martedì 2 agosto 2016

Autori che... hanno odiato i film tratti dai loro libri più famosi.



Buongiorno, cari lettori!
Eccoci con un nuovo appuntamento...



Dopo aver dato un'occhiata a quegli autori che hanno odiato il loro personaggio più famoso (QUI) o quelli che hanno finito per detestare le loro opere più apprezzate (QUI), oggi vedremo alcuni autori che hanno odiato i film tratti dai loro libri più famosi.


L'autrice di MARY POPPINS, Pamela Lyndon Travers, non gradì molto il film Disney ispirato alla sua bambinaia; pur avendone approvato lo script, pare che diverse modifiche apportate dalla Travers siano state in gran parte disattese. In particolare, la scrittrice non gradì che la personalità della Poppins fosse stata del tutto cambiata; ad ogni modo, dopo diversi incontri di fuoco, seppur riluttante approvò la pellicola ma ottenne che Disney non toccasse il resto della serie. Sappiamo che, tempo dopo, la "battaglia" di Walt Disney per ottenere i diritti del romanzo per farne un film, lo divenne essa stessa (Saving Mr Banks).


Quanti di voi apprezzano il film SHINING di Stanley Kubrich, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King?
Ebbene, il maestro dell'horror nutriva grandi aspettative sul regista, da lui molto ammirato, ma restò deluso dal risultato finale del film.
Secondo lo scrittore, Kubrick non riuscì a cogliere il lato inumano e malvagio dell'Overlook Hotel, finendo per attribuire il male ai personaggi, ottenendo quindi una sorta di film-tragedia con sfumature solo vagamente soprannaturali. Non credendoci lui, come poteva rendere il film credibile per gli spettatori?
Non solo, ma King non approvava neanche che Jack Nicholson avesse interpretato il protagonista dandogli da subito l'aria da folle, quando invece la pazzia si impossessò di Jack Torrance solo più tardi.
King definì il film di Kubrick "una grande, bella Cadillac con nessun motore al suo interno".


Personalmente non avevo mai saputo, prima di fare ricerche per questo articolo, che ci fosse una trasposizione cinematografica de IL GIOVANE  HOLDEN, dal titolo "Questo mio folle cuore" (My Foolish Heart).
Trasposizione che l'autore del romanzo, Jerome D. SALINGER, odiò con tutto se stesso e che  lo scoraggiò tanto rispetto ad Hollywood da spingerlo a non dare mai alcun permesso per farci altri film!

Anche ANTHONY BURGESS, autore di ARANCIA MECCANICA (cosa che abbiamo già detto in un altro post relativo a questa rubrica), arrivò a detestare il film tratto dal suo celebre romanzo; già il libro stesso, l'autore avrebbe voluto non gli fosse mai venuto in mente di scriverlo, il film poi lo rese ancora più odioso perchè divenne il mezzo più immediato per esaltare il sesso e la violenza, il che non rientrava nei suoi intenti.


WILLY WONKA E LA FABBRICA DI CIOCCOLATO è il film del 1971 tratto da "La fabbrica di cioccolato" di Roald Dahl, film che l'autore non apprezzò affatto, a cominciare dall'attore Gene Wilder, che diede vita ad uno Willy Wonka "pretenzioso" e "rimbalzante", per proseguire col regista (Seltzer), che Dahl riteneva privo di alcun talento o di stile.
Si ripromise che mai più i produttori di film avrebbero messo le mani sui suoi sequel per rovinarglieli, o almeno non fino a quando lui fosse stato vivo..

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO - film del 1975 diretto da Miloš Forman. -  è uno dei film più famosi del cinema contemporaneo, ha vinto numerosi riconoscimenti... eppure lo scrittore  Ken Kesey non ne restò chissà quanto colpito. 
Inizialmente, avrebbe dovuto dare il proprio contributo alla produzione del film, ma per due settimane ne restò fuori; dopo che la pellicola fu pronta, pare si sia rifiutato per lungo tempo di guardarla e, quando si decise a farlo, restò amareggiato perché in essa non si teneva conto del punto di vista di Bromden; e poi avrebbe preferito Gene Hackman a Nicholson....

RICHARD MATHESON, autore di  IO SONO LEGGENDA, non ha mai amato gli adattamenti del suo libro.

