova solitaria nella sua amata Stoccolma, Märit si trova costretta a tornare a Norrköping, nella casa d’infanzia di cui non sente nostalgia, per festeggiare insieme al suo gemello Jonas il settantesimo compleanno. 
Un impulso irresistibile durante il viaggio in treno la spinge a scendere a Lund, dove non mette piede da cinquant’anni, e a cercare la tomba dei «malati» di Vipeholm, il grande manicomio in cui finì suo fratello maggiore Lars. Lars-lo-Svitato, lo Sgorbio, come lo chiamavano tutti: di colpo Märit non può più trattenere i ricordi e le domande rimaste senza risposta fin da quel tragico giorno in cui sua madre morì, quando lei era appena quattordicenne, e il fratellone che era sempre stato con loro venne fatto sparire. 
Perché Märit non riesce ancora a dimenticare, o addirittura a fingere che niente sia successo come tutti a casa hanno sempre fatto? Cosa accadde veramente in quel lontano 1962, quando lei entrò a Vipeholm e scoprì ciò che vi avveniva, domandandosi chi ne portava davvero la colpa, senza poter opporre altro che rabbia e vendetta al muro di solitudine che separava ogni membro della sua famiglia? 

Con il suo occhio clinico e ipersensibile alle sottili crepe nell’edificio della società svedese, e con la capacità di calarci nei percorsi ad alta tensione emotiva dei suoi personaggi, Majgull Axelsson indaga la fragilità dei legami famigliari in un Paese rigorosamente improntato all’emancipazione dell’individuo. E attraverso la ricerca di verità della sua protagonista affronta un tabù della socialdemocrazia scandinava, risalendo all’epoca della sua fioritura come modello di uguaglianza e solidarietà sociale per dare voce a coloro che ne furono tagliati fuori, privati perfino dei diritti umani.



LA BAMBINA SULLA BANCHISA
di Adélaïde Bon



Ed. E/O
trad. S. Turato
208 pp
16 euro
Marzo 2019
Questo libro è molto più di una testimonianza, è una lettura sconvolgente che vi stupirà per la qualità della scrittura oltre che per la drammaticità del racconto.
«Non sente le meduse insinuarsi dentro di lei quel giorno, non sente i loro lunghi tentacoli trasparenti penetrarla, non sa che i loro filamenti la trascineranno pian piano in una storia che non è la sua, che non la riguarda. Non sa che la porteranno fuori strada, l’attireranno verso abissi deserti e inospitali, che ostacoleranno anche il più piccolo dei suoi passi, che la faranno dubitare del suo stesso corpo, che anno dopo anno faranno restringere il mondo che la circonda a una piccola bolla d’aria senza via d’uscita. Non sa che ormai è in guerra e che l’esercito nemico vive dentro di lei.
Nessuno la avverte, nessuno le spiega, il mondo si è zittito».

Quando la trovano muta e in preda a un pianto inspiegabile, i genitori portano Adélaïde in commissariato e sporgono denuncia contro ignoti per molestie sessuali.
Passano gli anni e lei cresce senza lasciar trasparire nulla, con il sorriso stampato in volto. Trascorre così infiniti giorni di sofferenza e solitudine, a combattere contro le meduse.
Ventitré anni dopo squilla il telefono: è la Squadra protezione minori, hanno arrestato un sospetto. E improvvisamente tutto si mette in moto.




IL CATECHISMO DELLA PECORA
di Gesuino Nèmus


Elliot d.
189 pp
17.50 euro
Febbraio 2019
Il primo ottobre del 1964, Mariàca Tidòngia sale sul davanzale della scuola di Telévras e scappa. Mariàca è figlia di un pastore e il suo futuro sembra già segnato; ciononostante Marcellino Nonies, maestro unico al suo primo incarico, fa di tutto perché quella bambina straordinariamente intelligente riesca a prendere almeno la licenza elementare.
Un giorno però Mariàca, appena quattordicenne, annuncia di essere incinta e si rifiuta di dire chi è il padre del bambino.
Poco dopo scompare nel nulla.
Sono passati cinquant'anni e in paese nessuno sembra più ricordare questa storia finché non si torna a parlare di Mariàca e la sua presenza aleggia come un'ombra, insieme a due morti sospette, sulla piccola comunità di Telévras.
Ettore Tigàssu, "brigadiere per l'eternità", ce la metterà tutta per scoprire il mistero che circonda da decenni la donna e saranno i ricordi del maestro unico, vergati a mano in "bella e ornata grafia" ad aiutarlo a comprendere - almeno in parte - la verità.

Mezzo secolo di storia narrato attraverso i miti culturali e politici degli anni Sessanta e Settanta (come il terrorismo, latitanti e pentiti inclusi), miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura narrata da Gesuino Némus, autore/protagonista de La teologia del cinghiale (trovate la recensione sul blog).

mercoledì 22 novembre 2017

Cosa c'è di nuovo in libreria?




Ultime entrate in libreria che hanno solleticato il mio interesse ^_-

Si spazia dal romanzo storico ispirato a personaggi ed episodi realmente esistiti/accaduti alle atmosfere surreali e visionarie della Atwood; storie in cui passato e presente si intrecciano in una trama ricca e piena di suspense e misteriosi delitti nell'Inghilterra dei primi decenni del Novecento.



