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martedì 14 agosto 2012

RECENSIONE: NELLA TERRA DELLA NUVOLA BIANCA di Sarah Lark




Eccomi alla recensione del romance NELLA TERRA DELLA NUVOLA BIANCA di Sarah Lark, di cui abbiamo parlato QUI.

Image of Nella terra della nuvola bianca

Edizioni Sonzogno

Collana romanzi
Pagine 512
Prezzo 21.50
Uscita Giugno 2012

Esordisco col dire che il libro mi è piaciuto, nel suo complesso, come storia e anche anche per come era strutturato e narrato; certo, ci sono cose che ho gradito meno ma... andiamo per gradi!

La storia parte dall'Inghilterra del 1852; le protagoniste femminili, attorno alle cui vite si intrecciano altri personaggi nonché le successive generazioni, sono due donne coraggiose anche se con diversa personalità: c'è Helen Davenport, una giovane di circa 27 anni, istruita, che fa l'istitutrice presso la famiglia Greenwood, ai due ragazzini William e George (che ritroveremo nel corso della narrazione); è una giovane educata, cortese, buona, timida, esteticamente carina, che però sente che la propria vita a Londra le va stretta; ed ecco che un annuncio su un giornale diventa per lei l'occasione per cambiare la propria vita: uomini residenti nelle colonie inglesi in Nuova Zelanda sono in cerca di mogli devote alla famiglia e alla casa, pronte a trasferirsi in questa parte del mondo che ha ancora un che di "selvaggio", di non "colonizzato".
Dall'altra parte c'è un'altra giovane, Gwyneira Silkham, 17enne, rossa, vivace, dal temperamento più forte e spavaldo di Helen; una ragazza nobile, una milady singolare, che mal gradisce le formalità della nobiltà inglese e che preferisce di gran lunga cavalcare ed occuparsi dell'allevamento di pecore, insieme alla sua fedele cagnolina Cleo.
Ma anche Gwyn, come Helen, si troverà nella condizione di dover lasciare l'amata Inghilterra ed imbarcarsi sulla Dublin, per prendere marito, a causa di un ...  "piccolo errore" da parte del padre.
Certo, le due andranno in sposa a due uomini diversi, e per carattere e per ceto socio-economico: il marito di Helen - Howard O'Keefe - non sarà l'allevatore benestante e gentile che lei si era immaginata..., e il marito di Gwyn, Lucas Warden, non sarà il lord intraprendente e "macho" adatto ad una personalità frizzante come quella della giovane..., ma questo farà sì che le due donne siano accomunate da un destino comune, che ahimè le riserverà pochi momenti di felicità e troppi di amarezza e di dolore...!

venerdì 26 maggio 2017

Film tratti dai libri - prossimamente al cinema (8-15 giugno)



Prossimi film al cinema; tutti tratti da o ispirati a libri.



Sognare è vivere (A Tale of Love and Darkness) è un film del 2015 scritto, diretto, co-prodotto ed interpretato da Natalie Portman, al suo debutto da regista; la pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo autobiografico Una storia di amore e di tenebra, scritto da Amos Oz.


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DATA USCITA: 08 giugno 2017
GENERE: Biografico, Drammatico
ANNO: 2015
REGIA: Natalie Portman
ATTORI: Natalie Portman, Gilad Kahana, Amir Tessler, Ohad Knoller, Makram Khoury, Shira Haas, Tomer Kapon.


Amos Oz è cresciuto a Gerusalemme negli anni precedenti alla nascita dello Stato di Israele con i suoi genitori: il padre Arieh, studioso e intellettuale e la madre Fania sognatrice e poetica. 
La sua era una delle numerose famiglie ebree scappate in Palestina dall’Europa negli anni tra il 1930 e il 1940 per sfuggire alle persecuzioni. Arieh era cautamente ottimista nei confronti del futuro. Fania invece voleva molto di più. 
Infelice della sua vita matrimoniale e intellettualmente soffocata, per rallegrare le sue giornate e divertire suo figlio Amos di dieci anni, Fania inventava storie di avventure, viaggi nel deserto.
Quando l'indipendenza non portò il rinnovato senso della vita che Fania aveva sperato, la donna scivola nella solitudine e nella depressione. Incapace di aiutarla, Amos deve imparare a dirle addio prima del tempo...



La guerra del maiale è l'adattamento del romanzo Diario della guerra del maiale dello scrittore argentino Adolfo Bioy Casares,

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DATA USCITA: 08 giugno 2017
GENERE: Drammatico
ANNO: 2014
REGIA: David Maria Putorti
ATTORI: Victor Laplace


La comune retorica convinzione che l'uomo invecchiando finisca per maturare serenità e saggezza è falsa. 
L'essere umano una volta superato l'acme della propria esistenza, comincia l'inesorabile e inevitabile discesa verso la morte e in questo lento diminuire la paura cresce dominandolo, trasformandolo, rendendolo vulnerabile, egoista e vigliacco. 



Aspettando il Re
Tratto dal romanzo di Dave Egger. "A Hologram for the King"


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DATA USCITA: 15 giugno 2017
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Tom Tykwer
ATTORI: Tom Hanks, Tom Skerritt, Sarita Choudhury, Sidse Babett Knudsen, Alexander Black, Dhaffer L'Abidine, Michael Baral.

In una fiorente cittadina dell'Arabia Saudita, lontano dagli Stati Uniti oppressi dalla recessione, l'uomo d'affari Alan Clay (Tom Hanks) prova ad evitare la bancarotta, a pagare le spese del college di sua figlia e a realizzare qualcosa di grande. Senza quasi più nulla da perdere, Alan affronterà sfide a lui sino a quel momento completamente sconosciute che lo porteranno a rispondere a vecchie domande in modi nuovi e inaspettati.


IO DANZERO'

Io danzerò adatta un romanzo di Giovanni Lista per raccontare la vera storia di Loïe Fuller, un'eroina moderna in grado di rivoluzionare la Belle Epoque, epoca in cui vive.


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DATA USCITA: 15 giugno 2017 
GENERE: Biografico, Drammatico, Musicale
ANNO: 2016
REGIA: Stéphanie Di Giusto
ATTORI: Soko, Melanie Thierry, Lily-Rose Depp, Gaspard Ulliel, François Damiens, William Houston.


1887. Dopo la morte del padre cercatore d'oro, la venticinquenne Marie Louise lascia la sua vita nel West per trasferirsi dalla madre a New York e perseguire il suo sogno di diventare attrice. 
Una sera su un palco, aggrovigliandosi nel suo lungo abito, evita di cadere facendo girare la stoffa in maniera armoniosa e dà vita a quella che viene definita la danza del serpente. Il pubblico rimane in visibilio e chiede il bis, facendo sì che dal niente Marie Louise diventi una celebrità e assuma il nome di Loïe Fuller. 
Quando la sua nuova arte inizia a essere imitata, Loïe lascia l'America alla volta di Parigi, dove in breve tempo conquista la città e illustri ammiratori, da Toulouse Lautrec ai fratelli Lumière, divenendo il simbolo di un'intera generazione. 

La fama però non è tutto e l'incontro con la giovane Isadora Duncan metterà a rischio la sua storia d'amore con Louis, il rapporto con la devota assistente Gabrielle e la sua stessa arte.


LADY MACBETH

Si basa sul racconto Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolai Leskov.


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DATA USCITA: 15 giugno 2017
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: William Oldroyd
ATTORI: Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Naomi Ackie, Christopher Fairbank, 


Nell'Inghilterra del 1865 la diciassettenne Katherine è costretta a un matrimonio senza amore con un uomo più grande. 
Soffocata dalle rigide norme sociali dell'epoca, inizia una relazione clandestina con un giovane stalliere alle dipendenze del marito, ma l'ossessione amorosa la spingerà in una spirale di violenza dalle conseguenze sconvolgenti.




post in aggiornamento
(aggiornato al 26.05.17)




mercoledì 10 aprile 2013

Da domani in libreria: "I love New York" e "Leggere Shakespeare a Kabul"



Domani in libreria, altri arrivi Newton Compton!!

