giovedì 23 agosto 2012

Recensione: LO STRANIERO (A. Camus)



Altro libro terminato durante le vacanze svizzere: 

LO STRANIERO
di Albert Camus 


Bompiani Tascabili
176 pp
Trama

Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne.



Lo straniero (in fr. L'Etranger) è un romanzo del 1942, che la critica letteraria definisce "esistenzialista".
Protagonista un uomo di circa 30 anni; all'inizio della storia lo vediamo recarsi al funerale della madre, già da tempo ospite di una casa di riposo.
Dal funerale in poi, una serie di piccoli eventi e di pochi personaggi ruoteranno attorno al nostro Mersault, dando movimento e colore alle sue giornate e "decidendo" anche il corso della sua vita.

C'è il vecchio Salamano, che litiga sempre col suo cane; c'è l'amico Celeste, c'è Maria (amica e amante di Mersault, che vorrebbe farsi sposare da lui) e soprattutto c'è Raimondo, a causa del quale il nostro eroe andrà incontro a "qualche guaio".
Raimondo ha infatti un'amante, che lui schiaffeggia con violenza; il fratello della donna, insieme a tre amici (tutti e quattro di nazionalità araba) cercheranno di vendicarsi.
Per una serie di circostanze, Mersault si troverà implicato nella faccenda e ucciderà un arabo, subendo quindi un processo per omicidio.

Ciò che colpisce di questo romanzo, sin da subito, è il carattere del protagonista: indifferente a tutto ciò che accade attorno a lui, emotivamente passivo...

Al funerale della madre non versa una lacrima, fuma, fa colazione, mostra la più ... sincera!... indifferenza.
Stesso atteggiamento verso gli altri, compresa Maria, che pare innamorata di lui; ma per Mersault la parola d'ordine è "per me è lo stesso": sposarsi, lavorare ad Algeri piuttosto che a Parigi, l'amicizia con Raimondo..., sembra che questo tipo di scelte non lo coinvolgano assolutamente, che nulla lo chiami ad essere attivo protagonista della propria vita, nelle cose piccole come nelle grandi.
Mersault non è cattivo, anzi sembra anche abbastanza socievole (non di molte parole, eh), affabile, pacifico, paziente; va anche molto ad umore e a sensazioni: lui vive il presente a livello di "sensazioni del momento".

E' un tipo che, sì, pensa molto, si fa un sacco di elucubrazioni mentali, ma c'è poco di sentimentale ed emotivo in lui: riflette sul senso delle cose che lui o gli altri fanno, sul senso della vita e della morte (soprattutto nella seconda parte del libro), ma sempre con distacco, come se guardasse attraverso uno specchio qualcosa che proprio non lo riguarda.
La cosa più sconcertante è il distacco emotivo vissuto a proposito del proprio "destino": durante il processo e il dibattimento, davanti alle accuse del p.m. e ai tentativi (alquanto blandi) di difesa da parte del proprio avvocato, emergono sempre più forti l'indifferenza e il cinismo di quest'uomo.

Mersault non capisce il perchè di tutto questo "gran parlare" di lui, del suo rapporto con la defunta mamma, il suo atteggiamento; tutte cose che passano in primo piano al processo, prima ancora del delitto in sè.
Il dibattimento infatti ruoterà attorno a Mersault uomo, non tanto sulla dinamica dell'omicidio - anche perchè lui stesso non fornirà molti elementi su cui dibattere -: ciò che l'accusa sottolineerà è la crudeltà di un uomo che non ha alcuna remore, alcun rimorso, alcuna parola di pentimento di fronte alla realtà del proprio delitto.

RECENSIONE: FIORE DI SCOZIA di S. Auci

Vacanze terminate ed eccomi qui a riscrivere attorno a ciò che non mi ha mai abbandonato, nè in viaggio nè nei posti in cui sono stata: i libri!!
Son riuscita a dedicarmi e a terminare tre libri ed in questi giorni non mi resterà che scrivere le recensioni!

reading


Allora iniziamo dal primo che ho terminato: FIORE DI SCOZIA, di Stefania Auci (QUI per la scheda).


