sabato 25 maggio 2013

Maggio Neri Pozza: "L'ETA' DEL DESIDERIO" - "IL COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE"



Buon pomeriggio!!
Sono abbastanza seccata per un piccolo incidente accadutomi ieri e che ha visto coinvolto il mio già malandato ginocchio sinistro; uff, non posso andare troppo in giro perchè mi fa male, quindi mi tocca star seduta.... e come potrei impiegare il tempo se non scrivendo qualche chicco dei miei pensieri? ^_^

Ed eccomi a sbirciare qualche anteprima Neri Pozza, sempre molto belle!!!
Lettori, ci sono delle prossime uscite davvero allettantissime!!!!!!!!!!!

Adesso ne vedremo un paio; il resto ... domani ^_^


L'ETA' DEL DESIDERIO
di Jennie Fields


Foto: Prossimamente in libreria Jennie Fields, L’età del desiderio

È l’inverno del 1907 quando Teddy e Edith Wharton prendono in affitto a Parigi un magnifico appartamento che sfoggia le caratteristiche più incantevoli del Faubourg: soffitti altissimi, boiserie di squisita fattura, stucchi eleganti.
Teddy, tuttavia, sopporta a malapena Parigi e rimpiange The Mount, la casa che la coppia ha lasciato nel Massachusetts, con i cavalli, i maiali e i polli. Ha dodici anni più della moglie e ognuno di quegli anni gli si legge in faccia. I capelli diradati sulla fronte, i baffi ispidi, gli occhi di un azzurro vacuo. A volte racconta storie interessanti. Spesso si lascia andare su una poltrona, l’amata bottiglia di brandy sul tavolino accanto, il viso ruvido e arrossato, le mani tremanti.
Edith, discendente di un’antica e ricca famiglia newyorchese, è un’autrice nota negli Stati Uniti. Ha scritto un romanzo sull’aristocrazia finanziaria americana, La casa della gioia, che è stato osannato dalla critica. Anche se ha superato i quaranta, ha comunque una figura giovanile, snella, grandi occhi nocciola, una massa splendente di capelli biondo rame. La sua rigida e antiquata educazione la costringe in vestiti fatti di strati su strati di stecche e mussola che non le donano affatto. Ma quegli abiti ingombranti celano un animo inquieto e un cuore pronto ad accendersi.
A Parigi, frequenta il salotto della Comtesse Rosa de Fitz-James, un’ebrea austriaca vedova di un dispotico conte, che si circonda di una vasta ed eccentrica bohème: l’Abbé Mugnier, con il suo comico ciuffo di capelli bianchi e un senso dell’umorismo a dir poco boccaccesco; il drammaturgo Paul Hervieu e il poeta Abel Bonnard, puntualmente impegnati in strenue dispute su cosa renda bello l’essere umano; il ballerino russo Alexi Toplar e il maestro Emmet de Carlo, che si guardano con eccessivo affetto, men-tre la moglie di Toplar li osserva imbronciata; l’incantevole Anna Comtesse de Noailles, la giovane poetessa che con i suoi versi audaci e sensuali inebria ogni vero lettore di Francia e che tutti i pittori sono in attesa di ritrarre. Un mondo fatto di charme, agio e costumi eccentrici che attrae la scrittrice americana. Un mondo, tuttavia, che le rimarrebbe estraneo se non si imbattesse un giorno in uno di quei giovanotti alla moda che frequentano Henry James, e ai quali lo scrittore elargisce la sua saggezza. Si chiama Morton Fullerton, è un americano che scrive per il londinese Times e parla e veste come un perfetto francese: cravatta color melanzana, trafitta da una candida perla, camicia inamidata con il plastron separato.
Nei suoi occhi color zaffiro, nelle sue ciglia nerissime e lunghe come quelle di una giraffa e, soprattutto, al cospetto del suo atteggiamento sfrontato e virile, naufraga il cuore di Edith Jones, maritata Wharton.
Basato sulla corrispondenza privata di Edith Wharton, L’età del desiderio è un elegante e appassionato romanzo biografico che narra l’«educazione sentimentale» di una donna agli inizi del Novecento. Un’opera che, con una prosa raffinata e toccante, riporta in vita un tempo dimenticato e la figura complessa e attraente di una delle più grandi scrittrici della prima metà del Novecento.

Jennie Fields è nata nel 1953 a Chicago. Dopo aver studiato pittura e scrittura creativa ha lavorato per numerose agenzie pubblicitarie di New York. Attualmente vive a Nashville, in Tennessee, con il marito e la figlia. I suoi libri sono stati pubblicati in Inghilterra, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

L’educazione sentimentale di Edith Wharton: passioni e amicizie di una delle più grandi scrittrici del Novecento.

«Jennie Fields riporta alla luce un lato segreto della vita di Edith Wharton, raccontando la storia di una donna che, dietro una facciata elegante e contrita, nascondeva una turbolenta sensualità».
Daisy Goodwin

«Un romanzo straordinario… che ci offre uno spaccato dell’ambiente dorato delle dinastie “old money” americane dell’inizio del secolo scorso».
Star Tribune

«Un tributo al potere dell’amicizia femminile, un potere che dura per sempre».
The Boston Globe
Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
Trad. L Prandino
432 pp
18 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
L’educazione sentimentale di Edith Wharton: passioni e amicizie di una delle più grandi scrittrici del Novecento.

