venerdì 21 febbraio 2020

Le nuove uscite Nero Rizzoli: "I segreti del professore" di Cristina Rava || "Dove crollano i sogni" di Bruno Morchio



Carissimi lettori, vi presento i due nuovi romanzi Nero Rizzoli: I segreti del professore di Cristina Rava in uscita il 25 febbraio 2020 e Dove crollano i sogni di Bruno Morchio in uscita il 17 marzo 2020.


I segreti del professore 
di Cristina Rava


Rizzoli
358 pp
19 euro
USCITA
25 FEBBRAIO 2020
«Nelle Langhe del commissario Rebaudengo la verità è un gioco di ombre.»

Regna la pace al confine tra il basso Piemonte e la Liguria di Ponente, tra un cielo pallido di fine inverno e il tenero verde delle colline. 
Ma è solo apparenza. Ci può scommettere l’ex commissario Bartolomeo Rebaudengo. 
A richiamarlo all’azione dal suo ritiro a vita privata provvede Ardelia Spinola, il medico legale che non ha mai imparato a mettere la giusta distanza tra sé e i cadaveri distesi sul tavolo autoptico. 
Adesso il poliziotto deve vedersela con una scia di sangue che parte da Alassio e si perde in Alta Langa, con una serie di delitti dietro cui sembra celarsi la mano di un serial killer. 
Tre fori di proiettile, a formare un triangolo scaleno sul petto delle vittime, sono la firma dell’assassino. 
Mentre la nuova amicizia tra Bartolomeo e Ardelia nasconde a fatica le tracce dell’antica passione, il segugio piemontese comincia la caccia. Stavolta, però, battere la pista giusta è davvero difficile: una giovane scrittrice, un anziano prete e un enigmatico professore custodiscono segreti inconfessabili. 

E le menzogne confondono la verità come la nebbia appanna il profilo dei crinali. Nelle pieghe di un’affilatissima commedia nera, Cristina Rava si conferma una voce unica nel sondare i tempestosi rovesci dell’amore proibito, negato, tradito, che tutto travolge e sconvolge.

L'autrice.
CRISTINA RAVA è autrice della serie del commissario Rebaudengo e delle inchieste del medico legale Ardelia Spinola. Per Rizzoli ha pubblicato Di punto in bianco (2019).




Dove crollano i sogni 
di Bruno Morchio


Rizzoli
240 pp
18 euro
USCITA
17 MARZO 2020
«All’ombra del ponte, c’è chi è disposto a tutto per fuggire.»

Dalla periferia della Certosa il mare non si vede. Lì la gente tira a campare tra i capannoni dismessi della vecchia Genova operaia che ora non c’è più, all’ombra del grande ponte autostradale su cui s’infrange ogni occasione di riscatto. 
A Certosa non c’è nessun posto al sole per la diciassettenne Blondi che abita in un buco d’appartamento insieme alla madre, single trasandata che quando non lavora come infermiera in un ospizio, trascorre le serate a bere. 
L’esistenza della ragazza è tutta lì, inchiodata all’asfalto, tra le panchine dei giardinetti e il bar di Carmine, ritrovo degli ultras della Sampdoria, a bere e fumare con improbabili amici. 
Blondi ha una storia con il bello e inconcludente Cris, che sogna di comprarsi una moto e intanto passa da una canna a un “tirello” di ero. 
Lei, di sogni, ne ha altri. Vuole fuggire in Costa Rica per ricominciare. Servono i soldi, però. E l’occasione giusta. 
Gli scrupoli, invece, si dimenticano in fretta quando si è disposti a tutto – ma proprio a tutto – pur di scappare

Bruno Morchio riporta il noir nelle strade dannate di quel Sud del Nord di cui Genova è la capitale. Con una lingua cruda e nuda racconta di un’umanità senza innocenza e senza speranza, per la quale nessun assalto al cielo è più possibile, e il vivere è come terra che trema, e frana, sotto i piedi.
L'autore.
BRUNO MORCHIO è nato nel 1954 a Genova, dove vive e ha lavorato come psicologo e psicoterapeuta. È autore, tra l’altro, di una fortunata serie gialla che ha per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano. Per Rizzoli ha pubblicato Il testamento del Greco (2015) e Un piede in due scarpe (2017
).






giovedì 20 febbraio 2020

Gente che viaggia, gente che legge (#3)



Come è mia abitudine, da lettrice curiosa, sbircio i titoli dei libri che i pendolari come me leggono sul pullman mentre si va a lavoro.

