giovedì 2 giugno 2011

Cristiani perseguitati nei Paesi islamici

Le tempeste in corso in Egitto e in Sudan rappresentano un grande punto di svolta, ma le attitudini locali sembrano assicurare che almeno una cosa rimarrà invariata: la legge contro la diffamazione dell'islam resisterà a qualsiasi tempesta. Mentre i giovani egiziani continuano la loro rivoluzione cercando quelle libertà così comuni nelle altre parti del mondo, non vi è segno che la versione egiziana della legge anti-blasfemia verrà cambiata. In Sudan, dove il Sud non islamico è ormai diviso dal Nord islamico, i cristiani rimanenti nel nord sono più vulnerabili alle accuse infondate di diffamazione dell'islam. In Egitto questa legge mira teoricamente a scoraggiare le persone dall'offendere le sensibilità religiose altrui, ma in pratica viene utilizzata per soffocare la libertà di espressione e intimidire e punire coloro che non sottostanno alla versione ortodossa dell'Islam sunnita praticato dalla maggioranza degli egiziani, questo è ciò che affermano gli avvocati che si battono per i diritti umani e per i dissidenti religiosi.

L'articolo 98(f), conosciuto dai procuratori egiziani come la base di accusa contro chi disprezza la religione, cita: Chiunque sfrutti la religione per promuovere ideologie estremiste attraverso l'eloquio, la lettera scritta o in qualsiasi altra forma, con l'intenzione di fomentare la sedizione, il disprezzo o lo screditamento di una qualsiasi religione divina o dei suoi aderenti, o pregiudicando l'unità nazionale, sarà punito con l'arresto dai 6 mesi ai 5 anni o con un'ammenda di almeno 500 sterline egiziane(60 euro circa).

Formalmente l'articolo 98(f) non è una legge anti-blasfemia, ma viene usato in questo modo tanto quanto le altre leggi anti-blasfemia vigenti nell'intero Medio Oriente e nell'ancor più esteso mondo musulmano. Violare questo statuto significa "diffamare una religione divina". Molti, in virtù di questa legge, sono stati accusati di aver insultato l'islam.
"Se diventi cristiano, sei facilmente accusabile di insultare l'islam proprio perché hai abbandonato questa religione e quindi, presumibilmente, la consideri non buona", afferma Paul Marshall, studioso del Centro sulle Libertà Religiose presso l’Hudson Institute. Al contrario, però, nessun convertito dal cristianesimo all'islam è mai stato accusato di aver diffamato il cristianesimo.


tratto da Porte Aperte

Semifreddo al caffè


Per questo delicato dolce al cucchiaio saranno necessari:



INGREDIENTI:

  • 60 ml di caffè
  • 100 ml di mascarpone
  • 350 ml di panna
  • 5 tuorli
  • 80 gr di zucchero
Per preparare il semifreddo al caffè, iniziate unendo il caffè liquido con lo zucchero in un pentolino a fondo spesso, mescolate e portate a ebollizione. 
Ponete i tuorli in un recipiente per cuocere a bagnomaria e rompeteli con una frusta; Incorporate lo sciroppo a filo, mescolando di continuo con la frusta e cuocete il tutto a bagnomaria fino a che il composto si addenserà e avrete ottenuto una crema.
Mettete la crema al caffè in una planetaria e montatela fino a che si sarà raffreddata, avrete ottenuto la “pasta bomba” al caffè. 
“Semimontate” quindi la panna, montatela cioè fino a quando inizierà ad essere compatta ma non troppo sostenuta. Versate due cucchiai di panna semimontata nel mascarpone e mescolate per ammorbidirlo e renderlo cremoso. Versate la pasta bomba al caffè nella panna restante e amalgamate molto delicatamente con movimenti dal basso verso l’alto per non smontare la panna.
 Quando la pasta bomba al caffè sarà totalmente amalgamata  aggiungete anche il mascarpone ammorbidito e incorporatelo nella stessa maniera. 
Versate dunque il composto ottenuto in bicchierini e coppette e ponete  i semifreddi in freezer per almeno 5 ore. Ricordate di estrarre i semifreddi dal freezer 10 minuti prima di gustarli, guarnendoli con della panna montata e dei chicchi di caffè.

sabato 28 maggio 2011

Concetta Scazzi: "Mia sorella e mia nipote? Belve senza Dio"


