venerdì 9 settembre 2011

L'angolo della poesia (d'autore)

Da ragazzina, forse ancora più che adesso che sono adulta, ho apprezzato moltissimo le poesie d'autore, quelle che si trovano sui libri di antologia delle scuole medie inferiori e superiori.
Ho sempre avuto un "debole" per le poesie.. diciamo "tristi", dove si sente forte il sentimento della nostalgia, del rimpianto verso un passato che non tornerà più.
Del resto, da adolescente - e un pò anche adesso - ho sempre avuto una "tendenza alla malinconia", a desiderare di trascorrere momenti in solitudine, lontano da chiacchiere e "rumori" per stare un pò con me stessa, con i miei pensieri, le mie fantasie, i miei desideri e e le mia paure mai espresse.

Ecco, queste sono alcune di quelle poesie di poeti celebri che leggevo e rileggevo, fino ad impararle quasi a memoria, per poi ricopiarle su diari colorati (in genere rosa...) che fungevano "da diari segreti" (o quasi).

Melania Rea: un testimone potrebbe scagionare Parolisi?




In questi ultimi mesi il caso dell'omicidio di Carmela (Melania) Rea (ma non solo, anche di Yara Gambirasio, delle gemelline ...) è restato un po' sotto silenzio, anche se sicuramente, col passare dell'estate e con il ritorno delle trasmissioni di cronaca e di casi irrisolti - da Chi l'ha visto? a Quarto grado, ecc... - i riflettori torneranno di nuovo ad essere puntati sui casi che più hanno scosso le coscienze, che hanno creato i soliti "schieramenti" tra innocentisti e colpevolisti, e che quasi quotidianamente hanno riempito le notizie dei telegiornali, dando ogni volta l'impressione che ci fosse qualche novità, una possibile svolta e risoluzione del "giallo"... per capire poi che la verità è ancora ben lontana dall'essere raggiunta.


Tornando al "giallo di Melania", finora abbiamo sempre avuto news che ci disegnavano un quadro alquanto nebuloso del caso, con l'unica "certezza": la figura ambigua e, per molti versi, "incomprensibile" del marito della giovane vittima, Salvatore Parolisi, che poi è l'unico indagato per l'omicidio della moglie.

mercoledì 7 settembre 2011

Da "L'arte di amare" di Fromm


L’amore è possibile solo se due persone comunicano tra loro dal profondo del loro essere, vale a dire se ognuna delle due sente se stessa dal centro del proprio essere. 
Solo in questa "esperienza profonda" è la realtà umana, solo là è la vita, solo là è la base per l’amore.

L’amore, sentito così, è una sfida continua; non è un punto fermo, ma un insieme vivo, movimentato; anche se c’è armonia o conflitto, gioia o tristezza, è d’importanza secondaria dinnanzi alla realtà fondamentale che due persone sentono se stesse nell’essenza della loro esistenza, che sono un unico essere essendo un unico con se stesse, anziché sfuggire se stesse. C’è solo una prova che dimostri la presenza dell’amore: la profondità dei rapporti, e la vitalità e la forza in ognuno dei soggetti.
 

venerdì 2 settembre 2011

"Un giorno mi troverai" di Edwards




Ed ecco la recensione di un altro emozionantissimo libro, dalla trama piena di suspense!!
Personalmente, mi incuriosisce molto!!
Titolo: Un giorno mi troverai
Autore: Kim Edwars 
Editore: Garzanti
Prezzo copertina: 18, 60 €
Pagine: 432
Data pubblicazione: 8 settembre 2011

Trama:
Mi chiamo Lucy Jarrett. Prima di sapere della ragazza della finestra, prima di tornare a casa e imbattermi nei frammenti della sua storia e ricostruirla, vivevo in un villaggio sul mare in Giappone.
Regione dei Finger Lakes, stato di New York. È una notte di luna piena. Lucy Jarrett è di fronte alle acque del lago, illuminate dai riflessi del cielo. Le sembra ancora di vedere il padre nella sua ultima notte di vita, seduto nel giardino di casa, l'aria pensierosa e turbata, pochi istanti prima di salire su quella barca che l'avrebbe portato alla morte. 
Sono passati anni da allora, anni in cui Lucy ha cercato di dimenticare, di farsene una ragione, senza mai riuscirci. Ma adesso, forse, è venuto il momento di scoprire la verità. 
Lucy è tornata a casa, dopo un lungo periodo all'estero. Nella grande tenuta in riva al lago tutto è rimasto come allora, i fiori di melo pallidi come le stelle e le stanze buie, rimaste sempre chiuse da quella terribile notte. 
In casa, tra le vecchie cose di famiglia dimenticate da tutti, Lucy ritrova alcune lettere risalenti ai primi anni del Novecento e un lenzuolo da neonato, con un ricamo di lune e fiori. Un motivo identico a quello delle preziose vetrate della chiesa del paese dove compare sempre una donna misteriosa, dai grandi occhi azzurri, con in mano un mazzo di iris della stessa varietà che cresce nel giardino di Lucy. 
Chi è questa donna? E chi è Rose, colei che firma le lettere misteriose? Lucy deve scoprirlo a tutti i costi. È convinta che lì, nei frammenti della vita dimenticata delle due donne, e forse in quella di una bambina abbandonata, si nasconda un segreto terribile. Un segreto che ha portato suo padre verso una strada senza ritorno.

