venerdì 14 ottobre 2016

Imparare leggendo "La strada nell'ombra": Nellie Bly e Jacob Riis



Sto leggendo, in questi giorni, l'ultimo romanzo di Jennifer Donnelly, LA STRADA NELL'OMBRA e procede con molta scorrevolezza.

Sin dalle primissime battute, la giovanissima protagonista, Jo Montfort, di soli diciassette anni, rivela un temperamento battagliero e un animo sensibile nei confronti delle persone meno fortunate di lei (che appartiene ad un'elevata classe sociale).
Esprime quindi il suo dissenso per le ingiustizie subite dalle donne lavoratrici, sfruttate e sottoposte ad orari e condizioni di lavoro massacranti, attraverso la parola scritta, pubblicando articoli di denuncia.

Chi sono i suoi modelli, in questo senso?
Due persone realmente esistite e che, ai loro tempi, hanno dato un notevole contributo alla società per la battaglia contro le ingiustizie verso categorie di persone più deboli: Nellie Bly e Jacob Riis.


NELLIE BLY


Elizabeth Jane Cochran, soprannominata "Pink"(1864 – 1922), è stata una giornalista statunitense, ma anche scrittrice, industriale, inventrice.
La si ricorda anche perchè fece il giro del mondo in 72 giorni, ma a noi interessa elogiarla per le sue doti di giornalista investigativa, creatrice del genere di giornalismo sotto copertura. 
Nelly Bly era il suo pseudonimo giornalistico.

La prima persona che si accorse della penna arguta e pungente di Elizabeth fu il direttore del «Pittsburgh Dispatch», George Madden, che la conobbe nel 1885, quando al suo giornale giunse una fiumana di lettere di protesta in seguito alla pubblicazione di un articolo (A cosa servono le ragazze, di Erasmus Wilson, che scrisse come, secondo lui, le donne dovessero limitarsi a stare a casa, cucinare e crescere i bambini ed evitare di andare a lavorare); tra quelle lettere ce n'era anche una della giovane 21enne Elizabeth, che fu assunta seduta stante da Madden.
Per poter scrivere senza creare inutili scandali, la donna scelse di firmare i propri articoli con il nome fittizio di Nellie Bly.
 
Nei suoi articoli la ragazza parlava di lavoratrici sfruttate, lavoro minorile, salari e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Quando lo stato della Pennsylvania volle modificare le leggi sul matrimonio e sul divorzio, limitando ancora di più la libertà delle donne, Nellie decise di intervistare donne che avevano divorziato. 

Le opposizioni iniziano ad arrivare e il direttore è costretto, per evitare di chiudere per mancanza di
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aiuti finanziari, a relegare la giornalista alle pagine di giardinaggio e di moda.

Ma Nellie non demorde e riesce a farsi mandare in Messico, dove, tra il 1886 e il 1887, racconta storie di povertà e di corruzione del paese.
Il governo messicano la espelle...

Si trasferisce a New York e lì diventa famosissima come pioniera del giornalismo investigativo, in particolare grazie ad un'importantissima inchiesta sugli istituti psichiatrici. 
Per entrarvi e fare al meglio il proprio lavoro, Nellie si finge mentalmente disturbata e resta ricoverata per una decina di giorni nel manicomio femminile di Blackwell’s Island. 

In Dieci giorni in Manicomio racconta di come le donne internate subissero soprusi e violenze, di come fossero malnutrite e di come la maggior parte delle pazienti avesse dei lievi problemi fisici mentre altre erano state addirittura internate per volontà dei familiari. 

L’inchiesta causa un tale clamore da avere come conseguenza la riforma degli istituti di cura mentale nello stato di New York.
Ma Nellie non si ferma: verrà arrestata per aver reso note le condizioni delle detenute nelle prigioni e quelle delle donne che lavorano nelle fabbriche o come domestiche e serve; nel 1894 a Chicago è l’unica reporter che racconta lo sciopero delle Pullman Railroads dalla prospettiva dei lavoratori. 

Il successo maggiore arriva nel 1889 quando Nellie, dopo aver letto il Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, suggerisce a Pulitzer di finanziarle il giro del mondo.
Così il 14 novembre 1899 Nellie Bly lascia New York e viaggia via nave, treno e a dorso d’asino. Torna a casa il 25 gennaio 1890 alle 15:51 e ad attenderla c'erano migliaia di persone.

Nel 1914, Nellie è inviata di guerra sul fronte austriaco e racconta la vita dei soldati.
Muore nel 1922 per una polmonite, a soli 57 anni.

Ho letto che recentemente il libro della Bly sulla sua esperienza in manicomio è diventato un film: 10 Days in a Madhouse (2015) diretto da Timothy Hines e con Caroline Barry,Christopher Lambert, Kelly LeBrock, Julia Chantrey, David Mitchum Brown e Alexandra Callas.







JACOB RIIS

riis
Jacob August Riis (1849 - 1914) è stato un riformatore sociale danese-americano, giornalista di servizi di documentazione sociale e fotografo.

E' apprezzato soprattutto perchè i suoi servizi giornalistici e le sue fotografie erano finalizzate ad aiutare i poveri di New York, mostrando le tristi e disagiate condizioni di vita in cui versavano (slum).
Ha approvato l'attuazione del "modello case popolari " di New York e ha cercato di dare il proprio contributo ai diseredati richiamando l'attenzione delle classi medie e superiori.

Riis si sentiva vicino ai poveri perchè lui stesso aveva sofferto la povertà, essendo stato un immigrato, e quando cominciò a lavorare come cronista, subito denunciò la miseria in cui erano costretti a vivere gli abitanti del Lower East Side di New York, soprattutto a motivo delle vergognose speculazioni edilizie e della corruzione politica.

Consapevole però che non bastava scrivere per denunciare e cambiare le cose, decise di darsi alla fotografia per muovere l'opinione pubblica e obbligare i politici a cercare soluzioni concrete a questo problema.