Già nel 1964. L'ultimo uomo sulla Terra , interpretato da Vincent Price e ispirato al libro in questione, lo deluse, pur essendo esso forse il più fedele alla sua storia.
Un'altra versione, The Omega Man (1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra)​​, interpretato da Charlton Heston, se ne discostò proprio.
E l'ultimo adattamento, del 2007, con Will Smith?.Quando Io sono leggenda di Lawrence è stato annunciato, l'autore ha commentato: "Non so perché Hollywood sia tanto affascinato dal mio libro quando poi non hanno mai cura di tener conto di ciò che ho scritto".
Il film di Lawrence, tra l'altro, ha un finale totalmente diverso dal romanzo...

American Psycho, romanzo di Bret Easton Ellis del 1991, è stato portato sul grande schermo da Mary Harron, e vede Christian Bale nei panni del protagonista, Patrick Bateman, giovane ricco che di notte si trasforma in crudele omicida. L'autrice del romanzo non ha molto apprezzato l'adattamento cinematografico, che perde l'humour nero presente nel romanzo, oltre ad averne apportato diversi cambiamenti; inoltre  ha lamentato il finale del film, che, pur essendo destinato ad essere ambiguo, si è rivelato di gran lunga troppo letterale per i suoi gusti


lunedì 1 agosto 2016

READING CHALLENGE 2016 e bilancio delle letture di luglio



Buonsalve, lettori!!

Dopo aver detto ciao ciao a Luglio e dato il benvenuto al mese di Agosto, mi appropinquo a tirare le somme delle mie letture del mese appena passato.

Partiamo dagli obiettivi della RC.
READING CHALLENGE


Questo mese  ne ho aggiunto soltanto uno: Obiettivo n.4. Un libro che ti è venuta voglia di leggere
dopo averne sentito parlare da un amico
L'ODORE DELLA POLVERE DA SPARO di Attilio Coco (RECENSIONE): un romanzo che, muovendosi sul filo dei ricordi e seguendo la scia dell'odore del sangue e della polvere da sparo - lasciata da avvenimenti storici tristi e drammatici che hanno segnato il nostro Paese -, racconta al lettore storie di vita che si intrecciano con vent'anni di Storia italiana, dal periodo post-bellico ai difficili anni Sessanta/Settanta, caratterizzati, purtroppo, da una serie di attentati terroristici.


Altri libri letti e recensiti:

  • LENITA di Julio Ribeiro (RECENSIONE):  un romanzo con al centro una protagonista femminile tanto giovane e bella quanto desiderosa di libertà e di... sensualità, cui non importava nulla delle etichette e delle convenzioni sociali del suo tempo.
  • "UMBERTO II. Il dramma segreto dell'ultimo Re" di Gigi Speroni (RECENSIONE): l'interessante biografia dell'ultimo Re d'Italia, che ripercorre le due guerre mondiali, la dittatura fascista, fino ad arrivare all'esilio di questo sovrano le cui "spalle" forse la Storia ha caricato di colpe più altrui che sue.
  • RIFLESSI IN SOLITUDINE di Federica Voi (RECENSIONE): una raccolta di poesie, un viaggio verso i sentimenti, nelle emozioni più profonde, per ritrovarsi faccia a faccia con se stessi e con ciò che di reale e intimo c’è dentro di sé.
  • "JOHN BALE E LA LEGGENDA DI ASHKAN. I Quattro Medaglioni d'Oro" di Renato Di Pane (RECENSIONE): un gradevole e simpatico romanzo fantasy, dalle atmosfere intriganti - frutto dell'incontro tra la fantasia e il mondo delle leggende e delle scoperte archeologiche - e dal ritmo decisamente vivace.
  • COME IL CIELO DI BELFAST di Elena Magnani (RECENSIONE): una storia di passione, vendette, ideali per i quali si è disposti a combattere, a uccidere, a morire; ma al contempo è una storia di amore, riscatto, capacità di dare a se stessi e a chi si ama la possibilità di sperare in un futuro in cui il cielo non sia più oscurato da nubi minacciose ma reso limpido dalla voglia di ricercare la pace e la vita.
  • IL CORVO ROSSO DELL'ALTA SOCIETA' di Daniele Imbornone (RECENSIONE): un romanzo fantasy molto piacevole per l'ambientazione interessante, che unisce il fascino del sovrannaturale con il terreno, facendo incontrare l'uomo con la Signora che prima o poi aspetta tutti, la Morte, il tutto narrato con una leggera ironia.
  • NOTTE DI MARIONETTE E TORTE di Laini Taylor (RECENSIONE): questo spin-off di Laini Taylor si concentra su un personaggio simpaticissimo e vivace, che chi ha letto i precedenti libri ha imparato ad amare: Zuzana, la migliore amica di Karou.
    In queste poche pagine ci viene narrato di come lei e Mik si sono decisi a dichiararsi!
  • LA CASA PER BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE di Ransom Riggs (RECENSIONE): un fantasy- paranormal adatto a un target giovane, che mi ha colpito per l'originalità e per la capacità di affascinarmi attraverso il ricorso a foto in bianco e nero, particolari, che sanno "di antico", di fantastico, di onirico. Di speciale.

