venerdì 15 gennaio 2016

I libri nei libri (#4)



"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri 
che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue
 vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle 
per poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
Non succede spesso però.".


Io credo che tantissimi di noi lettori conosciamo e ci immedesimiamo molto in questa citazione di Holden Caulfield.

Proprio nel brano in cui essa è citata, il nostro eroe cita alcuni libri che ama leggere; in special modo, lo attirano i libri avventurosi, di guerra e i gialli..

Ad es., un romanzo che non avrebbe mai pensato potesse piacergli ("credevo che fosse una porcheria, e invece no") ma che poi ha trovato bellissimo è:

LA MIA AFRICA
di Karen Blixen

FELTRINELLI
1982
Pagine: 224
Prezzo: 8,00€
NOTA: Holden non cita la Blixen, bensì si riferisce a lei tramite uno pseudonimo, Isak Dinesen.

Sinossi

Vissuta fino al '31 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d'amore con un continente.
Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello dell'Africa, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti. 
I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a estinguersi, l'avanzata di una civiltà "che nel profondo del loro cuore odiano più di qualsiasi cosa al mondo".
Uomini, alberi, animali si compongono nelle pagine della Blixen in arabeschi non evasivi, in una fitta trama di descrizioni e sensazioni che, oltre il loro valore documentario, rimandano alla saggezza favolosa di questa grande scrittrice, influenzando in modo determinante i contenuti della sua arte : "I bianchi cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato; l'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre; per lui, in un certo senso, è la sua casa, l'oscurità familiare della capanna, il solco profondo delle sue radici".

Holden continua esprimendo le proprie preferenze: "I libri che mi piacciono di più sono quelli che almeno ogni tanto sono un po' da ridere. Leggo un sacco di classici, come Il ritorno del indigeno e via discorrendo".

Credo proprio che questo titolo corrisponda al romanzo di Thomas Hardy, pubblicato sotto il titolo "La brughiera", o "Ritorno alla brughiera" o ancora il più letterale "Il ritorno del nativo".

RITORNO ALLA BRUGHIERA
di Thomas Hardy

Ed. Garzanti
Ada Prospero 

 434 pagine 
€ 9.81
1999

Dalle vastità remote della brughiera, spazio aperto e selvaggio, percorso da luci livide e crepuscolari, trae origine l'energia di questa storia, un'intricata successione di colpi di scena, matrimoni promessi e non celebrati, tradimenti e inganni.
Perché, sembra dire Hardy, per raccontare le cadute vertiginose dell'animo umano non serve addentrarsi nelle pieghe delle città. 
Non solo, proprio dove la natura regna incontrastata è più facile incontrare i riti, le tradizioni e le forze ancestrali che giocano con il destino umano. 
Soprattutto se si tratta di uomini e donne dell'Inghilterra del XIX secolo.


A proposito di Dinesen (Blixen) e di Hardy, Holden sostiene che sono tra quelli che chiamerebbe volentieri per farci due chiacchiere.


Cosa che non farebbe invece con Somerset Maugham, di cui ha letto "Schiavo d'amore", pur trovandolo "abbastanza bello e tutto quanto":

SCHIAVO D'AMORE
di W. Somerset Maugham


Ed. Adelphi
624 pp
15 euro
2012
Trama

Il secondo e più celebre romanzo di W. Somerset Maugham, quello che già alla sua uscita, nel 1915, fece di lui uno scrittore immensamente popolare. Maugham precisò in diverse occasioni che "Schiavo d'amore" non era "un'autobiografia, ma un romanzo autobiografico" - e che Philip Carey, pur essendo orfano come lui, medico come lui, e come lui attratto dai lati meno dominabili dell'esistenza, era solo il protagonista di una finzione.
Il lettore è quindi libero di seguire Philip prima durante gli studi a Heidelberg, poi negli anni della bohème parigina, e alla fine per tutto il lungo e tormentato amore per Mildred. 
Dal libro è stato tratto nel 1934 il film "Schiavo d'amore" con Bette Davis nei panni di Mildred.


CONOSCETE E AVETE LETTO QUESTI LIBRI?
IO DI ESSI HO LETTO SOLO, DIVERSI ANNI FA, LA BRUGHIERA E MI PIACQUE, PER STORIA E AMBIENTAZIONI!