Trama

È l’inverno del 1907 quando Teddy e Edith Wharton prendono in affitto a Parigi un magnifico appartamento che sfoggia le caratteristiche più incantevoli del Faubourg: soffitti altissimi, boiserie di squisita fattura, stucchi eleganti.
Teddy, tuttavia, sopporta a malapena Parigi e rimpiange The Mount, la casa che la coppia ha lasciato nel Massachusetts, con i cavalli, i maiali e i polli. 
Ha dodici anni più della moglie e ognuno di quegli anni gli si legge in faccia. I capelli diradati sulla fronte, i baffi ispidi, gli occhi di un azzurro vacuo. A volte racconta storie interessanti. Spesso si lascia andare su una poltrona, l’amata bottiglia di brandy sul tavolino accanto, il viso ruvido e arrossato, le mani tremanti.
Edith, discendente di un’antica e ricca famiglia newyorchese, è un’autrice nota negli Stati Uniti. Ha scritto un romanzo sull’aristocrazia finanziaria americana, La casa della gioia, che è stato osannato dalla critica. Anche se ha superato i quaranta, ha comunque una figura giovanile, snella, grandi occhi nocciola, una massa splendente di capelli biondo rame. La sua rigida e antiquata educazione la costringe in vestiti fatti di strati su strati di stecche e mussola che non le donano affatto. Ma quegli abiti ingombranti celano un animo inquieto e un cuore pronto ad accendersi.
A Parigi, frequenta il salotto della Comtesse Rosa de Fitz-James, un’ebrea austriaca vedova di un dispotico conte, che si circonda di una vasta ed eccentrica bohème: l’Abbé Mugnier, con il suo comico ciuffo di capelli bianchi e un senso dell’umorismo a dir poco boccaccesco; il drammaturgo Paul Hervieu e il poeta Abel Bonnard, puntualmente impegnati in strenue dispute su cosa renda bello l’essere umano; il ballerino russo Alexi Toplar e il maestro Emmet de Carlo, che si guardano con eccessivo affetto, men-tre la moglie di Toplar li osserva imbronciata; l’incantevole Anna Comtesse de Noailles, la giovane poetessa che con i suoi versi audaci e sensuali inebria ogni vero lettore di Francia e che tutti i pittori sono in attesa di ritrarre. 
The Age of Desire
Age of
desire
Un mondo fatto di charme, agio e costumi eccentrici che attrae la scrittrice americana. 
Un mondo, tuttavia, che le rimarrebbe estraneo se non si imbattesse un giorno in uno di quei giovanotti alla moda che frequentano Henry James, e ai quali lo scrittore elargisce la sua saggezza. 
Si chiama Morton Fullerton, è un americano che scrive per il londinese Times e parla e veste come un perfetto francese: cravatta color melanzana, trafitta da una candida perla, camicia inamidata con il plastron separato.
Nei suoi occhi color zaffiro, nelle sue ciglia nerissime e lunghe come quelle di una giraffa e, soprattutto, al cospetto del suo atteggiamento sfrontato e virile, naufraga il cuore di Edith Jones, maritata Wharton.

Basato sulla corrispondenza privata di Edith Wharton, L’età del desiderio è un elegante e appassionato romanzo biografico che narra l’«educazione sentimentale» di una donna agli inizi del Novecento. Un’opera che, con una prosa raffinata e toccante, riporta in vita un tempo dimenticato e la figura complessa e attraente di una delle più grandi scrittrici della prima metà del Novecento.
J. Fields
«Un romanzo straordinario… che ci offre uno spaccato dell’ambiente dorato delle dinastie “old money” americane dell’inizio del secolo scorso».  Star Tribune

«Un tributo al potere dell’amicizia femminile, un potere che dura per sempre».  The Boston Globe



L'autrice
.
Jennie Fields 
è nata nel 1953 a Chicago. Dopo aver studiato pittura e scrittura creativa ha lavorato per numerose agenzie pubblicitarie di New York. Attualmente vive a Nashville, in Tennessee, con il marito e la figlia. I suoi libri sono stati pubblicati in Inghilterra, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

IL COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE
di Jeremy Page


Ed. Neri Pozza
I narratori delle tavole
368 pp
17 euro
USCITA 30 MAGGIO
2013
Trama

In una ventosa mattina d’aprile del 1845, il giovane Eliot Saxby, collezionista di piccole cose – uova di uccelli introvabili, animali estinti e altri reperti del passato –, si imbarca sull’Amethyst, un brigantino a tre alberi all’ancora nel porto di Liverpool. 
La nave è diretta all’Artico, dove Saxby conta di entrare in possesso di qualche resto – un becco, una zampa o qualsiasi altra cosa da serbare in una teca – di alca impenne, un uccello di notevole dimensione inabile al volo e probabilmente estinto da quando i cacciatori hanno preso stabile dimora nelle terre del Nord.
La ciurma carica le scorte, molla gli ormeggi e, nell’istante in cui l’Amethyst abbandona la banchina del porto di Liverpool, Eliot Saxby avverte un brivido gelido corrergli lungo la schiena. Col senno di poi, si chiederà se quello sia stato il primo avvertimento, la premonizione di un viaggio maledetto e fatale.
L’equipaggio e i passeggeri sono stranamente assortiti e non tardano a svelare la loro natura. 
Il capitano Sykes, basso e grassoccio, con una giubba pesante abbottonata fino al collo e due ciuffi di capelli biondi e ispidi ai lati della testa, ha l’aria di un furbo, enigmatico vagabondo. Il signor French, il suo secondo, schiena diritta, colletto rigido e portamento perennemente impettito, è troppo cerimonioso per riuscire a fugare i dubbi sulla sua persona. Edward Bletchey, il giovane dandy che si aggira sul ponte coi suoi abiti sgargianti e i capelli lucidi di un biondo rossiccio acconciati alla moda in lunghi boccoli, ha modi impeccabili, ma un bagliore fugace e furtivo negli occhi. E, infine, sua cugina, la bella, eterea Clara, elegante nei suoi abiti di broccato di seta color oro, sfugge troppo gli sguardi degli altri passeggeri per non suggerire il disagio di trovarsi, lì, su quel brigantino. 
La ciurma è nervosa, una donna a bordo, benché delicata e attraente, è chiaro auspicio di sventura. 
Eliot Saxby, invece, osserva la giovane e gli sembra di riconoscere in lei una persona incontrata molti anni prima.
I fantasmi del passato si accalcano sull’Amethyst, come clandestini silenziosi che reclamano spazio e voce. Quanto più la nave si addentra tra i ghiacciai dell’Artico, dove i confini del mondo noto sembrano svanire e le regole della civiltà non avere più senso, tanto più i destini dei singoli passeggeri si mostrano uniti da sorprendenti, inaspettati legami.
The collector
of lost things