Era da un po’ di tempo che non leggevo un romanzo storico della Harlequin Mondadori e sono contenta di aver “ripreso i rapporti” attraverso questo romance di Stefania Auci, Fiore di Scozia.
C’è da dire, come premessa, che mi piacciono le storie d’amore; non posso negare di essere un tipo fondamentalmente romantico, che spesso e volentieri sogna “ad occhi aperti”; non nascondo neanche che ricerco, il più delle volte, nelle storie che leggo, non solo personaggi e storie nelle quali possa immedesimarmi e a cui appassionarmi, ma anche l’happy ending.
Eh sì, ho questo viziaccio, questo difettuccio: non riesco ad amare totalmente le storie che non terminano con “note positive”; non dico il classico lieto fine da favoletta (il tanto amato dai bambini “… e vissero felici e contenti”), ma un raggio di speranza lo voglio….!!
E lo so che nella vita reale “i buoni non vincono sempre” e la “giustizia non trionfa sempre” ma onestamente quando leggo non è che desidero che qualcuno mi ricordi la “cruda realtà” (la conosco già…), quanto piuttosto spostarmi un una “dimensione” in cui, a forza di insistere, di combattere, di stringere i denti, di fare sacrifici…, qualche soddisfazione e qualche aspettativa di felicità siano quanto meno possibili..!
Se a tutti gli elementi menzionati sopra, aggiungiamo il contesto storico-sociale, per me assolutamente fondamentale, e beh, allora vado a nozze…; tendo sempre a scegliere romanzi ambientati nei secoli passati, possibilmente antecedenti al ‘900.
Fiore di Scozia è un romanzo che contiene tutti quegli elementi che attraggono la mia attenzione: personaggi ben delineati a livello fisico e caratteriale, amore e passione, intrighi, ingiustizie, soprusi… inseriti nella Scozia del 1745-1747, durante la rivolta giacobita, capeggiata dal pretendente al trono Carlo Stuart, per liberare la Scozia dalla Corona inglese.
Come la stessa Autrice spiega brevemente a fine romanzo, non ci sono purtroppo molte informazioni in italiano su questo episodio storico, il che rende la scelta da parte della stessa ancora più apprezzabile, per quel che mi riguarda, visto che adesso in me si è accesa una certa curiosità verso questa parte di storia europea non molto nota ai più.
La trama di per sé non è complessa, anzi è semplice e “lineare”: i due scozzesi, la bella Deirdre e il suo amato fidanzato Alexander, sono promessi sposi; a dividerli, la guerra, il desiderio di combattere per la libertà del proprio Paese; ad unirli, il loro amore forte, la promessa di essere fedeli l’uno all’altro, la speranza di poter vivere in un Paese libero!
Ma i sogni non coincidono sempre con la realtà e il destino ha in serbo qualcosa di diverso per i due e per le loro famiglie.
Alex andrà a combattere ma, ahilui, l’esercito di Carlo non è adatto a fronteggiare quello armato ed organizzato degli inglesi; le cose non vanno come gli scozzesi speravano e molte saranno le perdite umane, materiali…: le guerre, si sa, non lasciano mai indenni coloro che ne sono coinvolti e recano solo dolore, morte, rovina, desolazione.
In situazioni drammatiche come queste, l’amore di Deirdre e Alex si trova a dove affrontare la propria “piccola guerra personale”, a causa di persone che invaderanno il campo dei due sposi, per poter con la forza e la cattiveria imporre il proprio volere, il proprio egoismo.
Ad insidiare l’amore dei due, un uomo, un traditore della Patria, che preferisce voltare le spalle al proprio Paese pur di salvare la pelle, “vendendosi” al nemico e offrendogli i propri servigi; quest’uomo porta il nome di Sean Mourdant.

martedì 14 agosto 2012

Buone vacanze ... ^_^



Ed eccomi qui a salutarvi!!
Domattina parto per la Svizzera, vado a trovare mio fratello e mia cognata - sposati da poco -, quindi non posso garantire la mia presenza sul blog, anche se cercherò di collegarmi!
Certo, le vacanze sono vacanze, ma è pur vero che per me scrivere no è mica un lavoro!!
Ad ogni modo, per sicurezza, ci salutiamo, anche se per poco!!

BUON FERRAGOSTO E DIVERTITEVI!!!!!!


