Eccoci ad una nuova recensione!!
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Ed. Piemme
Freeway
Trad di S. Brogli
294 pp
15 euro
2012
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QUEL CHE RESTA DI TE
di Keith Grey
Trama
Dopo il funerale ipocrita e deprimente di Ross, Kenny, Sim e Blake sentono di dover fare qualcosa di speciale per il loro migliore amico.
Rubano così l’urna contenente le sue ceneri e affrontano 261 miglia per portarla in uno sperduto paesino della Scozia.
Era il viaggio che Ross avrebbe da sempre voluto fare.
Durante questo rocambolesco percorso, i tre ragazzi realizzeranno l’effetto che l’amico ha avuto sulle loro vite e quanto ancora conti per loro, ma dovranno anche confrontarsi con una sconvolgente verità che nessuno di loro aveva voluto vedere...
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il mio pensiero... |
Quel che resta di te è un romanzo che ruota attorno ad un tema e ad un valore da sempre importante per la vita di ciascuno di noi: l'amicizia.
Quanto contano gli amici, nella nostra vita di tutti i giorni?
E quanto i nostri amici ci ritengono importanti per loro?
Entrambe le domande sono importanti, affinché in amicizia (così come in tutti quei rapporti interpersonali basati su affetto, fiducia, reciprocità...) si considerino i due aspetti che caratterizzano una relazione: quel che dò e quel che ricevo.
Protagonisti di questo bel libro sono quattro amici.... meno uno.
Perché dico questo?
Perché i ragazzi, amici tra loro appunto, sono sì quattro, ma uno di essi non c'è più...; la narrazione infatti si apre proprio con il dato di fatto che Ross Fell, amico di Blake, Kenny e Sim, è morto da pochi giorni, in seguito ad un incidente in bicicletta.
La narrazione della vicenda è affidata a Blake ed è attraverso di lui che seguiremo l'avventura che lo vedrà protagonista insieme a Sim e Kenny, tutti adolescenti di 15 anni.
I tre ragazzi stanno soffrendo per la morte del loro caro Ross; sentono che manca loro "un pezzo" importante e non passa un minuto senza che, quando sono insieme, ricordino qualcosa del loro amico: un gesto, una reazione, che sia vera o ipotetica (cosa avrebbe fatto/detto Ross in questo caso....?), ed ognuno è straconvinto di sapere alla perfezione chi era Ross, cosa desiderava davvero, cosa provava, cosa pensava...
I tre amici sono certi di sapere che Ross, se avesse per assurdo potuto assistere al proprio funerale, non lo avrebbe voluto come invece poi si è svolto.
"Nessuno conosceva davvero i pensieri del nostro amico", rivendicano Blake, Sim e Kenny, i quali storcono il naso davanti all'ipocrisia e alla stupida e finta tristezza di tanti che non erano amici di Ross ma che comunque si son permessi di presenziare al suo funerale (tipo l'odiata ex di Ross, Nina...).
E solo i tre, che stavano sempre insieme a lui, sanno che il ragazzo aveva un desiderio nascosto: visitare la cittadina scozzese che porta il suo nome, Ross appunto.
Ed è proprio lì che i tre si dirigeranno - dopo aver sottratto il vaso contenente le ceneri di Ross - portandosi dietro, nascosto nello zaino, lo stesso Ross nell'urna; un viaggio durante il quale si imbatteranno in alcuni personaggi, a volte bizzarri, altre volte insopportabili, ma che comunque andranno a "colorare" e a rendere entusiasmante ed unica quest'avventura lunga 261 miglia.
Ma ciò che conta è che questo viaggio sarà soprattutto qualcosa di "interiore" perché farà sì che i ragazzi arrivino a conoscersi meglio tra di loro, a riflettere su quanto la presenza rassicurante di un amico sia assolutamente indispensabile..., ed arriveranno anche a comprendere e ad accettare (volenti o meno) realtà che fino ad allora avevano rifiutato in quanto dolorose, inconcepibili.
Durante il viaggio per raggiungere la Scozia, i tre litigheranno spesso per tante cose, da quelle sciocche a quelle più importanti; se ne diranno di tutti i colori, si chiederanno se non sia il caso di mollare tutto e tornare a casa (andando incontro alla sicura ira funesta dei genitori propri e di Ross); si concederanno qualche distrazione con delle ragazzine conosciute (anzi, abbordate) in treno..., si scontreranno proprio quando il legame che li unisce si sarebbe dovuto stringere ancora di più, per Ross ma anche per loro stessi.
Sim, Kenny e Blake sono tipi diversi tra loro: Sim è un tipo che si arrabbia e "si snerva" facilmente , Kenny è un a volte un po' il "bambinone" e l'ingenuo della situazione; Blake (alto e grassoccio) sembra avere un pizzico di sale in più degli altri due ed è quello che alla fine prende a cuore sul serio la mission di arrivare a Ross e lasciare lì un po' del loro omonimo amico.
Anche Ross ci appare diverso dai tre: il suo sogno nel cassetto era diventare uno scrittore come suo padre e ce lo immaginiamo come un tipo sì simpatico e allegro, ma anche sensibile, che forse mal reggeva o affrontava i soprusi, le delusioni, le paure....
Chi era davvero Ross Fell?
E quanto di lui sapevano e sanno coloro che lo circondavano, dalla famiglia ai tre inseparabili amici di sempre?
Il viaggio da Cleethorpes a Ross sarà un viaggio di formazione, di crescita per tutti e tre, che si troveranno a fare man mano piccole e grandi scelte personali, fino ad arrivare al momento dello scontro, in cui il dolore per l'assenza ormai irrimediabile dell'amico morto li porterà a porsi la domanda fatidica che tutti e tre avevano sempre rivolto agli altri e mai a se stessi: cosa sapevo di Ross, dei suoi pensieri più profondi, dei suoi malesseri? Cosa ho fatto per comprenderlo, per fargli sentire che c'ero per lui, per assicurargli che, finché avesse avuto me al suo fianco, non sarebbe stato mai solo..?
La morte di un adolescente sconvolge sempre, in qualsiasi modo essa sopraggiunga, ovvio; questo perché non si è mai pronti a veder stroncata una giovane esistenza; e ciò vale ancor di più, forse, se essa avviene così all'improvviso..., per un incidente che si sarebbe potuto evitare (ma è poi vero..?) e davanti al quale non ci si può abituare tanto in fretta e con facilità.
Quel che resta di te è un romanzo molto adatto ad un target giovane e che punta i riflettori su valori e temi importanti: i problemi e i malesseri taciuti degli adolescenti, l'amicizia, i rapporti con i genitori, i rapporti con l'altro sesso, il bullismo, il lutto e la sua rielaborazione...: in realtà è un romanzo che va bene a qualsiasi età perchè in ogni momento della nostra vita dovremmo avere il coraggio di chiederci, individualmente, se IO sono, per chi mi è accanto, quel "grande esempio" di amicizia, quel punto di riferimento, che pretendo che gli altri siano per me.
Keith Gray ha scritto un libro semplice, con un linguaggio chiaro, utilizzando termini ed espressioni proprie del mondo dei teen agers, facendo avvicinare il lettore a questa realtà adolescenziale così complessa ma che, attraverso il punto di vista di un 15enne, ci viene data "a portata di mano", così che il lettore giovanissimo possa immedesimarsi con facilità nei suoi coetanei e il "più maturo" possa ritrovare un pezzo di sè, forse ricordando con un pizzichino di nostalgia gli amici di quel periodo terribilmente meraviglioso che è "l'età di mezzo"...