martedì 21 gennaio 2014

In wishlist: COME PETALI NEL VENTO - PECCATI D'INVERNO



In WishList inserisco questi due romanzi, uno in uscita oggi, l'altro tra qualche giorno.

COME PETALI NEL VENTO
di Ru Freeman


Come petali nel vento
Ed. Piemme
Trad. M. Bastanzetti
546 pp
19.90 euro
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

Secondo un’antica leggenda, il Paradiso terrestre si trovava in Sri Lanka, “l’isola splendente”. 
Ma poiché, come dice la saggezza popolare, non esiste bellezza se non accompagnata da qualche forma di tenebra, un’altra leggenda vuole che l’isola sia nata da una “lacrima dell’India”.
 Può il destino essere scritto nel nome? 
Di certo il suo corso è imprevedibile, come un vento che arriva all’improvviso a scuotere un giorno sereno e un giardino dorato.
Quando la famiglia Herath si trasferisce a Sal Mal Lane, quel vicolo della città di Colombo è ancora un posto tranquillo. 
All’ombra dei grandi alberi dai fiori rosa, convivono pacificamente famiglie molto diverse per credo religioso ed estrazione sociale. 
Sono i bambini, con i loro giochi, a unire il vicinato. 
Mentre i grandi scrutano con una certa diffidenza i nuovi arrivati, è proprio la comunità dei più piccoli ad accoglierli per primi, coinvolgendo i figli degli Herath in gare di aquilone e di cricket, prime cotte e innocue rivalità. 
E lasciandosi contagiare da quei quattro fratelli così uniti e così speciali. Ben presto, però, la minaccia della guerra civile – fino ad allora solo una notizia letta sui giornali o udita alla radio – si addenserà anche su Sal Mal Lane, rischiando di aprire fratture latenti, spezzare legami profondi, travolgere destini in una furia inarrestabile che lascerà, di quella stagione di giochi, musica e risate, soltanto un’eco lontana.
,



L'autrice.
Nata in Sri Lanka, Ru Freeman ha completato gli studi negli Stati Uniti, dove ora vive, e considera entrambi i paesi la sua patria. Giornalista militante, è impegnata nel campo dell’assistenza umanitaria e delle politiche del lavoro. Cura un blog di letteratura e politica sull’Huffington Post.La sua prima pubblicazione risale all’infanzia, quando ha scritto a un quotidiano una lettera di protesta perché il suo cartone animato preferito era stato interrotto da un discorso del presidente dello Sri Lanka. In seguito, i suoi racconti hanno avuto spazio sulle più importanti riviste letterarie americane, mentre il suo romanzo d’esordio, Una ragazza disobbediente, è stato candidato al DSC Prize for South Asian Literature e tradotto in sette lingue
.


PECCATI D'INVERNO
di Lisa Kleypas


Nuova uscita - Peccati d'inverno di Lisa Kleypas
Leggereditore
10 euro
USCITA 23 GENNAIO
2014
Trama

Evangeline Jenner è molto timida, e sarebbe anche molto ricca, se solo potesse entrare in possesso dell’eredità che le spetta. 
Pur di strapparla alle grinfie dei suoi disonesti parenti, è determinata a sfidare le convenzioni e a rivolgere allo scapolo impenitente Sebastian St Vincent la proposta più oltraggiosa di tutte: quella di matrimonio!
Trascorrere più di un minuto in compagnia del visconte rovinerebbe la reputazione di qualsiasi fanciulla, ma non quella di Evie, certa di non voler entrare nella sua collezione di cuori spezzati. 
Tanto riservata quanto testarda, Evangeline è pronta a sfidarlo: si concederà a lui solo quando saprà dimostrarle di essere fedele. 
Un patto col diavolo o una scommessa d’amore? 
Dopo Segreti di una notte d’estate e Accadde in autunno, Annabelle, Lillian, Evie e Daisy tornano a scaldare la più fredda della stagioni con l’audacia dei loro sentimenti.

La Limerick di Frankie



Vi è ambientato "Le ceneri di Angela":

,
Limerick.

Terza città irlandese per importanza, Limericknon è particolarmente bella e sembra esitare fra il destino di una metropoli come Cork e di una piccolo città balneare come Galway. Benché sia, oggi, il centro industriale della regione e vi si trovino grandi imprese, la disoccupazione e i problemi economici lasciano tracce visibili in parecchie zone.

Il centro cittadino è formato da tre quartieri storici: King’s Island, Irishtown, Newtown Pery.

Limerick (Luimneach, cioè "palude deserta", in irlandese) è situata nella parte sud-occidentale della nazione, a ridosso della foce del fiume Shannon che la attraversa. È capoluogo dell'omonima contea, nella provincia del Munster.
,

Non felicemente stereotipata come città dei coltelli, può fregiarsi di un'antica tradizione sportiva: per il rugby, a tal punto che un tipo di azione di gioco si chiama Garryowen come uno dei club della città, ma anche per lo hurling, sport diffusissimo nella nazione.




Vie in cui ha abitato il protagonista Frank McCourt con la sua povera famiglia.

Windmill Street

The Crescent, 1948 15.6K
.

Hartstonge Street

Leamy House, Hartstonge Street

Roden Lane

Mews Arches,11.8K
.

Barrack Gate, 14.1K
.

Little Barrington

Park House And Barrington House, Barrington Street

Canzoni citate:

Roddy McCorley va a morire


Oh, vedi i piedi padroni flotta di uomini che di velocità con facce wan
Dai campi vece e da lettino trebbiatrice lungo le rive del Ban.
Essi sono dotati di vendetta nei loro occhi, troppo tardi, troppo tardi sono loro,
Per la giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Su la strada stretta si fece, sorridente e fiero e giovane.
Circa la corda di canapa al collo, i boccoli dorati aggrappavano.
Non c'è mai una lacrima nei suoi occhi azzurri, sia felice e luminoso sono loro,
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Quando lui ultimo intensificato quella strada la picca che brilla in mano
Dietro di lui marciò in cupa matrice una band seria coraggioso.
Per Antrim Città! Per Antrim Città! Egli li condusse nella mischia,
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!

Non c'è mai un uno di tutti coloro che muoiono più coraggiosamente sceso in mischia
Di lui che marcia al suo destino sul Ponte di Toome oggi.
Vero fino all'ultimo, vero fino all'ultimo, egli percorre la strada verso l'alto
E giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!
Come giovane Roddy McCorley va a morire sul ponte di Toome oggi!
fonte 1 - fonte 2

Recensione LE CENERI DI ANGELA di Frank McCourt



Recensione del giorno!!