Il suo libro più celebre, citato anche nel romanzo della Donnelly, è How the Other Half Lives (Come vive l'altra metà della città), cui seguì The Children of the Poor (I figli dei poveri).

Riis fece della fotografia uno strumento di denuncia e rivoluzione.

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Siti consultati:
  • Wikipedia
  • http://www.fotographiaonline.com/
  • www.catpress.com/
  • http://www.enciclopediadelledonne.it/

Novità Lettere Animate: L'INVISIBILE di Barbara Fortuna




Alla ricerca di nuovi thriller da divorare?
Oggi vi segnalo il romanzo d'esordio di un'autrice vicentina, Barbara Fortuna:

L'INVISIBILE
di Barbara Fortuna


Ed. Lettere Animate
170 pp
13 euro
2016
Alex è un uomo solo.
Alex non ha nulla da perdere, se non se stesso.
Alex è l’Invisibile.


Alex, al secolo Alessandro Mari, è un professionista, un killer spietato che lavora su commissione. 
E’ un personaggio per cui non esistono sfumature. O è bianco o è nero. O è vita o è morte. Sempre.
Un solo, unico, fatale errore; un sottile quanto veloce barlume di pietà e ad attenderlo, sotto i suoi piedi, c’è solo un baratro. Senza ritorno.
E poi ci sono Lisa, il Capo, Angela, Alfredo e Hassan. Ma loro sono un’altra storia.
Fanno parte della sua vita, ma non come dovrebbero. In lui, solo l’istinto del cacciatore di vite ha importanza, la sua unica ragione di vita, la sua missione.


«Il personaggio di Alex è nato nella mia testa ancora prima che nel romanzo - spiega l’autrice – non è né un eroe né un antieroe. Non è il classico assassino psicotico e neppure il detective sulle tracce del cattivo. Lui è il cattivo, ma è perfettamente lucido e consapevole di ciò che fa, e non se ne pente, perché è nella sua natura. Ho scritto la sua storia e sono molto felice di essere riuscita a concretizzarla con un romanzo che, spero, vi stupirà. »
Sinossi

Alex lavora in un’agenzia che si occupa di traffici illegali e la sua vita scorre insensibile e schiva a tutto ciò che è emotivo. Non coltiva amicizie, né in ambito lavorativo né al di fuori di esso. Cresciuto in un collegio con un padre assente e una madre totalmente inesistente, ha come unica figura affettiva Alfredo, il segretario tuttofare del padre.
Durante una missione come operativo nell’Agenzia diretta e fondata dal Capo, suo padre, conosce Lisa, una barista che sconvolge la sua apatia emotiva portandolo a rischiare la vita pur di mantenere la relazione con lei. Alex ha l’opportunità di scegliere: o Lisa, che nel frattempo gli ha comunicato di essere incinta, o tornare alla sua vita, al suo lavoro come infiltrato, ad uccidere. Il dubbio lo dilania. Due bisogni diversi da soddisfare. Il desiderio di normalità e il piacere di uccidere, il suo bisogno di vedere la vita scivolare via dagli occhi delle sue vittime.
Alcuni anni dopo, nelle loro vite irrompe un giovane uomo che minaccia la sua vita e quella di suo figlio.
Un uomo senza scrupoli, un uomo il cui unico interesse è trovare e uccidere Alex per vendicarsi di un torto subito molti anni prima, dando così inizio ad un crudele gioco tra cacciatore e preda che porterà inevitabilmente Alex, e i protagonisti, a dover fare i conti con le proprie coscienze.

giovedì 13 ottobre 2016

Libri in Wishlist (parte 2) - ottobre 2016



Come anticipato, altri due libri son finiti nella lista dei desideri, ma non li ho scovati per caso web-vagando, bensì sono consigli di due lettori appassionati, di cui ho letto il parere entusiasta.

Consiglio di Silvia (Il piacere della lettura):


MAX
di Sarah Cohen-Scali


Ed. L'Ippocampo
480 pp
15.90 euro
Aprile 2016



"19 aprile 1936. Sta per scoccare la mezzanotte. Nascerò tra un minuto esatto. Vedrò la luce il 20 aprile, giorno in cui si festeggia il compleanno del nostro Führer. Sarò così benedetto dalle divinità germaniche e si vedrà in me il primogenito della razza suprema. La razza ariana. Quella che ormai regnerà sul mondo. Sono il bambino del futuro. Concepito senza amore. Senza Dio. Senza Legge. Senza null ́altro che la forza e la rabbia. Morderò, invece di poppare. Urlerò invece di vagire. Odierò, invece di amare. Heil Hitler! "

Max è il prototipo perfetto del programma « Lebensborn » iniziato da Himmler.
Donne selezionate dai nazisti mettono al mondo puri rappresentanti della razza ariana, gioventù ideale destinata a rigenerare la Germania e poi l'Europa occupata dal Reich.

Da pochi minuti prima della sua nascita Max personifica il male e descrive in prima persona di cosa sono capaci gli uomini in tempo di guerra.
Assiste ai numerosi crimini commessi dai nazisti ed è tuttavia orgoglioso di far parte di questo sistema di cui ammira i codici.
Sogna di frequentare la scuola di formazione per i futuri leader nazisti e di uccidere impunemente, cresce con l'ossessione di un mondo migliore e dell’invasione dell’Europa da una cosiddetta razza superiore.
Prova un odio viscerale per gli ebrei.
Max è già prestabilito come il Führer lo vuole.

Solo dopo l’incontro e l’amicizia con Lukas, un giovane ebreo polacco, ribelle che si finge nazista, Max vedrà scosse tutte le sue certezze e prenderà coscienza dell’ingiustizia che si trova ad affrontare.
Finalmente si presenterà agli occhi del lettore non più come un nemico, ma come vittima dell’indottrinamento nazista.

L'autrice.
Sarah Cohen-Scali è nata nel 1958, Sarah Cohen-Scali intraprende studi di Lettere, Filosofia e Arte drammatica, per poi dedicarsi alla letteratura, sua grande passione. È autrice di oltre quaranta romanzi e novelle, con una predilezione per il romanzo noir. Oggi vive a Parigi con la famiglia.


