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giovedì 5 marzo 2020

Recensione: IL SALICE di Hubert Selby Jr



Con il suo stile frammentato e la sua penna teneramente ruvida, l’autore di capolavori come Ultima fermata a Brooklyn e Requiem per un sogno, ci racconta la realtà degli emarginati, dei perdenti, dei diversi, sullo sfondo di un’America cupa, difficile, quella dei bassifondi delle grandi metropoli: in un posto così improbabile e tutt’altro che attraente, sboccia un’amicizia tra due uomini lontani per età, cultura, esperienze, ma che riusciranno ad essere di grande aiuto e benedizione l’un per l’altro.

IL SALICE

di Hubert Selby Jr 



   Fazi Editore 
  trad. M. Pittoni
 320 pp
2006

Bobby è un ragazzino di colore di quasi quattordici anni che vive nel Bronx insieme alla mamma e ai fratelli minori. La sua vita sembra scorrere velocemente per le strade sporche e violente del ghetto, tra mura domestiche infestate di topi e con la miseria quale coinquilina fissa.
È fidanzato con la dolce tredicenne Maria, di origini portoricane; i due giovanissimi fidanzatini hanno grandi piani per il futuro, ma un incontro sciagurato con un gruppo di ragazzacci stravolgerà le loro vite.
Un giorno i due, infatti, vengono aggrediti da una feroce gang ispanica: Bobby viene selvaggiamente picchiato a colpi di calci, pugni e catene, mentre Maria ne esce col volto sfigurato dalla soda caustica.

Nonostante le ossa rotte e il dolore tremendo che fa tremare ogni muscolo del corpo, Bobby riesce a camminare per un tratto di strada finchè viene soccorso da un uomo anziano, tale Werner Schultz (che si fa chiamare Moishe), che lo porta a casa propria, per medicarlo e prendersene cura.

Intanto, la piccola Maria è ricoverata in ospedale; il suo viso è nascosto da bende che tengono scoperti solo bocca e occhi; sta malissimo, i dolori alla faccia sono indicibili e lei è spaventata, smarrita; a vegliare sul suo sonno tormentato e a farle compagnia da sveglia ci sono la mamma e la nonna, due donne buone, molto devote, che partecipano alla sofferenza fisica e psicologica della loro bambina; della mamma, in particolare, conosciamo i pensieri, i sentimenti, le paure, e intenerisce la dolcezza di questa donna perbene, che già vive - insieme alla famiglia - il trauma dell’immigrazione e dell’integrazione in un Paese straniero e non sempre e in tutto accogliente -, e in più adesso deve accettare una tragedia privata incomprensibile, che suscita in lei legittime domande: perché è successo questo a loro, alla piccola Maria, che è una ragazzina così cara e buona? Forse hanno sbagliato a venire negli USA in cerca di una vita migliore? Che colpe hanno da espiare? Perché Dio ha permesso che una tale sciagura piombasse su di loro, mettendo in pericolo la vita di Maria?
Conosciamo anche i turbamenti della tredicenne, che soffre per gli sguardi incattiviti di alcune infermiere, che dicono cose brutte di lei, facendola sentire sbagliata e colpevole.
Il suo malessere interiore - unito a quello fisico - fanno scattare in lei pensieri negativi e dolorosi che la portano, pochi giorni dopo, al suicidio…

Tutto questo Bobby, nei primi giorni dopo il pestaggio, non lo sa; sa solo che questo ebreo dal nome strano lo sta ospitando in casa propria e sta cercando di rimetterlo in sesto, a colpi di saporite zuppe calde e di coppe di gelato con il topping al cioccolato.
Mentre le cicatrici pian piano si rimarginano, i dolori a ossa e muscoli si attenuano e il suo corpo comincia a riprendere le forze, Bobby conosce meglio il padrone di casa e scopre che Moishe non è ebreo, lo è “d’adozlone”, in seguito ad una delle più tristi e crudeli esperienze che si possano fare nella vita.

Werner/Moishe è in realtà un tedesco ma il numero tatuato sull’avambraccio dice una cosa importante di lui: è stato in un campo di concentramento. Come mai, pur non essendo giudeo?

L’uomo racconta la propria storia di sofferenze, angosce, la paura di non rivedere i propri cari (anch’essi deportati) ma soprattutto racconta di come dal campo di sterminio sia uscito diverso, rinnovato nel cuore e nella mente grazie a qualcuno che ha saputo lavorare nel suo intimo e aiutarlo a liberarsi del fardello più grande di cui un uomo possa caricarsi fino a farsi schiacciare: l’Odio.

Moishe sa cosa voglia dire odiare con tutto se stesso chi ritieni ti abbia danneggiato, sa cosa significhi farsi accecare da un sentimento così forte, tanto da non dormirci la notte… e sa anche lo sforzo che ci vuole per liberarsi dell’odio e del desiderio di vendetta.

Quando comincia a sentirsi meglio, rinfrancato e dalle cure e dalla genuina amicizia con il vecchio, Bobby decide di fare un salto nel proprio quartiere e viene a sapere del suicidio di Maria.

Infiammato dall’odio, inizia a preparare la sua vendetta, di fronte allo sguardo impotente di Moishe, che, proprio perché ha sperimentato in prima persona la forza distruttiva dell’odio, è il solo che può salvare Bobby da se stesso.Riuscirà il buon vecchio Moishe a parlare al cuore del suo giovane e irruento amico per farlo desistere dai propri propositi di vendetta che potrebbero rovinarlo per sempre?

Bobby è un ragazzo che s’atteggia come un adulto, che parla in maniera sboccata e scurrile, ma non è cattivo: è semplicemente cresciuto in un ambiente in cui “l’uomo è lupo per l’altro uomo”, in cui se non sei forte e non sai difenderti, sono guai, in cui non puoi permetterti di farti mettere i piedi in testa.
La consapevolezza di odiare il portoricano Raul e la sua gang provoca in lui sentimenti contrastanti: da una parte lo gasa:

“è l’odio che ti fa restare vivo… solo se l’odio è abbastanza forte puoi continuare ad andare avanti, a respirare… puoi continuare a vivere solo fino a quando riesci a odiare”

...dall’altra lo lascia smarrito, perché è qualcosa di molto più grande di lui, che finisce per confonderlo e sopraffarlo.

Eppure, grazie a Moishe in lui si aprono spiragli di luce, di bontà, di speranza:

“e continua a fissare Moishe, e avverte un senso di forza e di dolcezza scorrergli dentro, e addosso, e ancora una volta, è un qualcosa che lui non ha mai provato prima, una sensazione a lui sconosciuta, che però non gli fa paura, non la analizza nemmeno, la vive e basta, e sa che non c’è pericolo a lasciarla scorrere dentro di sé…”.

Nessuno s’è mai interessato a lui con tanta devozione, affetto, tenerezza e questa nuova dimensione nel rapporto con un altro essere umano lo riempie di gioia ed euforia.
In compagnia di Moishe, lontano dal quartiere, Bobby sperimenta la gioia e la felicità di un amore che risana e purifica e che è simboleggiato da un albero (sito in un parco in cui Moishe andava spesso con la moglie, ora morta), il salice.

E all’ombra dell’albero piangente Moishe vuole trasmettere a Bobby una grande verità: non si sopravvive al proprio odio, anzi, da esso si viene distrutti.

