martedì 4 ottobre 2016

"I delitti della primavera" di Stella Stollo pubblicato in inglese - “The Botticelli killings Murders and mysteries in Reinassance Florence”



Carissimi lettori, finalmente torno al mio pc, che non è che sia sto pezzo grosso della tecnologia, ma finchè si accende e finge di funzionare a singhiozzi, manco niente è e mi conviene tenermelo stretto.

E torno con un paio di segnalazioni, che mi auguro possano catturare il vostro interesse ^_-

Ecco la prima: si tratta della traduzione in inglese del romanzo "I delitti della primavera" di Stella Stollo, un thriller storico con una trama davvero affascinante.


“The Botticelli killings Murders and mysteries in Reinassance Florence”
di Stella Stollo

Graphofeel
Un successo notevole per il romanzo di Stella Stollo edito da Graphofeel edizioni, che ha ricevuto riscontri positivi sia dalla critica che dai lettori. Continuano i consensi anche fuori dal territorio nazionale; arriva infatti la traduzione in lingua inglese e l’edizione dal titolo “The Botticelli killings Murders and mysteries in Reinassance Florence”. 
Un’ulteriore conferma di quanto sia stata apprezzata l’opera, che si appresta a conquistare un pubblico sempre più ampio. Una scrittura fluida, visiva ed avvolgente, che sa unire abilmente atmosfere di amore e morte, ci introduce nel ritmo di una trama da leggere tutto d’un fiato fino alla fine.
Trama

“I delitti della primavera” si presenta come opera raffinata e ben strutturata, un thriller storico ambientato a Firenze alla fine del 1400. Il romanzo si sviluppa tra personaggi realmente esistiti e altri di pura fantasia.
Nella città medicea sfilano e prendono corpo la bellissima Simonetta Vespucci, Il giovane Leonardo da Vinci, il Maestro Sandro Botticelli e il suo promettente allievo Filippino Lippi. E poi eclettiche alchimiste, ambigui speziali, osti e pittori, poeti, scienziati e filosofi, in una atmosfera vivida e colorata, ricca di spunti noir.
L’autrice infatti ci proietta in una città sconvolta da una serie di omicidi, le vittime sono tutte donne giovani
donne appartenenti alla ricca borghesia, senza nessun legame apparente. Il Killer sembra prendere ispirazione dal capolavoro di Sandro Botticelli ‘L’allegoria della Primavera’; lungo la scia di morte, infatti, ci sono simboli che rimandano al dipinto ed al suo autore, dettagli mutuati dal capolavoro senza motivazione apparente.

L’autrice.
Stella Stollo nasce a Orvieto nel 1963. Si laurea in Lingue e Letterature Orientali presso l’Università di Venezia e trascorre un anno accademico in Cina. Successivamente si trasferimento per tre anni in Germania, abitando per brevi periodi in diverse città. Quando rientra in Italia si stabilisce in Toscana e attualmente vive a Firenze con la sua famiglia. Se la lettura le è necessaria per mantenersi in vita, la scrittura la consiglia come mezzo per vivere più sani. Il suo romanzo d’esordio Io e i miei piedi tratta proprio del potere terapeutico della scrittura ed è edito da Graphofeel edizioni. Il suo secondo romanzo Algoritmi di Capodanno è edito da ARPANet. Un terzo romanzo, MALdiTERRA, si trova sulla piattaforma di self-publishing ilmiolibro.it e su Amazon come ebook. “I delitti della Primavera” (ed. Graphofeel) è il suo quarto romanzo.

domenica 2 ottobre 2016

Prossimi arrivi in libreria (6 - 13 - 20 ottobre 2016)



Buona domenica, lettori carissimi!

Le pubblicazioni in uscita ad ottobre sono tante e pronte a soddisfare i gusti di tutti!

Ne vediamo alcune in arrivo tra qualche giorno?  ^_-


Per gli amanti dei thriller psicologici ricchi di suspense:


TUTTO SI DIMENTICA
di Wendy Walker


Editrice Nord
trad. B. Ronca
364 pp
16.90 euro
USCITA
 6 OTTOBRE 2016
Durante una festa nella tranquilla cittadina in cui vive da sempre, Jenny Kramer viene aggredita da un uomo, che fugge senza lasciare traccia.
Ma Jenny, in realtà, non ricorda questo brutto episodio della propria vita, perchè è stata sottoposta ad una cura farmacologica sperimentale che le ha cancellato parte dei ricordi.
Ma dimenticare è solo un'illusione: il corpo di Jenny conserva quei momenti e presto il passato riaffiora, tanto da spingerla a tentare il suicidio.
Tutti in famiglia sono turbati e secondo lo psicoterapeuta Forrester, la paziente deve assolutamente recuperare quella dolorosa esperienza dalla sua memoria, se vuole guarire.
Anche a costo di riportare alla luce verità scomode che gettano ombre sulla tranquilla cittadina di provincia...





LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10
di Ruth Ware


Ed. Corbaccio
trad. V. Galassi
320 pp
16.90 euro
USCITA:
13 OTTOBRE 2016
Per superare lo stress in seguito ad un tentativo di effrazione in casa sua da uno sconosciuto, la giornalista Lo Blackwood si è concessa una crociera.
Ma il sogno diventa incubo la notte in cui viene svegliata da un urlo e vede un corpo precipitato in mare dalla cabina accanto alla sua.
Ma secondo il personale di bordo, quella cabina non era occupata da alcun passeggero e non ne manca all'appello nessuno.
Forse la mente stressata sta facendo brutti scherzi o Lo ha a che fare con un assassino che ce l'a solamente con lei?










Per chi vuol concedersi storie di legami, ricche di emozioni cullate dall'amore per la musica o dal profumo dei fiori.


TI DEVO UN RITORNO
di Niccolò Agliardi


Ed. Salani
USCITA
6 OTTOBRE 2016

Pietro, a 32 anni, è un uomo che deve ancora imparare a vivere. Quando muore il padre, decide di lasciare Milano e rifugiarsi in un paesino nelle Azzorre, e qui incontra Vasco, 19 anni, con cui instaura un'amicizia quasi padre-figlio.
Ma uno strano naufragio porta sull'isola un carico di cocaina che stravolge la vita degli isolani e mette Pietro davanti a scelte importanti per sè, per Vasco e per tutti gli altri.




LA CITTA' DEGLI INCONTRI PROIBITI
di Carolina de Robertis



Ed. Garzanti
trad. S. Cerchi
400 pp
17.60 euro
USCITA:
6 OTTOBRE 2016

E' il 1917 e la 17enne Leda, in compagnia del violino regalatole dal padre, è diretta in Argentina, dove ad aspettarla c'è l'uomo che dovrebbe sposare.
Ma il promesso sposo non verrà a prenderla: è morto due giorni prima e le ha lasciato soltanto un baule pieno di abiti.
Sola in una terra straniera, Leda prende la decisioni di vestirsi da uomo e cercare di far fortuna col suo violino.
Perché Leda suona divinamente e solo la sua adorata musica è in grado di salvarla.




DELITTO ALLA SCALA
di Franco Pulcini

Ponte alle Grazie
480 pp
16 euro
USCITA:
6 OTTOBRE 2016
E' un giorno di novembre a Milano quando il direttore d'orchestra, che avrebbe dovuto dirigere l'Arianna di Monteverdi al Teatro della Scala, viene assassinato.
A questa tragedia si aggiunge il dubbio che il manoscritto sia un clamoroso falso e che questo mandi all'aria il programma.
Lo spettacolo va salvato e ad indagare viene chiamato il commissario Abdul Calì, che di musica non ha alcuna esperienza, ma forse proprio per questo è il più adatto a mettere il naso in storie di passioni, invidie, isterie da artisti e forti interessi economici...



IL QUADERNO DELL'AMORE PERDUTO
di Valèrie Perrin

Edizioni Nord
trad. G. Maugeri
350 èè
16.40 euro
USCITA
13 OTTOBRE 2016
Segnata dalla morte prematura dei genitori, Justine rifugge le emozioni e ha abbracciato una tranquilla monotonia.
Abita in un paesino della Normandia e lavora come assistente in una casa di riposo. 
Ma è proprio nella residenza Ortensie che Justine conosce Hélène, che racconta la sua storia e condivide con Justine i ricordi del suo grande amore, un amore spezzato dalla furia della guerra e nutrito dalla forza della speranza. 
Per Justine salvare quei ricordi dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione. 
Compra un quaderno azzurro in cui riporta ogni parola di Hélène e, mentre le pagine si riempiono del passato, Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. 
Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle, anche a costo di rimanere scottata. 
Ma troverà il coraggio di impugnare la penna per scrivere il proprio destino?




IL GIARDINO DEI FIORI SEGRETI
di Valentina Caboni


Ed. Garzanti
USCITA:
20 OTTOBRE 2016
Iris è una ragazza che, dopo essere stata in giro per il mondo col padre, ora vive a Londra, immersa e felice tra i suoi fiori, che la fanno sentire a casa e al sicuro.
Un giorno, mentre è alla mostra di fiori più famosa, incontra Viola, che non è una ragazza qualunque: Viola è identica a lei e, come Iris, ama i fiori.
Iris e Viola sono sorelle gemelle, divise da piccolissime; il segreto della loro nascita si nasconde a Volterra, dove sono nate, in un'antica dimora dove nonna Giulia le sta aspettando per aiutarle a ritrovare il sentiero giusto e la missione a loro affidata: essere le custodi del giardino e le guardiane della Rosa dei mille anni.
La strada è irta di ostacoli, tanti sono i misteri e le difficoltà da affrontare insieme per trovare la risposta a ogni domanda nel giardino: perchè è tra le spine che nasce il cuore più prezioso.






ORFANI BIANCHI
di Antonio Manzini


Ed. Chiarelettere
USCITA:
20 OTTOBRE 2016
Mirta è una giovane donna moldava che, dopo aver lasciato il proprio Paese e il proprio bambino, Ilie, ora  vive a Roma e cerca di lavoro.
Mirta si prende cura di persone lasciate sole dalla famiglia; lei non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un’intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane.
Manzini in questo romanzo pone al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato, il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. 
Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza. 
Una storia contemporanea, commovente e vera, comune a tante famiglie italiane raccontata da Manzini con sapienza narrativa non senza una vena di grottesco e di ironia, quella che già conosciamo, e che riesce a strapparci, anche questa volta, il sorriso.

sabato 1 ottobre 2016

READING CHALLENGE 2016 e bilancio delle letture di settembre



Carissimi lettori, come ogni fine/inizio mese, sono qui a tirare le somme delle mie letture, di settembre in questo caso.