Dopo Red...: Blue di Kerstin Gier


 Ed ecco la trama e la recensione di Blue, il secondo volume della trilogia di Kerstin Gier.


La trama:

 
«Molto probabilmente il mio organismo aveva prodotto più adrenalina negli ultimi giorni che nei sedici anni precedenti. Erano successe così tante cose e avevo avuto così poco tempo per riflettere...» Gwendolyn ha tutte le ragioni di questo mondo per pensarla così. Ha appena scoperto di non essere una normale ragazza londinese, bensì una viaggiatrice nel tempo che i Guardiani – una setta segreta che ha sede nel dedalo di vie intorno a Temple Church – invia nelle epoche passate per prelevare una goccia di sangue dai dodici prescelti e completare il Cronografo, una missione da cui dipendono i destini dell’umanità. Peccato che la sua famiglia non l’avesse informata perché tutti erano convinti che la predestinata fosse l’odiosa cugina Charlotte e peccato che, di conseguenza, Gwen avesse trascorso gli ultimi sedici anni della propria vita a studiare (poco), giocare (molto), chiacchierare e divertirsi con le amiche come ogni ragazza. Mentre avrebbe dovuto imparare a tirare di scherma, ballare il minuetto, apprendere nozioni di storia universale e conversare in modo appropriato con l’aristocrazia del Settecento.
Quasi tutto, nella sua nuova situazione, la infastidisce: essere sballottata avanti e indietro nei secoli, la supponenza mista a invidia della cugina Charlotte, la noia delle lezioni di ballo e portamento... Poche cose le piacciono: il piccolo doccione fantasma Xemerius, che solo lei, Gwen può vedere e, naturalmente, il suo compagno di viaggi nel tempo: Gideon, bello da morire, anche se è talmente imprevedibile con lei da farla impazzire dal desiderio e dalla rabbia insieme. Invece, senza alcun dubbio, Gwen sa di cosa avere paura: del conte di Saint Germain, il grande burattinaio che tiene le fila di tutto e che vuole completare al più presto il Cronografo, prima che i nemici glielo impediscano. Ma chi sono veramente i nemici? Perché Gwen non riesce a fidarsi di lui?

Un estratto:
 
"Xemerius, il petulante gargoyle che vedevo solo io, si era appeso come un pipistrello a un lampadario in corridoio.«Che posto tetro», dichiarò. «E' appena passato un templare con un braccio solo. Lo conosci?» «No», risposi. «Grazie al cielo no. Vieni, dobbiamo andare da queta parte.»«Mi spieghi la storia dei viaggi nel tempo?»«Non la capisco nemmeno io.»«Mi compri un gatto?»«No.»
«Io però so dove si possono prendere gratis. Ehi, dentro quell'armatura c'è un uomo!»" 


alberodellegocciole.blogspot.com/2011/09/giveaway-e-recensione-di-blue-di.html#comment-form

L'identità sessuale: da cosa dipende? Il caso David Reimer


Proprio ieri ho scritto un articolo sul caso di quel bambino americano, Jackie, che a soli 10 anni si sente sicuro della propria identità sessuale, diversa da quella che la natura (o, per chi è credente - ed io lo sono - Dio) gli ha donato: il bambino sa di essere sessualmente maschietto... ma si sente e vuol vivere come una femminuccia...!
Beh, questa storia mi ha fatto immediatamente pensare ad un'altra - molto drammatica  - che mi colpì moltissimo quando la lessi, anni fa, sulla rivista "Psicologia contemporanea".
La teoria secondo la quale la sessualità - e la conseguente identità sessuale - di ogni individuo sia un effetto della società, delle proprie norme e dei ruoli socialmente costituiti, non è affatto recente: un certo dottor John Money, famoso chirurgo di Baltimora, propugnava proprio la tesi secondo la quale l'identità di genere non dipende dagli organi sessuali, bensì dal tipo di educazione ricevuta: vieni cresciuta con bambole trucchi? Sarai una femminuccia!
Vieni tirato su con macchinine e soldatini? Sarai un maschietto! 
E questo a prescindere da come sei fisicamente!

martedì 30 agosto 2011

Non Mi Lascerai Mai ( You Never Let Go)


Se camminerò nella notte
 tu cammini con me
Il tuo amore mi salverà

Se mi perderò 
so che tu il mio aiuto sarai
La tua mano mi coprirà

Io non ho paura
Perché so che sei  con me
E perché tu sei  con me
Chi temerò, chi temerò
  
Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia

Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
                            
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai

 Posso già vedere, una luce, che risplende per me
 E più del sole mi scalderà
 Il buio finirà e per sempre con te resterò
 Non ho timore avanti andrò

Io non ho paura
Perché so che sei  con me
E perché tu sei con me
                                 
Chi temerò, chi temerò

Tu non mi lascerai mai, anche se la notte è buia

Tu non mi lascerai mai, quando il vento soffia forte
                          
Tu non mi lascerai mai, non mi lascerai mai

Posso già vedere, una luce, che risplende per me

E più del sole mi scalderà
                  
Il buio finirà e per sempre con te resterò

PER ADORARTI… PER ADORARTI!!!


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