I LOVE NEW YORK
di Lindsey Kelk


978-88-541-4982-3
Ed. Newton Comtpon
Anagramma
Trad. C. Pirovano
352 pp
9.90 euro
USCITA 11 APRILE
2013
Il romanzo più glamour dell'anno!

Tradotto in 20 paesi

Una romantica e avventurosa fashion fiction: c’è un cuore che batte nella città che non dorme mai!

Trama

A New York essere infelici è davvero una missione impossibile, soprattutto se sei single e con un paio di splendide Louboutin ai piedi
È ufficiale: Angela Clark è innamorata… di New York! Di certo, quando ha lasciato la piovosa Inghilterra dopo una brutta delusione d’amore, non si aspettava che la sua vita sarebbe cambiata così tanto in così poco tempo.
cover

E invece la ragazza disperata che poco più di una settimana prima era salita sull’aereo in lacrime, portando con sé solo un paio di splendide Louboutin e il passaporto, adesso è una donna nuova, pronta a godersi tutte le meraviglie della città più favolosa del mondo. Dopo un accurato restyling da parte della sua nuova amica Jenny e un elettrizzante tour della città, eccola già alle prese con ben due uomini a dir poco sexy: Tyler, un affascinante e galante uomo d’affari, e Alex, il leader bello e dannato di un gruppo musicale. Non solo: Angela adesso ha anche un suo blog, dove può confidare alle appassionate lettrici le sue avventure sentimentali ed erotiche tra un concerto, una cena a lume di candela e un regalo da Tiffany. 
Ma le delusioni sono in agguato… Angela sarà capace di destreggiarsi nella sua nuova vita senza restare di nuovo ferita? 
E la Grande Mela riuscirà davvero a conquistare il suo cuore?




L'autrice.
Lindsey Kelk, inglese, è scrittrice ed editor di libri per bambini. Le sue passioni sono i libri, la TV, la musica… e le scarpe. Vive a New York, una città che adora, anche se deve ammettere che Londra e i cocktail con le amiche le mancano molto.

LEGGERE SHAKESPEARE A KABUL
di Qais Akbar Omar,
STephen Landrigan


978-88-541-5232-8
Ed. Newton Compton
Collana 3.0
Trad. M.Togliani,
E. Cantoni
320 pp
9.90 euro
USCITA 11 APRILE
2013
Una storia realmente accaduta
Diffidenza, avversione e sottomissione culturale 
saranno gli ostacoli che i protagonisti dovranno affrontare 
per realizzare un miracolo

Impossibile non leggere questo libro straordinario

Potente è la parola che sussurrerai 
dopo aver letto l'ultima pagina

Trama

Dopo un lungo viaggio in Afghanistan, l'attrice francese Corinne Jaber decide di mettere in scena a Kabul Pene d'amor perdute di Shakespeare.
Il primo scoglio che deve affrontare è il testo, non esistono infatti traduzioni in Dari dell’immortale poeta inglese. 
E poi bisogna trovare gli attori: sfilano davanti agli occhi di Corinne e dei suoi collaboratori persone dalle più diverse provenienze sociali, tutte disposte a rischiare, e molto, pur di realizzare un sogno. 
Ci sono anche le donne, consapevoli dei pericoli cui vanno incontro in un Paese in cui mai si è vista una donna sul palcoscenico insieme agli uomini. Grazie al coraggio e alla passione di tutti, in mezzo a mille difficoltà, Pene d’amor perdute prende forma, gli attori si rivelano geniali, e capiscono che il grande e lontano Shakespeare ha scritto una commedia “afghana”, tanto la sua ironia, la leggerezza e la poesia sono vicine alla loro cultura. Ma in che modo verrà accolta la commedia in un Paese dove guerra, violenza e discriminazioni sono all’ordine del giorno? 
Amore per la conoscenza, desiderio di elevarsi al di sopra della terribile realtà quotidiana e di mettersi alla prova in qualcosa di mai tentato e sperato, solidarietà con i propri simili, si fondono in una storia dalla quale è difficile staccarsi anche quando si è finito di leggerla.

clicca sulla cover
e leggi le
prime pagine!!

«In un paese dove non esistono teatri né attrici, l’impresa senza precedenti di una regista francese, riuscita nel 2005 tra mille difficoltà: un libro racconta questa storia affascinante.» 
Masolino D’Amico, La Stampa

«Appassionante, commovente, divertente, candido. Il resoconto della prima coraggiosa produzione di Shakespeare in Afghanistan

«Un libro sorprendente, che racconta come sia possibile amare Shakespeare in Afghanistan. Una scelta coraggiosa e radicale

«Impossibile non leggere questo libro straordinario. È la prova che si può fare cultura anche in un Paese tanto difficile

Autori.
Qais Akbar Omar è nato nel 1982. È un linguista e ha lavorato come giornalista e traduttore per le Nazioni Unite e per le Forze Armate degli Stati Uniti. Durante il regime talebano ha gestito una fabbrica di tappeti dando lavoro a più di quaranta donne.

Stephen Landrigan è un ex giornalista che ha lavorato per il «Washington Post» e la BBC Radio, tra gli altri. Ha vissuto e lavorato in Afghanistan per diversi anni, ora vive in Massachusetts, dove prepara giovani donne afghane perché possano essere ammesse nelle principali università americane.

sabato 15 febbraio 2020

Ultima tappa blogtour || Recensione: IL BARBARO DI ROMA di Adele Vieri Castellano


**** Vi ricordo che con la recensione di questo romanzo si chiude il blogtour dedicato ad esso e che, quanti hanno osservato le poche regole del giveaway per vincere una copia cartacea de Il Barbaro di Roma, possono partecipare all'estrazione.
Avete tempo fino a domani sera (ore 20) per osservare tutti gli step.
Vi ricordo che il giveaway si svolge praticamente su Facebook. ****


REGOLE DEL GIVEAWAY


1. Like alla pagina Facebook dell'autrice ADELE VIERI CASTELLANO

2. Like alle pagine Fb dei blog che partecipano al blogtour:






3. Condivisione del post di ogni tappa sul proprio profilo Facebook

Una storia d'amore e di passione ambientata nel 54 d.C.; un uomo e una donna con un passato da dimenticare, che solo superando la propria paura di soffrire potranno concedersi il diritto di essere felici, di amare ed essere riamati.


IL BARBARO DI ROMA
di Adele Vieri Castellano


Amazon Publishing
468 pp
Gennaio 2020
Raganhar e Giulia provengono da realtà e famiglie agli antipodi e non potrebbero essere più diversi; ma a dispetto delle differenze che li allontanano, dal primo momento in cui si sono incontrati, essi hanno avvertito una scintilla, un'attrazione genuina e forte l'uno per l'altra, ma gli déi capricciosi si sono presi gioco di loro, non permettendo ai due di vivere l'acerbo ma sincero sentimento che stava nascendo nei loro cuori.
Per una serie di circostanze, Giulia Urguanila e il principe germanico Raganhar si ritrovano distanti e quando la donna riceve la terribile notizia della morte di lui sul campo di battaglia, capisce che il suo cuore non potrà più aprirsi a nessun altro uomo.
Ha già sofferto tanto per aver perso il suo primo amore, e sapere che anche Raganhar apparterrà per sempre a un passato e ad un'occasione perduti che non torneranno più, è qualcosa che la fa soffrire.