Partiamo dagli obiettivi della RC.




Questo mese ne ho aggiunto uno soltanto e ho visto che me ne mancano 4 per completarla entro Capodanno. Dovrei farcela...! ^_^:


Obiettivo n.2. Un libro con più di mille pagine - "IL RITORNO DEL RE" di J. R. R. Tolkien (RECENSIONE): in questo epilogo di una trilogia fantastica, tutti gli equilibri tornano al loro posto e la pace può regnare di nuovo nel mondo immaginario creato da un geniale scrittore che in queste pagine ci regala avventure e compagni di viaggio indimenticabili.



Altri libri letti e recensiti:

  • UN ANNO SULL'ALTIPIANO di Emilio Lussu (RECENSIONE): queste pagine sono la testimonianza onesta, vera e viva, lucida e drammatica di un uomo che la guerra l'ha fatta, l'ha vista con i propri occhi, l'ha combattuta con le proprie mani.
  • IL LUNGO ADDIO di Raymond Chandler (RECENSIONE): un romanzo dalla trama intricata ma curiosa, un protagonista ironico e testardo, un finale che riesce a spiazzare il lettore.
  • UOMO O LUPO di Mattia Rubino (RECENSIONE): un urban fantasy incentrato sui leggendari uomini lupo e sui cacciatori coraggiosi impegnati a fronteggiarli.
  • IL SEGRETO DI HELENA di Lucinda Riley (RECENSIONE): un romanzo intenso che, con una scrittura sempre delicata e scorrevole, ci coinvolge attraverso personaggi che prendono vita tra le pagine e storie personali e familiari che regalano tante piccole emozioni.
  • "F@volando – La Raccolta" di Marcella Ortali (RECENSIONE): una raccolta di fiabe per bambini che si propone di mettere in risalto i fantastici voli che la fantasia riesce a fare quando viene data loro l'opportunità di immaginare, creare, sognare... attraverso la lettura e l'immedesimazione nei personaggi fantastici.
  • LA LUNGA NOTTE di Linda Castillo (RECENSIONE): un thriller avvincente e ben costruito, che punta tutto sul contrasto tra la vita protetta, pia e semplice degli Amish, e la presenza del male che si insinua nelle esistenze di alcuni di loro, soprattutto dei giovani, più fragili e influenzabili.
  • COME PERDERE L'ANIMA di Matteo Gennari (RECENSIONE): un noir dalle atmosfere torbide, con protagonista un italiano emigrato in Brasile, un uomo pieno di frustrazioni, internamente insoddisfatto della propria vita e ossessionate da quelle altrui...
  • FUOCO E GHIACCIO di Carmilla D. (RECENSIONE): il primo libro di una saga urban fatasy/romance, con protagonista un vampiro di oltre 500 anni che, dopo una non esistenza grigia e senza affetti, perde il cuore e la testa per un'umana, la dolce e testarda Angelica...

Se dovessi dirvi il mio preferito tra questi libri, credo sceglierei UN ANNO SULL'ALTIPIANO, perchè leggere l'esperienza diretta di un sopravvissuto alla Grande Guerra sia una lettura che non può lasciare indifferenti.


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Attualmente in lettura:

LA STRADA NELL'OMBRA di Jennifer Donnelly, autrice che amo per le sue storie intricate e i suoi personaggi ricchi di sfaccettature;
IL BUIO DENTRO di Antonio Lanzetta: un bel thriller, in grado di darmi una scarica di adrenalina, mi ci vuole proprio!

Prossima lettura:

A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE di Grossman, un libro che in passato ho mollato e che intendo terminare!





Film interessanti visti questo mese:


  • ADALINE - L'ETERNA GIOVINEZZA di Lee Toland Krieger con Blake Lively nei panni della bellissima, raffinata e sempre giovane protagonista. Adaline nasce agli inizi del Novecento e, in seguito ad un incidente che ha in sè del miracoloso, ottiene, senza averlo chiesto, un dono che, a lungo andare, risulterà una schiavitù: l'eterna giovinezza. Gli anni passano, le persone incontrate e a lei care invecchiano, muoiono o semplicemente si allontanano da lei. Ma proprio quando incontra l'amore vero, un uomo torna dal passato a sconvolgere tutto. Adaline è dunque destinata a vivere senza amore e senza radici, prigioniera di una bellezza esteriore e di una giovinezza che le toglie ogni diritto alla felicità?

Un film che ha del fiabesco, carino (-ino, -ino), godibile sicuramente ma... niente di esaltante, anzi piuttosto banale nello sviluppo, melenso, stucchevole e prevedibile sul finale in particolare, quindi poco originale... Mi aspettavo decisamente di più.

  • FUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi: un ritratto realistico, autentico, toccante, che affianca il ritratto naturale, "preso da vicino", senza filtri, della semplice quotidianità degli abitanti di quest'isola, a quello più triste e molto umano di chi ogni giorno è coinvolto nell'accoglienza di gente in fuga dalla propria terra, e questo arriva a noi fondamentalmente attraverso immagini e silenzi, più che attraverso dialoghi. 
L'ho trovato a tratti (nella prima mezzora in particolare) un tantino lento e poco coinvolgente, ma per com'è stato impostato, non certo per l'argomento in sè... Comunque, speriamo ci dia un buon risultato agli Oscar ^_^

  • GLI ULTIMI SARANNO ULTIMI di Massimiliano Bruno: film che, a metà tra la commedia e il dramma, affronta l'attualissimo tema della perdita del lavoro e di come esso possa innescare malesseri alle volte ingestibili in chi vive questo problema. Cortellesi strepitosa nel ruolo drammatico.
  • PERICLE IL NERO (Stefano Mordini): un noir che ha per protagonista un uomo dall'anima torbida, ambigua, amorale, immatura. Un "peccatore dall'anima innocente" in cerca della propria identità e del proprio riscatto.
  • COLPA DELLE STELLE di Josh Boone: film che punta tutto sull'amore puro e sincero che sboccia tra due adolescenti che la vita sta mettendo a dura prova con mali "difficili"; argomento delicato affrontato con sensibilità mista a leggerezza, seppur con un velo di "dolcezza eccessiva".
  • MEMORIE DI UNA GEISHA di  Rob Marshall:  un bel film, la storia coinvolge perche le vicende narrate nella prima parte vedono al centro delle bambine, in particolare la protagonista, che ci fa simpatia per le ingiustizie e i maltrattamenti subiti, ma anche per il suo caratterino volitivo; il mondo complesso e seducente delle geisha (spesso erroneamente e sommariamente accostate a meretrici) è un soggetto interessante, che ha il suo fascino esotico.
  • MERY PER SEMPRE di Marco Risi: , un cast valido per un film fatto bene, che denuncia le drammatiche condizioni dei minori incarcerati e, al contempo, pone l'accento su come e quanto sia importante recuperare questi giovani, aiutandoli ad aprire, per quello che è possibile, gli occhi sulla vita criminale alla quale sembrano già destinati.



Articoli in rilievo:



ED ORA TOCCA A VOI!
SE VI VA, DITEMI NEI COMMENTI COME SONO ANDATE LE VOSTRE LETTURE, SE QUEL CHE AVETE LETTO VI E' PIACIUTO O MENO, 
E QUALI LETTURE VI ASPETTANO!  

venerdì 30 settembre 2016

Recensione: COME PERDERE L'ANIMA di Matteo Gennari



Un noir che unisce l'esoticità della multiforme brasiliana città di Rio, con i suoi tanti odori, colori, rumori e persone di ogni genere e nazionalità, con la personalità fragile e torbida insieme del suo protagonista, Andrea.


COME PERDERE L'ANIMA
di Matteo Gennari


goWare
pp. 166
Edizione digitale € 4,99 
9.99 (cart.)
2016
Andrea è un immigrato italiano che fa da autista ad altri italiani, imprenditori ricchi e potenti; ha trovato questo lavoro grazie agli aiuti e all'influenza del padre e apparentemente conduce una vita soddisfacente; è anche sposato con Iasmine, una brasiliana, e con lei ha tre figli, Jaco e Nina (che però non sono suoi figli naturali, ma frutto di una precedente relazione di Iasmine) e la piccola Lilì, la prediletta di papà.

Andrea porta a spasso ogni giorno i suoi superiori, ne subisce l'indifferenza, la spocchia, l'atteggiamento arrogante, i silenzi di chi si ritiene superiore e non si abbassa a rivolgere la parola all'autista; ma Andrea porta a spasso anche la doppia vita di questi uomini boriosi solo apparentemente irreprensibili, che spesso e volentieri chiedono all'autista di accompagnarli a casa dell'amante di turno.

Nei suoi giri di lavoro e parlando col collega Toni (l'unico col quale intrattiene, nell'ambito professionale, una sorta di rapporto amicale), Andrea viene a conoscenza di una prostituta del posto, Dejanira, che è la preferita da tutti i ricconi per i quali lui lavora.

Pian piano, Andrea si fa prendere dall'ossessione al pensiero di cosa facciano questi uomini in giacca e cravatta a casa con Dejanira, e tra una spiata col il binocolo e viaggi quotidiani con la sua fervida immaginazione, la mente di Andrea si riempie di fantasie erotiche e non solo.

Essendo sempre più devastato da un’invidia inesauribile per un tipo di doppia vita che lui non riesce ad avere, Andrea si ritrova spesso a fare pensieri macabri e folli, in cui tutta la rabbia, la frustrazione, l'odio... crescono a dismisura dentro di lui, come una bestia che giorno dopo giorno si fa sempre più grande e cattiva, e che rischia di "rosicchiargli" l'anima, strappandogliela pezzo pezzo.

Ma non sono solo odio e invidia a crescere dentro di lui, ma anche l'amore, quello per la sconosciuta prostituta Dejanira, che lui vorrebbe possedere come fanno i suoi abietti passeggeri.

