martedì 27 marzo 2018

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA (19-26-30 aprile)



Prossime uscite in cui sullo sfondo delle storie narrate c'è il mare..:




DI NIENTE E NESSUNO
di Dario Levantino


Ed. Fazi
USCITA
19 APRILE 2018
In un Sud viscerale e violento, un’intensa storia di formazione condotta con la voce, spietata e dolcissima, di un adolescente che lotta per sovvertire i morbosi equilibri di una famiglia infelice.
Brancaccio, periferia di Palermo.
Rosario è un adolescente solitario che ama il mare e la poesia. La madre, accudente e remissiva, trascorre le sue giornate a occuparsi della casa e della famiglia, mentre il padre, cinico e bugiardo, ha un negozio di integratori per sportivi in cui gestisce lo smercio illecito
di sostanze stupefacenti. 
Quando, per accontentare un desiderio della madre, il ragazzo decide di giocare nel ruolo di portiere con la Virtus Brancaccio, calcando così le orme del nonno materno morto prematuramente nel terremoto del Belice, il processo di identificazione che prelude all’età adulta ha inizio: tra pestaggi, amore e disincanto, Rosario troverà il coraggio di emanciparsi dalla violenza e dalla menzogna che hanno da sempre oppresso la sua vita


FIGLIE DEL MARE
di Mary Lynn Bracht



Ed. Longanesi
380 pp
USCITA
26 APRILE 2018
Corea, 1943. Hana è una pescatrice di perle, una professione che si trasmette da madre a figlia, donne fiere e indipendenti. È cresciuta sotto il dominio giapponese, non conosce altro. Ed è felice quando nasce una sorellina, Emiko, perché con lei potrà condividere le acque del mare che bagnano l'isola di Jeju, la loro casa.
Ma i suoi sogni si infrangono il giorno in cui, per salvare Emiko da un destino atroce, viene catturata e deportata in Manciuria. Lì, lontana dalla famiglia e da tutto ciò che conosceva, verrà imprigionata in una casa chiusa gestita dall'esercito giapponese. Ma una figlia del mare non può arrendersi senza lottare, e Hana sa che dovrà fare ricorso a tutte le sue forze per riconquistare la libertà e tornare a casa. 
Corea del Sud, 2011. Emiko ha trascorso gli ultimi sessant'anni della sua vita cercando di dimenticare il sacrificio di sua sorella, ma non potrà mai trovare la pace continuando a fuggire dal passato. I suoi figli e il suo Paese vivono ormai una vita serena... 
Ma lei riuscirà a superare le conseguenze della guerra e a perdonare se stessa?



LA LOCANDA DOVE IL MARE PARLA PIANO
di Emma Sternberg



Ed. Sperling&Kupfer
368 pp
USCITA
30 APRILE 2018
Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, impara due grandi lezioni. La prima: mai mettere tutta la tua vita in mano a un uomo. La seconda: mai disperare, perché la vita stessa sa sempre come sorprenderti. 
Di lì a poche ore, infatti, un certo Mr. Cunningham, "cacciatore di eredi", spunta dal nulla con una notizia sensazionale: Linn ha ricevuto una casa negli Hamptons da una fantomatica zia d'America. 
Lasciata la Germania con il primo volo per New York, Linn scopre così la Sea Whisper Inn, ovvero la locanda Sussurro del Mare: un'antica villa, un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e - nuova sorpresa - cinque inquilini fissi. Sono i migliori amici della zia, cinque arzilli vecchietti che sanno come godersi la vita, tra Manhattan ghiacciati e riposini pomeridiani. Mentre Linn tenta di escogitare un piano per salvare dai debiti la casa e magari riaprirla ai turisti, è sempre più conquistata dai fantastici cinque e dai loro racconti affascinanti su zia Dorothy e sulla vita glamour che si era reinventata dopo la fuga dall'Europa. Ma in quella storia manca un dettaglio fondamentale, un segreto struggente di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile. Proprio la ricerca di quel dipinto scomparso permetterà a Linn di aprire una porta su quel passato... e fare finalmente luce sul proprio futuro.

lunedì 26 marzo 2018

Cover primaverili ^_^



Primavera, vieni a noi!!
Si sta facendo un po' attendere questa meravigliosa stagione, allora per contrastare il freddo e l'attesa, eccomi con qualche cover molto primaverile!!