«1850: un brigantino, i ghiacciai dell’Artico e «una storia incredibilmente avvincente».
Time Out

«Page scrive con un’intensità e una profondità rare. La sua penna è lirica e senza incertezze. La descrizione della natura è potente e toccante. Di un’intensità visionaria».
Guardian

J.Page



L'autore.
Jeremy Page è nato nel North Norfolk, in Inghilterra, e ha lavorato come sceneggiatore ed editor per la BBC e per Channel4. Ha insegnato Scrittura creativa alla UEA (University East Anglia) e oggi vive a Londra con la moglie e i tre figli. Tra i suoi precedenti romanzi: The Salt, finalista al Commonwealth Writers Prize e al Jelf Award; e The Wake, miglior romanzo agli East Anglian Book Awards e finalista al New Angle Prize
.

Anteprima di giugno. AMORE CHIAMA AMORE RISPONDE di Cristiana Della Zonca



Anteprima lontanuccia ma mi attraeva e non ho saputo resistere ^_^

AMORE CHIAMA, AMORE RISPONDE
di Cristiana Della Zonca


Ed. Giunti
Collana A
160 pp
12 euro
USCITA 19 GIUGNO
2013
Trama



Una testimonianza profonda e bellissima sul vero significato della famiglia e su quanto contino le scelte del passato.

Il giorno del suo rientro a casa, sono tutti in salotto che la aspettano impazienti. 
I suoi tre figli adolescenti, suo marito, perfino il grasso cane Loki che le corre incontro creando il solito trambusto. 
Vittoria è lì, sul suo divano, tra i suoi affetti più cari, eppure non li riconosce.
 Da quando ha perso la memoria, fa di tutto per indovinare chi sono e cosa vogliono, ma il volume troppo alto della radio o il piano della cucina in disordine la tradiscono, ed è chiaro a tutti che la mamma e la donna di prima non ci sono più. 
Mentre le sedute con la sua algida psicanalista aprono i primi squarci sul passato, Vittoria si aggira per casa spalancando armadi e cassetti per scoprire che la donna che era non le corrisponde per niente: quei maglioncini tutti uguali e dai colori sbiaditi, pacchi di cibo a basso contenuto calorico, il circolo borghese delle amiche dell’aperitivo. 
Che cosa è diventata? Come uscire dalla gabbia dorata in cui si sente oppressa? Vuole veramente ricordare?


L'autrice.
Cristiana dalla Zonca (1972) è giornalista e opera nel campo della comunicazione finanziaria. Appassionata di sport, ha lavorato come addetto stampa per tre Olimpiadi: Torino, Vancouver e Londra.
Vive e lavora a Trieste con il marito, i tre figli e un cane.
Amore chiama amore risponde è il suo primo romanzo.

venerdì 24 maggio 2013

Gioco lettarario con i titoli dei libri



Momento ludico con i titoli dei libri in mio possesso   ^_^


Dal 1984 - l'Annus mirabilis! - 
IL CANTO DELLE PAROLE PERDUTE
è Quel che resta del giorno
e ci ricorda Il precario equilibrio della vita!
Pamela, ricorda che Oltre la soglia
troverai il Senso de
Il domani che verrà!
Nessuna Espiazione:
solo Libertà!
E finalmente di dirò addio.



Si ringraziano: George, Geraldine, Andrès, Kazuo, Giorgio, Samuel, Tito, Jessica, John, Ian, Jonathan, Lauren

Dall'est... Nostalgia della madre


.

NOSTALGIA DELLA MADRE
di Tanizaki Jun'ichir


Nostalgia della madre
Ed. Einaudi
ET Scrittori
Trad. L. Origlia
136 pp
9 euro
2004
Trama

«Al pari di un mistico Tanizaki è tormentato da una perenne ansia di fondersi con l'oggetto del suo amore, di stringere tra le braccia il "seno turgido, caldo, dal dolce profumo di latte" della madre, della moglie o della prostituta. Purché non sia minata dall'intelletto e dalla virtú, qualsiasi bella donna possiede per Tanizaki il piú prezioso carisma, il potere di riscattare l'uomo dal limitato mondo della razionalità, di condurlo in un cangiante, vivido universo, dominato dalla grazia di una nuca, dal delicato profilo di un naso, dal candore di un piede, in un'apoteosi di eteree voluttà. Esse saranno tuttavia un tramite per pervenire all'illuminazione, ossia alla finale consapevolezza che "la donna è un arcobaleno nel vuoto del cielo, una effimera illusione"».