Il secondo consiglio me lo ha dato Riccardo (Ti racconto un libro):


Nel suo thriller mozzafiato Ian Manook ci accompagna, un colpo di scena dopo l’altro, dai deserti spazzati dal vento dell’Asia Centrale fino all’inferno dei bassifondi di Ulan Bator.

Yeruldelgger. Morte nella steppa
di Ian Manook


Fazi Editore
Darkside
trad. M. Ferrara
524 pp
16.50 euro
Giugno 2016


Non comincia bene la giornata di un commissario mongolo se, alle prime luci dell'alba, in una fabbrica alla periferia della città, si ritrova davanti i cadaveri di tre cinesi, per di più con i macabri segni di un inequivocabile rito sessuale.
E la situazione può solo complicarsi quando, poche ore dopo, nel bel mezzo della steppa, è costretto a esaminare una scena perfino più crudele: i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo. 
Quello che però il duro, rude, cinico ma anche romantico commissario Yeruldelgger non sa è che per lui il peggio deve ancora arrivare. 
A intralciare la sua strada, e a minacciare la sua stessa vita, politici e potenti locali, magnati stranieri in cerca di investimenti e divertimenti illeciti, poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative e, insieme, alla saggezza dei monaci guerrieri discendenti di Gengis Khan. 

Sullo sfondo, una Mongolia suggestiva e misteriosa: dalla sconfinata Ulan Bator alle steppe abitate dagli antichi popoli nomadi, un coacervo di contraddizioni in bilico fra un'antichissima cultura tradizionale e le nuove, irrefrenabili esigenze della modernità. 
Yeruldelgger dovrà compiere un viaggio fino alle radici di entrambe, se vorrà trovare una soluzione per i delitti, e anche per se stesso. 

Un thriller classico, a tinte forti, con un'ambientazione unica, in cui pagina dopo pagina si susseguono le scene ad alta tensione e ogni calo di emotività è bandito.


Libri in Wishlist (parte 1) - ottobre 2016



Ultimamente mi sono invaghita di più di un libro (beh, non che sia una nvità, siamo qui apposta, dopotutto... ^_^) e mi sono ripromessa di procurarmeli e di non lasciar passare troppo tempo per leggerli perchè mi attirano moltissimo.

Per evitare post lunghetti, vi presento i primi due, che - non vi nascondo - mi hanno colpito anzitutto per titolo e cover, e c'è da dire che Elliot Edizioni ha delle copertine veramente fantastiche!

Ma a catturarmi è anche la trama dei libri in questione, ovviamente.

Lasciatemi un parere, ditemi cosa ne pensate e se magari li conoscete e li avete già letti ;)


QUESTO LIBRO NON ESISTE
di Marilù Oliva


Elliot Ed.
239 pp
16 euro
Luglio 2016
Mathias, un aspirante scrittore, perde incautamente il manoscritto che sarebbe potuto diventare il libro della sua vita. 
Deciso a recuperarlo, comincia la spola tra gli editori e i critici cui ha spedito il cartaceo, ma un omicidio imprevisto ostacola i suoi piani, coinvolgendolo in prima persona. 
Intanto riemergono antiche nevrosi, come il demone del tempo o il ricordo del nonno materno, che l’ha cresciuto tra rimproveri e oppressioni, frustrando il suo sogno infantile di diventare astrofisico. Un capofamiglia taciturno e autoritario che aveva dedicato l’ultima fase della sua esistenza alla costruzione di una macchina del tempo, trasmettendo a Mathias la passione per il cielo e le stelle. Con gli anni questo amore per il firmamento si è trasformato in un prezioso strumento per classificare e decifrare l’animo umano: ogni amicizia, relazione, perfino l’amore può essere paragonato a una costellazione o a un elemento cosmico. 

Ed è forse nei misteri della volta celeste che il protagonista di questo originalissimo romanzo potrà cercare qualche indizio per far luce sul delitto, ma soprattutto un sentiero terreno che lo conduca a dare un senso alla propria vita.

L'autrice.
Marilù Oliva vive a Bologna. Insegna lettere alle superiori e scrive. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica, l’ultimo è uno studio sulle correlazioni tra la vita e le opere del Nobel colombiano Gabriel García Márquez: Cent’anni di Márquez. Cent’anni di mondo (CLUEB, 2010). Collabora con diverse riviste letterarie, tra cui Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp. Mala Suertecompleta la trilogia salsera di Marilù Oliva, dopo ¡Tú la pagarás! (Elliot 2011), finalista al Premio Scerbanenco, e Fuego (Elliot 2011)
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IL MISTERO DI PARADISE ROAD
di Pietro De Angelis

Elliot Ed.
320 pp
17.50 euro
Settembre 2016
«Il suo nome è Lionel Morpher, e questa è la risposta alla vostra domanda. Questa è la sua storia. E la storia della più terrificante invenzione mai concepita da una mente umana»


Il 15 gennaio del 1875 a Paradise Road, una via di linde casette a schiera alla periferia di Londra, morirono nella stessa notte dodici persone. 
Né Scotland Yard né la scienza riuscirono mai ad appurare la causa di quei decessi. 
Soltanto alcuni decenni dopo viene alla luce il documento che svela finalmente la verità su quel caso, di cui fu protagonista Lionel Morpher, impiegato esemplare all’Ufficio Brevetti, la cui moglie Alphonsine fu “vittima” di una passione totalizzante per la poesia. 
In una Londra nebbiosa e carica di mistero, Lionel si imbarcherà in un’impresa per salvare la moglie dalla sua “follia”, entrando in un nuovo mondo, ricco di incredibili scoperte scientifiche che annunciano l’arrivo della modernità. 

Un romanzo avvincente e appassionante, un omaggio originalissimo alla letteratura del mistero e alle atmosfere vittoriane di autori come Wilkie Collins e R.L. Stevenson.