Quale preferite?


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domenica 25 marzo 2018

Anteprima Giunti Editore: LA LETTERA D'AMORE di Lucinda Riley



L'avevo anticipato l'anno scorso (in questo post), e adesso sappiamo quando farà il suo ingresso in libreria il romanzo di Lucinda Riley "The Love Letter", pubblicato in passato dall'autrice con lo pseudonimo di Lucinda Edmonds, dal titolo "Seeing double":


LA LETTERA D'AMORE
di Lucinda Riley


Giunti Ed.
USCITA
12 GIUGNO 2018
Joanna è una giovane reporter del Morning Mail che viene mandata dal suo giornale ai funerali del famoso attore Sir James Harris. All'improvviso, nella chiesa gremita, un'anziana signora vicino a lei è colta da un malore e Joanna non può far altro che offrirle il suo aiuto e accompagnarla a casa. Dopo qualche giorno Joanna riceve una strana busta: all'interno, una vecchia lettera d'amore e un biglietto dalla grafia tremolante in cui la donna chiede di vederla.
Incuriosita, Joanna corre immediatamente alla sua porta, e scopre con grande sorpresa che l'anziana signora è morta qualche giorno prima.
Il suo istinto le dice che non si è trattato di un banale incidente domestico e, quando il suo appartamento viene messo sottosopra, Joanna capisce che ha tra le mani una storia scottante.
La sua unica via d'uscita è scoprire la verità sui misteriosi amanti della lettera.
Chi erano? E perché è così importante che nessuno sappia di loro?


COSA NE PENSATE? LA TRAMA VI INTRIGA?
LA RILEY E' UN'AUTRICE CHE VI PIACE? ^_^

sabato 24 marzo 2018

Libri in lettura (marzo 2018)



Carissimi, cosa state leggendo di bello?

Io ho in lettura un bel romanzo storico con protagonista il poeta Virgilio e un poliziesco di un autore giapponese.



VIRGILIO o la terra del tramonto
di Stefano Cortese


Milena Edizioni

Napoli, anno 1156. All'alba della dominazione normanna, Stefano Cesario, poeta di corte e segretario dell'ultimo duca di Napoli Sergio VII, è costretto suo malgrado ad assistere alla profanazione e alla dispersione delle ceneri di Publio Virgilio Marone, ritenute venerabili dal popolo partenopeo. Disperato per un tale sacrilegio e per le sorti toccate alla città, Cesario piomba in un sonno profondo e nell'onirico ha una visione prodigiosa: la vita di Virgilio, attraverso cinquant'anni di storia romana. Dalla nascita del poeta ad Andes, nel mantovano, al trasferimento a Roma, dagli incontri coi grandi protagonisti del suo tempo, come Cesare, Ottaviano, Cicerone, Orazio, all'adozione di Napoli come patria d'elezione, fino alla stesura dell'Eneide, l'opera dell'immortalità di Roma. 
Questo lungo sogno indurrà Stefano Cesario a una riflessione sulla vita, nella sua sospensione tra la clausura e l'amore, tra la gloria e il nulla, tra la morte e l'eternità.

Sono oltre la metà e questo romanzo si sta rivelando una bella lettura, che sa accompagnare il lettore in epoca romana, inebriandolo degli odori e dei rumori di allora, visti attraverso gli occhi del riservato Publio Virgilio Marone, e tutto con uno stile davvero raffinato.



TOKYO EXPRESS
di Matsumoto Seicho



Adelphi Ed.
In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. 
Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. 
La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. 
Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. 
Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone.


E VOI, QUALI LIBRI AVETE IN LETTURA?
VI STANNO PIACENDO?

venerdì 23 marzo 2018

Segnalazione novità Metropoli d'Asia: Lancio a effetto di Omar Shahid Hamid



Per gli amanti della narrativa orientale,una nuova uscita Metropoli s'Asia:


Lancio a effetto 
di Omar Shahid Hamid

Trad. G. Garbellini


Una caccia all’uomo avvincente e originale: non si cerca l’assassino, che è in prigionia fin dall’inizio, ma il destinatario delle sue lettere. È anche la storia di un’amicizia fra tre persone e il ritratto di un Paese, anzi di un territorio più allargato (si parla del conflitto tra India e Pakistan per il controllo del Kashmir, di Afghanistan, dell’11 settembre).

