giovedì 24 maggio 2018

Frammenti di letture




Attualmente ho in lettura due romanzi, IL MORSO di Simona Lo Iacono, e LA TERRA DEI DRAGHI. L'antica stirpe, di Nicola Cantalupi.
Vi riporto due passaggi di entrambi, augurandovi buona giornata :-)


IL MORSO

"Che equivoco è mai, si chiede stravolto il Conte figlio, questo essere divorati dal fuoco di un abbraccio? E perché questa sensazione costante di un oltre sempre vietato? Che imminenza cela, questo disperato bisogno? Quale terrore di finire e di perdersi e di dichiararsi falliti di fronte alla morte?"
"L'enigma infatti è uno solo, ha presto scoperto: amare o essere amati. Subire l'amore o comandarlo."


LA TERRA DEI DRAGHI

"L'animo degli uomini è fragile e facilmente corruttibile; la maggior parte di loro non si preoccupa d'altro che inseguire ferocemente gloria e ricchezze per l'intero arco della loro breve esistenza, finendo inevitabilmente per ritrovarsi infelici e mai appagati per quello che hanno raggiunto, temendo ogni giorno sempre più l'arrivo della loro morte. (...) se si rendessero conto che la morte non è l'assoluta fine e tentassero di vivere con amore reciproco e semplicità questo loro passaggio su questa terra, sarebbero senza ombra di dubbio esseri migliori. (...) gli uomini sarebbero più felici se smettessero di cercare costantemente ciò che non possono avere."

mercoledì 23 maggio 2018

Novità Kimerik edizioni (maggio 2018)



Cari lettori, oggi vi presento alcune novità editoriali firmate Kimerik edizioni.


I cipressi di Bajkal.
Oltre l'insana follia della razza umana
di Fabrizio Ducceschi

622 pp
Una storia incalzante, un mistero che si percepisce già dal sottotitolo e che permea il romanzo sino all’ultima pagina. 


Dietro le quinte di un intreccio ben architettato, Fabrizio Ducceschi dà vita a un romanzo-denuncia, un’opera che non si tira indietro nel descrivere nel dettaglio un sostrato tanto presente quanto orribile della nostra società. 
Ogni pagina lancia una sfida, e chi legge non avrà respiro fino a quando non riuscirà a sciogliere l’intricato nodo attorno al quale ruota l'intera vicenda.

L'autore.
Fabrizio Ducceschi nasce nel 1967 a Pietrasanta, da oltre trent’anni lavora autonomamente nel settore elettrico/elettronico, la passione per il cinema e la grande esperienza per i viaggi hanno generato, complice la sua fantasia, la sua prima opera letteraria, identificando nel suo romanzo il forte concetto di amore tra padre e figli tramandato dai suoi genitori. Non vuole definirsi uno scrittore e non ha la presunzione di esserlo, perché le sue parole in merito sono state chiare: “Per essere scrittore devi vedere bene dentro una stanza colma di vapore, ma io purtroppo porto gli occhiali”.


UN PICCOLO INCIDENTE A BUENOS AIRES
di Paolo Audino

354 pp
19 €

Si svegliò di soprassalto, sudato, forse solo per le lattine di birra che nel frattempo erano salite a cinque. Ancora la musica in sottofondo. L’alcool gli fece dimenticare il mantra e le ossessioni tornarono ad affollargli la mente. Decise che avrebbe mollato tutto e tutti. Voleva fuggire il più velocemente e il più distante possibile. 
Aveva voglia di ballare un tango. Sarebbe andato in Argentina. Prese il cellulare, andò sulla funzione messaggi e nei contatti cercò David, cliccò sul suo nome, poi fece lo stesso con quello di Lynette. 
Al doppio destinatario scrisse poche battute: Di voi non ne voglio più sapere, io parto per l'Argentina. Non cercatemi più. Dopo pochi secondi arrivò la risposta di David: Buona serata anche a te e buon viaggio. Lynette non rispose mai.