PROVIAMO A FARE IL CAST ITALIANO DI "IL CONTE DI MONTECRISTO"



Qualche settimana fa avevo provato a fare il cast di attori per un improbabile (impossibile) film di cui dovrei essere la regista; il film doveva essere tratto dal classico "Il conte di Montecristo", del bravo Dumas padre (la follia era iniziata qui) e a quanto pare prosegue....

L'altra volta il cast era tutto straniero...; questa volta chiamo all'appello attori italiani!! ^_^

daniele - edmond
Allora, iniziamo da lui..., da Edmond Dantès: io ci vedrei bene un uomo pieno di fascino latino,  come quello che a mio gusto appartiene a ...  Daniele Liotti...!
Che dite?

Poi, in questa foto mi pare abbigliato un pò stile 800-inizi '900, capigliatura compresa, quindi... ci facciamo un'idea di come potrebbe essere il nostro eroe francese!!


Mercedes - M. Grazia
Ma proseguiamo con Mercedes...
Inizialmente avevi pensato ad un tipo come Monica Bellucci o Maria Grazia Cucinotta; ammetto che di viso preferisco un pò di più la Bellucci, ma vado a simpatia, quindi la Cucinotta!!





Haydèe - Federica
Per la parte della bella e giovanissima greca Haydèe, chiederei a Federica Citarelli (a me mai pervenuta prima di oggi)...
Mamma mia, difficilissimo trovare un'attrice giovane italiana che rispecchi la mia idea di questo personaggio (esteticamente, intendo)... E poi ammetto di non conoscere molto il panorama del cinema italiano ..!! :((



Dantes padre - Massimo


Vabbè, andiamo avanti!
Per il ruolo di Dantès padre, arruoliamo Massimo Ghini, invecchiato per benino!




Villefort - Kaspar
A Villefort dò il volto del simpatico Kaspar Capparoni...


franco-danglars
Danglars... Credo che potrei scegliere Franco Castellano.















Mrs Villefort - Gabriella
Per la moglie di Villefort, 
Gabriella Pession.


Mrs. Danglars - Valeria




La moglie di Danglars, invece, ha il volto di Valeria Golino.






Valentine - Martina
A Valentina Villefort diamo il faccino dolce di Martina Stella.

Albert - Antonio

Albert Morcerf?? Eh.., pensavo ad una bellezza come Antonio Cupo!










Mondego - Luca
Il padre di Morcerf, Fernando Mondego, verrà interpretato da Luca Ward, la cui voce mi fa letteralmente impazzire!!!!!!! ^_^



Eugene - Cristiana
La vivace e testarda Eugene potrebbe avere il visino di Cristiana Capotondi.








Maximilien - Riccardo
Il fidanzato di Valentine, grande amico di Montecristo, Massimiliano Morrel, potrebbe essere interpretato da Riccardo Scamarcio, così non lo separiamo dalla sua bella!!


CHE NEL PENSATE DEL MIO CAST??? ^_^

Wishlist: "I Miserabili" - "La casa di vetro"



La rubrica "I libri che vorrei" la associo sempre ad un sospiro...!!
Eh sì, perchè son davvero tanti i libri che vorrei inserire in libreria per poi gustarmeli a tempo debito, ma non è così automatico, per me, acquistarli tutti nei tempi che vorrei, quindi un pò di sospiro malinconico ci sta!!

Allora, parte da un'opera che è a buon diritto considerata un capolavoro della letteratura:

I MISERABILI
di Victor Hugo

I miserabili. Ediz. integrale
Ed. Newton Compton
Collana I Mammut
a cura di R. Reim
trad. di E. De Mattia
942 pp
14.90 euro
2008
Sinossi

In questo grande romanzo, tra i più importanti della letteratura francese, Victor Hugo riversa gran parte della sua esperienza umana e sociale, per costruire una storia di fatica, esilio, amore e povertà. Un'epopea della miseria e un imponente affresco d'epoca che, nella Parigi dell'800, vede protagonisti alcuni indimenticabili personaggi, come Jean Valjean, la solare Cosette, Fantine, il cupo ispettore Javert: anti-eroi ricchi di luci e ombre, capaci di gesti scellerati ma anche di azioni generose e commoventi. 
Una storia dal ritmo incalzante, magistrale e irripetibile per l'autenticità delle emozioni e per la complessità della trama narrativa.