Questi tre libri hanno costituito la lettura di un'unica viaggiatrice, che è una lettrice davvero veloce e vorace, accanto alla quale mi sono ritrovata spesso seduta; il primo è l'unico cartaceo che le ho visto in mano e, ovviamente, è stato facile da individuare non appena l'ha tirato fuori dalla borsa; gli altri due ho visto che li leggeva su un dispositivo digitale e per scovare i titoli ho dovuto dare più di una sbirciata per captare un nome o una frase da cercare su Google ^_^



I SEGRETI DI VILLA DURANTE
di Caroline Montague


Ed. Newton Compton
trad. C. Nubile
512 pp
Londra, 1937. Alessandra Durante, diventata l’erede di una villa in Toscana, parte insieme a sua figlia Diana, con la speranza di ricominciare una nuova vita in mezzo alla natura.
sono anni difficili, c'è la guerra e ben presto la villa diventa un ricovero per tutti coloro in cerca di un rifugio.
L’arrivo di Davide, un giovane che nasconde un segreto importante, è destinato a cambiare per sempre la vita di Diana.
Intanto, a Londra, il secondo figlio di Alessandra, Robert, si arruola come pilota della RAF.
È determinato a fare la sua parte per liberare l’Italia dalla morsa del fascismo. Il suo coraggio lo porterà ad accettare una missione pericolosissima, che lo vedrà infiltrarsi oltre le linee nemiche.
Riusciranno Alessandra, Diana e Robert a sopravvivere alla guerra senza tradire loro stessi?




Il secondo romanzo letto dalla signora l'ho scovato facendo caso al nome di un personaggio e, prima ancora di andare a controllare chi fosse e in quale libro apparisse, e il ricordo della sinossi di un thriller che ho intenzione di leggere mi ha acceso una lampadina: Pietro Gerber, creato dalla penna di Donato Carrisi in...

LA CASA DELLE VOCI


Longanesi
400 pp
Pietro Gerber è uno psicologo specializzato in ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini di sovente traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini.
Ma un giorno una collega gli sottopone il caso di un'adulta, Hanna Hall, tormentata da un ricordo vivido che risale alla sua infanzia e che potrebbe non essere reale: un omicidio.
Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci».


Per il terzo romanzo mi è stata d'aiuto una frase, balzatami agli occhi in quanto incipit di un capitolo.

"Ricordo con chiarezza solo l'inizio e la fine. Il resto, nella mia memoria, è disarticolato e scomposto come in un quadro di Braque".


LA MISURA DEL TEMPO
di Gianrico Carofiglio



Einaudi
288 pp

Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia.
Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario.
Guido è tutt'altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza.
Comincia cosí, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali.


ANCHE VOI, COME ME,
VI LASCIATE ANDARE A CONTORSIONISMI ASSURDI
E NON VI DATE PACE PRIMA DI AVER SCOPERTO
 I TITOLI DEI LIBRI LETTI DA ALTRI LETTORI INCONTRATI PER CASO?

domenica 16 febbraio 2020

Recensione: DOMINO di Bruno Cavallari



In seguito ad una bislacca eredità ricevuta inaspettatamente, la vita del protagonista verrà scossa dall'incontro con quattro donne, una per ciascuna delle quattro stagioni, che lo porteranno a confrontarsi con un universo femminile ricco di sfaccettature, complessità e contraddizioni e, certo proprio per questo, affascinante.


DOMINO
di Bruno Cavallari



424 pp
"l’idea che mi sono fatto è che sia stata solo l’inerzia delle cose a portarci in quella direzione, un movimento continuo che non si è mai arrestato. Il boom genera boom."