L'autore.
Paolo Audino nasce a Torino nel 1956. È giornalista professionista dal 1990 e manager d’impresa dal 1998. Appassionato di viaggi e di geografia, decide di trasformare i suoi hobby in lavoro. Reportage fotografici e racconti di viaggio segnano così il suo esordio alla professione giornalistica. Oggi, come dirigente di un primario gruppo fieristico nazionale, organizza eventi di promozione e in qualità di direttore responsabile coordina la realizzazione di riviste e siti web di informazione tecnica sull’industria turistica. Dopo decenni di interviste, articoli e inchieste, approda per la prima volta alla struttura più complessa e affascinante del romanzo.


14 GRADI ROSSO
di Fabio Console

.
Il ritratto intimo di Salvatore Galati, giovane musicista Calabrese, che si ritrova sospeso tra due mondi: quello di Stella, piccolo paese calabrese che ancora, nei primi anni 80, non si rassegna a rinunciare alla sua identità ed alla sua tradizione, contro quello odierno, in continuo e rapido cambiamento; da un lato il mondo lento ed autentico del piccolo mondo di Calabria, che lascia un segno profondo nella coscienza e nello spirito del giovane, e dall’altro quello più dinamico e fluido fondato su un terreno franoso dove non c’è spazio per alcuna certezza. Nella coscienza di Salvatore si rincorrono e sovrappongono ostinatamente lo stato di Stella fondato sulle regole non scritte, e quello fondato sulla rigida osservanza di norme non sempre coincidenti con il sentimento di giustizia del popolo; ancora il cerchio magico di Don Paolo contro il disordine incontrollato di politici e burocrati statali. Totò sarà costretto a riconsiderare il suo passato ancora vivo e incompiuto e con esso dovrà risolvere i suoi conti per rispondere finalmente alla domanda che, da quando è arrivato a Roma, lo assilla senza tregua: chi sono io? 

L'autore.
Fabio Console è un musicista, autore e compositore. Nel 1998 ha pubblicato il suo primo album dal titolo Liberi e fuori (ed. SOS). Nel 2000 pubblica l’ album Donna Calabria (ed. SOS). Nell’ambito del progetto artistico Ventunovu realizza gli album Dalla Terra dei briganti 2002 (ed. V.t.v) e Anima Kalabra nel 2008 ( Ed. Ambasciata calabrese). Nel 2006 fonda a Roma “L’ambasciata Calabrese”, attività centrata sulla promozione della cultura calabrese, di cui attualmente è direttore generale. Nel 2010 pubblica l’album È tempo (ed. ambasciata calabrese). Esordisce come scrittore con il suo romanzo Quattordici gradi rosso.

martedì 22 maggio 2018

Prossime uscite Fazi Editore: DANIEL DERONDA // IL GIORNO DEI LORD



Due prossime uscite Fazi Editore che hano solleticato il mio "palato letterario" ^_^


Pubblicato nel 1876, Daniel Deronda è l’ultimo, brillante romanzo di George Eliot, e forse il più controverso, in cui al lettore viene dato uno dei più lucidi e feroci ritratti della politica e dell’imperialismo di età vittoriana, della discriminazione sessuale e razziale, della tolleranza religiosa e del pregiudizio.


DANIEL DERONDA
di George Eliot


353 pp
20 euro
USCITA
31 MAGGIO 2018
Era bella o no? E quale segreta forma o espressione conferiva al suo sguardo quella qualità dinamica? Nel brillare dei suoi occhi dominava il genio del bene o quello del male? Forse il secondo, altrimenti l’effetto non sarebbe stato di irrequietudine, bensì di tranquillo sortilegio. E perché la brama di tornare a guardarla sapeva di costrizione e non di spontaneo assenso al desiderio da parte di tutto l’essere? La donna che evocava tali domande nella mente di Daniel Deronda era tutta presa dal gioco.