L'autore.
Pietro De Angelis è nato nel 1973 ad Ascoli Piceno. Dopo gli studi in filosofia, ha frequentato la Scuola Holden a Torino e il Corso per sceneggiatori Script/Rai a Roma. Nel 2006 ha pubblicato il manuale di scrittura creativa Il mondo narrativo. Come costruire e come presentare gli ambienti e i personaggi di una storia (Lindau). Sotto pseudonimo, ha esordito con il romanzo Primi riti del dolce sonno (Zandegù, 2006) e ha curato la raccolta collettiva di racconti The Sleepers. Racconti tra sogno e veglia (Azimut, 2008). Questo è il suo secondo romanzo.

mercoledì 12 ottobre 2016

LETTERE DA BERLINO (Vincent Perez) tratto da “Ognuno muore solo” - dal 13 ottobre al cinema



Aggiornamento del post FILM TRATTI DAI LIBRI AL CINEMA.

Film tratti dai libri in uscita nel 2016
clicca

Da domani 13 ottobre arriva in sala Lettere da Berlino, film diretto da Vincent Pérez e tratto da una storia vera,  raccontata nel romanzo “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, pubblicato nel 1947.


OGNUNO MUORE SOLO
di Hans Fallada


Ed. Sellerio
Trad. C. Coïsson
2010
16 euro
752 pagine
Postfazione di Geoff Wilkes
Titolo originale: Jeder stirbt für sich allein

«Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo» (Primo Levi) 


E' un romanzo che si basa sulle informazioni relative all'inchiesta della Gestapo che portò alla decapitazione due coniugi berlinesi di mezz’età accusati di avere diffuso materiale anti-nazista; un libro sulla resistenza e sulla disperazione presenti nella Germania nel periodo difficilissimo del nazismo e della guerra. 

Hans Fallada, massimo autore del neorealismo weimariano, ormai alcolizzato, dipendente da farmaci, ripetutamente incarcerato e rinchiuso in istituti psichiatrici, ricevette l’incartamento da autorità della ricostruzione e scrisse l’opera nel tardo 1946, in ventiquattro giorni, appena prima di morire. 
quasi inosservato.

Purtroppo per molti anni questo ritratto agghiacciante di una Germania stretta nella morsa del nazismo è passato quasi inosservato, ma esso sfata un po' il luogocomune secondo cui Hitler non conobbe oppositori tra la gente ordinaria, e Fallada racconta di poveri eroi.


Anna e Otto Quangel, lui caporeparto lei casalinga, come tutti i loro pari soli e addormentati e poco prima ancora abbagliati dal Führer, conoscono un risveglio dopo la notizia della morte del figlio al fronte, e cominciano a riempire alcuni caseggiati della loro Berlino con cartoline vergate in modo incerto di appelli ingenui di ribellione. Lo fanno per comportarsi con decenza fino alla fine, ben sapendo che morranno e sicuri che nel vicino incontreranno più facilmente il delatore. 
L’autore li illumina, scorgendo in loro una specie di coscienza della nazione, rappresentata dai tanti volti intorno, espressioni di un popolo spaccato in due, chi odia e opprime e chi è sepolto nella sua paura.

L'autore.
Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Ditzen (1893-1947). Di Fallada Sellerio ha pubblicato E adesso, pover’uomo? (2008), Ognuno muore solo (2010) e Nel mio paese straniero (2012).


IL FILM.

LETTERE DA BERLINO



Aggiungi didascalia
DATA USCITA: 13 ottobre 2016
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Vincent Perez
ATTORI: Emma Thompson, Daniel Bruehl, Brendan Gleeson, Mikael Persbrandt, Louis Hofmann.


Berlino 1940. La città è paralizzata dalla paura. Otto e Anna Quangel sono una coppia appartenente alla classe operaia che vive in un appartamento malmesso e che, come tutti, cerca di stare alla larga dai guai durante la dominazione nazista. 
Quando il loro unico figlio viene ucciso al fronte, la perdita spinge Otto e Anna a compiere uno straordinario atto di resistenza e rivolta. Iniziano così a diffondere per tutta la città cartoline anonime contro il regime di Hitler, con il rischio concreto di essere scoperti e giustiziati. 
Presto la loro campagna antinazista richiama l'attenzione dell'ispettore della Gestapo Escherich e inizia una spietata caccia all'uomo. 
Nella loro ribellione silenziosa ma decisa, i Quangel riescono a sfidare il regime spietato e dispotico di Hitler con la sola forza delle parole.




Fonti per le trame e le immagini: Sellerio - Coming soon

BRIDGET JONES'S BABY - In libreria dal 13 Ottobre



Se non sbaglio è ancora in programmazione in diversi cinema d'Italia (SCHEDA FILM), e sappiate che il libro da cui sono tratte queste nuove avventure esce domani in libreria ^_^

Pronti a lasciarvi andare a larghi sorrisi con la pasticcione Brdget, alle prese con una gravidanza un po'... confusionaria, proprio come è sempre la sua vita?


BRIDGET JONES'S BABY. I diari
di Helen Fielding


Ed. Rizzoli
240 pp
18 euro
9.99 euro
IN LIBRERIA
13 OTTOBRE 2016

«Come si fa a non amare questa donna?» - “New York Times Book Review” 

«Helen Fielding è una delle scrittrici inglesi più divertenti, e Bridget Jones è di una comicità geniale.» - Nick Hornby 

«Una comicità brillante.» - Salman Rushdie


Bridget Jones è tornata. Col pancione. 

Arriva in libreria il quarto capitolo di una delle serie più divertenti degli ultimi anni, tutti pubblicati in Italia da Rizzoli.

Bridget Jones ha una nuova vita che adora: è produttore esecutivo di un programma televisivo, ha finalmente un’ottima linea, e possiede persino un’auto con tanto di navigatore.
È veramente soddisfatta, se non che... è più single che mai, attorniata da amiche che sfornano un bambino dopo l’altro e che le ricordano l’inesorabile ticchettio dell’orologio biologico. 
Per il momento si limita a fare la madrina, ed è proprio all’ennesimo battesimo che rivede, dopo cinque anni dalla rottura del loro fidanzamento, Mark Darcy. 
Uno sguardo, poche parole, e i due si ritrovano a letto insieme. Nella vita di Bridget Jones, però, niente è mai così semplice: dopo qualche giorno rivede anche l’incorreggibile rubacuori Daniel Cleaver, che la trascina in una notte di passione.