E per non piangersi addosso ha tirato fuori il caratterino per cui tutti l'ammirano, dandosi agli affari e al commercio con determinazione, grinta, grande senso pratico; per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare Raganhar, e adesso che lui è morto e non tornerà più, non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.

Ma il Fato non ha ancora finito nè con Giulia nè con Raganhar e i due sono destinati a ritrovarsi, seppur in condizioni drammatiche.

Mentre la donna è ad Aphrodisias (provincia romana, nell'attuale Turchia) per affari - è interessata a comprare schiavi per portarli a Roma da impiegare come gladiatori -, corteggiata dal potente e ricco mercante Tessandro, la sua attenzione viene catturata da un uomo, proprietà di Tessandro, denominato "La Bestia" per la sua forza fisica animalesca, per l'aggressività, e Giulia è intenzionata a comperarlo.

Non immagina minimamente la vera identità di questo gladiatore dalla forza fenomenale. ma lo scoprirà presto e le verrà un colpo: La Bestia è niente meno che Raganhar in persona!

Ma com'è possibile che sia ancora vivo e che sia stato fatto schiavo da un essere cinico e crudele come Tessandro?
Quali traversie ha dovuto affrontare, quali e quante sofferenze ed umiliazioni ha sopportato, per essere ridotto in condizioni di schiavitù, con il rischio concreto di morire ucciso da feroci gladiatori o, peggio ancora, sbranato da belve affamate?

Giulia non sa nulla di ciò che Raganhar ha vissuto in quegli anni in cui sia lei che i suoi amici a Roma hanno pianto la sua morte; sa solo che dietro le numerose cicatrici che segnano quel corpo magro ma forte, si nascondono storie ed esperienze di vita vissuta, che hanno reso l'uomo La Bestia arrabbiata che è, l'uomo che sembra non avere più nulla del grande guerriero che era un tempo, e che è divenuto soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve.

"Nessuna paura abitava più in lui perché aveva guardato in faccia il buio, quello più oscuro e profondo, l’abisso che non tollera né indugi né cedimenti. Da quel buio era uscito, se non vincitore, almeno vivo."

Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta verso coloro che, a suo avviso, l'hanno tradito, tra cui l'amico di sempre Massimo Valerio Messalla.
Il ricordo delle sensazioni provate con e per Giulia sembra essere svanito del tutto e non trovare posto in un cuore indurito dal dolore.
Ma è davvero così? Entrambi hanno chiuso definitivamente il cuore all'amore?

"Da anni stritolava le emozioni escludendole dalla sua vita, persuasa che, in ultimo, l’ostinazione l’avrebbe resa indifferente."

Qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma, dove la gente si diverte ad assistere a macabri e sanguinosi spettacoli in cui uomini schiavi combattono tra loro o con animali feroci.

Dal primo momento in cui Giulia scopre che La Bestia altri non è che Raganhar, farà ciò che è in suo potere per farlo fuggire e riportarlo a Roma, da sua sorella Ishold e da Massimo, che ancora non si danno pace per la sua morte.
Per liberarlo, la temeraria Giulia è disposta rischiare la propria vita e a farsi nemico l'infido Tessandro.

Forse le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente, alla fine l’hanno condotta fin lì affinché lei potesse portare a termine la difficile missione di salvare il guerriero germanico?

E anche se cerca in tutti i modi di convincersi che i sentimenti per Raganhar sono sepolti per sempre, il suo cuore e il suo corpo sembrano giocarle brutti scherzi e agitarsi tutte le volte che lui le è vicino.

"Raganhar, Raganhar, Raganhar… Mai, neppure per un secondo, aveva potuto dimenticarlo, così come non aveva potuto dimenticare le emozioni provate tra le sue braccia. La lezione era stata durissima. Aveva compreso che l’amore non è solo un ricordo o un’emozione passeggera. L’amore è molto di più, è un mondo a se stante che vive nel cuore e non nella mente, che resta appiccicato ai sogni, all’esistenza e ogni giorno palpita e non smette di crescere e tormentarti."

E lui, il cupo Raganhar, cosa prova? Davvero nel suo cuore c'è spazio soltanto per la rabbia, il dolore e la vendetta?

Entrambi dovranno fare i conti con loro stessi, con le emozioni che li travolgono quando i loro sguardi s'incrociano, con la passione che sconvolge i loro corpi quando sono vicini.

Giulia è una donna molto pratica, disinvolta e senza pregiudizi, con molto charme;sa come soggiogare gli uomini, che vengono letteralmente rapiti dal suo fascino, dalle sue capacità diplomatiche e il fiuto negli affari; è elegante, raffinata, apprezza il lusso e la ricchezza ma a volte sente un innato desiderio di svago e pace, di allontanarsi, per non essere costretta a fare scelte che potrebbero sconvolgerle la vita o sovvertire il tanto agognato equilibrio. Trovare e creare armonia è sempre stato per lei un obiettivo primario e, a volte, per raggiungere questo stato idilliaco, preferisce rinunciare a un suo bisogno.


"Era Giulia: coraggio e dolcezza, fuoco e pioggia, la prima alba dopo la burrasca, colei che aveva sempre voluto e, per tutti gli dèi, ancora disperatamente voleva."

In amore è razionale e controllata, un po’ per carattere ma soprattutto per il suo tragico passato. Se incontrasse un uomo, quest’ultimo dovrebbe capire come sedurla, come costringerla a dimenticare con l'arte della parola, della seduzione e con carezze e coccole e accendere di nuovo il fuoco e la passione che si nascondono in lei. Ma un uomo così... esiste? Giulia crede di no, ma Raganhar potrebbe farle cambiare idea.


Il principe Raganhar di Gerlach è un uomo intelligente, dinamico, determinato, rifiuta di venire organizzato o dominato. È un egoista perché tutto ciò che gli piace ama possederlo e lotta per quel possesso; ama comandare, risolvere situazioni difficili, prende spesso l’iniziativa ma sa anche accettare i consigli quando capisce che sta sbagliando. 

Dotato di grande energia, è coraggioso e leale verso coloro che ama, incapace di rancori prolungati, attacca frontalmente ogni ostacolo e detesta la menzogna. 
Raganhar protegge sempre le persone che gli sono vicine, corre in loro difesa, eppure non è facile essere suo amico, visto il suo carattere impulsivo e irruente.

Grazie a Giulia, Raganhar rimette piede nella Caput Mundi: finalmente potrà attuare la propria vendetta o il ritrovare i suoi amici e parte della sua famiglia farà sì che nuove consapevolezze si affaccino nel suo cuore?

"Aveva sofferto tanto per amore, ma dopo tanto tempo aveva capito che l’amore non si pretende, si dona e si riceve, e resistergli o incaponirsi è credere che ci sia solo il passato. Lasciar andare è sapere che c’è un futuro. (...) Lo amava. Fu sufficiente a consolare il suo cuore perché la vita può essere capita solo andando indietro, ma deve essere vissuta sempre e solo andando avanti."

Anche questo capitolo della bella ed emozionante serie "Roma Caput Mundi" è un viaggio affascinante nella Roma antica, con le sue usanze, i suoi dèi pagani, i modi di vestire, i commerci, il rapporto servo-padrone, i gladiatori: ogni dettaglio è descritto con tale accuratezza da sentirci totalmente immerse nel contesto; ritroviamo i personaggi che ci hanno fatto battere il cuore nei precedenti romanzi (Rufo, Livia, Aquilato, Ishold...), e con essi il valore dell'amicizia e del sostegno che solo chi ti vuol bene è disposto a darti con gioia.
I protagonisti sono ben delineati, l'Autrice ci lascia entrare nei loro sentimenti, mostrandocene dubbi, paure, speranza, fragilità; mi è piaciuto molto il legame di affetto sincero e solidarietà che unisce questo gruppo di amici, disposto a tutto pur di sostenersi. Le donne emergono in tutta la loro dirompente personalità; altro che donzelle da salvare: sono capaci da sole di buttarsi addosso, con le unghie e coi denti, contro uomini depravati e difendersi dalle loro lussuria malata!
Non posso che consigliare questo libro e, in generale, la serie, perchè Adele è una bravissima autrice, le cui storie emozionano e conquistano il lettore.