LE CENERI DI ANGELA
di Frank McCourt



Ed. Adelphi
Trad. C.V. Letizia
377 pp
11 euro
2000
«Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un’infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un’infanzia infelice irlandese è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora».
Uno dei romanzi degli ultimi anni più amati in tutto il mondo.

Trama

Non capita spesso che la passione, condivisa da innumerevoli lettori, per il libro di uno sconosciuto si manifesti con tanta, travolgente, immediatezza. 
E dire che Frank McCourt, un sessantenne al suo esordio letterario, aveva previsto che Le ceneri di Angela sarebbe stato definito «come per lo più avviene con i libri irlandesi di memorie, “incantevole e lirico”» e che avrebbe avuto come unico esito un certo numero di «brevi e simpatiche recensioni».
Ma che cosa incontriamo nelle pagine delle Ceneri di Angela
La storia di «un’infanzia infelice irlandese», il che «è peggio di un’infanzia infelice qualunque, e un’infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora». Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso alla povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo e gli inglesi e i protestanti e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. 
Materiale pregiato per ogni sorta di patetismo. 
E invece qui avviene uno stupendo rovesciamento. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. 
Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore – come solo certi bambini sanno esserlo –, crea con le sue parole, con il suo ritmo, un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità, pur senza perdere nulla della loro spesso lugubre asprezza, diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso una terra promessa che sarà, nei sogni infantili di quegli anni come in quelli del Karl Rossmann di Kafka, l’America.
Le ceneri di Angela è apparso per la prima volta nel 1996.

1930-2009
L'autore.
Frank McCourt è nato a Brooklyn nel 1930 da genitori irlandesi. Giovanissimo, torna con la sua famiglia in Irlanda. Dopo un'infanzia miserabile a Limerick rientra di nuovo negli Stati Uniti. Sopravvive grazie a piccoli e miseri lavoretti e poi si arruola nell'esercito americano, prima di cominciare gli studi di Letteratura che gli apriranno la strada alla professione futura. 
Diventa infatti professore prima alla scuola superiore e poi all'Università. 
Autore esordiente all'età di settant'anni, si è deciso a raccontare la sua infanzia e ascensione sociale nel nuovo mondo, pubblicando i due primi volumi delle sue memorie: Le ceneri di Angela(1997), dove le ceneri sono quelle del camino con le quali la madre Angela si riscaldava aspettando il ritorno del marito andato al pub a bersi lo stipendio e Che paese, l'America, apparso per la prima volta nel 1999. Le ceneri di Angela gli è valso il premio Pulitzer e il National Critics Award e l’ha consacrato come uno dei più grandi scrittori del Novecento per la rara e originale capacità di raccontare miserie e tristezze con l’occhio ironico e mai privo di speranza di un bambino.


il mio pensiero

C'è un modo di dire molto usato dalle mie parti (e non solo da me, suppongo) per indicare condizioni di estrema povertà (anche se molto spesso è detto ironicamente): "Non c'ho manco gli occhi per piangere", per dire che si dispone di pochi quattrini e non ci si può permettere spese extra perché a malapena ci sono per vivere.
Beh, questa frase esprime bene le condizioni di vita del bambino protagonista/ narratore e della sua famiglia, così com'egli stesso ce ne parla in questo romanzo autobiografico.

Frank McCourt ha sette anni, è figlio di irlandesi poveri che passeranno i "migliori anni" in Irlanda, a Limerick, città che più fiera di essere irlandese non potrebbe essere.
Frank è il primogenito di Malachy e Angela e sin da piccolo è messo gomito a gomito con privazioni e povertà, con la durezza della vita, che nulla regala e tutto richiede; suo padre è un ubriacone fissato per la propria amata patria, che beve come una spugna, perde continuamente il lavoro perchè, anche quando lo trova, invece di portare i soldi a casa e dar da mangiare a moglie e figli (e di figli ne procrea davvero tanti..., troppi, considerato che non c'è neanche un pezzo di pane in casa!), si va a bere lo stipendio al pub, tornando a casa più alticcio che mai, cantando le sue canzoni irlandesi e pretendendo che a qualsiasi ora del giorno e della notte i figli più grandicelli (Frank, appunto, e il secondogenito Malachy) si mettano in fila davanti a lui giurando solennemente fedeltà all'Irlanda e dichiarandosi anche pronti a morire per essa.

La povera Angela, perennemente incinta e perennemente arrabbiata col marito sciagurato, cerca di tirar su i propri figli, non esitando a recarsi agli enti umanitari che donano scarpe, indumenti ed altro alle fasce più povere, pur di garantire un minimo di beni necessari alle proprie sfortunate creature; molte sciagure e dolori attaccheranno impietosi la famiglia McCourt, che la povertà e la consunzione, con relative malattie, decimerà, ma Angela Sheehan sa il fatto suo e tirerà fuori unghie e denti perchè il marito ubriacone e incosciente non porti alla morte i figli che il Signore le ha risparmiato.

Frank e i suoi fratelli crescono, stretti e affamati in casa, curiosi e confusi a scuola (dove i ragazzi non hanno alcuna voglia di studiare ma il loro "pallino" è vedere come fare per giocare e raccattare cibo, mentre gli insegnanti si dimostrano per lo più duri, rigidi, ossessionati dalla religione e dalla disciplina), imparando quali sono le cose da fare e dire per poter sopravvivere in una società in cui la povertà dilaga sovrana.

Ma Frankie è un ragazzino intelligente, attento, curioso, si pone mille domande, non si accontenta delle stanche ed evasive risposte degli adulti e crescendo imparerà che nella vita bisogna farsi strada con un po' di furbizia e faccia tosta; non sempre le cose vanno come aveva immaginato, incontrerà persone amiche (che  riconosceranno  le sue doti e i suoi pregi) o persone che si divertiranno a burlarsi di lui, a considerarlo con disprezzo sempre e solo un povero straccione, ma Frank va avanti e, con l'ironia che lo contraddistingue, ci racconterà le sue avventure, le liti in famiglia, le marachelle, i lavoretti fatti per racimolare qualche spiccioletto,  a volte necessario per comprare latte o carbone, altre volte utilizzato per mangiar caramelle o andare al cinema, finchè negli anni, superata la pubertà, il ragazzino imparerà a dare un certo valore ai soldi guadagnati e a conservarli per raggiungere un determinato obiettivo.
Un obiettivo vòlto a migliorare e a dare un taglio netto alla degradante povertà che da quando è nato lo circonda; una povertà fatta di morte infantile, di urla e litigate, di offese, di piccoli furti..., una povertà dalla quale il piccolo irlandese desidera allontanarsi, prima o poi.