Daniel Deronda è un giovane benestante di bell’aspetto, la cui natura sensibile e altruista lo spinge ad aiutare chiunque intorno a lui si trovi in difficoltà: da una sala da gioco alla riva del Tamigi, fino a un piccolo negozio di antiquariato, Daniel incontra così l’altezzosa Gwendolen, la giovane Mirah e l’erudito Mordecai.
Tra coincidenze ed eventi mondani, le loro vite si intrecciano a quella di Deronda, che cercherà di risollevare le loro sorti e che ne verrà a sua volta inaspettatamente trasformato. 
Affidato fin da piccolo a Sir Hugo Mallinger, Daniel non ha mai saputo chi fossero i suoi genitori, ma un incontro accidentale getterà nuova luce sulle sue origini. 
Le contraddizioni della bella e viziata Gwendolen, i difficili trascorsi della delicata Mirah e i sogni religiosi di Mordecai accompagnano Daniel Deronda verso la consapevolezza di sé e verso un’insperata felicità, sullo sfondo dei costumi dell’aristocrazia inglese. 

Attraverso una variegata galleria di personaggi umani, Eliot affronta in maniera esplicita il tema del sionismo e dell’antisemitismo, con tinte vivide a metà tra l’indagine morale e il tono satirico.
Con una storia avvincente, dalle situazioni dirompenti e dai personaggi indimenticabili, viene qui riproposta una delle più importanti scrittrici britanniche che, al pari di Jane Austen e Virginia Woolf, rientra a pieno titolo tra i classici della letteratura.



L’autore della serie di culto House of Cards torna in grande stile con una nuova serie di thriller politici. «Racconto la sola cosa che conosco bene, la politica per com’è e per come deve essere: spietata e crudele. Lì sta la sua grandezza»


IL GIORNO DEI LORD
di Michael Dobbs


16 euro
USCITA
7 GIUGNO 2018
Una volta all’anno, le persone più importanti d’Inghilterra si riuniscono tutte insieme in una stanza. L
a regina Elisabetta e il principe ereditario Carlo, il primo ministro, giudici, vescovi, leader spirituali e temporali. Non mancano le nuove generazioni: sono presenti il figlio del primo ministro britannico e il figlio della presidente USA. 
L’occasione è quella della cerimonia d’apertura del Parlamento, la cerimonia di Stato più importante dell’anno, un evento «strappato alle fornaci della storia britannica». 

Quattrocento anni prima, nella stessa occasione, Guy Fawkes aveva cercato di far saltare in aria tutti quanti. Ora tocca a un nuovo gruppo di congiurati, stavolta stranieri, prendere d’assalto la Camera dei Lord. 
Per un giorno, ventiquattr’ore di pura tensione in cui le crisi politico-diplomatiche si mischiano a quelle personali, verranno tutti presi in ostaggio: i terroristi terranno sotto scacco una nazione e il mondo intero, il tutto in diretta tv. 
Ma dovranno vedersela con Harry Jones, parlamentare ed ex militare pluridecorato in piena crisi matrimoniale, noto sia per il suo coraggio che per la sua capacità di indisporre i superiori per eccesso di intraprendenza. 
La parabola angosciante di uno scenario spaventosamente verosimile, che si conclude con uno sbalorditivo colpo di scena.

lunedì 21 maggio 2018

"RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI" - "PUOI BACIARE LO SPOSO" (recensione)



Ultimamente sto guardando meno film di quanto vorrei; eccone un paio visti di recente.

RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI



REGIA: Antonio Morabito
ATTORI: Claudio Santamaria, Marco Giallini, Jerzy Stuhr, Flonja Kodheli, Leonardo Nigro, Liliana Massari, Peppino Mazzotta.

Guido (Claudio Santamaria) vive tirando avanti come può, tra il lavoro saltuario come magazziniere, qualche bicchiere al bar con Rina, la nuova barista, e le chiacchierate con il vicino di casa, un vecchio e bizzarro professore (Jerzy Stuhr).
Sulle sue spalle curve ed abbattute gravano un bel po' di debiti, che proprio non riesce ad assolvere (del resto, ha pure mesi di affitto arretrato che non sa come pagare).
Quando perde il lavoro e subisce un'aggressione commissionata dai suoi creditori, capisce che l'unico modo per risollevarsi è paradossalmente lavorare per loro, divenendo lui stesso un esattore; lavorerà gratis fino a quando il debito sarà estinto.
Per imparare il mestiere, viene affiancato a Franco (Marco Giallini), che come esattore delle tasse è un vero "asso".
Cinico, presuntuoso, supponente, Franco è un demonio sul lavoro, non mostra pietà per nessuno, neanche per quei debitori che sono in effetti brave persone cui purtroppo è sfuggita la situazione di mano; anzi, sembra quasi prendere il lavoro come un gioco, dimostrando un certo sadico piacere che la sensazione di potere esercitata sui debitori gli dà.