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Vi ricordo che con la recensione di questo romanzo si chiude il blogtour dedicato ad esso e che, quanti hanno osservato le poche regole del giveaway per vincere una copia cartacea de Il Barbaro di Roma, possono partecipare all'estrazione.
Avete tempo fino a domani sera (ore 20) per osservare tutti gli step.
Vi ricordo che il giveaway si svolge praticamente su Facebook.


REGOLE DEL GIVEAWAY


1. Like alla pagina Facebook dell'autrice ADELE VIERI CASTELLANO

2. Like alle pagine Fb dei blog che partecipano al blogtour:






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lunedì 9 dicembre 2013

Recensione COME FINISCONO LE FAVOLE di Lisa Kleypas



Buongiorno e buon inizio settimana!!!
Il Natale si avvicina e devo dire che ultimamente le mie letture hanno a che fare con quest'atmosfera tutta particolare che caratterizza questo periodo dell'anno...!

Ed ecco il mio parere su....

COME FINISCONO LE FAVOLE
 di Lisa Kleypas


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Titolo originale: 
Christmas Eve at Friday Harbor
Mondadori 
  Trad. A.Sora
Trama

Una bambina ha bisogno di una famiglia
Una piovosa notte, Holly di sei anni ha perso l'unico genitore che conosceva, l'amata madre Victoria. E da quella notte non ha più detto una parola.
Un uomo solo ha bisogno di una moglie
L'ultima cosa che Mark Nolan ha bisogno di avere nella propria vita è una bambina di sei anni. Ma si accorge presto che farà tutto il possibile per rendere la sua vita nuovamente completa. Sua sorella gli ha dato le istruzioni: Non c'è altra scelta se non tu. Inizia dall'amarla. Il resto seguirà.
A VOLTE, ci vuole un po 'di magia...
Maggie Collins non osa credere nuovamente all'amore dopo aver perso il marito. Ma lei crede nella magia dell'immaginazione.
7989800
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Come proprietaria di un negozio di giocattoli, Maggie vive ciò che ama. E quando incontra Holly Nolan, vede una bambina con un disperato bisogno di un po 'di magia.
... per sognare
Tre persone sole. Tre vite ad un bivio. Tre persone che sono sul punto di scoprire che il Natale è il periodo dell'anno in cui tutto è possibile, quando i desideri hanno modo di trovare la strada di casa...



il mio pensiero


Il mio secondo approccio con la Kleypas: una lettura dolcissima, adatta più che mai a questo periodo di euforia natalizia, per fermarsi ed immergersi in una storia di per sé semplice eppure capace di emozionarmi e intenerirmi.
Tutto ha inizio da una tenera lettera scritta da una bimba, Holly, che chiede a Babbo Natale di donarle una mamma.
Entriamo così nel vivo della narrazione, conoscendo Mark Nolan, un giovane uomo scapolo cui la defunta sorella, Victoria, ha affidato, scrivendolo nel testamento, la propria figlioletta di 6 anni: Holly, appunto.
Mark non sa davvero come gestire questa improvvisa e nuova responsabilità, alla quale non si sente per nulla pronto.
Perché mai sua sorella ha lasciato scritto che dovesse prendersene cura proprio lui e non gli altri due fratelli, Sam ed Alex? O magari qualche altro parente, ben più preparato all’impegno di crescere una bimba orfana?
Forse perché Alex sembra così freddo, distante, poco incline ad affettuosità di sorta e per di più invischiato in un matrimonio poco felice?
O forse perché Sam è troppo preso dai suoi affari con l’azienda vinicola a Rainshadow Vineyard ed è, tra l’altro, un po’ scanzonato e desideroso di godersi la vita anch’egli da super scapolo?
Ma non è altrettanto e tristemente vero che tutta la famiglia Nolan ha vissuto in un clima poco affettuoso, espansivo, con un padre generoso più di sberle che di carezze e lodi?
Davvero, i Nolan non sono stati cresciuti in un’atmosfera in cui ci si lascia andare a dimostrazioni di amore familiare e, via via nel tempo, Mark e i fratelli hanno sentito crescere in loro una specie di “repulsione inconscia” verso il matrimonio.
Ad ogni modo, qualunque siano le motivazioni, ormai Holly c’è e lui deve crescerla dandole tutte le cure e l’amore di cui ella ha bisogno e ai quali ha diritto, cosa che il buono ma spaesato Mark è intenzionato a fare.
Però c’è da risolvere un iniziale problema: la bimba, dal giorno della morte della mamma, ha smesso di parlare, chiusa in un mutismo doloroso, che la isola dagli altri e le impedisce di “sfogare” i propri sentimenti.

Ci vorrà qualcosa di magico per aiutarla a sbloccarsi? Magari un bel giochino adatto a lei?
E così zio e nipote arrivano in un delizioso negozio di giocattoli, non moderni ma “di altri tempi”, più artigianali e semplici ma forse anche più divertenti e creativi.
Del resto, la “logica” alla base dei giochini in questa magica bottega di Friday Harbor, è proprio la magia, l’immaginazione, la fantasia, il gioco e lo sa bene la sua proprietaria, la dolce e sveglia Maggie Conroy, una rossa riccia con deliziose lentiggini sul naso, vicina ai 30 anni ma già con alle spalle esperienze molto “forti” che hanno finito per metterle addosso la paura di impelagarsi in una storia d’amore, nella quale investire sentimentalmente col rischio di restare scottata.
Ma la piccola Holly, giunta muta e triste nel suo negozio col suo incredibilmente sexy e tenebroso zio Mark, porterà una ventata di novità e sorprese nella sua vita.
Saprà accoglierle e farne tesoro per ritrovare la felicità?

Una cosa è certa: tra lei e la dolcissima Holly si instaura immediatamente un bellissimo feeling e grazie alla dolcezza, alla capacità di empatia e comprensione di Maggie, al suo saper toccare i bisogni di fantasia ed immaginazione della piccola, quest’ultima recupererà il desiderio di parlare, di comunicare con gli altri, di riprendere, pian piano, il contatto con la realtà, che il dolore per la perdita della mamma le stava facendo perdere.
La semplicità e l’affetto spontaneo della piccola per la rossa proprietaria del negozio magico, pieno di articoli e giochi che alimentano la fantasia, attireranno inevitabilmente anche zio Mark, benchè egli sia un uomo razionale e, tra l'altro, impegnato (fidanzato no, la sola parola gli produce l’orticaria) con la bella Shelby, e faranno sì che, vuoi o non vuoi, le sue attenzioni cadano sulla spontanea e bella Maggie.

Tra i due l’attrazione scatta velocemente e tutte le volte che si ritrovano soli, che sia sul traghetto (lei va spesso a Bellingham a trovare la famiglia) o in altre circostanze, sentono che una sorta di corrente elettrica pervade il loro corpo e manda in brodo di giuggiole il loro cervello, facendoli perdere ogni barlume di lucidità.
Entrambi sono restii a lasciarsi andare: l’uno per la presenza di un’altra donna e, ancor di più, per l’atteggiamento disilluso verso parole come “matrimonio”, “amore eterno”;  l’altra, per la presenza di un dolore non ancora seppellito e per la paura di innamorarsi e soffrire/far soffrire.

La magia del Natale, 
unita all’amore che entrambi hanno per quell’anima candida e dolce di nome Holly, 
riusciranno ad unirli e a spingerli 
l’uno nella braccia dell’altra?


