mercoledì 27 novembre 2024

LO SCIAMANO di Salvatore Esposito [ RECENSIONE ]

 

L'esordio letterario dell'attore Salvatore Esposito ci porta in un'indagine complessa e difficile caratterizzata da numerosi ed efferati crimini, legati a un mondo, terribile e tetro, popolato da streghe e culti esoterici.
A seguire l'inquietante scia di sangue c'è Christian Costa, profiler esperto in delitti rituali -tanto da essere chiamato lo Sciamano- e uomo dal passato oscuro e misterioso.



LO SCIAMANO
di Salvatore Esposito

 
Sperling&Kupfer
324 pp
«Hai un occhio azzurro e uno scuro. 
Quale dei due è rivolto al passato e quale al futuro?»
«Non lo so.» 
«È tempo di saperlo».


Conosciamo il protagonista, Christian Costa (un uomo "all’apparenza gentile, ma di una gentilezza gelida"), mentre è in Svezia per dare una mano alla polizia, impegnata a vederci chiaro in un omicidio agghiacciante: una donna viene ritrovata morta dopo essere stata dissanguata come un animale da sacrificare.

Ma è in Italia che Christian deve tornare: lì dove c'è la sua compagna, Greta, che aspetta un bambino da lui.
Lì dove cominceranno a susseguirsi degli omicidi cruenti e spaventosi che, in un modo assolutamente inaspettato, egli scoprirà essere legati alle sue stesse origini.


Christian è stato, infatti, un bambino abbandonato dalla propria madre e cresciuto in un orfanotrofio; non sa nulla della donna che l'ha partorito, ma sente che qualcosa c'è, in lui, di quella madre sconosciuta: un'eredità innata, scritta dentro di lui, primordiale e buia, che viene fuori nei suoi incubi così spaventosamente vividi, che sembrano delle vere e proprie visioni, delle terrificanti allucinazioni, e che si manifesta anche quando lavora, in particolare in certi momenti cruciali delle indagini, quando è totalmente immerso nella ricerca di quei dettagli, sulle scene dei crimini e sui corpi straziati delle vittime, che nessun altro nota.

Quando è in quei momenti particolarmente ispirati, in cui è concentratissimo e applica tutta la sua intelligenza, il suo formidabile intuito e la sua esperienza, anche la gente attorno a lui resta ammutolita e affascinata, perché dalle labbra del profiler esce una nenia ammaliante, un suono simile ad un "canto elettrico che increspa l'aria" e che è accompagnato da un flebile mormorio di parole indistinguibili, che hanno un che di sacro e magico e che nessuno osa interrompere.
Perché chiunque abbia conosciuto o lavori accanto a Costa, sa che egli ha un modo tutto suo di procedere, di lavorare, di cercare indizi, di osservare ogni piccolo particolare della scena in cui è avvenuto un delitto e di "leggere" ciò che i cadaveri (spesso seviziati e torturati) delle povere vittime hanno da rivelare.

La tecnica di indagine di Costa, incomprensibile ai più, è nota per essere una garanzia di successo, la sua stessa persona è velata da un'aura di mistero e magnetismo, e in tanti restano incantanti nel vederlo all'opera, sapendo che egli difficilmente fallisce.

Un’infallibilità che induce gli ispettori di polizia a chiudere un occhio sui suoi atteggiamenti bruschi, scontrosi, su quella ruvidezza, nel modo di interagire con gli altri, che può indispettire chi non lo conosce.

La sua stessa compagna di vita, Greta, è consapevole delle barriere emotive dietro cui il suo uomo è chiuso e sa che oltre quei silenzi ostinati si nasconde un passato fatto di dolore e di interrogativi rimasti senza risposta. 

"Il passato è un cimitero. E quando scavi in un cimitero, escono fuori gli spettri."

Quando il corpo di una donna riaffiora tra le onde al largo di Ostia, Christian non sa ancora che è solo l'inizio di un viaggio costellato di sangue, intrighi, bugie e segreti che vedono coinvolte persone apparentemente insospettabili.


Da Roma a Napoli, il profiler si trova coinvolto in una intricata ed angosciante indagine che lo costringe a sprofondare in una realtà oscura, dove il confine tra reale e paranormale è labile, dove a confondere le tessere di un puzzle impenetrabile e arcano sono figure tanto ataviche quanto inafferrabili, appartenenti ad un mondo lontano, fatto di leggende popolari e tradizioni pagane, di streghe (le janare), messe nere, culti iniziatici, sacrifici umani, bambini rapiti, vendette e piani diabolici.


Un'indagine che si trasforma in un incubo ad occhi aperti tanto per Christian e per le altre persone coinvolte, quanto per il lettore, che ha tra le mani un thriller che mantiene un buon ritmo narrativo, con una trama sicuramente molto ricca e articolata, piena di personaggi e colpi di scena, con un'atmosfera che in alcuni passaggi rasenta l'horror e con descrizioni accurate, alcune (quelle relative, ad es, ai cadaveri) anche crude. 

Mi è piaciuto il protagonista, quest'uomo dal carattere introverso e dalla mente brillante, che sulle spalle porta il peso di un passato - legato alle proprie origini - ignoto ma di cui sente, ogni giorno, gli strascichi, che fanno di lui una persona unica, con capacità speciali ma, al contempo, cupe e sinistre.

Il finale è un "non-finale", nel senso che è aperto e, del resto, a Lo Sciamano segue il secondo libro della trilogia, "Eclissi di sangue. Una nuova indagine dello Sciamano"; è di recente pubblicazione il terzo volume, "Le streghe di Lourdes".

Ho scelto questo libro dal catalogo di Audible in quanto apprezzo moltissimo l'autore nelle sue vesti di attore e devo dire che sono rimasta impressionata: tenendo conto del fatto che è un esordio nel mondo della narrativa, è un thriller apprezzabilissimo da cui emerge, a mio avviso, la bravura di Salvatore Esposito, che ha fatto anche un interessante lavoro di ricerca nell'ambito dell’occulto e delle leggende popolari.

Lo consiglio, io l'ho ascoltato con molto interesse e come scrittore di thriller Esposito se la cava molto bene.







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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz

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