Quando gli viene messo accanto il nuovo recuperatore di crediti, Franco si accorge subito che il collega è un "mollaccione", non è tagliato per questo lavoro, anche perchè essendo lui stesso un debitore insolvente, sa come ci si sente quando non si hanno i soldi per pagare i propri debiti; ragion per cui Guido non riesce a prendere con leggerezza le giuste distanze dai casi umani che gli sono affidati, perchè come se gli dispiacesse o si vergognasse di esigere il credito, cosa che gli impedisce di essere deciso, incisivo ed efficace.

Franco invece si è messo addosso una maschera di insensibilità per poter lavorare e ricorda all'altro di non avere pietà perchè i creditori... "Non sono persone. Si chiamano debitori", e come tali vanno visti.

Avrà quindi un bel daffare Franco per insegnargli come tenere da parte i propri sentimenti e tirar fuori tutta la sfrontatezza necessaria per inseguire i debitori ed obbligarli ad estinguere il debito, facendo fare loro delle esemplari figuracce in luoghi pubblici, davanti a tanta gente.

Col passare dei giorni, Guido però impara a imitare Franco e anzi fa anche dei passi in avanti...
Eppure le cose non possono andare avanti per molto, perchè se è vero che in questo "lavoro" si incontrano persone che hanno soldi ma non vogliono pagare, è altresì vero che se ne incontrano altre fondamentalmente oneste, che la vita sta già pensando ad offendere e umiliare, che hanno perso tutto. e che veramente non sanno come ripagare i debiti...

Questa coppia, Guido-Franco, è singolare e mal assortita: uno è solitario, taciturno, brusco, l'altro estroso e sicuro di sè.
Il primo sembra "imbastardirsi" e farsi contaminare dalla sicurezza e dalla sfacciataggine dell'esperto collega, e quest'ultimo rivela di sè degli aspetti insospettabili: è un angelo tra le mura della sua bella casa, con la sua famiglia, e non si esime dall'andare regolarmente in chiesa a recitare il "Padrenostro" e a confessarsi, evidentemente per sciacquarsi un po' la coscienza...

Il solitario ma non insensibile Guido riuscirà a non dare ascolto alla propria coscienza? Franco resterà l'impassibile esattore che è?


E' un film che si guarda con piacere, personalmente soprattutto per Giallini, le cui facce burbere, il sarcasmo impertinente, danno ai suoi personaggi quella ruvidezza irriverente e simpatica al contempo che me lo fa piacere molto.

Buffe le scene in cui Franco, vestito di una toga da avvocato, insegue i creditori per metterli sotto pressione, andando ad acchiapparli ovunque siano e qualunque cosa stiano facendo, insceneggiando un'imbarazzante gogna pubblica, volta a persuaderli a fare il proprio dovere.

Devo ammettere che, pur riconoscendo come Santamaria sia un validissimo attore, un po' mi ha stufato vederlo troppo spesso (non dico sempre, pure perchè non conosco tutti i "suoi" film) in questi ruoli tristi, da ragazzo di borgata romana povero, solo, passivo nei confronti della vita..., però per carità, la faccia depressa gli sta bene, quindi rende questo personaggio credibile, come l'aria da "carogna" sta bene a Giallini :-D

E' un film che ci mostra, con toni ora leggeri ora un po' meno, come sia difficile mettere a tacere la propria coscienza quando si mettono in atto comportamenti cinici, insensibili verso il prossimo che vive periodi complicati e decisamente poco "fortunati", anche quando ci si convince che si stia facendo semplicemente il proprio lavoro e che in fondo, queste persone si sono messe nei guai volontariamente...
Azzeccato ed efficace il titolo (che, come è intuibile, riprende una frase del "Padre nostro"), e anzi ho scelto di vedere questo film incuriosita da esso (vabbè oltre che per Giallini).
Consigliato ^_^



PUOI BACIARE LO SPOSO



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REGIA: Alessandro Genovesi,.
CAST: Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Salvatore Esposito, Beatrice Arnera, Dino Abbrescia, Diana Del Bufalo, Cristiano Caccamo.