Passano i mesi e Bridget non riesce più a entrare nei suoi jeans preferiti… 
Gli amici la convincono a fare un test di gravidanza, che ovviamente è positivo.
Chi sarà quindi il padre? Il rigido Mark o Daniel il cialtrone-cheperò-potrebbe-cambiare? 
Basterebbe molto meno per riaccendere la loro rivalità, ma fra i due litiganti Bridget se la gode: perché è felice, molto felice, di aspettare un bambino. 
In fondo, il papà è un dettaglio! 
Anche alla soglia dei quarant’anni Bridget Jones resta l’esilarante, caotica, imbranata ragazza che si nasconde in ciascuna di noi, e che – per citare Mark Darcy – ci piace così com’è.

L'autrice.
HELEN FIELDING è l’autrice di Il diario di Bridget Jones, Che pasticcio, Bridget Jones e Un amore di ragazzo, tutti pubblicati da Rizzoli e presenti nel catalogo BUR. Ha lavorato come giornalista per la stampa e la televisione. Vive tra Londra e Los Angeles.

martedì 11 ottobre 2016

Recensione: L'UCCELLO DEL TUONO di Valentina Marcone



Amore, passione, litigi, avventura...: la vita della giovane Furia Deva non è affatto noiosa, impegnata com'è non solo a gestire i suoi rapporti con i tre baldi vampiri che l'hanno cresciuta, e in primis col consorte Gabriel, ma ancor di più a gestire se stessa, i suoi istinti, le capacità ma anche i limiti che la riguardano (e che spesso la scoraggiano), per non parlare poi dei nemici numero 1: i licantropi!.

Ma se c'è una cosa che caratterizza Deva è la testardaggine e non ci sono ostacoli troppo grandi che possano fermare la sua natura di Furia.

"L'Uccello del Tuono" è il terzo volume della saga Urban Fantasy/Paranormal Romance "La croce della Vita" di Valentina Marcone.

Precedenti romanzi della serie:
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L'UCCELLO DEL TUONO
di Valentina Marcone


Data di uscita: 31 maggio 2016
Genere: Urban Fantasy, 
Paranormal Romance
Collana: “Fantasy”
Prezzo: Ebook 3.99€
cartaceo 12€
215 pp
            Link per acquisto

Ritroviamo Deva, fidanzatissima con il suo bel vampiro, Gabriel Sincore, geloso e un po' scontroso ma perdutamente innamorato dei suo Scricciolo, che, a dispetto del tenero soprannome, è spesso più snervante e cocciuta che dolce e mansueta.

Ma Deva è così e chi la conosce, la ama e l'accetta per quella che è.

Insieme a lei, ritroviamo i fratelli di Gabriel, il saggio Michele e l'affettuoso Raffaele (sposato con la bella vampira Clara), e ad essi si aggiungono saltuariamente altri vampiri che frequentano i Sincore.

Deva sta crescendo: aver affrontato i nemici licantropi l'ha resa più consapevole di ciò che è e può diventare, ma le prove sono dietro l'angolo.

La vita sembra procedere fin troppo serena e regolare, tra pietanze succulente preparate dall'apprensiva Adele, lo studio, gli allenamenti con Gabriel, con cui ha un'ottima vita intima...; insomma è tutto ok.

Ma si sta avvicinando il Solstizio d'estate, il 21 giugno, che coincide con i tre anni da quando è avvenuta la prima trasformazione di Deva in Furia.
Cosa potrebbe accadere al corpo e alla mente della giovane Deva in quei giorni fatidici?

Nessuno lo sa, ma certo la nostra protagonista è convinta che non si trasformerà in una ninfomane pazza!
Ma per evitare problemi inutili, ai fratelli Sincore viene in mente una soluzione: passare tre giorni chiusa in casa soltanto in compagnia di vampire femmine, tenendo lontano qualsiasi esponente del sesso forte (pena eventuali torture e barbaro assassinio da parte del fidanzato ultra geloso e poco disposto ai compromessi).

Ma il Solstizio si rivelerà foriero di brutte e traumatiche esperienze per la nostra Deva e, mentre è in casa con Clara ed altre vampire reputate degne di fiducia, accade l'inimmaginabile: Deva viene rapita dai licantropi, e a questa già difficile realtà si aggiunge la certezza che ciò è accaduto perchè ci sono dei traditori...

Deva resterà poco in mano ai suoi rapitori ma se la vedrà davvero brutta, perchè le faranno male, molto male, e non tanto e non solo fisicamente (essendo lei una Furia, il suo corpo è in grado di guarire e riprendersi, seppur gradualmente) quanto nella mente e nell'anima.

Ritrovarsi in mano di nemici male intenzionati e disposti a ogni forma di aberrazione per portare a termine i propri orribili piani, sarà devastante per Deva, perchè qualcosa di "forte" spezza i suoi equilibri e la ragazza si ritrova a dover fare i conti con debolezze e limiti che non sapeva di possedere.

Il suo alter ego - la Furia che è in lei -, quella natura combattiva che le appartiene intimamente, sembra averla tradita e "non rispondere più ai suoi richiami".

Deva si sente frustrata, afflitta, delusa da se stessa e questa nuova consapevolezza di avere dei punti deboli che non conosceva, regalerà dei momenti di sconforto non soltanto a lei, ma anche a chi le è attorno e le vuol bene,

Di cosa ha bisogno Deva per risvegliare quella parte di sè che pare essersi improvvisamente assopita?

Sarebbe bello avere un libretto di istruzioni dei propri poteri, così da sapere come comportarsi in caso di "guasti improvvisi", ma ahilei, non è così che la vita va...