L'autore.
Jun'ichiro Tanizaki nacque a Tokyo nel 1886. Formatosi come scrittore negli anni a cavallo fra Otto e Novecento, sconvolse il pubblico soprattutto a partire dagli anni cinquanta, per via della modernità dei suoi romanzi. Morí ad Atami nel 1965. Fra le sue opere ricordiamo: Il tatuaggio (1910), Kirin(1910), Il prestigiatore (1917), Pianto di sirena (1917), L'amore di uno sciocco (1924), Vita segreta del signore di Bushu (1932), Libro d'ombra(1933), La storia di Shumkin (1933), Neve sottile (1948), Diario di un vecchio pazzo (1962). Presso Einaudi sono usciti Morbose fantasie (ET Scrittori, 2003) Nostalgia della madre (ET Scrittori, 2004) e Il demone (ET Scrittori, 2010).

Novità in libreria: "Promettimi di non morire"



Novità Nottetempo Edizioni:

PROMETTIMI DI NON MORIRE
di M. Pace Ottieri,
Carol Gaiser


ottieri_promettimi
Ed. Nottetempo
Narrativa
255 pp
15.50 euro
MAggio 2013
Trama

Dopo la morte della madre Silvana, Maria Pace Ottieri trova un pacco di lettere scritte in un italiano un po’ sgrammaticato e firmate “Carol”. 
Questa scoperta segna l’inizio di un viaggio appassionato attraverso il tempo, l’Atlantico e quarant’anni di amicizia tra le due corrispondenti, che si erano conosciute a Roma nei primi anni ’60, quando Carol, giovane poetessa, era una brillante borsista Fulbright piena di umorismo e curiosità, catapultata al centro di una vivace stagione intellettuale: conosce Pasolini, La Capria, Elsa Morante, Moravia e Silvana Mauri, con cui nasce una complicità immediata e profonda. 
Per tutta la vita, Carol le indirizzerà lunghe lettere che involontariamente compongono una biografia epistolare e si rivelano il romanzo che non ha mai scritto: un romanzo pieno di passione, che partendo dal fulgore della stagione romana, attraversa il mondo esaltante del Greenwich Village e percorre poi parabole dolorose, perdite e amori inquieti. 
Una straordinaria storia americana: Se è vero che apprendi piú da un failure che da un successo, io a questo punto dovrei essere onnisciente.

Autrice.
Ottieri, Maria Pace. - Scrittrice italiana (n. Milano 1953). Figlia di O. Ottieri e nipote di V. Bompiani, ultimati gli studi universitari in Antropologia, ha approfondito il tema dell’immigrazione facendone il nodo principale di romanzi, saggi e inchieste; tra le pubblicazioni più note si ricordano Amore nero (1984, Premio Viareggio Opera prima), Stranieri (1997), Quando sei nato non puoi più nasconderti (2003, da cui l’omonimo film di M. T. Giordana), Abbandonami (2004, Premio Grinzane Cavour 2005) e Chiusi dentro (2011). O. scrive per l’Unità e Diario (tra gli altri).

Anteprima Sperling. RACCONTAMI COS'E LA FELICITA' di Jennifer Smith


RACCONTAMI COS'E' LA FELICITA'

di Jennifer Smith

Ed. Sperling&Kupfer
Pandora
336 pp
17.90 euro
USCITA 28 MAGGIO
2013

Dopo il successo internazionale de La probabilità statistica dell'amore a prima vista (che presto diventerà un film!!), Jennifer E. Smith firma un nuovo romanzo che parla di amicizia, amore e dell'imprevedibile potere del destino.

Trama

Ellie ha sedici anni, vive a Henley, in un paesino sulle coste del Maine e trascorre l'estate tra il lavoro in gelateria e i pomeriggi con l'amica di sempre.
Ma la vita di provincia, si sa, può essere noiosa.
Almeno fino al giorno in cui riceve per caso un'e-mail destinata a un'altra persona...
Quando il destino ti scrive un'e-mail, non puoi far altro che rispondere!
Ed infatti la ragazza decide di rispondere. Solo per divertirsi un po'.
Conosce così Graham, un misterioso ragazzo che abita dalla parte opposta degli Stati Uniti e che la conquista fin dalla prima e-mail.
Graham spiritoso, affascinante, gentile. E ha sempre qualcosa di interessante da raccontare.
Al contrario di Ellie.
Sembra che i due non abbiano nulla in comune, eppure pian piano quella corrispondenza nata quasi per gioco si trasforma in un'amicizia profonda, fatta di confidenze, risate e messaggi a tarda notte.
E poi in qualcosa di più. Ellie e Graham si ritrovano innamorati e separati da migliaia di chilometri. Sarà il destino a regalare loro l'occasione di incontrarsi, ma le cose non andranno come previsto. Perchè c'è un segreto che Graham non ha confidato a Ellie: il suo vero nome.
Che cosa nasconde Graham? Chi è davvero il ragazzo di cui Ellie si innamorata?
E soprattutto riuscirà un amore sbocciato sul web a sopravvivere alla prova della vita reale?

L'autrice.
Jennifer E. , nata e cresciuta vicino a Chicago, ha conseguito un master in scrittura creativa presso l'Università di St. Andrews in Scozia. Attualmente lavora come editor a New York
.

Mi erano sfuggiti ^_^



Scoperti per caso...!
Li conoscete? Li avete letti? ^_^
L'ultimo è più "vecchiotto", gli altri sono comunque recenti!!