L'autore.
Victor-Marie Hugo (1802 – 1885) è stato un poeta, drammaturgo, saggista, scrittore, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani francese, considerato il padre del Romanticismo in Francia. Seppe tenersi lontano dai modelli malinconici e solitari che caratterizzavano i poeti del tempo, riuscendo ad accettare le vicissitudini non sempre felici della sua vita per farne esperienza esistenziale e cogliere i valori e le sfumature dell'animo umano.
I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa.
L'autore cominciò a "meditare" sull'opera "I miserabili" nel 1845 ma la prima pubblicazione fu ad opera di Lacroix nel 1862.

L'altro direi che è più recente... ^_^

LA CASA DI VETRO
di Simon Mawer

La casa di vetro
Ed. BEAT
Collana Beat
464 pp
9 euro
2011
Trama

Viktor e Liesel Landauer sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. 
La famiglia ebrea di Viktor possiede un impero industriale che produce automobili e motociclette, Liesel appartiene all'alta borghesia tedesca. 
Dopo aver attraversato la Carinzia, i Landauer si dirigono a Venezia. In occasione di una festa in un antico palazzo sul Canal Grande, incontrano Rainer von Abt, celebre architetto dai modi eleganti. 
Von Abt si impegna con Viktor in un'appassionate conversazione sull'architettura moderna. 
La casa di vetro
ed. Neri Pozza
18 euro
Quando illustra la sua idea di costruzione con materiali non convenzionali come il vetro e l'acciaio, Viktor si entusiasma a tal punto da proporgli di disegnare una casa per loro a Mesto, in Cecoslovacchia. Von Abt accetta e nel 1929 iniziano i lavori della casa di vetro, un magnifico edificio modernista fondato su una radicale concezione dello spazio aperto, trasparente. 
Una volta finita, la casa diviene il centro dell'esistenza dei Landauer. 
E nella casa di vetro che compare sulla scena Hana, donna giovane, spregiudicata, con molti amanti oltre a un marito, che stabilisce subito un morboso, intimo rapporto con Liesel. 
È dalla casa di vetro e dalla sua rarefatta eleganza che Viktor a volte fugge tra le braccia della seducente Kata. 
Così, tra amori proibiti e segreti inconfessabili, prosegue la vita dorata dei Landauer finché l'avvento del nazionalsocialismo non si abbatte come una scure sulla loro esistenza e sulla loro magnifica dimora.
I Landauer fuggono in America e la casa diviene un laboratorio per gli esperimenti genetici dei nazisti.
Romanzo struggente, commovente, straordinario, basato sulla storia vera di casa Tugendhat, il celebre edificio di vetro e acciaio costruito da Mies van der Rohe a Brno per una ricca famiglia ebrea, La casa di vetro illumina il tramonto di un’epoca di splendore e magnificenza, bruscamente travolta dalla prima guerra mondiale e definitivamente annientata dalla seconda, con gli orrori del nazismo prima e dello stalinismo poi. 

Giudizi:

«La casa sopravvive agli orrori del secolo mentre il mondo dorato dei Landauer va in pezzi».
il Venerdì

«La reale vicenda di Villa Tugendhat, da abitazione privata a sede di esperimenti genetici sotto il nazismo, a centro fisioterapico per bambini malati, infine a museo».
D - la Repubblica delle Donne 
L'autore.
Simon Mawer è uno scrittore britannico; ha vissuto a lungo a Cipro e a Malta; attualmente vive a Roma  con la moglie e i due figli. È autore di altri sei romanzi, tra i quali Mendel’s Dwarf, che ha concorso per il Booker Prize eThe Fall, che ha vinto il Boardman Tasker Prize. 




VIAGGIARE LEGGENDO. I luoghi di "IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI"



978-88-541-3194-1
Ed. Newton Compton
Collana Nuova Narrativa Newton
352 pp
9.90 euro
e-book 4.99 euro
Anno pubblicazione: agosto 2011 
Di recente avevo terminato di leggere e quindi recensito IL MERCANTE DI LIBRI MALEDETTI (qui); eccomi adesso a fare un viaggetto insieme a voi nei posti citati dall'autore, Marcello Simoni!
Non sono una guida turistica provetta e professionale, lo so, quindi prendete questi post come una "curiosità" che poi ciascuno potrà approfondire in base alle proprie passioni ed ai propri interessi!