Ma come dicevo all'inizio, Deva è una combattente, ha una personalità che, con tutte le fragilità del suo essere una giovane donna, cresciuta sotto le ali protettrici di tre uomini che le hanno fatto da padri e da fratelli maggiori, nasconde altrettanti punti di forza; ha un caratterino bello "tosto", è testarda, tenace, e il lettore non ha dubbi che ce la farà a ritrovarsi e ad essere pronta ad eventuali successivi attacchi.

In questo capitolo della saga di Valentina Marcone, come si evince, seguiamo Deva in un percorso di crescita, che la vede combattere con una parte sconosciuta di sè, prima ancora che con i nemici di fuori.
Ma Deva non è sola e chi l'ama è pronto ad aiutarla e anche a sopportare i lati del suo carattere più capricciosi e spesso davvero irritanti.

Deva è un "peperino", ha le sue mille paranoie ed insicurezze, detesta essere trattata come un'eterna bambina ma al contempo è bisognosa di coccole.
Con Gabriel ha un rapporto davvero "effervescente", fatto di litigi e baruffe alternate a momenti hot, di passione sfrenata e di baci infuocati.

La lettura scorre fluida e molto piacevole, come nei volumi precedenti; lo stile è fresco, frizzante, ironico, Deva è una protagonista e una voce narrante che trascina e coinvolge il lettore nel suo vortice di pensieri e sentimenti, facendogli vivere da vicino ogni sua esperienza; la storia, le avventure di Deva, i suoi rapporti con chi le è vicino sono ben narrati, le pagine si leggono tutte d'un fiato perchè il ritmo è dinamico e non ci sono momenti morti o noiosi (del resto, con Deva non ci si può annoiare), finchè si arriva all'ultima pagina soddisfatti di ciò che si è letto.

E' una saga scritta bene, con tanti elementi originali, i momenti più "profondi" - relativi alla dimensione interiore di Deva - si alternano ad altri umoristici e leggeri, col risultato che ogni libro è assolutamente piacevole da divorare e inevitabilmente appassiona il lettore.

Consiglio davvero questa saga, in particolare agli appassionati del genere.

COMUNICATO: festival noir LA PASSIONE PER IL DELITTO | 15 e 16 ottobre



Siete appassionati di gialli/noir e abitate nei pressi di Como?

Bene, allora questo comunicato potrebbe interessarvi!!


FESTIVAL LA PASSIONE PER IL DELITTO 
 15^ edizione
Libri e autori tra giallo e noir

15 e 16 ottobre 2016
Lariofiere – Erba (Como)

Il festival di narrativa La Passione per il delitto, giunto con successo alla sua 15^ edizione, offre anche quest’anno due giornate no stop – sabato 15 e domenica 16 ottobre - di incontri letterari, fotografia, cucina e didattica all’insegna della contaminazione, nel centro espositivo e congressuale Lariofiere di Erba.
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Il Festival è una delle manifestazioni dedicate alla narrativa di genere più longeve in Italia, la cui prima edizione risale al 2002; una storia importante che testimonia l’interesse, ancora forte, per il genere letterario noir e poliziesco che richiama ogni anno numerosi appassionati.

PROGRAMMA

Il programma dell’edizione 2016 parte come sempre sulla centralità delle opere letterarie di genere, pubblicate in Italia nell’ultimo anno, attraverso incontri con autori di notorietà nazionale. 
Tra queste, le ultime proposte di piccole e promettenti case editrici, capaci di proporre al mercato e ai lettori nuove voci inedite e interessanti.
Ma non solo. Oltre alle presentazioni, sono previsti eventi e iniziative capaci di dare la dimensione del festival.

GIORNO 15 OTTOBRE

  • L’edizione 2016 si apre sabato 15 ottobre alle ore 14.00 con il corso di scrittura, a partecipazione gratuita fino a esaurimento posti intitolato, “Raccontare una storia. Trame, personaggi, scrittura”. Il corso è tenuto da Franco Limardi, scrittore, giornalista e sceneggiatore e docente di corsi di scrittura.
  • Segue alle ore 16.00 il corso dal titolo “Raccontare una storia. Le immagini”. Fotografie che racchiudono una storia: un percorso a ritroso che parte dallo scatto, ritratto di un momento da cui si sviluppa il racconto dell’accadimento e di chi ne è stato protagonista. Il relatore è Mattia Vacca, fotogiornalista impegnato per le principali testate giornalistiche italiane e straniere.

Entrambi i corsi, a partecipazione gratuita con iscrizione, sono validi per il riconoscimento dei crediti formativi per giornalisti attraverso la piattaforma Sigef.

GIORNO 16 OTTOBRE

  • La giornata di domenica 16 ottobre si apre alle ore 13.00 con l’incontro “Come ti cucino un giallo”. Racconti, libri e cucina con lo showcooking di Federica Camperi, cuoca a domicilio con il nome Incomincia per C.
Intervengono Emilio Martini (dalla penna di Elena e Michela Martignoni) con “il mistero della gazza ladra. Le indagini del commissario Bertè” (Corbaccio);Cristina Rava “Quando finiscono le ombre” (Garzanti). L’incontro è moderato dalla giornalista Katia Trinca Colonel. Al termine dell’incontro verrà servito un piatto rigorosamente giallo.