Non sempre si è pronti all’amore e spesso neanche lo si cerca davvero, convinti di non meritarne uno vero, eterno, di non saperlo riconoscere, accettare; ma come dice una canzone (poco conosciuta, probabilmente) degli Anni Sessanta: “Un sentimento quando sboccia viene a dirlo proprio a me…?” (“Non voglio innamorarmi mai” - ASCOLTALA).
Evidentemente no, sboccia e basta e arrendersi non è sempre automatico, quando si hanno reticenze e paure, ma non è neppure facile resistervi, perché il bisogno di essere amati, coccolati, capiti, abbracciati, protetti, ce l’hanno (abbiamo) davvero tutti,  a cominciare dalla nipotina che si aspetta il più bel regalo da Babbo Natale a un certo bulldog malconcio e disprezzato di nome Renfield.

Come finiscono le favole?

Io una mezza risposta ce l’ho ma vi lascio con il consiglio di leggere questo romanzo breve, semplice (per la struttura, la storia, i personaggi) ma comunque in grado di entrare nel cuore e scaldarlo un po’, ricordandoci che basta lasciar spazio a un pizzico di magia e di amore che la propria vita assume colori e sapori che mai ci saremmo aspettati…!
Amo la Kleypas, arriva al cuore (fermo restando che io sono sentimentale di mio, lo ammetto…).
Una lettura ideale per lettori alla ricerca di emozioni!!!

mercoledì 22 febbraio 2017

Segnalazioni: ACCESSO NEGATO di Ugo Lucchese (Libromania) // IL PELLEGRINAGGIO di Laura Radiconcini (Ed. Il Ciliegio)



Carissimi lettori, in attesa di preparare un'altra recensione, condivido con voi qualche nuova uscita interessante: un thriller e un romanzo storico/paranormal.



Tra bastardi che non vorresti mai trovare sulla tua strada e canaglie con cui è impossibile non simpatizzare, un thriller dal ritmo incalzante e pieno di continue sorprese.


ACCESSO NEGATO
di Ugo Lucchese


Ed. Libromania
Genere: Thriller
Formati: epub, mobi
Prezzo: € 1,99
Tradire un'organizzazione criminale è una cosa rischiosa, soprattutto se si ha a che fare con la Costellazione, un impero del crimine potentissimo e supersegreto. 
Non la pensa così Nico, che si occupa di fabbricare dossier per mettere sotto scacco imprenditori, politici e chiunque entri nel mirino del Giudice, il misterioso capo dell'organizzazione. 
Forse stanco di una vita da furfante e acceca assicurarsi un futuro sereno grazie ai segreti di cui è a conoscenza e alla sua esperienza negli "affari". 
Qualcun altro, però, lo ha anticipato e il tradimento non passa inosservato come sperato, scatenando una caccia all'uomo senza quartiere in cui tutti fanno il doppio gioco e forse nessuno è davvero quello che sembra. 

L'autore.
Ugo Lucchese (Foggia, 1980), diplomato al Liceo Classico San Giuseppe di Monza, lavora in Unicredit per cui si occupa della gestione audio e video degli eventi aziendali. È sposato e ha una figlia, Gemma
.





Il Pellegrinaggio, è un romanzo storico ma parla dicreature soprannaturali, amore e morte sulla Via Francigena.


IL PELLEGRINAGGIO
di Laura Radiconcini



Ed. Il Ciliegio
Creature soprannaturali, amore e morte sulla Via Francigena

È il 1353 e la Peste Nera ha devastato l’Italia e l’Europa intera. Col cessare del morbo, numerosi sopravvissuti si recano in pellegrinaggio, per ringraziare Dio della propria salvezza e in suffragio dell’anima dei propri cari defunti. 
Adso, un vampiro che si fa passare per monaco, guida un gruppo di devoti al santuario di San Sertorio, dove li attendono affamati i membri della sua potente congrega, immortali di origine bizantina. 
Tra i penitenti, tuttavia, c’è chi suscita in Adso sentimenti completamente nuovi, fino a farlo innamorare perdutamente e mettere in dubbio la sua stessa natura e la missione di morte che deve portare a compimento. 

In questo romanzo corale, la tormentata storia d’amore tra i protagonisti è accompagnata dalle vicende degli altri pellegrini, molti dei quali nascondono colpevoli segreti.

L'autrice.
Laura Radiconcini, romana ma con ascendenze statunitensi, è ormai nonna. È stata per oltre trent’anni dirigente di un’organizzazione ambientalista internazionale e, da giovane, attiva partecipante ai movimenti per i diritti civili, in particolare divorzio, aborto e obiezione  di coscienza. La passione per le storie di vampiri risale all’adolescenza. «Tuttavia», racconta, «la cotta per Dracula mi passò quando mi resi conto che era malvagio in modo irrecuperabile.» Poi, dopo vari decenni, scoprì casualmente la saga di Twilight. Ecco finalmente i vampiri che aveva sognato da ragazzina, capaci di scelte etiche e di redenzione. E capaci anche di amare. L’entusiasmo la spinse a frequentare siti e blog americani, contribuendovi con racconti soprannaturali, che ebbero buona accoglienza. Man mano che li scriveva, li traduceva anche in italiano per amici e parenti. Il pellegrinaggio è nato dal loro incoraggiamento e da un viaggio in Toscana nei luoghi dove passava la Via Francigena.  

Abituata a postare sui blog e al dialogo con i lettori, ogni commento inviato a
laura.radiconcini@gmail.com sarà molto gradito.



"Lei gli allacciò le braccia intorno al collo; le mani di Adso si persero prima tra le ciocche scure, poi presero a carezzarle le spalle, a cingerle la vita… Alina lo guardò. Gli occhi grigi erano tempestosi come il mare d’inverno. «Ci ho provato,  ma non ho potuto starti lontana, sono troppo debole, e ora sono dannata, lo siamo entrambi. Tu sei un monaco e…» Adso la interruppe. «Io sono sicuramente dannato, Alina, molto più di quanto tu possa mai concepire, ma ti giuro che non sono un monaco».«Non appartieni alla Chiesa, non hai pronunciato i voti?»«No.»Alina si strinse nuovamente a lui, cercandogli le labbra."



giovedì 4 luglio 2013

Da oggi in libreria....


Oggi in uscita:

L'ANIMA DEL MONDO
di Alejandro Palomas


L' anima del mondo
Ed. Neri Pozza
I Narratori delle Tavole
Trad.S. sichel
304 pp
16.50 euro
USCITA 4 LUGLIO
2013
Trama

Che cosa succede quando la vita decide di dare una seconda opportunità a chi ha sofferto l'infelicità per una perdita indimenticabile o per il sottile male di stare al mondo? 
In un pomeriggio di fine giugno, Otto Stephens e Clea Ross fanno il loro ingresso alla residenza per anziani "Buenavista", a pochi chilometri da Barcellona. Tutti e due da soli e sulle proprie gambe. 
Otto, capelli bianchi, fazzoletto al collo, pantaloni dal taglio impeccabile e bastone con il manico di legno scuro, entra accompagnato dalla sua risata gioiosa e cristallina. 
Clea, invece, fedelmente seguita da Rita, una cagnetta bianca a macchie nere e marroni. Clea è stata una promessa del violoncello, ma ha dovuto abbandonare la musica e la carriera per restare accanto al marito, noto direttore d'orchestra, e adesso vive di rimpianti. 
Otto, a novant'anni, è ancora lo stesso scanzonato e brillante dongiovanni che era un tempo. 
Quando i due anziani richiedono i servizi di un'infermiera privata che si prenda cura di loro e a entrambi viene affidata Ilona, le loro esistenze, destinate a spegnersi tra le mura di un ospizio, magicamente si ridestano e si rimettono in moto. 
.
Capelli neri, pelle chiara e occhi azzurri, Ilona è fuggita anni prima dall'Ungheria comunista. Ora lavora diligentemente come infermiera. 
Nel tempo libero, tuttavia, medita incessantemente sulla storia d'amore appena finita con un liutaio di nome Miguel. Così, quando Otto le chiede di dargli una mano a fabbricare un violoncello, lei decide di aiutarlo...