UNA FURTIVA LACRIMA
di Maristella Lippolis


Una furtiva lacrima
Ed. Piemme
Narrativa
280 pp
17 euro
FEBBRAIO 2013
Trama
Bianca ha ottant’anni e sta perdendo la memoria. Ha preso l’abitudine di scrivere su un quaderno quello che accade nelle sue giornate, per essere sicura di ricordare. Non ha altra compagnia che la sua gatta, mentre l’ennesima badante che vive con lei è una presenza minacciosa e inquietante, che la fa soffrire. Ma riuscirà a liberarsene presto, come è già successo con quelle che l’hanno preceduta. Perché Bianca non sopporta di non essere più padrona in casa propria, di dover sottostare a regole che qualcuno le ha imposto e di cui non capisce il senso. Lei che un tempo non aveva bisogno di nessuno, che ha cresciuto una figlia da sola (già, sua figlia: dovrebbe chiamarsi Irene, le sembra di ricordare) e ha mandato avanti con successo e passione la sua merceria. Ma la memoria le tende trappole continue: alcuni ricordi sembrano scivolare via come acqua tra le pietre, altri invece non smettono di ossessionarla, e le pongono domande a cui non sa, o forse, in fondo, non vuole rispondere: cosa è accaduto alla sorella Olga? E al marito Bruno, misteriosamente ucciso una notte di oltre quarant’anni prima? E perché sua figlia non vive più con lei? Realtà, sogno e fantasia sembrano mescolarsi continuamente. Finché anche le verità più nascoste riemergono dal passato, insieme a una notte che neanche la luna ha voluto rendere meno nera. Verità taciute a lungo, ma che pur nell’ombra hanno continuato a dare forma ai giorni, e che aspettavano di essere svelate, per poter mettere ordine nella vita che è stata e in quella che resta da vivere.



L'autrice.MARISTELLA LIPPOLIS, nata a Ventimiglia, nella Liguria di ponente, vive a Pescara. Ha esordito negli anni ’90 con alcuni racconti pubblicati da Tuttestorie, rivista diretta da Maria Rosa Cutrufelli. Nel 1999 ha vinto il Premio Piero Chiara con la raccolta di racconti La storia di un’altra (Pescara, Tracce, 1999). Seguono i romanzi Il tempo dell’isola, che racconta la guerra nella ex Jugoslavia con gli occhi delle donne (Pescara, Tracce, 2004); Adele né bella né brutta, la storia di una donna che decide di prendere in mano la propria vita (Milano, Piemme, 2008; finalista Premio Stresa). Collabora con Leggendaria, rivista di scritture e linguaggi di genere. Organizza laboratori di scrittura creativa e autobiografica. Ha fondato il Centro di cultura delle donne Margaret Fuller.


L'INSONNIA DELLE STELLE
di Marc Dugain


Insonnia delle stelle (L')
Ed. Tropea
I Narratori
Trad. S. Fornasiero
173 pp
14.90 euro
2013
Trama

Autunno 1945. Il capitano Louyre occupa con la sua guarnigione la campagna tedesca, installandosi in un piccola città non lontano da Baden-Baden. 
In una fattoria isolata scopre una quindicenne che vive in condizioni di estrema indigenza: il padre è al fronte e la madre è stata confinata in una casa di cura. 
La fattoria è stata saccheggiata, ma nel fienile i soldati trovano una scatola contenente ossa umane carbonizzate. Louyre decide di portare con sé l’adolescente e di fare luce su questo mistero. In città, nessuno sa niente, o almeno nessuno vuole parlare. 
Il capitano mette in piedi una vera e propria indagine poliziesca, lui abituato a interrogare il cielo, visto che da civile è astronomo. 
E seguendo la vicenda della madre della ragazza, scoprirà che la casa di cura era stata destinata dai nazisti a esperimenti di eugenetica e eutanasia praticate su malati, handicappati e pazzi. 

Il romanzo di Dugain presenta un aspetto della guerra che, anche se conosciuto, è raccontato in modo originale, da un punto di vista assolutamente inedito. 
E le stelle guardano dal cielo la barbarie sulla terra.
Dugain

L'autore.
Marc Dugain è nato nel 1957 in Senegal, dove ha vissuto fino all’età di sette anni, per poi trasferirsi in Francia. Laureatosi in Scienze Politiche, è diventato capitano di una compagnia d’aviazione. Dal 2001 si è stabilito in Marocco. Il suo primo romanzo, La stanza degli ufficiali, ha vinto diciotto premi letterari. Gli altri titoli: La maledizione di Edgar, Un’esecuzione ordinaria.





IL LAGO DI CRISTALLO
di Maeve Binchy


Copertina anteriore
Ed. Sperling&Kupfer
Econimca
553 pp
9.20 euro
2008
Trama

A Lough Glass, paesino adagiato nel romantico e incontaminato paesaggio d'Irlanda, la vita scorre lenta e tranquilla.
Ma la scomparsa della giovane e bella moglie del farmacista getta un alone di mistero e di inquietudine sulla vita degli abitanti del villaggio: anche se il corpo della donna non viene rinvenuto, si preferisce credere che Helen si sia suicidata gettandosi nelle acque del lago di cristallo. 
Ma anni dopo la figlia di Helen riceve una misteriosa lettera che rivela un inquietante segreto.

L'autrice.
Maeve Binchy, nata nei pressi di Dubino nel 1940, si laurea all'università di Dublino per fare l'insegnante, Ha insegnato in una scuola ebraica; durante la permanenza all'estero scrisse molte lettere al padre, descrivendo la vita in una terra che era sempre sull'orlo della guerra. Maeve Binchy vive col marito a Gordon Snell, Dublino
.

Proviamo a fare il cast di "ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE"



Ed eccomi con una rubrica che, anche se saltuaria, mi piace molto: Proviamo a fare il cast!