IL PATTO di Jodi Picoult: dal 19 gennaio in libreria



E anche la Picoult fa il suo ingresso in libreria col suo ultimo romanzo, con un tocco thriller che sembra molto accattivante:

IL PATTO
di Jodi Picoult


Harlequin Mondadori
Harper Collins Italia
trad. I Polli
14.90 euro
dal 19 GENNAIO 2016
Trama

I Gold e gli Harte sono vicini di casa e da ormai diciotto anni sono inseparabili.
Non è stata una sorpresa per nessuno, dunque, quando i loro figli adolescenti, Chris ed Emily, da semplici amici sono diventati qualcosa di più. 
Ma una notte di novembre, alle tre, una telefonata rompe l'idillio.
La diciassettenne Emily è morta e ad ucciderla è stato un colpo di pistola alla testa sparatole da Chris, nel corso di un apparente patto suicida, lasciando le due famiglie devastate e alla disperata ricerca di risposte su un gesto inimmaginabile, di due figli che forse non conoscevano bene come credevano.
È rimasta una sola pallottola nella pistola che Chris ha preso dall'armadio del padre, una pallottola che secondo la sua versione era destinata a se stesso. 
Cos'è successo veramente? 
Un detective della polizia del luogo nutre più di un dubbio sul patto suicida descritto dal ragazzo e inizia un'indagine.




CHE NE PENSATE?
LA TRAMA LA TROVATE INTRIGANTE?


Ultime novità in libreria (gennaio 2016)



Cosa ha fatto capolino di recente in libreria?

Ecco una breve carrellata, tra cui spero possiate trovare qualcosa di interessante!
Cercherò di spaziare nei generi letterari.


  • Inquietanti omicidi sconvolgono la regione di Black Country, in Inghilterra, in "Urla nel silenzio".
  • "La bambina n.8" si preannuncia una storia piena di segreti oscuri da svelare.
  • Stefano Crupi in "A ogni santo la sua candela" affronta senza moralismi e ipocrisie un tema di grande attualità, l'Italia del potere corrotto, delle scorciatoie e delle raccomandazioni.; ma al centro c'è lei, una madre pronta a tutto per suo figlio.
  • Con Lucrezia Scali e il suo "Te lo dico sottovoce" potremo vivere una storia d'amore, che arriva inaspettata nella vita di una ragazza che ancora non ha trovato la sua anima gemella.
  • "Se Dio esiste" sottopone il lettore a domande e considerazioni su quanto sia difficile credere nella bontà dell'uomo dopo fatti sconvolgenti come quelli di Parigi (Charlie Hebdo).
  • Il sociologo Alberoni, nei suoi saggi contenuti in "Tradimento", ci offre una sua attenta e lucida lettura dell'attuale situazione geopolitica del nostro tempo, in particolare riferimento al ruolo degli Stati Uniti rispetto all'ISIS e alla Russia.


Iniziamo con un thriller, che non può mai mancare:

URLA NEL SILENZIO
di Angela Marsons


Ed. Newton Compton
12 euro
dal 4 gennaio 2016
Trama

Cinque persone circondano una fossa vuota. A turno, ognuno di loro è costretto a scavare per dare sepoltura a un cadavere: è il corpo di un bambino, sacrificato in nome di un oscuro patto di sangue. 
E il segreto delle cinque persone sarà sepolto sotto quella terra insieme alla vittima innocente. 
Anni dopo, la direttrice di una scuola viene uccisa brutalmente: è il primo di una serie di agghiaccianti delitti che stanno insanguinando la regione di Black Country, in Inghilterra. 
Nel corso delle indagini, ritorneranno alla luce anche i resti del corpicino sepolto tempo prima da quel misterioso gruppo di persone. 
La detective Kim Stone viene chiamata a indagare per fermare il killer prima che colpisca ancora.
Ma per farlo, dovrà confrontarsi con i demoni del proprio passato...




giovedì 14 gennaio 2016

Recensione in anteprima del film REVENANT (Redivivo), con Leonardo Di Caprio (glielo diamo l'Oscar o no??)



E sarà nelle nostre sale italiane dal 16 gennaio il film che potrebbe far ben sperare a Leo Di Caprio per l'Oscar ^_^
Francamente, glielo auguro, anche perchè il film è molto bello e lui è straordinario, per me.

Il film, basato sul romanzo omonimo del 2003 di Michael Punke, è stato scritto da Iñárritu e Mark L. Smith, ed è parzialmente ispirato alla vita avventurosa del cacciatore Hugh Glass.