Antonio (Cristiano Caccamo) e Paolo stanno insieme già da un po', si amano (anche se Paolo si lamenta perchè l'altro non gli dice mai Ti amo) e  convivono felicemente a Berlino.
Dopo avergli chiesto romanticamente al fidanzato di sposarlo, Antonio deve ora fronteggiare le due famiglie e dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, di cui i suoi genitori sono all'oscuro.

Decidono quindi di partire insieme per l'Italia, insieme all'eccentrica amica del cuore Benedetta (Diana Del Bufalo) e al nuovo coinquilino Donato (Dino Abbrescia), che in effetti non c'entra nulla con la coppia ma li prega di portarlo con loro perchè lui da solo a Berlino non ci vuole stare.

Giunti a Civita di Bagnoregio, dove vivono i genitori di Antonio, cominciano a crearsi situazioni imbarazzanti ed equivocabili, finchè arriva il fatidico momento di dire a mamma e papà che Paolo è l'amore della sua vita e che i due hanno intenzione di sposarsi.

La madre Anna (Monica Guerritore) accetta senza problemi l'intenzione del figlio di unirsi civilmente a Paolo, a patto che vengano rispettate alcune condizioni: alle nozze dovrà partecipare la futura suocera, bisognerà invitare tutto il paese, dell’organizzazione se ne dovrà occupare Enzo Miccio in qualità di wedding planner, e i ragazzi dovranno essere uniti in matrimonio proprio dal marito, con tanto di fascia tricolore.
Infatti il padre di Antonio, Roberto (Diego Abatantuono), è il sindaco del paese ed ha fatto dell’accoglienza e dell'integrazione i punti di forza della sua politica.

E adesso che si ritrova un figlio gay in casa, che farà? Continuerà ad avere l'atteggiamento progressista per il quale è noto e stimato?

L'uomo, pur non facendo sceneggiate davanti alla dichiarazione dei figlio, si intestardisce sulle proprie posizioni e si rifiuta di sposare i due promessi..., cosa che gli costerà la cacciata da casa da parte dell'agguerrita consorte.
E poi c'è da convincere la madre di Paolo, Vincenza, che non rivolge la parola al figlio da quando lui le ha detto di essere gay...

E' una commedia carina, piacevole, con diverse gag che fanno sorridere; io amo Salvatore Esposito, è un attore bravissimo e, apprezzandolo tantissimo nel suo personaggio di Gomorra - il duro e spietato Genny Savastano -, ero curiosa di  vederlo in altre vesti, e l'ho trovato davvero simpatico in questo ruolo di ragazzo gay innamorato e romantico.
Molto graziosa l'amica del cuore, col suo fare un po' imbranato, pasticcione ma spontaneo; Dino Abbrescia è sempre forte, mi mette allegria.
L'accoppiata Guerritore/Abatantuono: lei una "carabiniera", quella che  comanda in casa, si fa come dice lei e guai a sgarrare di un passo;  lui grande e grosso, fa il vocione ma alla fine mette la coda tra le gambe al cospetto della determinazione della moglie.

Nel complesso, il film è caruccio, leggero, ha il suo messaggio contro l'omofobia e i pregiudizi, ci sono diversi momenti spassosi, ma verso il finale non mi è piaciuto come avrei pensato, non so... mi è sembrato un po' banale, in particolare per la presenza di una ex psicopatica che rischia di mandare all'aria le nozze... 
Comunque, ripeto, nulla di impegnativo ma tutto sommato piacevole.

domenica 20 maggio 2018

Libri a poco prezzo ^_-




Non so se capita anche a voi, di essere invitati a un matrimonio e di ridurvi agli ultimi giorni per cercare "qualcosa da mettere" per l'occasione... e immancabilmente di non trovare subito ciò che vi piace o stavate cercando!
Beh a me è capitato ieri e per smaltire un po' il senso di frustrazione, ho ben pensato di risollevarmi il morale...come? Facendo un giro in libreria, ovviamente!!!  I libri, a differenza di vestiti, giacche e scarpe, non ti deludono mai e qualcosa da leggere la trovi di sicuro! ^_^

Con mio grande piacere ho trovato "Il miniaturista" di Jesse Burton, scontato al 70%!!!

