Gabriel García Márquez nasce il 6 marzo del 1927 ad Aracataca, un piccolo villaggio della Colombia.
Nel 1947 inizia i suoi studi di giurisprudenza all'Università di Bogotà e nello stesso anno pubblica il suo primo racconto "La tercera resignacion" sul giornale El Espectator.
Marquez |
Gabriel Garcia Marquez collabora con diversi altri giornali e riviste americane e europee.
Nel frattempo si lega ad un gruppo di giovani scrittori e insieme leggono avidamente i romanzi di Kafka, Faulkner, Virginia Woolf.
Nel 1954 torna nuovamente a Bogotà come giornalista de El Espectador e pubblica il racconto "Foglie morte".
Nel 1956 trascorre alcuni mesi a Roma, dove segue dei corsi di regia, in seguito si trasferisce a Parigi. Nel 1958 sposa Mercedes Barcha e, dopo la vittoria di Fidel Castro, visita Cuba e lavora (prima a Bogotà, poi a New York) per l'agenzia "Prensa latina", fondata dallo stesso Castro.
A Città del Messico, nel 1962, scrive il suo primo libro "I funerali della Mama Grande" che contiene anche "Nessuno scrive al colonnello", lavori con i quali si comincia a delineare il fantastico mondo di Macondo.
Nel 1967 pubblica "Cent'anni di solitudine", che ebbe subito un grande supporto da parte della critica e che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
Marquez scrisse così anche "L'autunno del patriarca", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera", fino al Premio Nobel nel 1982. Il suo ultimo romanzo "Non sono venuto a far discorsi" è del 2010.
A Città del Messico, nel 1962, scrive il suo primo libro "I funerali della Mama Grande" che contiene anche "Nessuno scrive al colonnello", lavori con i quali si comincia a delineare il fantastico mondo di Macondo.
Nel 1967 pubblica "Cent'anni di solitudine", che ebbe subito un grande supporto da parte della critica e che consacrò Marquez come uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
Marquez scrisse così anche "L'autunno del patriarca", "Cronaca di una morte annunciata", "L'amore ai tempi del colera", fino al Premio Nobel nel 1982. Il suo ultimo romanzo "Non sono venuto a far discorsi" è del 2010.
La sua prosa è sempre scorrevole, ricchissima, immaginifica e costantemente pervasa di una amara ironia; la struttura dei suoi romanzi complessa e articolata, con frequenti intrecci fra realtà e fantasia, fra storia e leggenda, con una grande padronanza nel gestire diversi piani di lettura, anche allegorici, oltre che di un uso sapiente dei flashback e dello svolgersi di vicende parallele.
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Un buon libro lascia al lettore l'impressione di leggere qualcosa della propria esperienza personale. O. Lagercrantz