Attraverso un linguaggio molto crudo e "nudo" (non mancano le parolacce, ad esempio), aderente più che mai alla realtà di una cittadina irlandese degli anni '30 del Novecento in cui abbondavano i quartieri e le famiglie povere e degradate; attraverso personaggi pittoreschi, buffi, bizzarri, "forti" e ben delineati nella loro personalità, descritta attraverso azioni e parole di tutti i giorni....; attraverso gli occhi disincantati di un bambino in crescita, l'Autore/protagonista porta il lettore nel suo mondo e glielo mostra con quell'ironia essenziale e senza peli sulla lingua che a volte ci farà sorridere, a volte ci commuoverà, ma che di certo ci dipingerà un quadro di vita dai colori vivi, accesi, fedeli, in cui non si fanno sconti a nessuno e in cui emergono le reali esigenze, le paure, le speranze, "gli appigli per trovare consolazione e forza" (la famiglia MacCourt è molto cattolica, dà molta importanza alle tradizioni religiose, pur avendo ogni tanto qualche dubbio sulla provvidenza divina....), le domande, i dubbi.... di un bambino e della sua realtà quotidiana, fatta di persone che desiderano arrivare al giorno dopo, possibilmente con lo stomaco non del tutto vuoto.

Un romanzo che si legge con la consapevolezza che i fatti narrati sono del tutto veri. L'Autore è bravo ed efficace nel parlarci della propria infanzia, arriva al lettore per lo stile veloce ed essenziale (anche se a me non piacciono molto le narrazioni che hanno una "punteggiatura" particolare e non proprio presente, in cui si susseguono dialoghi, pensieri ecc... di seguito, come se fossimo in presenza del "parlato"  e non di una cosa scritta), il suo ritmo dinamico, il suo linguaggio informale, le sue descrizioni realistiche e vivide, i suoi personaggi sempre particolari, "un po' sulle righe", alcuni più piacevoli altri leggermente irritanti, ma di sicuro personaggi che non possono passare inosservati.

Lo consiglio se vi piacciono le storie realistiche/vere, in particolare aventi come protagonista il fiero popolo irlandese.

Spazio Esordienti. "Come la marea" di Erielle



Cari Lettori ed Amici che passate qui a condividere i miei chicchi di pensieri....!

Stamattina volevo condividere e segnalare un romanzo di un'autrice esordiente, adatto soprattutto per chi ama il genere romance con sfumature erotic.


COME LA MAREA
di Erielle


"Come la marea" è il mio romanzo di esordio
Editore: Eroscultura
Genere: Erotic suspense
Disponibile solo in e book 
su tutti gli stores (Amazon, ecc.)
Prezzo: € 3,99
Trama

Cosa fareste se un affascinante sconosciuto si fosse comodamente installato in casa vostra?
E se vi trattasse con sufficienza, convinto che l’intruso non sia lui, ma voi? 
2
È quello che capita a Laura Roversi, una biondina tutto pepe, che appena rientrata nell'antica dimora di famiglia per trascorrervi le vacanze, la trova già occupata e reagisce alla situazione in maniera imprevedibile.

Comincia così una difficile convivenza complicata dall’arrivo di un enigmatico principe russo. 
Divisa fra i due uomini, per la prima volta la protagonista scoprirà la forza travolgente della passione e il tormento dell’amore.

La storia è ambientata in una sperduta isola del Mediterraneo e procede a ritmo serrato, fra incontri bollenti, intrighi internazionali e tesori nascosti, fino al piacevole “happy end”.


L'autrice.
Erielle adora le storie d’azione, il mare, i viaggi, la fotografia e il cioccolato fondente. Ha sempre avuto una passione smodata per la lettura, e da qualche tempo anche per la scrittura. I suoi racconti sono presenti in alcune antologie on line.
Con Eroscultura pubblica: “Come la marea” il suo romanzo di esordio
.

BLOG AUTRICE

Da oggi in libreria



Oggi in libreria:

DOVREI ESSERE FUMO
di Patrick Fogli


Ed. Piemme
15.50 euro
292 pp
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

Emile è nato a Parigi ed è ebreo da chissà quante generazioni. 
Non ricorda il giorno in cui ha iniziato ad avere paura, ma da quel giorno non ha più smesso.
 Quando è arrivato ad Auschwitz, nel settembre del 1942, non immaginava che sopravvivere a quell'inferno sarebbe stato peggio che morirci. Alberto ha iniziato una nuova vita. Il suo passato nei servizi segreti è ormai alle spalle, per quanto possa esserlo un'esistenza di quel tipo. 
Perché lui è il migliore, e qualcuno se n'è accorto, tanto da offrirgli un incarico inatteso: la sorveglianza di un uomo molto anziano e molto ricco la cui vita è in pericolo, e non solo per il cancro che lo sta consumando. 
A unire le loro storie un quaderno azzurro, a cui è affidata una verità che non tutti hanno il coraggio di guardare in faccia. 
E un'ossessione, che rende schiavi in attesa di poter rendere liberi. 
Un romanzo sulla vendetta e sul perdono. 
Che non sempre sono sulle facce opposte della medaglia.


STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI
di Markus Zusak


Ed. Frassinelli
576
16.90 euro
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero, prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. 
Perché rubarli significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa. 
Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. 
Il secondo, invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. 
Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.




RAGAZZA NERA RAGAZZA BIANCA
di Joyce C. Oates


Ragazza nera ragazza bianca
Ed. Mondadori
Trad. D. Vezzoli
315 ''
20 euro
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

Filadelfia, 1975. In un campus prestigioso e progressista, una ragazza viene trovata morta in circostanze non troppo chiare. 
Di Minette Swift si sa che era una studentessa dal carattere deciso, scostante e facilmente suscettibile. 
Ma soprattutto era una delle poche ragazze di colore in quella scuola all'avanguardia. 
Genna Hewett-Meade era la sua compagna di stanza e, all'opposto, è una personalità tranquilla, accomodante: una ragazza dell'upper class che tenta in tutti i modi di riparare agli involontari privilegi che la sua educazione elitaria le ha assicurato.
 Le due non sono propriamente amiche, ma in qualche modo dividono una parte delle loro giornate. 
Così, quando a metà del loro primo anno Minette diventa improvvisamente il bersaglio di un'ondata di offese e molestie razziste, Genna sente il dovere di proteggere l'amica, costi quel che costi... 
Quindici anni dopo, tormentata dal ricordo di quella morte, Genna proverà a ritornare indietro a quei mesi, alle settimane, fino a ricostruire le poche ore che hanno preceduto la morte tragica di Minette. 
Guardando in faccia la propria identità, chiedendosi quanto le strutture sociali in cui lei stessa era immersa abbiano avuto a che fare con quella morte. 
Genna si troverà costretta a rimettere in discussione la sua famiglia, a cominciare dal padre, un avvocato di spicco nella difesa dei diritti civili.