REVENANT 
(Redivivo)

DAL 16 GENNAIO 2016
al cinema
Regia: Alejandro González Iñárritu



Cast:

Leonardo Di Caprio: Hugh Glass
Tom Hardy: John Fitzgerald
Will Poulter: Jim Bridger
Domhnall Gleeson: Andrew Henry

Riconoscimenti:


12 nomination per il Premio Oscar, tra cui  per il Miglior film, la Miglior regia e il Miglior attore protagonista a Leonardo Di Caprio, che ha già vinto il Golden Globe come Miglior attore in un film drammatico per Revenant.

La nostra avventura è ambientata nel 1823, nel Nord Dakota.
Il cacciatore di pellicce Hugh Glass sta guidando una battuta di caccia alla ricerca di pelli e pellicce, quando lui e i suoi vengono attaccati dagli indiani Ree; pur riuscendo a sventare l'assalto, vengono uccisi più di 30 uomini. 
Con lui si salva anche il figlio adolescente Hawk, avuto dalla moglie della tribù Pawnee, uccisa anni prima durante un attacco di soldati al loro villaggio indiano.

Sulla via del ritorno Glass viene attaccato da un orso femmina, che va in difesa dei suoi cuccioli, molto aggressivamente. Glass viene strattonato e ferito brutalmente dall'animale, ma riesce ad ucciderlo, restando però in bruttissime condizioni.
Tant'è che il comandante della missione, il capitano Henry, pur soccorrendolo e cercando di curarlo, lo crede in punto di morte, ed essendo complicato trasportarlo sulla barella - a causa del territorio impervio e dei nemici sempre in agguato -, lo lascia in compagnia del figlio Hawk, del giovane e buon Jim Bridger e del cacciatore Fitzgerald perché gli diano una degna sepoltura al momento della morte.
Ma Fitzgerald vede Glass come un peso e un ingombro, soprattutto al pensiero dell'arrivo dei Ree, così, senza un minimo di pietà, non solo tenta di anticipare la fine di Glass, ma finisce per far fuori anche il povero Hawk, che cercava di difendere il padre, il quale quindi lo vede morire, impotente, sotto il proprio sguardo disperato.

Fitz e Jim (quest'ultimo a malincuore) lasciano quindi Glass al proprio destino, del resto sembra spacciato.
Ma l'uomo non è morto e non ha alcuna intenzione di soccombere nè alla vigliaccheria dei propri ex-compagni nè davanti al freddo e alla natura selvaggia, piena di insidie e pericoli.

Inizia così la personale avventura di un uomo solo, esausto e al limite dello proprie forze fisiche, che dovrà fare appello a tutto il suo coraggio e alle sue capacità di sopravvivenza per resistere a neve, gelo, pericoli, ad una natura tutt'altro che amica.

"Il vento non può sconfiggere un albero dalle forti radici.Finché potrai fare ancora un respiro, combatti.Respira. Continua a respirare.Quando c'è una tormenta e sei in piedi di fronte a un albero e guardi i suoi rami, giuri che cadrà.Ma se guardi il tronco vedrai la sua stabilità."

Queste parole, pronunciate tanto tempo prima dalla sua amata moglie, saranno come una preghiera che si ripeterà nella sua testa e dalla quale attingerà forza nei momenti di solitudine e difficoltà.

A fargli compagnia e a spingerlo ad andare avanti saranno due sentimenti: l'amore per il figlio perduto e la sete di vendetta.
Del resto, cos'altro gli resta? 

"Ormai non ho più paura di morire. Sono già morto."

Un ambiente aspro, gelido, completamente ricoperto di neve, caratterizzato da una luce (naturale) mai luminosa ma sempre un po' cupa (che contribuisce a mettere addosso allo spettatore proprio una sensazione di freddo) e dove per resistere bisogna avere una buona dose di spirito di sopravvivenza; un ambiente che sprizza pericolo da ogni lato, dal pericolo di indiani dalle cattive intenzioni a quello di animali allo stato brado altrettanto poco socievoli; l'unico vantaggio è quando son morti, perchè con la pelle/pelliccia ci si può coprire e la carcassa la si mangia per sopravvivere (anche cruda e molto al sangue, ovvio).

Il film ha diversi momenti carichi di tensione e la scena dell'orso che "spupazza" Di Caprio mette una certa adrenalina, forse più di quella finale, che di certo non sfida l'immaginazione dello spettatore ma lo soddisfa comunque.

