Buona domenica sera, cari lettori!
Torno sul blog per dirvi la mia su un fantasy paranormale adatto per lo più ad un pubblico giovanissimo, ma che ha conquistato anche una lettrice più "grandicella" come me ^_-
Sto parlando di un romanzo che tra qualche mese vedremo al cinema e che personalmente mi è piaciuto per l'originalità e per la capacità di affascinarmi attraverso il ricorso a foto in bianco e nero, particolari, che sanno "di antico", di fantastico, di onirico. Di speciale.
E speciali sono loro, i ragazzini protagonisti di quest'avventura descritta da Ransom Riggs.
LA CASA PER BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE
di Ransom Riggs
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Ed. Rizzoli |
"Mi ero appena rassegnato a un’esistenza noiosa, quando iniziarono a succedere cose straordinarie. La prima fu davvero traumatica. E come tutto ciò che ti cambia per sempre, spaccò la mia vita in due metà: il Prima e il Dopo. Anche questo, al pari di molti altri eventi incredibili che sarebbero accaduti in seguito, aveva a che fare con mio nonno, Abraham Portman."
Con questo incipit ha inizio l'incredibile avventura di Jacob Portman, un ragazzino tranquillo e solitario che riceve di sovente le visite sgradite di esseri mostruosi, che popolano i suoi incubi peggiori.
Mostri che fanno da sempre compagnia alla persona cui è più legato, in famiglia: nonno Abe.
Il nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi, è sempre stato un tipo bizzarro e, nel corso degli anni, ha riempito la testa del nipotino di storie.
Storie strane, incredibili, aventi come protagonisti dei bambini davvero speciali, ognuno con peculiarità "non normali", e della cui esistenza il nonno aveva le prove; non solo diceva di averli conosciuti personalmente, ma conservava anche le foto che li ritraevano.
Ed è così che Jake è cresciuto conoscendo le storie del bambino invisibile, della ragazzina capace di creare dal nulla palle di fuoco, della bimba dagli splendidi riccioli d'oro che nascondeva la bocca sulla nuca; o la bambina che levita, quella con una forza sovrumana, o ancora ...
Okay, mi fermo, o rischio di presentaveli tutti!
Dopotutto, leggendo, il lettore avrà modo di sbirciare le foto in bianco e nero di questi singolari fanciulli e di stare al gioco dell'Autore, chiedendosi insieme a Jacob: sono foto contraffatte? Di cosa vuol parlarci Ransom, di mostri o fantasmi sotto le sembianze di bimbi innocenti?
I genitori di Jake non possono che essere preoccupati all'idea che il figlio cresca come un alienato, ascoltando le sciocchezze del nonno, che molto probabilmente sono frutto del trauma subito durante la guerra; i suoi terribili incubi e i ricordi di questi bimbi anormali forse sono soltanto la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa di ben diverso e tuttora presente, in grado di far ancora del male?
Arriva il giorno in cui il nostro protagonista, ormai ragazzino, si scontrerà con la tremenda risposta a questa domanda, e questo accadrà in una notte tragica e dolorosa, in cui il povero nonno troverà la morte: sarà proprio uno spaventatissimo Jake a trovarlo, col corpo dilaniato, ormai in fin di vita, e raccoglierà le ultime parole del vecchio Abe, che gli lascerà qualche (confuso) indizio utile per scoprire la verità.
Dopo aver vissuto un periodo di forte stress emotivo e psicologico a causa della morte del nonno e degli incubi sui mostri - che gli hanno fatto guadagnare sedute di ore e ore dallo psichiatra, il dott. Golan -, Jacob decide di attraversare l’oceano e andare in Inghilterra per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all’orrore della Seconda guerra mondiale.
Soltanto ritornando in quei luoghi del passato, in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni e racconti per stupire un bambino, o se, invece, contenevano delle verità.
Del resto, le foto (ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti) ci sono, a testimoniare l'esistenza di questi bambini e ragazzi ritratti in quelle fotografie e che sembrano davvero dotati di poteri straordinari.