CHIAMAMI ANCHE SE E' DI NOTTE
di Michela Monferrini


Chiamami anche se è notte
Ed. Mondadori
120 pp
16.50 euro
USCITA 21 GENNAIO
2014
Trama

1986. Una ragazza, un ragazzo, una cagnetta che ha il nome della prima lanciata nello spazio: è la notte del 6 gennaio e la loro bambina sta per nascere. 
Intorno a questo evento si raccoglie una folla domestica. 
Nonni che scrivono acrostici, nonne che hanno il compito di scegliere nomi: sono loro le sentinelle che sorvegliano, scandiscono i minuti, sanno tutto da prima, da sempre. 
Futura nasce, Laika si ammala. 
C'è sempre qualcosa che finisce, per qualcos'altro che inizia? 1996. È la notte dell'Epifania, la bambina ha dieci anni, è una piccola nuotatrice con tutto il futuro davanti e tanto coraggio nelle gambe. 
Il regalo che sta per aprire non è un dono qualunque. È un regalo che respira.
Sporco, malato, scheletrico - un cucciolo di cane che forse non supererà la notte. 
La bambina chiude gli occhi, mentre sua madre pensa a tutte le cose che cominciano mentre altre finiscono.
2011. Di nuovo una ragazza, un ragazzo, un cane.
 Di nuovo la notte dell'Epifania e ancora un'attesa. I ragazzi si sono appena scambiati un po' di passato, stanno per cominciare qualcosa, mentre qualcos'altro intorno si spegne, e per sempre. Ma forse può, deve andare solo così: come gennaio, che inizia dalla fine, dove dicembre e un vecchio anno lasciano il passo al nuovo.
Al suo esordio narrativo, Michela Monferrini compone un libro lieve e intensissimo. 
Con la libertà e la naturalezza proprie delle generazioni più giovani, dà vita a un racconto che è veloce ed essenziale come una canzone e insieme è animato da una profonda ricerca di senso, dal continuo scavo sotto la superficie dell'esistenza per raggiungerne il messaggio più autentico.
Una voce delicata e originale, saldamente ancorata al reale eppure percorsa da una vena di sogno, in un equilibrio pieno di grazia.

UNA BAMBINA DA UN ALTRO MONDO
di Aharon Appelfe

lunedì 20 gennaio 2014

Titles in the sky



I titoli di oggi ci fanno ... toccare il cielo..! ^^

Quale preferite?

UN RAGGIO DI SOLE IN UN CIELO AZZURRO
(A. Franceschelli, Caosfera, 2014)


UN CIELO PIENO DI LUCCIOLE
(C. Watson, Mondadori, 2013)



.


CHI VOLA BASSO NON PUO' TOCCARE IL CIELO
(G. Politi)

LA RAGAZZA CHE TOCCAVA IL CIELO
(L. Di Fulvio, Rizzoli, 2014)



Anteprima: dal 29 gennaio LA FELICITA' STA IN UN ALTRO POSTO



In libreria dal 29 gennaio:

LA FELICITA' STA IN UN ALTRO POSTO
di Sara Loffredi


La felicità sta in un altro posto
Ed. Rizzoli
300 pp
17 euro
USCITA 29 GENNAIO
2014
Trama

1908. Il terremoto rade al suolo Reggio Calabria e per Caterina, cresciuta in un convento, tutto cambia per sempre. 
Ospitata da un'anziana prostituta a Napoli, comincia il suo percorso negli inferi della città. 
Farà il mestiere in uno squallido bordello, avrà molti amanti e sarà chiamata Mimi. Ma lei sa che la vita le ha promesso altro, che non deve abbandonare i propri desideri. 
E così, lottando contro un destino che pareva segnato, grazie alla sua determinazione, convince la padrona della casa d'appuntamenti più elegante della città a prenderla con sé.
 È lì che incontrerà l'enigmatica Mariasole, la donna capace di mutare ancora una volta il suo futuro.

 Con una scrittura sinuosa e tagliente, Sara Loffredi ha dato vita a una storia impetuosa di desideri e corpi, raccontandoci come è possibile spingere i propri confini più in là, per sopravvivere a se stessi.




ILLMITZ
di Susanna Tamaro


Illmitz
Ed. Bompiani
148 pp
14 euro
USCITA 29 GENNAIO
2014
Trama

lllmitz è la storia di un viaggio, da Trieste a lllmitz, di un giovane venticinquenne per scoprire le origini della sua famiglia, prima che i suoi genitori si trasferissero sul Carso. 
Un viaggio deciso per dare un senso alla propria inadeguatezza e fragilità, che si trasforma via via in un viaggio dentro se stesso, nella propria memoria, nei propri fantasmi.
In questo percorso, il giovane protagonista sarà accompagnato da una galleria di personaggi indimenticabili che si affacceranno sul palcoscenico della propria mente: la sorella, Agnese, vittima di una crisi religiosa, morta investita mentre attraversava una strada a occhi chiusi per verificare l'esistenza dell'angelo custode; la "fidanzata" Cecilia, impiegata a Roma, dove il protagonista si è trasferito, dotata di una fisicità massiccia e una sessualità esuberante quanto il protagonista è, invece, esile, quasi disincarnato; l'amico d'infanzia Andrea, rimasto nel paese natale, sul Carso, vicino alle proprie radici; il vicino di casa di Roma, subnormale, soprannominato Frankenstein, che urla e litiga con la madre e che il protagonista vede uscire ogni tanto, elegantemente vestito; sua madre, scomparsa da alcuni anni.


I DIAVOLI
di Guido M. Brera


I diavoli
Ed. Rizzoli
250 pp
17.50 euro
USCITA 29 GENNAIO
2014
Trama

Londra. Davide, quarantenne romano, è un genio della matematica che lavora per una importante banca d'affari. 
Il suo capo, un glaciale trader americano di cinquant'anni, è stato richiamato alla casa madre di New York e ha lasciato a Davide un incarico con emolumenti da cinquanta milioni di dollari all'anno e un potere indescrivibile. 
È una consacrazione, uno di quei momenti in cui tutto sembra girare per il verso giusto e si ha l'impressione che si possa soltanto salire. 
Ma la caduta è iniziata da tempo perché Davide è divorato da un tarlo. 
Qualcosa non va non solo nel lavoro, ma anche nella vita privata: sua moglie Michela non è più la studentessa di letteratura francese che ha conosciuto quindici anni prima e ha ceduto alle convenzioni di una vita da ricchi; sua figlia India è un'adolescente snob che si rifiuta di comunicare con lui, ma è ben felice di spendere i soldi di papà. 

L'unico dialogo possibile è quello con l'altro figlio, Roberto, un bambino di dieci anni affetto da una particolare fobia che rivelerà a entrambi una crudele verità sul loro mondo.