Di cosa?? Ma dell'ultimo libro terminato e recensito ovviamente: ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE di Adele Vieri Castellano.

Cominciamo dai protagonisti: la bellissima e raffinata Livia Urguanilla con i suoi occhi di giada e l'affascinante, benchè rude, Marco Quinto Rufo.

Per Livia, vedo bene Susanna Anden:
Livia - Susanna 
Susanna

E il sexy Marco? Hum, che ne dite di Michael Fassbender?

Marco - Michael

M- Fassbender

La gentile e forte sorella di Marco, Turia, potrebbe essere interpretata da Saffron Burrows.
Turia - Saffron

Per l'amico d'infanzia, nonchè cognato, di Rufo, Lucio, scelgo Gerald Butler.
Gerald

Il pazzo e "divino Cesare", Caligola, avrà il volto del fratello de mio adorato River: Joaquin Phoenix.

Caligola - Joaquin
Al "caro" Settimio Flacco, promesso sposo della bella Livia, diamo il faccino di Garrett Hedlund.
Settimio - Garrett

Il forte e sensibile batavo e amico fedele di Rufo, Aquilato, lo immagino come Dominic West:

Aquilato - Dominic

La bella e testarda cugina di Livia, Giulia, avrà il bel volto d Katia Winter.
Giulia - Cassia
Il di lei marito, il ciccione e gretto senatore Cassiano, lo facciamo interpretare da Brendan Gleeson
Cassiano - Brendan
Il figlio adottivo di Cassiano, Fabio, - che avrà un suo "piccolo" ruolo nella vicenda, che non sveliamo - sarà Marton Csokas:
Fabio - Marton
.
L'odioso e balbettante Claudio (colui che succederà a Caligola) me lo immagino come Hristo Shopov:
Claudio - Hristo

La mamma di Livia, Plauta: Julie Christie.
Plauta Urguanilla - Julie

giovedì 23 maggio 2013

Recensione: ROMA 40 D.C. - DESTINO D'AMORE di Adele Vieri Castellano



Sono qui per dirvi la mia su un romance storico che mi ha davvero lasciato delle belle emozioni.
Eh, ho una vena romantica che emerge in presenza di romanzi in cui la passione e il sentimento formano un connubio avvincente.
Bene, lo dico anticipatamente (come faccio tutte le volte che un libro mi ha preso particolarmente): il romanzo di Adele Vieri Castellano mi è piaciuto moltissimo e dovrò fare un grande sforzo per non tuffarmi nel secondo... ^_^

ROMA 40 D.C. DESTINO D'AMORE
di Adele Vieri Castellano

Ed. Leggereditore
Narrativa
432 pp
10 euro
2012
Trama

40 d.C., Città di Roma, Gaio Giulio Cesare Germanico, Caligola, Imperatore.
Marco Quinto Rufo è l’uomo più potente di Roma, secondo solo all’imperatore, Livia Urgulanilla ha un passato da dimenticare.
Lui è un uomo temprato dalla foresta germanica, bello e forte che non conosce paura né limiti.
Lei è un’aristocratica raffinata e altezzosa il cui destino è già scritto.
Ma il dio Fato decide altrimenti e quando Rufo la porta via con sé non immagina lontanamente le conseguenze del suo gesto.
Roma non è la Provincia dove tutto, incluso rapire una donna, è concesso.
E anche se Caligola in persona decide di concedergliela, possederne il cuore sarà la più ardua e temeraria delle sue imprese.
E Livia saprà donare il cuore a un uomo spietato che non esita davanti a nulla, se non a quello che sente per lei?
Il primo romanzo di una trilogia che vi porterà in uno dei periodi storici più affascinanti del nostro passato; una storia che vi catturerà fin dalle prime pagine e alla fine ne rimarrete conquistati.




il mio pensiero

Siamo nell'antica Roma, nel 40 d.C.; a regnare sull'Impero romano è Caligola, che la Storia ci tratteggia come un uomo stravagante ed eccentrico.
La storia è preceduta da un prologo, in cui è narrato brevemente un episodio abbastanza meschino: una ragazzina, neppure adolescente, giace nuda davanti casa, legata ed esposta al pubblico ludibrio; inevitabili i commenti volgari degli uomini e gli sguardi indignati o compassionevoli delle donne.
Cos'ha fatto quella ragazzina per subire una punizione del genere?
Lei non ha commesso nulla di male; sta pagando la colpa di sua madre, che ha tradito il proprio marito; la ragazza è frutto di quell'adulterio.
Questo episodio iniziale, distante 7 anni dal resto della storia che poi seguirà, apre la via perchè il lettore possa immediatamente posare gli occhi su quella che poi conoscerà quale protagonista: Livia Urgulanilla, la bella e giovane diciannovenne aristocratica, nonchè la fanciulla "esposta" dal marito della mamma agli sguardi dei passanti, davanti casa, dopo aver scoperto che la ragazzina non era figlia sua ma di un liberto...

Il "signor marito" della madre è niente meno che Claudio (il Claudio futuro imperatore).
Un'esperienza dolorosamente indimenticabile per la bella Livia, da allora definita "Livia detecta" (scoperta) e poco ricercata da uomini rispettabili ai fini di un matrimonio, pur essendo elegante e bellissima, con la sua pelle come porcellana e gli occhi verdi come la giada.
Ma sua madre è riuscita, grazie al loro nome, ad ottenere per lei un "matrimonio di convenienza" con un figlio di mercanti, non nobile ma "di buona famiglia": Settimio Aulo Flacco, un ragazzo avvenente, dall'aspetto perbene. Troppo perbene.
La sofisticata Livia non vede l'ora di sposarlo e, nella sua mente di giovane inesperta sull'amore, fantastica immaginando il suo promesso sposo come una sorta di principe azzurro.
Ma una figura imponente (in tutti i sensi) entra bruscamente nella vita di Livia, sconvolgendola: è Marco Quinto Rufo, il legato che, dalle selvagge foreste della Germania, è giunto a Roma dopo aver salvato la vita al "Divino Cesare", l'imperatore Caligola.