Alessio Cogoni è un ragazzo che vive a Roma e lavora come bigliettaio per Trenitalia, anche se è di ben altro che vorrebbe campare.
Prima di svolgere questo lavoro, infatti, si è diplomato all'Istituto Superiore di Fotografia e il sogno di diventare prima o poi un fotografo professionista è chiuso in un cassetto che vorrebbe avere il coraggio di aprire definitivamente.

Un pomeriggio, uscito dal lavoro, riceve la telefonata di un notaio che lo invita nel suo studio dove scoprirà, sbigottito, che un lontano zio gli ha lasciato qualcosa in eredità.
E no, non è uno "zio d'America" pieno di soldi, e il lascito consiste semplicemente in quattro oggetti innocui e banali: quattro cuscini in piuma d'oca. 

Credo che ciascuno di noi, come il protagonista, penserebbe a uno scherzo bizzarro davanti ad un dono di questo tipo, e invece per Alessio è tutto vero; non gli resta che prendersi i morbidi guanciali e portarseli a casa.

Da quel momento, l'esistenza dell'aspirante fotografo vivrà una serie di "stagioni" movimentate dalla presenza di quattro donne diverse, che gli regaleranno sì tante ore piacevoli, ma anche grattacapi e perplessità.

E' la primavera del 2016 quando Alessio, recandosi a Civita di Bagnoregio per staccare un po' dalla routine romana, conosce casualmente un gruppo di uomini e donne che, molto amichevolmente, lo invitano a bere qualcosa con loro, chiacchierando in amicizia.
Il giovanotto conosce Marta, una quasi cinquantenne bella, piena di carisma, con un fisico da fare invidia a tante ventenni.
La donna si mostra interessata ad Alessio e tra i due si instaura una relazione, fatta soprattutto di fisicità; Marta è sensuale, sa come provocare e sedurre un uomo, tanto più uno molto più giovane,  come Alessio, che infatti è totalmente irretito da lei, sedotto, senza possibilità di riuscire a dirle di no in nulla.

I due trascorrono diverso tempo insieme, e in particolare Marta manifesta il desiderio di starsene sola con il compagno, senza mettere in mezzo gli amici, che - pur avendo capito che tra i due c'è del tenero - continuano ad invitarli per cene e aperitivi.
Ma Marta tirerà fuori una gelosia ossessiva ed esagerata nei confronti di Alessio, arrivando ad accusarlo - senza che ce ne sia motivo - di fare gli occhi dolci ad una ragazza della comitiva, Joanna, che in verità qualche sguardo di troppo lo ha rivolto ad Alessio, nelle poche volte in cui si sono visti.

Marta, tra le quattro donne con cui Alessio si intrattiene, è quella che personalmente ho detestato di più: irritante, sempre nervosa, provocatrice, ostenta un atteggiamento disinibito come se fosse questo a renderla matura, consapevole di se stessa, "femmina"; ha tratti isterici, è litigiosa, tratta Alessio come uno zerbino, il quale - fatto ancor più grave, che mi ha reso antipatico pure lui - si lascia prendere a pesci in faccia, accetta che lei lo insulti e lo comandi a bacchetta e, ad ogni suo debole tentativo di replica, lei lo sgrida come se fosse la mamma e lui il bimbetto capriccioso.
Per fortuna la relazione si interrompe... ma solo perchè è lei a non farsi sentire più, altrimenti lui avrebbe continuato probabilmente a farsi coinvolgere in un tira e molla folle, in cui non sarebbe emersa altro che la sua immaturità emotiva.

Cosa fa Marta per sancire la rottura definitiva con il "piccolo Alessio"? Ruba il suo cuscino entrando furtivamente in casa sua...

L'estate porta nelle giornate di un Alessio sempre più demotivato sul lavoro e intenzionato a riprendere in mano la propria passione per la fotografia, un'altra donna, questa volta caratterialmente agli antipodi rispetto alla precedente: Joanna, proprio la ragazza di cui Marta era follemente gelosa.