Anteprima: MI ARRIVI COME DA UN SOGNO di -Diego Galdino



Una storia d'amore all'italiana, tra la capitale e la bella Sicilia:

MI ARRIVI COME DA UN SOGNO
di Diego Galdino


Mi arrivi come da un sogno
Ed. Sperling&Kupfer
Pandora
288 pp
16.90 euro
USCITA 4 FEBBRAIO
2014
Trama

Lucia vive a Siculiana, l'incantevole villaggio che tutti gli anni ospita uno spettacolo meraviglioso: l'arrivo di centinaia di tartarughe marine che approdano sulle sue spiagge per deporre le uova. 
Ma lei vuole diventare una giornalista, così lascia la Sicilia (e il fidanzato) per tre mesi di prova in un giornale di Roma.
Qui conosce l'affascinante collega americano della sezione cultura, Clark Kent (nessuna parentela): un articolo tira l'altro, e tra una passeggiata a Villa Borghese e un friccico di luna, i due s'innamorano. 
Lucia decide perciò di lasciare il fidanzato e restare a Roma; peccato che, mentre torna in Sicilia per dare la notizia, abbia un incidente e perda la memoria. 
A Clark non resta che raggiungerla per riconquistarla...

L'autore.
Diego Galdino, classe 1971, vive a Roma e, come il protagonista del suo romanzo, ogni mattina si alza alle cinque per aprire il suo bar in centro, dove tutti i giorni saluta i clienti con i caffè più fantasiosi della città. Non si sa quando trovi il tempo per scrivere - attività che, dopo shakerare, è la sua vera grande passione
.


E poi c'è quest'uscita Einaudi: un'insegnante ossessionata dal corpo e dal sesso e adescatrice di giovincelli....
(lo confesso, non è proprio il mio genere)...:

LA LEZIONE
di Alissa Nutting


La lezione
Ed. Einaudi
280 pp
17,50 euro
USCITA 4  FEBBRAIO
2014
Trama

Celeste ha un assoluto culto del corpo
Del proprio, che allena senza sosta in palestra, depila minuziosamente e leviga con ogni sorta di unguento. 
Ma soprattutto adora i corpi non ancora irruviditi dei suoi allievi quattordicenni.
Di sentimenti non vuol sentire parlare, quel che le interessa è solo il sesso. Cominciare la storia con il suo allievo Jack non è stato facilissimo, visto quanto lui era timido e cauto, poi però tutto è decollato. 
Se solo non si fosse messo di mezzo il padre di lui, erroneamente lusingato dalle assidue visite della professoressa... 
Comunque, per una predatrice come lei, è sempre necessario trovare ragazzi nuovi.
 Non c'è nulla che la possa fermare, nulla che la possa distogliere dal suo fine. 
Anche quando la situazione prende una piega drammatica.

L'autrice.
Alissa Nutting è autrice di romanzi, editor e ha ricevuto numerosi riconoscimenti.

IL DRAMMA DELL'OLOCAUSTO VISTO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO



dal libro al cinema

Buondì..!
Giornata uggiosa e un po'.... "addolorata", a causa di un antipatico mal di schiena...!

Cerchiamo di non pensarci scrivendo, che ne dite?

Libro - testimonianza portato al cinema:

ANNI D'INFANZIA. Un bambino nel lager
di Jona Oberski


Anni d'infanzia
Ed. Giuntina
120 pp
10 euro
Trad. A. Pandolfi
1989
Trama

«La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano con loro, perché avevo superato al prova. Ero stato all'osservatorio. Lei mi domandò che cos'era, un osservatorio. Risposi che lo sapeva benissimo, che lì c'erano i cadaveri e che sapeva anche benissimo che mio padre era stato gettato sopra gli altri cadaveri e che non aveva neppure un lenzuolo e io avevo detto ai bambini che ne aveva sì uno, mentre avevo visto benissimo che non ne aveva. Mi misi a strillare che lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell'infermeria e che io volevo andare almeno a salutarlo un'ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo sopra i cadaveri».

Jona è un bambino di Amsterdam che nel 1940, a soli due anni, viene deportato con i genitori, nel campo di concentramento di Westerbork, passando poi a Bergen-Belsen.
,


Il 23 marzo del 1942, dopo 2 anni di prigionia vide morire il padre Max di stenti e denutrizione; a soli 40 anni, quando lui ne aveva quattro, e la madre quasi impazzisce per il dolore . Dopo altri 3 anni di campo di concentramento madre e figlio vengono fatti salire su un treno diretti al campo di sterminio di Auschwitz.

Per loro fortuna, un bombardiere russo, colpendo il vagone dei soldati, fa deragliare il treno che trasportava circa 500 ebrei. A causa del deragliamento furono dirottati verso un piccolo paesino di montagna, Tröbitz, dove Jona visse in una casa con la madre e una ragazza di 13 anni, Simona, che era stata con lui e la madre nel campo di concentramento.
Da Tröbitz Jona viene portato ad Amsterdam ed è accolto dalla famiglia Daniel...
,

L'autore.
Jona Oberski è nato ad Amsterdam nel 1938 e lavora attualmente in un istituto di fisica nucleare. In questa sua prima opera, già pubblicata in numerosi paesi, descrive la sua tragica esperienza di bambino ebreo deportato insieme i genitori in un campo di concentramento.

IL FILM

Jona che visse nella balena (1996) è un film di Roberto Faenza, con Juliet Aubrey e Jean-Hugues Anglade.
.

Ha ottenuto nel 1993 il premio David di Donatello per miglior regia, migliore musica e migliori costumi.
Nel 2007 è uscita una versione rimasterizzata dal titolo Look To The Sky.


COLONNA SONORA 
(E. Morricone)




Charis Interview: Quattro chiacchiere con le Autrici



Buongiorno carissimi lettori e amici!!

Giorni fa vi avevo segnalato e presentato due interessanti anteprime in digitale, la cui uscita è prevista per il 27 Gennaio, giorno in cui ci si ferma a ricordare la persecuzione e lo sterminio da parte dei nazisti a danno di Ebrei e non solo; una giornata che va commemorata perchè ricordare serva a non ripetere più certe abominazioni di cui, purtroppo, l'uomo è stato (ed è ancora...) autore.

Vi ricordo i romanzi:

Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche,
le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale.
Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei.
Fra loro c'è Rina, e con lei sboccia una delicata amicizia .
 Ma quando Josepha dovrà rinunciare alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare
 e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine,
continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che dà voce degli "eroi silenziosi",
a coloro che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.