In un giorno d'autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman - Nella-fra-le-nuvole è il soprannome datole da sua mamma - bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. E' arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo per iniziare una nuova vita come moglie dell'illustre mercante Johannes Brandt.
Ma l'accoglienza non è delle più calorose e ad attenderla invece del marito c'è la sorella di lui, Marin Brandt; al ritorno, gli atteggiamenti del marito, Johannes, sono gelidi: evita di dormire con Nella e anche solo di sfiorarla. 
L'unica attenzione che le riserva è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l'invito ad arredarla. Nella non perde tempo e si rivolge all'unico miniaturista di Amsterdam, con cui nasce un dialogo sempre più fitto, fatto non tanto di parole quanto di piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt. 
Amore e tradimento, rancori e ossessioni, sesso e sete di ricchezza s'incontrano tra i canali di Amsterdam.

E poi tra alcuni Garzanti a 5 euro, io ho approfittato di "Finché le stelle saranno in cielo", di Kristen Harmel, che era da un po' in wishlist.



.
Ogni sera Rose guarda il cielo e pensa al passato, a quando aveva diciassette anni.
Il suo passato nessuno lo conosce. 
Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. 
E mantenere una lontana promessa. 
Affida il compito alla giovane Hope, la sua unica nipote, che ha in mano solo un elenco di nomi e una ricetta passatale dalla nonna, quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. 
Non solo questo però: Hope riceve dalla nonna anche una rivelazione: Rose non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. 
Hope è sconvolta ma determinata: l'Olocausto lo conosceva solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. 
A Parigi, tra Places de Vosges, la sinagoga e la moschea, la nonna si era scambiata una promessa e una speranza.

mercoledì 16 maggio 2018

THE CLOCKMAKER'S DAUGHTER: il prossimo romanzo di Kate Morton



Sta per tornare una delle scrittrici contemporanee che amo di più: Kate Morton!!

Il suo ultimo libro è previsto per ottobre in lingua originale. Spero che veda ben presto la luce in Italia!

THE CLOCKMAKER'S DAUGHTER



Il mio vero nome, nessuno lo ricorda. La verità su quell'estate, nessun altro la conosce.


Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti guidati dall'appassionato e talentuoso Edward Radcliffe arriva a Birchwood Manor sulle rive del Tamigi. 
Il loro piano è passare un mese estivo isolati in un'atmosfera di ispirazione e creatività. 
Ma quando la loro permanenza volge al termine, una donna viene trovata morta mentre un'altra è scomparsa; manca un cimelio di inestimabile valore e la vita di Edward Radcliffe è sull'orlo della rovina...

Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre una cartella di pelle contenente due oggetti apparentemente non correlati tra loro: una foto color seppia di una donna dall'aspetto accattivante in abiti vittoriani, e un album da disegno contenente lo schizzo di una casa vicina a un fiume. 

Perché Birchwood Manor è così familiare a Elodie? E chi è la bella donna nella fotografia? 

The Clockmaker's Daughter è una storia di omicidi, misteri e furti, di arte, amore e perdite. 
Scorre come un fiume, attraverso la voce di una donna il cui nome è stato dimenticato dalla storia: Birdie Bell, la figlia dell'orologiaio.

NON SO VOI, MA ATTENDO CON ANSIA DI LEGGERE QUEST'ALTRO ROMANZO DELLA MORTON!!

Trama presa fa Goodreads
Immagine presa dal profilo fb dell'autrice.

martedì 15 maggio 2018

I libri che vorrei...