Questa è decisamente più equilibrata, interagisce con Alessio per vie più pacate, è comprensiva, molto riflessiva (anche troppo, forse), empatica, si offre per dare consigli e aiuti (anche non richiesti, diventando petulante) a chiunque, e - a differenza di Marta - è positiva, incoraggia il suo uomo a impegnarsi nella fotografia per ottenere dei risultati.
Ma per cause di forza maggiore, la donna deve volare in un'altra regione; Alessio si trova a dover scegliere tra lasciarla andare e chiudere la storia o mandare all'aria la propria vita a Roma e seguirla. 

Il destino burlone ci mette lo zampino e, per una serie di coincidenze e casualità, un altro morbido cuscino dell'eredità sta per sparire...

Tra delusioni, amarezze, frustrazioni, idee che non prendono forma, arriva l'autunno e con esso un'altra donna: Öga, ventenne di origini polacche, carina, esuberante, che travolge Alessio in una relazione di passione e spensieratezza.
Fino al giorno in cui pure lei si scoccia e se ne va. Cosa si porta dietro come souvenir, secondo voi? 

Le stagioni passano e si alternano, ed Alessio si ritrova solo, senza una compagna (che ogni volta lui crede essere "quella giusta") e, soprattutto, inspiegabilmente, con un cuscino in meno...
Ma che c'avranno questi cuscini di così speciale? Perché tutte le donne che dormono con Alessio sentono il bisogno impellente e apparentemente insensato di sottrargli niente meno che un semplice guanciale? 

Anche l'inverno ha qualcuna da presentare al povero Alessio: Katia, una fashion blogger di successo, determinata, con le idee chiare, sicura di sè, convinta delle proprie capacità, ambiziosa...; pure con lei il sesso è spaziale e, in più, Alessio si sente sereno e "protetto".

Ma è un'altra illusione...: la fotografia di un rapporto idilliaco e perfetto che non corrisponde alla realtà, e ciò che resta di questo "inverno" è un altro furto.

E' incredibile come alla improvvisa mancanza di un legame affettivo segua anche la privazione di un oggetto materiale, che in realtà, a ben guardare, non ha chi sa quale valore, né materiale né sentimentale..., il che contribuisce a dare alla storia un tocco surreale e ironico.
La mia attenzione, lo ammetto, a un certo punto era diretta più alla motivazione che spingeva queste donne a rubare il cuscino, che non alle dinamiche relazionali di Alessio.

Ad ogni modo, una cosa positiva che vien fuori nel corso dell'ultima catastrofica relazione, è che al protagonista torna l'ispirazione per trovare soggetti originali per le proprie foto, cosa che gli fornisce una spinta per buttarsi a capofitto e con entusiasmo in un nuovo progetto fotografico.

"Il mondo delle apparenze e degli inganni si trasformò in quello delle assenze producendo nuove realtà."

"Domino" è un romanzo che, come dicevo, ha un taglio ironico e surreale, dovuto principalmente alla questione dei cuscini rubati. E' inevitabile che si voglia sapere quale misterioso fascino esercitino dei normalissimi guanciali su quattro donne differenti tra loro, e non vi nascondo che, benché la spiegazione verso la fine venga in qualche modo esplicitata, la sensazione che sia tutto un po' assurdo resta.
Ma forse il bello sta proprio lì: il banale che assume caratteri paradossali, ingannevoli, illusori e contribuisce a dare un pizzico di vivacità a un'esistenza, come quella di Alessio, che altrimenti risulterebbe piatta e monotona.
Alessio è un protagonista maschile che non ha suscitato molto le mie simpatie; ok, è abbastanza giovane (ventisette anni) ma l'ho trovato troppo volubile, insicuro, emotivamente alla ricerca di una donna da avere accanto come se solo in un rapporto a due trovasse sicurezza, appagamento, salvo poi buttarsi giù dopo le cocenti delusioni, che comunque gli insegnano poco o niente sulle donne.