  • Segue alle 14.30 il dialogo a due voci, moderato da Elisabetta Bucciarelli, tra: Claudio Morandini “Neve, cane, piede” (Exorma) e Andrea Fazioli “L’arte del fallimento” (Guanda).
  • Alle 15.30 salgono sul palco Antonio Fusco con “Il metodo della fenice” (Giunti), Claudio Metallo con “come una foglia al vento” (CasaSirio), Paolo Restucciacon “Io sono Kurt” (Fazi). Modera l’incontro Carmen Legnante con Carolina Crespi.
  • Alle 16.30 torna lo showcooking di Federica Camperi che accompagna le presentazioni di Nicoletta Sipos con “La promessa del tramonto” (Garzanti), Silvia Avanzato con “Anemone al buio” (Fazi). Modera Antonella Bavetta.
  • La giornata di incontri prosegue alle 17.30 con un nuovo dialogo a tre voci, moderato da Paolo Moretti e Marco Proserpio, tra Cosimo Argentina con “L’umano sistema fognario” (Manni), Antonio Zamberletti con “Cascina smorta” (Runa), Filippo Fornari con il nuovissimo “Omicidi all’Isola, nevrotico erotico blues” (Todaro).
  • La quindicesima edizione del festival si chiude alle 18.30 con la Banda Putiferio e lo spettacolo “Liscio assassino, dalla galera alla balera”. Racconti, poesie e canzoni ambientati nei vicoli bui del giallo e del noir. Ideato da Daniele Manini e Roberto Barbini, porta sul palco scrittori, cantanti e musicisti per una grande performance artistica.
La serata erbese vede la partecipazione degli scrittori Gianluca Mercadante e Samuel Giorgi.

  • Alle ore 19.30 risotto giallo e brindisi per tutti.



N.B.: INGRESSO gratuito, compresa la partecipazione ai corsi (fino ad esaurimento posti)

INFO:

E-mail redazione@lapassioneperildelitto.it

Web www.lapassioneperildelitto.it

Anteprima Sonzogno\ Louise Miller, "Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga" - in libreria dal 13 ottobre




«Bisogna sempre fare tutto il possibile per rendere la vita più gustosa»: cari lettori, questo è il godurioso consiglio di Louise Miller, la quale "sa che una grande storia è come una torta di mele ben fatta: calda, piena di carattere, e mai troppo dolce" (Erica Bauermeister, autrice di La scuola degli ingredienti segreti).



Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga
di Louise Miller



Sonzogno Editori
Trad. M. Parolini - M.Curtoni
pp. 320
€ 17.50
ebook €9.99
in libreria
13 OTTOBRE 2016

Gli chef, si sa, hanno un brutto carattere. E non tutte le ciambelle riescono col buco. 
Eppure Olivia Rawlings, rinomata pasticciera del più esclusivo club di Boston, sembra fare eccezione: con le sue forme abbondanti e i capelli tinti di viola, colleziona un successo dietro l’altro, concedendosi a servizi giornalistici e apparizioni televisive, nonché a una relazione clandestina col suo datore di lavoro, padre di famiglia. 
Una vita dolce e piena di sapore, almeno fino al giorno della festa per i 150 anni del club, quando Olivia, sotto gli occhi di tutti, incendia non solo la torta flambé ma l’intero locale. 
La sua carriera è – letteralmente – in fumo,e le tocca abbandonare il glamour della metropoli per rifugiarsi a Guthrie, uno sperduto paesino del Vermont, patria di musiche e balli folkloristici. Immersa nella vita di provincia in compagnia del cane Salty, Olivia crede di ritrovare la tranquillità necessaria per riordinare le idee. 
Tanto più che la burbera Margaret la assume come pasticciera nella propria locanda.
Per una cittadina come lei, la casetta con veranda, il frutteto, la fragranza dei cibi genuini e le serate danzanti con la band del luogo sono un vero idillio. 
E l’incontro con Martin, tornato da Seattle per accudire il padre malato, la persuade di non essere più così sola al mondo. Ben presto, però, qualcosa si incrina: nel piccolo paese i pettegolezzi cominciano a girare e la nuova arrivata, dipinta come una rovinafamiglie, ne è l’oggetto preferito. 
Fino a quando una visita a sorpresa getterà il villaggio nello scompiglio e Olivia si troverà a dover decidere se continuare a scappare o impastare gli ingredienti che la vita sembra offrirle. 
E magari scoprire che quel che vuole davvero non è come lo immaginava, ma addirittura migliore.


L'autrice.
LOUISE MILLER, scrittrice e pasticciera, vive a Boston. Ricettario amoroso di una pasticciera in fuga, in uscita in altri cinque paesi, è il suo romanzo d’esordio
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lunedì 10 ottobre 2016

Recensione film: LA VERITA' STA IN CIELO di Roberto Faenza



E' attualmente nelle sale cinematografiche italiane il film d'inchiesta di Roberto Faenza "La verità sta in cielo", che ha al centro uno dei casi irrisolti più misteriosi e inquietanti d'Italia: la scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana 15enne di cui si perse ogni traccia dal 22 giugno 1983. 


Il titolo del film prende spunto da una frase che il fratello di Emanuela, Pietro, si è sentito dire da papa Bergoglio a proposito della sorella: "Lei è in cielo"; non solo, ma è un titolo in un certo senso "provocatorio", perchè a prescindere dal fatto che Emanuela sia viva o meno (e sia in cielo o meno), una cosa è certa: la verità non va ricercata in cielo, bensì in terra, perchè è qui che si nasconde, ormai da 33 lunghi anni.

Questo film non pretende di dare LA risposta al mistero Orlandi ma costituisce quasi sicuramente un tentativo, doveroso, di far aprire gli occhi (o di ricordare, se preferite) di più persone possibili su realtà poco pulite presenti nel nostro Paese, che vedono intrecciate criminalità, istituzioni politiche e religiose.


LA VERITA' STA IN CIELO



DATA USCITA: 06 ottobre 2016
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Roberto Faenza
ATTORI: Riccardo Scamarcio, Maya Sansa, Greta Scarano, Valentina Lodovini, Shel Shapiro, Luciano Roffi.


Emanuela scompare in un pomeriggio di fine giugno, dopo essere uscita dalla scuola di musica; non farà più ritorno a casa, e a nulla serviranno gli iniziali appelli di papa Giovanni Paolo II ai rapitori perchè lascino libera la ragazza.

Anni di buio, di ipotesi, piste e depistaggi, finchè alla trasmissione di Chi l'ha visto? arriva la telefonata dell'Americano, che suggerisce, se si vuol risolvere il "caso Emanuela", di andare a dare un'occhiata a Sant'Apollinare, dove è sepolto uno che lì, tra santi e madonne, proprio non dovrebbe starci: Enrico De Pedis.

Cosa c'entra De Pedis con Emanuela?

