il mio pensiero |
Non mi succede spesso di leggere raccolte poetiche ma, grazie a un membro del Gruppo di Lettura "feisbucchiano" che frequento, l'ho fatto e la raccolta è di quelle celebri:
FOGLIE D'ERBA
di Walt Whitman
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Foglie d’erba (Leaves of grass) è uno dei capolavori assoluti della letteratura americana di ogni tempo; il suo autore vi si dedicò dal 1855 (anno della prima edizione stampata, a spese dello stesso poeta americano) fino al 1892 (anno della morte dello stesso).
E' stata definita la "Bibbia democratica americana".
Lo stesso titolo dato alla racconta dà l'idea di qualcosa legato alla natura, alla vita, che evolve, cambia, si arricchisce.
Le tematiche affrontate sono diverse, quali la morte, la guerra ma in generale l'Autore parla di tutto ciò che concerne la vita quotidiana e, soprattutto, l'uomo stesso, con i suoi desideri (tanto quelli più nobili, quanto i più "carnali") e nella ferma convinzione che tutto ciò che vive, ogni istante, ogni parola, gesto, pensiero è degno di divenire poesia e quindi immortale.
Il Poeta si rivolge spesso alla propria anima, desidera cantare dell'uomo, con le sue contraddizioni; ma si rivolge anche ai lettori, ai posteri.
Egli desidera scrivere per dare a se stesso immortalità, parlando così tanto di cose materiali quanto immateriali, di tutto ciò che compone l'universo, compresa la morte.
Esprime tutto il piacere che ha nel guardarsi intorno e contemplare, osservare la vita e gli esseri umani in tutti i loro aspetti, nella fisicità, anche nella sensualità; davanti a tutto ciò che è vita lo sguardo del Poeta sembra stupito e ammirato.
Anche nei confronti della Morte, il Poeta è curioso, sereno, non la immagina come qualcosa di necessariamente negativo e non le attribuisce il significato di annientamento:
Non mancano - essendo un'opera dai fini anche autobiografici - i momenti in cui canta d'amore (senza nascondere la propria omosessualità):
E' presente anche il celebre passo decantato anche nel film "L'attimo fuggente".
"Canto me stesso, e celebro me stesso,E ciò che assumo voi dovete assumerePerché ogni atomo che mi appartiene appartieneanche a voi.
Io ozio, ed esorto la mia anima,Mi chino e indugio ad osservare un filo d'erba estivo.
La mia lingua, ogni atomo di sangue, fatti da questosuolo, da quest'aria,Nato qui da genitori nati qui e così i loro padri e così i padri dei padri,lo, ora, trentasettenne in perfetta salute, oraincomincio,E spero di non cessare che alla morte."
"Che cos'è l'erba? mi chiese un bambino, portandomene a piene mani; Come potevo rispondergli? Non so meglio di lui che cosa sia.Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione, fatto col verde tessuto della speranza.O forse è il fazzoletto del Signore,Un ricordo profumato lasciato cadere di proposito,Con la cifra del proprietario in un angolo sicché possiamo vederla e domandarci di Chi può essere?"
Esprime tutto il piacere che ha nel guardarsi intorno e contemplare, osservare la vita e gli esseri umani in tutti i loro aspetti, nella fisicità, anche nella sensualità; davanti a tutto ciò che è vita lo sguardo del Poeta sembra stupito e ammirato.
Anche nei confronti della Morte, il Poeta è curioso, sereno, non la immagina come qualcosa di necessariamente negativo e non le attribuisce il significato di annientamento:
"Tutto continua e tutto si estende, niente si annienta"
"Lodato sia l'insondabile universoPer la vita e la gioia, e per gli oggetti e il sapere curiosi,E per l'amore, per il dolcissimo amore - ma sia tre volte lodatoPer le fresche, avvolgenti, sicure braccia della morte.Nera madre che sempre ci scivoli accanto con passo leggero,Nessuno t'ha mai cantato un canto di caldo benvenuto?Lo farò io, allora, per esaltarti al di sopra d'ogni cosa,Ti offro un canto affinché, quando dovrai davvero venire, tu venga senza esitare.Avvicìnati, grande liberatrice,Quando li hai presi con te, io canto gioiosamente i mortiChe fluttuano perduti nel tuo amoroso oceano,Lavati dalle onde della tua beatitudine, oh morte."
Non mancano - essendo un'opera dai fini anche autobiografici - i momenti in cui canta d'amore (senza nascondere la propria omosessualità):
"Se tardi a trovarmi, insisti.
Se non ci sono in nessun posto,
cerca in un altro, perchè io sono
seduto da una qualche parte,
ad aspettare te...
e se non mi trovi piú, in fondo ai tuoi occhi,
allora vuol dire che sono dentro di te."
E' presente anche il celebre passo decantato anche nel film "L'attimo fuggente".
"Oh Capitano! Mio Capitano!il nostro duro viaggio è finito,la nave ha scapolato ogni tempesta,il premio che cercavamo ottenuto, il porto è vicino,sento le campane,la gente esulta, mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo e audace:ma, o cuore,cuore,cuore!gocce rosse di sangue dove sul ponte il mio Capitano giace caduto freddo morto."
Sicuramente una raccolta di poesie davvero belle, che mettono a nudo, in un certo senso, colui che le ha scritte e che rivelano una grande sensibilità nell'osservare il mondo e le persone attorno a noi, dando valore anche a ciò che sembra piccolo o banale, che sia un fiore, un sospiro, un filo d'erba, un bambino....
Il mondo della poesia è qualcosa di incantevole e certi autori non dovrebbero mancare nelle nostre letture, quindi lo consiglio!!!