I due si incontrano per caso e dal momento in cui gli occhi  bui e profondi di Marco si incrociano con quelli puri e limpidi di Livia, una "corrente" scatta tra loro, senza che nessuno dei due possa farci niente per evitarla; anzi, come spesso accade, più la si nega più essa si rafforza.

Marco non è un uomo dal cuore tenero: lui è un guerriero, è abituato a una vita rude e all'avere tutti ai suoi ordini, donne comprese; l'unica donna che ama  è sua sorella: il resto dell'universo femminile è formato da femmine che gli si concedono con lascivia e passione, avvinte dalla bellezza di quel corpo forte e massiccio, che sprizza sensualità da tutti i pori.

Cosa c'è sotto quella scorza dura? Il petto largo e forte di Marco nasconde al suo interno un cuore capace di innamorarsi?

Marco non sa ancora come definire ciò che lo attira a quella ragazza dallo sguardo fiero e dalle labbra rosse, ma una cosa gli è chiara: la vuole tutta per sè.
Nessun altro uomo deve possederla; poco importa che sia la promessa sposa di un altro, lei dev'essere sua e basta.
A dar man forte alla passione incontrollabile ed inaspettata di Rufo per Livia detecta c'è l'imperatore in persona, Caligola che, per far piacere al proprio salvatore, gli ordina di rapire la giovane.
E lui lo fa, figuriamoci: è ossessionato da lei, come forse mai nella sua vita.
E Livia?
Nell'immaturità e nell'inesperienza di un sentimento acerbo e adolescenziale che sente di provare per colui alla quale è promessa sposa e il sol pensiero di poter avere alcunchè da spartire con quel bestione di Rufo, rude e animalesco, le fa accapponare la pelle.
Non sarà mai sua: lei appartiene al suo fidanzato e farà di tutto per mantenersi pura per lui, per colui che crede essere il suo amore, l'uomo della sua vita; e quando Marco, folle di passione, rapisce Livia, quest'ultima giura a se stessa che non gli si concederà mai....!
E così tra i due inizia una battaglia fatta di risposte piccate, insulti, baci rubati, corpi che fremono per consumare un legittimo desiderio fisico esistente tra un uomo e una donna giovani e belli - desiderio cui cercano entrambi provano a resistere -, sguardi truci e sorrisi sornioni di chi sa, per esperienza, che prima o poi l'avrà vinta.

Riuscirà Livia a resistere al bel Rufo o continuerà a disprezzarlo per averla presa e portata in casa sua con la forza, dimostrando di essere ciò di cui lei lo accusa: un essere senza cuore, più vicino ad una bestia che a un essere umano?
E Rufo riuscirà a penetrare nel cuore di lei, rivelando di sè quella dolcezza, quella capacità d'amare che neanche lui sa di possedere?

Nella storia interverranno altri personaggi, che avranno la loro importanza nella determinazione degli eventi: c'è Lucio, l'amico di sempre di Rufo, la bella vedova Turia, una donna che ha già sofferto per amore e che adesso ha chiuso il proprio cuore per preservarlo da altri dolori.
E poi c'è la vivace e insoddisfatta Giulia, cugina di Livia, sposata al senatore Cassiano, molto più vecchio di lei e tutt'altro che avvenente; con lei e a causa sua Livia vivrà un'esperienza.... indimenticabile...!

Nella società descritta per noi dalla brava Autrice, veniamo a stretto contatto con i costumi, i modi di vestirsi,  i luoghi, i cibi..., insomma con tutti gli aspetti propri dell'antica Roma, che si presenta agli occhi del lettore in tutto il suo fascino eterno (è la Caput mundi!!); quasi ci sembra di essere lì, di camminare per quelle strade polverose, di assaggiare i cibi alla mensa del folle imperatore, di sentire la sua voce mentre ordina le cose più bizzarre (e non di rado crudeli, dette con una leggerezza che fa rabbrividire) e ostenta i suoi capricci, di vedere negli atteggiamenti e negli sguardi degli uomini gretti come delle donne "dai facili costumi", la loro sete di lussuria, le gelosie, i tradimenti...
Ed è in un questo genere di contesto così ben disegnato, che si stagliano con altrettanta accuratezza i personaggi che ci faranno vivere tante emozioni, a cominciare dai protagonisti, Marco e Livia.
Un uomo e una donna che più diversi non potrebbero essere: il primo che ha vissuto di tutto, "un uomo di mondo" per dirla in chiave moderna, dallo sguardo impassibile, gli occhi che sembrano due pozzi scuri senza fondo e senza ombra di sentimenti; un sorriso spesso duro, uno sguardo arrogante, di chi " se la crede" (scusate il... francesismo), una cicatrice poco rassicurante che gli attraversa il braccio....
E lei: una raffinata e un tantino sofisticata ragazza patrizia, con una brutta esperienza alle spalle, dagli atteggiamenti apparentemente altezzosi e snob, che però celano un cuore sensibile, desideroso di vivere una favola d'amore con un uomo dai modi gentili che l'ami teneramente, che faccia sospirare le sue labbra di desiderio.
Sarà Rufo l'uomo che strapperà dolce e sensuali sospiri dalle labbra di Livia?