Lia ha tredici anni, è una ragazzina italiana di origini ebree piena di sogni e di allegria;
quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale e arrivano le leggi razziali, la sua vita cambia,
e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo.
 Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo
 e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare.
 Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo.
Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione.
Quella che Lia non vuole abbandonare.
 Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare.



Allora, Rebecca e Sofia, anzitutto grazie per essere qui nel mio piccolo spazio virtuale. 

Sofia: Grazie a te! È un piacere essere qui.
 
Rebecca: Grazie a te per ospitarmi!

Per  me è un vero piacere poter condividere qui su Chicchi di pensieri l'uscita dei vostri romanzi, soprattutto in occasione di un appuntamento annuale così importante come "La Giornata della Memoria".
La prima domanda che desidero farvi è, semplicemente: vi va di raccontarci qualcosa di voi?

Rebecca: Sono una ragazza di 29 anni, abito in Toscana e ho cominciato a scrivere quando ero bambina. La scrittura è sempre stata una passione, per me, anche se purtroppo nel corso dell’adolescenza l’ho abbandonata, riprendendola più avanti. Mi definisco una persona determinata, sicura di sé, mi piace godere delle piccole cose della vita e passare del tempo con mia sorella.

Sofia: Anche per me è molto importante parlare di un argomento che mi sta tanto a cuore e poterlo fare per La Giornata della Memoria. Comunque certo, ti racconto qualcosa di me; ho ventisei anni, abito in Toscana e amo scrivere. Amo tutto quello che è creativo, ma la mia prima passione è, appunto, la scrittura. Sono una ragazza curiosa, solare, determinata e che ama vivere nuove esperienze.

Sofia e Rebecca, pur essendo questa la vostra prima pubblicazione, non è probabilmente il vostro primo scritto. Quando e com'è nata la passione per la scrittura?

Sofia: Ho cominciato a scrivere quando avevo sette anni. All’inizio usavo i classici quaderni della scuola, poi sono passata alla macchina per scrivere e, infine, al computer. Ho sempre avuto una grande immaginazione e trovo che ogni emozione, ogni musica, ogni volto e ogni vicenda possa trasformarsi in uno spunto per un nuovo romanzo. Da bambina ero contenta di andare a scuola principalmente quando potevo scrivere dei lunghi temi, e con il passare degli anni ho maturato questa mia passione.
Con rammarico, devo dire che verso l’adolescenza ho smesso di scrivere per dedicarmi ad altro. Ho fatto alcune esperienze ma, alla fine, sono tornata alle origini. Adesso scrivo ogni giorno e quotidianamente butto giù idee. Finalmente ho capito che la scrittura è la mia vera passione e, dopo essermi migliorata nel corso degli anni e dopo aver imparato dai miei stessi errori, ho deciso di fare un passo avanti e di far uscire il mio primo romanzo; “Quando dal cielo cadevano le stelle”.
 
 
Rebecca: Hai indovinato, “La mia amica ebrea” non è il mio primo scritto. Come ho accennato poco fa, la mia passione per la scrittura è cominciata quando ero bambina. A scuola mi piaceva scrivere temi, e spesso scrivevo anche nel tempo libero. Naturalmente, quando ero piccola si trattava di scritti brevi, qualche pagina al massimo, ma crescendo ho scritto dei romanzi brevi e anche dei veri e propri romanzi in quanto a lunghezza, però erano solo esercizi di scrittura.
Durante gli ultimi anni ho sperimentato vari generi, ma ho sempre avuto una predilezione per le storie che possono far riflettere, storie a volte controverse. Per alcuni anni ho messo da parte la scrittura dedicandomi ad altro, anche perché ho vissuto a Londra con mia sorella per un anno, e quindi avevo meno tempo da dedicare alla mia passione. Per fortuna che poi ho ricominciato a scrivere, perché adesso non smetterei più!
 

Per le vostre storie, avete dei modelli di scrittori/scrittrici cui guardate e vi ispirate? E per quanto riguarda il genere letterario?

Rebecca: No, onestamente non ho una scrittrice o uno scrittore cui m’ispiro ma leggo molto, e leggo quasi tutti i generi, pur non avendone uno preferito.
 
Sofia: Non ho una scrittrice cui m’ispiro. Leggo spesso e mi piace variare autori, e lo stesso vale per il genere letterario. Naturalmente ho delle preferenze di stile ma credo che possiamo imparare da ogni libro, bello o brutto che sia.

Quando cominciate ad avere delle idee per un'eventuale storia, le condividete tra voi? Vi consigliate? 

Rebecca: Sì! Mia sorella ed io parliamo di tutto e ovviamente le nostre storie e idee non fanno eccezione. L’altra è un supporto importantissimo sin dall’inizio e a volte è successo che sia stata mia sorella a dirmi un’idea geniale o a risolvere il problema di un passaggio che non tornava. Poi, una gran comodità è che nelle varie fasi di rilettura e in quelle di editing, io leggo i testi di Sofia e lei legge i miei, con il risultato che magari riusciamo a vedere refusi, errori di battitura, ecc… che possono sfuggire più facilmente all’occhio dell’autrice. In generale, direi che mia sorella è il mio lettore ideale, perché siamo sulla stessa lunghezza d’onda nella vita e, di conseguenza, anche nel modo di scrivere e di leggere.
 
Sofia: Quando una delle due dice all’altra “mi è venuta in mente un’idea per il prossimo romanzo…” allora il più delle volte quelle idee poi si trasformano veramente in un libro. Alcune volte capita che in una giornata abbiamo cento idee per la testa, allora ci scambiamo solo quelle più valide. Mia sorella ed io siamo andate sempre molto d’accordo e siamo unite da un legame fortissimo, quindi è sempre un piacere aiutarci a vicenda e consigliarci. Ragioniamo insieme e alcune volte decidiamo dei passaggi importati proprio discutendone. È sempre molto importante farlo ma è anche divertente. Stimo molto mia sorella quindi trovo molto importante ascoltare i suoi suggerimenti e cercare di metterli in pratica.

Entrambe, pur essendo molto giovani, avete scelto di esordire ufficialmente nel mondo letterario con due romanzi ambientati in uno dei periodi più oscuri e drammatici della nostra Storia. Qual è il motivo che vi ha spinto a scegliere proprio la Seconda Guerra Mondiale quale ambientazione ed, in particolare, la ferocia del nazismo e le sue vittime?