 “Resta aggrappato al tuo odio, amico mio, e finirai con l’odiare te stesso”

Tra queste pagine Selby ci parla di esistenze squallide e infelici, ai margini, e lo fa con estremo realismo e crudezza, eppure in mezzo a queste vie sporche e brutte, tra caseggiati grigi, alti e fatiscenti, con un vento gelido che ti sferza la faccia, l’Autore ci prende per mano e fa brillare una luce.
Una luce di amore, perdono, pace, voglia di vivere, che riesce ad illuminare gli oscuri anfratti del cuore di un ragazzino abituato a risolvere i problemi con la violenza, perché ad essa sa come rispondere, perché è questa che regna sovrana nel quartiere da cui proviene, dove la convivenza di più etnie porta (come spesso accade) a conflitti che sfociano in pestaggi, risse e, in generale, in azioni criminali.

Quello di Selby è uno spaccato realistico, cupo e nero, al quale ci accostiamo prima tramite un atto violento (il pestaggio) che suscita rabbia, indignazione, dolore, per poi soffermarci sulla sofferenza che un contesto del genere provoca in chi criminale non è, come i familiari di Maria (persone perbene) ma anche nella mamma di Bobby, che nonostante dia segni di insofferenza verso le proprie creature, le ama e si preoccupa per loro, essendo lei la sola a tirarle su con i mezzi a disposizione.


E poi c’è Moishe, un personaggio quasi poetico, una sorta di angelo che ha vissuto l’inferno e ne è sopravvissuto. Un uomo che non ha avuto di certo una vita perfetta, anzi: lui in primis ha covato rabbia e odio per tanto tempo, ha immaginato di vendicarsi di chi ha provocato dolore a lui e ai suoi cari, sa cosa voglia dire rimuginare e tornare con la mente sempre sullo stesso tarlo, nutrire la fiammella del rancore pensando costantemente al “nemico”. Guarire da tutto questo è possibile ed è necessario, anche se non è facile:

“sa quanto sia sfibrante ritrovarsi senza più quell’odio che è stato la ragione della tua esistenza, senza quelle fantasie violente che ti hanno tenuto in vita quando non c’era più nessun motivo per andare avanti, nient’altro in cui sperare se non il soddisfacimento di quell’odio”.


Siamo nel Bronx: è un contesto di vita fatto di palazzi decrepiti e abbandonati, dove la sofferenza sembra fuoriuscire come un veleno, e dagli edifici stessi e dalle persone che vi abitano; gente sola, dimenticata, debole e disperata; gente che cammina con la testa affondata nelle spalle, senza guardarsi né a destra né a sinistra, per quelle strade rumorose, piene di urla, rumori, strepiti, odori forti, topi che corrono di qua e di là, angoli bui, luridi, rifiuti ovunque, macchine sfasciate.

Avvertiamo il contrasto tra il quartiere in cui Bobby è nato e cresciuto, e che è il suo universo, l’unica realtà (fatta di povertà, abbandono, violenza, mediocrità) che conosce da vicino, questo Bronx cupo, squallido, triste, gelido, affollato, chiassoso eppure capace di farti sentire più solo che mai e sicuramente in pericolo se ti sei messo contro qualcuno, e la casa di Moishe, collocata in uno scantinato ma che, al suo interno, è bella, accogliente, attrezzata, comoda e, soprattutto, calda: calda di ospitalità, di affetto, comprensione, amicizia, lealtà.
C’è un contrasto anche tra l’euforica eccitazione di Bobby e la pacata lentezza di Werner e questi due differenti stati emotivi si notano anche a livello narrativo: ci sono passaggi più concitati, che tengono il lettore col fiato sospeso e preoccupato di cosa potrebbe accadere a Bobby (quando questi va in cerca dei portoricani per fargliela pagare) e tanti passaggi in cui l’Autore rallenta il ritmo e rimanda il racconto dei fatti per scavare dentro il cuore dei suoi personaggi, donandoci pagine delicate, intense, commoventi, di lirica bellezza.

Selby scrive in un modo particolare, nudo, schietto, non preoccupandosi di rispettare le regole della grammatica o la punteggiatura (volutamente bizzarra e disordinata); certi periodi possono essere piuttosto lunghi, i dialoghi non sono anticipati da virgolette e la narrazione va avanti alternando il racconto delle vicende con veri e propri flussi di coscienza.
Forse lo stile potrebbe essere il solo ostacolo nel primo approccio con il testo, ma una volta entrati nel mondo di Selby, è facile lasciarsi coinvolgere e tutto fila liscio.

Il Bene è una scelta, non càpita; ciascuno di noi può decidere se lasciarsi guidare dall’Odio piuttosto che dal Perdono e dall’Amore, ma non tutti sono (siamo) capaci (per ragioni diverse: età, esperienze, contesto di provenienza, cultura…) di scegliere con facilità ciò che è buono e giusto, e Selby ci dice proprio questo: a volte abbiamo bisogno di una mano tesa, di una mano sulla spalla, di un sorriso caloroso e sincero, di una coppa di gelato con la salsa al cioccolato, di una sana risata nata spontaneamente, di parole di conforto, in cui non ci sia il giudizio (quello viene sempre facile) e la condanna, ma il puro desiderio di aiutarti a non permettere che l’odio, come i topolini dentro casa, ti rosicchino fino a lasciarti nudo dentro, ma di vedere dentro di te quella luce che aspetta solo di trovare un pertugio dal quale uscire e illuminarti.

Una lettura che mi ha coinvolta molto e che vi consiglio caldamente.

 “dissolviti, trasformati in una particella che fluttua e basta, in un atomo di luce che esiste e basta, e non pensa, risplende e basta, e ride, e sorride, e si sposta con l’aria, nell’aria… solo un puntino di luce che non sa cosa sia il buio… che non ha né sogni né speranze, ma solo tutta la luce delle stelle, qui, adesso… niente passato né futuro, solo un presente luminoso e sereno… l’eterno presente”.


domenica 12 gennaio 2020

Ultime entrate nella mia libreria (gennaio 2020)



Buongiorno, lettori carissimi.
Oggi vi presento due libri da poco entrati in casa e che conto di leggere presto ^_-


Dalla penna acuminata dell’autore di capolavori come Ultima fermata a Brooklyn e Requiem per un sogno, un altro grande affresco dell’America cancellata.


IL SALICE
di Hubert Selby Jr.




Fazi editore
trad. M. Pittoni
320 pp
15 euro
2006
Bobby è un giovane ragazzo di colore del Bronx. Poco più che adolescente, ha consumato velocemente i suoi anni sulle strade violente del ghetto. 
Lui e Maria, la sua giovanissima ragazza, hanno grandi piani per il futuro. 
Un giorno i due vengono aggrediti da una feroce gang ispanica: Bobby viene selvaggiamente picchiato mentre Maria ne esce col volto sfigurato dall’acido. 
Pochi giorni dopo la ragazza si uccide. Bobby, invece, viene tratto in salvo dall’anziano Werner Schultz, un ebreo sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti. 
Moishe – così si fa chiamare – tiene il ragazzo con sé e lo cura finché non si rimette in forze. 
Tra i due si instaura una grande amicizia e Bobby sembra dimenticare l’accaduto. 
Un giorno però Bobby, facendo ritorno nel suo quartiere, viene a sapere della morte della ragazza e, infiammato dall’odio, inizia a preparare la sua vendetta, di fronte allo sguardo impotente di Moishe, che conosce fin troppo bene la forza distruttiva dell’odio. 