Un Di Caprio provato, sempre sporco di sangue incrostato, con la barba lunga su cui si sofferma l'unica amica fedele - la  neve -, che ci piace perchè convince e affascina con la sua intensa interpretazione.

Il mio consiglio è di andare a guardarlo, perchè a mio modestissimo avviso merita.

Come terminare se non con un FORZA LEO, SEI TUTTI NOI...??


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FAVOLA DI UNA FALENA: il nuovo romanzo new adult di Alessio Del Debbio



E anche oggi accogliamo e condividiamo qui sul blog la segnalazione del nuovo libro di Alessio Del Debbio: "Favola di una falena", edito in formato digitale da Panesi Edizioni.
E' un romanzo new adult, che segue le avventure di un gruppo di amici di Viareggio (Jonathan, Francesca, Veronica e Leonardo) dopo la fine delle superiori, durante il primo tentennante anno di università, tra amori inconcludenti, notti di passione, fantasmi del passato e continua ricerca e scoperta di sé e di ciò che vogliono essere.

FAVOLA DI UNA FALENA
di Alessio Del Debbio

Panesi Edizioni
Genere: romanzo per ragazzi / new adult
Prezzo: 2,99 euro
Formato: digitale
ISBN: 9788899289324
Tutto il resto non conta, tutto il resto si ferma alle porte della nostra amicizia.

Trama

Dopo la maturità, Jonathan e i suoi amici devono prendere importanti decisioni sul proprio futuro. 
onathan rinuncia a studiare, tuffandosi nel lavoro a tempo pieno, aiutando il cugino nella sua agenzia pubblicitaria, e cercando di recuperare la sua amicizia con Leo, incrinata da una ragazza che si era messa tra loro. 
Leonardo si iscrive a Medicina ma deve barcamenarsi tra le lezioni, lo studio e il prendersi cura della madre, psicologicamente instabile, e della sorella più piccola, che continua a sognare una famiglia unita. 
Veronica si iscrive al Dams e andando a vivere a Bologna con il suo nuovo ragazzo, scardinando gli equilibri del gruppo. 
Francesca infine si iscrive a Lettere, continuando a scrivere in un diario le avventure dei suoi amici, con l’idea un giorno di farne un libro, e faticando nel liberarsi del fantasma del suo defunto ex ragazzo che da sempre la ostacola nei suoi rapporti con il sesso maschile.

Su queste premesse iniziano le avventure di Jonathan e dei suoi amici, in quel periodo di passaggio che è la fine dell’adolescenza e l’inizio dell’età adulta. 
Un periodo in cui i sentimenti appaiono amplificati, a volte confusi, di certo molto intensi. Lo sa bene Veronica che lotta per inseguire un sogno e fuggire alla maledizione di Cenerentola, oppressa da una famiglia di “matrigne”. Da bruco diventerà una falena, sbattendo le ali in cerca della sua fiamma vitale.

Estratto: 

Era abituato alla vita, ai momenti in cui bastarda lo prendeva a morsi, lo aggrediva, annidandosi in attesa di un momento di felicità, un momento in cui riusciva persino a dimenticare chi fosse e quale esistenza avesse vissuto negli ultimi anni. Eccolo lì, il cartello di uscita dall’Isola che non c’è, il cartello che gli ricordava che lui, Peter Pan, non l’aveva mai incontrato e che, se si erano incontrati, di certo era stato per sbaglio, un errore di rotta di Peter che stava cercando un altro, perché lui ragazzo non era mai stato. Da quindici era passato ad averne venti, come minimo, di anni e adesso gli pareva di essere già un vecchio. (Leonardo)
Link utili:

Amazon         Mondadori Store


Sito dell’autore         Blog   



NOTA:
Per quanto "Favola di una falena" sia ambientato DOPO gli eventi di Anime contro e Oltre le nuvole, la lettura dei romanzi precedenti di Alessio Del Debbio non è obbligatoria, in quanto i libri sono costruiti per essere fruiti indipendentemente l'uno dall'altro.