Se dovessi dirvi il mio preferito tra questi libri, credo scegliere "Come il cielo di Belfast", dove l'amore deve fare i conti con la violenza e le vendette proprie di un clima "di guerra".

Attualmente in lettura:

IL PREZZO DEL DOMANI di Mirco Valerio.

Inizierò presto LA LEGGE DEL BACCALA' (N. Retteghieri) e OMICIDIO IN PIAZZA SANT'ELENA (A. Piras).

Per quanto concerne i film, di rilevante ho visto:

  • LE CONFESSIONI di Roberto Andò, che però non mi ha fatto impazzire (recensione).
  • Ho visto anche VELOCE COME IL VENTO di Matteo Rovere, con protagonista Stefano Accorsi nei panni di un giovane scapestrato, tossicodipendente che, grazie all'indiscutibile talento come pilota, avrà modo di avvicinarsi alla sorella Giulia (pilota anche lei) e al fratellino Nico, cercando di mettere su i pezzi di una famiglia che si stava disgregando. Carino, Accorsi è sempre strepitoso.
  • LA MIGLIORE OFFERTA di Giuseppe Tornatore con Geoffrey Rush. Un bel film, originale, suggestivo, non privo di colpi di scena (nel finale soprattutto), che gira attorno al rapporto realtà-finzione, in cui nulla è come sembra perché «In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico». 


ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO, 
E QUALI LETTURE VI ASPETTANO!  

Piccola pausa per il blog



Cari lettori e amici che passate di qui, vi comunico che per qualche giorno - non credo più di una settimana/dieci giorni - avrò poco tempo e poche opportunità di scrivere sul blog; vorrei potervi dire che si tratta di una vacanza, ma è tutt'altro: mio padre oggi si ricovera per un intervento al cuore, e l'unica cosa cui riesco a pensare è che mi auguro vada tutto strabenissimo. 

Se vedrete dei post online per qualche giorno da oggi è perchè ho provato a programmarne alcuni, in quanto non mi piace mollare per troppo tempo il blog, ma per il resto non so se e quando avrò la connessione.

Buone vacanze, buon agosto, buone letture..., insomma buon tutto, e a prestissimo!!



domenica 31 luglio 2016

I libri nei film (#2)




Pochi giorni fa su Rai Uno hanno mandato in onda una commedia americana godibile e carina, con una strepitosa Julianne Moore, le cui espressioni facciali sempre azzeccatissime mi fanno morire *_*

Il film in questione è...

THE ENGLISH TEACHER

2014

REGIA: Craig Zisk
ATTORI: Julianne Moore, Greg Kinnear, Michael Angarano, Lily Collins, Fiona Shaw, Norbert Leo Butz, Jessica Hecht

Linda Sinclair è una brava ed apprezzata insegnante di Inglese, che svolge il proprio lavoro con dedizione, impegno e serietà.
Troppa serietà, visto che sin da bambina ha sempre preferito i libri e i classici ai giochi d'infanzia e a coltivare amicizie con i coetanei.

Completamente inesperta del mondo e degli uomini, vive solo di letteratura, fino al giorno in cui la sua vita tranquilla cambia dal giorno alla notte, quando un suo ex-studente, Jason, torna nella sua piccola città dopo aver cercato il successo come sceneggiatore a New York.
Si succederanno una serie di equivoci, bugie, piccole vendette, delusioni e quant'altro, ma poi tutti i protagonisti alla fine riceveranno le loro piccole soddisfazioni...