Narrato nello stile frammentato e schizofrenico che ha reso Selby celebre in tutto il mondo, ne Il Salice l’autore torna a raccontarci la realtà poetica degli emarginati, dei perdenti, dei diversi.

L'autore.
Hubert Selby Jr. cresce in una famiglia della buona borghesia di New York. All'età di quindici anni lascia la scuola e nel 1944 entra nella marina mercantile americana in Germania. In quell'ultimo anno di guerra, Selby Jr. contrae la tubercolosi. In seguito a un'operazione molto invasiva non si riprenderà mai completamente. Nel lungo periodo di ricovero in ospedale, in cui diventa dipendente da morfina (tanto che nel 1967 sarà costretto a disintossicarsi dopo un arresto per detenzione di eroina), inizia a scrivere le sue prime storie. Ultima fermata a Brooklyn è il romanzo che lo ha consegnato alla notorietà. Pubblicato nel 1964, sconvolse il panorama letterario dell'epoca per l'aspra violenza dei temi e per lo sperimentalismo stilistico: sei storie di solitudine ed emarginazione raccontate con straordinaria crudezza e legate insieme dal medesimo sfondo: Brooklyn, notturna o terribilmente assolata. Ultima fermata a Brooklyn divenne ben presto oggetto di culto per importanti esponenti della beat generation, da Allen Ginsberg a cantanti come Lou Reed. Da allora Hubert Selby Jr. è stato considerato un grande della letteratura americana, un poeta maledetto, alla stregua di Burroughs e Bukowski, e in Gran Bretagna, l'uscita del libro fu subito seguita da un processo per oscenità. Requiem per un sogno, il romanzo successivo di Selby Jr. - viaggio allucinato nella New York dei tossicomani, un classico della letteratura statunitense di fine anni Settanta divenne un film per la regia di Darren Aronofsky. Hubert Selby Jr. è morto il 26 aprile 2004, in seguito a una disfunzione polmonare cronica
.



Una storia d'amore profondo che lega due sorelle, sullo sfondo di una tragedia a noi ancora poco nota: quella delle "donne di conforto", ragazze rapite e trasformate in prostitute per i soldati dell'esercito imperiale giapponese prima e durante la Seconda guerra mondiale.


FIGLIE DEL MARE
di Mary Lynn Bracht

Longanesi Ed.
trad. K. Bagnoli
370 pp

Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. 
È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l’isola di Jeju, la loro casa.
Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria.
Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall’esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. 

Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant’anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. 
I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... 
Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?

L'autrice.
Mary Lynn Bracht è una scrittrice americana di origini coreane. Tramite la madre, cresce a stretto contatto con una comunità di donne emigrate dalla Corea del Sud. Nel 2002 visita il villaggio dove è nata sua madre e lì sente parlare per la prima volta delle comfort women. Quel toccante viaggio e le successive ricerche hanno ispirato il suo romanzo d’esordio, Figlie del mare (Longanesi 2018).

giovedì 9 gennaio 2020

IN LIBRERIA|| dal 9 gennaio: TERESA DEGLI ORACOLI di Arianna Cecconi || STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA di Jing Jing Lee




Buon pomeriggio!
Oggi vi presento due pubblicazioni in uscita che hanno catturato la mia attenzione.


È da oggi in libreria:

TERESA DEGLI ORACOLI
di Arianna Cecconi

Ed. Felitrinelli
208 pp
16 euro
USCITA
9 GENNAIO 2020
Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai l’unica depositaria.
È vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera.
Così una sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, “zitta e immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva imparato a interpretare”.
La sua famiglia però, ostinata, porta il letto al centro del salotto e dell’esuberante vita della casa, che è tutta al femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote.
È lei a raccontare la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla.
Prima di andarsene, Teresa regala loro quattro oracoli – uno portato dal vento (come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea)...
Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze, liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato, dall’incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.

Soltanto un’antropologa come Arianna Cecconi, che studia i sogni notturni e le pratiche rituali, poteva raccontare questa storia di cose invisibili e oracoli casalinghi, con la sua scrittura e il suo immaginario al contempo realistici e magici.




Esce il 16 gennaio il potente e doloroso romanzo d’esordio della scrittrice singaporiana Jing Jing Lee, che attinge alla sua storia familiare raccontando la memoria dolorosa e a lungo taciuta di una generazione di donne alle quali per decenni è stata negata l’esistenza, le “donne di conforto”, una pagina di storia che troppo a lungo è stata confinata all’oblio.


STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA
di Jing Jing Lee


Fazi Editore
trad. S.Tummolini
419 pp
17 euro
USCITA
16 GENNAIO 2020
Wang Di ha soltanto sedici anni quando viene portata via con la forza dal suo villaggio e dalla sua famiglia. 
È poco più che una bambina.
Siamo nel 1942 e le truppe giapponesi hanno invaso Singapore: l’unica soluzione per tenere al sicuro le giovani donne è farle sposare il più presto possibile o farle travestire da uomini. 
Ma non sempre basta. Wang Di viene strappata all’abbraccio del padre e condotta insieme ad altre coetanee in una comfort house, dove viene ridotta a schiava sessuale dei militari giapponesi. 
Ha inizio così la sua lenta e radicale scomparsa: la disumanizzazione provocata dalle crudeltà subite da parte dei soldati, l’identificazione con il suo nuovo nome giapponese, il senso di vergogna che non l’abbandonerà mai. 
Quanto è alto il costo della sopravvivenza?

Sessant’anni più tardi, nella Singapore di oggi, la vita dell’ormai anziana Wang Di s’incrocia con quella di Kevin, un timido tredicenne determinato a scoprire la verità sulla sua famiglia dopo la sconvolgente confessione della nonna sul letto di morte. È lui l’unico testimone di quell’estremo, disperato grido d’aiuto, e forse Wang Di lo può aiutare a far luce sulle sue origini. L’incontro fra la donna e il ragazzino è l’incontro fra due solitudini, due segreti inconfessabili, due lunghissimi silenzi che insieme riescono finalmente a trovare una voce.

Qui potete leggere i primi due capitoli: Storia della nostra scomparsa – Estratto



giovedì 19 settembre 2019

Le mie prossime letture (settembre 2019)



Le mie nuove letture: i primi due sono thriller che, dalle prime pagine e/o dalle sinossi, mi sembrano promettere bene; il terzo è un poliziesco ambientato in Cina.

Li conoscete? Li avete già letti (i primi due libri sono di recente pubblicazione)?


THE CHAIN
di Adrian McKinty


Longanesi ed.
trad. A. Pezzotta
345 pp
Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque.
Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice.
È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole.
Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. 
La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto.
Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire.
Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me.
Ha rapito Kylie per salvare suo figlio.
E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà.
Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile.
Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta.
Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa".


L'autore.
Adrian McKinty è nato e cresciuto a Belfast negli anni del conflitto nordirlandese. Figlio di un ingegnere navale costruttore di caldaie e di una segretaria, dopo aver studiato filosofia a Oxford grazie a una borsa di studio si è trasferito negli Stati Uniti, per insegnare inglese alle superiori. Il suo thriller d’esordio, Dead I Well May Be, è stato selezionato per il Dagger Award 2004 e ha un’opzione per i diritti cinematografici con la Universal Pictures. I suoi libri hanno vinto l’Edgar Award, il Ned Kelly Award, l’Anthony Award, il Barry Award e sono stati tradotti in oltre 20 lingue. Adrian McKinty è critico letterario per il Sydney Morning Herald, l’Irish Times e il Guardian. Vive a New York con la moglie e i due figli. In via di pubblicazione in 35 paesi, The Chain diventerà presto un film prodotto dalla Paramount.