I personaggi femminili, avendo scarsa stabilità emotiva, non sono migliori di Alessio: lì dove Marta è prepotente, aggressiva e dominante, Joanna è egoista pur ostentando di sè un lato altruistico; Öga è l'unica che può permettersi di essere immatura vista l'età, mentre Katia è una donna in carriera che antepone se stessa all'amore.
Sono donne forti solo in apparenza, in realtà hanno molte fragilità, che le portano a fuggire da una relazione proprio quando essa sembra diventare "seria".
Il mondo di Alessio ha un che di patinato, fatto, com'è, sempre e solo di serate con gli amici, prosecchi e Campari, cene che culminano in dopocena all'insegna del piacere fisico, locali alla moda, weekend fuori casa.
Interessante l'aspetto della fotografia, l'hobby che il protagonista vorrebbe rendere una professione.

E' un romanzo d'evasione, scritto bene - la lettura scorre fluentemente -, anche se non ho amato i personaggi (il loro carattere), li ho trovati il più delle volte un po' superficiali (cosa che si riflette anche nei dialoghi); però magari questo è dovuto al fatto che, cercando sempre io nelle mie letture uno o più motivi di immedesimazione, non sono riuscita a trovarne in quanto li ho sentiti molto distanti da me (è una valutazione puramente soggettiva).

Vi lascio con una citazione musicale presente nel romanzo e che richiama il titolo:



The grey of evening fills the room
There's no need to look outside
To see or feel the rain
And I reach across to touch her
But I know that she's not there
Rain keeps running down the window pane
Time is running out for me


(Il grigio della sera riempie la stanza. 
Non c’è bisogno di guardare fuori per vedere 
o sentire la pioggia e ci passo attraverso toccandola. 
Ma so che lei non c’è. 
La pioggia continua a correre lungo il vetro della finestra. 
Il tempo sta per scadere per me.)



sabato 15 febbraio 2020

Ultima tappa blogtour || Recensione: IL BARBARO DI ROMA di Adele Vieri Castellano


**** Vi ricordo che con la recensione di questo romanzo si chiude il blogtour dedicato ad esso e che, quanti hanno osservato le poche regole del giveaway per vincere una copia cartacea de Il Barbaro di Roma, possono partecipare all'estrazione.
Avete tempo fino a domani sera (ore 20) per osservare tutti gli step.
Vi ricordo che il giveaway si svolge praticamente su Facebook. ****


REGOLE DEL GIVEAWAY


1. Like alla pagina Facebook dell'autrice ADELE VIERI CASTELLANO

2. Like alle pagine Fb dei blog che partecipano al blogtour:






3. Condivisione del post di ogni tappa sul proprio profilo Facebook

Una storia d'amore e di passione ambientata nel 54 d.C.; un uomo e una donna con un passato da dimenticare, che solo superando la propria paura di soffrire potranno concedersi il diritto di essere felici, di amare ed essere riamati.


IL BARBARO DI ROMA
di Adele Vieri Castellano


Amazon Publishing
468 pp
Gennaio 2020
Raganhar e Giulia provengono da realtà e famiglie agli antipodi e non potrebbero essere più diversi; ma a dispetto delle differenze che li allontanano, dal primo momento in cui si sono incontrati, essi hanno avvertito una scintilla, un'attrazione genuina e forte l'uno per l'altra, ma gli déi capricciosi si sono presi gioco di loro, non permettendo ai due di vivere l'acerbo ma sincero sentimento che stava nascendo nei loro cuori.
Per una serie di circostanze, Giulia Urguanila e il principe germanico Raganhar si ritrovano distanti e quando la donna riceve la terribile notizia della morte di lui sul campo di battaglia, capisce che il suo cuore non potrà più aprirsi a nessun altro uomo.
Ha già sofferto tanto per aver perso il suo primo amore, e sapere che anche Raganhar apparterrà per sempre a un passato e ad un'occasione perduti che non torneranno più, è qualcosa che la fa soffrire.

E per non piangersi addosso ha tirato fuori il caratterino per cui tutti l'ammirano, dandosi agli affari e al commercio con determinazione, grinta, grande senso pratico; per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare Raganhar, e adesso che lui è morto e non tornerà più, non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.

Ma il Fato non ha ancora finito nè con Giulia nè con Raganhar e i due sono destinati a ritrovarsi, seppur in condizioni drammatiche.