Beh, quello cui ho fatto caso e che mi piaceva condividere con voi, sono i libri menzionati in questo film.

Ne ricordo tre, ma magari qualcun altro mi è saltato.

I primi due son due classici che Linda leggeva da bambina (!) invece di giocare con i compagnetti; l'altro è un testo su cui tiene una lezione al liceo ai propri studenti.


Piccole donne
di Louise May Alcott

Il romanzo narra le vicende della famiglia March, 
che vive vicino a Gettysburg. 
Il signor March è partito per la Guerra Civile,
 lasciando la moglie e le loro quattro figlie: 
Margaret (detta Meg), Josephine (detta Jo); Elizabeth (detta Beth); 
Amanda (detta Amy). 
Le ragazze cresceranno combattendo contro le difficoltà economiche, 
dovute alla recente perdita della loro fortuna,
 i loro problemi quotidiani e loro difetti, 
accompagnate dalla benevola figura della signora March 
e dal fidato amico e vicino di casa Laurie Lawrence (trama).


.
Cime tempestose
di Emily Bronte


La tormentata storia d'amore tra il selvaggio Heathcliff, 
personaggio letterario oscuro e malvagio, 
e la ribelle e capricciosa Catherine Earnshaw; 
un amore che va oltre la morte e che diventerà l'ossessione di lui, 
tanto da influenzare le esistenze delle successive generazioni.



Racconto di due città
di Charles Dickens

Fra Parigi e Londra Dickens ambienta le vicende di un gruppo di persone coinvolte negli eventi della Rivoluzione francese e del periodo del Terrore: 
Charles Darnay, un aristocratico francese, vittima di accuse indiscriminate 
da parte dei rivoluzionari, e Sydney Carton, un avvocato inglese che cerca di redimere la propria vita per amore della moglie di Darnay. 
Vi si trovano tutti i temi classici del romanziere inglese: l'oppressione e la violenza, la povertà e la nobiltà di spirito, il sacrificio e la redenzione.

sabato 30 luglio 2016

BLOGTOUR+GIVEAWAY: "IL LIBRO DELLE OMBRE" di Stefano Lanciotti



Cari lettori che fino a questo momento avete seguito con entusiasmo il blogtour relativo al romanzo Il Libro delle Ombre di Stefano Lanciotti...., siamo giunti all'ultima tappa di questo "viaggio" che ci ha permesso di conoscere meglio, attraverso approfondimenti, estratti ed interviste, il romanzo e il suo Autore.




In quest'ultimo appuntamento, ci avvicineremo ad un altro aspetto interessantissimo del libro: com'è nato "Il Libro delle Ombre"?
A rispondere a questa domanda è lo stesso scrittore, Stefano Lanciotti!

Non siete curiosi anche voi come me di scoprire... La nascita de “Il Libro delle Ombre”?