IL MANOSCRITTO
di Franck Thilliez


Fazi ed.
trad. F. Angelini
478 pp
Franck Thilliez, maestro del giallo francese, proprio come la protagonista del Manoscritto, costruisce un intreccio calibrato al millimetro, giocando con i temi perturbanti del doppio e della memoria, incastrando in ogni svelamento un nuovo mistero; il risultato è un thriller implacabile, che non lascerà scampo a nessuno, lettore compreso.

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza. 
Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? 
Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un'altra vittima del presunto assassino di Sarah. 
Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.

L'autore.
È un ingegnere e scrittore francese. Informatico, è appassionato di tecnologie telematiche. Nel 2004 pubblica il suo primo libro Train d’enfer pour Ange rouge. Ha vinto i premi Prix des lecteurs Quais du polar 2006 e Prix sncf du Polar franc¸ais 2007 con il libro La Chambre des morts. Tra le sue pubblicazioni in Italia si ricordano: Foresta nera (Nord, 2008), La stanza dei morti (TEA, 2009), Il manoscritto (Fazi, 2019).



LE LACRIME DEL LAGO TAI
di Qiu Xiaolong


Marsilio Ed.
trad. F. Zucchella
330 pp
L'ispettore capo Chen Cao è finalmente in vacanza, ospitato in una residenza di lusso sulle rive dell'idilliaco lago Tai. Spento il cellulare, per una settimana vuole solo godersi la natura, passeggiare e dedicarsi al buon cibo. 
Ma l'incanto che avvolge il paesaggio è un'illusione: le acque del lago, da sempre rinomate per la loro purezza, sono devastate da alghe tossiche e fetide. L'economia intorno fiorisce, e le fabbriche scaricano da decenni veleni senza curarsi delle conseguenze. 
Quando il direttore di una delle più importanti industrie chimiche della zona viene assassinato, i sospetti convergono su Shanshan, giovane donna attiva in un movimento ambientalista, pronta a denunciare lo scempio che si nasconde dietro a quel miracolo economico. 
Affascinato dalla determinazione e dalla bellezza di Shanshan, e spinto dal suo caparbio senso del dovere, a Chen non resta che prendere in mano le indagini e avventurarsi nella giungla di un vero e proprio scandalo ecologico. 
In una realtà dove il denaro sembra essere l'unico parametro per misurare il successo, ognuno cerca di sopravvivere come può: adattandosi, oppure inseguendo sogni di un mondo migliore, a proprio rischio e pericolo. 

Ripercorrendo mutamenti e traumi di un paese in cui molti credono che la cupidigia sia un male necessario per lo sviluppo, il poliziesco di Qiu è una critica implacabile al malfunzionamento della nuova Cina, e un omaggio a chi è ancora capace di opporvisi con fermezza, in nome della giustizia.

L'autore.
Xiaolong Qiu, scrittore e traduttore, è nato a Shanghai e dal 1989 vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis. Oltre alle inchieste dell’ispettore Chen, pubblicate in trenta paesi, già adattate per una popolare serie radiofonica della Bbc e presto anche per una serie televisiva, di Qiu Marsilio ha pubblicato i due romanzi che raccontano le storie del Vicolo della Polvere Rossa e una raccolta di poesie dedicate a Chen Cao.

lunedì 25 marzo 2019

Anteprime Fazi Editore - La Corte Editore - Garzanti Edizioni



Prossime novità in arrivo in libreria.


  • Cosa succede quando un broker di New York e la sua famiglia piombano in una tranquilla cittadina di provincia? Ce lo racconta Jonathan Dee in I provinciali.
  • Il nuovo romanzo di Galiano (Più forte di ogni addio), ci ricorda quanto sia importante dire quello che si prova e nel momento giusto, perché, se ci lasciamo sfuggire l'attimo, potremmo non trovare più il coraggio di farlo. 
  • Dopo Il buio dentro e I figli del male, Le colpe della notte è il nuovo thriller mozzafiato di Antonio Lanzetta, autore acclamato anche dal Sunday Times come una delle rivelazioni degli ultimi anni a livello internazionale.
  • Una donna ferita cerca di fuggire dal suo passato e dimenticarlo, ma è il passato che non si dimentica di lei... (Non ti lascerò, C. Stevens).



I PROVINCIALI
di Jonathan Dee



Fazi Ed.
358 pp
20 euro
DAL 4 APRILE 2019
Howland, Massachusetts. Mark Firth è un imprenditore edile ambizioso ma poco accorto, che fa lo sbaglio di affidare i suoi risparmi a un truffatore.
La moglie Karen è preoccupata al pensiero che la figlia potrebbe ritrovarsi nei pericolosi bassifondi della scuola pubblica.
Il fratello di Mark, nonché suo eterno rivale, è un agente immobiliare che ha mollato la precedente fidanzata sull’altare e ha una relazione con la telefonista della sua agenzia.
C’è poi Candace, la sorella, che è insegnante alla scuola pubblica locale e coltiva una storia clandestina con il padre di una delle sue allieve…
Gli abitanti della cittadina sono tutti accomunati dalla diffidenza nei confronti dei turisti della domenica, gente che ignora il valore delle cose e dei soldi.
Sarà proprio uno di loro a far precipitare il fragile equilibrio della comunità.
In seguito all’Undici Settembre, infatti, il broker newyorkese Philip Hadi, sapendo grazie a “fonti riservate” che New York non è più un posto sicuro, decide di traslocare a Howland insieme a moglie e figlia, suscitando idolatria in alcuni e odio feroce in altri…

La penna affilata di Jonathan Dee, già finalista al premio Pulitzer, non risparmia nessuno: casalinghe annoiate, uomini terrorizzati dallo spettro del fallimento, bambini che festeggiano il compleanno ingozzandosi di sushi… I provinciali, romanzo corale perfettamente congegnato, è un brillante ritratto al vetriolo dell’America di oggi.


PIU' FORTE DI OGNI ADDIO
di Enrico Galiano


ed. Garzanti
352 pp
17.90 euro
DAL 18 APRILE 2019
Michele e Nina frequentano l'ultimo anno di liceo e si incontrano sul treno che li porta a scuola.
Nina teme le raffiche di vento della vita che possono farle del male, sa che deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre.
Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sul treno sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui, così ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi di domande e risposte, fanno emergere l'uno nell'altra lo stesso senso di smarrimento. 
Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l'abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l'ora di pronunciare. 
Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla, e invece di confessare i propri sentimenti a Michele, resta ferma.
Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l'istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell'essere due ragazzi pieni di sogni.