Mentre la donna è ad Aphrodisias (provincia romana, nell'attuale Turchia) per affari - è interessata a comprare schiavi per portarli a Roma da impiegare come gladiatori -, corteggiata dal potente e ricco mercante Tessandro, la sua attenzione viene catturata da un uomo, proprietà di Tessandro, denominato "La Bestia" per la sua forza fisica animalesca, per l'aggressività, e Giulia è intenzionata a comperarlo.

Non immagina minimamente la vera identità di questo gladiatore dalla forza fenomenale. ma lo scoprirà presto e le verrà un colpo: La Bestia è niente meno che Raganhar in persona!

Ma com'è possibile che sia ancora vivo e che sia stato fatto schiavo da un essere cinico e crudele come Tessandro?
Quali traversie ha dovuto affrontare, quali e quante sofferenze ed umiliazioni ha sopportato, per essere ridotto in condizioni di schiavitù, con il rischio concreto di morire ucciso da feroci gladiatori o, peggio ancora, sbranato da belve affamate?

Giulia non sa nulla di ciò che Raganhar ha vissuto in quegli anni in cui sia lei che i suoi amici a Roma hanno pianto la sua morte; sa solo che dietro le numerose cicatrici che segnano quel corpo magro ma forte, si nascondono storie ed esperienze di vita vissuta, che hanno reso l'uomo La Bestia arrabbiata che è, l'uomo che sembra non avere più nulla del grande guerriero che era un tempo, e che è divenuto soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve.

"Nessuna paura abitava più in lui perché aveva guardato in faccia il buio, quello più oscuro e profondo, l’abisso che non tollera né indugi né cedimenti. Da quel buio era uscito, se non vincitore, almeno vivo."

Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta verso coloro che, a suo avviso, l'hanno tradito, tra cui l'amico di sempre Massimo Valerio Messalla.
Il ricordo delle sensazioni provate con e per Giulia sembra essere svanito del tutto e non trovare posto in un cuore indurito dal dolore.
Ma è davvero così? Entrambi hanno chiuso definitivamente il cuore all'amore?

"Da anni stritolava le emozioni escludendole dalla sua vita, persuasa che, in ultimo, l’ostinazione l’avrebbe resa indifferente."

Qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma, dove la gente si diverte ad assistere a macabri e sanguinosi spettacoli in cui uomini schiavi combattono tra loro o con animali feroci.

Dal primo momento in cui Giulia scopre che La Bestia altri non è che Raganhar, farà ciò che è in suo potere per farlo fuggire e riportarlo a Roma, da sua sorella Ishold e da Massimo, che ancora non si danno pace per la sua morte.
Per liberarlo, la temeraria Giulia è disposta rischiare la propria vita e a farsi nemico l'infido Tessandro.

Forse le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente, alla fine l’hanno condotta fin lì affinché lei potesse portare a termine la difficile missione di salvare il guerriero germanico?

E anche se cerca in tutti i modi di convincersi che i sentimenti per Raganhar sono sepolti per sempre, il suo cuore e il suo corpo sembrano giocarle brutti scherzi e agitarsi tutte le volte che lui le è vicino.

"Raganhar, Raganhar, Raganhar… Mai, neppure per un secondo, aveva potuto dimenticarlo, così come non aveva potuto dimenticare le emozioni provate tra le sue braccia. La lezione era stata durissima. Aveva compreso che l’amore non è solo un ricordo o un’emozione passeggera. L’amore è molto di più, è un mondo a se stante che vive nel cuore e non nella mente, che resta appiccicato ai sogni, all’esistenza e ogni giorno palpita e non smette di crescere e tormentarti."

E lui, il cupo Raganhar, cosa prova? Davvero nel suo cuore c'è spazio soltanto per la rabbia, il dolore e la vendetta?

Entrambi dovranno fare i conti con loro stessi, con le emozioni che li travolgono quando i loro sguardi s'incrociano, con la passione che sconvolge i loro corpi quando sono vicini.