Eppure Andrea non si decide a seguire l'esempio degli uomini che lo circondano, non ce la fa a tradire la moglie, che sente di amare, e con lei i figli, che pure ama.
Nei tanti momenti in cui si ritrova a pensare ossessivamente a questi fatti, Andrea cerca di convincere se stesso che lui non è come gli altri:

"...avevo l’anima. Per perderla avrei dovuto uccidere. Ma io non volevo farlo. Non me lo sarei perdonato. Dio non mi avrebbe perdonato. Io credevo in Dio. Loro no.".

Cosa manca al nostro italiano per essere felice?

"«Siamo una famiglia felice» disse mia moglie. «E molti ci invidiano, non credi?»Io ero così abituato a invidiare gli altri che non avevo mai creduto che qualcuno potesse invidiare me. O la mia famiglia. «In che senso?» chiesi.«Molta gente non ha ciò che abbiamo noi.»La fissai mentre filosofeggiava, con la birra tra le mani. «Non si amano. Non riescono a crescere i figli. Non vanno in chiesa la domenica...»Iasmine era superficiale. Perché noi la domenica in chiesa non ci andavamo regolarmente. Le bastava un sorso di birra e si sentiva perfetta. Dopo tre lattine mi avrebbe dichiarato amore eterno. «Sì, Andrea. Non sono uniti. Non sono sinceri. Sono degli esseri miserabili. Invidiosi come le lucertole.»«Perché le lucertole?» chiesi. «Perché sì» rispose lei."

... gli dice sua moglie, e Andrea vorrebbe crederci ma c'è quella parte oscura che è dentro di lui, che urla, strepita per venir fuori.
Andrea ha una doppia personalità: quella del marito/padre modello e quella nascosta, del trasgressore che va a prostitute, anzi con una sola di loro: la brasiliana Dejanira.

E intanto la testa macina pensieri perversi e malati, che generano frasi sconesse e interrotte, come lo è la sua stessa anima, la sua mente, che sembra smarrirsi tra le strade confusionarie di Rio.

Ad alimentare altri pensieri si aggiunge la notizia di un paio di assassinii, tra cui quello di uno dei dipendenti della azienda per la quale presta servizio; ma nell'ambito della narrazione questi omicidi passano in secondo piano, perchè al centro di questa Rio caotica e ricca di contraddizioni, bellezze e tentazioni, c'è per noi lettori solo lui, Andrea, frustrato e ingabbiato nella propria vita e nel proprio lavoro anonimi. troppo normali per renderlo felice.

Solo Dejanira può dargli ciò che vuole: ormai questo pensiero ha preso radice nella testa turbata di Andrea, che rischia di cadere in un vortice di fissazioni e morbosità pericolose...

Andrea riuscirà a restare ancorato alla realtà, conservando la propria anima, o asseconderà i propri istinti e fisse, perdendola?

Attraverso un linguaggio "colorito", consono al tipo di storia e di personaggi narrati (che non brillano per pudore e moralità), l'utilizzo della prima persona, che rende il tutto una sorta di confessione intima del protagonista, del quale ci vengono palesati i pensieri non proprio edificanti, i sensi di colpa..., "Come perdere l'anima" cattura l'attenzione del lettore immergendolo nelle vie di Rio, con i suoi misteri e le sue mille facce, ma ad avvilupparci non è tanto il traffico cittadino quanto quello che popola la mente contorta di Andrea, le cui "vie mentali" sono ora folli ora lucide, e riflettono le diverse nature e personalità presenti in lui, capace tanto di essere un padre premuroso quanto l'uomo "torbido", "sporco" che si nutre di pensieri e voglie insane.

Se vi piacciono i noir dalle atmosfere "squisitamente morbose", con storie e personaggi ambigui e ricchi di contraddizioni, non posso che consigliarvi questo romanzo di Matteo Gennari.

Recensione: FUOCO E GHIACCIO di Carmilla D.



"Fuoco e ghiaccio" è il primo libro di una saga urban fantasy/romance con protagonista un vampiro tanto bello quanto innamorato della sua dolce metà, l'umana Angelica, per la quale è disposto a tutto.


FUOCO E GHIACCIO
di Carmilla D.


Intrecci Edizioni
563 pp
19 euro
2016
La nostra storia è ambientata a Torino, ai giorni nostri.
Conosciamo subito il protagonista, Alessandro Rucellai, uno stimato docente che alla Facoltà di Architettura insegna Storia dell’Architettura Moderna e Medioevale in seguito all’ennesimo trasferimento. 

Alessandro è un uomo di bellissimo aspetto, perfetto nei tratti somatici e nella corporatura, e ogni giorno desta commenti pieni di ammirazione da parte del gentil sesso e sentimenti di invidia da parte dei maschi.

E' un tipo algido, sicuro di sè, consapevole del proprio fascino e del proprio carisma; la sua cultura è immensa e a lezione assistenti e studenti pendono letteralmente dalle sue labbra.