È di grande attualità, anche perché le modalità con cui agisce Uzair (decapitazione filmata di un prigioniero) ricordano molto l’Isis. Inoltre l’Autore ha un’esperienza diretta, essendo un poliziotto e avendo subito un attentato e minacce da parte di terroristi.
 Vengono descritti vari ambienti, dalle scuole elitarie in Pakistan e Stati Uniti, ai campi di addestramento per jihadisti in Afghanistan, dal deserto pachistano a Londra, dai gruppi fondamentalisti religiosi alle squadre scolastiche di cricket. Si sottolineano le differenze tra Oriente e Occidente, che provocano spaesamento nei rampolli delle famiglie ricche pachistane che vanno a studiare nei college americani.
 L’Autore mette in ridicolo non solo il fanatismo religioso, ma denuncia anche la corruzione di polizia e governo.



giovedì 22 marzo 2018

Recensione: LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di Maria Ielo



Una bambina morta, il cui "fantasma" continua a vagare tra le stanze della dimora in cui ha vissuto con l'amata madre, è al centro di questo romanzo dalle atmosfere malinconiche e struggenti.


LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI
di Maria Ielo



goWare
148 pp
2017
«Ho il lavoro perfetto per te. Si tratta di fare la custode della mia bambina. Ho un casale in campagna, a due ore di auto da qui. È disabitato. Una coppia di contadini se ne prende cura. Non manca nulla. In realtà, non è esatto dire che sia disabitato. Beatrice vive ancora in quelle stanze. Ha tredici anni. Le farai compagnia. Non dovrai stare con lei tutto il giorno. Avrai un sacco di tempo libero.»

Queste parole si sente dire Cristiana da uno sconosciuto che di lei sa diverse cose; Alessio è un ex-insegnante che ha viaggiato molto e che attualmente si è ridotto allo status di un barbone ubriacone.
Eppure quel "fagotto di stracci" sembra incredibilmente lucido quando le propone questo strano lavoro e le racconta la storia della sua famiglia.
La figlioletta, Beatrice, muore nel 1977, a tredici anni, in un incidente nella campagna umbra. 
E' trent’anni dopo che suo padre chiede a Cristiana di fare da custode alla figlia, rimasta sola nel casale di famiglia. 
La donna, perplessa ma evidentemente incuriosita, accetta, e si ritrova immersa in un mondo favoloso e inquietante, in cui si affollano misteri, protagonisti e “fantasmi” del passato.


"Chissà com’è restare per sempre ragazzini. Si mostrava nuda al mio sguardo. Non pensavo che l’avrei mai vista. Anche tu, Alessio, eri scettico. È come se lei avesse intravisto il mio cuore spezzato e compreso tutto. Nel preciso istante in cui apparve a me, la realtà di quella creatura, tutto quello che rappresentava e ancora mi era oscuro, divenne l’unica realtà possibile per me. (...) Ovunque fosse andata, l’avrei seguita. Ero venuta in questa casa per custodire una ragazzina morta: mi resi conto che era la cosa più importante da fare, ora. L’unica davvero necessaria, anche se non avevo idea di quale sarebbe stato il mio compito." 

A Cristiana si affianca Myrsine, una “governante” con poteri speciali e misteriosi.

Conosciamo quindi, grazie prima al racconto di Alessio e poi ai ricordi e alle parole di altri personaggi importanti - la stessa Cristiana, Myrsine, e un'amica di famglia, Alessandra - ciò che è avvenuto tra le mura de I Cipressi, il casale in campagna in cui la piccola Beatrice ha vissuto con la mamma Federica e dove la sua presenza ha aleggiato per più di trent'anni, dopo la morte improvvisa.
Federica era una donna che amava cimentarsi con la buona cucina umbra, e questo amore per i fornelli la induce ad aprire una piccola trattoria; ad aiutarla in cucina c'è un giovanotto discreto e fedele (innamorato di lei), Fabrizio, che le starà sempre accanto, anche quando la donna perderà ogni interesse per la vita in seguito alla tragica morte della figlia e inizierà a lasciarsi andare, a trascurare se stessa e la cucina.