Lo scoprirete solo immergendovi nella lettura di questo bellissimo romanzo in cui storia, sentimento e passione sono miscelati con maestria, in uno stile che riesce ad essere scorrevole pur restando preciso e accurato, con personaggi assolutamente ben delineati, nel fisico come nel carattere, e non solo i protagonisti, ma anche quelli "secondari".
Marco e Livia mi son piaciuti tantissimo, proprio perchè diversi e apparentemente inconciliabili; ma confesso che Rufo mi ha proprio rapito il cuore!!
E' il prototipo di uomo che quando ama, lo fa con tutta l'energia possibile; e poi ho adorato quel senso di possesso verso "la propria donna" che non era irrispettoso, come se la donna fosse un oggetto (anche se è a questo lui giungerà gradualmente), ma un possesso e una gelosia "positive", scaturite dal sentimento, dal legame affettivo presente.

C'è anche un livello di sensualità abbastanza alto; l'Autrice è precisa nella descrizione di ambienti, scene, persone... e lo è su tutti i versanti..
Insomma, amanti del genere romance a sfondo storico, per quel che mi riguarda "Roma 40 d.C Destino d'amore" è una lettura da non perdere!!
A me personalmente ha dato delle belle emozioni e leggerlo è stato un piacere....!! Aspetto di tuffarmi nel seguito!!!

NOTA:
Ehm..., mi dico sempre che non devo scrivere la recensione di un libro appena terminato, ma che devo aspettare il giorno dopo..., ma non ci sono riuscita....!!!
Spero davvero di non aver spoilerato... Se l'ho fatto, è stato involontario e sotto la spinta dell'emozione; fatemelo notare, in tal caso, e sistemo; mi sembra di non essere caduta nello spoiler, ma non si sa mai ^_^

Buon compleanno Giuseppe!!



Oggi abbiamo anche un poeta da ricordare; è nato il 23 maggio 1729 (l'altro ieri, insomma ^_^).

Parini
GIUSEPPE PARINI (Parino, in realtà) studia a Milano presso i padri barnabiti;  intraprende la strada per diventare sacerdote.
Già nel 1752 aveva pubblicato una raccolta di rime dal titolo "Alcune poesie di Ripano Eupilino" (Ripano è l'anagramma di Parino, Eupili è il nome latino del lago di Pusiano, presso il quale sorge il suo paese natale).
Tra le sue opere più note vi è anche il "Dialogo sopra la poesia" (1761); "Dialogo contro la nobiltà" (1757), le odi "La vita rustica", "La musica" ; l'ultima ode composta da Parini è "Alla Musa" (1795), una celebrazione della poesia come culto delle cose nobili e buone.

Il poeta muore il 15 agosto 1799 nella sua abitazione di Brera; nello stesso giorno detta il noto sonetto "Predàro i filistei l'arca di Dio", celebrante il ritorno degli austriaci a Milano, avvenuto da pochi mesi.



IL RISVEGLIO DEL MATTINO

Sorge il mattino in compagnia dell'alba 
dinanzi al Sol, che di poi grande appare 
su l'estremo orizzonte a render lieti
gli animali e le piante e i campi e l'onde.
Allora il buon villan sorge dal caro
letto cui la fedel moglie e i minori 
suoi figlioletti intiepidir la notte; 
poi sul dorso portando i sacri arnesi 
che prima ritrovar Cerere e Pale, 
va col bue lento innanzi al campo, e scuote, 
per lo angusto sentier da' curvi rami 
il rugiadoso umor, che quasi gemma,
i nascenti del Sol raggi rifrange.
Allora sorge il fabbro e la sonante 
officina riapre, e all'opre torna 
l'altro dì non perfette, o se di chiave 
ardua e ferrati ingegni all'inquieto
ricco l'arche assecura, o se d'argento 
e d'oro incider vuoI gioielli e vasi
per ornamento a nuove spose o a mense. 
Ma che? tu inorridisci, e mostri in fronte,
qual istrice pungente, irti i capelli
al suon di mie parole? ah il tuo mattino
questo, Signor, non è. Tu col cadente
sol non sedesti a parca mensa, e al lume
dell'incerto crepuscolo non gisti 
ieri a posar, qual ne' tuguri suoi
tra le rigidi coltri il mortaI vulgo.

A voi celeste prole, a voi concilio
di semidei terreni, altro concesse
Giove benigno: e con altr'arti e leggi
per novo calle a me guidarvi è d'uopo.
Tu tra le veglie e le canore scene
e il patetico gioco oltre più assai
producesti la notte; e stanco alfine
in aureo cocchi o, col fragor di calde 
precipitose rote e il calpestio
di volanti corsier, lunge agitasti
il quieto aere notturno, e le tenèbre
con fiaccole superbe intorno apristi;
siccome allor che il siculo terreno
dall'uno all'altro mar rimbombar feo
PIuto col carro, a cui splendeano innanzi
Le tede de le Furie anguicrinite.

Tal ritornasti ai gran palagi; e quivi,
caro conforto a le fatiche illustri,
venìen per le pruriginosi cibi
e licor lieti di francesi colli
e d'ispani e di toschi o l'ungarese
bottiglia,.a cui di verdi ellere Bromio 
concedette, corona, e disse: Or siedi
de le mense regina. Al fine il Sonno 
di propria man ti sprimacciò le coltrici
molle cedenti, ove te accolto, il fido
servo calò le ombrifere cortine;
e a te soavemente i lumi chiuse
il gallo, che li suole aprire altrui.
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