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domenica 2 febbraio 2014

"Breithlá sona duit!" - Buon compleanno, James Joyce



Oggi nasceva uno scrittore irlandese tra i più grandi del Novecento:

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JAMES JOYCE (1882-1941)

Nacque in una modesta famiglia cattolica, maggiore di dieci figli, e fu educato dai gesuiti per essere avviato al sacerdozio. L'istruzione ricevuta avrà una notevole influenza nel bene e nel male su di lui, come pure la ebbe la figura del padre alcoolista.

Studia lingue moderne all'University College di Dublino, diplomatosi nel 1902, parte per Parigi col pretesto di condurvi studi di medicina: abbandona ben presto la facoltà per dedicarsi alla scrittura, ma anche cadendo nell'alcoolismo. Nel gennaio del 1904 inizia a tratteggiare Dedalus, ritratto dell'artista da giovane, e quella stessa estate si innamora di Nora Barnacle, che inizia ad accompagnarlo per l'Europa, da Pola a Trieste, dove Joyce trova lavoro, insegnando l'inglese alla Berlitz e dando lezioni private. A Nora resterà attaccato tutta la vita, sposandola nel 1931. Nel 1905 nasce il loro primo figlio, Giorgio.

Nel giugno 1915, s'installa in Svizzera con la famiglia, dove tra lavori saltuari continua soprattutto a vivere della generosità dei suoi amici e dei suoi ammiratori, trqa cui Ezra Pound, Yeats, T.S. Eliot. Le sue opere iniziano a essere pubblicate: nel 1916 Dedalus e nel 1918 il dramma Gli esiliati. A Zurigo, Joyce intraprende la scrittura di Ulisse, abbozzato già nel 1906, che esce a puntate sulla Little Review.

Sempre nel 1921, comincia il suo ultimo libro, Finnegans Wake, alla cui stesura si dedicherà per sedici anni e che esce nel 1939. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, volendo rifugiarsi in un paese neutrale, Joyce, ormai molto malato, ottiene l'autorizzazione di tornare a Zurigo, dove morirà il 13 gennaio 1941.

fonte

Qualche estratto...


Da GENTE DI DUBLINO (raccolta di racconti è un sunto delle sue esperienze vissute a Dublino)
Comincio con il finale di "Eveline", un racconto presente in Gente di Dublino e che da ragazzina amavo leggere e rileggere...


Stava in mezzo alla folla ondeggiante nella stazione al North Wall. Lui le teneva la mano e lei sapeva che le stava parlando, che ripeteva qualcosa sulla traversata più epiù volte. La stazione era piena di solda­ti con bagagli scuri. Attraverso le ampie porte dei capannoni intravede­va la massa nera della nave, ormeggiata accanto al muro del molo, con gli oblò illuminati. Non rispose nulla. Si sentiva le guance pallide e fredde e, da un labirinto di angoscia, pregò Dio di guidarla, di indicarle quale era il suo dovere.La nave mandò un lungo fischio lugubre nella bruma. Se andava, domani sarebbe stata sul mare con Frank, diretta a tutto vapore verso Buenos Aires. I biglietti per latraversata erano stati presi. Poteva ancora tirarsi indietro dopo tutto quello che lui aveva fat­to per lei? L'angoscia le fece venire la nausea mentre continuava a muovere le labbra in silenziosa fervente preghiera.

Una campana le squillò sul cuore. Lo sentì afferrarle la mano:

«Vieni!».

Tutti i mari del mondo le si rovesciarono intorno al cuore. La stava attirando dentro di essi: l'avrebbe affogata. Si aggrappò con entrambe le mani alla ringhiera di ferro.

«Vieni! »

No! No! No! Era impossibile. Le mani strinsero convulse e freneti­che il ferro. Lanciò in mezzo ai mari un grido di tormento. «Eveline! Evvy! »

Lui si precipitò oltre la barriera e le gridò di seguirlo. Gli urlarono di andare avanti, ma la chiamava ancora. Fissò su di lui il viso bianco, passivo, da animale indifeso. Isuoi occhi non gli dettero nessun segno di amore o di addio o di riconoscimento.


Da ULISSE (Il romanzo si articola in diciotto capitoli, ognuno dei quali ha delle caratteristiche peculiari nello stile, occupa una particolare ora della giornata ed è un parallelo con l'Odissea, come i personaggi stessi, che restano comunque delle parodie. Ad ogni capitolo sono associati anche un colore, un'arte o una scienza e una parte del corpo.)

“Per imparare bisogna essere umili. Ma la vita è la grande maestra.”