Quando iniziai a buttare giù le prime idee per “Ex Tenebris” (il primo romanzo di quella che sarebbe divenuta la Saga di Nocturnia), non avevo affatto in mente un libro fantasy. Lo ritenevo un genere affascinante ma troppo difficile: creare un mondo da zero, che fosse allo stesso tempo auto-coerente e originale mi pareva un’opera al di là delle mie possibilità. L’intenzione era di scrivere un romanzo con venature esoteriche, ambientato nel nostro mondo. L’ispirazione l’avevo avuta da “Il club Dumas”, un libro di Arturo Pérez-Reverte, un autore che al tempo mi piaceva molto. Non è un caso che “Ex Tenebris” inizi come un giallo e che sia ambientato sulla Terra ai giorni nostri per le prime cento pagine, almeno nella prima versione. Ma quando introdussi nella trama un mondo diverso dal nostro, nel quale il protagonista all’inizio sognava soltanto di trovarsi, iniziai a sentire la sua fascinazione e, più scrivevo, più ne ero attratto. Alla fine accantonai l’’idea del romanzo esoterico e abbracciai l’idea del fantasy. Il resto è storia, la prima parte di “Ex Tenebris” si è via via accorciata e la vicenda scorre per tutti i sei romanzi interamente su Nocturnia.
Quando, esaurita la lunga vicenda su Nocturnia e scritto il capitolo finale (“Il Risveglio del Drago”), mi trovai a domandarmi a quale progetto dedicarmi, avevo più di una possibilità. Potevo tornare ai tecno-thriller con protagonista la spia Sara Kohn, di cui i primi tre erano stati pubblicati da Newton Compton; potevo fare come Terry Brooks con Shannara e dunque continuare le storie ambientate su Nocturnia, magari approfondendo le vicende di antenati o discendenti dei protagonisti delle due trilogie; oppure potevo dedicarmi a un progetto diverso. Alla fine ha prevalso una linea di compromesso tra le ultime due ipotesi: da una parte i romanzi di Sara Kohn erano troppo legati al rapporto con la casa editrice, che a mio parere non aveva spinto a sufficienza sul personaggio, scoraggiandomi (con molto dispiacere) dall’insistere su di lei. Dall’altra non volevo né abbandonare del tutto Nocturnia, che trovo essere un universo fantasy talmente ricco e variegato da non essere stato esplorato del tutto, né legarmi a doppio filo con essa, tanto da essere visto come un autore che cerca di cavare il sangue dalle rape.Da un po’ di tempo avevo in mente di dedicarmi all’urban fantasy, cioè a un tipo di fantasy ambientato nel nostro mondo e nel nostro tempo, ma ero scoraggiato da quanto va di moda: vampiri e licantropi di bell’aspetto, più occupati ad amoreggiare che a terrorizzare. Io volevo un fantasy più “classico”, ma comprendevo anche come - per giustificare mostri, spade, incantesimi in un mondo non fantastico, non altro - ci volesse una solida base, che alimentasse la “sospensione dell’incredulità”, fondamento ineludibile per una storia fantastica. Ebbene, mi chiesi a un certo punto, quando ancora ero nel bel mezzo della scrittura della seconda trilogia della Saga, perché non utilizzare proprio Nocturnia come base e dunque cominciare a gettare le fondamenta di un “ponte” tra quest’ultima e la Terra? Perché non approfondire ed espandere quel poco che avevo scritto sulla presenza dei protagonisti nel nostro mondo? E così feci come Pollicino, lasciando negli ultimi romanzi una sottile scia di “briciole” di informazione, tali da costituire la giustificazione per uno “spin-off”.
Lo sforzo che ho fatto, e che emergerà sempre più mano a mano che pubblicherò i libri de “La Profezia del Ritorno”, è stato quello di partire, sì, da Nocturnia, ma poi di distaccarmene mano a mano, in modo da rendere fresca e non “già vista” la narrazione. Spero che i vecchi lettori si affezionino anche a questa nuova avventura e, magari, i nuovi si incuriosiscano sulle radici della storia.

Termina qui il blogtour-giveaway, che darà l'opportunità a ben tre lettori di vincere una copia omaggio autografata!

In ogni tappa del blogtour, avete potuto leggere un contenuto originale a cura dell'autore, avendo così l'opportunità di partecipare al giveaway tramite Rafflecopter per vincere una delle tre copie cartacee autografate in premio!

I vincitori saranno selezionati casualmente dall'app Rafflecopter (in base a chi ha partecipato al giveaway e ottenuto punti con le condivisioni sui social), saranno estratti domani 31 luglio e annunciati sulla pagina facebook di Stefano Lanciotti, oltre a essere contattati personalmente.Non mi resta che fare a ciascuno di voi che avete partecipato un grande in bocca al lupo!



Il calendario del Blogtour:


21/07/2016                      Universi incantati                             ESTRATTO
22/07/2016                      Il mondo di sopra                             APPROFONDIMENTO
23/07/2016                      La Fenice Book                                ESTRATTO
24/07/2016                      Atelier di una lettrice compulsiva   APPROFONDIMENTO
25/07/2016                      Il bosco dei sogni fantastici             ESTRATTO
26/07/2016                      Chiacchiere letterarie                      INTERVISTA
27/07/2016                      L'antico calamaio                            APPROFONDIMENTO
28/07/2016                      Il flauto di Pan                                  ESTRATTO
29/07/2016                      Ramingo blog                                   INTERVISTA
30/07/2016                    Chicchi di pensieri                           APPROFONDIMENTO


Partecipa al giveaway 
N.B.: segui le istruzioni per accumulare più punti e aumentare le tue probabilità di vincere il libro autografato!!



venerdì 29 luglio 2016

Garzanti - In anteprima in e-book a puntate dal 6 agosto IL RITUALE DEL MALE, il nuovo thriller di Jean-Christophe Grangé



Cari amici, vi segnalo un interessantissimo appuntamento libroso!