Sofia: Ho sempre voluto dare una voce a chi non ne ha una e ho sempre voluto raccontare le atrocità del nazismo. Quando ho finito di scrivere “Quando dal cielo cadevano le stelle” ho sentito dentro di me il bisogno di far uscire questo romanzo perché nessuno dimentichi quello che hanno subìto tutte le persone che sono state rinchiuse in un campo di concentramento. La vita durante la Seconda Guerra Mondiale era molto dura; il cibo continuava a diminuire e i bombardamenti si susseguivano. Il mio romanzo è ambientato a Roma e, grazie alle numerose testimonianze che ho letto prima di scriverlo, so quanto la popolazione fosse spaventata dalla guerra. Ma la domanda che mi sono chiesta è: che cosa significava essere ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale?
Che cosa significava temere l’arrivo dei nazisti?
Il 16 ottobre 1943 il ghetto ebraico di Roma è stato rastrellato dalla Gestapo e troppe famiglie ebree sono state catturate. Anche Lia, la protagonista di “Quando dal cielo cadevano le stelle”, viene catturata assieme alla sua famiglia e, d’improvviso, viene internata ad Auschwitz. Il romanzo non si ferma qui, ma prosegue ed entriamo con Lia in uno dei peggiori campi di concentramento realmente esistiti.
Ho scritto questo romanzo per dare una voce a chi non ha potuto averne una, per non dimenticare tali atrocità e perché tutto questo non avvenga mai più.
In molti definiscono il tema dell’Olocausto “troppo deprimente” ma io non credo che questa sia una ragione valida per voltare le spalle a un periodo del nostro passato neanche troppo lontano. Ho voluto scrivere proprio su questo tema per far riflettere, per far piangere e per far sognare. Inoltre, credo che per una scrittrice potersi esprimere e dare voce a così tante emozioni, al dolore puro, alla gioia vera, alla speranza, alla vita… sia semplicemente meraviglioso.
 
 
Rebecca: Sono sempre stata interessata alla Seconda Guerra Mondiale perché penso che, con tutte gli eventi che sono successi in quegli anni, partendo proprio dalla ferocia dei nazisti nei confronti degli ebrei e da cosa volesse dire vivere nella Germania nazista, la Seconda Guerra Mondiale sia una fucina di possibili idee per romanzi che si focalizzano su vari argomenti, pur trattando sempre dello stesso periodo.
Parlando nello specifico de “La mia amica ebrea” ho deciso di scrivere il romanzo dal punto di vista di Josepha, una ragazza di quindici anni che vive ad Amburgo, nel 1943, che è cresciuta indottrinata da Hitler e dalla sua politica. E che, improvvisamente, si ritrova una famiglia di ebrei nascosta in soffitta, fra cui Rina, una ragazza della sua età. Con il mio romanzo, ho cercato di rispondere alla domanda: che cosa significava crescere nella Germania nazista? Penso che i lati più nascosti delle storie più famose siano molto interessanti, proprio perché, sotto la superficie, spesso si nascondono storie di persone coraggiose, come gli “eroi silenziosi” che sono davvero esistiti e che hanno aiutato gli ebrei durante il nazismo.

Sofia, il tuo romanzo, "Quando dal cielo cadevano le stelle" ha come protagonista una ragazzina di soli 13 anni che si trova ad affrontare la terribile esperienza della deportazione, reagendo però ad essa con tutta la determinazione possibile. Quanto di te c'è nella personalità di Lia? La storia che hai scritto è ispirata a qualcosa in particolare o è totalmente frutto della tua fantasia?

Ho deciso di scrivere di una protagonista di tredici anni così che il lettore cresca con lei. Durante il romanzo viviamo al fianco di Lia, sentiamo le sue paure e conosciamo la sua famiglia. Come ogni ragazzina, Lia è piena di sogni e di speranze e, con il passare del tempo, vive il suo primo amore.
Ci tengo a far sapere che nel corso del romanzo passano gli anni. Ecco perché all’apertura ho deciso di far avere a Lia tredici anni, così che alla fine non fosse una giovane donna ma ancora una ragazza.
Quanto di me c’è in Lia? Moltissimo. Lei si ritrova coinvolta in una situazione atroce, ma decide di non smettere di lottare e continua a sognare. È frustrante doversi nascondere ed essere tagliati dal mondo, è terribile essere strappati dalla propria casa e dai propri sogni. È devastante essere rinchiusi in un campo di concentramento ed essere costretti a lavorare al freddo e sotto il controllo delle SS. È inaccettabile sentire la morte così vicina.
Lia si ripete che, fino a quando sarà al fianco della sua famiglia, riuscirà a essere forte, e so che anche per me è lo stesso. Sono sicura che, tra tutti i personaggi che ho incluso in “Quando dal cielo cadevano le stelle”, lei sia quella cui mi sento più vicina. Siamo entrambe molto determinate e ci piace sognare. Amiamo la vita e non smettiamo mai di ripeterlo.
Prima di scrivere “Quando dal cielo cadevano le stelle” ho svolto numerose ricerche e ho letto altrettante testimonianze; di famiglie di ebrei e di bambini e ragazzini che cercavano di trovare delle risposte a tutte quelle atrocità. La storia che si svolge nel mio romanzo è frutto della mia fantasia, ma alcune parti sono ispirate a situazioni realmente accadute.
 

Rebecca, anche tu in "La mia amica ebrea" tratti il tema della persecuzione degli Ebrei ma lo fai da un altro punto di vista, che è quello di coloro che, in un periodo tanto difficile, hanno scelto di dire NO a certe ideologie orribili, come il nazismo, appunto, divenendo così degli "eroi silenziosi", amici ed alleati di chi veniva perseguitato e scacciato. Cosa ti ha spinto a soffermarti su questo aspetto e quale messaggio desideri  che arrivi al lettore?

Come stavo dicendo nella risposta precedente, sono sempre stata affascinata dai lati meno conosciuti delle vicende che sono passate alla storia. La protagonista del mio romanzo, all’inizio può apparire come un mostro: è talmente abituata a sentir dire certe cose sugli ebrei che, quando se li ritrova in casa, vorrebbe semplicemente che se ne andassero, incurante dei rischi che correrebbero una volta fuori, delle sofferenze che hanno già dovuto patire e delle persecuzioni nei loro confronti. Ma, dentro Josepha, c’è qualcosa che sboccia lentamente, e che è sempre stato lì: una sorta di germoglio che sarà proprio il rapporto con Rina, la giovane ebrea, a far crescere.
Ci sono tante cose che vorrei che i lettori portassero con sé dopo la lettura: quanto doveva essere dura la vita durante la guerra, come la precarietà della vita stessa la rendesse più preziosa, dando valore a ogni singolo attimo; vorrei che le persone, specialmente i più giovani, smettessero di passare tutto quel tempo davanti al computer o a giocare sul cellulare e seguissero con lo sguardo il volo di un uccellino nel cielo, come fanno le due ragazze del romanzo e, naturalmente, vorrei che ricordassero tutte le persone, adulte e giovani, che sono esistite davvero e che hanno pagato – spesso con la vita – per aver aiutato degli ebrei durante il nazismo.
Vorrei anche le lettrici, specialmente le più giovani, fossero spronate dal comportamento di Josepha che, pur andando incontro a dei rischi, decide di seguire la vocina dentro di lei, che le dice qual è la strada giusta da seguire. Per fortuna, al giorno d’oggi non corriamo più pericoli così gravi e non dobbiamo più prendere decisioni tanto drammatiche, ma ci sono ancora le ingiustizie e un messaggio che ho voluto mandare è proprio quello di non rimanere indifferenti di fronte ai problemi e alle difficoltà altrui, che possono essere anche piccolezze, ma di fare quanto in nostro potere per aiutare gli altri, perché, se lo facessero tutti, la società diventerebbe migliore.