Tutti lo adorano... tranne lei.
Lei è Angelica, una studentessa di 22 anni piccola e minuta ma, agli occhi del professore, bellissima e sensuale nella sua semplicità.
Alessandro viene attratto immediatamente da lei perchè, a differenza delle sue amiche, questa ragazza non ha un atteggiamento svenevole nei suoi confronti, non si perde in commenti volgari e piccanti sulla sua persona, anzi, sembra non subire il fascino da Casanova del bell'insegnante.

Ma quella di Angelica non è indifferenza, è solo un'innata riservatezza che in realtà nasconde un bel caratterino, testardo, vivace ma anche molto dolce.

Tra i due ben presto scatta la scintilla dell'attrazione; a legarli inizialmente è l'amore per l'Arte, in particolare per il Rinascimento, e così, tra una lezione e l'altra, tenute nello studio di Alessandro, il rapporto tra i due va via consolidandosi, fino a quando entrambi si ritrovano innamorati persi l'uno dell'altra.
Ma gli ostacoli al loro amore si palesano da subito.
Anzitutto, Alessandro è il professore di Angelica, che dovrà sostenere un esame con lui: come potrebbero vivere il loro amore alla luce del sole senza destare disapprovazione e sospetti da parte di tutti, all'università?

E infatti, questa sarà una bella gatta da pelare per i due innamorati..., ma non sarà di certo l'unica, perchè in tanti si opporranno al loro amore, causando preoccupazioni ad entrambi.

Certo, i problema principale non si può risolvere ma va accettato per quello che è: il nostro bel docente di Storia non è un uomo qualsiasi e non ha 26 anni, come sostiene, ma ha almeno cinque secoli di (non) esistenza sulle sue forti spalle, perchè Ale in realtà è... un vampiro!

Può un vampiro vivere tranquillamente e senza conseguenze una storia d'amore con un'umana?

Alessandro sa che questo suo desiderio di vivere felice accanto ad Angelica non potrà essere realizzato con facilità perchè tutto sembra essere contro di loro e, intanto, un acerrimo e storico nemico dello stesso Alessandro trama alle sue spalle...

L'amore tra i due protagonisti - che si alternano nella narrazione per offrirci ambo i punti di vista - nasce timidamente per poi diventare sempre più forte e passionale ed è in  pratica al centro della storia, ed infatti i momenti di romanticismo sono tanti.
Restare razionale e aspettare i tempi per amarsi non è semplice perchè l'attrazione fisica è dirompente, ma Alessandro è tra i due quello che ha più esperienza e più autocontrollo; non solo, ma è anche un vampiro fedele e devoto, premuroso e apprensivo verso la sua giovanissima fidanzata, che ha qualche problema col cibo e questo è motivo di discussione nella coppia.

La narrazione è molto particolareggiata; nei primi capitoli viviamo gli incontri iniziali tra i Angie e Ale due volte, perchè l'Autrice ci lascia vedere le cose dalla prospettiva di tutti e due; con lo scorrere degli eventi, i capitoli si alternano senza ripetizione ma andando avanti nello sviluppo egli eventi.

Pur essendo il tutto reso molto vivace dall'abbondanza di dialoghi, dai botta e risposta soprattutto tra i due amanti - che hanno una bella parlantina, si punzecchiano spesso per poi far pace -, il ritmo non è molto veloce perchè la narrazione è, come dicevo, ricca di dettagli e si dà molto spazio alle reazioni di Angelica e Alessandro, ai loro sentimenti, ai dubbi e ai timori.

Sicuramente i due protagonisti sono abbondantemente tratteggiati nella personalità e nel carattere, anche se ho trovato personalmente le loro reazioni troppo enfatizzate e quindi poco verosimili: lui troppo preoccupato al minimo problema di lei, e lei a sua volta spesso sull'orlo del pianto al minimo sgarbo di lui, e buona parte dela storia si gioca su questo rapporto sentimentale tra il premuroso vampiro e la bella e fragile ragazza, che non si lascia impressionare neanche un po' dalla natura non umana del suo amore.

A parte la tendenza a ripetere alcuni concetti e situazioni (tipo i commenti adoranti delle donne al solo veder passare Alessandro) e a questa esagerazione nel marcare l'aspetto emotivo dei due personaggi principali (con i loro cambi repentini d'umore), il romanzo si legge piacevolmente, la storia è gradevole, è scritta bene e si nota la passione dell'Autrice per la Storia dell'Arte, che resta sullo sfondo della storia d'amore tra Angie e Ale, arricchendola di un certo fascino.

Superata la seconda metà del libro, troviamo una maggiore vivacità nel susseguirsi degli eventi perchè un pericoloso nemico crea scompiglio nella serenità dei due innamorati.

Il finale è chiaramente aperto e lascia presagire che l'agognata felicità della coppia potrebbe andare incontro a futuri ostacoli e impedimenti.
Non mi resta che aspettare il successivo romanzo e consigliarvi intanto la lettura di questo primo volume, per la cui copia ringrazio la Casa Editrice!

giovedì 29 settembre 2016

Frammenti di... guerra di trincea




Vi lascio un passaggio significativo tratto dal libro UN ANNO SULL'ALTIPIANO di E. Lussu (la recensione è sul blog), che ci rammenta come, per quanto la guerra sia qualcosa di tremendo, in grado di cambiare anche radicalmente chi ne è coinvolto in prima persona, non per questo il soldato smetta di essere uomo e di saper fare appello, se vuole e se ne è in grado, alla ragione e al cuore.