APPUNTAMENTO CON IL BRIVIDO
DAL 6 AGOSTO AL 20 OTTOBRE
ogni sabato
Il rituale del male
di Jean-Christophe Grangé
ti aspetta in anteprima in e-book a puntate 
su tutti i principali Store e
sarà possibile scaricare un nuovo episodio a 0,99 €. 

I primi due, gratuiti, sono scaricabili subito,.

Vi lascio i link a IBS.itprimo e secondo episodio

Amazonprimo e secondo episodio.


Definito dalla stampa francese come il ritorno di “un Grangé al suo meglio”, Il rituale del malesarà in libreria per Garzanti a partire dal 20 ottobre 2016 ma per tutti gli estimatori il nuovo e atteso thriller di Jean-Cristophe Grangé sarà già disponibile in anteprima in e-book a puntate ogni sabato a partire dal 6 agosto su tutti i principali Store.

Con Il rituale del male Jean-Cristophe Grangé ha venduto in Francia oltre 200 mila copie in un mese e ha conquistato immediatamente le classifiche dei bestseller.
Il nuovo thriller intreccia passato e presente, moderne tecniche investigative, superstizioni e credenze religiose. Una storia all’altezza dei suoi principali successi, da I fiumi di porpora a Il giuramento fino al più recente Amnesia.

IL RITUALE DEL MALE




Ed. Garzanti
18.60 euro
490 pp
IN LIBRERIA:
20 OTTOBRE 2016







L’aria è malvagia sull’isola di Sirling, al largo della costa bretone, dove il comandante Erwan Morvan si trova a indagare sull’orribile delitto di un cadetto militare. Suo padre è un uomo potente, che ha fatto fortuna in Africa e ora manovra tra le quinte le leve della polizia francese: è quel Grégoire Morvan famoso per aver fermato il killer chiamato l’Uomo Chiodo. E adesso, mentre le vittime si moltiplicano e gli indizi si fanno via via più evanescenti, dopo trent’anni il fantasma dell’Uomo Chiodo torna a braccare i Morvan, minacciando il buon nome di una famiglia in apparenza inattaccabile. L’indagine costringe Erwan sulle tracce delle più oscure gesta di suo padre, in una corsa sfrenata per salvare chi ama, lontano dalla Francia, fin nel cuore del Congo oscuro e sanguinoso che ha tenuto a battesimo la sua esistenza.

L'autore.
Jean-Christophe Grangé è autore di romanzi di grandissimo successo che hanno ampliato i confini del poliziesco tradizionale. Dopo l’esordio negli anni Novanta, giunge alla notorietà grazie al film di Mathieu Kassovitz tratto da I fiumi di porpora (2000), il primo di numerosi adattamenti delle sue opere per il cinema e la televisione. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo e venduti in milioni di copie, sono pubblicati in Italia da Garzanti: Il volo delle cicogne, I fiumi di porpora, Il concilio di pietra, L’impero dei lupi, La linea nera, Il giuramento, Miserere, Amnesia, L’istinto del sangue, Il respiro della cenere.

Recensione: LENITA di Julio Ribeiro



Buongiorno cari lettori!
Il weekend si avvicina e con esso, per me una prossima settimana in cui sarò indaffarata e lontana da casa e dal pc.
Ma di questo parleremo in un altro momento. 

Per adesso, mi concentro su una recensione: si tratta di un romanzo con al centro una protagonista femminile tanto giovane e bella quanto desiderosa di libertà e di... sensualità, cui non importava nulla delle etichette e delle convenzioni sociali del suo tempo.
Questo romanzo (titolo originario "A carne"), che vide la luce nel 1888 in Brasile, fu a quel tempo molto criticato per i temi affrontati, quali il divorzio, il ruolo della donna e l’amore libero.


LENITA
di Julio Ribeiro


LINK AMAZON
trad. A. Speranza
0.99 euro
Giugno 2016
Conosciamo la protagonista, Lenita, quando è ancora una ragazzina e vive col padre, Lopes Matoso; orfana di madre, Lenita cresce con un genitore amorevole e colto, che si occuperà personalmente dell'educazione della figlia, la quale verrà sollecitata ad amare la cultura e lo studio sin dalla più tenera età.