Dal giallo dal sapore tradizionale, passando per un romanzo storico e avventuroso, terminando con un capolavoro della narrativa contemporanea: alcuni degli ultimi libri finiti in wishlist ^_^


DELITTO IN CORNOVAGLIA
di Anthony Weymouth


Polillo Editore
trad. F. Adami
15.90 euro
Aprile 2018
Mrs Bennet, una ricca vedova con uno squisito senso dell'ospitalità, ha invitato alcuni amici nella villa che ha affittato per i mesi estivi in Cornovaglia.
Tra gli ospiti ci sono Joyce, la figlioccia, Geoffrey, il nipote, Mr Frere, un colonnello in pensione, Sir John Manners, rientrato dal servizio civile in India, e l'avvocato Sylvanus Ward. 
Al termine di una cena, Geoffrey, che per tutta la giornata ha mostrato grande nervosismo, chiede privatamente all'avvocato un consiglio: deve assolutamente versare 30 sterline come acconto di un grosso debito che ha contratto e non vorrebbe rivolgersi alla zia. 
L'avvocato lo esorta a farlo, ma il mattino seguente si scopre che dal portafoglio di Sir John mancano proprio 30 sterline.
Un semplice furto? 
Niente affatto, perché la situazione precipita quando uno degli ospiti viene trovato pugnalato a morte nel suo letto e un altro scompare misteriosamente con indosso solo il pigiama e la vestaglia. 
L'ispettore Meredith della polizia locale si trova ben presto in difficoltà e allora non rimane che chiedere aiuto a Scotland Yard. 
Sarà così l'ingegnoso ispettore Treadgold a risolvere il complicato caso, partendo da pochi e bizzarri indizi: una macchia di ruggine su un lenzuolo, un'etichetta strappata sulla quale è impressa una strana impronta e un pezzo di corda sporco di catrame.



LA PRIMULA ROSSA
di Emma Orczy



Ed. Fazi
trad. D. Paladini
13 euro
Aprile 2018
Siamo a Parigi, nel 1792. Il Regime del Terrore semina il caos.
Gli sventurati discendenti delle famiglie aristocratiche francesi vengono mandati a morte dall'implacabile tribunale del popolo: ogni giorno le teste di uomini, donne e bambini cadono sotto la lama della ghigliottina.
Ma in loro aiuto interviene un personaggio inafferrabile e misterioso, il quale, attraverso rocambolesche e ingegnose fughe, riesce a portare oltremanica i perseguitati del regime, nella libera Inghilterra.
Dietro di sé non lascia tracce, se non il proprio marchio: un piccolo fiore scarlatto, che gli varrà il soprannome di Primula Rossa.
Ma chi si cela dietro questo pseudonimo? Chi è l'audace salvatore, disposto a rischiare la propria vita in nome della nobile causa?
Ad essere ossessionato da queste domande è soprattutto il funzionario del governo francese Chauvelin...

Ibrido tra spy story, romance e romanzo d'avventura, "La primula rossa"è il primo di un ciclo di romanzi scritto da Emma Orczy, pubblicato nel 1905.



FIORI PER ALGERNON
di Daniel Keyes


Tea Ed.
trad. B. Oddera
Algernon è un topo, ma non un topo qualunque.
Con un'audace operazione, uno scienziato ha triplicato il suo QI, rendendolo forse più intelligente di alcuni esseri umani.
Di certo più di Charlie Gordon, che fino all'età di trentadue anni, ha vissuto nella dolorosa consapevolezza di non essere molto... sveglio.
Ma cosa succederà quando la stessa operazione verrà effettuata su Charlie? Quale sorte accomunerà la sua esistenza e quella del fedele amico Algernon?

Fiori per Algernon è ormai considerato uno dei grandi romanzi del XX secolo, un capolavoro della narrativa di anticipazione: il diario di un uomo che «voleva soltanto essere come gli altri», un romanzo definito dal New York Times «magistrale e profondamente toccante», un'opera che ha ispirato film, serie televisive, musical, che ha vinto il Premio Hugo e il Premio Nebula e ha venduto oltre cinque milioni di copie nel mondo.
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