Giulia è una donna molto pratica, disinvolta e senza pregiudizi, con molto charme;sa come soggiogare gli uomini, che vengono letteralmente rapiti dal suo fascino, dalle sue capacità diplomatiche e il fiuto negli affari; è elegante, raffinata, apprezza il lusso e la ricchezza ma a volte sente un innato desiderio di svago e pace, di allontanarsi, per non essere costretta a fare scelte che potrebbero sconvolgerle la vita o sovvertire il tanto agognato equilibrio. Trovare e creare armonia è sempre stato per lei un obiettivo primario e, a volte, per raggiungere questo stato idilliaco, preferisce rinunciare a un suo bisogno.


"Era Giulia: coraggio e dolcezza, fuoco e pioggia, la prima alba dopo la burrasca, colei che aveva sempre voluto e, per tutti gli dèi, ancora disperatamente voleva."

In amore è razionale e controllata, un po’ per carattere ma soprattutto per il suo tragico passato. Se incontrasse un uomo, quest’ultimo dovrebbe capire come sedurla, come costringerla a dimenticare con l'arte della parola, della seduzione e con carezze e coccole e accendere di nuovo il fuoco e la passione che si nascondono in lei. Ma un uomo così... esiste? Giulia crede di no, ma Raganhar potrebbe farle cambiare idea.


Il principe Raganhar di Gerlach è un uomo intelligente, dinamico, determinato, rifiuta di venire organizzato o dominato. È un egoista perché tutto ciò che gli piace ama possederlo e lotta per quel possesso; ama comandare, risolvere situazioni difficili, prende spesso l’iniziativa ma sa anche accettare i consigli quando capisce che sta sbagliando. 

Dotato di grande energia, è coraggioso e leale verso coloro che ama, incapace di rancori prolungati, attacca frontalmente ogni ostacolo e detesta la menzogna. 
Raganhar protegge sempre le persone che gli sono vicine, corre in loro difesa, eppure non è facile essere suo amico, visto il suo carattere impulsivo e irruente.

Grazie a Giulia, Raganhar rimette piede nella Caput Mundi: finalmente potrà attuare la propria vendetta o il ritrovare i suoi amici e parte della sua famiglia farà sì che nuove consapevolezze si affaccino nel suo cuore?

"Aveva sofferto tanto per amore, ma dopo tanto tempo aveva capito che l’amore non si pretende, si dona e si riceve, e resistergli o incaponirsi è credere che ci sia solo il passato. Lasciar andare è sapere che c’è un futuro. (...) Lo amava. Fu sufficiente a consolare il suo cuore perché la vita può essere capita solo andando indietro, ma deve essere vissuta sempre e solo andando avanti."

Anche questo capitolo della bella ed emozionante serie "Roma Caput Mundi" è un viaggio affascinante nella Roma antica, con le sue usanze, i suoi dèi pagani, i modi di vestire, i commerci, il rapporto servo-padrone, i gladiatori: ogni dettaglio è descritto con tale accuratezza da sentirci totalmente immerse nel contesto; ritroviamo i personaggi che ci hanno fatto battere il cuore nei precedenti romanzi (Rufo, Livia, Aquilato, Ishold...), e con essi il valore dell'amicizia e del sostegno che solo chi ti vuol bene è disposto a darti con gioia.
I protagonisti sono ben delineati, l'Autrice ci lascia entrare nei loro sentimenti, mostrandocene dubbi, paure, speranza, fragilità; mi è piaciuto molto il legame di affetto sincero e solidarietà che unisce questo gruppo di amici, disposto a tutto pur di sostenersi. Le donne emergono in tutta la loro dirompente personalità; altro che donzelle da salvare: sono capaci da sole di buttarsi addosso, con le unghie e coi denti, contro uomini depravati e difendersi dalle loro lussuria malata!
Non posso che consigliare questo libro e, in generale, la serie, perchè Adele è una bravissima autrice, le cui storie emozionano e conquistano il lettore.



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Vi ricordo che con la recensione di questo romanzo si chiude il blogtour dedicato ad esso e che, quanti hanno osservato le poche regole del giveaway per vincere una copia cartacea de Il Barbaro di Roma, possono partecipare all'estrazione.
Avete tempo fino a domani sera (ore 20) per osservare tutti gli step.
Vi ricordo che il giveaway si svolge praticamente su Facebook.


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