"...era quella calma completa che allontanava il mio spirito dalla guerra. Avevo di fronte un ufficiale, giovane, inconscio del pericolo che gli sovrastava. Non lo potevo sbagliare. Avrei potuto sparare mille colpi a quella distanza, senza sbagliarne uno. Bastava che premessi il grilletto: egli sarebbe stramazzato al suolo. Questa certezza che la sua vita dipendesse dalla mia volontà, mi rese esitante. Avevo di fronte un uomo. Un uomo! Un uomo!Ne distinguevo gli occhi e i tratti del viso. La luce dell’alba si faceva piú chiara ed il sole si annunziava dietro la cima dei monti. Tirare cosí, a pochi passi, su un uomo… come su un cinghiale!Cominciai a pensare che, forse, non avrei tirato. Pensavo. Condurre all’assalto cento uomini, o mille, contro cento altri o altri mille è una cosa. Prendere un uomo, staccarlo dal resto degli uomini e poi dire: «Ecco, sta’ fermo, io ti sparo, io t’uccido» è un’altra. È assolutamente un’altra cosa. Fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un’altra cosa. Uccidere un uomo, cosí, è assassinare un uomo.Non so fino a che punto il mio pensiero procedesse logico. Certo è che avevo abbassato il fucile e non sparavo. In me s’erano formate due coscienze, due individualità, una ostile all’altra. Dicevo a me stesso: «Eh! non sarai tu che ucciderai un uomo, cosí!» Io stesso che ho vissuto quegli istanti, non sarei ora in grado di rifare l’esame di quel processo psicologico. ".

www.nuvolabiancagrafica.i

Non ho potuto fare a meno di pensare alle poesie di Ungaretti (anch'egli "soldato da trincea"), e alla seguente in particolare:



Fratelli

Mariano il 15 luglio 1916 


Di che reggimento siete
fratelli?

Parola tremante 
nella notte 

Foglia appena nata 

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità 

Fratelli

Recensione: UN ANNO SULL'ALTIPIANO di Emilio Lussu



Non è un romanzo, non è un saggio o una tesi sulla guerra; forse non è neanche un vero e proprio "diario di bordo", anche se vi si avvicina.
In qualunque modo le vogliate etichettare, queste pagine sono la testimonianza onesta, vera e viva, lucida e drammatica di un uomo che la guerra l'ha fatta, l'ha vista con i propri occhi, l'ha combattuta con le proprie mani.


UN ANNO SULL'ALTIPIANO
di Emilio Lussu



Einaudi Ed.
pp. 224 
€ 11,00
2014
Introduzione di Mario Rigoni Stern


«Tra i libri sulla Prima guerra mondiale 
Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu è,
 per me, il piú bello».
Mario Rigoni Stern


"Un anno sull'Altipiano"  è stato scritto da Lussu (dietro consiglio dello storico Gaetano Salvemini) mentre era in convalescenza, in Svizzera, in seguito ad una malattia.
È il 1936, la Prima Guerra Mondiale è lontana di quasi venti anni ma il mondo non ha imparato la lezione, visto che è sull'orlo della seconda, altrettanto tragica e dolorosa.

Lo scritto è apparso per la prima volta in Francia nel '38 e in Italia nel 1945 grazie ad Einaudi.
Esso è una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra.

L'Altipiano è quello di Asiago, l'anno cui l'Autore si riferisce va dal giugno 1916 al luglio 1917.

È un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute e dirette da comandanti descritti da Lussu come degli "invasati", ebbri di spirito patriottico, che aprivano larga la bocca per gridare "Viva il Re!" e per dare ordini ai sottoposti e ai soldati, ordini troppo spesso incoscienti e irrazionali, che non di rado culminavano in episodi tragici e in morti che si sarebbero potute evitare.
Ma è così, è la guerra di trincea, lo sa Lussu con tutti i colleghi e il battaglione di riferimento; una guerra affrontata a sorsi di cognac e caffè, fumando sigarette, aspettando che arrivi un po' di riposo o, meglio ancora, la fine del conflitto e dell'inferno. Ma questa fine sembra davvero non arrivare mai.

Attraverso una narrazione chiara e lineare, che attinge ai ricordi di chi ha vissuto ogni momento narrato in prima persona, Lussu ci racconta con il suo stile asciutto ed essenziale, ma non per questo freddo (come se stesse sciorinando semplicemente aneddoti e fatterelli), la vita militare quotidiana sua e dei suoi compagni.

raiscuola
Ci sembra di vederli: soldati stanchi ma che continuano ad ubbidire e a sparare, a rispondere agli
spari e agli attacchi del nemico austriaco.
Sono uomini provati, da ogni punto di vista, alcuni rassegnati all'idea di morire sul campo, altri che hanno mantenuto il coraggio di sperare e pensare ai propri cari, all'amata; altri ancora non ce la fanno più e sono pronti all'ammutinamento, convinti che

"il terribile è che hanno verniciato la stessa nostra vita, vi hanno stampigliato sopra il nome della patria e ci conducono al massacro come delle pecore."