Tutto ha inizio dall'abbazia San Michele della Chiusa, più nota come Sacra di San Michele, complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della Val di Susa (qui il sito).
In basso a sinistra la foresteria, al centro il monastero e in alto la Chiesa
San Michele della Chiusa

Cenni storici.
L'abbazia nasce sul finire del sec. X, ma il secolo XII segna il culmine della potenza della comunità abbaziale, ricca di numerosissimi possedimenti che spaziano sino alla Francia e alla Spagna; successive alterne vicende avviano la comunità ad un graduale declino fino alla soppressione del centro monastico decretato da Gregorio XV nel 1622. Bisogna attendere gli anni '9, quando la Regione decide di fare della Sacra il Monumento simbolo del Piemonte e ne finanzia sostanziali lavori di restauro, con queste motivazioni.
La sua struttura architettonica è davvero originale e particolarmente complessa in quanto la basilica a 3 navate poggia non sul terreno ma sulle cappelle preesistenti e tutto l'insieme del basamento, delle scalinate e dei contrafforti di sostegno fa corpo unico con le contorte masse rocciose della montagna: un'impresa costruttiva veramente ammirevole se pensiamo alle limitate tecnologie del medioevo.

navata centrale
Simoni parla del monastero di Santa Maria del Mare, sito tra Ravenna e Venezia; beh, pare che questo sia l'unico luogo non identificabile nella realtà...

Quindi proseguiamo il viaggio e giungiamo all'abbazia di Pomposa, situata in provincia di Ferrara, risalente al IX secolo e una delle più importanti di tutto il Nord Italia (lo stesso autore ce lo ricorda: "era uno dei templi benedettini più rinomati della penisola, noto come monasterium in Italia primum").
veduta aerea

L'abbazia che noi oggi ammiriamo venne consacrata nel 1026 dall'abate Guido. Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest'abbazia, il monaco Guido d'Arezzo inventò le note musicali moderne. Vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, fra il 1040 e il 1042, chiamato a istruire i monaci.
Nel 1653 papa Innocenzo X soppresse il monastero, che nel 1802 venne acquistato dalla famiglia ravennate Guiccioli. Alla fine dell'XIX secolo la proprietà passò allo Stato italiano.


campo s. bartolomeo
Di Venezia, viene menzionato Campo San Bartolomeo, a pochi passi da Rialto e che ad oggi è considerato il cuore socio-economico di Venezia .







S. Marco interno
Non poteva passare sotto silenzio la basilica di San Marco (qui il sito), cattedrale della città.
La prima Chiesa dedicata a San Marco, voluta da Giustiniano Partecipazio, fu costruita accanto al Palazzo Ducale nell'828 per ospitare le reliquie di San Marco trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. 


Questa chiesa sostituì la precedente cappella palatina dedicata al santo bizantino Teodoro, edificata in corrispondenza dell'attuale piazzetta dei leoni, a nord della basilica di San Marco.
S. Marco
La primitiva chiesa di San Marco venne poco dopo sostituita da una nuova, sita nel luogo attuale e costruita nell'832; questa però andò in fiamme durante una rivolta nel 976 e fu quindi nuovamente edificata nel 978 da Pietro Orseolo I. La basilica attuale risale ad un'altra ricostruzione che ricalcò abbastanza fedelmente le dimensioni e l'impianto dell'edificio precedente. 
La nuova consacrazione avvenne nel 1094; la leggenda colloca nello stesso anno il ritrovamento miracoloso in un pilastro della basilica del corpo di San Marco, che era stato nascosto durante i lavori in un luogo poi dimenticato. Nel 1231 un incendio devasta la basilica di San Marco che viene subito restaurata.

Dalle tavole dei fumetti al cinema: IL CORVO - The Crow



N. 0
Ieri sera ho quasi obbligato mio marito a guardare un film che a me piace sempre rivedere ma che lui si era sempre rifiutato di vedere anche solo per una volta!

n.1
Sto parlando de IL CORVO - THE CROW, reso celebre soprattutto a motivo della morte sul set dell'attore protagonista, Brandon Lee.