L'autore.
Alejandro Palomas (Barcellona, 1967) ha collaborato con vari giornali, tradotto molti grandi autori e scritto diversi romanzi.





C'ERO UNA VOLTA
di Lulù Librandi


Ed. Fazi
Le meraviglie
272 pp
13 euro
USCITA 4 LUGLIO
2013
Trama

Una Kinsella nostrana per un racconto piccante e scatenato, con situazioni irresistibili e irresistibili personaggi.

Maria Luigia Librandi, detta Lulù, si sveglia una mattina in una clinica senza alcun ricordo né di sé né del proprio passato. 
Accanto al letto, solo una favolosa Birkin di Hermès in pelle di coccodrillo, rosa, con un’esplicita richiesta di perdono. 
Grazie all’aiuto di Andrea Martini, fascinoso medico quarantenne, Lulù comincerà a riscoprire la propria vita: dal periodo come fuorisede dopo lo spaesante arrivo nella capitale al presente come avvocato d’affari per un importante studio legale. 
Attraverso gli incontri organizzati dal dottore, un pezzo alla volta riaffiorerà l’identità della ragazza e dall’oblio riemergerà anche il rapporto con lui, Alessandro Malaspina, «presuntuoso, arrogante e sull’autocelebrativo andante», da cui Lulù, pur continuamente in fuga, si era sempre sentita attratta. 
Nel frattempo, alcune domande fondamentali affollano la mente della protagonista: è soddisfatta della propria vita? È stata lei a cercare di voler dimenticare qualcosa? 
E chi è la donna elegantissima che l’aspetta nel corridoio su tacchi Louboutin implorando di incontrarla? 
Le note di A Te di Jovanotti che una mattina raggiungono Lulù (sempre avvinghiata alla sua Birkin) la aiuteranno a ricomporre il puzzle della situazione. All’improvviso niente è più come sembra, neppure chi la circonda.

L'autrice.
Lulù Librandi è nata in Calabria nel 1976. Avvocato d’affari, lavora da diversi anni in un rinomato studio internazionale. È allieva della Scuola di scrittura creativa “Omero”, nei cui laboratori è nato questo suo primo romanzo
.

martedì 31 gennaio 2023

[[ RECENSIONE ]] IL NIDO di Tim Winton


Avvicinandosi alla soglia dei cinquant'anni, Tom Keely è stanco di lottare.
Di lottare per un mondo sempre più alla deriva da tanti punti di vista (morale, politico, ambientale...); di lottare per tener vive relazioni in cui non riesce ad investire; di lottare per farsi largo in una società di cui non sente di far parte.
Stanco di vivere, di alzarsi al mattino sapendo di non avere alcuno scopo nella vita, nessun amore, nessuno che lo aspetti e lo cerchi.
Finché nella sua vita non entrano due persone con più problemi di lui.

IL NIDO 
di Tim Winton


Ed. Fazi
trad. S. Tummolini
442 pp

"Metà di lui non chiedeva altro, implorava di essere trovato,  riportato a casa, liberato."

Tom Keely è un ex ambientalista impegnato e molto noto, la cui faccia per diverso tempo è passata nei servizi in tv; solo qualche anno prima tutti lo conoscevano come una persona ambiziosa, altruista, sinceramente dedito alle questioni ambientali; ma è accaduto qualcosa che lo ha fatto cadere a picco, ed ora l'uomo è  completamente al verde, coinvolto in uno scandalo da cui non riesce a venir fuori; ha perso tutto, la sua reputazione è distrutta, la sua carriera è solo un ricordo e altrettanto il suo matrimonio  con Harriet.

Preda di uno stato di profonda apatia mista a depressione, l'uomo si è rintanato in un appartamento in cima a uno squallido e rumoroso grattacielo di Fremantle (il Mirador) e da lì osserva il mondo, sente voci, schiamazzi, e vede le altre persone affannate ciascuna nei propri affari, negli amori come nelle delusioni, in famiglia come al lavoro. Guarda ma non partecipa alla vita.

"Ecco a voi il Mirador. Dieci piani di uniformità architettonica. E dentro, tutta quella gente che continuava a resistere all’omologazione."

Chiuso tra quattro spoglie e puzzolenti mura, Keely vegeta.
Si stordisce con alcol, antidolorifici e psicofarmaci di ogni sorta, mangiucchia qualcosa giusto per non morire d'inedia e così le ore, i giorni, le settimane, vanno avanti sempre uguali o, al massimo, sempre un pezzettino peggio.

Tom non è un uomo completamente solo, anche se vive come se lo fosse: sua madre Doris e sua sorella Faith non l'hanno abbandonato, anzi, cercano in ogni modo di scuoterlo, di stimolarlo a far qualcosa, a trovarsi un lavoro, a non crogiolarsi nel dolore, nell'amarezza, nella solitudine. 

Tom non è uno stupido, tutt'altro: è un uomo di cultura e di sani principi, e lo sa che là fuori, in quel caos pieno di vita, c’è posto anche per lui. Ma non ora, non è ancora il suo momento: si sente troppo debole e senza energie.

Dentro di lui c'è un vuoto orribile e pulsante, un'indefinibile paura senza dimensioni né forma, di cui ignora le origini ma che è diventata la sua "casa", il suo pianeta oscuro. 
Si è così abituato a quello stato di paura continuo, da accettarlo allo stesso modo in cui il famigliare ticchettio dell'orologio non dà più alcun fastidio.
Insomma, è impantanato in una deriva di auto-compatimento in cui affonda di giorno in giorno, sempre più giù.

Finché un giorno s’imbatte nei vicini di casa: una donna con un bambino di circa sei anni; l'incontro lo destabilizza e lo riporta indietro nel passato.

La donna, infatti, è una vecchia conoscenza: Gemma, oggi ultraquarantenne, da bambina ha frequentato molto la casa dei genitori di Tom, una coppia di filaantropi, molto devota, credente, generosa e pronta ad aiutare chiunque fosse nel bisogno, e Gemma e sua sorella lo erano, col padre scansafatiche che si ritrovavano.

Gemma è una donna carina, con un corpo niente male ma le sue qualità (almeno a un primo sguardo) finiscono lì: è scorbutica, maleducata, prepotente, cinica, e verso Tom ha, da subito, un comportamento pieno di contraddizioni, che manterrà anche in seguito.

Non può fare a meno della sua presenza, del suo aiuto, della sua disponibilità, ma al contempo lo guarda con disprezzo, gli parla e lo tratta con sufficienza, come se avesse davanti a sé un grandissimo sfigato che vale meno di zero, un debole incapace di fare qualcosa di buono nella vita.

Eppure, proprio quell'uomo lì, "senza attributi" e senza uno scopo nella vita, piace al "suo" bambino, il piccolo Kai.

Kai è il nipotino di Gemma (figlio della figlia), ha sei anni ed è un tipino taciturno, piccolo, timidissimo, disegna molto (e le sue innocenti opere artistiche hanno qualcosa di angosciante, che allarma Keely), parla poco e sorride ancora meno; è talmente chiuso nel proprio mondo e nella propria immaginazione da far dubitare Tom che abbia qualche problema. In realtà, avrà modo di appurare come Kai sia intelligente e un grande osservatore. 