L'autore.
Alessio Del Debbio nasce a Viareggio nel 1981. Appassionato di storia e mitologia, adora trascorrere il tempo libero leggendo, quasi divorando, romanzi storici o letteratura fantastica. Si laurea in Lettere Moderne con una tesi su Nick Adams, protagonista di alcuni racconti di “In our Time”, di Hemingway. Nel 2007 frequenta il corso di scrittura creativa organizzato da Divier Nelli, noto scrittore viareggino. Dal 2013 frequenta i Laboratori di Scrittura Creativa dell’Associazione Culturale “Le Otto Querce” di Viareggio, curati dallo scrittore e giornalista fiorentino Mirko Tondi. Nel 2011 pubblica “Oltre le nuvole – storie di amici”, romanzo young adults ambientato a Viareggio, cui seguirà, nel 2015, il prequel “Anime contro”. Nel 2014 esce il racconto distopico “L’abisso alla fine del mondo”; Gds Edizioni. Dal 2012 al 2015 pubblica numerosi racconti in varie antologie, tra cui “I mondi del fantasy IV e V” di Limana Umanita Edizioni e “Racconti Toscani” di Historica Edizioni, molti dei quali riuniti nell’antologia “L’ora del diavolo”, vincitrice della III edizione del concorso ObiettivoLibro di Sensoinverso Edizioni e pubblicata a inizio 2016.

Curiosità su "Il giovane Holden": quando tradurre un titolo è impossibile



Ho iniziato a leggere "Il giovane Holden" di Salinger.
Sicuramente tanti di voi, in particolare chi l'ha già letto, potrebbero ricordare qual è il titolo originale di questo romanzo che ha avuto tanta fortuna: THE CATCHER IN THE RYE.

L'editore dell'edizione in mio possesso (Gruppo Editoriale L'Espresso, su licenza di Einaudi) chiarisce le ragioni per cui è stato impossibile restar fedeli al titolo originale.

Il titolo fa riferimento ad una canzone scozzese di Robert Burns, che giunge alle orecchie di Holden quando lui è solo un bambino; negli anni, il ragazzo ricorderà i versi della canzone in modo sbagliato e le immagini associate ad essa saranno quelle di bambini che giocano in un campo di segale sull'orlo di un dirupo; uno di essi sta lì lì per cascare quando qualcuno lo acchiappa al volo, appunto the catcher in the rye, che letteralmente potrebbe tradursi "l'acchiappatore/il pescatore nella segale".

Inoltre, catcher è una parola che i lettori americani accostano al mondo del baseball - il "prenditore", colui che è dietro il battitore - e rye ha a che fare col popolare whisky che si ottiene dalla fermentazione della segale o mescolando segale e malto.
In questo caso, la seconda ipotesi di traduzione possibile sarebbe "il terzino nella grappa".

Insomma, essendo entrambe le traduzioni davvero poco adatte al contenuto del romanzo, gli editori hanno fatto la scelta di intitolarlo semplicemente col nome del famoso protagonista.

mercoledì 13 gennaio 2016

In lettura: IL GIOVANE HOLDEN di Jerome D. Salinger



Ci sono libri che ho sempre desiderato leggere, sin dai tempi della scuola (dalle medie in su), ma che poi ho rimandato perchè attratta da altri autori, altre storie.

Uno di questi è il celeberrimo romanzo di Jerome D. Salinger:


IL GIOVANE HOLDEN
di Jerome D. Salinger


Ed. Einaudi
trad. A. Motti
248 pp
12 euro
2008
Sinossi

Sono passati cinquant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e la sua "infanzia schifa" e le "cose da matti che gli sono capitate sotto Natale", dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. 
La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? 
Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a "exemplum vitae", e ciò ne ha decretato l'immenso successo che dura tuttora. 
È fuor di dubbio, infatti, che Salinger abbia sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando l'immaginario collettivo e stilistico del Novecento, diventando un autore imprescindibile per la comprensione del nostro tempo. Holden come lo conosciamo noi non potrebbe scrollarsi di dosso i suoi "e tutto quanto", "e compagnia bella", "e quel che segue" per tradurre sempre e soltanto l'espressione "and all". 
Né chi lo ha letto potrebbe pensarlo denudato del suo slang fatto di "una cosa da lasciarti secco" o "la vecchia Phoebe". 
Uno dei libri del Novecento che tanto ha ancora da dire negli anni Duemila.

L'autore.
J.D. Salinger, all'anagrafe Jerome David Salinger, è stato uno scrittore statunitense.
È divenuto celebre per Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), un classico romanzo di formazione che ha conosciuto una enorme popolarità fin dalla sua pubblicazione nel 1951.