A quattordici anni Helena, o Lenita come la chiamavano, era una ragazza con un carattere disinvolto, forte e con un’istruzione al di sopra dell’ordinario.

Non c'è nulla che Lenita non riesca ad imparare: ha fame di conoscenza e questo interesse per tutto lo scibile con cui viene in contatto, giorno dopo giorno, non soltanto le dona una cultura al di fuori del comune (quanto meno rispetto alle sue coetanee e alle donne in generale, del suo tempo), ma soprattutto forma il suo carattere.

Così, a ventidue anni ella è estremamente colta e assolutamente convinta che la propria libertà e dignità di donna istruita e per nulla sempliciotta, la renda anche libera di dire "no al matrimonio": che bisogno ha, infatti, una donna intelligente e acculturata di andarsi a rinchiudere dietro le sbarre di un matrimonio soffocante e gretto, probabilmente con un uomo inferiore che mal sopporterà di accettare che la propria consorte gli sia intellettualmente superiore? Nessuno! Ed è per questo che da subito comincerà a rifiutare, con un atteggiamento di disprezzo e divertimento insieme, le varie proposte di matrimonio che per lei arriveranno al padre.

La situazione per la bella fanciulla precipita quando il caro padre muore all'improvviso, lasciandola sola; a prendersi cura di lei, fortunatamente, c'è un vecchio amico di famiglia, il colonnello Barbosa.
Passano settimane piene di dolore e solitudine per la bella Lenita, e riprendersi dalla perdita dell'unico uomo mai amato finora non è affatto semplice.
Ma lei ha una tempra di ferro, è determinata, non si lascia abbattere facilmente e ben presto si riprende e ricomincia a provare la voglia di vivere, intervallata da momenti di malinconia.
Vivendo in casa con l'anziano militare la sua altrettanto anziana moglie, la ragazza passa i giorni praticamente sola, unicamente in compagnia dei libri, degli schiavi e della natura.

Ma intanto il suo corpo inizia a far sentire le proprie esigenze fisiche...; Lenita, quasi di punto in bianco e con suo grande stupore, si rende conto di avere pulsioni e desideri, pensieri impuri e bramosie che attraversano il suo corpo e occupano la sua mente di giorno e di notte; certo, a furia di leggere testi di varia natura (compresi quelli scientifici) ha acquisito le conoscenze basilari circa la propria femminilità, dal punto di vista teorico è fin troppo ben informata, ma realizzarlo di persona è un'altra questione!

Il bisogno di avere un uomo accanto, non tanto da amare dal punto di vista sentimentale, quanto da quello carnale, fisico, la sconvolge e la eccita al tempo stesso: è come se una nuova Lenita pian piano si stesse facendo spazio tra le pieghe di quella ragazza educata e solitaria che finora ha avuto il sopravvento.

La voglia di contatto fisico a tutti i costi - non soddisfatta a causa della mancanza di materia prima, anche perchè lei si ostina comunque a rifiutare le proposte di matrimonio - sembra diventare una vera e propria ossessione, tanto da renderla insensibile e crudele verso i corpi altrui, in particolari verso quelli giudicati meschini ed inutili degli schiavi, per i cui destini sfortunati proprio non sente pietà.
Emblematico e, in un certo senso, sconvolgente è il momento in cui uno schiavo bugiardo viene crudelmente punito dal colonnello per aver cercato di scappare e Lenita prova eccitazione ed euforia alla vista del sangue e delle sofferenze indicibili di lui.

La libidine insoddisfatta inevitabilmente guida le sue fantasie più nascoste, e così la ragazza comincia a fantasticare sul figlio del colonnello: Manuel Barbosa, un ultra 40enne sposato ma in odor di divorzio, che Lenita non ha ancora conosciuto.

Quando avviene il primo incontro, esso ha davvero poco di fatale: Manuel le appare come un uomo fin troppo maturo, bruttino, dal colorito giallo e malaticcio, il cui corpo non emana forza, virilità e sensualità, bensì cattivo odore... Una tragedia, insomma!
Lenita è talmente delusa da non riuscire neanche a rivolgergli la parola: ogni sua fantasia erotica su quest'uomo sconosciuto, che lei s'era immaginata come un gladiatore forte e "macho", crolla miseramente davanti ad un uomo secco e oppresso da un'emicrania che lo sta rendendo quasi repellente agli occhi della giovane donna.