Un'altra persona le resta vicina dopo la tragedia: Alessandra, un'amica carissima, che già frequentava i Cipressi quando Beatrice era viva e che diviene nel tempo anche l'amante di Federica; al contempo la donna, rendendosi conto di come Federica, pur stando bene con lei, non la ami davvero (non con la stessa intensità con cui è amata, quanto meno), non si risparmia dall'avere altre relazioni, tra cui quella, più importante e duratura, con una certa Marta; dal canto suo, Alessio aveva già da tempo lasciato il casale per vivere per conto proprio, in giro per il mondo, tornando di tanto in tanto a far visita all'ex-moglie e alla figlioletta.

Le mura de I Cipressi sono testimoni silenziosi di tutto questo, della tragedia di Beatrice come della depressione che ha spento ogni luce negli occhi di Federica, dell'amore passionale di Alessandra e di quello devoto di Fabrizio; a vegliare su di essi, contemplando impotente i giorni che trascorrono malgrado tutto e tutti, c'è lei, Beatrice, il cui spirito si è risvegliato poco tempo dopo la morte e ha iniziato a girovagare per le stanze della casa e per i terreni circostanti, guardando, con un dolore e una tristezza infiniti - consapevole di non essere vista da nessun essere vivente -, sua madre abbandonarsi all'alcool e al sesso con gli sconosciuti.

A farle compagnia, infatti, c'è solo un "fantasma" come lei, Samuele, un dolce bambino morto molti anni prima, che le sta attaccato come un'ombra, felice di avere finalmente un'amica con cui passare il tempo.

Beatrice fa tenerezza per questo suo struggente desiderio di "esserci ancora", di poter partecipare alla vita delle persone amate; vorrebbe con tutta se stessa che Federica, Alessandra... si accorgessero di lei, perchè lei c'è davvero, va da una stanza all'altra, continua a disegnare come faceva prima, trascorre ore ed ore in bliblioteca, legge tantissimo ed in particolare ama alla follia "Cime tempestose" e vorrebbe avere un'amica come Catherine, ribelle e impetuosa.

Myrsine e Cristiana riescono a "vedere" la figura evanescente di Beatrice, un'eterna tredicenne, che la morte ha reso bambina per sempre, ma questo non ha impedito al tempo di trascorrere anche per lei.
Arriverà un momento in cui il fantasma inquieto di Beatrice si stancherà di vagabondare, stanco di portarsi dietro il peso di una non-esistenza, fatta di invisibilità e di occasioni perdute per sempre?

Cristiana e Myrsine trascorrono molti anni insieme, custodi dei Cipressi e delle anime dei bambini morti che, negli anni, si affacceranno numerosi al casale, popolandolo invisibilmente di voci e risate, e per queste creature che solo loro vedono e ascoltano, esse cucinano amorevolmente, ignorando i commenti schernitori della gente di fuori.
Aspettando che la morte, serenamente, arrivi a prendere anche loro.

"C’è soltanto un modo per vincere la morte: riconoscerla. Aprirle la porta con un sorriso. (...) È struggente l’amore infinito che proviamo per il nostro corpo, perfino quando è corroso dalle malattie più terribili. Una nostalgia invincibile invade l’anima. Non vorremmo lasciarlo: è la nostra vera casa, l’unica che duri tutta la vita. Ci dà sicurezza, senso di protezione. L’idea di affrontare l’ignoto senza corpo è mostruosa. Che bello sarebbe portarlo con noi, di là... Però, se ci convinciamo che morire non è spiacevole né spaventoso, se comprendiamo che è stata la nostra mente, lei soltanto, a creare il mondo, e il mondo sarà sempre dentro di noi, attenueremo, e forse sconfiggeremo, il desiderio di tornare."

"La custode dei bambini morti" è un romanzo breve e corale che mi ha trasportato in una vecchia casa di campagna che, pur essendo collocata in una precisa regione italiana, in realtà è come se fosse isolata da tutto ciò che è ordinario, comune, normale..., terreno.