Di Galiano ho letto EPPURE CADIAMO FELICI



LE COLPE DELLA NOTTE
di Antonio Lanzetta


La Corte Editore
DAL 4 APRILE 2019
La sera in cui i suoi genitori sono morti, Cristian è uscito di casa sbattendo la porta, arrabbiato con il mondo. Non avrebbe mai immaginato cosa lo aspettava al suo ritorno: un lago di sangue sul pavimento della cucina e la pistola d’ordinanza stretta tra le dita di suo padre. 
Un omicidio suicidio, gli hanno detto. 
E poi lo hanno spedito al sud, a Castellaccio, nella casa famiglia di Flavio, che continua a salvare ragazzini dal buio in cui a volte vengono risucchiati.
Davvero il padre di Cristian ha ucciso la madre e poi si è tolto la vita? 
Qualcosa di oscuro sembra nascondersi dietro quello che apparentemente è un inspiegabile delitto e Damiano, lo Sciacallo, inizia la sua indagine personale, trovandosi come sempre a scavare fino alle radici del male.
Mentre prova a rimettere insieme i pezzi della sua vita, Cristian conoscerà il dolore, l'amicizia, la paura, e comprenderà che alcune ferite non si rimarginano mai. 
Come quelle di Girolamo, un maresciallo dei carabinieri in pensione, ossessionato dall'Uomo del Salice e dalla scomparsa di una bambina avvenuta negli anni ottanta.


Di Lanzetta ho letto IL BUIO DENTRO


NON TI LASCERO' 
di Chevy Stevens


Fazi Ed.
DAL 18 APRILE
Undici anni fa, Lindsey è scappata con la sua bambina nel cuore della notte, lasciandosi alle spalle il marito violento e alcolista. 
Lui è finito in prigione, e lei ora ha una nuova vita. 
È più grande e più saggia, col passato ha tagliato i ponti. Ha iniziato una relazione con Greg, un uomo gentile col quale tutto va bene. 
Ma quando Andrew esce di prigione, cominciano ad accadere strane cose. 
Il nuovo compagno di Lindsey viene minacciato, la sua casa depredata e la figlia inseguita. 
L’ex marito nega tutto, ma Lindsey è convinta che sia lui. Perché, dopotutto, chi altro potrebbe essere…?


Di Chevy Stevens ho letto: SCOMPARSA, IL PASSATO DI SARA

domenica 3 marzo 2019

Prossimi arrivi in libreria (thriller, noir, gialli)




Storie dalle tinte noir...: prossimamente in libreria!

Dopo Sara al tramonto, Maurizio de Giovanni torna ad esplorare le profondità del silenzio e celebra il coraggio della rinascita, perché niente è davvero perduto finché si riescono a pronunciare parole d'amore.


LE PAROLE DI SARA
di Maurizio De Giovanni



Ed. Rizzoli
19 euro
USCITA
12 MARZO 2019
Il tempo del silenzio è finito. La donna invisibile è tornata.

Sara Morozzi e Teresa Pandolfi sono cresciute insieme: colleghe, amiche, avversarie leali presso una delle più segrete unità dei Servizi.
Le due si conoscono benissimo, per capirsi basta uno sguardo, ed entrambe hanno imparato a non sottovalutare le conseguenze dell'amore.  
Per amore, Sara ha rinunciato a tutto, abbandonando un marito e un figlio che ha rivisto soltanto sul tavolo di un obitorio. 
Per non privarsi di nulla, Teresa ha rinunciato all'amore. 
Trent'anni dopo, Sara prova a uscire dalla solitudine in cui è sprofondata dalla scomparsa del suo compagno, mentre Teresa ha conquistato i vertici dell'unità. 
Ma questa volta ha commesso un errore: si è fatta ammaliare dal fascinoso ricercatore Sergio; quando questi sparisce senza lasciare traccia, non le resta che chiedere aiuto all'amica di un tempo. 
E Sara, la donna invisibile, torna sul campo. 
Insieme a lei ci sono il goffo ispettore Davide Pardo e Viola, ultima compagna del figlio, che da poco l'ha resa nonna, regalandole una nuova speranza. 



Dopo Le bambine dimenticate e La foresta assassina, la detective Louise Rick torna su un caso delicato ad alto tasso di suspense.



LA DONNA SCOMPARSA
di Sara Blaedel


Fazi Ed.
USCITA
14 MARZO 2019

È una notte buia e piovosa, in Inghilterra. Al limitare di un bosco, a pochi passi dall’aperta campagna, c’è una casa con una finestra illuminata. 
All’interno, la sagoma di una donna, in controluce. A completare il quadro, si aggiungono il marito e la figlia adolescente. 
Da fuori, un uomo osserva la scena con un fucile da caccia in mano; riesce a immaginarsi il profumo della cucina, il calore familiare della stanza, le conversazioni di fine giornata. 
Fa un respiro profondo, preme il grilletto e colpisce la donna in piena fronte. Lei si accascia sul pavimento. Lui scappa.
In Danimarca, la detective Louise Rick e il collega Eik hanno deciso di andare a vivere insieme ma lui sparisce nel nulla. 
Nel giro di pochi giorni, Louise riceve una telefonata: Eik è stato arrestato per disturbo della quiete pubblica e intralcio alle indagini. 
Si trovava in Inghilterra, sul luogo del delitto della donna inglese, Sophie Parker, il cui nome figurava da molto tempo nella lista delle persone scomparse. 
La sua sparizione era stata denunciata diciotto anni prima proprio da Eik: era la sua fidanzata. Cosa sta succedendo? Sconvolta e terrorizzata dal coinvolgimento di Eik nel caso, Louise deve mettere a tacere il suo tumulto interiore se vuole trovare il killer di quella che si rivelerà la sua indagine più controversa…



Arance rosse è un romanzo inquietante, imprevedibile e avvincente, che introduce una nuova straordinaria voce nel panorama della suspense psicologica. Un elettrizzante thriller d'esordio che esplora il potere della paura e del desiderio, la gelosia e il tradimento, l'amore e l'odio.



ARANCE ROSSE 
di Harriet Tyce



Ed. Mondadori
USCITA
26 MARZO 2019

Alison ha tutto ciò che si può desiderare: un marito amorevole, una figlia adorabile e una carriera legale sulla rampa di lancio: le è stato appena affidato il suo primo caso di omicidio. 
La cliente che difenderà in giudizio non nega di avere pugnalato il marito e pare decisa a dichiararsi colpevole. Eppure c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella storia che racconta. Ma anche nella vita di Alison non tutto è come sembra…

Alison beve troppo e sta trascurando la sua famiglia. Ha anche intrapreso una relazione con un collega il cui gusto per l'estremo supera i confini di ciò che lei è in grado di sopportare. Salvare la sua cliente potrebbe essere il primo passo per salvare anche se stessa.

Ma qualcuno nell'ombra conosce i segreti più nascosti di Alison, qualcuno che vuole farle pagare ciò che ha fatto e che non si fermerà fino a quando lei non avrà perso tutto quello che ha di più caro.




Accolto dall'entusiasmo della critica al suo apparire, vincitore del Costa First Novel Award, Le sette morti di Evelyn Hardcastle è, come ha scritto il Financial Times, «qualcosa in cui il lettore non si è mai imbattuto fino ad ora», un romanzo geniale in cui Agatha Christie incontra "Black Mirror".



LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE
di Stuart Turton



Ed. Neri Pozza
trad. f. Oddera
448 pp
18 euro
USCITA
28 MARZO 2019

Stanotte Evelyn Hardcastle verrà uccisa... di nuovo. Come puoi impedire un omicidio già compiuto

Blackheath House è una maestosa residenza di campagna enorme e pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. 
Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. 
Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. 
Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. 
Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. 
L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. 
Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. 
E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. 
Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House... 

martedì 27 novembre 2018

Anteprima Fazi Editore || NEL CUORE DELLA NOTTE di Rebecca West - dal 28 gennaio in libreria



A gennaio torna in libreria Rebecca West con il seguito de La famiglia Aubrey:



NEL CUORE DELLA NOTTE
di Rebecca West




FAZI ED.
USCITA
28 GENNAIO 2019
È trascorso qualche anno da quando abbiamo salutato la famiglia Aubrey.
Le bambine non sono più tali, sono giovani donne, e ognuna ha preso la propria strada: le gemelle Mary e Rose sono due pianiste affermate e vivono le difficoltà che comporta avere un talento straordinario.
La sorella maggiore, Cordelia, ha abbandonato le velleità artistiche per sposarsi.
La cugina Rosamund lavora come infermiera.
E poi c’è lui, il piccolo Richard Quin, che si è trasformato in un giovane seduttore brillante e, sempre più, adorato da tutti…
La guerra verrà a bussare anche alla sua porta, purtroppo. E sconvolgerà ogni cosa.
E mentre il padre è sparito definitivamente, anche la madre comincia lentamente a spegnersi.
Diventare grandi, per le ragazze Aubrey, vuol dire abbandonare per sempre la spensieratezza e immergersi in una lunga notte costellata di eventi drammatici…

L'autrice.
Nata Cicely Isabel Fairfield a Londra, prese il suo pseudonimo dall’omonimo personaggio di Ibsen, un’eroina ribelle. Nel corso della sua lunga vita travagliata e romanzesca è stata scrittrice, giornalista, critica letteraria, instancabile viaggiatrice, femminista ante litteram e politicamente impegnata. Amica di Virginia Woolf e amante di H.G. Wells, Rebecca West viene considerata una delle più raffinate prosatrici del ventesimo secolo e la sua "Trilogia degli Aubrey" è ispirata alla propria storia familiare.

martedì 31 luglio 2018

Libri ricevuti in dono ^_^




Due libri che di recente ho ricevuto in regalo; il primo l'ho vinto in occasione di un contest organizzato da Fazi Editore su Facebook; l'altro è un dono della blogger Sara88 di My caffè letterario.


IL CADAVERE INGOMBRANTE
di Léo Malet


Fazi Ed.
trad. G. Pallavicini
208 pp
15 euro
La signora Désiris non si spiega alcune entrate misteriose sul conto in banca del marito. Decisa a fare chiarezza, chiama Nestor Burma.
Ma quando il detective arriva a casa dei coniugi, li trova entrambi morti. Secondo la polizia il marito ha ucciso la moglie, togliendosi poi la vita: un banale omicidio-suicidio, quindi.
Ma naturalmente Nestor Burma non è soddisfatto: c’è di più, sotto questa vicenda.
Charles Désiris era un inventore che, tempo prima, era stato licenziato dalla fabbrica di automobili dove lavorava.
Quando, per un altro caso, Burma deve trovare la sosia di un’attrice, il detective finisce in un appartamento abitato da un gruppo di maîtresse.
Tra di loro trova la donna che cercava, la quale – così si scopre – è proprio l’ex amante di Charles Désiris e, poco dopo, viene rapita da due uomini…
Nestor Burma questa volta si ritroverà a indagare nella Parigi notturna, fra gangster marsigliesi e maîtresse, ricatti e tradimenti, bugie e mezze verità…
Il detective anarchico più scorretto di Francia torna in libreria con una nuova, imperdibile avventura.
L'autore.
Léo Malet, l’anarchico conservatore, come amava definirsi, è uno dei padri del romanzo noir francese. Dopo una dura esperienza in un campo di concentramento nazista, nel 1941 inizia a scrivere polizieschi firmandosi con svariati pseudonimi: Frank Harding, Leo Latimer, Louis Refreger, Omer Refreger, Lionel Doucet, Jean de Selneuves, John Silver Lee. Con lo pseudonimo di Frank Harding crea il personaggio del reporter Johnny Métal, protagonista di una decina di romanzi gialli. Nel 1943 pubblica 120 Rue de la Gare con cui esordisce la sua creazione narrativa più celebre, l'investigatore privato Nestor Burma. Burma sarà protagonista di una trentina di avventure, inclusa una “serie nella serie” intitolata I nuovi misteri di Parigi, che comprende quindici racconti, ognuno dei quali dedicato a un diverso “arrondissment” di Parigi. Con Nestor Burma, Malet da un lato riscuote i primi consensi di pubblico, anche attraverso successive trasposizioni cinematografiche, una serie televisiva (1991-1995) di 85 episodi e l’adattamento a fumetti. Ma d’altro canto si allontana dal movimento anarchico: nel 1949 il gruppo dei Surrealisti lo espelle con l’accusa di essere diventato “seguace di una pedagogia poliziesca”. In realtà Malet è uno scrittore dai mille volti: accanto al poliziesco, si cimenta nei romanzi di cappa e spada e, soprattutto, nel noir.



LA SCONOSCIUTA
di Mary Kubika



Harlequin Mondadori
trad. M.B. Piccioli
Un incontro casuale. Un atto di gentilezza. Un'intricata rete di menzogne. Heidi vede la ragazzina su un binario alla stazione, immobile sotto la pioggia torrenziale, mentre stringe tra le braccia un neonato. La ragazzina sale su un treno e se ne va. Heidi non riesce a togliersi quella scena dalla testa...

Heidi Wood è sempre stata una donna dal cuore d'oro, ma la sua famiglia inorridisce quando un giorno torna a casa con Willow e la sua neonata di soli quattro mesi: trasandata e senza casa, la ragazzina potrebbe essere una criminale, o anche peggio. Tuttavia Heidi invita Willow e la bimba a restare...

A poco a poco, mentre Willow comincia a riprendersi, vengono alla luce inquietanti dettagli sul suo passato e così, quello che è iniziato semplicemente come un gesto gentile precipita sempre più velocemente verso l'abisso...

domenica 29 luglio 2018

Anteprime Fazi Editore (agosto/settembre)



Ho sotto il naso il catalogo delle novità ed anteprime Fazi Editore.
Che dirvi se non che ci sono diverse (ehm... troppe...?) pubblicazioni che mi stuzzicano?

Ecco un assaggino, che spero troviate stuzzicante ^_-


La prima prossima uscita è un romanzo d'esordio; una storia drammatica, dall'intreccio robusto, sorretta da uno stile fascinoso e piena di immagini indimenticabili.



VOLO DI PAGLIA
di Laura Fusconi


220 pp
15.50 euro
USCITA
30 AGOSTO 2018
(?)
Siamo agli inizi degli anni Quaranta e Tommaso, Camillo e Lia trascorrono le giornate tra i campi sterminati della campagna emiliana, tuffandosi per gioco tra le balle di fieno.
Lia è una bimba bellissima tutta presa dal pensiero di conquistare l'affetto di un padre sempre scostante e indifferente. Il padre è il ras della zona, un feroce fascista che vive nella casa più grande del paese.
La morte improvvisa della bambina, ritrovata davanti al fienile (nel 1948) dell'abilitazione è il perno attorno al quale ruota il romanzo.
Cinquant'anni dopo quella casa è in rovina e nessuno osa avvicinarsi per timore di essere contagiato dall'orrore che vi si è consumato.
Solo due ragazzini hanno il coraggio di farlo, giocando anch'essi tra le balle del vecchio fienile con i mostri che nasconde e i fantasmi di chi lì è vissuto decenni prima.