Nel film, che mescola qualche elemento fittizio (ad es, la testata giornalistica inglese che sta facendo ricerche su Mafia capitale e la giornalista Maria, interpretata da Maya Sansa) ai tanti reali (basati su testimonianze, documentazione e atti processuali), ci vengono ricordate (quanto meno accennate) alcune delle piste (percorse negli anni) legate alla sparizione di Emanuela  ma in realtà ci si concentra su una pista in particolare, erroneamente da sempre associata alla Banda della Magliana.

Questa nota banda romana è stata forse fin troppo mitizzata e romanzata, col risultato che ci si è distratti da coloro che invece muovevano davvero le fila della criminalità organizzata nella capitale a partire dagli anni Settata: i Testaccini, il cui leader è stato Enrico De Pedis, il boss che viveva come un principe, sempre elegante e ben vestito.
Enrico De Pedis, chiamato Renatino (nel film è interpretato da Riccardo Scamarcio), pare abbia avuto un ruolo non indifferente nel caso di Emanuela, fosse anche "soltanto" in qualità di freddo esecutore di ordini ricevuti "dall'alto".

E a sua volta attorno a lui ci sono la sua allora giovane amante Sabrina Minardi (Greta Scarano), e individui ambigui come il cardinale Marcinkus.

Il film dà un discreto spazio a De Pedis e al suo rapporto con la Minardi, bella e desiderabile ma anche succube di Renatino, "il suo principe", per compiacere il quale è disposta a tutto.

Ma passati 30 anni, quando una giornalista inviata dalla nota trasmissione già citata, Raffaella Notariale (Valentina Lodovini), va a cercarla, dopo qualche reticenza iniziale, la donna, ormai sola, provata nel fisico oltre che emotivamente, decide di far sentire la propria voce, di raccontare non solo il suo rapporto personale con l'amante, ma anche i loschi affari in cui questi era coinvolto, e che vedevano implicati politici e istituzioni, oltre che, purtroppo, una parte della Chiesa.

Le dichiarazioni di Sabrina Minardi sono quelle di una donna tristemente consapevole del proprio passato non limpido, che, oramai solo in compagnia di sensi di colpa, decide di dire la sua.
Chi le crederà?

Una bravissima Greta Scarano ci rimanda la complessità del personaggio da lei interpretato, tutte le sue contraddizioni di donna volubile, innamorata e manipolabile da un uomo dalla forte personalità, una donna spesso inconsapevole spettatrice di cose su cui era chiamata a restare muta; ma certi segreti terribili possono restare seppelliti per sempre?
La Minardi non più giovane (apprezzabile il tentativo del trucco per "invecchiare" la Scarano, a prescindere dal risultato finale, che magari non è perfetto) porta su di sè le conseguenze di una vita sregolata (l'uso di droga, la confusione che caratterizzerà le sue "confessioni", le inesattezze, faranno di lei una teste giudicata inattendibile) e, per sua ammissione, confida di sapere cosa è accaduto alla povera Emanuela.

Il personaggio della giornalista Maria è tra i pochi fittizi ma "ci sta" perchè fa da legante tra quelli reali, unendo persone, fatti e informazioni.

Verso il finale compare anche Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e i toni diventano più commoventi perchè dal registro più neutro dell'inchiesta scendiamo verso qualcosa di più "personale", perchè quella di Emanuela e della sua famiglia è una storia che riguarda un po' tutti noi, soprattutto perchè vede coinvolte delle persone con sentimenti, sofferenze, speranze, paure... reali, delle quali la Giustizia non può dimenticarsi, archiviandole con un'alzata di spalle.

E questo film in un'ora e mezza prova a dare delle risposte, e lo fa percorrendo, come dicevo inizialmente, la pista criminale romana; chiaramente sono tanti i fatti, le informazioni e i personaggi che ci scorrono davanti; approfondire tutto in poco tempo è impensabile, ma credo che "La verità sta in cielo" faccia onore a quello che penso sia l'intento finale: tener desta l'attenzione pubblica su un caso che non merita di finire nel dimenticatoio, perchè nessuna persona, tanto meno un'innocente ragazzina che aveva una vita davanti, si volatilizza, sparisce nel nulla.., e se questo sembra accadere, beh la risposta va cercata, anche se son trascorsi 33 anni. Anzi, a maggior ragione dopo un'agonia lunga 33 anni.



Un film che risulta interessante. coinvolgente, con un cast a mio avviso azzeccato - da Riccardo Scamarcio nei panni del boss imperturbabile, con le mani in pasta ovunque, a Greta Scarano che interpreta con passione e credibilità la Minardi giovane e quella di 30 anni dopo, a Valentina Lodovini, che dà il volto alla determinata e tenace Raffaella Notariale.

Il film di Roberto Faenza potrebbe avere un peso tale da far riaprire il caso (come si augura il regista stesso), archiviato l'anno scorso?
Ci sono validi presupposti che motiverebbero la riapertura delle indagini?
Secondo ciò che comprendiamo nelle ultime battute, sembrerebbe di sì...

Io credo che ci stia tutto un film su questo caso (mi verrebbe da esclamare: finalmente è arrivato!), di cui sentiamo parlar da anni, grazie all'efficiente lavoro di Chi l'ha visto? (che non ha mai abbassato la guardia) e soprattutto all'instancabilità della famiglia Orlandi che ha il diritto di ricevere risposte definitive e vere su ciò che é accaduto a Emanuela, e di vedere puniti in egual misura tutti i colpevoli, mandanti ed esecutori.

Personalmente ho apprezzato il coraggio del regista nel decidere di portare sul grande schermo un tema scottante, che punta su verità scomode, la maggior parte delle quali, chiaramente, non sono notizie che rivelano l'impensabile o che svelano particolari mai detti prima da qualcun altro, ma resta il fatto che se esso può servire a non dimenticare che i tanti personaggi, che hanno avuto un peso in questa vicenda, non hanno finora mai pagato le proprie malefatte, allora ben venga "La verità sta in cielo".
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