La poesia presente in LA TREGUA di Primo Levi (epigrafe)



Pochi giorni fa ho terminato e recensito qui sul blog il romanzo autobiografico LA TREGUA di Primo Levi (RECENSIONE).

Vi posto la toccante poesia che introduce il racconto dell'Autore e che fa riferimento alla tragica esperienza vissuta nel Lager, ormai indelebile nella sua memoria.




« Sognavamo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo:
tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba;
«Wstawać»;

E si spezzava in petto il cuore.
Ora abbiamo ritrovato la casa,
il nostro ventre è sazio.
Abbiamo finito di raccontare.
È tempo. Presto udremo ancora
Il comando straniero:
«Wstawać». »

(11 gennaio 1946)




ANCHE IL LIBRO CHE STATE LEGGENDO VOI 
HA UNA CITAZIONE INTRODUTTIVA O UNA BELLA DEDICA?



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire


martedì 12 gennaio 2016

Novità Spazio Esordienti: IL SIBERIANO di Giovanna Roma



Cari amici lettori, buon pomeriggio.
Quest'oggi sottopongo alla vostra attenzione un dark contemporary romance di recente pubblicazione:


IL SIBERIANO
di Giovanna Roma


Self-pubblishing
Dark Contemporary
DATA PUBBLICAZIONE: 
16 dicembre 2015
ISBN: 9788892528871 
€ 1,99
PAGINE: 347
LINK DI ACQUISTO: 
 
Kindle      GPlay    Kobo    Bookrepublic



SINOSSI

Sono stato tradito dal mio migliore amico.
Maksim non ha ben chiaro contro chi ha dichiarato guerra. È giunto il momento di un cambio al vertice, di pagare per i propri errori. Lacrime di sangue righeranno le guance della sua bella Katerina.
Non supererà mai il dolore che gli infliggerò. Ha avuto l’audacia di tradirmi ancora, ma scoprirà sulla sua pelle che sarebbe stato meglio non essere ritrovati dal Siberiano.

NOTA DELL'AUTRICE: **Attenzione**

Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene molto forti, violente, esplicite e un linguaggio crudo. Non adatto a minori o persone particolarmente sensibili o suscettibili. Leggerlo potrebbe scioccarvi, persino disturbarvi. 


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TWITTER: @_GiovannaRoma_     FACEBOOK


L'AUTRICE.
Giovanna Roma è nata e cresciuta in Italia e ha viaggiato sin da bambina. I generi che legge spaziano tra thriller, psicologia, erotico e dark romance. Anche quando un autore non la convince, concede sempre una seconda possibilità, leggendo un altro suo libro. Ha già scritto un altro libro, "Lamia vendetta con te".

Recensione film: QUO VADO? di Gennaro Nunziante, con Checco Zalone



Anch'io e mio marito abbiamo contribuito ai 50 milioni di euro di incasso per il film "QUO VADO?" con protagonista il divertente Luca Medici, meglio conosciuto come Checco Zalone.


QUO VADO?


Gennaio 2016
Regia: Gennaro Nunziante
Sceneggitura: G. Nunziante, C. Zalone
Cast: Checco Zalone - Eleonora Giovanardi - Sonia Bergamasco - Maurizio Micheli - Ludovica Modugno -Ninni Bruschetta - Lino Banfi


Trama raccontata da Checco: 
"Il tema è un uomo, che sono sempre io, Checco, l'ultimo fortunato che ha il posto pubblico fisso, inamovibile, finché arriva la riforma e viene messo in mobilità. Racconto l'odissea di quest'uomo che pur di non lasciare il suo posto fisso è disposto ad andare sino in Norvegia. Da un ufficio a tre metri da casa affronta un cambio radicale di vita che lo porterà in una cultura totalmente diversa da quella italiana, fatta di gente virtuosa, civile, efficiente, dove il welfare è molto forte. Però sono tutti depressi. E si uccidono. Perché?" (fonte: Trovacinema)

E' proprio così: Checco è stato baciato da una buona stella dalla nascita!
Posto fisso assicurato grazie al politico di turno - l'angelo custode/nonno Libero (L. Banfi) - che ha raccomandato presso il Comune e la Regione sia il padre che uno zio di Checco, cresciuto e tirato su con l'idea che ciò che conta nella vita è avere il posto fisso, sinonimo di stabilità, di tredicesima assicurata, di pacchia assoluta nell'orario di lavoro, di favori da fare ma di altrettanti da riceverne.