C'è un libro in particolare, che tratta la "tematica" della Shoah - eccetto il vostro ovviamente - che avete amato e che consigliereste a chi ci sta leggendo?

 Sofia: Sicuramente consiglierei “Il diario di Anna Frank”. Come tutti sappiamo questo non è un romanzo, ma il diario racchiude le testimonianze di una ragazzina ebrea costretta a nascondersi con la sua famiglia. Sfortunatamente, Anna, una volta deportata, non ha avuto modo di continuare il suo diario, ma credo che quello che ha scritto nel suo rifugio segreto sia qualcosa di molto importante che tutti quanti dovrebbero leggere. Nonostante la sua giovane età, Anna aveva già le idee molto chiare e cercava di migliorare il mondo e di vedere sempre qualcosa di positivo tra la gente. Basta pensare a una frase nota del suo diario; “È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore”.
Essendo anch’io scrittrice, adoro che anche per Anna la scrittura fosse molto importante. È un grande peccato che una ragazza così giovane e talentuosa sia morta solo perché, appunto, ebrea.
 
 
Rebecca: Sono d’accordo con mia sorella, e consiglio “Il diario di Anna Frank” perché, trattandosi del diario scritto da una ragazzina che ha vissuto veramente durante la Seconda Guerra Mondiale, e che è stata costretta a nascondersi agli occhi del mondo a causa del suo essere ebrea, può mostrare chiaramente le paure, le angosce, ma anche le speranze di chi viveva a quel modo. Quello di Anna è un diario che si distingue da quelli pubblicati delle altre persone che hanno vissuto esperienze simili alla sua, perché era una ragazzina diversa dalla massa, che amava scrivere, sognare e che non andava d’accordo con le persone che le stavano intorno, inclusi i suoi famigliari. Persone che, generalmente, non riuscivano a vedere la bellezza della vita e si barcamenavano fra futilità. Penso che Anna Frank sia un esempio positivo per le giovani e non solo, un esempio di forza, dolcezza e coraggio, e il suo diario è un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.
 

Quali passioni coltivano Sofia e Rebecca, quando non scrivono?

Rebecca: Una mia grande passione, oltre la scrittura, è viaggiare. Ho abitato per un anno a Londra, ed è stata un’esperienza interessantissima. Sofia ed io abbiamo condiviso una casa nel centro della capitale inglese e abbiamo vissuto in stile british per ben un anno, per poi tornare al sole e alle lasagne J Ho visitato anche tanti altri luoghi, inclusi gli Stati Uniti, e penso che un viaggio sia simile al leggere un bel libro, ti coinvolge, ti sconvolge e quando torni non sei più come prima della partenza. Mi piace molto anche leggere, leggo un po’ di tutto, anche generi che non scrivo. Generalmente, mi piace passare il tempo in maniera tranquilla: passeggiare, giocare con il mio cane, passare il tempo con le persone con cui vado d’accordo, guardare un film che mi piace e, d’estate, passare pomeriggi interi al mare.
 
Sofia: La mia passione è la scrittura, ma ho moltissimi interessi. Adoro leggere, ascoltare la musica e viaggiare. Sono stata spesso negli Stati Uniti, ho vissuto un anno a Londra e ho visitato la Francia e la Spagna, ma penso che questo sia solo l’inizio. Siamo così fortunati a vivere in un periodo in cui possiamo viaggiare e spostarci velocemente! Ci sono molte altre cose che però mi piace fare, tra cui passare il tempo con la mia famiglia oppure, più semplicemente, sedermi ad ammirare il cielo, il tramonto, la natura… l’immagine perfetta sarebbe di me al fianco di mia sorella, l’azzurro del cielo sopra le nostre teste, gli uccelli che volano liberi e spinti dal vento e una bella canzone in sottofondo…
 

Ultima domanda..: avete pensato di scrivere un libro a "quattro mani"? State già lavorando a qualcos'altro?

Rebecca e Sofia: Non scriveremo mai un libro a quattro mani, ma avevamo già pensato di scrivere un libro “ a due”, una sorta di raccolta di storie brevi, accomunate da uno stesso argomento. Stiamo parlando di storie che troviamo interessanti, poco conosciute, che trattano di temi che dovrebbero scuotere la coscienza, ma che sono insufficienti in tema di documentazioni per svilupparci un romanzo completo. Non appena avremo del tempo, ci dedicheremo anche a questo progetto: per ora abbiamo un’idea del tema che raggrupperà le storie, e sicuramente sarà un tema d’interesse sociale.
 
Sofia: Come ho accennato, non passa un giorno in cui non scriva e non mi dedichi a fare degli appunti o a leggere testimonianze e informazioni per i miei prossimi romanzi. Ci tengo molto a dire che adesso sono in fase di editing del mio secondo romanzo che uscirà a giugno. Non posso dire molto sulla trama, ma i temi principali sono delicati e forti al tempo stesso. È ambientato in India, il Paese peggiore in cui nascere donna. E le protagoniste sono proprio due donne, diverse ma uguali, e l’argomento principale è la loro amicizia e loro voglia di essere libere e di lottare per la giustizia.
 
Rebecca: Sì, sto già lavorando a qualcos’altro, anche perché cerco di scrivere ogni giorno, quindi ho sempre dei progetti in cantiere. Il mio prossimo romanzo uscirà quest’estate, ed è un libro che ho scritto un po’ di tempo fa. Non posso anticipare molto al riguardo, ma per me scriverlo è stata una sfida stimolante perché, per la prima volta, ho portato su carta una persona realmente esistita, i suoi sogni, i suoi desideri, i suoi dolori, le sue paure, per dar voce a una ragazza la cui storia è sconosciuta ai più.
 

Bene, ragazze, grazie per essere state qui con me su "Chicchi di pensieri" e in bocca al lupo per tutti i vostri progetti futuri...!

Rebecca: Grazie a te per avermi ospitato e buona fortuna con il tuo blog!
 

Sofia: Grazie a te, è stata una bellissima “chiacchierata”! E crepi il lupo!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...