Si scioglie è un libro fortissimo, oscuro e commovente, che ha vinto nel 2016 i premi Hebban Debuutprijs e De Bronzen Uil per il miglior debutto in lingua nederlandese.


SI SCIOGLIE
di Lize Spit



Ed. E/O
Ottobre 2017
Nella minuscola cittadina di Bovenmeer, nelle Fiandre, è successo molti anni fa qualcosa di brutto. 
È nell’anniversario di una terribile perdita che Eva, ormai giovane insegnante a Bruxelles, carica nel portabagagli dell’auto un grande blocco di ghiaccio e decide di ritornare nel luogo della sua difficile infanzia per risolvere le cose, una volta per tutte.
In questo romanzo al centro ci sono le vicissitudini di Eva con la sua complicata famiglia – due genitori alcolisti, una sorellina molto sofferente – e con i suoi amici del cuore, Laurens, il figlio del macellaio, e Pim, il figlio del contadino.
È proprio con questi ultimi, “i tre moschettieri”, che Eva cerca un’evasione dalle difficoltà della vita familiare, attraversando gli ultimi anni dell’infanzia per entrare nell’adolescenza con bravate, corse in bici, esplorazioni del mondo e, progressivamente, della sessualità. 
Ma Pim e Laurens forse non possono salvare Eva dalla solitudine, e l’amicizia comincia infatti a incrinarsi quando a scuola arriva la bellissima e spietata Elisa.
Cosa spinge Eva a tornare a Bovenmeer? Qual è il tragico segreto di questa cittadina, in apparenza normale, e del cuore di Eva?


Margaret Atwood, scrittrice visionaria e di impareggiabile acume, reinterpreta La tempesta di Shakespeare e costruisce un romanzo brillante.



SEME DI STREGA
di Margaret Atwood




Ed. Rizzoli
trad. L. Pignatti
novembre 2017
Felix è un regista teatrale di successo. 
Da parecchie stagioni, le punte di diamante del cartellone del Makeshiweg Theatre Festival sono proprio i suoi allestimenti ingegnosi, provocanti per natura. 
Epure, nulla di ciò che ha portato in scena finora potrà reggere il confronto con la brillante, spiazzante rilettura della shakespeariana Tempesta che, all'indomani della morte dell'amata figlia Miranda, Felix si è messo in testa di produrre. 
Purtroppo, vittima di un volgare tradimento da parte del suo socio in affari, Felix si ritrova d'improvviso a vivere in totale solitudine, estromesso con un colpo di mano dal mondo del teatro, in una catapecchia in mezzo al niente: uno sconfortante luogo pieno di assenze che però si rivela ben presto ideale per rimasticare le sue mire di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d'astuzia, dal palcoscenico della vita.



Attraverso una prosa elegante e agile, Brunella Schisa fa rivivere nelle sue pagine la più grande truffa del XVIII secolo, a opera di uno dei personaggi femminili più affascinanti della storia: Jeanne Valois, contessa de la Motte, che nei suoi memoir si firmava «la nemica mortale» di Maria Antonietta.


LA NEMICA
di Brunella Schisa



Ed. Neri Pozza
Novembre 2017
Parigi, giugno 1786. Il giovane Marcel de la Tache, giornalista alle prime armi, si trova dinnanzi a uno spettacolo senza precedenti: migliaia di persone circondano il patibolo sopra cui si dibatte una donna con le vesti stracciate. 
Da sola tiene testa a quattro uomini. Soltanto il boia di Parigi, Henri Sanson, se ne sta tranquillo accanto a un braciere fumante, pronto a infliggere alla prigioniera il marchio del disonore. 
Chi è quella tigre inferocita? E quale delitto orrendo ha commesso per essere condannata alla pubblica fustigazione e marchiata a fuoco come una ladra? 
Marcel de la Tache, affascinato dalla bellezza di quella belva selvaggia, si interessa al caso. Scopre che la condannata è Jeanne de la Motte, un'avventuriera con il sangue dei re Valois nelle vene. 
Si è macchiata di tre gravi reati: furto, falso e lesa maestà. 
La donna, fingendo di agire per conto di Maria Antonietta, ha convinto il grande elemosiniere di Francia, il cardinale Rohan, a comprare e consegnarle un favoloso collier di diamanti con oltre seicento pietre tra le più belle d'Europa. 
Ammaliato dalla donna che ha infangato il nome della regina, frodato il cardinale Rohan e l'intera Francia, Marcel decide di farle visita in carcere. Una scelta destinata a condurlo su strade pericolose quando Jeanne gli chiederà di aiutarla a evadere. 



Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di avvincenti gialli ambientati nell’Inghilterra degli anni Venti e Trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford.


L'assassinio di Florence Nightingale Shore. 
I delitti Mitford #1
di Jessica Fellows


Ed. Neri Pozza
trad. M. Togliani
Il 12 gennaio 1920 l’infermiera Florence Nightingale Shore - alle soglie della pensione - arriva a Victoria Station; dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell’ultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. 
Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello. È l’ultima volta che qualcuno la vedrà viva.
Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannon salta giù da un treno in corsa per sfuggire all’opprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. 
A soccorrerla è un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolano sempre sul naso. 
 Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dell’Oxfordshire, dove la ragazza deve sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la prestigiosa famiglia Mitford. 
Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento.
Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con l’aiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quell'infermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton.

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