L'autrice.
Laura Fusconi (1990), dopo il liceo e la laurea in Graphic Design&Art Direction, si è diplomaata presso la Scuola Holden. I suoi racconti sono usciti su "effe", "Verde rivista", "Achab" e "Horizonte".


Torna l'amata autrice della Saga dei Cazalet e  lo fa con un romanzo dalle atmosfere nuove: mondanità, vita agiata, mondo sfarzoso e nevrotico di fine anni Cinquanta, fra Londra e New York.
All'uscita, nel 1959, questo romanzo fu incluso tra i migliori libri dell'anno.


CAMBIO DI ROTTA
di Elizabeth Jane Howard



trad. M. Francescon
450 pp
18.50 euro
USCITA
6 SETTEMBRE 2018
(?)
Emmanuel e Lillian Joyce sono una coppia di mezz'età appartenente all'alta borghesia londinese ebraica e cosmopolita. Lui è un drammaturgo di successo, lei è una donna fragile, raffinata e mondana.
I due conducono una vita da girovaghi: Londra, New York, il Mediterraneo.
Lui tradisce la moglie sistematicamente, ma lei lo ignora...
Quando entra in scena la nuova segretaria, la giovane ed ingenua Alberta, i tre, insieme al manager tuttofare Jimmy, si trasferiscono su un'isola greca e le dinamiche all'interno dell'irrequieto quartetto prendono una piega inaspettata...

L'autrice.
Elizabeth Jane Howard (1923-2014) ha vissuto al centro della vita culturale londinese del secondo Novecento. Sempre molto amata dal pubblico, è stata una scrittrice prolifica: ha scritto quindici romanzi, tra cui i libri della Saga dei Cazalet, che sono senza dubbio quelli di maggior successo.


Un esordio potente rientrato tra i cinque finalisti del Man Booker Prize 2017; è il ritratto brutale e commovente di una famiglia atipica che vive ai margini della società.


ELMET
di Fiona Mozley


trad. S. Castoldi
350 pp
18 euro
USCITA
27 SETTEMBRE 2018
Daniel e Cathy sono due adolescenti fuori dal comune: lui molto sensibile e lei un maschiaccio, sono stati abbandonati dalla madre, che sembra essere sparita nel nulla.
Vivono senza regole e senza contatti con il mondo esterno, insieme al padre, un pugile burbero e solitario, in una casa in mezzo ai boschi da lui costruita.
Finchè non compare Mr. Price, ricco proprietario terriero senza scrupoli, che reclama il terreno dove John ha costruito la sua casa, affermando di esserne il legittimo proprietario.
Ma John è pronto a difendere con tutto se stesso la casa e la serenità costruite faticosamente con le proprie mani...

L'autrice.
Fiona Mozley ha studiato a Cambridge, trascorso un periodo a Buenos Aires e a Londra. Questo è il suo primo romanzo.



venerdì 8 giugno 2018

Anteprima Fazi Editore: LA FAMIGLIA AUBREY di Rebecca West - dal 5 luglio



Leggevo su Facebook che Fazi Editore ha annunciato la pubblicazione della Trilogia degli Aubrey di Rebecca West, una saga famigliare composta da:
  1. La famiglia Aubrey
  2. Proprio stanotte
  3. Rosamund

Già pubblicata dalla C.E. Mattioli 1885 nel 2008, la Fazi ce la ripropone in una nuova veste grafica; sicuramente ci saranno altre informazioni su questa prossima pubblicazione, nel corso del mese, e in tal caso aggiornerò il post, anche èerchè le saghe famigliari a me piacciono molto  ^_-

La copertina è quella "quasi definitiva" ed io personalmente la trovo deliziosa!


LA FAMIGLIA AUBREY
di Rebecca West



USCITA
5 LUGLIO 2018
Il capolavoro di Rebecca West: un romanzo di ricordi che evoca, attraverso le vicende della famiglia Aubrey, le tensioni sociali e le inquietudini di un’Europa alle soglie del Novecento.

"Dicevano che sarebbe stata un’estate piovosa, ma non importava, avremmo aperto gli ombrelli e guardato gli alberi fioriti sotto la pioggia, perché la mamma era più saggia della maggior parte degli adulti ed era in grado di godere delle cose anche se non era tutto perfetto".

Primo di una Trilogia, "La famiglia Aubrey" ripercorre le travagliate vicissitudini di una famiglia di artisti, in un universo dove niente è semplicemente quello che sembra, tra visioni profetiche del futuro e fantasmi del passato. 
Rebecca West restituisce una versione romanzata della sua infanzia, tra musica, politica e preoccupazioni finanziarie. I destini della famiglia Aubrey s'intrecciano in un flusso narrativo che scorre impetuoso tra i ricordi, evocando le tensioni sociali e le inquietudini di un'Europa alle soglie del Novecento.


L'autrice.
Rebecca West è lo pseudonimo di Cecily Isabel Fairfield (1892-1983), celebre scrittrice inglese considerata una delle più raffinate prosatrici del Ventesimo secolo. Nel corso della sua vita dai tratti romanzeschi, è attrice di teatro, femminista ante-litteram, socialista, suffragetta. Descritta dall'amica Virginia Woolf come "un incrocio tra una donna di servizio e una zingara, ma più tenace di un terrier" per il suo carattere indomabile e anticonformista, Rebecca West ha molti amanti; tra questi, H. G. Wells, con cui intreccia una turbolenta relazione durata dieci anni. Nel 1956, con The Fountain Overflows (La famiglia Aubrey) inizia una saga famigliare che vorrebbe ripercorrere cent'anni di storia. L'ambizioso progetto rimane parzialmente incompiuto e solo tre dei quattro romanzi previsti sono stampati: This Real Night (Proprio stanotte) esce postumo nel 1984 e Cousin Rosamund (Rosamund) nel 1985, ricostruito dagli appunti autografi. Tra le opere di maggiore successo, si ricordano inoltre The Return of the Soldier (1918), The Thinking Reed (1936) e il monumentale diario di viaggio Black Lamb and Grey Falcon (1941).

martedì 22 maggio 2018

Prossime uscite Fazi Editore: DANIEL DERONDA // IL GIORNO DEI LORD



Due prossime uscite Fazi Editore che hano solleticato il mio "palato letterario" ^_^


Pubblicato nel 1876, Daniel Deronda è l’ultimo, brillante romanzo di George Eliot, e forse il più controverso, in cui al lettore viene dato uno dei più lucidi e feroci ritratti della politica e dell’imperialismo di età vittoriana, della discriminazione sessuale e razziale, della tolleranza religiosa e del pregiudizio.


DANIEL DERONDA
di George Eliot


353 pp
20 euro
USCITA
31 MAGGIO 2018
Era bella o no? E quale segreta forma o espressione conferiva al suo sguardo quella qualità dinamica? Nel brillare dei suoi occhi dominava il genio del bene o quello del male? Forse il secondo, altrimenti l’effetto non sarebbe stato di irrequietudine, bensì di tranquillo sortilegio. E perché la brama di tornare a guardarla sapeva di costrizione e non di spontaneo assenso al desiderio da parte di tutto l’essere? La donna che evocava tali domande nella mente di Daniel Deronda era tutta presa dal gioco.