Ma partiamo dal fumetto, dal quale è stato tratto il film.
L'autore è James O'Barr, che si mise all'opera nel lontano 1981, quando era nei Marines.
"Mi arruolai nei Marines dopo aver perso una persona a me molto cara in un tragico incidente. Non riuscivo a vivere la mia vita ne' a prendere decisioni a causa della rabbia e frustrazione che erano dentro di me. Se non fossi riuscito a liberarmi, quei sentimenti mi avrebbero distrutto. Un giorno cominciai a disegnare "Il Corvo" e sia la storia che le matite vennero fuori di "getto", ha spiegato il fumettista in merito alla genesi della storia de Il Corvo.
n.2
 La tragedia personale di O'Barr venne fusa con un reale fatto di cronaca: una coppia uccisa per un anello di fidanzamento da 30 dollari. "E' sconvolgente, due vite bruciate per soli 30 dollari... Allora cominciai a lavorare sull'idea di un amore cosi' forte da trascendere la morte, di un'anima tormentata dal torto subito che non avrebbe mai avuto pace finche' non avesse avuto la sua vendetta".
n.3
Il primo numero de "Il Corvo" vide la luce nel febbraio dell'89, suscitando un notevole interesse tra gli appassionati di fumetti alternativi. 
Fin dalla sua prima pubblicazione la storia di Eric Draven ha colpito ed affascinato, sia per la trama che per il disegno dell'autore, che realizza tavole estremamente cupe ed a tratti inquietanti. Il fumetto è stato tradotto in quasi una dozzina di lingue e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. 
La serie italiana era di 3 volumi, più il n.0 che conteneva informazioni su personaggi autore e trasposizione cinematografica.  

Trama
Il Corvo narra la triste storia di Eric, picchiato e ucciso insieme alla sua ragazza da una banda di malviventi. 
Due sono le cose che tengono in vita Eric: la voglia di vendetta e una presenza sovrannaturale incarnata da un corvo
Nella fattispecie il corvo è ciò che gli ha permesso di ritornare in "vita" ed essere praticamente immortale, difatti egli nonostante soffra, non viene ucciso o abbattuto. 
La figura vive di sofferenza e follia che lo spinge ad una vendetta spietata. 
Eric si trasforma dunque in un angelo della morte, un antieroe dark che man mano va eliminando i responsabili dello stupro e dell'omicidio della sua amata Shelly. 
Alla fine Eric Draven può quindi raggiungere la ragazza nel regno dei morti, dove finalmente potranno vivere insieme per tutta l'eternità.

L'autore.
James O'Barr nasce nel gennaio del '60 nei dintorni di Detroit dove viene allevato da genitori adottivi. Autodidatta, O'Barr subisce l'influenza da un lato, della scultura rinascimentale (Michelangelo in particolare), dall'altra, dei fumetti (sopratutto Spirit di Will Eisner). 

ADATTAMENTI CINEMATOGRAFICI.

TIMECRIME: USCITE AGOSTO 2012



Appuntamento con le anteprime, questa volta della TimeCrime!
Quali storie ci regaleranno suspense e momenti di "inquietante curiosità"?

Bene, il primo romanzo ha un titolo che dà più sul mitologico che sul thriller, ma la trama è molto interessante!
Comunque entrambi hanno un elemento che di solito cattura molto l'attenzione (la mia, di sicuro!): la presenza di psicologi/psichiatri e che devono sbrogliare la matassa entrando nella mente di qualche pericoloso psicopatico!

Il canto delle sirene
Ed. TimeCrime
Collana Narrativa
400 pp
10 euro
USCITA: 30 AGOSTO 2012
IL CANTO DELLE SIRENE
di Val McDermit

