Nella nostra
società contemporanea ultra tecnologizzata e progredita sotto svariati punti di vista, si verifica paradossalmente (o è piuttosto una conseguenza proprio della velocità con cui i cambiamenti si verificano giorno per giorno, lasciandoci
disorientati e non sempre pronti a gestirli in modo equilibrato?) un
aumento di patologie psicologiche nuove, che vanno man mano a collocarsi nei manuali di
psicopatologia, differenziandosi dalle malattie già note a livello medico-scientifico.
In questo post voglio citare brevemente una
"nuova patologia": la pedofobia.
Essa è la
paura degli adolescenti da parte di adulti - genitori, insegnanti... - davanti ai comportamenti sempre più aggressivi e difficilmente gestibili che i ragazzi assumono.
Da cosa prende avvio questa fobia?
Beh, molto probabilmente dal prendere coscienza di come la
realtà giovanile sia sempre più caratterizzata da tratti di
violenza, di eccessiva esuberanza, di mancanza di regole, limiti e valori tradizionali, che inevitabilmente si ripercuote sull'adempimento dei
ruoli familiari e sociali.
Si dice spesso che ormai i genitori (ed in generale, le figure adulte "destinate" ad essere
educatori delle nuove generazioni) non riescano più ad adempiere a questo ruolo, che certamente è sempre stato definito
"il mestiere più difficile del mondo", e che spesso si "lascino travolgere" in modo passivo dalle condotte e dalle reazioni dei figli, influenzati dalla
visione violenta di programmi tv, di videogiochi, del gruppo di amici...