Daniel Deronda è un giovane benestante di bell’aspetto, la cui natura sensibile e altruista lo spinge ad aiutare chiunque intorno a lui si trovi in difficoltà: da una sala da gioco alla riva del Tamigi, fino a un piccolo negozio di antiquariato, Daniel incontra così l’altezzosa Gwendolen, la giovane Mirah e l’erudito Mordecai.
Tra coincidenze ed eventi mondani, le loro vite si intrecciano a quella di Deronda, che cercherà di risollevare le loro sorti e che ne verrà a sua volta inaspettatamente trasformato. 
Affidato fin da piccolo a Sir Hugo Mallinger, Daniel non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, ma un incontro accidentale getterà nuova luce sulle sue origini. 
Le contraddizioni della bella e viziata Gwendolen, i difficili trascorsi della delicata Mirah e i sogni religiosi di Mordecai accompagnano Daniel Deronda verso la consapevolezza di sé e verso un’insperata felicità, sullo sfondo dei costumi dell’aristocrazia inglese. 

Attraverso una variegata galleria di personaggi umani, Eliot affronta in maniera esplicita il tema del sionismo e dell’antisemitismo, con tinte vivide a metà tra l’indagine morale e il tono satirico.
Con una storia avvincente, dalle situazioni dirompenti e dai personaggi indimenticabili, viene qui riproposta una delle più importanti scrittrici britanniche che, al pari di Jane Austen e Virginia Woolf, rientra a pieno titolo tra i classici della letteratura.



L’autore della serie di culto House of Cards torna in grande stile con una nuova serie di thriller politici. «Racconto la sola cosa che conosco bene, la politica per com’è e per come deve essere: spietata e crudele. Lì sta la sua grandezza»


IL GIORNO DEI LORD
di Michael Dobbs


16 euro
USCITA
7 GIUGNO 2018
Una volta all’anno, le persone più importanti d’Inghilterra si riuniscono tutte insieme in una stanza. L
a regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici, vescovi, leader spirituali e temporali. Non mancano le nuove generazioni: sono presenti il figlio del primo ministro britannico e il figlio della presidente USA. 
L’occasione è quella della cerimonia d’apertura del Parlamento, la cerimonia di Stato più importante dell’anno, un evento «strappato alle fornaci della storia britannica». 

Quattrocento anni prima, nella stessa occasione, Guy Fawkes aveva cercato di far saltare in aria tutti quanti. Ora tocca a un nuovo gruppo di congiurati, stavolta stranieri, prendere d’assalto la Camera dei Lord. 
Per un giorno, ventiquattr’ore di pura tensione in cui le crisi politico-diplomatiche si mischiano a quelle personali, verranno tutti presi in ostaggio: i terroristi terranno sotto scacco una nazione e il mondo intero, il tutto in diretta tv. 
Ma dovranno vedersela con Harry Jones, parlamentare ed ex militare pluridecorato in piena crisi matrimoniale, noto sia per il suo coraggio che per la sua capacità di indisporre i superiori per eccesso di intraprendenza. 
La parabola angosciante di uno scenario spaventosamente verosimile, che si conclude con uno sbalorditivo colpo di scena.

martedì 27 marzo 2018

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA (19-26-30 aprile)



Prossime uscite in cui sullo sfondo delle storie narrate c'è il mare..:




DI NIENTE E NESSUNO
di Dario Levantino


Ed. Fazi
USCITA
19 APRILE 2018
In un Sud viscerale e violento, un’intensa storia di formazione condotta con la voce, spietata e dolcissima, di un adolescente che lotta per sovvertire i morbosi equilibri di una famiglia infelice.
Brancaccio, periferia di Palermo.
Rosario è un adolescente solitario che ama il mare e la poesia. La madre, accudente e remissiva, trascorre le sue giornate a occuparsi della casa e della famiglia, mentre il padre, cinico e bugiardo, ha un negozio di integratori per sportivi in cui gestisce lo smercio illecito
di sostanze stupefacenti. 
Quando, per accontentare un desiderio della madre, il ragazzo decide di giocare nel ruolo di portiere con la Virtus Brancaccio, calcando così le orme del nonno materno morto prematuramente nel terremoto del Belice, il processo di identificazione che prelude all’età adulta ha inizio: tra pestaggi, amore e disincanto, Rosario troverà il coraggio di emanciparsi dalla violenza e dalla menzogna che hanno da sempre oppresso la sua vita


FIGLIE DEL MARE
di Mary Lynn Bracht



Ed. Longanesi
380 pp
USCITA
26 APRILE 2018
Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l'isola di Jeju, la loro casa.
Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria. Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall'esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. 
Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant'anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... 
Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?



LA LOCANDA DOVE IL MARE PARLA PIANO
di Emma Sternberg



Ed. Sperling&Kupfer
368 pp
USCITA
30 APRILE 2018
Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, impara due grandi lezioni. La prima: mai mettere tutta la tua vita in mano a un uomo. La seconda: mai disperare, perché la vita stessa sa sempre come sorprenderti. 
Di lì a poche ore, infatti, un certo Mr. Cunningham, "cacciatore di eredi", spunta dal nulla con una notizia sensazionale: Linn ha ricevuto una casa negli Hamptons da una fantomatica zia d'America. 
Lasciata la Germania con il primo volo per New York, Linn scopre così la Sea Whisper Inn, ovvero la locanda Sussurro del Mare: un'antica villa, un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e - nuova sorpresa - cinque inquilini fissi. Sono i migliori amici della zia, cinque arzilli vecchietti che sanno come godersi la vita, tra Manhattan ghiacciati e riposini pomeridiani. Mentre Linn tenta di escogitare un piano per salvare dai debiti la casa e magari riaprirla ai turisti, è sempre più conquistata dai fantastici cinque e dai loro racconti affascinanti su zia Dorothy e sulla vita glamour che si era reinventata dopo la fuga dall'Europa. Ma in quella storia manca un dettaglio fondamentale, un segreto struggente di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile. Proprio la ricerca di quel dipinto scomparso permetterà a Linn di aprire una porta su quel passato... e fare finalmente luce sul proprio futuro.

domenica 24 settembre 2017

Anteprima Fazi Editore: IL CASTELLO RACKRENT di Maria Edgeworth



A fine settembre in libreria:

«Un libro essenzialmente, unicamente irlandese… raramente nelle opere dell’Ottocento si trova una tanto acuta coscienza del carattere pratico, economico della nostra esistenza» - Giorgio Manganelli


IL CASTELLO RACKRENT
di Maria Edgeworth

Ed. Fazi
trad. P. Meneghelli
134 pp
15 euro
USCITA
28 SETTEMBRE
Thady Quirk è il vecchio servitore di un’antica famiglia anglo-irlandese. Nel corso della sua lunga vita trascorsa al castello Rackrent (letteralmente il castello ‘arraffa-affitti’) ha assistito alla progressiva decadenza dei suoi aristocratici padroni: Sir Patrick, che riempie la casa di ospiti e si ubriaca fino alla morte; Sir Murtagh, il suo erede, un “grande avvocato” che rifiuta di pagare i debiti di Sir Patrick “per una questione d’onore”; e Sir Kit, giocatore d’azzardo che alla fine vende la proprietà al figlio di Thady. 

Generazione dopo generazione, il graduale declino della famiglia diventa la simbolica premonizione dei profondi cambiamenti che investiranno la società irlandese e dei problemi che, a oltre duecento anni di distanza, sono ancora ben lontani dall’essere risolti.

Apparso all’inizio del 1800, anno in cui si compiva l’esautorazione del Parlamento di Dublino e si preparava la strada all’unione tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, Il Castello Rackrent ebbe un enorme successo. Politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole, questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire.
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