“Ogni vita è una moltitudine di giorni, un giorno dopo l’altro. Noi camminiamo attraverso noi stessi, incontrando ladroni, spettri, giganti, vecchi, giovani, mogli, vedove, fratelli adulterini, ma sempre incontrando noi stessi.”

"Quando hai una cosa, questa può esserti tolta. Quando tu la dai, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre."

giovedì 7 marzo 2013

Ieri ha compiuto gli anni ;)



Auguri a Marquez, di cui ieri è stato l'86° compleanno. ^_^

Gabriel García Márquez nasce il 6 marzo del 1927 ad Aracataca, un piccolo villaggio della Colombia.
Nel 1947 inizia i suoi studi di giurisprudenza all'Università di Bogotà e nello stesso anno pubblica il suo primo racconto "La tercera resignacion" sul giornale El Espectator.
Marquez
Nel 1948 si trasferisce a Cartagena in seguito alla chiusura dell'Università Nazionale e comincia il suo lavoro come giornalista al El Universal.
Gabriel Garcia Marquez collabora con diversi altri giornali e riviste americane e europee.
Nel frattempo si lega ad un gruppo di giovani scrittori e insieme leggono avidamente i romanzi di Kafka, Faulkner, Virginia Woolf.
Nel 1954 torna nuovamente a Bogotà come giornalista de El Espectador e pubblica il racconto "Foglie morte". 
Nel 1956 trascorre alcuni mesi a Roma, dove segue dei corsi di regia, in seguito si trasferisce a Parigi. Nel 1958 sposa Mercedes Barcha e, dopo la vittoria di Fidel Castro, visita Cuba e lavora (prima a Bogotà, poi a New York) per l'agenzia "Prensa latina", fondata dallo stesso Castro.
A Città del Messico, nel 1962, scrive il suo primo libro "I funerali della Mama Grande" che contiene anche "Nessuno scrive al colonnello", lavori con i quali si comincia a delineare il fantastico mondo di Macondo.
Nel 1967 pubblica "Cent'anni di solitudine", che ebbe subito un grande supporto da parte della critica e che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
Marquez scrisse così anche "L'autunno del patriarca", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera", fino al Premio Nobel nel 1982. Il suo ultimo romanzo "Non sono venuto a far discorsi" è del 2010.

La sua notorietà si deve principalmente all'attività di scrittore, nella quale si è espresso ad un altissimo livello, ottenendo un grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo. Considerato il maggior esponente del cosiddetto realismo magico in narrativa, ha contribuito a rilanciare fortemente l'interesse per la letteratura latinoamericana.

La sua prosa è sempre scorrevole, ricchissima, immaginifica e costantemente pervasa di una amara ironia; la struttura dei suoi romanzi complessa e articolata, con frequenti intrecci fra realtà e fantasia, fra storia e leggenda, con una grande padronanza nel gestire diversi piani di lettura, anche allegorici, oltre che di un uso sapiente dei flashback e dello svolgersi di vicende parallele.

Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.

Gli essere umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma [...] la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé.

Se vuoi diventare ricco scrivendo, scrivi di cose che sono lette da persone che muovono le labbra quando leggono a se stessi.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-14284?f=a:334>
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-56531?f=a:334>

martedì 22 gennaio 2013

Biografia: "Maria Antonietta", di E. Lever



Dopo aver letto i primi della trilogia su Maria Antonietta di Juliet Grey, mi sono appassionata al fascinoso personaggio della Regina francese, il che mi ha portato a ricercare un'autobiografia su di lei.


MARIA ANTONIETTA.
di Evelyne Lever


Maria Antonietta
Ed. Rizzoli
Bur Saggi
448 pp
10.20 euro
2006
Trama

Andata in sposa al Delfino di Francia, il futuro Luigi XVI, Maria Antonietta viene incoronata nel 1775, ad appena vent'anni, regina dei francesi. 
Non amata dai sudditi, criticata dalla nobiltà per l'insofferenza all'etichetta e delusa da una vita coniugale poco appagante, Maria Antonietta ritaglia per sé un mondo su misura, consacrato allo svago e al lusso e scandisce le sue giornate tra balli e serate a teatro, pettegolezzi e intrighi di corte, scandali e amanti. Al di fuori di questa realtà sospesa, però, il corso degli eventi non rallenta: allo scoppio della Rivoluzione i membri della famiglia reale sono imprigionati e processati. La regina sarà ghigliottinata nell'ottobre del 1793, nove mesi dopo l'esecuzione del marito.

L'autrice.
Evelyne Lever, studiosa di storia francese, ha pubblicato vari libri, tra i quali le biografie di Luigi XVI, Luigi XVIII e Madame de Pompadour. Vive attualmente a Parigi.
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