 "Ma che gente è, ma come hanno potuto, ma cos'hanno dentro? Era una bimba, era debole, non era in grado di difendersi. Io sapevo bene che Sabrina e Cosima sono due persone gelose, invidiose, di tutti, non solo di noi. Ma come potevo immaginare? Hanno agito come belve!"
E' lo sfogo di Concetta Serrano, la mamma di Sarah Scazzi, in un'intervista a "Il Messaggero" dopo l'arresto della sorella Cosima.
"Io devo capire, io non riesco a spiegarmelo - continua Concetta Serrano - Gelosia? Ma può bastare la gelosia, per uccidere una bimba? Ma com'è possibile? Sembravano persone normali. Cosa può averli trasformati in assassini? Credo che le ragioni siano tante. La principale è una: è gente senza Dio".

"Non ho mai creduto - sottolinea la mamma di Sarah - che Michele fosse un pedofilo e un assassino. Mio cognato non è stato altro che uno schiavo, sin dall'inizio, in quella casa. Stava lì solo per obbedire. Ma ora vorrei chiedergli: che uomo sei? Perché non l'hai aiutata? Perché non l'hai salvata? E come hai potuto gettare il corpo di una bimba dentro un pozzo?".

"Solo Dio può perdonare, perché legge nell'anima, comprende se c'è pentimento o no - conclude Concetta Serrano -. . Io non vedo nessun pentimento. L'ho ascoltata in televisione, Cosima: era fredda, non ha pronunciato nessuna parola di rimpianto per quella bambina. Si preoccupava. Io non posso perdonare, non spetta a me. Il perdono arriverà solo con il governo di Dio, quando saranno cacciati tutti i malvagi dalla Terra. Quel giorno tornerà anche Sarah"

TRATTO DA

giovedì 26 maggio 2011

Alle donne piace l’uomo bello e dannato

E' inutile: l'espressione "bello e dannato" e l'idea che le donne dicano di volere accanto un uomo dolce e comprensivo salvo poi scegliere quello che "le fa soffrire"... a quanto pare non è semplicemente un luogo comune, ma un dato di fatto!
Gli uomini tenebrosi, dallo sguardo enigmatico, misterioso, che non sfoderano sorrisi troppo teneroni e dolci, piacciono molto di più alle donne e a dirlo è uno studio condotto dall'Università della British Columbia.
La ricerca ha coinvolto circa mille volontari, cui sono stati fatti vedere delle foto di maschi e femmine con differenti espressioni facciali: felicità(sorriso), orgoglio (petto in fuori), vergogna (testa bassa).
In seguito, è stato chiesto ai partecipanti di dire la loro opinione in merito: sono state rilevate delle differenze sostanziali in termini di preferenza, da parte di uomini e donne.
Gli esponenti del sesso forte preferiscono donne che sorridono serenamente allegre, solari, con meno problemi e "paranoie" possibili, che non manifestino tratti di orgoglio o di eccessiva sicurezza in se stesse.
Invece, le donne hanno apprezzato molto di più le foto che ritraevano uomini in atteggiamenti orgogliosi, forti, sicuri, decisi, scartando quelli troppo sorridenti o malinconici.

Evidentemente, i luoghi comuni e i pregiudizi tipici della cultura e del contesto sociale in cui nasciamo e siamo cresciuti, influenza non poco le nostre preferenze in questo senso: la donna deve, per l'uomo medio, essere preferibilmente dolce, "sottomessa", allegra; le donne, a loro volta, diffidano di uomini troppo "teneroni", preferendo avere accanto tipi più "tosti", dei maschi forti, sicuri di sè, che sappiano proteggere la propria donna, coraggiosi, con quel fascino alla "James Dean".

A prescindere comunque dai risultati di ricerche e sondaggi, non è il caso di essere "dogmatici" e troppo rigidi, traendo deduzioni frettolose e associando l'immagine dell'uomo sorridente a quella di un "debole", di un "orsacchiotto coccolone" che non sa far sentire la propria donna al sicuro...!

Sindrome della bambola rotta: avere un figlio disabile

Desiderare un figlio e scoprire di aspettarlo...: forse è uno dei momenti più emozionanti e felici per una mamma ed un papà!
Durante i mesi di gravidanza, i genitori pensano a quel bambino che nascerà, fantasticano su di lui; si fanno tante domande, con un misto di "elettrizzante" curiosità e di preoccupazione allo stesso tempo: sarà sano?, sarò in grado di accudirlo al meglio?..., ed altre mille domande che fanno posto nella mente dei futuri genitori.