Ma il disprezzo durerà poco: ripresosi da quei suoi mal di testa che lo riducono ad uno straccio, Manuel diventa un uomo affascinante, gentile che, con la sua galanteria, la sua cultura apprezzabile, la sua conoscenza del mondo (frutto degli innumerevoli viaggi) e la sua voce calda e rassicurante, conquista la vogliosa Lenita, che pian piano inizia a vederlo come l'uomo dei suoi desideri.

Tra i due nasce inizialmente una grande amicizia che  però si trasforma poco a poco in ardente passione, creando un forte conflitto tra i desideri carnali e i comportamenti morali.

I due sanno che a dividerli è la società dei benpensanti, le convenzioni etiche e morali che la governano: lui potrebbe esserle padre, per la differenza d'età, e ancor di più è stato sposato ed ora è un separato; lei è una inesperta fanciulla che vive in casa del padre di lui, col colonnello che le fa da tutore e la sorveglia come fosse sua figlia o sua nipote.

Tutto è contro di loro, contro questo amore...
Ma è davvero amore? O è solo passione carnale, voglia di fondere i sensi, i corpi bramosi e avidi di sensazioni forte e lascive?

Lenita non è una di quelle protagoniste romantiche che leggono romanzetti d'amore e sognano ad occhi aperti il principe azzurro; lei è indipendente, decisa, ostinata, sensuale e ha tutto il desiderio di abbandonarsi ai sensi e ai propri appetiti. 

Cos'è davvero Manuel per lei? L'uomo amato e desiderato o colui che, rendendola donna, le farà scoprire ancor di più la propria forte e procace femminilità, capace di sedurre gli uomini e di rendere questi ultimi soggetti a lei, e non viceversa?

La storia, ambientata in Brasile (poco prima dell’abolizione della schiavitù) in un’immensa fattoria circondata da piantagioni di caffè e di canne da zucchero, sul cui sfondo vivono e lavorano gli schiavi - personaggi secondari delle cui tristi esistenze ci vien dato un assaggio - mostra un personaggio femminile contrario a tutte le convenzioni sociali dell’epoca, vale a dire una donna fin troppo istruita per i canoni del tempo, consapevole della propria bellezza e della propria capacità seduttiva, che non si vergogna degli intensi desideri sessuali provati, i quali fanno che si dichiari a un uomo non per amore ma per puro desiderio carnale. 

Al lettore di oggi un romanzo come questo, di per sè non particolarmente complesso, che ruota attorno a questa ragazza quasi ossessionata dall'idea di soddisfare le proprie voglie, potrà non sembrare particolarmente originale o avvincente, per trama, stile e anche per la caratterizzazione dei personaggi.
E' vero che di Lenita non ci viene nascosto nulla, anzi, ci vengono palesati i suoi istinti più inconfessabili, ma nel complesso è una personaggio lineare e anzi questo carattere quasi "osceno" che la caratterizza la rende più vicina ad una femmina in calore che ad una donna con dei sentimenti e dei sogni.

Ma dobbiamo valutare e considerare il libro per l'epoca in cui è stato scritto e pubblicato: alla fine dell'Ottocento, una storia, e soprattutto una protagonista donna di questo tipo, non erano una cosa comune nei romanzi brasiliane, e accettarle non fu semplice e automatico per il pubblico di quel tempo.

Lenita a modo suo riscatta quel prototipo di donna che, nei romanzi di allora, appare sempre come la femminuccia debole, sognatrice, che aspetta il matrimonio quale unica ed ultima soluzione di felicità, che desidera essere guidata e protetta dal proprio uomo, il quale le è, per certi versi, superiore, ed  è lui a sedurla, a farle tremare il cuore, a farla piangere al pensiero di essere lasciata...
Lenita non è tutto questo, anzi è esattamente il contrario!

Di questo libro ho apprezzato lo stile e il ritmo molto scorrevoli, le descrizioni naturali e paesaggistiche piacevolmente realistiche e vivide, il linguaggio semplice e legato ai sensi, che accompagna tutto il libro e che ci rende con efficacia il modo frenetico e molto fisico  (quasi primitivo, sicuramente molto istintuale) di percepire il mondo attorno a sè da parte della singolare protagonista.

Un romanzo che ci apre uno squarcio sulla vita di piantagione in un Paese e in un'epoca lontani da noi.
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