La vita in trincea, l'Autore non ce lo nasconde, mette a dura prova corpo, spirito, mente:

"sentivo delle ondate di follia avvicinarsi e sparire. A tratti, sentivo il cervello sciaguattare nella scatola cranica, come l’acqua agitata in una bottiglia."

e ciò che avviene in una manciata di secondi, in pochi minuti, in quell'inferno ha l'impronta dell'eternità, attimi che non finiscono mai.

E sono questi attimi a restare vivi e impressi nella memoria del narratore, che dice apertamente come tante cose non le ricordi, soprattutto i lunghi periodi di "riposo" forzato, quando non c'era da attaccare o difendersi, e come invece a non poter dimenticare sono certi aneddoti significativi, nei quali è racchiuso quell'anno sull'Altipiano.

In guerra cambia la percezione di tutto: dei fatti, delle persone, di gesti, dei comportamenti, del tempo,  del valore dato a un giorno in più di vita, a un'ora soltanto in più...:


"Anche adesso, a tanta distanza di tempo, mentre il nostro amor proprio, per un processo psicologico involontario, mette in rilievo, del passato, solo i sentimenti che ci sembrano i piú nobili e accantona gli altri, io ricordo l’idea dominante di quei primi momenti. Piú che un’idea, un’agitazione, una spinta istintiva: salvarsi."
"Chi non ha fatto la guerra, nelle condizioni in cui noi la facevamo, non può rendersi un’idea di questo godimento. Anche un’ora sola, sicura, in quelle condizioni, era molto. Poter dire, verso l’alba, un’ora prima dell’assalto: «ecco, io dormo ancora mezz’ora, io posso ancora dormire mezz’ora, e poi mi sveglierò e mi fumerò una sigaretta, mi riscalderò una tazza di caffè, lo centellinerò sorso a sorso e poi mi fumerò ancora una sigaretta» appariva già come il programma gradito di tutta una vita."

(mondosardegna)
Sono tanti i personaggi che compaiono accanto al protagonista, ma alcuni ci restano impressi per la loro personalità, come il generale Leone, che abusa dei propri gradi e della propria autorità per dare ordini irragionevoli; capriccioso, testardo, arrogante e prepotente, rigido nella concezione della disciplina e pronto a punire ogni minima trasgressione con la fucilazione; non solo, ma è pronto a mandare a morire i soldati anche in azioni non necessarie in nome di una gloria vana e inutile.

Lussu ci dà un ritratto di quest'uomo, come degli altri personaggi, che ha del grottesco e dell'ironico insieme, ma non mancano momenti in cui la nostra empatia è chiamata a venir fuori; c'è un episodio significativo, ad es., in cui Lussu ed altri si avvicinano di soppiatto alle linee nemiche e si fermano a guardare gli Austriaci come se fosse la prima volta che li vedono: soldati come loro, uomini che mangiano, bevono, fumano.... come ciascuno di loro.

Nelle parole dell'Autore percepiamo sì l'amarezza ma non la polemica verso gli orrori di una guerra che lui ammette di aver deciso di fare... Forse perchè "ama la guerra", come un giorno proprio Leone gli chiede?

Come si fa ad amare la guerra?
Lussu non fa una dichiarazione del genere, nondimeno dice che essa la si fa e basta, la si accetta come una "dura necessità, terribile certo, ma alla quale ubbidire, come ad una delle tante necessità, ingrate ma inevitabili, della vita".

Eppure, necessità o meno, un soldato non diventa un robot, non smette di essere uomo, nonostante la disumanità e i drammi che lo circondano, ma continua a mantenere valori, coscienza, il senso del bene e del male, come quando Lussu si trova a dover decidere se ammazzare un austriaco alle spalle, dimenticando che prima ancora che un nemico, è un uomo come lui.

I ricordi di questo anno in trincea di Emilio Lussu ci scorrono davanti agli occhi più vividi che mai, ne sentiamo la forza, l'autenticità, la consapevolezza di chi ogni giorno e ogni ora era cosciente che quelli potevano essere gli ultimi giorni, le ultime ore da vivo.

Lussu non ha mai subito ferite gravi, non è stato mai in punto di morte e, a differenza di altri commilitoni ed amici, certamente non è morto sul campo, ma non per questo non ha sentito su di sè scoraggiamento e senso di colpa per questo "privilegio" che la sorte gli ha dato; senza considerare che l'attesa degli esiti di talune azioni militari era senza dubbio snervante e avvilente, e in quei momenti la morte era forse il primo desiderio.

"Non è vero che l’istinto di conservazione sia una legge assoluta della vita. Vi sono dei momenti, in cui la vita pesa piú dell’attesa della morte."

Un libro che non deve mancare tra le nostre letture; nonostante io personalmente non ami le descrizioni di battaglie, vi assicuro che ho trovato la narrazione assolutamente scorrevole e molto interessante perché, come dicevo, non siamo in presenza di un trattato di guerra, ma di una testimonianza vera e concreta, sentita pur restando sempre molto equilibrata e razionale.

Lo consiglio vivamente!
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