Ma non sempre le cose vanno come si desidera, come si spera...: succede che nasca un bambino affetto da qualche disabilità.
Quali sono le reazioni dei genitori?
E' chiaro, in questi casi, che tutta la felicità di aver avuto un figlio viene per forza di cose a scontrarsi la realtà della malattia; è un colpo duro per la coppia, che deve rielaborarela nuova ed inaspettata situazione e imparare ad accettare un figlio "diverso" da come lo si era immaginato e desiderato: la "bambola ideale" che aveva popolato per mesi la mente dei genitori diventa una "bambola rotta", non più bella e sana; questa non è di certo una realtà facile da accettare, non subito almeno!

Il supporto delle persone attorno, compreso il personale specializzato (dottori, infermieri e psicologi), è fondamentale soprattutto nelle prime fasi, perché i genitori vanno sostenuti ed aiutati a vedere il loro piccolo come una creatura ancora più speciale, fragile, che avrà bisogno di cure amorevoli e di attenzioni particolari.
Molto probabilmente, la consapevolezza proprio di avere a che fare con un bimbo che - a motivo della propria disabilità - avrà maggiormente bisogno di cure speciali, spaventerà mamma e papà, spiazzati da questa "emergenza" non prevista, quindi è importante che vengano aiutati su come accudire al meglio il piccolo, andando incontro alle sue esigenze "speciali".

Capiterà, nel corso del tempo, di passare da momenti di rifiuto, di stanchezza...., a momenti di accettazione serena da parte dei genitori; ciò che conta è che mamma e papà imparino a capire e sentire che il loro piccolo, anche se disabile, non è una "bambola rotta", che non funziona, ma forse è una "bambola più delicata", più fragile, che avrà bisogno di una dose di amore ancora maggiore affinché, crescendo, il piccolo non si senta rifiutato, ma possa essere accolto in un ambiente famigliare che lo aiuta a sviluppare le proprie potenzialità nascoste, la propria autostima, in modo da aiutarlo a vivere nel pieno rispetto della propria dignità.

Donna trovata morta nel “box degli orrori”

La vittima ha attorno ai 35 anni, probabilmente è una prostituta, forse della Romania visto che nella tasca di un suo indumento è stato trovato un biglietto scritto in rumeno.
Il "garage delle torture" si trova in un quartiere di Cinisello, nello scantinato di un condominio, con mura insonorizzate, uno scarno mobilio e video porno; l'uomo arrestato e accusato come presunto assassino, è un uomo di 44 anni - Antonio Giordano -, che abita con la madre e la sorella a Sesto S. Giovanni, è un muratore separato (ha due figli) ed l'affittuario del box.
Probabilmente, secondo le prime ipotesi da parte degli investigatori, l'uomo portava le proprie vittime in quel posto e le sottoponeva a macabri rituali a sfondo sessuale.

Le forze dell'Ordine hanno perquisito il garage in seguito alla denuncia per aggressione da parte di una giovane prostituta ghanese, che era stata aggredita appunto nei pressi del condominio.
Quando poi Giordano è stato prelevato da casa sua e portato al garage "incriminato", ci si è trovati davanti al triste spettacolo della donna uccisa e torturata e sono subito scattate le manette per l'uomo, che finora non ha fatto alcuna dichiarazione e si è chiuso in un totale silenzio.
L'ipotesi degli inquirenti è che si tratti di un serial killer, ma tutto è ancora da confermare; intanto, il pubblico ministero Franca Macchia ha disposto che venga effettuato l'esame autoptico sul cadavere della donna per capire con esattezza in che modo e quando è morta

Sarah Scazzi: indagata Cosima Serrano

Sempre novità nel'assassinio di Sarah Scazzi, anche se, col passare del tempo, i riflettori si sono un po' spostati dal caso di Avetrana, il paese in provincia di Taranto che ha visto puntati su di sé le attenzioni a volte morbose dei media e dell'opinione pubblica, a causa dell'omicidio, ancora irrisolto, della piccola Sarah, la ragazzina 15enne che è entrata nel cuore e nelle case degli italiani da quel triste 26 agosto 2010, giorno della sua scomparsa ma anche della sua morte.

Le indagini proseguono: troppe ombre, troppi misteri, troppe verità dette e poi negate e modificate, troppa gente che "entra ed esce" dal garage di Michele o da dentro la casa dei Misseri in via Grazia Deledda...!
Insomma, a distanza di 9 mesi, purtroppo non si può dire che si sia giunti in modo inequivocabile e definitivo alla risoluzione del caso; le domande più importanti: chi ha ucciso Sarah, dove, perché, come, c'erano dei complici...?, ed altre ancora, sono tutte domande alle quali gli inquirenti non riescono a dare una risposte precisa che porti alla chiusura del caso.