Preso alla sprovvista, Keely permette che i due, a poco a poco, entrino nella sua vita, sconvolgendogliela. 

Gemma è una donna piena di problemi - da quelli economici a quelli causati dalla figlia, attualmente in prigione per droga - e necessita di una mano per prendersi cura del nipote, che spesso non sa a chi lasciare quando va al lavoro; ed ecco che quello spiantato di Keely, un po' strano, certo, solitario e probabilmente anche un tantino depresso ma - almeno questo! - onesto e proveniente da una buona famiglia (che in passato l'ha accolta in casa propria con affetto, Gemma non l'ha affatto dimenticato), potrebbe essere, per la donna, un aiuto: e se le tenesse Kai quando lei è fuori casa?

Fortunatamente, benché il piccolo sia per natura diffidente e riservatissimo con gli estranei, la conoscenza di Tom circa la natura, la flora e la fauna (in particolare gli uccelli), diviene il punto d'incontro tra i due: Tom sa un sacco di storie e dettagli sui volatili e Kai è molto curioso e pieno di domande in merito.

Insomma, Tom Keely, a quasi cinquant'anni, si ritrova a fare il baby-sitter; con Gemma non mancano momenti di intimità ma entrambi sanno che oltre non si va, in quanto hanno la testa troppo presa dai mille problemi personali per pensare all'amore o a una relazione.

Senza contare che Tom è ancora scottatissimo per il naufragio del proprio matrimonio (esperienza che lo ha fatto soffrire molto) e che Gemma non è proprio in vena di storie d'amore, occupata com'è a cercare di sbarcare il lunario, andare a trovare la figlia in prigione e cercare di crescere da sola quel bambinetto silenzioso ma molto, molto attento a tutto ciò che accade attorno a sé.

Nonostante gli sbalzi d'umore di Gemma, che - come dicevo prima - non esita a trattar male e a denigrare Tom per la sua debolezza di carattere e per i fallimenti, l'uomo si affeziona a quei due vicini di casa, le sue giornate cominciano ad acquisire un senso differente da quando ci sono loro e, soprattutto, da quando può sentirsi utile per il piccolo Kai.

Purtroppo, immergersi nella complicata quotidianità di Gemma e Kai implicherà, per Tom, confrontarsi con delle serie difficoltà che pian piano minacceranno la donna e il bambino, a cui egli, nel frattempo, si è tanto affezionato, come se fosse un figlio di cui prendersi cura e da proteggere.

Benché si senta da anni un fallito, un buono a nulla, uno che dalle vette del successo è precipitato nel baratro dell'inutilità e della passività assolute e da lì non è in grado di risalire..., ebbene, nonostante tutto questo, proprio lui sente dentro di sé un fuoco che gli esplode, che lo spinge a fare determinate scelte e a tirar fuori lati della personalità che non credeva gli appartenessero. 

Tom capisce che Kai conta troppo per lui e non permetterà a nessuno di far del male né al piccolo né a quella nonna burbera, sboccata ma che pure lo attrae.

"Il nido" è il racconto di un uomo che si è condannato all'inattività e alla solitudine dopo una tremenda delusione professionale, che non trova più una sola valida ragione per alzarsi dal letto la mattina, che sente su di sé il peso del costante raffronto con il defunto padre (Nev, uomo di fede, un gigante di bontà che lottava contro le ingiustizie), un punto di riferimento inarrivabile; Tom Keely è un uomo che ha smarrito la strada, il coraggio, il rispetto per sé stesso e solo quando la vita lo induce a confrontarsi con le miserie altrui, con la desolante infelicità di Gemma e con la tristezza e la malinconia scritte negli occhi innocenti di un bimbetto che non ha ancora imparato a sorridere, riuscirà a vedere che, in quel buio pesto in cui brancola stordito da alcool e pillole, si è affacciato un barlume di speranza.

Tom è un personaggio complesso che scatena diverse emozioni nel lettore: da una parte si è spinti a provare empatia e pietà per lui, per la sua sofferenza psichica ed emotiva, dall'altra lo si vorrebbe scuotere con vigore affinché la smetta di piangersi addosso e si conceda la possibilità di rinascere.

"Non aveva la forza di aggiustare le cose, abituato com’era alla logica della sconfitta."

"Non è bello essere l’incarnazione di tutto ciò che tua madre compatisce, o forse addirittura disprezza. Doris lo amava, il suo affetto per lui sembrava sconfinato, ma averla delusa gli bruciava più di ogni altra umiliazione. Il problema era che lei ancora lo credeva forte, e lo giudicava di conseguenza: non immaginava che fosse già perduto."

Tom non è perduto, non definitivamente e non se egli non vuole. Ma deve trovare dentro di sé la motivazione per rialzarsi da quell'inerzia tetra in cui è caduto e per riemergere da quel mare amaro in cui annaspa.

Ma chi sta annegando è in grado di aiutare un'altra persona nelle medesime condizioni?

Gemma mi ha urtato non poco con la sua saccenza e la sua durezza nei confronti di Tom, che umilia ed insulta, eppure non smette di rivolgersi a lui quando ha dei problemi; però evidentemente Tom, benché non stia vivendo un periodo all'insegna dell'equilibrio emotivo, riesce ad essere più saggio e maturo di me e di lei e, ignorando volutamente provocazioni e insulti spocchiosi, mette il bene di Kai prima di tutto e tutti.

L'Australia di Winton ha una doppia facciata: affascinante con i suoi bellissimi paesaggi ma anche disordinata, caotica, con il suo viavai umano di spacciatori, furfanti, barboni, donne sole, persone con problemi di dipendenze e depressione; ma non ci sono mica solo emarginati e disagiati: ci sono anche i buoni, gli altruisti, i compassionevoli. E questi non sempre hanno una faccia bella e un aspetto rassicurante (come Doris), ma hanno le occhiaie, gli abiti stropicciati e i capelli spettinati di Tom Keely, un disperato che prova ad aggrapparsi a tutti i costi ad una flebile speranza di redenzione.

Scritto con una prosa concreta, realistica, colloquiale, il romanzo di Winton è una lettura consigliata a chi desidera immergersi in una storia popolata da personaggi non proprio amabili, aventi numerose "fratture", fragili e disperati, che finiscono al tappeto ripetutamente ma continuano, imperterriti, a rialzarsi.

venerdì 5 luglio 2013

Recensione "Cara cognata, ti odio!" di Corinne Savarese


Recensione di un libro davvero molto carino, che mi ha regalato diversi momenti divertenti e mi ha fatto sorridere!!
Ma andiamo un po' per volta!!
Il romanzo in questione ve l'ho presentato poco tempo fa:

CARA COGNATA, TI ODIO!
di Corinne Savarese


Autopubblicato
273 pp ca.
2.68 euro
acquistabile su
Amazon.it
QUI
Sinossi

Può una cognata creare così scompiglio da rendere impossibile una relazione?
O essere così invadente, invidiosa, gelosa e cattiva da far di tutto pur di continuare ad essere l'unica donna per il proprio fratello?
Può passare ogni limite consentito pur di raggiungere il proprio obiettivo?
O arrivare a tentare di distruggerti la carriera, la dignità, la vita e il fidanzamento?
A quanto pare sì.
Lo fa Annabella, sorella di Andrea.
Dopo averlo cresciuto come una madre, ora pretende di dettare le regole della sua vita, imponendosi su Daphne.
Quella che inizialmente sembra una bella amicizia tra le due, si trasforma in un incubo nel momento in cui il suo trono di primadonna inizia a vacillare.
Annabella arriverà a compiere gli atti più assurdi, pericolosi, meschini e illegali pur di far fuori la nuova fidanzata di suo fratello.

Essendo il primo di una serie - "Cara, ti odio" - sono davvero curiosa di sapere quale sarà il prossimo "soggetto" che l'autrice prenderà in considerazione,...!!