Trama

Bradfield, una cittadina a ovest di Londra. Finora, gli unici serial killer che lo psicologo Tony Hill abbia mai incontrato sono al sicuro dietro le sbarre di una cella. 
Ma stavolta è diverso: il colpevole è libero, e per torturare e uccidere le sue vittime ha tratto ispirazione da una visita al Museo della Tortura di San Gimignano... 
Il terrore s’impadronisce della città: sembra non esserci alcuna correlazione tra gli omicidi, tanto che è impossibile tracciare un profilo del killer, quasi che le vittime vengano scelte a caso. 
Nessuno si sente al sicuro, mentre la polizia si perde tra mille false piste e sulla stampa iniziano ad apparire strani, inquietanti messaggi scritti forse dall’assassino stesso, intelligente, coltissimo, invisibile. 
Un assassino che vede nell’omicidio il compiersi di un destino, e il cui scopo è uccidere come se fosse un’esperienza artistica, dalla coreografia impeccabile, visto che ogni dettaglio è di vitale importanza quando la missione che si deve portare a termine è ‘perfezionare nella morte’.

L'autrice.
Val McDermid, la grande ‘signora del crime’ della letteratura britannica, è nata il 4 giugno 1955 a Kirkcaldy, in Scozia, da una famiglia operaia. Ha scritto tre serie di romanzi polizieschi, quella di Lindsay Gordon, quella di Kate Brannigan e quella di Tony Hill, di cui Il canto delle sirene, Vincitore del Gold Dagger Award for Best Crime Novel of the Year, costituisce il primo libro e dalla quale, tra il 2002 e il 2008, è stata tratta una fortunata serie televisiva. Autrice pluripremiata, tradotta in 25 Paesi, Val McDermid è stata insignita nel 2010 del Cartier Diamond Dagger alla carriera. Omosessuale militante, ha avuto un figlio dalla compagna grazie all’inseminazione artificiale. Vive a Manchester con tre gatti.


Vittime
Ed. TimeCrime
Collana narrativa
350 pp
10 euro
USCITA: 30 AGOSTO 2012
VITTIME
di Jonathan Kellerman

Trama
Immergersi nell’insania che si annida dietro agli omicidi più brutali e sconcertanti è quello che lo psicologo Alex Delaware sa fare meglio. Ma era dai tempi di Jack lo Squartatore che non ci si trovava dinnanzi a una scena del delitto così agghiacciante. Una donna. Il ventre squarciato. Intorno al collo, avvolti come un grottesco monile, gli intestini. Delaware e il tenente Milo Sturgis collaborano da tempo, ma stavolta sembrano non avere alcuna pista da seguire; e quando altri omicidi vengono compiuti seguendo lo stesso, atroce rituale, diventa evidente come tra le vittime manchi la minima connessione. Il solo indizio che l’assassino lascia dietro di sé è un pezzo di carta sul quale ha tracciato un punto interrogativo: un segno di scherno nei confronti della polizia o forse un’incongrua, disperata richiesta di aiuto. Nel tentativo di trovare una risposta, Delaware inizia a indagare su un vecchio istituto psichiatrico dove un tempo esisteva una speciale unità di cura: tra quelle mura potrebbe annidarsi una terribile verità, sepolta in un passato di disperazione e di violenza che non sarebbe mai dovuto riaffiorare.

L'autore.
Jonathan Kellerman è nato a New York nel 1949. Specializzato in neuropsichiatria infantile, ha utilizzato le proprie conoscenze in molti dei suoi romanzi così come nella serie dedicata ad Alex Delaware, di cui Fanucci Editore ha pubblicato Ossessione (2009), Ossa (2010), Una prova schiacciante (2011) e L’inganno (2011). Autore di crime best seller, tradotto in venti Paesi, è stato insignito dei premi Goldwyn, Edgar e Anthony, e ha concorso per lo Shamus Award. Attualmente professore di Pediatria e Psicologia presso la Keck School of Medicine della Southern California University, Kellerman vive tra la California e il New Mexico con la moglie Faye, anche lei scrittrice, e i loro quattro figli.

RECENSIONE: NELLA TERRA DELLA NUVOLA BIANCA di Sarah Lark




Eccomi alla recensione del romance NELLA TERRA DELLA NUVOLA BIANCA di Sarah Lark, di cui abbiamo parlato QUI.

Image of Nella terra della nuvola bianca

Edizioni Sonzogno

Collana romanzi
Pagine 512
Prezzo 21.50
Uscita Giugno 2012

Esordisco col dire che il libro mi è piaciuto, nel suo complesso, come storia e anche anche per come era strutturato e narrato; certo, ci sono cose che ho gradito meno ma... andiamo per gradi!