L'ultima novità - ma forse per qualcuno non costituirà una vera e propria novità... - è che Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri e mamma di Sabrina, è stata iscritta nel registro degli indagati.
L'accusa è quella di concorso in omicidio, sequestro di persona e soppressione di cadavere; zia Cosima si dichiara innocente e i suoi avvocati difensori chiedono per la loro assistita gli arresti domiciliari.
Intanto i DNA presi dalle persone più vicine a Sarah e/o coinvolti nelle indagini in questi mesi (Sabrina, Michele, Cosima, Cosimo Cosma, Carmine Misseri e Ivano Russo) verranno messi a confronti con oggetti sequestrati dal garage di Michele.

Stasera la trasmissione Chi l'ha visto? - che in diretta, in collegamento con mamma Concetta, diede notizia del ritrovamento del corpo della giovanissima Sarah in un pozzo, grazie alle direttive di zio Michele, la sera del 7 ottobre scorso - si occuperà stasera di dare gli ultimi aggiornamenti sul caso.

mercoledì 25 maggio 2011

INVOLTINI CON CARCIOFI, PANCETTA E SOTTILETTA

INGREDIENTI:
500 g di tacchino o girello
5 carciofi
1 spicchio di aglio
prezzemolo
qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato
pepe nero
sottilette le cremose
100 gr. pancetta arrotolata
olio q.b.
sale q.b.


PROCEDIMENTO:


Prendere i carciofi e togliere le foglie dure più esterne fino ad ottenere i cuori teneri. 
Tagliarli a metà, eliminare eventualmente il fieno e ridurli a fettine sottili. 
Tenerli in acqua acidulata con mezzo limone.
In una padella far dorare leggermente uno spicchio d'aglio e poi aggiungere i carciofi. 

Salare, pepare, tritare del prezzemolo fresco  e aggiungere un bicchiere di acqua. 
Far cuocere e poi spegnere; frullare leggermente, poi riunire in una ciotola ed aggiungere il parmigiano e pepe nero.
Stendere le fettine di fesa e sistemare su ognuna: una fettina di pancetta, la sottiletta, un cucchiaio di composto di carciofi e pepe nero.
Arrotolare e sistemare dentro una teglia con un filo d'olio; salare.

Cuocere in forno alla temperatura di 180° per circa 15/20 minuti, avendo cura di farli rosolare da tutti i lati; infine sfumare con un bicchiere di vino bianco.


(tratto da dolcienonsolo)



Penne al ragù di verdure

Ed ecco un gustoso primo piatto, profumato e semplice da preparare!!

Ci serviranno:
  • abbondanti foglie di basilico
  • 1  cipolla, prezzemolo tritato
  • 250 gr di funghi champignon
  • mezzo bicchiere di olio
  • pepe, sale
  • 2 zucchine
  • parmigiano per cospargere alla fine
Procedimento:

Lavate i pomodori, pulite i funghi e tagliateli a pezzetti non troppo grossi. 
Mondate la cipolla e tritatela finemente, poi ponetela in una padella capiente contenente l’olio: fate dorare la cipolla, poi unite i funghi e fateli stufare per qualche minuto.
Mondate le zucchine e tagliatele a dadini versate anche i cubetti di zucchine in padella, e per ultimi unite i pomodori.

Per insaporire il tutto, a questo punto aggiungete in padella una vaschetta di Cuore di Brodo Knorr Verdure che amalgamerà le verdure senza coprire i loro sapori. 
Tagliate grossolanamente le foglie di basilico e tritate finemente il prezzemolo. 
Quando anche i pomodori si saranno ammorbiditi, salate, pepate, e aggiungete nella padella il basilico, e il prezzemolo tritato; mischiate il tutto e spegnete il fuoco. 

Dopo avere lessato le penne in abbondante acqua salata, scolatele ancora al dente e buttatele nella padella contenente il condimento di verdure preparato: saltate il tutto velocemente e impiattate le penne al ragù di verdure cospargendole con abbondante parmigiano reggiano.


(tratto da www.giallozafferano.it)

lunedì 23 maggio 2011

Giovanni Falcone

L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa.
Altrimenti non è più coraggio, è incoscienza!

Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.

La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.

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