"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri
che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue
vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle
per poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
Non succede spesso però.".
Io credo che tantissimi di noi lettori conosciamo e ci immedesimiamo molto in questa citazione di Holden Caulfield.
Proprio nel brano in cui essa è citata, il nostro eroe cita alcuni libri che ama leggere; in special modo, lo attirano i libri avventurosi, di guerra e i gialli..
Ad es., un romanzo che non avrebbe mai pensato potesse piacergli ("credevo che fosse una porcheria, e invece no") ma che poi ha trovato bellissimo è:
LA MIA AFRICA
di Karen Blixen
FELTRINELLI
1982
Pagine: 224
Prezzo: 8,00€
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Sinossi
Vissuta fino al '31 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d'amore con un continente.
Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello dell'Africa, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti.
I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a estinguersi, l'avanzata di una civiltà "che nel profondo del loro cuore odiano più di qualsiasi cosa al mondo".
Uomini, alberi, animali si compongono nelle pagine della Blixen in arabeschi non evasivi, in una fitta trama di descrizioni e sensazioni che, oltre il loro valore documentario, rimandano alla saggezza favolosa di questa grande scrittrice, influenzando in modo determinante i contenuti della sua arte : "I bianchi cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato; l'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre; per lui, in un certo senso, è la sua casa, l'oscurità familiare della capanna, il solco profondo delle sue radici".
Holden continua esprimendo le proprie preferenze: "I libri che mi piacciono di più sono quelli che almeno ogni tanto sono un po' da ridere. Leggo un sacco di classici, come Il ritorno del indigeno e via discorrendo".
Credo proprio che questo titolo corrisponda al romanzo di Thomas Hardy, pubblicato sotto il titolo "La brughiera", o "Ritorno alla brughiera" o ancora il più letterale "Il ritorno del nativo".
RITORNO ALLA BRUGHIERA
di Thomas Hardy
Ed. Garzanti Ada Prospero 434 pagine € 9.81 1999 |
Perché, sembra dire Hardy, per raccontare le cadute vertiginose dell'animo umano non serve addentrarsi nelle pieghe delle città.
Non solo, proprio dove la natura regna incontrastata è più facile incontrare i riti, le tradizioni e le forze ancestrali che giocano con il destino umano.
Soprattutto se si tratta di uomini e donne dell'Inghilterra del XIX secolo.
Il secondo e più celebre romanzo di W. Somerset Maugham, quello che già alla sua uscita, nel 1915, fece di lui uno scrittore immensamente popolare. Maugham precisò in diverse occasioni che "Schiavo d'amore" non era "un'autobiografia, ma un romanzo autobiografico" - e che Philip Carey, pur essendo orfano come lui, medico come lui, e come lui attratto dai lati meno dominabili dell'esistenza, era solo il protagonista di una finzione.
A proposito di Dinesen (Blixen) e di Hardy, Holden sostiene che sono tra quelli che chiamerebbe volentieri per farci due chiacchiere.
Cosa che non farebbe invece con Somerset Maugham, di cui ha letto "Schiavo d'amore", pur trovandolo "abbastanza bello e tutto quanto":
SCHIAVO D'AMORE
di W. Somerset Maugham
Ed. Adelphi
624 pp
15 euro
2012
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Trama
Il lettore è quindi libero di seguire Philip prima durante gli studi a Heidelberg, poi negli anni della bohème parigina, e alla fine per tutto il lungo e tormentato amore per Mildred.
Dal libro è stato tratto nel 1934 il film "Schiavo d'amore" con Bette Davis nei panni di Mildred.
CONOSCETE E AVETE LETTO QUESTI LIBRI?
IO DI ESSI HO LETTO SOLO, DIVERSI ANNI FA, LA BRUGHIERA E MI PIACQUE, PER STORIA E AMBIENTAZIONI!