Ma non ci sono solo i bambini, c'è anche lei, la signorina che se ne occupava, dall'aspetto non proprio rassicurante: Miss Peregrine.
Sono passati così tanti anni: che ne è stato di loro? Sono tutti morti? Tornando in quella casa e magari chiedendo in giro, sarà possibile raccogliere qualche informazione per sapere di più sull'infanzia di nonno Abe?
Recandosi personalmente in quei luoghi, Jake cercherà le risposte alle sue mille domande, ed infatti scoprirà che quei bambini e la cara Miss Peregrine... sono ancora lì, non sono morti.
E' vero, ufficialmente una bomba ha distrutto, nella terribile notte del 3 settembre 1940, la casa e i suoi abitanti, ma presto Jake scopre che essi sono sopravvissuti e che vivono in una sorta di dimensione temporale immobile, ferma a quel 3 settembre, che la loro vita è tutta concentrata in quella giornata e fino a prima dello scoppio della bomba, ed essa si ripete di giorno in giorno, permettendo a coloro che vivono in questa dimensione, chiamata "anello", di continuare a vivere.
L'incontro, apparentemente casuale, di Jacob con i bambini speciali, in particolare con la bella Emma (la ragazza col potere del fuoco), gli apre la conoscenza di un mondo diverso dal suo, in cui il tempo non passa mai, in cui la austera, ma in fondo non cattiva, Miss Peregrine sorveglia sui sui ragazzi facendo attenzione affinchè non escano da quel mondo (anello), perchè questo potrebbe avere terribili conseguenze per loro.
Nonostante l'iniziale diffidenze di Emma e dei suoi amici super dotati - l'unica a non essere sorpresa dell'arrivo di Jake è Miss Peregrine, quasi lo stesse aspettando ... -, il ragazzino comincia a fare amicizia e a scoprire, giorno dopo giorno (in un continuo andare e venire dal suo mondo presente a quello fermo nel 1940), qualcosa in più di questo rifugio speciale in cui suo nonno ha trascorso una parte importante della sua vita, restandone legato per sempre.
Ma soprattutto, Jake scoprirà anche delle cose su di sè che mai avrebbe immaginato, sentendosi anch'egli legato al mondo di Miss Peregrine e comprendendo che qualcosa di molto pericoloso e oscuro minaccia la vita dei bambini speciali...
Forse l'arrivo di Jacob potrà aiutare questi ragazzi a non andare incontro a un triste destino?
"La casa per bambini speciali di Miss Peregrine" sin dalle prime battute comincia mescolando realtà e fantasia, lasciando presagire, attraverso incubi mostruosi e fotografie stravaganti di bambini con poteri e tratti fisici sovrannaturali, che il mondo "normale" del giovanissimo protagonista nasconde un legame con qualcosa di misterioso, magico.
C'è un'iniziale atmosfera nostalgica e triste, dovuta ai diversi riferimenti alla seconda guerra mondiale e in particolare alla tragedia degli ebrei, e questa vena triste si colora di elementi oscuri e sinistri quando muore nonno Abe; il trasferimento di Jacob in Europa darà alla storia una direzione decisamente avventurosa.
Seguiamo i pensieri, le paure, le domande e le esperienze narrate di in prima persona da Jacob, ci sentiamo incuriositi dal mondo "parallelo" e fantastico nel quale si ritrova coinvolto, dai bambini con abilità speciali, dalla stessa Miss Peregrine, che ha un modo di fare enigmatico, una sorta di Mary Poppins, solo un po' meno simpatica, che dispensa pochi sorrisi e tenerezze ma non per questo è una "strega cattiva".
Questo libro - il primo di una trilogia - si è rivelata una lettura davvero piacevole, ha un ritmo vivace, scorre velocemente perchè la storia e i personaggi sono accattivanti; il finale resta aperto ai successivi sviluppi ed infatti ho una gran voglia di continuare a leggere le avventure di Jacob e dei suoi amici nel secondo romanzo, "Hollow City: il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine".
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