In occasione dell'ultimo capitolo che chiude la trilogia paranormale della White (con "Senza fine", uscito il 29 maggio), mi son letta il primo volume "Paranormalmente"; ovviamente, cercherò di leggermi il prima possibile anche "A caccia di fate".
PARANORMALMENTE
di Kiersten White
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Ed. Y Giunti
Trad. S. Reggiani
416 pp
9.90 euro
2011 |
Trama
Evie sogna una vita normale, ma quando a sedici anni si ha il dono di vedere i mostri e si è un'agente dell'Agenzia Internazionale del Contenimento del Paranormale anche la ricerca della normalità può essere un'avventura.
Se poi ci si mette una sirena come amica del cuore, una fata dei boschi maschio come ex e una cotta per un aitante mutaforma, la missione diventa quasi impossibile...
Ma fra mille avventure, e qualche momento di romanticismo, dopo aver sconfitto un'oscura profezia delle fate, aver salvato il mondo del paranormale e aver fatto i conti con la sua vera identità, Evie, accoccolata sotto una coperta con Preston, il suo mutaforma, sentirà le loro anime fondersi e l'amore trionferà su tutto, nel mondo normale, e anche in quello un po' più strano. Ironico e dissacrante, Paranormalmente è un romanzo pieno di azione e di fantasmagorici colpi di scena.
Una lettura divertente e originale che sfata i miti fantasy più in voga ridicolizzando i vampiri e ingentilendo i lupi mannari.
Kiersten White ha regalato ai lettori più giovani questo divertente romanzo dai personaggi carismatici, il più fresco ed originale libro sul paranormale dell'anno.
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il mio pensiero |
Ho letto questo primo libro della trilogia
Paranormalcy con la leggerezza e la spensieratezza con cui si legge un fantasy "senza troppe pretese".
In che senso?
Paranormalmente non è un capolavoro della letteratura fantastica, non brilla per assoluta originalità, non vi è una trama complessa e personaggi di non so quale spessore psicologico..., ma è senz'altro uno di quei libri che ti fanno passare delle ore spensierate, è una lettura piacevole che vi farà sorridere più di una volta.
La protagonista è la sedicenne Evelyn (per tutti Evie) ed è proprio lei a narrarci le sue avventure con quella freschezza tipica degli adolescenti che alla fine riesce a catturare il lettore e lo accompagna per mano in questo simpatico "viaggio incantato".
La bella e vivace Evie, sin da piccola, vive in un Centro, l'Agenzia per il controllo del Paranormale, che si propone l'obiettivo di acciuffare tutte le creature paranormali in giro per la terra: fate, troll, vampiri, lupi mannari, sirene....: tutti!!!
E la nostra eroina... che ci fa in questo posto?
Ciò che emerge immediatamente dalle prime pagine è che lei è lì al Centro per un motivo specifico: vede ciò che altri non vedono, riesce a percepire e riconoscere gli esseri paranormali, da sempre.
Caratteristica, questa, che non poteva lasciare indifferenti tutti coloro che lavorano nell'AICP, tra cui la rigida ma in fondo buona Raquel, che si prende cura di Evie da quando è piccola, la sorveglia, ne controlla l'educazione e tutto il resto; un po' come.. una mamma (quella che la ragazza non ha mai conosciuto).
Evie è abituata ad avere a che fare con le fate (maschi e femmine) belle e capricciose, con i troll che la spaventano, con i vampiri che a volte la irritano, con i lupi che qui sono molto docili...., è abituata a vivere al Centro...., alla vita che conduce e che la porta a girare per il mondo (attraverso il Sentiero delle Fate) a caccia di esseri paranormali da catturare e portare al Centro.
Eppure c'è qualcosa che non va... Ogni tanto, sbuca nella sua testolina, qualche strano pensiero, che poi tanto strano non è, se pensiamo ad Evie come ad un'adolescente.
La ragazza desidererebbe tanto andare a scuola, avere un armadietto, andare al ballo con un ragazzo, avere delle amiche...: tutte cose che le sono vietate, però.
E' inevitabile il senso di solitudine, di "freddo" che l'avvolge spesso e volentieri.
Menomale che c'è la sua cara amica Lish, una sirena vivace e affettuosa, con la quale può parlare di tutto, anche se pure in questo caso c'è un limite, perchè Lish vive in un acquario e non possono fare tutte le cose che farebbero le amiche.
Ad ogni modo, tutto sembra procedere come sempre finché un giorno al Centro non compare un giovanotto, un essere strano e "non classificato", nel senso che non è un paranormale identificabile; si capisce solo che è un "mutaforma", che ha una sorta di "consistenza acquatica" e che assume le sembianze più disparate.
Chi è questo ragazzo, il cui vero aspetto solo Evie può scorgere, seppure non con chiarezza?
Dall'ingresso di Preston, questo il suo nome, le giornate della bella teen ager cambieranno, non solo perchè finalmente c'è un suo coetaneo lì al Centro con cui parlare, ma anche perchè si innescheranno dinamiche particolari, in concomitanza con altri eventi fuori dal Centro, cioè l'uccisione di alcuni paranormali.
Chi è l'assassino?
E cosa c'entra con Evie?
Ma soprattutto, a complicare le cose saranno le frasi sibilline e dal vago sapore profetico della fata (maschio) Reth, che vuole Evie tutta per sè....: perchè?
Con una serie di avvenimenti descritti con vivacità dalla protagonista-voce narrante, con un linguaggio ironico, frizzante, tipicamente adolescenziale, attraverso le sue paure, i dubbi, le emozioni e i sospiri, la White ci condurrà lungo sentieri fatati, ci presenterà vampiri buffi e con le labbra poco sporche di sangue, ci farà sorridere di fronte a qualche coccola e slancio "amoroso" dolce ma non eccessivamente.... fino ad arrivare ad un finale, che finale vero e proprio non è perchè c'è il seguito...!
Evie è un personaggio simpaticissimo, che dà vita a momenti divertenti (con qualche nota meno frivola, se consideriamo Evie come un'adolescente che si sente sola, abbandonata dai genitori, "costretta" ad una vita particolare...), le azioni si svolgono in modo molto movimentato ma chiaro.
E' senz'altro una lettura godibile, adatta ai giovanissimi o a chi, a prescindere dall'età, si accosta ai fantasy senza sperare sempre e necessariamente di trovarsi ad opere "monumentali" che rimarranno nella storia della letteratura.
Lo consiglio a chi vuol leggere per divertirsi e sorridere, magari rivedendosi adolescente (per chi come me ha passato da un po' quella fase), alle prese con le prime cotte, i primi baci, la scuola...