Insomma, chi sta meglio di Checco, che a 38 anni vive con mamma e papà, coccolato all'estremo dall'adorante genitrice, fidanzato ad una ragazza che aspetta con ansia di essere impalmata e diventare la moglie di un impiegato alla Provincia? Chi sta meglio di lui che lavora di fronte a casa propria e che in ufficio ha il faticoso compito di mettere timbri per dare permessi nell'ambito della caccia e della pesca?

Ma i problemi non tardano ad arrivare e una legge ostile rischia di far traballare il posto fisso di Checco, facendolo cadere nel vortice della "mobilità professionale".
L'alternativa che gli viene proposta è un bell'assegno di TFR per porre fine al rapporto di lavoro, altrimenti, se vuole continuare a tenersi il posto, dovrà accettare di essere trasferito altrove in Italia, in località sperdute in cui in tanti, prima di lui, hanno rifiutato di andare.

La voce tonante dell'angelo custode gli urla: "Ricorda che il posto fisso è sacro!", quindi mai barattarlo per un assegno di TFR, per quanto allettante.

E da qui comincia l'odissea di Checco, che - nonostante le insistenze della dottoressa Sironi (S. Bergamasco), che vorrebbe liberarsi di lui facendogli firmare il famoso assegno - accetterà con entusiasmo ogni trasferimento, anche nei posti più improbabili, pur di mantenere il posto fisso.
Arriverà addirittura in Norveglia - Paese scelto di proposito per metterlo alle strette e invogliarlo ad andarsene - ma questo segnerà una svolta per la sua vita perchè inaspettatamente, tra krill e orsi polari, perderà la testa per la bella ricercatrice Valeria (E. Giovanardi), una donna dallo spirito libero...

Beh, del "fenomeno Zalone" stanno parlando in tanti in queste settimane: dai tg ai talk-show domenicali, a Striscia la notizia...: 50 milioni di euro di incasso al botteghino e una popolarità che cresce a dismisura tutte le volte che l'attore pugliese finisce al cinema.

Io personalmente seguo molto volentieri Checco, non mi sono persa neanche un suo film al cinema e ogni volta mi son divertita; ho la mia personalissima classifica di gradimento tra Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle e Quo vado?, ma in generale devo dire che Checco ha sempre soddisfatto la mia voglia di ridere e trascorrere un paio d'ore di totale spensieratezza.

La sua comicità, le sue battute esilaranti, sono solo apparentemente sciocche e demenziali, ma in realtà un significato - fosse anche minimo - lo si trova nei suoi film; il suo personaggio volutamente "grezzo", ignorante culturalmente, che parla e sparla (qualche espressione colorita c'è sempre, ma insomma, niente di eccessivamente volgare, a mio modesto avviso) rigorosamente in dialetto pugliese, sostenitore convinto della distinzione di ruoli tra maschio e femmina..., riflette in realtà moltissimi tratti, pregiudizi, modi di fare e pensare stereotipati non solo dell'uomo del Sud Italia, ma dell'italiano medio in generale, mettendoli simpaticamente alla berlina, quasi smascherandoli per riderci su senza troppe paranoie.
In questo film Checco, in un momento storico complesso e attraversato dalla ormai onnipresente "crisi socio-economica", in cui il problema del lavoro e della disoccupazione è quanto mai ossessivo, si sofferma proprio sulla chimera del posto fisso, il desiderio segreto (e neanche tanto) di molti (tutti?), e spesso associato a quel tipo di professione che richiede poca fatica, pochi requisiti e molta raccomandazione, dandoti un dignitoso stipendio con privilegi annessi, e senza apparente rischio di restare disoccupato (per la serie: il posto fisso è per sempre).

Ma per esser felici è davvero necessario o sufficiente il posto fisso?

Con la leggerezza che gli appartiene, unita alla sagacia e alla capacità di inquadrare il nostro tempo, con i suoi vecchi e nuovi problemi, offrendone una visione simpatica, divertente, con una soluzione ed uno sguardo sempre ottimisti, Checco fa centro anche stavolta col suo personaggio che pensa positivo, che non si arrende davanti a niente e nessuno, e che alla fine a modo suo riesce sempre a uscire vincente da qualsiasi piccola o grande sfida.

Se già in passato Checco vi ha divertito, forse come me non mancherete a quest'altro appuntamento; se non l'avete mai visto e avete voglia/bisogno di un'iniezione di sane risate, provare non vi farà male ^_-


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