La storia parte dall'Inghilterra del 1852; le protagoniste femminili, attorno alle cui vite si intrecciano altri personaggi nonché le successive generazioni, sono due donne coraggiose anche se con diversa personalità: c'è Helen Davenport, una giovane di circa 27 anni, istruita, che fa l'istitutrice presso la famiglia Greenwood, ai due ragazzini William e George (che ritroveremo nel corso della narrazione); è una giovane educata, cortese, buona, timida, esteticamente carina, che però sente che la propria vita a Londra le va stretta; ed ecco che un annuncio su un giornale diventa per lei l'occasione per cambiare la propria vita: uomini residenti nelle colonie inglesi in Nuova Zelanda sono in cerca di mogli devote alla famiglia e alla casa, pronte a trasferirsi in questa parte del mondo che ha ancora un che di "selvaggio", di non "colonizzato".
Dall'altra parte c'è un'altra giovane, Gwyneira Silkham, 17enne, rossa, vivace, dal temperamento più forte e spavaldo di Helen; una ragazza nobile, una milady singolare, che mal gradisce le formalità della nobiltà inglese e che preferisce di gran lunga cavalcare ed occuparsi dell'allevamento di pecore, insieme alla sua fedele cagnolina Cleo.
Ma anche Gwyn, come Helen, si troverà nella condizione di dover lasciare l'amata Inghilterra ed imbarcarsi sulla Dublin, per prendere marito, a causa di un ...  "piccolo errore" da parte del padre.
Certo, le due andranno in sposa a due uomini diversi, e per carattere e per ceto socio-economico: il marito di Helen - Howard O'Keefe - non sarà l'allevatore benestante e gentile che lei si era immaginata..., e il marito di Gwyn, Lucas Warden, non sarà il lord intraprendente e "macho" adatto ad una personalità frizzante come quella della giovane..., ma questo farà sì che le due donne siano accomunate da un destino comune, che ahimè le riserverà pochi momenti di felicità e troppi di amarezza e di dolore...!

lunedì 13 agosto 2012

Books&Title (7)




Appuntamento con "I titoli più belli dei libri"!!!
Mi piacciono tutti e tre più o meno allo stesso livello ed ecco il perchè ...

IL VERO è UN MOMENTO DEL FALSO (L. Extebarria, ed. Guanda, 300 pp, 17 euro, 2011). Di questo titolo mi colpisce l'originalità e il fatto che mi faccia pensare: che vuol dire questa frase? Davvero il vero non è altro che un momento, una "tappa", una sfaccettatura del falso? Di perè, la frase sembra molto contraddittoria, perchè vero e falso sono due realtà opposte! Ma pensandoci..., non è forse vero che tante volte alcune nostre "verità" son poi delle "mezze verità", e quindi delle bugie (qualcuno le definisce "bianche" o "piccole", ma a prescindere dal colore e dalla "misura", sono bugie e basta, no...?)..?
Insomma questo titolo mi attirerebbe perche stimolerebbe la mia curiosità  a motivo della mia parte "cervellotica" ^_^

CERTI FIORI STANNO ALL'OMBRA (A. Ferrara, ed. EL, 132 p, 10.50 euro, 2012). Anche questo è bello!!! E' molto evocativo e mi fa pensare ad una trama molto profonda, particolare. Si sa, le piante ed i fiori hanno bisogno di sole..., ma evidentemente anche le ombre sono importanti....; lo diceva anche Jane Eyre: le ombre non sono meno importante della luce. Ecco, un titolo così prenderebbe la mia fantasia e sarei curiosa di sapere cosa può nascondersi dietro queste poche paroline!

PER FORTUNA MI HAI TRADITO! (Ildikó von Kürthy, Sonzogno, 288, 18 euro). Titolo divertente!! ;)
Essere traditi non è mai una bella esperienza, in nessun campo della vita!! Però chissà che qualche volta non sia una.. benedizione!! Magari da una cosa brutta a volte vengono fuori altre novità gradite ed inaspettate!! Questo titolo mi piace perchè mi farebbe pensare ad un libro leggero, ad una storia fresca e divertente!

A VOI PIACCIONO?? QUALE PREFERITE E PERCHE'?
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