Procedendo tra passato e presente, dando voce a più di un personaggio e alla sua prospettiva personale, la prosa dell'Autrice affascina il lettore per il suo vestirsi di evanescenza, come se i fatti e le persone di cui si narra fossero sospesi tra la vita e la morte, tra la terra e il "regno dei morti", senza con questo assumere tratti angoscianti, bensì malinconici, tristi... ma di un triste non fastidioso, anzi dolce, quasi commovente.
Tra queste pagine ho trovato diverse interessanti dicotomie: ad es., da una parte c'è Alessio, che trascorre gran parte della propria vita come vagabondo, senza radici, dall'altra ci sono gli abitanti de I Cipressi, come Myrsine, Cristiana, Fabrizio, la cui esistenza sembra avere senso solo in quanto radicata lì, tra quelle mura.
Ancora, vi è tanto - per dirla "alla Freud" - una pulsione alla vita quanto un istinto di morte: se Federica muore dentro e si autodistrugge dopo la morte della figlioletta, quest'ultima sembra non accettare l'idea di essere morta, restando legata alla vita nel casolare di famiglia e desiderando con tutta se stessa che qualcuno si accorga di lei.

Se è vero che la morte sembra dominare tra queste pagine, accanto ad essa è però molto presente anche l'Amore: l'amore disperato e triste di una madre verso la figlia perduta per sempre; l'amore pacato e silenzioso di Fabrizio verso Federica; l'amore sensuale tra alcune delle donne di questa storia, un amore quasi sempre passionale, a tratti selvaggio, dirompente, affamato, voglioso di perdersi nell'unione di corpo e anima, senza freni; e ancora l'amore ossessivo di Cristiana verso l'unico uomo che abbia mai amato e che, per sua sfortuna, amava un'altra.
Una serie di inseguimenti d'amore, in cui sembra che nessuno trovi davvero appagamento e pace, ed infatti c'è sempre un filo di inquietudine e tormento che attraversa tutto il romanzo, fino a quando, dirigendoci verso la fine, una sorta di tranquilla serenità sopraggiunge nel casolare dei Cipressi, e tutti i sentimenti, i pensieri, le paure, le angosce, le tante emozioni che hanno mosso i suoi abitanti trovano finalmente requie.
Intrigante il riferimento a "Cime tempestose", il classico che personalmente amo di più, e che ben si colloca in questa atmosfera suggestiva, malinconicamente spettrale, impalpabile, intrisa di una ineluttabile nostalgia verso un passato che vive unicamente nella mente di chi ancora resiste allo scorrere impietoso del tempo.

Lettura molto piacevole, che cattura per la sua scrittura ammaliante e profonda, che sa esprimere la complessità dei sentimenti umani con vividezza pur essendo essi collocati in uno sfondo surreale, che ha i contorni di un sogno etereo.

mercoledì 21 marzo 2018

LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di Maria Ielo - epigrafe



Ultima lettura terminata di cui vi parlerò domani: LA CUSTODE DEI BAMBINI MORTI di Maria Ielo; un libro intriso di un'inafferrabile malinconia di cui vi riporto l'epigrafe:



La notte intorno a me s’oscura,
Venti selvaggi soffiano gelidamente;
Ma un incantesimo tiranno mi avvince
E io non posso andare, non posso.
Giganteschi alberi protendono
I nudi rami gravidi di neve, 
E la tempesta velocemente discende;
Ma io non posso andare.
Nuvole su nuvole mi sovrastano,
Dappertutto aridità e deserti,
Ma nessun orrore mi smuove;
Non andrò, non posso andare.

(Emily Brontë, trad. E. Passananti, S. Bartoli)


[...] Is it a kind of shadow,
reaching into the night,
wandering over the hills unseen,
or is it a dream?
There’s a high wind in the trees,
a cold sound in the air,
and nobody ever knows when you go,
and where do you start,
oh, into the dark.
Bright eyes,
burning like fire
Bright eyes,
how can you close and fail?
How can the light that burned so brightly
suddenly burn so pale?
Bright eyes.

(da Bright Eyes, Art Garfunkel, Mike Batt)



"Iscrizione in fronte a un libro o scritto qualsiasi, per dedica o ricordo; più particolarm.,
citazione di un passo d’autore o di opera illustre che si pone in testa
a uno scritto per confermare con parole autorevoli quanto si sta per dire




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