QUI c'è la pagina Facebook del libro!!

il mio pensiero
Alzi la mano chi non ha in famiglia la classica "pecora nera"..!
Io, a dire il vero, rischio di formare un gregge di pecore nere ma non è di pastorizia che voglio parlarvi, tranquilli, bensì porre l'accento, come introduzione a questa recensione, su quanto siano difficili, a volte (spesso....) i rapporti familiari se siamo costretti a confrontarci e scontrarci con "soggetti" davvero difficili da gestire.
Come si evince dal titolo, in "Cara cognata, ti odio!", ad essere sotto i riflettori è appunto la cognata della protagonista, Daphne Borgia, una giovane donna in carriera, titolare di una azienda prestigiosa (del resto, il solo cognome è tutta una garanzia in termini di eleganza e prestigio) che si occupa di pubblicità e che lo fa al meglio, con l'obiettivo di non essere seconda a nessuno.
E Daphne è proprio così: una Borgia fiera e determinata, pronta a fare sacrifici pur di raggiungere il meritato successo in ambito professionale.
Ma alla sua vita manca qualcosa: l'amore!, ed ecco che il... "destino" (per essere precisi: una collaborazione a livello professionale) le serve su un piatto d'argento (o se vogliamo, su una passerella..) un uomo bellissimo, con cui la giovane entra in affari: Andrea De Michelis, stilista di fama mondiale, un tipo elegante, affascinante oltre ogni dire, col quale immediatamente scatta la scintilla della passione e della complicità.
Daphne e Andrea: una coppia perfetta, belli, di famiglia rispettabile, dalla carriera promettente, rispettati e invidiati da tutti.
Nulla di più perfetto, dunque.
Se non fosse che Andrea, cresciuto senza i genitori e insieme alle sorelle Syria e Annabella (gemelle tra loro), ha proprio in Annabella la sua... "croce".
La sorella è quella che potremmo definire una "zitella", non è una bellezza (mai nome fu meno azzeccato), è insoddisfatta della propria vita (avendo rinunciato a molte cose per far studiare l'amato fratellino Andrea), non è realizzata nè nel lavoro, nè in amore..., insomma, non si può dire che sia l'emblema della felicità..!
E' facile, quindi, che dedichi le proprie energie a ciò che le resta e alla quale si è da sempre data anima e corpo: la famiglia..., o meglio, Andrea.
Inizialmente, quando Daphne conosce Annabella, la giudica sì un po' stramba ed eccessivamente euforica (al limite del puerile) ma riesce ad andarci d'accordo, sta bene in sua compagnia, sembrano davvero amiche per la pelle... finché Annabella non realizza che tra il fratello - l'unico uomo che l'ami - e l'amica Daphne c'è del tenero...!
Eh no, questo diventa un pensiero insopportabile!! Annabella non può tollerare che Daphne invada i suoi spazi, che le tolga Andrea, che sposti le attenzioni di lui dall'amata sorella alla prima donna venuta fuori dal  nulla; una donna, tra l'altro, che la zitellona sa essere molto più bella, attraente e ammirata.
Daphne non è una sciocca e le basta uno sguardo "sospetto" per capire che Annabella sarà un ostacolo tra lei e Andrea ma l'attrazione e i sentimenti che provano l'uno per l'altra sono sinceri e forti e non sarà certo lo spettro malefico ed onnipresente di una sorella acida e frustrata ad offuscare la bramata felicità...!
Ma siamo sicuri che la gelosia e l'infelicità di Annabella non si rivelino in realtà ben più minacciosi di quanto all'inizio fossero apparsi?
Il dubbio che Annabella non ci stia tanto col cervello non può non attraversare la mente nè di Daphne nè del lettore, che  verrà condotto, dalla voce stessa della protagonista, in tutte le turbolente vicende che vedranno i due innamorati praticamente perseguitati dalla sorella-cognata.
Come nelle migliori sit-com, assisteremo insieme ad una sbigottita e disperata Daphne a tutte le follie di Annabella che, non solo si ritroverà a dover gestire a modo proprio la presenza della bella fidanzata dell'adorato fratello nella propria vita, ma anche a dover sopravvivere ad una cocente delusione d'amore.

Ma Daphne non è una debole - nonostante le normali fragilità di donna - e cercherà di parare i brutti colpi della "pazza"; con successo?
Beh, questo lo saprete solo leggendo il libro!!

Attraverso una scrittura effervescente, una narrazione in prima persona che prende le mosse da una lettera "terapeutica" che la povera Daphne scrive in teoria ad Annabella (in pratica a se stessa) e nella quale si sfoga per tutte le malefatte subite dalla odiosa cognata, il lettore fa un passo indietro con la bella Borgia per ripercorrere insieme a lei le sensazionali avventure vissute grazie all'isteria della rivale.
Devo dire che il romanzo ha una trama ricca di particolari, piccoli colpi di scena, con dialoghi e situazioni sufficientemente realistici; forse a volte l'ambiente (sociale) di riferimento appare un po' troppo "snob", agli occhi di un comune lettore, come "snob" e con la "puzza sotto il naso" possono apparire certi contesti che vediamo in tv e di cui sono protagonisti personaggi dello spettacolo (i Vip), ricchi e viziati, e che sentiamo un po' lontani da noi.
Ed in effetti, Daphne e Andrea fanno parte di una cerchia un po', come dire, "d'elite", sono persone con un certo status socio-economico, dalla loro parte hanno un cognome importane (nel caso di lei) o comunque una carriera ben disegnata ed affermata (è il caso di entrambi), hanno auto di un certo livello, possono permettersi ristoranti prestigiosi e abiti di prima classe, e l'Autrice sa farci entrare con molta naturalezza e precisione in questo ambiente raffinato, attraverso tanti piccoli particolari, ad es. si nota l'accuratezza per quanto riguarda l'abbigliamento (ma non solo).
I personaggi sono sufficientemente delineati nell'aspetto fisico e nel carattere; Daphne è certamente quella che conosciamo meglio, anche perchè lei stessa ci narra la storia e sono inevitabili le sue riflessioni, i pensieri; in certi momenti non nascondo di averla "cortesemente detestata", soprattutto quando si dava delle arie e si sentiva importante (mi verrebbe da dire "superiore") rispetto agli altri in virtù del suo altisonante cognome o per l'eccessiva cura dell'aspetto esteriore (ma ripeto, il tutto è coerente e in linea col contesto sociale di riferimento).
Andrea è forse più sfuggente, come personalità, per quanto sia il protagonista maschile; l'ho sentito abbastanza "anonimo" (anche nei dialoghi e nelle reazioni attribuitegli, è quello che mi ha convinto di meno), poco incisivo, ma forse la cosa è voluta in quanto il "nocciolo" dell'intreccio si snoda nel rapporto tra Daphne e Annabella, la cui personalità è forse alla fin fine quella meglio tratteggiata, attraverso le sue azioni, le sue risate isteriche, i suoi vaneggiamenti.
Il tutto risulta nel complesso davvero molto piacevole, come trama, come personaggi, come linguaggio - scorrevole, semplice o più accurato in base ai diversi momenti narrativi, "colorato" da una divertente ironia, vivace, e che ci fornisce un quadro vivido di ciò che accade, così che il lettore facilmente riesce ad immaginarsi le scene narrate, a "vederle", quasi fosse lì presente -, c'è molta dinamicità e tante sono le situazioni che strapperanno più di un sorriso a chi legge.

Ringrazio l'Autrice, Corinne Savarese, per avermi dato l'opportunità di leggere il suo libro, il primo di una serie, per la quale le faccio i miei in bocca al lupo.
Consigliato?
Assolutamente sì!!
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